Nascerà a Messina , quale Polo fieristico, secondo il progetto di dismissione dell’ex impianto Sanderson

 

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Messina,

Altro passo avanti verso la realizzazione del nuovo Polo fieristico e congressuale di Messina. La Regione Siciliana ha, infatti, completato il progetto esecutivo per i lavori di dismissione dell’impianto industriale dello stabilimento “ex Sanderson”, dove sorgerà un complesso da almeno quattromila posti.

Gli interventi, per un importo complessivo di 6,5 milioni di euro, prevedono opere di bonifica in tutta l’area, demolizioni dei fabbricati esistenti, consolidamento a salvaguardia dei muri di confine, da eseguire nel corso di sei mesi. La conversione dell’area rientra nell’ambito di un percorso di riqualificazione e valorizzazione dell’intera area industriale di proprietà dell’Esa, che sarà destinata ad ospitare un centro fieristico e congressuale in grado di attrarre e intercettare flussi commerciali e imprenditoriali nel bacino del Mediterraneo.

L’Ufficio speciale per la Progettazione della Regione, che ha costituito un gruppo di lavoro per la riqualificazione dell’area sulla quale sorge l’ex fabbrica di agrumi nella zona sud del capoluogo peloritano, ha steso il progetto esecutivo delle opere di dismissione. L’area di contrada Pistunina, che si estende per circa 75 mila quadrati a ridosso del litorale jonico, contiene al suo interno 42 edifici fra civili e industriali, tutti destinati alla demolizione tranne due che saranno riqualificati, come previsto dal Documento delle indicazioni della stazione appaltante (Disa). Il progetto prevede la bonifica con interventi di rimozione e smaltimento di svariati agenti inquinanti, fra cui manufatti in cemento, rottami di lastre, manufatti in cemento amianto e contenenti fibre di amianto in forma friabile e compatta, olii combustibili e rifiuti di vario genere presenti all’interno dei padiglioni che saranno oggetto della messa in sicurezza. Prevista la realizzazione di un grande corpo di fabbrica principale da destinare al centro congressi e di una serie di corpi secondari che ospiteranno padiglioni fieristici tematici, strutture ricettive, ristoranti e sale conferenze. ù

La cittadella sarà completata da un porto canale posto alla foce del vicino torrente Zafferia, completo di darsena per l’accesso diretto dal mare. Sarà installata anche una torre faro panoramica, alta circa 90 metri, dotata di ristorante e locali a destinazione turistica: da lassù sarà possibile apprezzare anche lo skyline del Centro fieristico e congressuale la cui copertura, costituita da pannellature in vetro fotovoltaico, costituisce un suggestivo elemento di legame con le tradizioni marinare di Messina.

«Si tratta – dice il responsabile dell’Ufficio progettazione della Regione, Leonardo Santoro – di una struttura a vela stilizzata che richiama la sagoma di un delfino: “la fera” nel dialetto siculo-calabrese, il cetaceo che fu immortalato nell’affresco letterario dell’Horcinus Orca di Stefano D’Arrigo. Un omaggio all’identità dello Stretto e alle magnifiche creature che lo abitano, oltre che un’ulteriore occasione di riqualificazione urbana e di rilancio della sua economia in una nuova dimensione di metropoli europea».

Le forze militari russe si ritirano da Kherson

 

 

La guerra tra Russia e Ucraina spiegata ai ragazzi ...

Archivi- SUD LIBERTA’

 

Un comunicato del  ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato l’inizio del ritiro delle forze militari dalla riva occidentale del Dnepr dopo aver dato il via libera alla proposta del comandante delle forze russe in Ucraina, Sergei Surovikin, di organizzare la difesa lungo la riva orientale del fiume.

“La decisione di ripiegare sulla riva orientale del Dnepr non è facile ma allo stesso tempo salveremo la vita di nostri militari”, ha spiegato Surovikin dopo aver comunicato pure  che la città di Kherson, che sarà probabilmente abbandonata dai russi, e gli insediamenti adiacenti non possono essere riforniti.

