Catania: Carabinieri -“Squadra Lupi” – scovano la droga a casa del pusher

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 – Catania,
I Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato un incensurato catanese di 40 anni, responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Nel quadro dei servizi preventivi finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, i “Lupi” hanno avviato una minuziosa attività info-investigativa, che ha consentito loro di rivolgere l’attenzione sul conto del 40enne, il quale, nonostante non avesse mai avuto “problemi” di natura giudiziaria, risultava essere un attivissimo pusher con base operativa proprio nella sua abitazione, sita al secondo piano di una palazzina di Corso Indipendenza, dove viveva unitamente a moglie e due figli minori.
Al fine di riscontrare quanto appreso, i militari si sono pertanto recati presso l’appartamento dell’uomo, per effettuare una perquisizione. Giunti sul posto, il pusher rassegnato ha condotto i militari all’interno della camera da letto, dove, dal cassetto del comodino, ha estratto un borsello contenente una busta di plastica con 85 grammi di marijuana ed un bilancino di precisione.
Convinti di poter trovare altra droga, i Carabinieri hanno deciso di approfondire la ricerca, rinvenendo ulteriori 650 grammi della medesima sostanza stupefacente, occultati nell’armadio, e, dopo aver esteso la perquisizione anche al garage di pertinenza del 40enne, anche 1.030,00 grammi di “Amnesia”, un tipo di marijuana dall’elevato principio attivo. L’operazione ha così portato al sequestro complessivo di circa 1,800 chilogrammi di sostanza stupefacente, sufficiente per il confezionamento di circa 6000 dosi, nonché di materiale per il confezionamento della droga. L’uomo è stato associato alla Casa Circondariale catanese di Piazza Lanza e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto disponendo per lui la permanenza in carcere.

Salario minimo, tutti d’accordo contro la proposta del governo che resta fermo tuttavia sulle proprie posizioni

 

Confronto  a Palazzo Chigi il vertice tra governo e opposizioni. Pd: “Governo non ha idee chiare, aspettiamo proposta”. Conte: “Via a raccolta firme per petizione cittadini”

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Come prevedibile  il vertice tra governo e opposizioni sul salario minimo durato circa due ore a Palazzo Chigi non ha condotto ad alcun risultato “Sostanzialmente – sintetizzano le opposizioni – ognuno resta sulle proprie posizioni. Palla al centro”. Ma ora la via del dialogo è aperta.

 Presenti per il governo i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro del Lavoro e le politiche sociali, Maria Elvira Calderone. Solo Matteo Salvini, vicepremier e responsabile dei Trasporti è da remoto, in collegamento video e tutti i leder dei partiti di opposizione tranne Matteo Renzi e il suo gruppo Italia viva.

L’apertura della Meloni  che ribadisce  la proposta  alle  opposizioni   al confronto.    Subito dopo  i rappresentanti politici hanno replicato punto per punto alle osservazioni del premier che non ha proposto altre soluzioni .               L’auspicio è quello di un percorso condiviso per arrivare a una proposta entro 60 giorni.

Il presidente del Consiglio”Questo dei salari è un tema che mi sta a cuore”,  Siamo aperti al confronto sul lavoro povero e i salari adeguati. Io sono stata all’opposizione e so cosa vuol dire”. Abbiamo incontrato le opposizioni per dare ”un segnale di rispetto e attenzione”, spiega. ”Abbiamo proposto un lavoro da fare insieme, da completare nei prossimi 60 giorni sul quale io ho già la disponibilità del Cnel e del suo presidente per capire se c’è un margine per condividere tra le forze politiche e con le parti sociali soluzioni che possono essere efficaci per favorire il lavoro, il lavoro giusto e pagato adeguatamente..”

Punto ad arrivare a una proposta in tempo per la legge di bilancio – spiega – ma non vorrei solo che fosse semplicemente una proposta della maggioranza contrapposta a quella delle opposizioni. Ci sono delle proposte della maggioranza su questa materia, una l’ha proposta Fi, che è un partito della maggioranza. Ma non sarebbe stato un buon metodo di dialogo dire ‘sostituite la vostra proposta con la nostra…’. Un buon metodo di dialogo è formulare una proposta che affronti complessivamente la materia”.

