Napoli, attacco di hacker cinesi a ospedale Vanvitelli per furto di dati- Indaga la Polizia postale

 

 

attacchi informatici 2019
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Napoli

Forse sono un gruppo di hacker cinesi gli autori dell’attacco informatico di tipo ransomware ai danni del sistema informatico dell’Azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli. L’ipotesi si basa sulla tipologia di indirizzo email fornito dall’attaccante per invitare i tecnici dell’Aou Vanvitelli a richiedere informazioni su come riottenere i dati che si presume siano stati rubati.

Il primo malfunzionamento tecnico rilevato sulla piattaforma informatica dell’Aou Vanvitelli risale a sabato 1° luglio. Tra sabato e domenica i tecnici hanno lavorato per rimettere in piedi la piattaforma ma, quando questo è avvenuto lunedì pomeriggio, si sono resi conto che non si trattava di un guasto tecnico, bensì di un vero e proprio un attacco informatico.

Con il supporto della Polizia postale e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale i tecnici sono ora al lavoro per individuare le cause dell’attacco, rimettere in piedi l’infrastruttura danneggiata e tentare il recupero dei dati che al momento appaiono criptati, e per i quali non c’è la certezza che siano stati rubati. 

Oggetto dell’attacco  si apprende “è principalmente, ma non esclusivamente, il software dei laboratori di analisi. Questo non significa che i laboratori di analisi siano fermi, ma – al momento procedono a velocità molto ridotta, in maniera pseudo manuale”. 

Sotto una pioggia di critiche il Ministro Santanchè indagata dalla Procura di Milano Pd e M5S: Mozione di sfiducia

 

 

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Non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia“, ha voluto subito chiarire il Ministro del Turtismo .”Sono stata oggetto di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti”, ha detto Daniela Santanchè nella sua informativa al Senato, dopo le indiscrezioni – in una puntata di Report – su presunte irregolarità delle aziende Visibilia e Ki Group. Ma la Procura della Repubblica di Milano  smentisce il massimo responsabile del Turismo.  “Bancarotta e falso in bilancio “sarebbero i reati per i quali viene accusata il Ministro     L’opposizione ne chiede le dimissioni, il Pd d’accordo sulla mozione di sfiducia del M5S di dimissioni dalla carica di Ministro.

Nel tardo pomeriggio: “Il Ministro Daniela Garnero Santanchè apprende, da comunicati stampa diffusi in data odierna che farebbero riferimento ad informazioni ricevute da fonti interne dalla Procura della Repubblica di Milano, che risulterebbe iscritta nel registro degli indagati (sebbene ciò non risultasse dal certificato a suo tempo estratto nel mese di dicembre 2022)”.

“Dai comunicati risulterebbe che tale informazione sarebbe stata resa disponibile ai mezzi di informazione, a seguito della de-secretazione del relativo fascicolo, de-secretazione avvenuta trascorso il periodo di legge di tre mesi dall’inizio delle indagini. In altre parole, la de-secretazione sarebbe stata disposta intorno al mese di gennaio/febbraio 2023, mentre la stessa notizia – mai ricevuta dall’interessata – sarebbe stata fornita ai mezzi di informazione, in concomitanza proprio con l’audizione resa oggi in Senato dal Ministro” conclude la nota.

Consorzi di bonifica, Sammartino: «Con riforma la Sicilia potrà recuperare 30 anni di ritardi ed intoppi mancati investimenti»

 

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«Con la riforma dei consorzi di bonifica che il governo Schifani ha approvato la settimana scorsa, la Sicilia potrà recuperare trent’anni di ritardi, intoppi, mancati investimenti o investimenti improduttivi. Adotteremo finalmente un modello di gestione delle risorse irrigue basato sulla coerenza dei bacini idrografici e in tal modo potrà essere garantito un servizio che sia sinonimo di legalità e che sia in grado di accompagnare i nostri agricoltori nella sfida di portare le eccellenze siciliane in tutti i mercati internazionali».

Lo ha detto Luca Sammartino, vicepresidente della Regione Siciliana e assessore regionale all’Agricoltura, intervenendo, a Roma, all’assemblea annuale dell’Anbi (Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) che raggruppa 142 enti consortili tra consorzi di bonifica e di irrigazione, consorzi irrigui e consorzi di miglioramento fondiario. 