Il generale russo comunica inoltre che “Kherson non può essere rifornita completamente e che la  Russia ha fatto tutto il possibile per garantire l’evacuazione degli abitanti di Kherson”

Nella regione di Kherson l’esercito russo ha fatto saltare in aria diversi ponti per rallentare la controffensiva delle forze armate ucraine. Lo ha reso noto il vice del consiglio regionale di Kherson Serhii Khlan, confermando le informazioni precedenti sull’esplosione dei ponti Daryiv e Tyagin. Ma non è  tutto…L’esercito russo aveva inoltre respinto un attacco portato dalle truppe ucraine nell’area di Mykolaiv-Kryvyi Rih che aveva l’obiettivo di penetrare nelle retrovie russe nella regione di Kherson, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa russo in una nota.

L’interesse della guerra si sposta sul Ponte Crimea. –  “Gli sforzi russi per riparare il ponte sulla Crimea continuano, ma è improbabile che sarà pienamente operativo almeno fino a settembre 2023”  “I danni al ponte, il recente attacco alla flotta del Mar Nero a Sebastopoli e il probabile ritiro da Kherson – afferma pure  l’intelligence britannica – complicano la capacità del governo russo di parlare di successo militare”.

Domani a Messina,Palazzo Zanca conferenza stampa di presentazione della mostra Super-Serie “Madonne”

 

Domani, giovedì 10, alle ore 10.30,-comunica l’Ufficio Stampa del Comune di Messina- nella Sala Falcone Borsellino a Palazzo Zanca, alla presenza del Sindaco Federico Basile e degli Assessori per le Politiche Giovanili Liana Cannata e per le Politiche Sociali Alessandra Calafiore, sarà inaugurata, nel corso di una conferenza stampa, la mostra Super-Serie “Madonne”. L’organizzazione e i testi critici sono di Alex Caminiti e Max Scaringella, la direzione artistica e curatela di Carlo Ciuffo, mentre l’artista è l’argentino Michel OZ. La raffigurazione di Maria, emblema della donna nella storia dell’arte occidentale, è stata soggetta a diverse interpretazioni da parte degli innumerevoli artisti che si sono cimentati nella sua riproduzione; questo ha lasciato una traccia indelebile che permette di seguire un vero percorso evolutivo dell’immagine della Vergine nel tempo. Arricchita di volta in volta di intenti e caratteristiche psico-fisiche sempre più complessi, la Madonna è passata da mera rappresentazione decorativa ad una più incarnata enfatizzazione umana, tramite cui è stato possibile mettere in luce gli aspetti psicologici ed emotivi della Vergine.

Nonostante ci siano innumerevoli differenze tra le varie Madonne del mondo dell’arte, nella visione di Michel Oz, ogni rappresentazione della Madonna contiene in sé il centro della sua ricerca e del suo messaggio: la Donna. Simbolo di amore e carità, la Donna-Madonna di Michel Oz perde completamente la grazia e la bellezza delle ricche dame dei secoli passati per diventare, sotto le sue mani esperte, una Donna contemporanea, di strada, che non ha paura di sporcarsi e di lacerarsi le vesti; opere sacre prese in prestito dai grandi maestri del passato e mescolate a manifesti, cartelloni, “pornografia pubblicitaria” apparentemente in antitesi con il messaggio cristiano che la Madonna veicola. Una Madonna delle Donne e per le Donne, capace di creare correlazioni metaforiche tra la dignità femminile e la corrente visione del mondo, sempre più sprezzante della vita e della dignità e costantemente dimenticata nell’indifferenza generale, come brandelli di un vecchio spettacolo che ormai non interessa più.

Super-Serie Madonne: un progetto filantropico. Il progetto Super-Serie “Madonne” nasce nel 2021 con scopo filantropico ad opera dell’artista Italoargentino Michel Oz e si articola in un percorso di 10 grandi opere dedicate a quella che è probabilmente l’immagine femminile più rappresentativa nella storia dell’arte occidentale: la vergine Maria. Nati quasi per gioco, i quadri della Madonna sono diventati opere sempre più preziose e cariche di significato emotivo, al punto da riuscire a farsi veicolo delle stesse ingiustizie e paure che accomunano moltissime donne oggi nel mondo.

