Le fiamme non hanno risparmiato il Parco archeologico di Segesta – Sicurezza del sito tutta da rivedere anche per i percorsi di visita

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«Le fiamme divampate ieri sera non hanno risparmiato neppure il Parco archeologico di Segesta. Da una prima ricognizione, per fortuna, è stato possibile verificare che non sussistono danni ai siti monumentali: il tempio, il teatro e la casa del Navarca sono rimasti illesi. Ma se, come sembra, il rogo è stato causato da una mano criminale, si tratta di un gesto gravissimo che va condannato con forza perché ha messo a rischio l’incolumità di chi vive nelle zone limitrofe e ha recato un grave danno al nostro inestimabile patrimonio storico-artistico. Mi auguro che si possa risalire al più presto ai responsabili». Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando l’incendio che ieri sera ha colpito il Parco archeologico in provincia di Trapani.

«Grazie a un’attenta programmazione  – aggiunge l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato  –  e alle recenti opere di pulitura, scerbatura e potatura abbiamo evitato il peggio. Risultano invece completamente distrutti il punto di ristoro, il corpo di guardia e il deposito vicino al tempio, il blocco dei bagni nei pressi dell’antiquarium e la tettoia delle case rupestri. Quasi tutta la staccionata protettiva della strada che conduce al teatro e le recinzioni di sicurezza sono stati ridotti in cenere, così come i cavi elettrici e i corpi illuminanti nei pressi del teatro. Ci stiamo attivando per un’ulteriore e attenta ricognizione dei danni – conclude il componente della giunta Schifani –  anche nell’ottica di porre in sicurezza i percorsi di visita e non compromettere l’imminente stagione teatrale»

Sanità, presentato il Piano operativo della Regione per l’abbattimento delle liste d’attesa negli ospedali.

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Da sinistra: Requirez, Volo, Schifani e Iacolino

 

 

Un Piano operativo per l’abbattimento delle liste d’attesa negli ospedali siciliani. La giunta regionale ha approvato il documento predisposto dall’assessorato della Salute che delinea una strategia di intervento per smaltire nel più breve tempo possibile le prestazioni in sospeso. Le risorse finanziarie messe a disposizione ammontano complessivamente a 48,5 milioni di euro. Previsto il coinvolgimento anche delle strutture specialistiche private convenzionate a supporto del sistema sanitario pubblico.

«L’azzeramento delle liste d’attesa – ha detto il presidente della Regione Renato Schifani – è uno dei capisaldi del mio programma di governo, per quanto attiene alla sanità, insieme al tema delle emergenze, sul quale stiamo già intervenendo con incisività per ridurre i disagi nelle aree più periferiche. Superata la fase dello sfoltimento, proseguiremo con un sistema più efficiente per le prenotazioni e le erogazioni, per garantire ai siciliani l’inalienabile diritto alla tutela della salute e soprattutto in tempi ragionevoli. Il Piano, tra l’altro, valorizza la cooperazione tra pubblico e privato per aumentare l’efficienza della rete assistenziale».

Il documento è stato presentato oggi a Palazzo d’Orléans nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, e i dirigenti generali dei dipartimenti per la Pianificazione strategica e per le Attività sanitarie dell’assessorato, Salvatore Iacolino e Salvatore Requirez.

«Grazie al lavoro metodico degli uffici dell’assessorato – ha spiegato Volo – abbiamo costruito un Piano che ci consente di utilizzare al meglio le risorse a disposizione, che arrivano alla Sicilia anche dalla legislazione nazionale. Riusciremo, così, non solo, a rimetterci al passo con l’erogazione delle prestazioni, che hanno subito un consistente rallentamento negli anni della pandemia di Covid-19, ma anche, a regime, a implementare un sistema che consentirà di non ritrovarci più in situazioni di disagio di cui fanno le spese soprattutto i cittadini».

Tra i “pilastri” portanti del Piano la condivisione delle liste d’attesa all’interno degli ambiti territoriali di garanzia, che hanno dimensione provinciale, coinvolgendo anche i soggetti privati con l’introduzione del meccanismo della “mobilità dei pazienti” a livello sovra-aziendale, una volta ottenuto il loro consenso; e l’utilizzo di strumenti informatici innovativi ad hoc per la bonifica e la gestione delle liste d’attesa. Infine, la definizione di una nuova struttura organizzativa basata su tre livelli: il primo, è la costituzione di reti aziendali per il recupero delle prestazioni; il secondo è l’istituzione di Osservatori per il recupero delle prestazioni di area metropolitana, uno ciascuno per le province di Palermo, Catania e Messina; e, la creazione di un Osservatorio regionale di recupero delle prestazioni, che monitorerà l’avanzamento del Piano e che sarà guidato dal dirigente della Pianificazione strategica.

