Operazione “Condor”- 10 misure cautelari per associazione di tipo mafioso, stupefacenti ed estorsione.

Carabinieri, via al concorso per 4mila posti - Il Capoluogo

Archivi- Sud Libertà

 Agrigento 
All’alba di oggi i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento e del R.O.S., con il supporto dei militari dei Comandi Provinciali di Palermo, Trapani, Enna e Caltanissetta, del Nucleo Carabinieri Cinofili e dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori, hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della locale D.D.A., a carico di 10 soggetti (5 dei quali destinatari della custodia cautelare in carcere, 4 degli arresti domiciliari ed 1 dell’obbligo di dimora) gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Eseguite 23 perquisizioni personali e locali (di cui 3 in carcere) nei confronti dei destinatari dei suddetti provvedimenti e di altri soggetti indagati, a vario titolo, nello stesso procedimento penale. L’intervento repressivo scaturisce dai convergenti esiti dell’indagine denominata “Condor”, condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Agrigento, e da quella denominata “Xidy” condotta dal R.O.S. e che già nel febbraio 2021 aveva registrato una prima fase esecutiva.
Le indagini, coordinate dalla D.D.A. di Palermo hanno consentito di acquisire un grave compendio indiziario relativo: – agli assetti mafiosi nel territorio di Favara (AG) ed in quello di Palma di Montechiaro (AG), quest’ultimo caratterizzato – come accertato da sentenze definitive – dalla convivenza della articolazione territoriale di cosa nostra e di formazioni criminali denominate paracchi sul modello della stidda. In tale contesto sono stati raccolti indizi relativi: • al tentativo di uno degli indagati di espandere la propria influenza al di là del territorio palmese, e segnatamente a Favara ed al Villaggio Mosè di Agrigento; • al ruolo di “garante” esercitato dal vertice della famiglia di Palma di Montechiaro (AG) a favore di un esponente della stidda, al cospetto dell’allora reggente del mandamento di Canicattì; – all’ipotizzato controllo delle attività economiche: • nel territorio di Palma di Montechiaro (AG), con specifico riferimento al settore degli apparecchi da gioco e delle mediazioni per la vendita dell’uva (c.d. sensalie); • nel territorio di Favara (AG) mediante l’imposizione delle cosiddette “messe a posto” ad imprenditori operanti nel territorio favarese e danneggiamenti a mezzo incendio; – all’ipotizzata operatività di una parallela struttura associativa con base a Palma di Montechiaro (AG) e diretta da soggetti indiziati di appartenere alla stidda, che gestiva il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. In merito a quest’ultima attività delittuosa, le attività investigative hanno permesso di raccogliere gravi indizi in ordine all’avvenuta commissione di diversi episodi di spaccio. Con riferimento, poi, ai reati fine contestati ad alcuni degli indagati, sono stati acquisiti e giudicati dal GIP gravi indizi in ordine: – all’interferenza esercitata da cosa nostra sul lucroso settore economico delle transazioni per la vendita di uva e la progressiva ingerenza in detto settore della stidda. In tale ambito sono emersi gli asseriti rapporti del vertice della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro con la ‘ndrina calabrese dei BARBARO di Platì; – al controllo illecito di una grossa parte del remunerativo settore imprenditoriale delle slot machines e degli apparecchi da gioco installati nei locali commerciali; – all’attività estorsiva posta in essere in danno di un imprenditore, costretto ad astenersi dalla partecipazione ad un’asta giudiziaria finalizzata alla vendita di alcuni terreni; – alla tentata estorsione in danno di un imprenditore operante nel settore della distribuzione e gestione di congegni e apparecchi elettronici; – alla gestione di un impianto di pesatura dell’uva, i cui proventi sarebbero stati in parte destinati al mantenimento dei detenuti; – all’estorsione – consistita nell’imposizione dell’assunzione di uno degli stessi indagati – ai danni di un’impresa aggiudicataria di lavori a Ravanusa (AG); – all’incendio perpetrato ai danni del titolare di un’autodemolizione con deposito giudiziario.