Non si parla solo di donne vittime di violenza o di donne schiave del mercato della prostituzione; parlare di discriminazione delle donne significa infatti fare riferimento a problemi anche molto diversi tra loro. Solo per fare un esempio, il 60% degli analfabeti del mondo è costituito da donne e bambine, mentre un altro studio evidenzia come le donne lavorino per i due terzi del totale delle ore lavorative mondiali, ma dispongano solo del 10% del reddito. Sono anche tristemente noti i dati secondo cui, in India, nel 2012, ci sono stati 25.000 stupri dichiarati, che il 98% delle donne somale hanno subìto mutilazioni genitali e che, in Iran, è già salito a 31 il numero di vittime dall’inizio delle proteste civili per la morte di Mahsa Amini.

Queste raccapriccianti verità si ripetono ogni giorno sotto lo sguardo indifferente dell’opinione pubblica e spesso si integrano così bene nella vita sociale da diventare costume, quando non addirittura diritto. In un mondo che può essere così crudele, difendere i diritti delle donne deve diventare una priorità di tutti. E’ alla luce di queste semplici considerazioni che la sperimentazione si è trasformata in una vera e propria missione filantropica; Grazie alla collaborazione con Pangea Onlus e Reama, le opere di Michel Oz sono state inserite all’interno di un progetto filantropico destinato alla raccolta fondi in favore delle donne nel mondo.

La Fondazione Pangea onlus è un’organizzazione no profit istituita nel 2002 che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità circostanti. Pangea agisce all’interno delle maggiori tematiche relative ai diritti umani e delle donne, nonché alle linee di cooperazione allo sviluppo e di welfare indicate dai Paesi in cui operano, dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa.

“Operazione Aemilia”: confiscati beni e quote societarie

 

 

Concorso Guardia di Finanza 2019: 965 allievi finanzieri - Simone Concorsi

 

Beni immobili, mobili registrati e quote societarie per circa 4,5 milioni di euro sono stati confiscati dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona, con il supporto delle fiamme gialle di Roma, Catanzaro e Crotone, in esecuzione di un provvedimento di confisca emesso dalla Corte d’Appello di Bologna e confermato dalla Corte di Cassazione, tra Verona, Reggio Emilia, Bologna, Parma, Catanzaro, Crotone e Roma, scaturito dalla vicenda giudiziaria denominata “AEMILIA” che ha visto coinvolta una nota compagine ‘ndranghetista.

L’azione dei finanzieri di Cremona, svolta nell’ambito dell’operazione “DEMETRA”, poi confluita nell’operazione AEMILIA diretta dalla D.D.A di Bologna, ha preso spunto da un episodio di usura perpetrato ai danni di un imprenditore cremonese da parte di un usuraio piacentino, proseguita con gli approfondimenti ed analisi dei flussi finanziari, che hanno consentito di portare alla luce ulteriori episodi delittuosi commessi ai danni di imprenditori emiliani. Nel corso dell’indagine è stato ricostruito un apposito sistema criminale attraverso il quale la consorteria ‘ndranghetista, anche grazie allo strumentale utilizzo di società fasulle appositamente costituite da professionisti conniventi, riusciva a reinvestire nel circuito legale ingenti risorse frutto della sua azione delittuosa.

I proventi dell’associazione criminale sono stati quindi riciclati attraverso molteplici investimenti: in complessi immobiliari, in strutture turistico-alberghiere, in società agricole, in società edili ed immobiliari, in imprese di trasporti e logistica. Il provvedimento patrimoniale eseguito oggi, che si aggiunge alle confische da oltre 57 milioni di euro già operate negli scorsi anni, consentirà di acquisire in via definitiva al patrimonio dello Stato:

  • 36 immobili ubicati nelle provincie di Crotone, Reggio Emilia, Parma, Roma e Verona.
  • 17 società di capitali operanti nel settore dell’edilizia, logistica, consulenza alle imprese e ristorazione, nelle provincie di Bologna, Modena, Parma, Catanzaro, Roma e Reggio Emilia;
  • 8 automezzi;

per un valore complessivo stimato di circa 4,5 milioni di euro.