”Questo governo –  – ha concentrato gran parte delle energie sul tema dei salari, sul tema di aiutare le famiglie, ovviamente sul piano economico. Per questo ho scelto di incontrare le opposizioni partendo dalla proposta specifica del salario minimo. E’ una materia estremamente ampia e va affrontata nella sua complessità. Ci sono delle divergenze su quali siano gli strumenti per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, per rafforzare i salari. E io ho proposto un confronto che coinvolga anche chi costituzionalmente è più attrezzato a fare questo lavoro, ovvero il Cnel, per terminare prima dell’avvio della legge di bilancio, in tempo per avere le coperture necessarie per adottare eventuali provvedimenti. Il presidente Brunetta è pronto al confronto subito, anche domani”.

Le opposizioni si apprende non ci stanno e il M5 S  ha annunciato già una raccolta di firme sul salario minimo

Catasto terreni percorsi dal fuoco, comuni siciliani inadempienti, interviene la Regione con i commissari

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L’assessore regionale delle Autonomie locali, Andrea Messina, ha nominato i commissari ad acta che sostituiranno le 147 amministrazioni comunali siciliane inadempienti per quanto riguarda l’obbligo di censimento dei terreni percorsi da incendi e di aggiornamento annuale del catasto delle aree bruciate. Il provvedimento arriva dopo numerosi solleciti nei confronti degli enti locali   Si apprende anche che i commissari fanno parte dell’ufficio ispettivo del dipartimento delle Autonomie locali.

«Un atto dovuto – dice l’assessore Messina – ma che assume ancora maggior valore in una stagione che ha visto la nostra Isola vittima di numerosi attacchi al patrimonio boschivo e all’ecosistema. I territori bruciati a opera di piromani e incendiari continuano a mostrare la gravità della situazione e il rischio per ampie aree del nostro patrimonio naturale. Nessuno immagini di poter speculare sulle ferite della Sicilia».

A livello nazionale, il catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco è stato introdotto dalla legge n. 353 del 2000 con lo scopo di preservare da speculazioni i terreni colpiti da incendi, applicando specifici vincoli ambientali e urbanistici. Il censimento e l’aggiornamento del catasto sono compiti dei Comuni e le Regioni hanno potere sostitutivo nel caso in cui l’obbligo non venga rispettato. In Sicilia la materia è regolata dalla legge regionale n. 13 del 2022 che prevede la nomina di commissari regionali in caso di inadempienza.

Oggi pomeriggio l’incontro-“passerella” tra la Meloni e le opposizioni tutte presenti tranne il deputato M.Renzi

 

 

di     ERMINIA  LANZA

Siamo in democrazia e l’incontro come quello di oggi dovrebbe servire a fornire chiarimenti sui punti di vista diversi. Quel che temiamo  è che la “passarella” serva al governo e alla sua conduttrice per far capire agli italiani che i governanti sono in fase di ascolto. Ma non vediamo all’orizzonte alcuna concretezza.  Nè da una parte-quella dominante – nè dall altra delle opposizioni.  L’assenza del deputato Matteo Renzi poi non la vediamo come  una scelta di libertà semmai di opportunismo personale e di ambiguità caratteristica principale in questo “personaggio” che non vuole unirsi, neppure per qualche ora, con le parti di sinistra

Oggi pomeriggio Giorgia Meloni riceverà dunque  le opposizioni a palazzo Chigi (assente solo Matteo Renzi) sul salario minimo, ma i problemi restano irrisolti Muro contro muro  Nessun passo indietro  e nessuno avanti  Finora Vedremo più tardi  ‘. Tant’è che molti, anche tra chi oggi sarà tra i partecipanti, si interroga sull’utilità del vertice, che appare destinato al dominio del governo visto che Pd, M5S, Azione, Più Europa e Avs, anche se con sfumature diverse, non condividono per nulla l’idea della Meloni, che fra l’altro ha già anticipato, e l’incontro servirebbe solo a registrare una “presenza”

Il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra,commenta la circostanza
“Ci andiamo a palazzo Chigi, però deve essere chiaro che se per il governo si tratta solo di recuperare uno spazio e una visibilità su una vicenda dove sono andati obiettivamente in difficoltà non va bene”, che rimarca: ”Meloni ci convoca l’11 agosto e due giorni prima esce un video per ribadire le stesse cose che abbiamo sentito nelle ultime settimane, peraltro cose imprecise frutto, nella migliore delle ipotesi voglio sperarlo, di una mancata lettura del nostro testo”.
Carlo Calenda si aspetta che ”con Meloni si discuta seriamente di un problema che tocca 3 milioni e mezzo di cittadini, che lavorano tanto e non arrivano a fine mese”.

