Traffico transnazionale di banconote false.Napoli, otto misure cautelari coercitive personali.

 

Banconote, 20 e 50 euro le più falsificate: come ...

Archivi – Sud Libertà

 Napoli – 
Dopo  un’articolata attività investigativa finalizzata al contrasto del traffico transnazionale di banconote false, i militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria hanno eseguito un’ordinanza dispositiva di misure cautelari coercitive personali emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli nei confronti di 8 soggetti, tutti gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di valuta falsa (artt. 416 e 453 C.P.).
In particolare, è stata data esecuzione: – 1 ordinanza di custodia cautelare in carcere; – 5 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari; – 2 ordinanze di divieto di dimora nella provincia di Napoli.
La complessa attività investigativa, avviata nel mese di luglio 2018 nell’ambito di una mirata strategia investigativa di contrasto al “Napoli Group”, ha focalizzato i principali collettori distributivi attivati nei marketplace del darknet e social – media, mediante pagamenti in criptovalute.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno consentito di accertare l’operatività di un’associazione per delinquere strutturata per la gestione di una rete distributiva contigua alle più temibili filiere produttive partenopee, con terminali in Italia (province di Gorizia, Firenze, Catania, Salerno) e all’estero (Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Indonesia, Irlanda, Lettonia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna e Ucraina).
L’estensione internazionale delle investigazioni ha visto:  
– il coinvolgimento di numerosi stati europei con collaborazione delle Autorità austriache; – il finanziamento ed il supporto di Europol per il collegamento con le polizie estere interessate.
Le investigazioni, condotte con il supporto del Reparto Tecnologie Informatiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche e con il contributo della neo istituita Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, hanno complessivamente consentito di:  – delineare le dinamiche distributive della valuta falsa, attraverso un vendor attivo sui marketplace dal 2012, il quale, ricorrendo a complessi processi di anonimizzazione telematica, gestiva i pagamenti in criptovalute e le conseguenti forniture effettuate da spedizionieri che inviavano plichi e pacchi postali – celando la valuta falsa all’interno di materiale vario (giocattoli, manufatti in legno, ecc.); – sequestrare:  41 plichi postali all’atto della consegna in Italia e diversi paesi esteri;  banconote false di vario taglio (20, 50 e 100 euro), per complessivi euro 120.000 (centoventimila), nonche’ numerosi “device” utilizzati per le transazioni operate nel darknet e per i trasferimenti di criptovaluta; – arrestare in flagranza 31 soggetti che avevano perfezionato l’acquisto delle banconote false sul dark-web, localizzati in Italia e all’estero;– smantellare in Arzano (Na) una stamperia clandestina digitale per la produzione di banconote false, attrezzata con apparecchiature (stampanti e computer) altamente performanti, i cui produttori sono stati già tratti in arresto in data 1° dicembre 2021, in esecuzione della misura cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli-Nord nell’ambito della medesima operazione;
– deferire in stato di libertà complessivamente 50 indagati.
Contestualmente all’esecuzione delle suddette misure cautelari, i Comandi dell’Arma territorialmente competenti hanno eseguito numerose perquisizioni nei confronti dei terminali della filiera distributiva localizzati nelle province di Udine, Rovigo, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Barletta-Andria-Trani e Catania.
Inoltre, per i terminali localizzati all’estero, nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia sono stati interessate le polizie di Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna e Lituania.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

 

 

Nuovi posti di sub-intensiva all’Ospedale dei Bambini di Palermo

 

immagine

Palermo,

«Il Polo pediatrico è il nostro grande obiettivo». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, partecipando stamani all’inaugurazione del nuovo reparto di Malattie infettive con dieci posti fra terapia sub-intensiva e intensiva all’Ospedale dei Bambini Di Cristina di Palermo. «Si tratta di un obiettivo ha aggiunto Schifani – che intendo raggiungere a tutti i costi. Completare i lavori del grande Polo pediatrico di Palermo, che diventerà centro di riferimento per tutta l’Italia meridionale, è la grande scommessa che abbiamo fatto. I genitori con bambini affetti da gravi malattie non devono soffrire ancora di più perché costretti a portare i propri figli a Roma o a Milano».