«Il nostro obiettivo di lungo termine – ha detto Iacolino – è quello di organizzare un sistema performante che valorizzi tutti i soggetti che fanno parte del sistema sanitario dell’Isola. Grazie alla nostra interlocuzione con le associazioni di categoria della sanità privata, intanto abbiamo già trovato un accordo che abbatte del 10 per cento le tariffe relative ai rimborsi per i ricoveri chirurgici. Un primo passo per lo sfoltimento delle liste d’attesa e un tassello fondamentale per la realizzazione di una nuova sanità».

NEI GUAI SOPRINTENDENTE AI BENI CULTURALI DI CASERTA E BENEVENTO : RINVIO A GIUDIZIO PER “MERCATO” DI REPERTI ARCHEOLOGICI CLANDESTINI

 

Archivi -Sud  Libertà  -Immagine di repertorio
 Napoli –
 Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, nell’ambito delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Quarta Sezione di indagini, specializzata anche nella materia dei reati contro il patrimonio culturale), hanno sottoposto a sequestro migliaia di reperti archeologici provenienti, prevalentemente, da scavi clandestini effettuati nel territorio della Provincia di Caserta; reperti che avrebbero generato un giro di affari -che allo stato si stima-  complessivamente pari a ca. 3 milioni di euro nel “mercato” dei beni archeologici. 
Nel corso delle 22 perquisizioni eseguite su disposizione di questa Procura (tra la Campania, la Basilicata e la Puglia), i Carabinieri hanno rinvenuto, fra l’altro, 95 vasi antichi giudicati di inestimabile valore; 20 reperti archeologici in marmo e 300 reperti di varia natura (vetri, bronzi, etc.), tutti di provenienza archeologica e di interesse culturale, indebitamente sottratti al patrimonio dello Stato, mediante abusivi scavi archeologici effettuati, prevalentemente, nell’area dell’alto casertano e in particolare nella zona anticamente denominata Cales. 
I beni archeologici sequestrati risalirebbero ad un arco temporale ricompreso tra l’VIII sec. a.C. e il II sec. d.C. 
Rilevante è il quantitativo di monete archeologiche rivenute (oltre 1700), databili tra il VI sec. a.C. e l’VIII sec. d.C. (fra le quali alcune in oro e argento), ciascuna delle quali avrebbe potuto raggiungere, sul mercato illecito dei reperti archeologici, un valore che si aggira attorno ai 70-80 mila euro. Rinvenuti e sottoposti a sequestro anche numerosi strumenti da scavo e 15 metal detector utilizzati, verosimilmente, per la ricerca di monete e metalli antichi. 
All’esito delle perquisizioni, numerose persone sono state denunciate per i reati di ricettazione e furto di beni culturali. 
Nel medesimo contesto investigativo, nei mesi scorsi, sono stati tratti in arresto due soggetti sorpresi ad effettuare scavi all’interno di una necropoli, mentre un terzo soggetto è stato tratto in arresto in flagranza, al confine con la Svizzera, per il reato di esportazione illecita di beni culturali, essendo stato trovato in possesso di un ingente quantitativo di monete archeologiche destinato ad essere immesso sul mercato tramite canali di ricettazione estera, avvalendosi, in qualche caso di una nota casa d’asta. Si trattò, in quella circostanza, del primo arresto in flagranza eseguito sul territorio nazionale per il reato di cui all’art. 518-undecies c.p., norma incriminatrice introdotta nel mese di marzo del 2022.
            IL   SOVRINTENDENTE RINVIATO A GIUDIZIO PER POSSESSO DI OLTRE 700 REPERTI ARCHEOLOGICI
Sempre nell’ambito delle medesime indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, nel settembre del 2022, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli traevano in arresto, per il reato di ricettazione di beni culturali, il Soprintendente per le Province di Caserta e Benevento; allo stato, il medesimo sovrintendente è stato rinviato a giudizio ed il relativo processo si sta celebrando, in stato libertà, davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Le perquisizioni, eseguite presso gli immobili nella disponibilità di quest’ultimo e presso gli uffici della Soprintendenza, consentivano di recuperare oltre 700 reperti archeologici (provento di scavi clandestini); oltre 300 beni bibliografici e archivistici (provento di furti commessi ai danni di enti pubblici e religiosi); alcuni dipinti (provento di furti); nonché oltre 50 beni di interesse artistico in avorio; il tutto per un valore complessivo stimato attorno ai due milioni di euro.
Si precisa che i destinatari dei provvedimenti cautelari adottati nel contesto investigativo illustrato sono da ritenersi presunti innocenti sino a sentenza definitiva e, in ogni caso, le misure precautelari sono state assunte senza il contraddittorio con le parti e le difese; contraddittorio che avverrà ovvero sta avvenendo, per alcuni imputati, davanti al giudice terzo, che potrà valutare anche l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati ovvero imputati.

Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 30° anniversario della strage di Via Palestro

Il Presidente Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Ricorrono trent’anni da quella notte, tra il 27 e il 28 luglio del 1993, in cui la mafia effettuò gli attentati in via Palestro a Milano e davanti alle Basiliche romane di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro. A Milano fu una strage. Persero la vita i Vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’Agente di Polizia municipale Alessandro Ferrari, il cittadino del Marocco Moussafir Driss. Tanti i feriti sia nel Capoluogo lombardo sia a Roma. Alle vittime innocenti dello stragismo mafioso va il deferente pensiero della Repubblica, mentre rivolgo ai loro familiari sentimenti di intensa solidarietà e vicinanza.

Quelle bombe erano parte di una strategia terroristica che ha avuto il culmine negli agguati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e che è proseguita fino a colpire siti artistici prestigiosi, simboli della bellezza e della storia del Paese, luoghi di significativa identità religiosa. Si è trattato di una sfida alla nostra convivenza civile, di un tentativo di minacciare e piegare lo Stato democratico, costringerlo ad allentare l’azione di contrasto al crimine e il rigore delle sanzioni penali.

Fu un piano eversivo che è stato sconfitto. Parlamento, Governo, Magistratura e Forze dell’ordine fecero sì che i capi mafiosi fossero assicurati alla giustizia e  gli autori degli attentati in via Palestro, in San Giovanni in Laterano, in San Giorgio al Velabro, condannati. La logica criminale è stata respinta anzitutto dalla civiltà e dalla dignità di un popolo che non ha rinunciato alla propria libertà, che ha saputo esprimere una cultura e una coscienza collettive inconciliabili con la pretesa di sopraffazione e con la disumana violenza insita nelle organizzazioni mafiose. Milano, come Roma, come Palermo, sono state alla testa della reazione sociale e civile.

Una lezione che conferma come libertà e democrazia vadano continuamente difese, giorno dopo giorno, dalle varie forme di illegalità, dalle incursioni criminali che toccano anche campi inediti, dai tentativi di sconvolgere la libertà della vita della società e dell’economia.  L’esperienza  ha dimostrato che sconfiggere le mafie è possibile».

 

Il caso Saviano e la libertà delle idee

Archivi -Sud Libertà

Sul caso Saviano e sull’esclusione del suo programma dalla Rai interviene il presidente Rai Marinella Soldi :”Una premessa: l’Amministratore Delegato della Rai, secondo le norme, ha autonomia decisionale sulla gestione aziendale e sui programmi. Come Presidente svolgo il mio ruolo a garanzia degli utenti e dell’azienda, ricercando un approccio costruttivo; le valutazioni politiche non mi appartengono. Proprio in virtù del mio ruolo ritengo oggi di dover intervenire sul cosiddetto caso Saviano, che molti hanno paragonato al caso Facci. Vicende diverse, per quel che ciascuno ha detto e per le tipologie di programma”.

“La trasmissione ‘Insider – faccia a faccia con il crimine’ condotta da Roberto Saviano è un prodotto nello spirito del servizio pubblico, parla di mafia e di legalità, ha avuto un primo ciclo di successo, con un gradimento del pubblico superiore alla media degli approfondimenti Rai (dati Qualitel TV 2022). Fermo restando il rispetto dovuto alle Istituzioni – prosegue – auspicherei un supplemento di riflessione interna per ricercare, in tempi idonei, una soluzione gestionale nell’interesse degli utenti e dell’azienda, tenendo conto, tra l’altro, che si tratta di un programma già registrato“.