 

 

La nave migranti “Ocean Viking” diretta in Francia , situazione divenuta insostenibile”

Migranti, Ocean Viking in Porto Taranto. Volontario ...

Catania,

La Sos Mediterranee comunica : “Di fronte al silenzio dell’Italia e a causa dell’eccezionalità della situazione, la Ocean Viking è costretta a richiedere un porto sicuro alla Francia“. . L’arrivo della nave umanitaria nelle acque internazionali adiacenti alla Corsica è previsto il 10 novembre.

“Questa soluzione estrema  è il risultato di un fallimento gravissimo e drammatico di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e degli Stati associati, che non sono stati in grado di indicare un porto sicuro alla nostra nave. Chiediamo che il Centro di coordinamento per la ricerca e il soccorso in mare francese trovi una soluzione immediata per i naufraghi a bordo della Ocean Viking”.

“La situazione sulla Ocean Viking — è diventata insostenibile ci sono 234 persone tra le quali 55 minori che hanno bisogno di sbarcare immediatamente. La situazione a bordo dopo venti giorni in mare è di tensione. Non ce la fanno più con diversi casi medici a bordo. Diciassette persone che hanno bisogno di essere diagnosticate e tre, certamente, di essere ospedalizzate, una in particolare ha la polmonite e non risponde agli antibiotici. Le autorità sono informate della situazione a bordo della Ocean Viking ma non c’è ancora alcuna risposta positiva”.

Ordinanza di custodia cautelare in carcere per 25 componenti del clan napoletano “Sangermano”.

Camorra, riciclaggio di denaro: 63 misure cautelari - La Stampa

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Ordinanza di custodia cautelare in carcere per 25 persone appartenenti al clan “Sangermano”.
 Napoli – San Paolo Belsit

Nell’ambito di un’indagine coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna e personale della Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, a carico di 25 soggetti, ritenuti appartenenti al Clan “Sangermano” con operatività nell’agro nolano, gravemente  indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza, usura, autoriciclaggio e porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo, quest’ultimi reati aggravati dalle finalità e modalità mafiose.
L’attività investigativa, svolta dal 2016 al 2019, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di  Napoli, ha consentito di evidenziare l’operatività del sodalizio criminale, con base a San Paolo Bel Sito (NA) e con interessi in gran parte nell’agro nolano ed in una parte della provincia di Avellino, tendente ad affermare il proprio controllo egemonico sul territorio di interesse, anche con la disponibilità di una importante quantità di armi comuni da sparo.
Le indagini hanno fatto emergere plurime condotte estorsive poste in essere dal sodalizio attraverso l’imposizione di articoli caseari a numerosi esercizi commerciali della zona, nonché l’induzione degli imprenditori all’acquisto di provviste per l’edilizia da una sola rivendita di riferimento.
Il sodalizio si assicurava importanti profitti economici anche attraverso l’attività di riciclaggio, l’illecito esercizio della professione creditizia e la concorrenza illecita esercitata grazie alla forza di intimidazione promanante dalla perdurante azione associativa sul territorio.
A dimostrazione della pressante presenza del clan sul territorio, nel corso della processione della patrona del paese, l’effigie della Santa era stata fatta “inchinare” innanzi l’abitazione del capo clan.
Nel corso delle attività, i carabinieri hanno dato esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo, per un valore di circa 30 milioni di euro, su immobili (terreni e fabbricati), società, autovetture e rapporti finanziari.
Il provvedimento eseguito è una misura disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Operazione dei Carabinieri per sgominare il traffico di droga