Al taglio del nastro del nuovo reparto erano presenti oltre al presidente Schifani, nella qualità di Commissario delegato per il potenziamento della rete ospedaliera, l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, il dirigente generale del dipartimento Asoe, Salvatore Requirez, il direttore generale dell’Arnas Civico, Roberto Colletti, il soggetto attuatore del Commissario delegato per l’edilizia sanitaria, Salvatore Lizzio, il direttore del 118 di Palermo e Trapani, Fabio Genco, il direttore sanitario dell’ospedale Di Cristina, Marilù Furnari, il direttore del dipartimento Pediatria, Giovanni Corsello, e il direttore dell’Uoc Malattie infettive, Claudia Colomba.

La ristrutturazione del reparto pediatrico di Malattie infettive al 4° piano “Maggiore”, avviata nella primavera 2021, per una spesa di oltre 1,8 milioni di euro, rientra tra le opere di potenziamento della rete ospedaliera regionale, avviate dalla Struttura del Commissario delegato.

«Questi dieci posti letto – dice lassessore alla Salute, Giovanna Volo – rientrano nell’ambito del potenziamento complessivo dell’ospedale pediatrico Di Cristina  Ci auguriamo che non siano utilizzati per eventi pandemici ma questa dotazione consentirà di dare risposte più adeguate alle esigenze di cura ad alta intensità e aiuterà gli operatori a garantire una assistenza qualificata e consistente al bisogno e alla domanda di salute che viene dal territorio».

«Questa inaugurazione – spiega il dirigente generale Dasoe, Salvatore Requirez– cade opportunamente all’interno di una stagione che manifesta da sempre un incremento dei casi di infezioni polmonari. Abbiamo registrato ultimamente difficoltà nella reperibilità di posti letto per i ricoveri a causa della bronchiolite, soprattutto in età neonatale. Questa opportunità è un segnale importante verso un allargamento a un bacino di utenza che non sarà più solo limitato alla provincia di Palermo».

SCHEDA TECNICA

L’intervento ha permesso di realizzare 10 nuovi posti letto (8 di terapia sub-intensiva e 2 di terapia intensiva). Sono stati installati un sistema di climatizzazione a pressione controllata per ogni singola stanza di degenza, un impianto di gas medicali, un impianto di rivelazioni fumi, un sistema di chiamata infermieri, con videocitofoni in ogni stanza per mettersi in contatto con gli operatori sanitari.

Il reparto è stato dotato di tutte le attrezzature sanitarie necessarie con un investimento di altri 344 mila euro più Iva. Alle pareti è stato realizzato un “tema narrativo” con pellicola adesiva antivirale, dal titolo “Un Mondo a colori”, che racconta tutti i continenti e la descrizione degli animali e dei prodotti tipici di ogni Paese. All’ingresso una targa in ricordo del professore Giuseppe Cascio, pioniere dell’infettivologia pediatrica. La progettazione definitiva è stata curata dall’Uoc Gestione tecnica dell’Arnas. I lavori sono stati realizzati dall’impresa appaltatrice Consorzio Conpat scarl di Roma.

La Polizia stradale spiega la sua attività: comunica un lungo consuntivo dell’anno passato

212 {parola chiave} Foto stock - Foto stock gratuite e royalty free da  Dreamstime

Archivi -Sud Libertà

 

La Polizia Stradale, Specialità della Polizia di Stato, tira le somme delle attività svolte nel 2022.  420.816 le pattuglie impiegate nella vigilanza stradale nel 2022 che hanno controllato 1.782.491 persone e contestato 1.438.419 infrazioni al C.d.S.  Le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 421.973, sono state ritirate 30.560 patenti di guida e 40.019 carte di circolazione. I punti patente decurtati sono stati 2.120.631.