Colloquio telefonico di Mattarella con Katerina Sakellaropoulou Presidente Repubblica Ellenica

 

Comunicato congiunto del Presidente della Repubblica Italiana e della Presidente della Repubblica Ellenica

La Presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou ed il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno avuto un colloquio telefonico in cui hanno espresso forte preoccupazione per l’emergenza climatica che sta colpendo con particolare violenza la regione del Mediterraneo. La Presidente Sakellaropoulou ringraziando per l’invio di mezzi aerei per far fronte agli incendi che colpiscono la Grecia ha sottolineato la necessità di un’iniziativa congiunta da parte dei Paesi dell’Europa del Sud per affrontare i rischi climatici nel Mediterraneo. Il Presidente Mattarella, dopo aver espresso il suo sostegno e ricordato che anche l’Italia sta affrontando gravi conseguenze dovute al cambiamento climatico, ha risposto positivamente alla proposta. Grecia e Italia possono creare un fronte comune per sensibilizzare l’Unione Europea, gli altri Paesi del Mediterraneo e tutta la comunità internazionale, al fine di agire più rapidamente ed efficacemente per contrastare gli effetti della crisi climatica.
I due Presidenti hanno quindi concordato di lavorare insieme per sensibilizzare e coinvolgere i loro omologhi dei Paesi europei del Mediterraneo.

IL SUD CON PICCHI ANCHE DI 48 GRADI

 

Eventi meteo estremi in attenuazione sull’Italia, dopo i violenti temporali hanno flagellato il Nord Italia e il caldo record che al Sud, con picchi anche di 48 gradi, ha contribuito al alimentare gli incendi che hanno colpito Sicilia, Puglia e Calabria. Lorenzo Tedici, meteorologo  comunica che nel corso della giornata odierna, un flusso di aria fresca Nord Atlantica riuscirà a penetrare sul nostro Paese in forma più decisa, dando luogo ancora a dei focolai temporaleschi, anche se limitatamente ad alcuni tratti del Nordest e, nel pomeriggio, a parte del Centro, specie sui rilievi e sul comparto adriatico. Entro sera qualche rovescio si sposterà fino ai settori più settentrionali della Puglia. Sono ancora elevate le probabilità di grandine di grosse dimensioni associate a forti raffiche di vento fino a 120-130 km/h, chiamate in gergo downburst.

Dopo i violenti temporali, ecco però arrivare la tanto attesa svolta, stavolta anche per le regioni meridionali: stop al gran caldo africano! Lungo la fascia adriatica e al Sud Peninsulare la colonnina di mercurio calerà anche di 13°C rispetto a martedì, grazie ai venti più freschi settentrionali che spazzeranno via del tutto la calura opprimente dell’anticiclone africano Caronte. Al nord il calo sarà meno marcato, ma comunque ben evidente grazie al calo dei valori di umidità relativa. Insomma, si tornerà a respirare!

Tamajo: «Zes Sud importante, intanto puntiamo su aree speciali esistenti»

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«La Zes del Sud è un progetto importante, ma ancora allo stato embrionale. In questo momento l’impegno del governo regionale è concentrato sulla ridefinizione e sulla riperimetrazione delle aree presenti, sullo snellimento burocratico e a rendere maggiormente fruibili e adeguate le aree industriali». Lo ha detto Edy Tamajo, in rappresentanza del presidente della Regione, Schifani, al convegno dal titolo “Il Mediterraneo alla sfida delle transizioni” che si è svolto a Ustica, organizzato da Confindustria Sicilia.

«Abbiamo portato avanti anche un progetto dal valore di 8 milioni di euro, grazie anche alla collaborazione con Confindustria, che punta alla riqualificazione dell’area industriale di Carini. Il progetto sarà presentato a inizio settembre. Per questo lavoro ringrazio l’Irsap e il presidente di Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello, che ci hanno dato una grande mano».

All’evento hanno partecipato il presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, ill presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese e numerose cariche istituzionali e imprenditoriali.

Istruzione, concluso progetto di inclusività a Pantelleria finanziato dalla Regione

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Termina all’istituto “V. Almanza” di Pantelleria il progetto di inclusività “La scuola è per tutti”, finanziato dall’assessorato all’Istruzione della Regione Siciliana, che ha coinvolto 23 bambini. Continua però l’impegno del governo regionale a favore delle scuole statali di ogni ordine e grado ubicate nelle isole minori della Sicilia grazie alla circolare firmata dall’assessore Turano per finanziare con fondi del bilancio regionale progetti (per un importo massimo di ventimila euro) finalizzati  a potenziare le attività inclusive rivolte ad alunni con disabilità, disturbi dello spettro autistico o disagio sociale. 