«In una regione come la nostra esposta maggiormente agli effetti dei cambiamenti climatici, la razionalizzazione della risorsa idrica è la vera sfida. Gli ultimi investimenti nella gestione dell’acqua in Sicilia – ha aggiunto Sammartino – risalgono alla Cassa del Mezzogiorno, quasi mezzo secolo fa. Oggi, avendo messo mano al riordino del quadro normativo e organizzativo, grazie alla programmazione che la giunta Schifani sta portando avanti, ci presentiamo a questa assemblea con le carte in regola per affermare che deve ripartire un grande piano di investimenti pubblici nel Meridione d’Italia per garantire la certezza della disponibilità dell’acqua ai nostri agricoltori e ai nostri produttori. Mi fa ben sperare il fatto che, in questi mesi, l’interlocuzione politica con i ministri Salvini, Lollobrigida e Fratin, è stata costante, in un proficuo rapporto di dialogo e di confronto». 

Pantelleria, recuperato dai fondali un caccia Macchi 202 Folgore della seconda guerra mondiale

 

 

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Recuperati a Pantelleria, dai fondali in località Mursia, i resti di un aereo della seconda guerra mondiale. Si tratta di un caccia intercettatore Macchi C.202 Folgore, inabissatosi a 30 metri di profondità nel 1943. L’operazione di recupero è stata realizzata congiuntamente dall’Aeronautica militare – Distaccamento aeroportuale di Pantelleria, dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana e dalla Guardia costiera – Ufficio circondariale di Pantelleria con l’ausilio del 3° Nucleo subacquei della Guardia costiera di Messina.

«Il mare – afferma l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – ci restituisce una testimonianza della nostra storia recente, grazie a un intervento condotto con grande professionalità da tutti i soggetti che si sono spesi affinché la riemersione di tutte le parti del caccia potesse essere portata a termine. L’aereo recuperato assume grande importanza sia per ciò che rappresenta nella storia dell’Aeronautica militare italiana sia per la memoria dei drammatici frangenti del conflitto mondiale che interessarono l’isola di Pantelleria».

Del velivolo, individuato in fondo al mare già nel 2010, era già stata recuperata l’elica tripala metallica prodotta dalla Piaggio (un’elica a passo variabile in volo e velocità costante del diametro di oltre tre metri), già musealizzata nella sede dell’Aeronautica Militare di Pantelleria.

La storia del velivolo Macchi C.202

L’aereo fu progettato dalla italiana Aeronautica Macchi e rimase in produzione tra il 1941 ed il 1943; si trattava di un caccia intercettatore diurno interamente metallico, monomotore, monoposto, monoplano ad ala bassa a sbalzo con carrello retrattile. Impiegato nella seconda guerra mondiale dalla Regia Aeronautica, era equipaggiato inizialmente con il motore tedesco DB 601A, in seguito costruito su licenza dall’Alfa Romeo, e montava un armamento di due mitragliatrici da 12,7 mm, cui vennero aggiunte nelle serie successive, due armi alari da 7,7 mm. Dotato di tutte le caratteristiche più moderne per un caccia dell’epoca, come ipersostentatori e tettuccio chiuso, trovò il suo utilizzo privilegiato nello scacchiere del Nord Africa, dove si alternarono gran parte degli stormi che impiegarono il “Folgore”.

Il velivolo recuperato a Pantelleria è un Macchi C.202 bis serie XI, dotato del più potente motore DB605. Dalle informazioni fino ad ora disponibili, si sa che fu costruito dalla ditta Breda di Milano nel Novembre del 1942 e che probabilmente fu abbattuto mentre difendeva Pantelleria dai bombardamenti anglo-americani durante le fasi finali della operazione Corkscrew a Giugno del 1943.

 

L’inquadramento storico

I mari e i cieli della Sicilia furono teatro di intensi e drammatici avvenimenti bellici nel corso della seconda guerra mondiale, fino (e oltre) allo sbarco del 10 luglio 1943. L’operazione “Husky”, avviata dalle truppe alleate con l’obiettivo di aprire sul suolo italiano un fronte per l’Europa continentale, trovò nell’antefatto della conquista dell’isola di Pantelleria uno dei punti di partenza. Battezzata dagli inglesi “la Gibilterra italiana” e definita da Winston Churchill “una spina nel fianco”, l’isola di Pantelleria è stata al centro di operazioni preventive finalizzate all’eliminazione dei presidi strategici presenti sulle isole a Sud della Sicilia.