I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 415.995, di cui 13.448 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 1.181. I veicoli sequestrati per la confisca sono stati 957. Sono 166 le tratte controllate dalla Polizia Stradale con i nuovi “Tutor”, entrati in funzione dal mese di dicembre 2021, per una totale di circa 1.550 km di carreggiate autostradali controllate. Il fenomeno infortunistico ha registrato un aumento rispetto al 2021. In particolare, a fronte di un aumento della incidentalità complessiva del 7,1% (70.554 incidenti contro i 65.852 del 2021), incidenti mortali (1.362) e vittime (1.489) sono aumentati rispettivamente del 7,8% e del 11,1% mentre incidenti con lesioni (28.914) e persone ferite (42.300) del 8,4% e del 10,6%. Il trend dell’incidentalità stradale risulta in aumento rispetto al 2021, nella cui prima parte erano tuttavia vigenti limitazioni alla mobilità in funzione di contenimento della pandemia, mentre rispetto al 2019 – anno di riferimento anche per l’ISTAT per la valutazione del trend infortunistico -, i dati risultano in diminuzione (-8,3% per gli incidenti mortali e vittime, -9,2% per gli incidenti con feriti e -13,2% persone ferite)

 Sono proseguiti i controlli nel settore del trasporto professionale che ha visto impegnati 11.022 operatori, tra poliziotti e dipendenti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che hanno controllato 18.787 veicoli pesanti, accertando 14.925 infrazioni e ritirando 149 patenti e 436 carte di circolazione. Particolarmente efficace è stata anche l’attività di polizia giudiziaria che ha consentito di assicurare alla giustizia complessivamente 17.424 persone di cui 660 arrestate e 16.764 denunciate in stato di libertà.

Circa 1,8 tonnellate di sostanze stupefacenti sequestrate, 91 i veicoli oggetto di riciclaggio sequestrati ed altri 553 individuati. Gli esercizi pubblici controllati sono stati 3.688 e 2.891 le infrazioni rilevate. Anche sul fronte della prevenzione, la Polizia Stradale non ha risparmiato energie per raggiungere l’obiettivo ambizioso di azzerare il numero delle vittime della strada. Tutti gli utenti della strada, dal pedone, al conducente di monopattino, fino ad arrivare all’autotrasportatore, devono essere consapevoli che solo con condotte corrette si può salvaguardare la vita propria e degli altri. La parola d’ordine dunque dev’essere “prevenzione” che deve trovare sì applicazione nei vari settori come quello normativo o negli adeguamenti infrastrutturali, ma dev’essere anche la spinta propulsiva per una vera e propria rivoluzione culturale che ponga l’individuo e la sua condotta al centro dell’attenzione e lo si consideri il principale artefice del proprio destino. ICARO, BICISCUOLA, CHIRONE ED ANIA CARES, GUIDA E BASTA, INVERNO IN SICUREZZA E VACANZE SICURE sono solo alcune delle tantissime campagne di educazione stradale con cui la Polizia Stradale diffonde la cultura della guida consapevole.

Altrettanto numerose sono inoltre le iniziative di sensibilizzazione realizzate da nord a sud del Paese con l’impiego del Pullman Azzurro della Polizia di Stato, una vera e propria aula didattica itinerante che con il simulatore di guida, il percorso ebbrezza ed altri strumenti interattivi, raduna ogni anno migliaia di giovani, offrendo loro la prova concreta di quanto sia rischioso adottare comportamenti errati o pericolosi sulla strada. Complessivamente sono state oltre 140.000 i ragazzi che la Polizia Stradale ha incontrato in occasione dei numerosi interventi di educazione stradale, e che ha coinvolto in attività formative sempre nuove ed efficaci. Proprio i giovani sono i destinatari “prediletti” delle campagne educativeperché saranno i nostri migliori “testimonial” della cultura della guida sicura in famiglia e tra gli amici, contribuendo ad una diffusione capillare di modelli comportamentali corretti e consapevoli.

 

 

Scoperta dalla Guardia di Finanza in varie città italiane fabbrica di diplomi falsi- I giovani disoccupati non usino le “scorciatoie” illecite

 

 

Disoccupato, La Crisi Economica Ha Reso Disoccupati ...

Archivi – Sud Libertà –   (  La disperazione dei giovani che cercano -in tanti- le “scorciatoie” per avere punteggi aggiuntivi)

 

 

Tre ordinanze di custodia cautelare e 36 perquisizioni nell’ambito di un’indagine relativa ad un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di decine di reati di truffa, falsità ideologica e materiale in atti pubblici (posti in essere anche mediante induzione in errore di pubblici ufficiali) e contraffazione ed uso di sigilli dell’Unione Europea, della Repubblica Italiana, della Regione Campania ed altri enti pubblici, sono state notificate ai soggetti indagati.