«L’importanza e la qualità dell’iniziativa del progetto – dice l’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano – è confermata dal feedback dei genitori degli alunni che durante le mie visite a Pantelleria mi hanno chiesto di proseguire queste attività. Il governo regionale ha risposto prontamente con la circolare 11 del 26 giugno 2023 che consente alle scuole delle isole minori della Sicilia di attivare per gli alunni percorsi di formazione, recupero e arricchimento dell’offerta formativa. Il nostro obiettivo  – continua – è stimolare le scuole delle isole minori a presentare progetti per migliorare le competenze chiave degli studenti e valorizzare le eccellenze, partendo dal presupposto che gli studenti che frequentano le scuole delle isole vivono in un contesto territoriale svantaggiato».

Il progetto “La scuola è per tutti”, realizzato in collaborazione con la cooperativa Agorà di Pantelleria a partire da gennaio 2023, si è articolato in diversi moduli didattici, attraverso il gioco e la socialità, e ha consentito agli alunni di acquisire gli schemi motori di base, migliorare la relazione con gli altri e acquisire un metodo di studio. Il progetto si è concluso con la consegna di uno zainetto ai 23 partecipanti, alcuni dei quali affetti da disturbi dello spettro autistico.

«Il progetto – dice Antonino Provenza, dirigente scolastico dell’istituto “V. Almanza” di Pantelleria – è la più efficace risposta ai problemi che hanno gli alunni con difficoltà di apprendimento o come nel caso specifico che hanno disturbi dello spettro autistico che a Pantelleria non trovano i servizi adeguati e che costringono spesso i genitori a portare i propri figli a Palermo o Trapani presso strutture specializzate, con gravi disagi sociali ed economici».

«Essere genitori di un figlio disabile è un’avventura speciale e complessa al tempo stesso – dichiara Franco Bizzotto, presidente della cooperativa Agorà – e spesso i genitori si trovano sprovvisti degli strumenti adeguati per affrontare, specialmente a Pantelleria, questa situazione. È per questo indispensabile compiere un percorso ad hoc, magari insieme ad associazioni o ad altre persone che condividono la stessa esperienza, per imparare a superare le difficoltà».

Beni confiscati alla mafia, Regione Sicilia : «Accordo con Agenzia e Ministero, istituzioni vicine ai cittadini»

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«La mafia si colpisce al cuore con il sequestro dei patrimoni. Ed è un principio non negoziabile quello di restituire alla comunità i beni confiscati, affinché i cittadini trovino un ristoro ai danni subiti dalla criminalità organizzata». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che oggi, alla Prefettura di Palermo, ha siglato con l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, rappresentata dal prefetto Bruno Corda, un accordo istituzionale, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del prefetto del capoluogo siciliano Maria Teresa Cucinotta.

«Dal 2008-2009 – ha aggiunto il governatore – il numero dei sequestri è aumentato grazie alle misure dei pacchetti sicurezza approvati in quegli anni. Tanta strada si è fatta da allora e c’è l’impegno da parte nostra a fare sempre di più, anche grazie alla collaborazione e al sostegno del governo nazionale e dell’Agenzia. Serve costruire e mantenere un sistema fluido e operativo che sia soprattutto un segnale importante nei confronti dei cittadini, in particolare di quelli che hanno subito danni da parte della mafia: devono sapere che le Istituzioni ci sono e combattono al loro fianco. La criminalità organizzata va combattuta senza se e senza ma».

Firmato anche un protocollo d’intesa tra il ministro Piantedosi, il presidente Schifani e il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli per la valorizzazione di Villa Napoli nel comune del Palermitano, confiscata alla mafia, attraverso la realizzazione di un centro estivo per bambini tra i 6 e gli 11 anni che si trovano in condizione di fragilità e di svantaggio socio-culturale e ambientale. Il progetto, denominato “Orizzonti liberi” era già stato apprezzato dalla giunta regionale che ha stanziato 231 mila euro per i lavori di riqualificazione.

Sottoscritte anche sette convenzioni per l’assegnazione diretta di beni confiscati in Sicilia agli enti del Terzo settore risultati vincitori di una procedura pubblica per progetti da realizzare in ambito sociale.