Sniffare Droga - Foto e Immagini Stock - iStock

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 Catania, Palermo, Siracusa 

Vasta operazione dei Carabinieri nelle prime ore del mattino.. Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Acireale (CT) e del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma presenti nella Regione siciliana (Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia” e  Nucleo Cinofili), hanno eseguito, nelle Province di Catania, Palermo, Siracusa e L’Aquila, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di 13 soggetti (di cui 8 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di “associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti”. Nei confronti di altri 6 individui, invece, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini.
L’indagine, coordinata da questa Procura Distrettuale e condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Acireale tra il febbraio e il luglio 2021, attraverso complesse attività tecniche e dinamiche, ha consentito di evidenziare la sussistenza di un grave quadro indiziario, relativamente all’esistenza di una associazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, operante nei paesi etnei.
Nell’attuale fase del procedimento, in cui non è stato ancora instaurato il contraddittorio tra le parti, le attività tecniche e i relativi approfondimenti investigativi hanno consentito sia d’individuare il movimento di un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente nei pressi di un bar ubicato nel Comune di Aci Bonaccorsi, sia di ricostruire la rete dei pusher e il sistema di gestione dello spaccio, acclarando le modalità di approvvigionamento e cessione degli stupefacenti (cocaina, marijuana) nei Comuni di Aci Sant’Antonio, San Giovanni La Punta, Viagrande, Pedara e Aci Bonaccorsi.
L’opportuna azione investigativa, basata sul monitoraggio di quotidiani spostamenti e incontri di vari personaggi, avrebbe quindi registrato un’intensa attività di compravendita di cocaina, che sarebbe stata venduta, all’ingrosso, dall’associazione criminale al costo di 38 € al grammo. Le persone coinvolte, alcune disoccupate e molte gravate da pregiudizi di polizia, al fine di ottenere illecito profitto economico, anche per il mantenimento delle loro famiglie, avrebbero pertanto predisposto incontri finalizzati alla cessione della droga, che sarebbero avvenuti presso le proprie abitazioni e in un noto bar di Aci Bonaccorsi.
Allo stato degli atti, le investigazioni hanno consentito di definire le posizioni e i ruoli degli indagati nell’ambito del sodalizio criminale. L’associazione, infatti, costituita in parte da soggetti contigui al clan “Laudani” di Catania, grazie alla rudimentale ripartizione dei ruoli tra venditori e fornitori di sostanza stupefacente, avrebbe ideato un preciso modus operandi volto a commettere ripetute azioni delinquenziali attraverso l’utilizzo di un linguaggio allusivo, parole (come “africa” o “stella” per indicare la qualità della cocaina) e frasi in codice (che alludessero a prodotti di gastronomia venduti nel bar), non solo per organizzare incontri con gli acquirenti, ma anche per indicare le sedi deputate alle riunioni fra gli associati.
La manovra investigativa, inoltre, ha fatto emergere come i principali membri dell’associazione, si sarebbero occupati, in particolare, della vendita di partite di cocaina quali grossisti, intrattenendo contatti con soggetti appartenenti ad altre organizzazioni criminali. Nello specifico mentre B.G. avrebbe assunto il ruolo di “capo promotore”, impartendo direttive e controllando l’operato dei propri collaboratori, M.D., suo “uomo di fiducia”, sarebbe stato incaricato della gestione della contabilità relativa all’attività di compravendita della sostanza stupefacente. D’altro canto, V.F., detto “Ciccio pesce o mangioglio”, avrebbe curato i contatti con gli acquirenti e le consegne della merce, ricevendone il relativo corrispettivo. Infine, S.S. e S.A. sarebbero emersi quali corrieri, incaricati dal V. di svolgere la materiale consegna dello stupefacente agli acquirenti.
In conclusione, nel corso dell’attività d’indagine, a riscontro delle condotte criminose attribuite a vario titolo agli odierni indagati, non solo si è proceduto, in flagranza di reato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, all’arresto di 3 persone e alla denuncia in stato di libertà di altre 3, ma è stato, anche, ricostruito un giro d’affari di almeno 380.000 (trecentottanta mila) euro immesse nel mercato della droga.
Ai 13 destinatari della misura cautelare, si aggiungono 6 soggetti nei confronti dei quali sarà notificato l’avviso di conclusione delle indagini.
L’ipotesi investigativa prospettata dalla  Procura Distrettuale è stata condivisa dall’ufficio del Gip che ha emesso le misure cautelari di seguito specificate. In esito alle catture verrà attivato il contraddittorio procedimentale, nel corso del quale gli indagati avranno la facoltà di fornire la loro versione dei fatti e indicare eventuali prove a discolpa.