Carabinieri NAS, ispezionate 607 strutture per anziani, 152 irregolari, violazioni penali, illeciti, denunce

Archivi – Sud Libertà – Il video è di repertorio

 

Nel  periodo delle Festività Natalizie, i Carabinieri dei NAS –informa il Comando generale hanno intensificato i controlli presso le strutture ricettive dedicate all’ospitalità di persone anziane e/o portatrici di disabilità, quali le residenze sanitarie assistite (R.S.A.) e le case di riposo, con lo scopo di verificare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a tutela delle persone indifese. Infatti proprio in questo periodo si rileva un aumento della domanda di ospitalità di persone anziane presso strutture ricettive, a cui non sempre corrisponde il mantenimento del livello assistenziale, sia in termini di numero di operatori, anche connesso con il godimento di ferie del periodo festivo, che di qualità del servizio fornito.
Nel corso della campagna di controllo, che ha interessato l’intero territorio nazionale, predisposta d’intesa con il Ministero della Salute, sono state ispezionate 607 attività socio-sanitarie ed assistenziali, con particolare attenzione nei giorni festivi di Natale, e Capodanno, anche in periodi serali e notturni.
Nel corso delle verifiche sono state individuate 152 strutture irregolari, tra RSA, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, pari al 25%, sanzionando 27 persone per violazioni penali e 133 per illeciti amministrativi, per complessivi 167 mila euro, riconducibili a carenze igienico/strutturali ed autorizzative, presenza di un numero superiore di anziani rispetto alla capienza autorizzata, dispositivi medici e farmaci scaduti di validità, irregolarità nella gestione degli stupefacenti, alimenti in cattivo stato di conservazione.
È stata, inoltre, disposta la chiusura di 6 strutture ricettive, risultate abusive o deficitarie in materia sanitaria e assistenziale, determinando l’immediato trasferimento degli anziani presenti presso le famiglie di origine o altre strutture idonee presenti nel territorio.
Interventi più significativi:
Nas Reggio Calabria
Sequestrata una struttura per disabili mentali, sita a Reggio Calabria, risultata essere priva di autorizzazione nonché dei requisiti minimi. Ricollocati, presso altra idonea struttura, i 9 ospiti ivi presenti all’atto del controllo. Deferita in stato di libertà la titolare, ritenuta responsabile altresì della detenzione di 10 kg di
alimenti vari rinvenuti in cattivo stato di conservazione. Il valore dell’infrastruttura sottoposta a vincolo corrisponde ad euro 500.000.
Nas Campobasso
Disposta la chiusura di una parte di una casa di riposo ubicata nella provincia di Campobasso, interessata da gravi carenze strutturali e ospitante un numero di anziani in eccesso rispetto a quanto autorizzato. Trasferiti i 9 ospiti ivi presenti presso altra idonea struttura autorizzata. Il valore dell’infrastruttura oggetto del
provvedimento corrisponde ad euro 80.000. A seguito di ulteriori verifiche eseguite presso 2 comunità alloggio e 2 case di riposo, dislocate nella medesima provincia di Campobasso, sono stati segnalati alla competente Autorità Amministrativa i 4 legali responsabili per le carenze strutturali ed organizzative rilevate nel corso dei controlli.
Nas Potenza
Disposta l’immediata chiusura di una struttura residenziale per anziani della provincia di Potenza dove, nel corso di un’ispezione igienico sanitaria, è stata riscontrata la mancanza di requisiti autorizzativi, strutturali, organizzativi e funzionali. Il valore della struttura inibita corrisponde ad euro 800.000.
Nas Ragusa
Sospesa una casa di riposo per anziani, ubicata a Siracusa, in quanto priva della prevista iscrizione all’albo comunale. Il valore della struttura corrisponde a 350.000 euro. Accertata altresì la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo ed elevate sanzioni per complessivi euro 2.000.
Nas Torino
Deferita in stato di libertà, per truffa aggravata, un’infermiera impiegata presso una R.S.A. della provincia di Torino. Nel corso dell’attività ispettiva effettuata presso la struttura è infatti emerso che la donna, pur risultando di turno fino alle ore 19:30, si era assentata arbitrariamente causando così un disservizio per gli
anziani degenti, ed un danno al Servizio Sanitario Regionale che avrebbe rimborsato, alla società gerente il personale infermieristico, il costo orario dell’intera prestazione sebbene svolta solo in parte. A seguito di un ulteriore controllo svolto presso un’altra casa di riposo, sempre nella provincia di Torino, è stata accertata l’inosservanza delle procedure del manuale di autocontrollo, stante il rinvenimento di alimenti congelati arbitrariamente ed, in alcuni casi, anche scaduti di validità.
Nas Trento
Segnalati all’Autorità Amministrativa e Sanitaria il legale responsabile e la direttrice di una R.S.A. sita nella provincia di Trento, per aver detenuto 125 dispostivi medici diagnostici per la rilevazione del Covid-19 sugli anziani ospiti risultati scaduti da oltre due anni e custoditi con altri in corso di validità.
I dispositivi scaduti sono stati sequestrati ed è stata contestata una sanzione amministrativa per oltre 48 mila euro.
Nas Cremona
Segnalato all’Autorità Giudiziaria e Sanitaria il legale responsabile di una cooperativa gerente una residenza sanitaria ubicata nella provincia di Pavia per omessa revisione periodica dei dispostivi antincendio (estintori) e per la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo nella gestione della cottura e
somministrazione di pasti agli ospiti. Sequestrati 6 kg di prodotti surgelati di origine animale scaduti di validità.
Nas Perugia
Deferito all’Autorità Giudiziaria legale responsabile di una struttura ricettiva per anziani, ubicata nella provincia di Terni, per aver accolto 20 anziani non autosufficienti in assenza dell’autorizzazione regionale e dei requisiti minimi assistenziali nonché di personale medico-infermieristico qualificato.
Nas Sassari
Deferiti all’Autorità Giudiziaria il direttore sanitario di una R.S.A., ubicata nella provincia di Nuoro, ed il legale responsabile della cooperativa appaltatrice della fornitura del personale infermieristico, per aver permesso, all’interno della struttura, l’esercizio abusivo della professione di infermiere a due operatori non iscritti al relativo Ordine Professionale. Due ulteriori attività ispettive svolte presso altrettante strutture della provincia di Sassari, hanno portato al deferimento in stato di libertà:

  • del legale responsabile di una casa di riposo per aver detenuto, per la successiva somministrazione agli anziani ospiti, 9 confezioni di farmaci detenute a temperature diverse rispetto a quanto richiesto dalle indicazioni sulla conservazione;
  • dei due responsabili di una comunità alloggio per aver abusivamente ospitato anziani non auto-sufficienti in assenza dei requisiti minimi assistenziali ed autorizzativi.

Nas Napoli
Denunciato il legale responsabile di una R.S.A. ubicata nella provincia di Napoli, poiché ritenuto responsabile di aver detenuto 4 confezione di morfina (per un totale di 20 fiale) non registrate sul prescritto registro di carico e scarico degli stupefacenti e, peraltro, in assenza di prescrizioni mediche e/o piani terapeutici riferiti alle persone alloggiate. Contestate violazioni amministrative per complessivi euro 8.000.
Nas Bari
Sequestrati, presso una Residenza Sanitaria ubicata nella provincia di Bari, 119 dispositivi medici (aghi monouso e tappi perforabili) con data di scadenza superata e detenuti in promiscuità con altri dispositivi in corso di validità. Contestata al legale responsabile una violazione amministrativa per oltre 48 mila euro. Nel corso dell’attività è stata inoltre appurata la mancata revisione del defibrillatore in dotazione, risultato avere elettrodi scaduti di validità, condizione già accertata ed oggetto di contestazione nel corso di un pregresso controllo effettuato nel mese di novembre 2022 dalla locale Autorità Sanitaria.
Nas Cosenza
A seguito dei controlli eseguiti presso una comunità alloggio, una casa di riposo ed una casa famiglia, tutte dislocate nella provincia di Cosenza, sono state accertate irregolarità per le quali si è proceduto a segnalare i rispettivi responsabili delle strutture alle competenti Autorità Sanitaria ed Amministrativa. Nello specifico sono state riscontrate:

  • la presenza di un locale composto da più vani adibiti a magazzino di materiale vario, lavanderia e deposito alimenti, non indicati nella planimetria propedeutica al rilascio dell’atto autorizzativo;
  • il superamento della capacità ricettiva massima, poiché nella casa di riposo erano presenti 30 ospiti rispetto ai 25 autorizzati;
  • l’inosservanza dei requisiti strutturali dovuta alla presenza di evidenti macchie di muffa sulle pareti ed infiltrazioni di acqua.