Dopo la resa delle forze dell’Asse in Africa settentrionale tra l’11 e il 12 maggio 1943, gli Alleati iniziarono i preparativi dello sbarco in Sicilia del 10 luglio, avviando l’operazione “Corkscrew”, così da togliere finalmente il “tappo” che ostruiva il Canale di Sicilia. Il primo e più importante obiettivo fu l’isola di Pantelleria, per i suoi impianti radar, il campo d’aviazione e l’annesso l’hangar “Nervi”, l’aviorimessa protetta più grande dell’epoca che poteva accogliere fino a 80 aerei. Dal 9 maggio al 11 giugno 1943 l’isola venne bombardata continuamente dagli aerei Usaf e Raf e, in seguito, isolata via mare da un blocco navale. La guarnigione dell’isola si arrese l’11 giugno 1943 dopo quasi un mese di bombardamenti aerei durante i quali furono sganciate oltre 6.200 tonnellate di bombe.

Nei suoi fondali giacciono, come testimonia questo recupero, molteplici relitti di mezzi navali e aerei, testimoni drammatici di una vicenda terribile e nel contempo grandiosa, di cui ricorre quest’anno l’ottantesimo anniversario.

 

Ad aprile di quest’anno è stata realizzata una documentazione video-fotografica completa, un rilievo fotogrammetrico e una ricostruzione tridimensionale di dettaglio del relitto. Inoltre, è stato riportato alla luce il propulsore dell’aereo: un motore 12 cilindri invertito.

Grazie all’intervento del 3° Nucleo subacquei della Guardia costiera di Messina, infine, nei giorni scorsi è stata completato il delicato intervento di recupero del piano alare. Grazie a un supporto metallico creato direttamente sul fondale di 30 metri e l’utilizzo di palloni di sollevamento, con una operazione durata due giorni è stato riportato in superficie, dopo 80 anni di permanenza sul fondo del mare, il fragile reperto che conserva ancora intatte molte delle sue componenti.

Tutti i reperti sono stati collocati nella base dell’Aeronautica militare di Pantelleria per il primo trattamento di desalinizzazione. Un’attività multidisciplinare di studio già avviata da qualche mese, e alcuni interventi di consolidamento strutturale e restauro, consentiranno a breve di esporre il velivolo ricomposto all’interno del contenitore naturalmente vocato, l’hangar “Nervi”, sulla stessa isola.

Sentenza Tribunale Sezione del Lavoro di Messina relativa al ricorso “long list”: ora è tutto chiaro?

 

Archi vi- Sud Libertà  (Messina)

 

Messina

Il Tribunale di Messina, Sezione Lavoro, ha ritenuto legittimo l’operato della Partecipata del Comune, l’Azienda Speciale Messina Social City nel complesso procedimento di gestione delle centinaia di assunzioni attraverso la cosiddetta “long list, rigettando il ricorso proposto da un candidato escluso. È quanto si legge nel provvedimento emesso dal giudice del lavoro lo scorso lunedì 4 luglio 2023.  Il ricorso era stato avanzato dal ricorrente in quanto ritenutosi penalizzato per  la mancata considerazione dei titoli effettivamente posseduti.

Come si ricorderà, all’Avviso di selezione, bandito dalla Messina Social City, finalizzato all’assunzione di personale da adibire a diversi profili professionali, autisti, cuochi, assistenti sociali, asacom e psicologi hanno partecipato oltre 13mila candidati. Dopo la pubblicazione delle graduatorie provvisorie nel settembre del 2022, i controlli analitici da parte dell’Azienda, avevano evidenziato alcune discrasie e omissioni nelle dichiarazioni sostitutive rese dai candidati e, pertanto la stessa Azienda al fine di superare tali criticità adottò una procedura ad hoc di validazione delle domande. Tale scelta attuata attraverso una procedura massiva e generalizzata – su cui si era a suo tempo aperto un dibattito anche in sede di Consiglio comunale – l’Azienda decise di fare ricorso dopo avere acquisito il parere dell’avvocato Santi Delia, in quanto era l’unica a potere garantire il rispetto della par condicio tra i concorrenti e nel contempo il merito dei candidati.

Sulla base delle motivazioni espresso dalla Messina Social City, il Tribunale nel rigettare il ricorso del candidato, ha quindi ritenuto legittima la scelta dell’Azienda di imporre ai candidati di fornire ulteriori chiarimenti rispetto alle loro dichiarazioni, valorizzando la tesi del legale Delia che ha assistito l’Azienda anche in fase giudiziale, il quale ha ritenuto “è chiaro infatti che l’attribuzione del punteggio per il servizio prestato per datori di lavoro privato, anche alla luce della premessa di cui al comma 1 dell’art. 6 dell’avviso di selezione, secondo cui ‘la selezione è finalizzata ad accertare il possesso delle competenze professionali dei candidati in relazione all’incarico da ricoprire’, non può che richiedere lo svolgimento di un servizio in cui il profilo professionale deve essere proporzionato all’attività da svolgere”.