I reati contestati agli indagati sarebbero stati commessi anche attraverso la formazione di falsi diplomi per operatori socio sanitari ed altri falsi documenti, attestanti titoli mai conseguiti e, successivamente, utilizzati dagli acquirenti per essere assunti presso strutture private, partecipare a concorsi e selezioni pubbliche e per l’iscrizione nelle graduatorie del personale scolastico A.T.A..

Oltre 130 finanzieri hanno dato esecuzione in tutta la Provincia di Foggia e nelle province di Napoli, Salerno, Avellino, Pescara e Barletta – Andria – Trani all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Foggia, su proposta del Pubblico Ministero ed alle perquisizioni nei confronti degli indagati e degli istituti di formazione coinvolti nel rilascio dei falsi diplomi ed attestati.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, scaturiscono da alcune denunce presentate da diversi discenti, quali parti offese, nei confronti di un Istituto privato di formazione con sede in Provincia di Foggia e diramazioni in altri territori ove negli anni sarebbero stati organizzati falsi corsi per il conseguimento di diplomi di Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) ed Operatore Socio Sanitario Specializzato (O.S.S.S.), ovvero sarebbe stato garantito il conseguimento dei suddetti titoli a soggetti che non avevano completato il percorso formativo o, comunque, privi dei requisiti richiesti dalla normativa vigente.

Le prime denunce provengono, infatti, da vincitori esclusi dalle graduatorie del concorso pubblico indetto per gli Ospedali Riuniti di Foggia durante il periodo COVID, che non si sono visti riconoscere i titoli presentati all’esito delle successive verifiche.

L’attività investigativa, svolta dalla Tenenza di San Nicandro Garganico e durata oltre un anno, ha consentito di acquisire indizi di colpevolezza in capo a 33 persone, alcune delle quali ritenute, a vario titolo, responsabili dei delitti di associazione per delinquere (contestata ad alcuni dei trentatré indagati), truffa aggravata e falsità materiale ed ideologica in atti pubblici commessa anche mediante induzione in errore dei pubblici ufficiali, nonché contraffazione ed uso di falsi sigilli provenienti da enti pubblici.

Dalle indagini svolte – confortate dalle eloquenti risultanze delle attività di intercettazione audio/video effettuate – è emerso come alcuni degli indagati abbiano corrisposto ai sodali cospicue somme di denaro, ammontanti fino ad € 25.000, per ottenere diplomi ed attestazioni false.

I diplomi e gli altri attestati falsi costruiti dal sodalizio sono stati rilasciati a favore di soggetti consapevoli (e quindi indagati) e non consapevoli, quest’ultimi convinti della genuinità dei titoli, a seguito di corsi o tirocini proposti dal sodalizio criminale, per poi essere presentati dai “discenti” in sede di partecipazione a diversi concorsi e selezioni – banditi da strutture sanitarie pubbliche e private – nonché per l’inserimento nelle graduatorie pubbliche utilizzate dagli istituti scolastici per l’assunzione del personale A.T.A..

Non si tratta, infatti, soltanto di diplomi del settore sanitario, ma nel corso delle indagini è emersa anche la falsificazione di attestati di anzianità di servizio o per il conseguimento di altri titoli utili ad ottenere punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici riservati al personale scolastico (conoscenza di lingue estere, EIPASS, P.E.K.I.T., CFU 24 etc.).

Le indagini proseguono con l’esame del ponderoso materiale probatorio raccolto, anche per accertare la possibile commissione di truffe ai danni di enti pubblici da parte degli indagati realizzate attraverso le assunzioni dei falsi discenti.

 

Disegno di legge del M5s con Jose Marano per combattere lo spreco energetico ed innovare il mercato dell’energia

Archivi Sud Libertà

Palermo,

L’aumento del costo dell’energia che sta mettendo in ginocchio l’economia del Paese può essere superato attraverso le Comunità Energetiche. Per questa ragione ho depositato un disegno di legge all’ARS per favorire la promozione e il sostegno delle comunità energetiche in Sicilia”.  