Nas Catania
Deferiti all’Autorità Giudiziaria i legali responsabili di 5 case di riposo, ubicate nelle province di Messina e Catania, per aver omesso di comunicare all’Autorità di Pubblica di Sicurezza il numero degli anziani ospiti alloggiati. Il medesimo Nucleo A.S., sempre nella provincia di Catania, ha denunciato i titolari di due ulteriori strutture ricettive per anziani per aver detenuto, per la successiva somministrazione, farmaci scaduti di validità. Sequestrate complessivamente 52 confezioni di medicinali per un valore di circa mille euro.
Nas Palermo
Segnalato all’Autorità Amministrativa e Sanitaria il legale responsabile di una struttura ricettiva per anziani, sita nella provincia di Trapani, per aver ospitato 18 persone in numero superiore a quello autorizzato. Il medesimo Nucleo, nella provincia di Agrigento, ha deferito all’Autorità Giudiziaria, il legale responsabile
di una casa di riposo per aver abusivamente adibito un locale semi-interrato a spazio lavorativo in assenza di autorizzazione e delle necessarie verifiche sanitarie sulla salubrità del luogo.

Assalto al Parlamento del popolo sostenitore dell’ex Presidente Bolsonaro

 

Un popolo sostenitore dell’ex presidente Bolsonaro ha distrutto, in segno di protesta, le sale comgresso del Distretto federale.ll giudice della Corte Suprema brasiliana Alexandre de Moraes ha destituito per 90 giorni il governatore di Brasilia, Ianeis Rocha, per essere stato presumibilmente a conoscenza dell’assalto alle istituzioni da parte di sostenitori di Bolsonaro. Moraes ha preso questa decisione a seguito della richiesta di un senatore, Randolfe Rodrigues, e dell’ufficio del procuratore generale, considerando che i manifestanti avevano l’approvazione del governo di Brasilia – e di parte della Polizia -per compiere l’assalto.

La Capitol Hill brasiliana: centinaia di sostenitori di Bolsonaro assaltano  il Parlamento

Almeno 400 persone sono state arrestate in seguito all’assalto, ha dicharato Ibaneis Rocha, governatore del Distretto federale del Paese di cui fa parte Brasilia. “Pagheranno per i crimini commessi”, ha comunicato Rocha. “Continuiamo a lavorare per identificare tutti gli altri che hanno partecipato a questi atti terroristici nel Distretto Federale. Continuiamo a lavorare per ristabilire l’ordine”.

“La violenta escalation di atti criminali ha portato all’invasione dei palazzi del Palazzo Planalto, del Congresso nazionale e della Corte di Cassazione federale, con depredazione di beni di demanio pubblico, come ampiamente riportato dalla stampa nazionale”, ha dichiarato de Moraes, aggiungendo che “queste circostanze potrebbero verificarsi solo con il consenso, e anche l’effettiva partecipazione delle autorità competenti in materia di pubblica sicurezza e intelligence, poiché l’organizzazione delle presunte manifestazioni era un fatto notorio, che è stato diffuso dai media brasiliani”.

Dichiarazione del Presidente Mattarella nel trentesimo anniversario dell’uccisione di Beppe Alfano

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Nel trentesimo anniversario dell’uccisione di Giuseppe Aldo Felice Alfano, mi unisco al cordoglio dei familiari, ricordando il suo inestimabile impegno civico.
Beppe Alfano fu vittima di un vile attentato di matrice mafiosa mentre era alla guida della sua auto: un evento tragico che sconvolse la Città di Barcellona Pozzo di Gotto.
I valori di legalità e giustizia, fondamento del nostro sistema democratico, a cui Alfano si ispirava nello svolgimento della sua attività, non furono scalfiti da un delitto così spregevole.
Con le sue inchieste Beppe Alfano narrava una realtà complessa, con l’obiettivo di svelarne le verità contro ogni forma di connivenza e corruzione.
La lotta alla criminalità organizzata era per lui un impegno da perseguire con dedizione, all’insegna di una società libera dalla sopraffazione.
Una dedizione che è rimasta impressa nella memoria collettiva: la sua immagine rappresenta un modello per le generazioni di ogni tempo.
Il contrasto alle mafie è una responsabilità comune. Il contributo di ciascuno è elemento imprescindibile per una effettiva cultura della legalità che sia esperienza e dovere sociale.
La Repubblica rende omaggio alla sua memoria».