 

La Regione Sicilia promuove (e finanzia) 19 progetti cinematografici ed audiovisivi

 

Video Cinematografia Film - Foto gratis su Pixabay

 

 

Sono diciannove i progetti di produzione cinematografica e audiovisiva ammessi al cofinanziamento della Regione Siciliana nella prima finestra del bando 2022. I contributi disponibili per l’intero anno ammontano complessivamente a 10,8 milioni di euro. Al termine del lavoro svolto dall’apposita Commissione di valutazione, infatti, è stata approvata la graduatoria delle produzioni cofinanziate con un decreto firmato dal dirigente generale del dipartimento regionale Turismo, sport e spettacolo, Lucia Di Fatta, e dal dirigente responsabile di Sicilia Film Commission, Nicola Tarantino. Le risorse provengono dal Piano di sviluppo e coesione Sicilia e le istanze sono quelle presentate nella prima delle due “finestre” previste dall’avviso pubblicato lo scorso maggio. La seconda si è chiusa venerdì 30 settembre ed entro fine mese sarà predisposta anche la seconda graduatoria. 
«In questi anni – sottolinea il dirigente di Sicilia Film Commission, Nicola Tarantino – la Regione ha ritenuto di investire cospicue risorse nel cofinanziamento di opere cinematografiche di livello internazionale, mirando al sostegno di progetti importanti e di grande qualità, che possano costituire il veicolo promozionale di ciò che la nostra Isola può offrire ai visitatori di tutto il mondo. Un lavoro che intendiamo continuare su questo solco anche per gli anni a venire, per far sì che il brand Sicilia continui a essere uno dei più attraenti tra le regioni italiane».
Tra i “Film di produzione cinematografica/televisiva e serie tv, anche in animazione” sono state ammesse al cofinanziamento le seguenti 14 produzioni: “La stoccata vincente”, “Francesca&Giovanni”, “Indelebile”, “The end”, “Un destino migliore”, “L’amore che ho (la storia di Rosa Balistreri)”, “L’Isola (ex “Truly, madly, deeply”)”, “Il registro”, “Maredolce – Romeo e Giulietta non vivono a Brancaccio”, “Il cavaliere della strada”, “I leoni di Sicilia”, “Tina”, “Mandorlo amaro”, “Sabbia nera”. Tredici le proposte in questa categoria non ammesse al finanziamento. 
 
Tra i “Documentari e serie tv documentarie, anche in animazione”, quattro i progetti valutati positivamente: “Opera Palermo”, “Etna – Dall’inferno al paradiso”, “Il respiro del vulcano”, “Working class hero”. Quattro, invece, quelli non finanziati. 
 
Tra i “Cortometraggi”, infine, delle quattro proposte complessivamente valutate è stato ammesso al finanziamento solo il progetto “Luca, fuori sincrono”. 

Messina, Esercitazione nazionale sul rischio sismico : domani conferenza stampa a Reggio Calabria

 

Il maremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e Sicilia ...

foto 1908- Messina- Archivi SUD LIBERTA’

 

 

Prenderà il via venerdì 4 novembre e proseguirà sino a domenica 6 l’esercitazione nazionale sul rischio sismico “Sisma dello Stretto 2022”, promossa ed organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le Regioni Sicilia e Calabria, le Prefetture-UTG di Messina e Reggio Calabria, in collaborazione con i Comuni, tra cui quello di Messina, e con le componenti e le strutture operative del Servizio Nazionale di protezione civile.

