Cambio della Guardia solenne al Palazzo del Quirinale in occasione del 162° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia

 

Sergio Mattarella, il presidente sfinge che lascia a ...

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C o m u n i c a t o-  Quirinale

Venerdì 17 marzo 2023, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, nel 162° anniversario dell’Unità d’Italia, si svolgerà con inizio alle ore 16.00 in Piazza del Quirinale, il cambio della Guardia solenne con lo schieramento e lo sfilamento del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo che, durante il cambio solenne, eseguirà i seguenti brani:

G. Massetti: Cavalleria;
M. Conzatti: Diana;
V. Borgia: Fanfara Solenne;
F. Tassinari/A. Moretti: Opening;
F. Tassinari/A. Moretti: Inno al 4° Reggimento;
G. Mameli Canto degli Italiani;
V. Borgia: On Horseback;
E. Elgar: Pomp and Circumstance;
D. Di Martino: Verona;
F. Tassinari/A. Moretti: Sciabole al vento..

 

 Roma, 14/03/2023 (II mandato On. Prof. Mattarella)

 

Ucraina: morire in nome della libertà

 

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L’Ucraina si è indebolita e ha necessità immediata di soldati esperti e di armi per progettare la controffensiva di primavera nella guerra con la Russia. Dopo 13 mesi di conflitto, il quadro è cambiato. La qualità delle forze militari ucraine, un tempo considerata un punto di forza sostanziale rispetto alla Russia, si è degradata nel corso di un anno di guerra, di feriti e vittime, che ha ridotto il numero dei più esperti presenti sul campo di battaglia. Tanto da far dubitare alcuni funzionari ucraini dell’immediata capacità di Kiev di organizzare la tanto attesa offensiva primaverile.

L’analisi americana, sottolinea che secondo le stime di “funzionari statunitensi ed europei, fino a 120mila soldati ucraini sono stati uccisi o feriti dall’inizio dell’invasione della Russia, rispetto ai circa 200mila da parte russa. Mosca ha un esercito molto più numeroso e una popolazione circa tre volte più grande alla quale attingere per richiamare i coscritti. L’Ucraina mantiene il massimo riserbo sul numero delle sue vittime, anche ai suoi più fedeli sostenitori occidentali”.

“Cifre a parte – l’afflusso di coscritti inesperti, introdotti per colmare le perdite, ha modificato il profilo delle forze ucraine, che soffrono anche di una carenza di munizioni di base, dai proiettili di artiglieria alle bombe di mortaio, secondo il personale militare sul campo”.

La cosa più preziosa in guerra è l’esperienza di combattimento”,  citando un comandante di battaglione della 46a brigata d’assalto aereo, identificato con il solo indicativo di chiamata, Kupol, in linea con il protocollo militare ucraino. “Un soldato sopravvissuto a sei mesi di combattimento e un soldato uscito da un poligono di tiro sono due soldati diversi. Come cielo e terra. E ci sono solo pochi soldati con esperienza sul campo“, ha aggiunto Kupol. “Purtroppo sono già tutti morti o feriti”.

Un pessimismo palpabile, anche se per lo più tacito, che dalle linee del fronte ha raggiunto le stanze del potere a Kiev, la capitale. L’incapacità dell’Ucraina di eseguire una controffensiva tanto pubblicizzata alimenterebbe peraltro nuove critiche verso gli Stati Uniti e i loro alleati europei, in particolare “per aver aspettato troppo a lungo, fino a quando le forze non si erano deteriorate, per approfondire i programmi di addestramento e fornire veicoli corazzati da combattimento, inclusi i carri armati Bradley e Leopard”.

Archeologia subacquea, ritrovato a Brucoli (Sr) il relitto del rimorchiatore Curzola

 

 

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Brucoli (Siracusa)

A quasi 90 anni dalla sua scomparsa è stato ritrovato il relitto del  rimorchiatore “Curzola”, del quale si erano perse le tracce al largo delle coste di Brucoli, nel Siracusano, il 12 marzo del 1935. Causa del naufragio furono verosimilmente le avverse condizioni meteo o una collisione con una nave ignota. A bordo del rimorchiatore un equipaggio composto da 18 uomini, 3 sottufficiali e 15 marinai. Non fu trovato nessun superstite. 
Le operazioni che hanno poi permesso, in maniera del tutto casuale, di identificare l’imbarcazione affondata, grazie alla presenza del nome ben evidente sulla poppa, sono state condotte dall’ispettore onorario per i beni subacquei di Siracusa, Fabio Portella, che si era messo sulle tracce di un sommergibile della seconda guerra mondiale, in stretto contatto con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. 
Il relitto è stato rinvenuto, all’apparenza pressoché intatto, ad una profondità di circa 120 metri e ad una distanza di 2,3 miglia dalla costa, al traverso di Capo Campolato, nei pressi di Brucoli. A causa dell’elevata profondità e delle difficili condizioni in cui operare, dovute alla completa oscurità, alla bassa temperatura e a problemi di decompressione, sarà improbabile riuscire a portare a galla parti del rimorchiatore. Certamente si procederà ad una documentazione video e fotografica. 
«Il ritrovamento del rimorchiatore Curzola –  afferma l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – è per noi motivo di orgoglio e al tempo stesso di sorpresa. Desidero esprimere un plauso all’ispettore Portella e ai suoi collaboratori. Un professionista del mare dalle elevate capacità tecniche che ha operato in condizioni estremamente complesse…