 

 Roma, 08/01/2023 (II mandato)

Anniversario Mattarella, Schifani: «Un uomo che ha combattuto la mafia attraverso le istituzioni»

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Foto Reg.Sicilia

 

«Oggi abbiamo celebrato la vita compiuta di uomo di grande valore che ha combattuto la mafia attraverso le istituzioni. Istituzioni che, lui per primo, ha sempre preteso che fossero trasparenti». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani alla cerimonia di commemorazione per l’anniversario dell’omicidio di Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia a Palermo il 6 gennaio 1980. «La mafia – ha aggiunto il governatore – non va sottovalutata, va combattuta senza se e senza ma, perché si infiltra. Non è né di destra né di sinistra. Il contrasto del mio governo alla criminalità organizzata sarà massimo, attraverso una verifica attenta degli appalti e di tutto quanto attiene all’utilizzazione dei fondi pubblici».

Lampedusa, naufragio e dramma:muoiono un uomo ed un neonato

 

 

I barconi carichi di migranti arrivati nel 2018 sono stati -85,18% rispetto al 2016 e -80,26% rispetto al 2017.

Archivi- Sud Libertà

 

Altra tragedia –naufragio a circa 38 miglia da Lampedusa. In 30 sono stati salvati dalla Capitaneria di porto e dalla Guardia costiera, ma ci sono due morti. Si tratta di un uomo e un neonato di circa un anno. Rianimato un altro bimbo.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il barchino su cui viaggiano una quarantina di persone si è ribaltato, affondando, e tutti i migranti sono finiti in acqua. Gli equipaggi di due motopesca tunisini hanno recuperato i naufraghi dal mare. In sei, tra cui le due vittime, sono stati trasbordati su una motovedetta della Capitaneria di porto e sono giunti al molo Favaloro. Per gli altri 30 circa che si trovano sul secondo peschereccio è in corso un intervento congiunto: a bordo delle motovedette della Finanza e della Guardia costiera sbarcheranno sull’isola.  Sul posto per il recupero una motovedetta delle Fiamme gialle e i vigili del fuoco.

La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. In appena 24 ore la più grande delle Pelagie ha accolto tre morti. Ieri, infatti, il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione era stato avvistato in acqua dai carabinieri nei pressi della scogliera di Cala Uccello. Sul posto per il recupero una motovedetta delle Fiamme gialle e i vigili del fuoco.

Putin mostra di avere un’anima e chiede all’Ucraina di dichiarare “cessate il fuoco”

 

Forse siamo vicini alla pace. O perlomeno sembra affievolirsi quella rigidità di guerra del dittatore di Mosca. l presidente russo, Vladimir Putin, ha accolto l’l’appello del patriarca Kirill al quale crede e ha ordinato un cessate il fuoco in Ucraina in occasione del Natale ortodosso. ……Il leader russo ha dato istruzione al ministro della Difesa di cessare le ostilità “lungo l’intera linea di contatto nella zona dell’operazione militare speciale” dalle 12 del 6 gennaio alle 24 del giorno successivo.

Archivi – Sud Libertà – Il presidente russo Putin al comando della Russia dal 2012
Il testo di Putin:”Sulla base del fatto che un gran numero di cittadini che si professano ortodossi vive nelle aree delle ostilità, chiediamo alla parte ucraina di dichiarare un cessate il fuoco e dare loro l’opportunità di partecipare alle funzioni della vigilia di Natale, così come nel giorno della natività di Cristo”

Sembra che il presidente turco Erdogan abbia avuto un ruolo fondamentale sulla decisione del leader russo..   Putin aveva avuto infatti un colloquio con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, il quale aveva auspicato un “cessate il fuoco unilaterale” da parte russa per sostenere gli sforzi per giungere a una pace in Ucraina.

Napoli: schiaffeggia un’agente della Polizia Locale per una multa alla sua auto: arrestato e condannato con rito direttissimo

 

Piazza del Plebiscito

Napoli-   Archivi Sud Libertà

 

 

Napoli

Nel corso delle attività di prevenzione e controllo – predisposte dalla Unità Operativa ‘Vomero’ della Polizia Locale in occasione della fiera natalizia allestita in piazza degli Artisti – è stato tratto in arresto un uomo di 67 anni che, dopo aver inveito contro una donna della Municipale, l’ha minacciata e poi aggredita colpendola con uno schiaffo. Tutto ha avuto inizio quando gli agenti hanno sanzionato le auto in sosta vietata nelle strade adiacenti al mercatino delle feste.