Il Movimento 5 stelle : “Sul salario minimo la maggioranza ha poche idee, ma confuse e, in taluni casi, controproducenti”,  che accusa la premier di non aver letto il testo dell’opposizione: ”Meloni continua a ripetere che fissare per legge una soglia minima inderogabile provocherebbe una caduta verso il basso delle retribuzioni, quando nella nostra pdl, che appare evidente non abbia minimamente visionato e che ci auguriamo legga in vista dell’incontro a palazzo Chigi, è scritto esattamente l’opposto”.

Il segretario di +Europa Riccardo Magi, sarà presente  e avverte: “Se la giornata serve solo come passerella del governo, ovviamente non ci caschiamo e non ci cascheranno gli italiani”. Il “sospetto” di Magi “è che l’appuntamento sia solo una trovata mediatica prima della pausa estiva”.

OLTRE 415 SANZIONI PENALI CONTESTATE DAI NAS NEI LIDI BALNEARI E VILLAGGI TURISTICI A CATANIA SEQUESTRATO OLIO D’OLIVA E CARNE AVARIATA

 

 

Accertamenti dei carabinieri dei Nas durante 883 controlli compiuti in tutta Italia negli stabilimenti balneari e nei villaggi turistici. Strutture abusive, carenze igieniche, cibi scaduti o privi di tracciabilità Irregolari 257, pari al 31% di quelli ispezionati.  Contestate 415 sanzioni penali e amministrative per oltre 290 mila euro.

Deferiti all’autorità giudiziaria 11 titolari di attività e disposti 20 provvedimenti di chiusura a causa “di gravi criticità strutturali e igieniche per un valore economico stimato in oltre 4 milioni di euro”.

Nei punti ristoro interni alle strutture sequestrate oltre 2 tonnellate di alimenti irregolari, destinati alla somministrazione alla clientela, risultati scaduti di validità, privi di tracciabilità e conservati in cattivo stato di conservazione. I carabinieri dei Nas di Catania in un punto di ristoro annesso a uno stabilimento balneare hanno sequestrato 90 litri di olio d’oliva condizionato all’interno di contenitori privi di etichetta, in evidente stato di irrancidimento, e 5 kg di carne in cattivo stato di conservazione congelate abusivamente. Disposta anche la chiusura di un esercizio di somministrazione e di un deposito alimenti, entrambi privi dei requisiti igienico-sanitari e strutturali, attivati abusivamente all’interno di altri due stabilimenti balneari della provincia catanese. Sempre in Sicilia, disposta la chiusura di uno stabilimento balneare di Caltanissetta attivato senza le prescritte autorizzazioni. Il valore complessivo della struttura oggetto del provvedimento corrisponde a 150.000 euro.

Tra le violazioni più diffuse sono state riscontrate carenze igieniche degli ambienti, come spogliatoi, servizi igienici e locali di preparazione dei pasti, spesso rimediati in spazi ristretti, privi dei minimi requisiti per garantire condizioni ottimali di funzionamento e di manutenzione. Ulteriori situazioni di inosservanza sono state rilevate sulla normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro e di prevenzione ai rischi di utilizzo delle strutture da parte degli utenti, inclusa la mancanza delle periodiche pulizie, sanificazioni e derattizzazioni.

Lotta al traffico di esseri umani Indagati a Catania 25 africani

Archivi – Sud Libertà  (immagine di repertorio)

 

 

Catania

La Polizia di Catania, con la collaborazione degli omologhi uffici di Genova, La Spezia, Milano, Pavia, Torino e Viterbo, ha rintracciato e arrestato otto persone, per altri 11 l’arresto è stato notificato in carcere in quanto già detenuti per altra causa, mentre sei sono ancora ricercati.

Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata.

Le indagini si sono sviluppate investigando su una minore straniera non accompagnata, arrivata nel porto di Augusta (Siracusa) nel 2021, fermamente intenzionata a raggiungere la Francia seguendo le indicazioni avute in Libia da una donna che l’aveva avvicinata mentre era in attesa di imbarco. La minore doveva rintracciare il fratello della donna che l’avrebbe aiutata a completare il lungo viaggio dal paese di origine sino alla Francia passando per l’Italia e del quale aveva il contatto telefonico.

La minore, mentre era collocata nelle strutture per minorenni stranieri non accompagnati, aveva tentato ben tre volte di allontanarsi dalle comunità in cui veniva ospitata sino a raggiungere il territorio francese con l’aiuto dell’uomo che doveva contattare e di alcuni suoi complici.