“La sentenza del Tribunale di Messina, Sezione Lavoro  che respinge il ricorso dell’ormai detta long list conferma la correttezza e la legittimità delle scelte e delle azioni effettuate dalla nostra Amministrazione. Abbiamo sempre operato e continueremo ad operare nella ferma applicazione delle leggi proseguendo il nostro cammino amministrativo per  raggiungere gli obiettivi di governo prefissati, basato sui valori della legalità e dell’affermazione del diritto”, ha commentato il sindaco Federico Basile.

Soddisfazione è stata espresso anche dalla presidente della Messina Social City Valeria Asquini che, sulla gestione della long list, era stata chiamata a rispondere in Consiglio comunale. “Come sottolineato in quella sede – chiarisce la Asquini – la procedura che avevamo messo in atto, per quanto complessa e articolata, era l’unica utile alla gestione di una procedura con oltre 13 mila partecipanti, procedura mai gestita prima  da un’Azienda speciale della nostra città. Questa sentenza ci legittima a rafforzare i nostri scopi statutari e la nostra attività volta a garantire il diritto primario all’assistenza dei nostri cittadini nell’ambito dei servizi sociali istituiti, e garantisce altresì il merito dei concorrenti che confidavano in una corretta gestione della procedura concorsuale. Siamo convinti che questa esperienza possa aiutarci anche per il futuro nel centrare tutti gli obiettivi istituzionali”.

 

Ragusa,inverosimile, morire a 44 anni al pronto soccorso per l’esame di una Tac

Archivi -Sud Libertà

 

Ragusa

Si può morire anche per l’ esecuzione di una Tac .Dopo il decesso di una donna di 44 anni, avvenuto la scorsa notte al pronto soccorso dell’ospedale ‘Giovanni Paolo II’ di Ragusa, il direttore sanitario aziendale, Raffaele Elia, ha avviato un’indagine interna.

La 44enne aveva eseguito una Tac con l’utilizzo del mezzo di contrasto. Venerdì prossimo, come richiesto dal primario di Pronto soccorso, sarà verificata la sussistenza di eventuale shock anafilattico attraverso un riscontro diagnostico sulla salma.      Ricorderemo che il l Pronto Soccorso di Ragusa –è costituito da una sala di emergenza – in un locale della Radiologia – e nei casi estremi ha recentemente attivato il piano di Emergenza intraospedaliera con l’arrivo in PS della squadra di emergenza….

Roccavaldina, gara per il consolidamento di San Salvatore e per mitigare il rischio idrogeologico

 

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La Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani interviene a Roccavaldina, nel Messinese, per mettere in sicurezza il centro abitato di San Salvatore. Innumerevoli, nel passato, i movimenti franosi che si sono registrati nel sito e le colate di fango che hanno invaso le strade in occasione di forti piogge, soprattutto durante la stagione invernale, con danni importanti ad arterie viarie, edifici e infrastrutture.

«Colmiamo un ritardo di vent’anni – dice il governatore – gettando le basi per un pieno recupero del versante che, nel tempo, ha rivelato tutte le sue fragilità. Restituiamo così alla popolazione locale una prospettiva di serenità e di sicurezza».

Il bando per la mitigazione del rischio idrogeologico del centro abitato di San Salvatore, pubblicato dagli uffici diretti da Maurizio Croce, ha un importo di poco inferiore al milione di euro e una scadenza per la presentazione delle domande che è stata fissata al prossimo 4 agosto. Le misure previste dal progetto riguardano il versante sud-ovest, a monte del centro abitato che dista solo due chilometri dal centro del paese, e consistono nella realizzazione di un cunettone coperto e di un raccordo di collegamento con l’asta fluviale. Saranno inoltre eseguite opere per ostacolare il deposito di detriti a valle e una serie di piccoli interventi per il ripristino dei sottoservizi oltre alla costruzione di un muro di contenimento.

Cultura delle donazioni: dottoressa siciliana deceduta a Milano dopo un intervento chirurgico dona gli organi, impiantati su cinque pazienti

Volo Giovanna

Nella foto L’Assessore alla Sanità Giovanna Volo

 

 

Palermo

«Atto di grande generosità di una dottoressa siciliana che deve essere da stimolo affinché la cultura della donazione degli organi si diffonda sempre di più nella nostra regione». Lo dice l’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, commentando la notizia del trapianto degli organi di una nefrologa siciliana di poco più di 50 anni andata in morte cerebrale dopo un intervento chirurgico a Milano.

