Denunciato giovane 18enne che ha trasformato l’armadio della camera da letto in una serra per la coltivazione di canapa indiana.

 

 

 SIRACUSA – Canicattini Bagni

I Carabinieri della Stazione di Canicattini Bagni, coadiuvati da personale della Tenenza di Floridia, hanno denunciato all’Autorità giudiziaria aretusea un 18enne, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

A seguito di perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto 24 grammi di marijuana, oltre a materiale per il confezionamento e la pesatura dello stupefacente. Inoltre, le operazioni hanno permesso di constatare che l’armadio della camera da letto del 18enne era stato trasformato in una piccola serra per la coltivazione della canapa indiana, accuratamente rivestito, internamente, con carta alluminio e dotato di deumidificatore, termostato e fertilizzante.

La semplicità con la quale possono attingersi informazioni sulla coltivazione degli stupefacenti   – informano i Carabinieri – allarga ai giovanissimi la platea di chi commette questo genere di reato e, talora, anche all’insaputa dei genitori.

 

Conclusa la visita ufficiale di Mattarella nerlla Repubblica del Paraguay

 

 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo all'aeroporto di Asuncion

 Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Pantheon Nazionale degli Eroi

 Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Pantheon Nazionale degli Eroi

 

 

 Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo Presidenziale con il  Presidente della Repubblica del Paraguay Mario Abdo Benitez

 

 Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo Presidenziale con il  Presidente della Repubblica del Paraguay Mario Abdo Benitez

Asuncion – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo Presidenziale con il Presidente della Repubblica del Paraguay Mario Abdo Benitez

Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo Presidenziale con il  Presidente della Repubblica del Paraguay Mario Abdo Benitez, durante i colloqui allargati alle delegazioni

 

 

 

Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Scuola Italiana di Asuncion

 

 

 

Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Scuola Italiana di Asuncion

 

Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente eletto della. Repubblica del Paraguay Santago Pena

Asuncion – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente eletto della. Repubblica del Paraguay Santago Pena

Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i Presidenti di Camera e Senato

 

 

Ciudad del Este - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo a Ciudad del Este in occasione della visita alla Diga Idroelettrica di Itaipiù

Ciudad del Este – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo a Ciudad del Este in occasione della visita alla Diga Idroelettrica di Itaipiù

 

Ciudad del Este - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla diga ITAIPIU

 

 

Ciudad del Este - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla diga ITAIPIU

 

Ciudad del Este – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla diga ITAIPU

 

 

Comunicato Quirinale

Terminata la Visita ufficiale del Presidente Sergio Mattarella nella Repubblica del Paraguay (6-8 luglio).

Il 7 luglio, il Presidente Mattarella, dopo aver deposto una corona al Pantheon Nazionale degli Eroi di Asunción, incontrerà, al palazzo Presidenziale, il Presidente della Repubblica del Paraguay, Mario Abdo Benítez. Al termine dei colloqui, i due Capi di Stato hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa.

Mattarella ha visitato quindi la Scuola italiana di Asunción, accompagnato da una rappresentanza della Società Dante Alighieri. Nel pomeriggio ha avuto un colloquio con il Presidente eletto della Repubblica del Paraguay, Santiago Peña e, successivamente, ha incontrato i Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati al Palazzo Legislativo. Sempre il 7 luglio pomeriggio, il Presidente Mattarella ha visitato il Centro Culturale “El Cabildo” e il Museo del Barro. 

Sabato 8 luglio, prima di far rientro a Roma, ha visitato, accompagnato dal Presidente della Repubblica del Paraguay, la Diga Idroelettrica di Itaipu a Ciudad del Este.

Acqua, le nuove tariffe in Sicilia riportate al periodo 2016-2019 confermate da “Sicilia acque”

 

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Palermo

ApprovatA dalla Regione Sicilia  l’articolazione tariffaria per la vendita dell’acqua all’ingrosso a livello di sovrambito e lo schema regolatorio per il servizio correlato alle opere di approvvigionamento idrico presentati dal gestore Siciliacque spa relativamente al periodo regolatorio 2016-2019 e all’aggiornamento biennale 2018-2019.

Le proposte tariffarie e lo schema regolatorio proposti dall’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità sono approdati in giunta dopo il parere favorevole dei componenti della Cir, la Commissione idrica regionale. Il provvedimento fissa il costo dell’acqua confermando la tariffa applicata da Siciliacque dal 2016 ed eviterà al gestore di rimborsare le quote incassate extra da enti e cittadini.