Proprio indagando su questa vicenda i poliziotti hanno scoperto l’organizzazione criminale, a carattere transnazionale, formata da più cellule operative in Africa (Libia, Guinea, Costa d’Avorio, Tunisia e Marocco), in Italia (a Genova, Torino, Asti, Cuneo e Ventimiglia) ed in Francia, specializzata nel favorire l’immigrazione clandestina soprattutto di donne, uomini, bambini e addirittura neonati.

Gli indagati erano in grado di garantire al migrante la realizzazione del progetto migratorio nella sua interezza, dal paese di origine a quello di destinazione, attraverso paesi di mero transito (tra i quali l’Italia) con il pagamento di un prezzo per ogni tappa del viaggio, corrisposto alle diverse persone incaricate di curare la singola tratta, utilizzando, per il raggiungimento del confine francese, treni e macchine (più raramente sentieri di montagna) ed offrendo a tal fine tutti i servizi necessari allo “sconfinamento” tra cui documenti falsi, vitto e alloggio.

Il costo che i clandestini dovevano pagare variava a seconda della natura degli accordi e del viaggio da eseguire, oscillando da 200 euro per il mero passaggio dei confini fino a 1.200 euro per fasi di viaggio più ampie. Le donne poi erano costrette nella maggior parte dei casi a subire anche violenze sessuali.

L’organizzazione aveva una struttura ben definita nei ruoli: non vi era un capo all’apice, ma quattro capi/organizzatori ciascuno per ognuno dei gruppi, quattro entità collettive operanti con una organizzata gestione di risorse umane e materiali, stabilmente a disposizione le une delle altre e sinergicamente attive per portare avanti l’attività illecita che dall’Italia passava soltanto, in quanto iniziava all’estero e terminava all’estero.

Alcuni di loro inoltre erano inseriti a vario titolo all’interno di strutture di accoglienza per migranti che gli permetteva di entrare in contatto con i “clienti” e di procurarne altri sfruttando tutte le informazioni disponibili circa le nazionalità e l’età dei nuovi arrivi.

L’analisi dei flussi di denaro, poi, relativi alle carte postepay utilizzate da diversi indagati restituiva per ciascuna un saldo pressoché pari a zero, ma dalle stesse risultavano transazioni superiori agli 800 mila euro. Va considerato, però, che spesso il passaggio di somme di denaro di rilievo avvengono utilizzando persone apparentemente non legate agli autori del reato, per evitare che operazioni di movimentazione di denaro anomale, reiterate e di un certo rilievo, possano dar luogo ad indagini.

 

 

Conflitto Ucraina-Russia, avanti con i droni più avanzati e le difese aeree delle parti

 

E’ la guerra dei droni più avanzati nel conflitto  tra Russia e Ucraina. Esplosioni e incendi sono stati registrati oggi a Domodedovo, località alle porte di Mosca dove si trova il secondo aeroporto della capitale russa. In precedenza era stato riportata la dichiarazione del sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin, che spiegava che, verso le 4 del mattino, erano stati abbattuti dei droni diretti verso Mosca. Anche la Tass riporta la notizia dell’incendio a Domedovo, specificando che è localizzato in una zona riservata ad auto di servizio.

La notte scorsa la Difesa aerea russa ha abbattuto in tutto 13 droni ucraini che volavano in direzione di Mosca e Sebastopoli. Secondo il ministero i due droni in direzione di Mosca sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea nel cielo sopra il distretto di Maloyaroslavsky della regione di Kaluga e sul territorio del distretto di Odintsovo della regione di Mosca. Altri due droni sono stati abbattuti mentre si avvicinavano a Sebastopoli, ed altri nove sono stati abbattuti prima di raggiungere l’obiettivo e sono caduti nel Mar Nero. Il ministero russo riferisce che non vi sarebbero state vittime o danni.