La dottoressa, che lavorava in un ospedale dell’Isola, era una donatrice e, in ossequio alle indicazioni che aveva lasciato, sono stati prelevati gli organi, nello specifico reni, fegato e cornee, che sono stati poi impiantati su cinque pazienti nel Nord Italia.

«Il dolore e la commozione per la scomparsa della dottoressa – aggiunge l’assessore – si uniscono a un senso di profonda gratitudine per la sua scelta. È un gesto che giunge da chi, per la sua professione, toccava con mano ogni giorno l’importanza della donazione degli organi per salvare vite. Tutti noi siamo chiamati a seguirne l’esempio così da consentire a tanti pazienti di sperare, attraverso il trapianto, in una migliore qualità della vita. La nostra regione sta recuperando moltissimo terreno in questo settore, grazie al grande lavoro compiuto in questi mesi attraverso il Centro regionale dei trapianti, ma tanto cammino resta ancora da fare. Ognuno di noi può dare il suo contributo, può compiere una scelta di grande umanità».

Disabili gravissimi, dalla Regione Sicilia 16 milioni di euro a sostegno pure dei familiari.

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Palermo  (Comunicato)
Quasi 16 milioni di euro per il pagamento del beneficio economico in favore dei disabili gravissimi per il mese di giugno 2023. L’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ha impegnato la somma di 15.921.732 euro, a valere sul “Fondo regionale per la disabilità”. I fondi saranno destinati a tutte le Asp dell’Isola sulla base della comunicazione del numero delle persone affette da disabilità gravissima. I soggetti censiti al mese di giugno risultano pari a 13.062.

«Grande attenzione da parte del governo regionale per le categorie più fragili – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. – La disabilità è una condizione che riguarda non solo il singolo individuo ma coinvolge anche i familiari. Per questo, il nostro impegno è quello di fornire loro un adeguato supporto attraverso queste misure».

«Ci stiamo impegnando ad essere sempre puntuali con i pagamenti perché – dice l’assessore Nuccia Albano – attraverso questi contributi offriamo un sostegno concreto a migliaia di persone in condizione di grave deficit».

Domani in Sicilia “IT-alert” il servizio di allarme pubblico della Protezione Civile: alle ore 12 squillerà in automatico su tutti i cellulari il messaggio di test (come a Messina )

 

 

Domani, mercoledì 5 luglio 2023 intorno alle ore 12, squillerà e apparirà sui cellulari e smartphone di tutti i siciliani, così com’è già avvenuto in altre regioni d’Italia, il messaggio di prova IT-alert, il nuovo Sistema di allarme pubblico. L’iniziativa  rientra tra quelle promosse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile mirate ad attuare una sollecita comunicazione alla cittadinanza nell’imminenza o al verificarsi di emergenze di protezione civile connotate da rilevante gravità.

Al riguardo anche il Comune di Messina – informa l’ente -d’intesa con la Prefettura, come tutti i comuni della regione Sicilia, ha aderito al servizio sperimentale finalizzato a integrare le modalità di informazione e comunicazione attraverso i test per far conoscere IT-alert quale nuovo sistema di allarme pubblico che, in caso di emergenze e catastrofi imminenti, potrebbero raggiungere i territori interessati. “Una prova necessaria, nessuna paura – informano il Sindaco Federico Basile e l’assessore alla Protezione Civile, Massimiliano Minutoli –. “Il test servirà a capire se il servizio e la tecnologia attuali in uso funzionano o necessitano di miglioramenti per raggiungere tutti i cittadini in possesso di un cellulare. Ricevuto il messaggio – spiega Minutoli – bisognerà premere OK e contribuire al suo miglioramento compilando il questionario che viene proposto. IT-alert, comunque, non sarà l’unico sistema di informazione della popolazione, ad esso si affiancano, come indicato anche dalla Protezione Civile, i sistemi locali già esistenti, nel caso di Messina il sito istituzionalecon la sezione dedicata alla Protezione civile e anche l’app Alert-System che l’Amministrazione comunale ha deciso di attivare e che tutti possono scaricare anche dal sito Internet del Comune e dove ci si può registrare per ricevere i messaggi telefonici, anche su telefono fisso, e gli sms nel caso di  informazioni urgenti alla cittadinanza”.

Pertanto, domani chi riceve il messaggio di test non dovrà fare nulla tranne leggere il messaggio.  Superata la fase di test, IT-alert consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a sei casistiche di competenza del Servizio nazionale di Protezione civile: maremoto (generato da un terremoto), collasso di una grande diga, attività vulcanica (per i vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli), incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali o precipitazioni intense.