Quando si “può sopprimere un articolo on line pubblicato su un quotidiano diretto da giornalista- Sentenza della Cassazione

 

Diritto e Letteratura a Giurisprudenza | In Ateneo

 

 

Diritto all’oblio. Il 13 maggio 2014 la Corte di Giustizia Europea ha introdotto il diritto all’oblio nel senso che ha stabilito che i cittadini UE hanno diritto di richiedere ai motori di ricerca la rimozione di informazioni associate al proprio nome quando queste siano “inadeguate, irrilevanti, non pertinenti o non più pertinenti”.

Qualora il motore non ottemperi, l’interessato può adire le competenti autorità nazionali che valutano la fattispecie e, se del caso, possono imporre allo stesso motore di ricerca la soppressione del link. Le autorità nazionali, scriveva allora la Corte, dovranno bilanciare il diritto alla protezione dei dati personali con l’interesse generale ad una corretta e completa informazione. Il Regolamento europeo sulla protezione dei dati del 2016 ha dedicato un apposito articolo, il 17, al diritto alla cancellazione, al diritto all’oblio, attribuendo al soggetto interessato il diritto alla cancellazione dei dati personali che lo riguardino con conseguente obbligo ad adempiere a carico del titolare del trattamento dei dati e ciò al verificarsi di alcune condizioni tra cui la mancata attuale corrispondenza e necessarietà rispetto alla finalità per cui essi erano stati trattati.

La situazione oggi, dallo  scorso 1 marzo,prevede in virtù di una Sentenza della   terza sezione civile della Corte di Cassazione  (6116/2023) che da ampio riscontro al diritto all’oblio nel nostro Paese, la risarcibilità del danno derivante da una prolungata esposizione mediatica (sul Web) subita da un uomo imputato in un procedimento penale e poi assolto con formula piena.

La vicenda era stata riportata da un quotidiano on line che poi aveva ‘dimenticato’ di citare l’epilogo a favore dell’imputato. Atteso che sul web se non avviene rettifica una o una cancellazione tutto resta e raramente viene messo in disparte (qui la grande differenza con la carta stampata, che il giorno dopo serve ‘ad incartare i pesci’) c’è, secondo la Cassazione, il diritto dell’interessato ad ottenere il giusto aggiornamento  sulla testata     e se non lo fa, paga i danni. Dovrà essere riportato il vecchio testo e il nuovo aggiornamento Roba da avvocati….

 

Presentate ieri a Messina ( Palazzo Zanca) dallo scalatore Nunzio Bruno le tappe del progetto “In Cima con Me”.

 

Messina,

Presente il sindaco Basile, nel corso di un incontro ierii a Palazzo Zanca, cui hanno preso parte gli Assessori alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore e alle Politiche Giovanili Liana Cannata, lo scalatore messinese Nunzio Bruno ha illustrato il progetto “In Cima con Me”, dedicato alla mamma che soffre da alcuni anni di SLA. L’iniziativa, condivisa dall’Amministrazione comunale, è finalizzata ad offrire un supporto concreto a pazienti e familiari nella lotta e la ricerca contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) attraverso il compimento di imprese straordinarie.
Il Sindaco Federico Basile ha esordito, sottolineando che “ho il piacere di stringerti la mano non soltanto per le tue formidabili imprese sportive di scalare il Kilimangiaro fino a 5.895 metri, Aconcagua fino a 6.961 e l’Ojos del Salado, tra Cile e Argentina, di 6.893 metri, ma soprattutto per il tuo progetto virtuoso dal grande valore sociale, dove dimostri un’infinita forza di volontà. L’Amministrazione comunale è al tuo fianco nel percorso di sensibilizzazione dell’intera collettività nella lotta alla Sclerosi Laterale Amiotrofica, al fine di sostenere la ricerca scientifica sulle malattie neurodegenerative. Nunzio Bruno interpreta perfettamente anche il valore educativo dello sport attraverso il quale possono lanciarsi messaggi di speranza e di fiducia”.