L’esercitazione sarà presentata alla stampa domani, giovedì 3, alle ore 10.30, nei locali della mostra itinerante Terremoti d’Italia sul Lungomare Falcomatà, in vicinanza della Stazione Lido, a Reggio Calabria, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Laura Lega, dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e, in videocollegamento, dal Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani.
“Sisma dello Stretto 2022” si svolgerà nelle province di Messina e Reggio Calabria, con l’obiettivo di testare l’attuazione del modello d’intervento nazionale per il soccorso sul rischio sismico, attraverso l’attivazione dei Centri di Coordinamento, la realizzazione di working area per attività di soccorso tecnico urgente e sanitario, l’allestimento di aree di accoglienza per la popolazione, l’impiego delle Colonne Mobili e le attività di valutazione e di agibilità post evento sismico.

Lo scenario operativo vedrà la simulazione di un terremoto di magnitudo 6 con un significativo livello di impatto su abitazioni e popolazione, capace, inoltre, di innescare effetti ambientali come frane, liquefazioni e fenomeni di maremoto. Lo scenario simulato del maremoto sarà, inoltre, l’occasione per un ulteriore test di IT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico per l’informazione della popolazione, in fase di sperimentazione, che diramerà un messaggio ai cellulari presenti nell’area dei comuni costieri delle province di Reggio Calabria e Messina. Nella stessa conferenza stampa verrà presentata la mostra Terremoti d’Italia, aperta al pubblico dal 3 novembre al 3 dicembre. La mostra itinerante è un percorso espositivo, realizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, che permette al visitatore di capire, in più fasi, cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne i rischi, fino a poterne osservare e percepire, in sicurezza, direttamente gli effetti, grazie all’esperienza su simulatori sismici progettati per riprodurre il movimento sismico.

L’evento storico di riferimento per lo scenario esercitativo è il terremoto che il 16 gennaio 1975, con epicentro nell’entroterra di Reggio Calabria, ha colpito l’area dello Stretto di Messina. Per rendere maggiormente significativa la risposta in termini di gestione dell’emergenza, nella simulazione è stata incrementata la magnitudo dell’evento (da ML=4.7 a ML= 6), capace di innescare anche frane e liquefazioni ed eventi di maremoto.

Negli scenari esercitativi sono coinvolti 13 comuni della Provincia di Messina e 37 comuni della Provincia di Reggio Calabria. L’esercitazione si compone di una parte reale di “test” che prevede l’effettivo impiego di risorse a livello nazionale e locale in tutta una serie di attività di protezione civile e di una parte di attività da effettuare per “posti di comando”, ovvero da remoto, come la verifica della comunicazione tra centri operativi attivati ai diversi livelli territoriali. Osservatori speciali di queste attività sono i rappresentanti dei consolati stranieri in Italia in visita nei luoghi dell’esercitazione.

Controlli negli alimenti dei NAS, chiuse 23 aziende, denunciati alla Procura 310 operatori,due” laboratori di analisi “a Palermo che attestavano falsi referti ai pazienti

 

Blitz dei Nas nei centri di salute mentale, 22% sono irregolari

 

 – Roma, Palermo

Finalmente iniziano i controlli in materia di igiene in particolare su ditte alimentari. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, di concerto con il Ministero della Salute, a seguito dei recenti episodi di intossicazione da Listeria connessi con il consumo di alimenti crudi o a ridotta cottura (es. würstel), ha realizzato una campagna di controlli su tutto il territorio nazionale, finalizzato a verificare la corretta gestione in materia di sicurezza ed igiene delle imprese produttive di alimenti di origine animale.

Sono state ispezionate 1.095 aziende di lavorazione e trasformazione di alimenti maggiormente esposti alla contaminazione da batterio Listeria (würstel, insaccati con stagionatura breve e prodotti similari), di prodotti caseari a limitata maturazione, nonché di gastronomia con farcitura fresca (tramezzini, panini, ecc.), confezionati in atmosfera controllata per la fornitura alla Grande Distribuzione Organizzata e alle ditte di gestione dei distributori automatici.