Autorizzazioni ambientali, la Regione Sicilia crea un nuovo sistema con una Commissione di 60 commissari esterni -di durata triennale – e tante sottocommissioni. La torta è servita, per tutti

Gaetano Armao (nella foto ) è il nuovo presidente della Commissione tecnica specialistica (Cts) per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale. La decisione, annunciata al termine della seduta di giunta di questo pomeriggio, ha portato a compimento il percorso di riforma dell’organismo a cui competono attività istruttorie, pareri tecnico-consultivi e tecnico-giuridici in tema di provvedimenti ambientali.
Una trasformazione fortemente voluta dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, fin dal suo insediamento, allo scopo di ottenere uno snellimento dei tempi autorizzativi ma sempre nel rispetto dell’ambiente e della legalità. Il governatore e l’assessore regionale al Territorio e all’ambiente, Elena Pagana, hanno incontrato i giornalisti per illustrare il nuovo corso della Cts.
«Si avvia un nuovo percorso per un organismo che abbiamo snellito, modificato nelle regole e nella composizione – dichiara Schifani – per dare maggiori risposte alle richieste di investimento nel nostro territorio. Sono estremamente soddisfatto per questo impegno che abbiamo mantenuto. Auguro buon lavoro alla Commissione, al suo presidente e ringrazio l’assessore Pagana, che si è spesa tantissimo sull’individuazione delle nuove regole e nell’ascoltare tutte le parti interessate. La scelta – aggiunge Schifani – cade su una figura di carattere tecnico.
C’era l’esigenza di individuare una persona che conoscesse le regole dell’amministrazione, ma anche della realtà imprenditoriale siciliana che in questi ultimi anni è stata danneggiata, anche involontariamente, da processi decisionali farraginosi, di negazione a qualunque forma di investimento. Al nostro governo erano giunte tante lamentele, avevamo il dovere di fornire risposte». «La Cts sarà operativa da subito, provvederemo nei prossimi giorni a nominare i 27 componenti mancanti – chiarisce l’assessore Pagana – essendo diventate vigenti le nuove regole che riguardano sia il funzionamento della Commissione sia la questione dei compensi, che sarà legata alla produttività secondo un meccanismo che viene già utilizzato a livello nazionale.
Ringrazio il professore Giuseppe Trombino, che ha traghettato la Cts in questa fase molto delicata e ne ha tenuto alto il livello di rendimento». Gaetano Armao, 61 anni, è avvocato, docente di Diritto amministrativo al dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali dell’Università di Palermo. Ha ricoperto il ruolo di assessore all’Economia nel precedente governo regionale. Secondo la riforma varata dal governo regionale nel maggio scorso, la Commissione è costituita da 60 commissari esterni alla pubblica amministrazione regionale, guidata da un presidente nominato con decreto dell’assessore regionale del Territorio e dell’ambiente d’intesa col presidente della Regione, che designa anche i coordinatori delle sottocommissioni. L’incarico di commissario ha durata triennale, rinnovabile una sola volta.

Finanzieri del Comando di Palermo bloccano traffici illeciti di droga e arrestano un giovane trentenne spacciatore

 

 

I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito dei controlli svolti quotidianamente nell’aerea metropolitana per la prevenzione e repressione dei traffici illeciti, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un soggetto di 30 anni di Palermo e sequestrato più di 143 Kg di hashish, suddivisa in panetti, e quasi 1 Kg di cocaina, per un valore al “dettaglio” di oltre un milione di euro. All’ingente quantitativo di droga sequestrato si aggiungono banconote per un importo superiore a 17.000 euro, già ripartite in mazzette.

In particolare, i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, reparto della Guardia di Finanza specializzato, tra l’altro, nel servizio di controllo del territorio, prevenzione e repressione di reati quali il traffico di sostanze stupefacenti, notavano a distanza un soggetto aprire parzialmente la serranda di un box ubicato nei pressi di Via dell’Orsa Maggiore, zona Guadagna, e, dopo essersi guardato più volte intorno, vi accedeva con fare visibilmente circospetto. I finanzieri decidevano pertanto di avvicinarsi al box avvertendo da subito un forte odore di sostanza stupefacente, tale da indurli ad entrare e, dopo aver identificato l’uomo, a procedere alla perquisizione del locale, di circa 20 m2 con un’area soppalcata al proprio interno.

Nel corso delle operazioni venivano rinvenuti dei grossi imballi in cordura, dal peso di circa 30 kg l’uno, contenenti hashish. Anche grazie al tempestivo intervento dell’unità cinofila Elisir venivano rinvenuti nello stesso box ulteriori panetti di hashish nonché panetti di cocaina, occultati all’interno di uno zainetto posto dentro una cassettiera e, in parte, sopra una scaffalatura.