«Il piano tariffario varato in giunta è analogo a quella applicato negli anni scorsi – dice l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro –, il combinato disposto tra questo e la legge varata all’Ars, che attribuisce alla giunta la capacità di definire la nuova tariffa, sanerà la frattura dei ricorsi e metterà ordine al settore».

Dopo il via libera in giunta gli atti passeranno all’esame all’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, per la definitiva approvazione.

Mutui alle stelle. Le famiglie italiane non riescono più a pagare le rate – Sono 15 miliardi di euro le rate finora non pagate

La Banca Centrale Europea © EPA

Archivi – Sud Libertà

 

Mutui alle stelle.L’Italia rischia davvero la recessione con il rialzo dei mutui deciso dalla Bce .L’allarme proviene da una dettagliata  analisi della Fabi  bancaria : “Sfiora i 15 miliardi di euro il totale delle rate non pagate da quasi un milione di famiglie italiane: l’aumento del costo del denaro, l’incremento dei tassi e la corsa dell’inflazione riducono il reddito disponibile e mettono in difficoltà i clienti delle banche nel rispettare le scadenze relative ai finanziamenti. Complessivamente, i crediti deteriorati delle famiglie sono arrivati, a marzo scorso, a 14,9 miliardi: si tratta, nel dettaglio, di 6,8 miliardi di mutui non pagati, di 3,7 miliardi di credito al consumo non rimborsato e di 4,3 miliardi relativi ad arretrati di altri prestiti personali”. E’ lo studio che emerge dalle  elaborazioni su statistiche della Banca d’Italia.    Ogni mutuo di importo rilevante è iscritto per i pagamenti nei registri della Banca d’Italia.

Del totale di 14,9 miliardi, 5,7 sono sofferenze, cioè credito che la clientela non rimborserà più, altri 7,1 miliardi sono inadempienze probabili, vale a dire denaro che realisticamente le banche non recupereranno, mentre circa 2 miliardi sono rate scadute, quindi posizioni debitorie meno a rischio. Le difficoltà delle famiglie riguardano soprattutto i mutui a tasso variabile, particolarmente colpiti dall’aumento del costo del denaro portato dallo 0 al 4% in 11 mesi: questa categoria di prestiti immobiliari vale in totale circa 140 miliardi e rappresenta un terzo del totale di 425 miliardi erogati.

Sul piano territoriale, in cima a questa particolare classifica, ci sono Lombardia e Lazio con un ammontare delle rate non pagate oltre i 2 miliardi. Campania, Puglia e Basilicata, Sicilia e Veneto superano il miliardo. Emilia Romagna, Piemonte e Valle D’Aosta, e Toscana restano poco sotto il miliardo. Più contenuto il valore delle somme non pagate nelle regioni più piccole come l’Umbria dove le rate non pagate ammontano a 226 milioni, la Liguria (361 milioni) e la Calabria (418 milioni).  Sofferenze comunque sono state espresse pure da altre regioni che lottano per la sopravvivenza come la Sicilia e la Campania

 

Dipendenti pubblici in pensione con Quota 41 (come già in Sicilia per i dimissionari): presto la riforma pensioni

 

prestiti inps per pensionati

Archivi – SUD LIBERTA’

 

 

Quota 41 è la meta della politica odierna  per la riforma delle pensioni: se ne parla da anni  ,consentire a ogni lavoratore di poter andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, infatti, garantirebbe il superamento della legge Fornero perlomeno per la parte riferita alla pensione anticipata (riservata a chi ha maturato 42 anni e 10 mesi di contributi, uno in meno per le donne).

Già in virtù della legislazione speciale di alcune regioni come la Sicilia  migliaia di dipendenti pubblici regionali sono andati in pensione – indipendentemente dall’età – una volta raggiunti i 41 anni di contributi.  Sono dipendenti dimissionati.    Nelle carte infatti non si parla di pensionati ma di persone che hanno presentato volontariamente dimissioni.  Si badi bene senza penalizzazioni come giusto che sia in ogni caso.