A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Jose Marano, vice presidente della Commissione Territorio e Mobilità, che attraverso un disegno di legge che prevede l’istituzione delle Comunità energetiche in Sicilia. 

“Una comunità energetica – spiega Marano – è un insieme di persone che condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. Le comunità energetiche rappresentano quindi un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Questo modello fonda i suoi valori sulla lotta allo spreco energetico e sulla condivisione di un bene fondamentale a un prezzo concorrenziale, grazie all’innovazione che sta rivoluzionando il mercato dell’energia”.

“I beneficiari di questa legge – continua la deputata – sono i siciliani che vivono in condominio oppure in una casa singola che decidono di produrre energia, ad esempio attraverso il fotovoltaico, al consumo dei soggetti che vi partecipano e scambiare quella prodotta in eccesso. La proposta di legge sostiene le comunità energetiche nella fase di costituzione, nella predisposizione dei progetti, nell’acquisto e nell’installazione degli impianti di produzione e accumulo dell’energia e delle tecnologie necessarie alla realizzazione dei servizi attraverso una serie di contributi e strumenti finanziari, a disposizione dei cittadini siciliani” – conclude la deputata.

La Meloni non interviene sul taglio delle accise della benzina: Conte:”Una mistificazione pazzesca” La premier si sottrae al dovere di intervenire con scuse puerili

La grande esclusa: e ora che farà la Meloni?

 

Se un’azione politica è doverosa -perchè attesa da gran parte della popolazione – come quella del taglio delle accise sulla benzina, che  senso ha rispolverare il ritornello ” non era previsto nel programma” se la risposta da dare da parte della Meloni, rappresentava un preciso dovere di farlo?   

Naturale lo scontro e opposizione sulla decisione dell’esecutivo di non tornare indietro sui suoi passi rinunciando a prolungare il taglio delle accise sulla benzina per contrastare l’aumento dei prezzi. Una decisione che la premier Giorgia Meloni ha ingenuamente rivendicato ieri in un video parlando di scelta “di giustizia sociale” – emantenendosi sul vago e generico – e replicando a quanti la accusano di incoerenza: nel programma di Fratelli d’Italia, spiega infatti la presidente del Consiglio, il taglio non c’era. La risposta delle opposizioni è dura. Per il leader dem Enrico Letta la premier “tecnicamente mente”, il numero uno M5S Giuseppe Conte ha parlato invece di “mistificazione grottesca”. Ma ad attaccare sono anche Azione e Verdi.

– “Il taglio delle accise costa un miliardo al mese, dunque 10 miliardi l’anno. Invece di spalmare 10 miliardi, noi abbiamo deciso di concentrare le risorse in manovra su chi ne aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico e che è di giustizia sociale”, affermava ieri la premier Meloni in un nuovo appuntamento degli ‘Appunti di Giorgia’ sui social. “Io con grande sincerità dico che sono convinta delle scelte che abbiamo fatto, sono convinta che fosse più sensato aiutare chi ha un salario basso, le famiglie, chi non poteva pagare le bollette, chi non riesce a fare la spesa o non ha un lavoro. Concentrare le risorse su questo piuttosto che aiutare anche chi, come me, ha uno stipendio di tutto rispetto”.

La Soprintendenza di Siracusa completa il restauro del castello Maniace ..Migliorati i servizi

 

Immagine

 