 

 

L’Assessore Calafiore, nel suo intervento, ha, precisato infatti che: “Attraverso un lavoro sinergico con l’ASP di Messina, è nostra intenzione produrre azioni concrete e non la redazione di semplici atti, che siano di supporto ai malati e alle loro famiglie nella lotta alla SLA. Esiste un sottile confine tra servizi socio-assistenziali e servizi sanitari, oltre il quale le Istituzioni devono intervenire con attività di supporto e contrasto ad una malattia degenerativa e poco conosciuta”.
L’Assessore Cannata ha ricordato infine “la raccolta fondi, sempre attiva, cui hanno già aderito numerose aziende ed altre, insieme a privati, continueranno a farlo, stimolati dalle imprese di Nunzio, ancora più nobili in considerazione delle motivazioni che spingono a compierle”.
Bruno, visibilmente emozionato, ma carico di orgoglio e soddisfazione, ha annuciato che, nell’anno in corso scalerà il Monte Bianco e altre cime europee, mentre “nel 2024 potrei tentare una vetta da 8.000 metri sull’Himalaya. Alla base di tutto, oltre ad una grande preparazione fisica, c’è un percorso interiore e spirituale dalle motivazioni veramente speciali, che mi consentono di portare sui luoghi più alti del pianeta il nome di Messina e della Sicilia”.

 

 

 

 

 

 

Regione siciliana incassa nel 2022 339 milioni per pagamento bollo auto (+35% rispetto al 2021)

Collezione Bollo Auto Tassa di Circolazione Epoca vintage Accessorio originale - Foto 1 di 1

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Nel 2022 la Regione Siciliana ha incassato dalla Tassa automobilistica 339 milioni di euro, registrando quindi un aumento del 35 per cento rispetto agli introiti dell’anno precedente. Numeri con il segno più che crescono ulteriormente se si fa riferimento all’ultimo trimestre del 2022 e ai primi due mesi del 2023, periodo che ha visto operativa la misura “Straccia bollo” della Regione.
A renderlo noto è l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, dopo la chiusura al 28 febbraio della finestra che consentiva, ai contribuenti siciliani, di pagare gli arretrati del bollo auto (anni 2016-2021) senza sanzioni e interessi.
«I numeri elaborati dai nostri uffici – afferma Falcone – confermano il successo della regolarizzazione agevolata delle tasse automobilistiche in Sicilia. Nei soli primi due mesi del 2023, ad esempio, la Regione ha incassato dal bollo auto ben 155 milioni di euro, il 50 per cento in più dell’intero primo trimestre 2022. L’impennata era già partita alla fine dell’anno scorso, quando fra ottobre e dicembre avevamo registrato un +87 per cento di entrate: dai 66 milioni del 2021, infatti, siamo saliti a un totale di ben 124 milioni di euro. Il governo Schifani – aggiunge l’assessore – non esclude di riproporre nei prossimi mesi lo “Straccia bollo”, compatibilmente con il quadro normativo, agevolando ancora i cittadini in questa fase di crisi».
«Eliminando le sanzioni e alleggerendo gli arretrati – sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – abbiamo concretamente teso la mano ai cittadini che volevano mettersi in regola, nell’interesse dell’amministrazione regionale a recuperare introiti e a costruire un nuovo rapporto di fiducia con i contribuenti. I risultati hanno dato ragione all’iniziativa, recuperando al nostro bilancio nuove risorse che potremo reinvestire in servizi e opportunità per la Sicilia».

Crotone senza pace, altro sbarco di 500 migranti soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera

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Foto G. Costiera

 

Sono arrivati verso mezzanotte e mezza nel porto di Crotone, a bordo di diverse imbarcazioni della Guardia costiera e di un rimorchiatore, i circa 500 migranti soccorsi nello Ionio dalle motovedette della Capitaneria di porto

 Le operazioni di sbarco sono iniziate solo dopo l’una di notte. Al porto in moto la macchina organizzativa con ambulanze e mezzi di soccorso della Croce rossa, con i sanitari pronti a fornire la prima assistenza.

La Capitaneria di porto spiega: “Non è stato possibile effettuare il trasbordo dei migranti sulle unità della Guardia costiera a causa delle condizioni meteomarine avverse”, ecco perché il peschereccio con circa 500 persone a bordo ha fatto ingresso “nel porto di Crotone con l’ausilio di un rimorchiatore”, ha fatto sapere la Guardia costiera. “Le unità della Guardia costiera sono in assistenza”..

I profughi si trovavano a bordo di un peschereccio di 20 metri che era stato intercettato nel pomeriggio dalla Guardia costiera. L’imbarcazione, in pessime condizioni, è stata ‘scortata’ fino a due miglia da Capocolonna e poi è stata affiancata dal rimorchiatore ‘Alessandro Secondo’ di Crotone. Così il peschereccio è riuscito ad arrivare al porto in sicurezza.