Altri gruppi     sono i dipendenti  precoci, ossia di coloro che all’età di 19 anni avevano maturato almeno 12 mesi di contributi. Ma non basta: per poter accedere alla pensione con Quota 41, infatti, bisogna appartenere a uno dei profili a cui lo Stato riconosce una maggior tutela, ossia disoccupati, invalidi (almeno al 74%), caregiver e lavoratori usuranti e gravosi.

Sono tuttavia esclusi dalla possibilità di accedere a Quota 41 coloro che hanno la pensione calcolata interamente con il regime contributivo, quindi chi ha iniziato a versare contributi per la pensione dopo il 1° gennaio 1996 oppure chi ricorre al computo della Gestione separata.

Per chi accede a Quota 41 non ci sono penalizzazioni sulla pensione, ma è bene sottolineare che l’assegno decorre 3 mesi dopo da quando ne sono stati maturati i requisiti. E ancora: per almeno 1 anno e 10 mesi, o 10 mesi nel caso delle donne, non è possibile riprendere a lavorare.

Disco verde alla liquidazione delle dieci Aziende soggiorno e turismo della Regione Sicilia

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Via libera alla definitiva liquidazione di altre dieci delle vecchie Aziende autonome soggiorno e turismo (Aast) della Regione, inattive da decenni. La giunta Schifani, su proposta dell’assessore all’Economia Marco Falcone, ha approvato i bilanci finali di liquidazione dell’Azienda del capoluogo Palermo e di quelle dei centri di Acireale, Agrigento, Enna, Gela, Monreale, Piazza Armerina, Sciacca, Taormina, nonché dell’Azienda delle Isole Eolie. Servirà adesso, come per le altre dieci Aast liquidate dalla giunta lo scorso giugno, un passaggio finale in Assemblea regionale siciliana per chiudere l’iter. 

«Il nostro obiettivo – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – è raggiungere la piena certezza delle azioni di snellimento avviate dalla Regione, archiviando per sempre le tante vicende di iter amministrativi che partono senza mai avere un’effettiva conclusione. Il taglio degli enti inutili rappresenta uno dei principali banchi di prova e su questo stiamo mantenendo gli impegni con un nuovo impulso al riordino dell’amministrazione regionale».

«Era stata, da ultimo, la legge regionale 15 del 2005 a decretare la soppressione di tali enti – aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone – ma gli iter di liquidazione si sono prolungati per anni, senza alcuna utilità per la Regione. Il Governo Schifani ha dato priorità a tale intervento di razionalizzazione della nostra macchina amministrativa. Abbiamo dunque accelerato sulla chiusura dei bilanci di questi e di tanti altri enti inutili, per giungere speditamente all’effettivo taglio dei rami secchi della Regione».

Segesta, dopo vent’anni finalmente tornano le visite nel tempio ..Il dirigente del Dipartimento ai beni culturali “Sez Sicurezza” non ha mai curato finora un progetto adeguato

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Riapre al pubblico, dopo quasi vent’anni, il cuore del tempio dorico di Segesta.Il Dipartimento ai beni culturali   non ha mai curato finora con la sezione Sicurezza un progetto adeguato per restituire il bene al pubblico  Una vergogna.

Da oggi i visitatori potranno accedere all’interno del maestoso edificio sacro, che finora era stato possibile ammirare solo dall’esterno per motivi di sicurezza, durante tutta la giornata e anche durante alcune aperture serali.

«Il governo Schifani – sottolinea l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – aggiunge un altro tassello alla migliore fruizione di questo straordinario sito archeologico.  Le recenti scoperte nell’area della cosiddetta Casa del Navarca, nell’acropoli sud dell’insediamento, ossia l’antica strada lastricata che tagliava Segesta e l’altare decorato di età ellenistica, e la grande attenzione che hanno suscitato confermano che bisogna investire negli scavi archeologici e nell’arricchimento dell’offerta culturale accessibile al pubblico».

All’interno del tempio si troverà anche una delle installazioni di Elyma di Gandolfo Gabriele David, innescando riflessioni sul senso del sacro e sul rapporto con la natura. La mostra, curata dallo storico dell’arte Lori Adragna e dal direttore del Parco archeologico di Segesta, Luigi Biondo, organizzata da MondoMostre per il Parco archeologico, si snoda in un percorso punteggiato dalle opere e arricchito da una sezione curata dalle archeologhe Maria Cecilia Parra e Chiara Michelini, impegnate da anni nelle indagini archeologiche dei siti siciliani di Segesta e di Entella.