Le operazioni hanno scatenato la reazione di alcuni espositori che, lasciate le proprie casette-negozio, andavano a protestare con il personale della Polizia Locale. Il più attivo tra questi, a carico del quale era stata già elevata la contravvenzione, oltraggiava la donna che aveva sottoscritto l’accertamento e, dopo essersi opposto a fornire le proprie generalità, dalle minacce passava alle vie di fatto. Violento l’impatto al volto, che provocava per l’agente lesioni ed escoriazioni. L’uomo veniva immediatamente arrestato dal personale intervenuto a supporto degli operatori in difficoltà. A seguito del rito direttissimo, disposto dall’Autorità Giudiziaria, il responsabile dell’aggressione è stato condannato a 3 mesi di reclusione, beneficiando delle riduzioni connesse al patteggiamento della pena.

“La vile aggressione subita da una donna della nostra Polizia Municipale in Piazza degli Artisti è un atto intollerabile che va assolutamente stigmatizzato – ha detto l’Assessore alla Legalità Antonio De Iesu – Esprimo un sincero sentimento di vicinanza alla nostra agente impegnata insieme a tanti altri, tra mille difficoltà legate alla carenza di organico, nel difficile compito di garantire sostenibili condizioni di sicurezza urbana sul nostro territorio. A tutti loro va il mio affettuoso apprezzamento per il lavoro svolto quotidianamente al servizio e a tutela della cittadinanza”.

Caltanissetta, sequestrano e picchiano un tredicenne: in carcere due 15enni

 

 

alternate text
Archivi -Sudf Libertà
Due quindicenni sono stati arrestati dai carabinieri di Caltanissetta per aver sequestrato in un garage e picchiato per un’ora e mezza un tredicenne. La misura cautelare del collocamento in un istituto penitenziario minorile è stata emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta a seguito di un’articolata attività investigativa coordinata dal procuratore della Repubblica per i minorenni Rocco Cosentino e condotta dalla Sezione operativa dei carabinieri. I due quindicenni sono gravemente indiziati, a vario titolo, di tortura, sequestro di persona, minaccia, lesioni aggravate e porto di oggetti atti ad offendere.
Stante alla ricostruzione degli inquirenti, i due, nel mese di settembre, avrebbero attirato con l’inganno all’interno di un garage, di proprietà di uno dei due, un tredicenne, bloccandolo su una sedia e legandogli caviglie, polsi e bocca con del nastro da imballaggio. Poi lo avrebbero preso a schiaffi su tutto il corpo, sputandogli sul volto e intimidendolo con attrezzi da lavoro e con un coltello, oltre a versargli addosso acqua intrisa di olio per motori minacciando di dargli fuoco. Dopo circa un’ora e mezza, il tredicenne sarebbe stato liberato con l’ulteriore minaccia di morte qualora avesse raccontato a qualcuno quanto accaduto.

BAGHERIA: FIGLIA STRANGOLA LA MADRE E POI CROLLA NELL’INTERROGATORIO CON LA PROCURATRICE DOTTSSA CARAMANNA

 

Il cadavere di una donna di 55 anni, insegnante elementare, è stato rinvenuto oggi in un appartamento a Bagheria (Palermo). Per il delitto è stata fermata la figlia 17enne, che ha confessato l’omicidio per strangolamento, dopo esserestata interrogata dagli inquirenti.

La Procuratrice capo dei minori di Palermo,Dottssa Claudia Caramanna, al termine di un lungo interrogatorio ha disposto il fermo per omicidio volontario a carico della 17enne. Le indagini sono condotte dalla polizia di Stato.

Secondo quanto emerso dopo l’interrogatorio, da diversi mesi ci sarebbero stati “gravi conflitti” tra madre e figlia e una “situazione di conflitto cronico”. La ragazza avrebbe ucciso la madre all’alba di oggi dopo l’ennesima lite. E’ stata lei stessa a chiamare la polizia, parlando di un suicidio. Ma dopo il primo interrogatorio è crollata davanti alla procuratrice dei minori.