Siracusa,

Ultimati i lavori di restauro nel castello Maniace di Siracusa. Le opere hanno riguardato la pavimentazione della corte d’ingresso, la ristrutturazione della sala adibita al servizio di custodia e, per quanto riguarda l’impiantistica, la riqualificazione dei servizi igienici e dell’impianto di smaltimento delle acque reflue.
Gli interventi, sotto la vigilanza della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, sono stati realizzati con risorse del Comune destinate alla valorizzazione dei siti archeologici e di interesse storico-culturale. «Oltre a valorizzare lo spazio interno al castello – evidenzia l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana Elvira Amata – l’intervento aveva l’obiettivo di migliorare le condizioni complessive di accessibilità alla sala ipostila, con i suoi 800 metri quadri di volte a crociera e di colonne in pietra luminosa, nella sobria architettura normanna. Un impegno coerente con l’impulso dato da questo governo di rendere sempre più attrattivo e fruibile il patrimonio regionale, garantendo a tutti i visitatori le migliori condizioni per apprezzare i nostri beni culturali». «Le opere di ammodernamento – precisa il soprintendente dei Beni culturali di Siracusa Salvatore Martinez – sono frutto della collaborazione tra istituzioni: in particolare il sindaco di Siracusa Francesco Italia, gli uffici del settore Mobilità e trasporti del Comune e la Siam S.p.a., società che gestisce il servizio idrico integrato».
Scheda tecnica L’ingresso al castello Maniace è segnato da un portale in marmi policromi oltre il quale si trova la corte creata a seguito della riedificazione spagnola dopo l’esplosione che nel 1704 provocò la distruzione di 15 delle 25 campate che facevano parte dell’originaria sala ipostila. La corte interna al castello, così riconfigurata, al termine del restauro del 2017, si presentava con fasce incrociate in calcestruzzo grezzo che delimitavano una maglia quadrata ricoperta da ghiaietto che richiamava le preesistenti campate della sala ipostila.
Con i lavori di restauro è stata mantenuta la geometria preesistente con interventi sulle fasce che sono state realizzate nella stessa pietra calcarea che ricopre il pavimento della sala e rivestimento dello spazio interno con il cocciopesto. All’intersezione delle fasce, sono state disegnate, in pianta, la forma e le dimensioni delle basi e delle colonne preesistenti. La campata centrale, infatti, era costituita da colonne monolitiche accostate che mettevano in evidenza il centro del castello, focalizzato dall’impluvium.
Il basamento del portale monumentale, all’ingresso della corte, era composto da un rettangolo di pietre laviche e calcaree sconnesse che, grazie al progetto di restauro, sono state regolarizzate e sarcite per rendere il piano calpestio meno accidentato e più agevole da percorrere, riacquistando la piena fruibilità di un suggestivo spazio interno che sarà reso disponibile anche per manifestazioni ed eventi culturali.

Cannes, Schifani rincara la dose e sollecita il Turismo: « Valutare provvedimenti di sospensione in autotutela »

 

immagine

 

 

Palermo,

Il presidente della Regione Renato Schifani rincara la dose. Ieri- informa la Regione sic.- ha nuovamente sollecitato al dipartimento del Turismo l’invio di una relazione e di tutta la documentazione relativa alla partecipazione della Regione Siciliana alla prossima edizione del Festival internazionale del cinema di Cannes, in quanto nulla, ad oggi, nonostante l’urgenza, è ancora pervenuto alla Presidenza.

Nel dettaglio il presidente ha specificato che gli approfondimenti richiesti dovranno essere circostanziati e riguardare anche tutta l’attività istruttoria e, in particolare, l’attività di affidamento secondo l’art. 63 del Codice degli appalti (procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara). 

Con il documento inviato Schifani ha chiesto inoltre chiarimenti anche sui motivi della mancanza della fidejussione e in merito alla procedura in materia di certificazione antimafia, “non apparendo, allo stato, convincenti quelli dedotti in decreto”. La relazione e gli atti richiesti, inoltre, dovranno essere corredati da documentazione audiovisiva relativa alla edizione 2022 della manifestazione. 

Offrendo l’ausilio della segreteria generale, del dipartimento regionale del Bilancio e Tesoro e dell’ufficio legislativo e legale, il presidente Schifani ha precisato che, “in esito agli approfondimenti”, l’amministrazione regionale dovrà necessariamente valutare, tra le azioni da intraprendere, anche quelli in autotutela, totale o parziale, compresi gli atti cautelari, anche di sospensione, nell’ipotesi in cui si riscontrino responsabilità di qualsiasi tipo che possano causare danno, anche solo potenzialmente e anche solo d’immagine, alla Regione Siciliana.