La mostra è stata inaugurata ieri sera alla presenza, tra gli altri, del dirigente generale del dipartimento Beni culturali e dell’identità siciliana, Mario La Rocca, e del direttore del Parco, Biondo. Sarà visitabile fino al 19 maggio 2024.

Prevista anche un’apertura serale del tempio, oggi, domani e domenica 9 luglio, poi 14, 15 e 16 luglio, 1, 2 e 3 settembre, dalle 20 alle 24. Il tempio, inoltre, resterà aperto durante le serate dal 21 al 23 luglio e dal 28 luglio al 27 agosto, in base alla programmazione rispettivamente del KFestival – festival di letteratura e del Segesta Teatro Festival. 

 

Faceva trapianti di capelli ed anestesia locale, chiedeva una somma di circa 2500 euro ma non era medico. Arrestato

foto della sala operatoria moderna e all'avanguardia di Elithair

Archivi – Sud  Libertà   (immagine di repertorio)

 Reggio Calabria, 
I Carabinieri del Nas di Reggio Calabria a conclusione di un’articolata attività investigativa, hanno dato esecuzione, con l’ausilio di militari del Comando Provinciale Carabinieri del capoluogo, ad una Ordinanza, emessa dal GIP presso Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica, di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di un 56 enne reggino, titolare di un B&B, che esercitava la professione di medico chirurgo senza aver alcun titolo professionale.
Le indagini del NAS avrebbero accertato che l’uomo, almeno dal 2017, aveva allestito in riva allo Stretto quattro ambulatori medici di tricologia chirurgica (privi di autorizzazione e quindi abusivi), eseguendo numerose operazioni di trapianto di capelli con tecnica “FUE”, somministrando anestesia locale e prescrivendo farmaci per il decorso post operatorio, senza aver alcun titolo professionale, mettendo così in grave pericolo la salute di coloro i quali si erano affidati alle sue cure. Durante gli interventi chirurgici, per i quali i pazienti corrispondevano una somma di euro 2.500, lo stesso era coadiuvato da tre collaboratori, di cui una infermiera, anch’essi deferiti in stato di libertà in concorso per il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria.

Sicilia, anniversario dello sbarco degli alleati nel 1943 dove gli americani persero 2700 uomini e gli italiani 4500 caduti

 

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Catania

Gli americani persero 2.700 uomini (e contarono 6mila feriti), inglesi e canadesi circa 3mila unità (più 7mila feriti e 2mila prigionieri), gli italiani soffrirono circa 4500 caduti (116 mila prigionieri e 30mila feriti) e i tedeschi 4300 morti (e 13.500 feriti). L’Operazione Husky avvenne nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943: lungo la costa tra Licata e Pachino, sbarcarono i contingenti americano, inglese e canadese. A ottant’anni esatti di distanza, sono iniziate al Museo dello Sbarco, alle Ciminiere di Catania, le manifestazioni di commemorazione, sotto l’egida delle Forze Armate e della Fondazione di diritto canadese “International Forum Peace, Security & Prosperity” (IFPSP), fondata da Steve Gregory. Primo appuntamento, la tre giorni di studi a cui partecipano i cinque Paesi – Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Germania e Italia – coinvolti nello Sbarco.

L’obiettivo comune è quello di “realizzare una sinergia duratura tra tutte le Nazioni fondata sulla memoria e, soprattutto, sull’analisi e lo studio delle esperienze passate per consolidare il percorso di pace. “Bisogna trovare spunto dal passato – ha detto il generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, comandante dell’Esercito in Sicilia – per non ripetere gli stessi errori. La commemorazione trascende i confini e dimostra la sinergia che c’è tra tutte le nazioni. La Sicilia ha un ruolo importante per la valorizzazione turistica e culturale di un patrimonio poco conosciuto e sottovalutato”.