Ad esito della campagna di controlli, i Carabinieri NAS hanno accertato irregolarità in 335 strutture (pari al 30% circa degli obiettivi controllati), a seguito delle quali sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria e Sanitaria 310 operatori di settore, contestando 541 violazioni penali e amministrative, per un valore di oltre 365 mila euro. Tra le criticità riscontrate è stato rilevato l’uso di materie prime scadute di validità e in cattivo stato di conservazione e, con particolare frequenza, la mancata applicazione delle procedure preventive di autocontrollo e tracciabilità degli alimenti, elementi essenziali per individuare e contenere possibili casi di intossicazione causati dal consumo di alimenti nocivi o pericolosi. Complessivamente gli interventi hanno consentito di rinvenire e sequestrare 14 tonnellate di alimenti irregolari, per un valore commerciale di circa 327.000 euro, nonché eseguire provvedimenti di chiusura / sospensione nei confronti di 23 imprese produttive e commerciali, il cui valore economico ammonta ad oltre 7 milioni di euro.

In particolare, i Carabinieri del NAS di Palermo hanno rilevato un campione di formaggio fresco contenere valori elevati di Listeria, a seguito del quale sono stati disposti il fermo preventivo di 945 kg di prodotti caseari e la sospensione dell’attività fino a ripristino delle condizioni igieniche adeguate.

INCREDIBILE SCOPERTA DEI NAS A PALERMO:         LABORATORI DI ANALISI NON AUTORIZZATI CHE DAVANO REFERTI FALSI!!!

Inoltre, lo stesso NAS siciliano ha individuato anche due laboratori di analisi privati risultati non autorizzati, presso i quali venivano redatti falsi referti attestanti parametri analitici e microbiologici non veritieri in quanto basati su analisi di fatto mai eseguite. 

2 Altre situazioni particolari: NAS di Parma: nel corso di un’attività ispettiva svolta presso un’industria di salumi della provincia di Modena, ha sequestrato 7.000 kg di prodotti carnei (semilavorati e tranci di carne suina e bovina), rinvenuti invasi da ghiaccio e brina gelificata a causa del malfunzionamento del sistema di refrigerazione, rilevando al contempo carenze igienico sanitarie dovute alla presenza di muffe sulle pareti dei locali destinati allo scarico merci, con potenziale rischio di contaminazione degli alimenti; NAS di Bari: nel corso di un’attività ispettiva svolta presso un’industria di lavorazione carni, ha proceduto al sequestro di 1.800 kg di prodotti carnei (a base suina e bovina), rinvenuti privi di etichettatura e di indicazioni utili a garantirne la tracciabilità; NAS di Salerno e Catania: hanno sequestrato, presso due caseifici, complessivi 3.700 kg di prodotti lattiero-caseari, in procinto di essere commercializzati, poiché sprovvisti di documentazione attestante la rintracciabilità;

NAS di Genova: ha proceduto all’immediata chiusura di un laboratorio di preparazione gastronomica della provincia di Savona, attivato in assenza di autorizzazione sanitaria, priva del manuale di autocontrollo (HACCP) ed interessata da gravi carenze igienico sanitarie; NAS di Ragusa: ha eseguito la chiusura di un salumificio per precarie condizioni igieniche e per la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo imposte dalla normativa, sequestrando contestualmente 529 kg salumi già confezionati, in parte sprovvisti di elementi utili alla tracciabilità ed in parte scaduti di validità; NAS di Napoli: ha sospeso un’attività di sezionamento e commercio all’ingrosso di carni avicole della provincia di Napoli, con immediata chiusura dell’intero impianto sprovvisto del “Bollo CE” e di riconoscimento produttivo. In relazione alla descrizione di specifici interventi operati dai NAS nel presente comunicato stampa, le persone deferite all’autorità giudiziaria sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza in successiva sede processuale