Bando tributi locali, Falcone: «Già disposta sospensione procedura, valutiamo annullamento»

 

immagine

Nella foto l’assessore regionale Marco Falcone

 

Palermo,

«Su segnalazione del Presidente Schifani, abbiamo concordato e, già nella giornata di ieri, abbiamo dato mandato al dirigente dell’ufficio Cuc (Centrale unica di committenza)  di sospendere la procedura di affidamento dell’accertamento e della riscossione tributi degli enti locali della Regione.
La sospensione si rende necessaria, dopo aver preso atto anche di aspettative parlamentari, per valutare attentamente ogni aspetto utile a verificare la linearità dell’iniziativa a garanzia dei principi di trasparenza e di libera concorrenza e, ove fosse necessario, a procedere all’annullamento della gara».
Lo afferma l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, a proposito del bando per i servizi relativi alla riscossione dei tributi da parte di Comuni ed enti locali della Regione, emanato nei mesi scorsi dall’Ufficio speciale – Centrale unica di committenza per l’acquisizione di beni e servizi dell’assessorato all’Economia.

Riaperta la necropoli di Solunto e torna ad essere visitabile

 

 

immagine

Foto Ufficio Stampa -Reg. Sicilia

 

 

Palermo,

La necropoli punica di Solunto, che ricade all’interno del territorio di Santa Flavia, nel Palermitano, è stata riaperta dalla Regione Sicilia  al pubblico e torna a essere visitabile dopo oltre 15 anni di abbandono. La zona accoglie circa 220 sepolture scavate nella roccia calcarenitica che sono state portate alla luce alla fine dell’Ottocento da Antonino Salinas e da Francesco Saverio Cavallari, in occasione dei lavori per il tracciato della linea ferroviaria.
«La riapertura dell’area della necropoli di Solunto – spiega  l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Elvira Amata – assume un significato particolare perché rappresenta un momento di recupero dell’identità di un territorio. La riappropriazione di un bene culturale, che vede l’intera comunità partecipare attivamente, è un’occasione straordinaria di recupero del passato e di costruzione di una nuova narrazione. I parchi archeologici devono sempre più agire da catalizzatori dell’offerta culturale creando le condizioni perché possa svilupparsi un’economia locale sostenibile e ricettiva nei confronti di una domanda sempre più attenta ai dettagli».
Gli interventi di ripristino, effettuati grazie all’accordo tra il Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato e il Gal Metropoli Est, diretto da Salvatore Tosi, hanno coinvolto la Caritas di Bagheria con alcuni giovani che stanno scontando la pena detentiva alternativa e il Comune di Santa Flavia. I lavori di ripristino del sito sono stati condotti sotto il controllo degli archeologi Emanuele Tornatore, della società Walk About e Laura Di Leonardo, funzionaria del parco.
«Il successo dell’iniziativa che ha visto all’inaugurazione un grandissimo numero di visitatori – informa il direttore del parco, Domenico Targia – va esteso al Comune di Santa Flavia che ha contribuito alla pulizia straordinaria dell’intero quartiere in cui ricade la necropoli e con il quale è già in corso una preziosa collaborazione per una maggiore valorizzazione dei luoghi».

Scheda tecnica

Le tombe, scavate nella roccia secondo le tre tipologie normalmente associate alle inumazioni, sono orientate per lo più in direzione est-ovest. Il tipo di tomba prevalente è quello a camera ipogeica con accesso da est, preceduta da uno spazioso dromos (corridoio d’ingresso) a gradini. La tomba a camera è per lo più di tipo “familiare” utilizzata per varie generazioni da età classica fino a epoca ellenistica. Tra i materiali rinvenuti in questo settore, oggi conservati al museo archeologico regionale Salinas di Palermo, si possono trovare alcune tanagrine, ovvero statuette femminili colorate di età ellenistica datate intorno al III-II secolo a.C.

La tomba a camera presenta forma quadrangolare ed è chiusa da un lastrone di pietra; al suo interno si trovavano un letto funebre e una nicchia. All’esterno, sul lato meridionale del dromos, si trova una banchina utilizzata per il rito funerario o per accogliere altre sepolture. Sempre nel dromos potevano trovare posto tombe a enchytrismòs, ovvero sepolture infantili a inumazione dentro grandi anfore. Altro tipo di tombe che si trovano nella necropoli di Solunto sono quelle a “cassa” lungo il cui perimetro è predisposto un incasso per il posizionamento dei lastroni di copertura e quelle a semplice fossa rettangolare con fondo piano, di varie dimensioni, di solito usata per inumazioni infantili. In genere erano tombe ricoperte da lastre di terracotta.