La perquisizione veniva estesa anche all’abitazione di residenza del soggetto, dove venivano trovate mazzette di banconote, per lo più di 50 euro, ognuna delle quali arrotolate all’interno di una banconota da 500 euro, per un totale di oltre 17.000 euro, verosimilmente provento dello spaccio della sostanza stupefacente. Nel box era presente anche parecchio materiale da confezionamento, come una macchina sottovuoto con le relative buste ed etichette adesive con le effigi di Maradona e Scarface che, verosimilmente, sarebbero state apposte sopra i panetti di hashish prima della loro vendita per renderli riconoscibili nel mercato palermitano.

La vendita della sola sostanza riconducibile verosimilmente ad hashish avrebbe fruttato nel mercato al dettaglio introiti per oltre un milione di euro, al quale si aggiungono i circa 75mila euro che avrebbe conseguito l’odierno arrestato dalla vendita della cocaina, parte della quale rinvenuta ancora purissima. L’uomo veniva posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne disponeva la traduzione presso la Casa Circondariale Pagliarelli, nonché il sequestro della sostanza stupefacente e del denaro. Ulteriori accertamenti effettuati nell’immediato sul conto dell’arrestato consentivano di appurare come fosse stato percettore di Reddito di Cittadinanza sino a luglio 2023, con successiva sospensione del beneficio ad opera dell’art. 13 del DL 48/2023, convertito in Legge n. 85/2023.

Taccuino Meloni: “Abbiamo registrato utili record delle banche sui mutui a tasso variabile- adesso alle stelle -e abbiamo tassato su un margine ingiusto”

La Meloni ci mette la faccia: "Nessuno tradirà il mandato"

 

 

Tassazione       sugli extraprofitti delle banche .     E’ la prima volta che succede e le critiche piovono stavolta anche dal mondo di fede liberale

Il presidente del Consiglio Meloni nel suo taccuino ha riportato questa osservazioni  : “Il Cdm ha approvato tante misure ma la più importante, secondo me, è quella che riguarda la tassazione sui margini ingiusti delle banche. Viviamo in una fase economica e finanziaria molto complicata. In Europa abbiamo avuto una forte inflazione economica, causata da fattori esterni alla nostra economia, ma la risposta della Bce è stata quella di intervenire – si potrebbe discutere sull’efficacia dell’iniziativa – con una politica molto decisa di aumento dei tassi di interesse. Questo ha portato a una situazione nella quale aumentano i prezzi, aumenta il costo del denaro e quindi anche il costo dei mutui a tasso variabile, dei nuovi mutui, dei prestiti, e comporta per più una contrazione dell’economia. In questa situazione difficile secondo noi è necessario che il sistema bancario si comporti in modo il più possibile corretto”

”C’è stato un aumento dei tassi passivi che le banche hanno applicato ai propri clienti al pari del quale, però, dovrebbero aumentare i tassi attivi riconosciuti dalle banche a chi deposita in banca. Questo, purtroppo, non è sempre accaduto, e noi per questo stiamo registrando utili record da parte di molti istituti bancari. Allora abbiamo deciso di intervenire e abbiamo deciso di farlo con l’unico strumento a disposizione del governo, la tassazione. Abbiamo deciso di introdurre una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse, che è la differenza tra l’ammontare degli interessi passivi e degli interessi attivi delle banche. E quindi, una tassa non su un margine legittimo, ma su un margine ingiusto”..

Sul fronte del salario minimo, aggiunge quindi la premier, “nei prossimi giorni apriremo un confronto” con le opposizioni e “cercheremo di capire se ci sono i margini per una proposta seria sui salari bassi”. Il paradosso, secondo la premier “è che il salario minimo potrebbe rischiare di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo, con il risultato di peggiorare per paradosso il salario di molti più lavoratori di quelli ai quali lo migliorerebbe. Titolo accattivante ma risultato che rischia di essere controproducente”.

“Perché non abbiamo accolto la proposta sul salario minimo legale così come è stata presentata dall’opposizione? L’Italia è considerato un Paese virtuoso perché abbiamo un’altissima percentuale di lavoratori coperti dalla contrattazione collettiva, cioè da contratti di riferimento firmati il 97% da Cgil Cisl e Uil e tutti prevedono anche una retribuzione minima per ogni settore. Ora se a fronte di questo, io decidessi di stabilire per legge una cifra minima oraria di retribuzione per tutti, che inevitabilmente dovrà stare nel mezzo, allora mi troverei con un salario minimo legale che in molti casi potrebbe ragionevolmente essere molto più basso del minimo contrattuale previsto. Cioè il paradosso è che il salario minimo rischia di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo, peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora. Il titolo è accattivante ma rischia di essere controproducente”

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