“Nel 1943 furono impegnati in Sicilia 26 mila volontari canadesi – ha sottolineato Steve Gregory, coordinatore e creatore del primo Wrap (Walking for Remembrance & Peace) il primo cammino che segue il percorso di marcia canadese del 1943, da Pachino a Adrano: è nato nel 2013 e quest’anno sarà il cuore delle manifestazioni – e questa, infatti, non è la commemorazione della guerra ma del sacrificio di tanti uomini e donne che hanno combattuto per la pace”. “Il momento più maturo di pacificazione nazionale – ha detto il sindaco di Catania Enrico Trantino, aprendo le manifestazioni alle Ciminiere – sono tante le tensioni geopolitiche in atto e speriamo che le giornate di studio possano essere la premessa di ciò che dovrebbe accadere in tutta Europa”.

Sono giunti tantissimi delegati militari e civili, ma anche appassionati e storici. Sono intervenuti anche Edward Llewellyn, ambasciatore del Regno Unito in Italia, Tracy Roberts Pounds, console generale Usa, Joseph Lonardo, console generale the national Italian American Foundation. “Il ricordo dei soldati caduti dimostra il potere della memoria collettiva – interviene Tony Loffreda, primo senatore canadese di origini italiane – ma non basta solo ricordare: bisogna lavorare instancabilmente affinché i conflitti possano essere risolti col dialogo e la collaborazione”. Alle Ciminiere anche il punto di vista tedesco. “Non si può cancellare ciò che è accaduto – ha sottolineato Thomas Reiberling, addetto militare dell’ ambasciata di Germania – perciò dobbiamo impegnarci affinché non succeda più”.

Dopo le tre giornate di studio a Catania, ci si trasferirà sulle diverse spiagge protagoniste dello Sbarco alleato: lunedì (10 luglio) sulle spiagge di Avola (alle 8, presente l’ambasciatore della Gran Bretagna in Italia) e Pachino (alle 10) sarà deposta una corona d’alloro in memoria dei caduti siciliani e canadesi. Si ritornerà alle 18 a Ispica e alle 19 a Pachino presso il luogo della memoria canadese da cui partirà il Wrap (Walking for Remembrance & Peace) il cammino che seguirà il percorso di marcia canadese del 1943 che toccherà Ispica, Rosolini, Caltagirone, Enna, Leonforte, Agira; saranno presenti gli ambasciatori del Canada e degli Stati Uniti in Italia. Il WRAP ha fatto da apripista per analoghi percorsi sulle tracce dei contingenti americani e inglesi, che si stanno attivando in Sicilia: i tre “cammini” avranno una tappa comune il 16 luglio a Caltagirone, unica città che fu attraversata dai tre diversi contingenti.

Ad Algeri la II° edizione del “Dialogo strategico italo-algerino”

 

 

Ad Algeri la II° edizione del “Dialogo strategico italo-algerino”l

 

Comunicato

Il 2 e 3 luglio si è svolta ad Algeri – comunica il Comando della Polizia – la II° edizione del “Dialogo strategico italo-algerino”, importante meccanismo di consultazione tra i due Paesi sulle relazioni bilaterali e sulle tematiche politiche e di sicurezza globale più rilevanti. I lavori, aperti dal ministro degli Affari esteri algerino Ahmed Attaf, sono stati co-presieduti dal Segretario generale della Farnesina ambasciatore Riccardo Guariglia.

 Il Dipartimento della pubblica sicurezza ha preso attivamente parte all’esercizio attraverso una delegazione guidata dal Sevizio relazioni internazionali dell’Ufficio di coordinamento e pianificazione Forze di Polizia e composta da rappresentanti della Direzione centrale della Polizia criminale, della  Direzione centrale immigrazione e Polizia delle frontiere, della Direzione centrale per i servizi antidroga e del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni oltreché da un delegato della Guardia di finanza.

Nel corso delle due giornate di incontro sono state approfondite le iniziative di cooperazione bilaterale avviate nei settori della lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata transnazionale, alla cyber-criminalità, al traffico di migranti, di droga e ai flussi finanziari illegalmente trasferiti all’estero. Sono state poi esaminate ulteriori azioni da avviare nei prossimi mesi per migliorare lo scambio informativo e costruire, attraverso la formazione, approcci condivisi per la prevenzione e il contrasto ai rischi alla sicurezza considerati prioritari.

Un passo importante verso il rafforzamento della cooperazione bilaterale italo-algerina sarà rappresentato dalla prossima finalizzazione dei due accordi per il rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza e di terrorismo in atto in negoziazione tra il Dipartimento della pubblica sicurezza e la Direzione nazionale della sicurezza del Ministero dell’Interno algerino.