Sotto la lente di ingrandimento della Finanza i giornali che ricevono contributi dal Ministero

 

Stragi di mafia, le prime pagine de La Stampa - La Stampa

 

 

Roma,

Il Sottosegretario, “strumento fondamentale contro illeciti e truffe nel settore, anche a tutela di un’attenta gestione dei soldi pubblici” Controlli ex post a campione sui contributi diretti e indiretti di sostegno all’editoria. E’ stato firmato ieri, presso la sede della Guardia di Finanza, a Roma, l’accordo tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, e il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, che dà attuazione al Protocollo di intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra il Dipartimento e la Guardia di Finanza.

L’obiettivo della collaborazione – rinnovata oggi per i prossimi 36 mesi senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica – è quello di “migliorare l’efficacia complessiva delle misure volte a prevenire, ricercare e contrastare le violazioni in danno degli interessi economici e finanziari dello Stato connessi all’erogazione dei contributi diretti e indiretti all’editoria”. “La collaborazione con la Guardia di Finanza – ha dichiarato Barachini – è uno strumento fondamentale nell’assegnazione dei sostegni all’editoria e, negli anni, ha contribuito alla drastica riduzione dei fenomeni patologici di illeciti e truffe nel settore. Una svolta, quindi, che tutela i contribuenti e lo Stato nel suo percorso di maggiore attenzione e responsabilità nella gestione dei soldi pubblici”.

Ogni anno il Dipartimento, unitamente agli importi erogati l’anno precedente, trasmette al ‘Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie’ l’elenco dei soggetti ammessi ai contributi e al ‘Nucleo speciale entrate’ l’elenco dei soggetti ammessi ai crediti di imposta. I Nuclei speciali curano l’esecuzione di sinergici controlli e, al ricorrerne i presupposti, comunicano al Dipartimento le risultanze emerse, accertando che siano state soddisfatte tutte le condizioni previste dalla legge, in mancanza delle quali occorre procedere al recupero delle somme percepite. Ciò anche ai fini delle verifiche e dei monitoraggi da parte della Commissione europea in relazione alle misure sottoposte al regime di aiuti di Stato.

Ancora un’altra operazione salvataggio (circa 1300 migranti) della Guardia costiera

 

Mezzi Navali - Classe 900

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Una storia infinita. Migranti, morti, scafisti, decreti inutili che non tengono conto delle cause delle tragedie quotidiane.  Ora anche una nave della marina militare interviene nel mare a sud ovest della Sicilia orientale e a sud ovest del Mar Ionio per dare supporto alla Guardia Costiera nelle operazioni di soccorso a imbarcazioni di migranti a sud est della Sicilia.

Sono in corso diverse operazioni della Guardia Costiera tra Calabria e Sicilia per salvare oltre 1.300 migranti in difficoltà in mare. A sostegno è intervenuta anche la Marina Militare, per supportare le operazioni di soccorso. A dare l’allarme per primo questa mattina era stato il centralino dei migranti Alarm Phone, contattato da alcune persone su un peschereccio che cominciava a imbarcare acqua e che contava oltre 500 migranti a bordo. Per il loro arrivo sono state allertate le prefetture di Ragusa, Siracusa, Catania e Messina

“La Guardia Costiera in difficoltà nell’area Sar Italiana, a sud ovest della Sicilia orientale e a sud ovest del Mar Ionio, durante interventi di propria competenza –  dicono al ministero della Difesa – ha chiesto supporto alla Marina Militare. È stato disposto l’immediato intervento di Nave Sirio, già presente nell’area per le proprie attività operative, ad integrazione dei mezzi della Guardia Costiera attualmente impegnati sulla scena luogo dell’azione. La nave militare sta procedendo alla massima velocità consentita per fornire l’assistenza richiesta”.

Oltre mille persone sono segnalate in pericolo al largo delle coste della Calabria. Le motovedette Cp 320, Cp 322 e Cp 329 della Guardia costiera stanno intervenendo per prestare soccorso a un barcone con circa 500 migranti a bordo. Nave Dattilo e le motovedette Sar Cp 326 e Cp 325, invece, sono intervenute per altre due carrette del mare con circa 800 migranti che si trovano a circa 100 miglia a sud est di Roccella Ionica.

Audizioni su separazione carriere nella magistratura

 

 

 

Alle ore 14.30, la Commissione Affari costituzionali, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti modifiche all’articolo 87 e al titolo IV della parte II della Costituzione in materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura, ha svolto l’audizione di Gaetano Azzariti, professore di diritto cosituzionale presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza,  Serena Sileoni, professoressa di diritto costituzionale presso l’Università Suor Orsola Benincasa.