Presentato oggi alla Stazione Messina Centrale l’evento “Natale alla Stazione. CULTURA, FOOD & WINE AL BINARIO 1 e ¾”

 

 

Da venerdì 9 a domenica 11 dicembre si svolgerà negli ambienti della Stazione Messina Centrale l’evento “Natale alla Stazione. CULTURA, FOOD & WINE AL BINARIO 1 e ¾”, inserito nel programma natalizio dell’Amministrazione comunale.

Alla presenza del Sindaco Federico Basile, il programma è stato illustrato stamani nella Sala Mazzoni, nel corso di una conferenza stampa, cui hanno partecipato gli Assessori alla Cultura Enzo Caruso e alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore, la project manager Direzione Stazioni di RFI Silvia Vanfiori e la presidente di Messina Social City Valeria Asquini.
La nostra – ha evidenziato il Sindaco Basile – è una Stazione storica che grazie all’impegno di RFI, della Partecipata Messina Social City e di tutti gli attori qui presenti si aprirà ulteriormente alla città, oltre il suo ruolo naturale di trasporto dei passeggeri, diventando per tre giorni luogo di incontro e di aggregazione della nostra comunità. E’ obiettivo dell’Amministrazione comunale far condividere il più possibile ai messinesi gli ambienti e gli spazi della nostra città, e questa iniziativa, di cui ringrazio i partecipanti e coloro che l’hanno resa possibile, si inquadra in questa logica”.
L’Assessore Caruso ha aggiunto che: “La sinergia tra vari attori ha permesso di organizzare un evento unico in quanto la Stazione, spesso considerata esclusivo luogo di transito, assume una visione diversa agli occhi della città. Attraverso la cultura, il food & wine, le mostre, il collezionismo, l’annullo speciale che il Circolo Filatelico Peloritano ha chiesto a Poste Italiane da emettere per l’occasione e la partecipazione del Conservatorio Corelli, i cittadini messinesi avranno modo di conoscere sotto un’altra veste un luogo storico come la Stazione, progettata dal famoso architetto Angiolo Mazzoni”.
L’iniziativa, realizzata con la collaborazione di Fondazione FS, Conservatorio “A. Corelli”, Fondazione I.T.S. ALBATROS, NonSoloCibus, Associazione Nazionale Cuochi, Circolo Filatelico Peloritano, Messina Social City, Associazione Impronte, Liceo Seguenza – Indirizzo Artistico Multimediale, Scuola Europea Sommelier, Istituto Antonello, CNA, Associazione Ferrovie Siciliane – AFS Messina, Associazione Dopolavoro Ferroviario – DLF Messina e Associazione DIGITORUCCIO, nasce da una sinergia di intenti tra il Comune di Messina e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) con l’obiettivo di valorizzare e promuovere gli ambienti e gli spazi della Stazione Messina Centrale durante una tre giorni di mostre, degustazioni, arte e musica

Palazzolo Acreide, badante infedele , da poco assunto, trafugava tutto l’oro di famiglia

 

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Palazzolo Acreide,

I Carabinieri della Stazione di Palazzolo Acreide hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un campano di 45 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio ed altro, da poco assunto, tramite internet, come badante da una coppia del luogo e che, durante la permanenza presso l’abitazione dei coniugi, ha trafugato tutti i monili in oro di famiglia.

L’uomo si era fatto assumere come badante ma non aveva mai assistito veramente il marito della donna che, in più di una circostanza era stato lasciato solo a casa nonostante le condizioni di salute. La donna, insospettita dal comportamento poco professionale del badante e dalla sua improvvisa disponibilità di denaro, ha richiesto l’intervento dei Carabinieri che hanno constatato in casa il furto di tutti gli oggetti d’oro.

Le immediate ricerche del 45enne hanno consentito ai militari di rintracciare l’uomo, pronto per la fuga, all’interno di un bar poco lontano con al seguito un trolley. Le successive verifiche hanno permesso ai Carabinieri di individuare a chi erano stati venduti gli oggetti d’oro, che sono stati recuperati e restituiti alla coppia. Il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Cavadonna di Siracusa a disposizione dell’A.G. aretusea.

Commissariamento (due anni) delle raffinerie siciliane Lukoil

Priolo, la raffineria di Lukoil che riceve il petrolio russo ...

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Un commissario per la Isab di Priolo che rischia la chiusura per l’embargo del petrolio russo. Il decreto legge che dispone l’amministrazione fiduciaria delle raffinerie siciliane che fanno capo indirettamente alla russa Lukoil è stato approvato ierì 1 dicembre dal consiglio dei ministri con il titolo «misure urgenti a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici». Non è una nazionalizzazione ma una gestione temporanea dello Stato, mutuata da una legge tedesca, che dovrebbe durare il tempo necessario a individuare un compratore (si continua a parlare del fondo Usa Crossbridge Energy). Forse due anni..

Si apprende anche che  era stata anche ventilata l’ipotesi di una norma salva-ex Ilva, per specificare che la dote di 1 miliardo disposta dal Dl aiuti bis è necessariamente impiegabile dal socio pubblico – Invitalia – per l’aumento di capitale e non per mero finanziamento. Sarebbe stata una misura per mettere ArcelorMittal alle strette in vista dell’assemblea di Acciaierie d’Italia prevista il 2 dicembre, aprendo automaticamente le porte alla salita dello Stato in maggioranza. l’intervento almeno per il momento sarebbe stato  rinviato.

 

Combattere insieme in Europa le infiltrazioni mafiose presenti nelle aziende e tracciare una mappa

 

colletti bianchi

Comunicato ed immagine della Polizia di Stato (Uff.Stampa)

 

Nell’ambito di una azione operativa (Operational action) della piattaforma Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats), coordinata dal Dipartimento della pubblica sicurezza – Direzione centrale della polizia criminale, i ricercatori del centro interuniversitario Transcrime collaboreranno con le Forze di polizia di diversi Paesi per mappare e investigare l’infiltrazione delle mafie italiane nelle aziende europee.

Ciò è dovuto al fatto che la presenza della criminalità organizzata di tipo mafioso al di fuori dei confini italiani è ormai un fatto acclarato, e questa pervasività è legata alla ricerca di nuove forme di profitto, alla capacità di infiltrazione nelle economie legali e alla crescente transnazionalità dei traffici illeciti in cui le mafie italiane sono coinvolte. Tale scenario determina la necessità da parte delle Forze di polizia di favorire la cooperazione e lo scambio di informazioni tra Paesi diversi e di trovare metodi e strumenti analitici per meglio comprendere, investigare, prevenire e contrastare l’espansione di questi gruppi criminali.

Allo scopo di rendere ancora più efficace l’azione di prevenzione e contrasto al crimine organizzato transnazionale, il Dipartimento della pubblica sicurezza – Direzione centrale della polizia criminale (Dcpc) del ministero dell’Interno, che coordina la complessiva partecipazione nazionale nell’ambito della piattaforma Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats) promossa dall’Unione europea, ha assunto un ruolo particolarmente significativo nel contrasto delle reti criminali ad alto rischio (High-risk criminal networks), individuato tra le priorità del quadriennio 2022-2025.

In tale contesto, il Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, in collaborazione con il centro di ricerca interuniversitario Transcrime sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha avviato una iniziativa tesa ad esaminare i profili di rischio di alcune imprese attive in diversi Paesi europei in settori particolarmente esposti ad attività criminali e riconducibili a cittadini italiani.

Lo scopo di questa attività è duplice: da un lato tracciare una mappa delle possibili attività di infiltrazione delle mafie nelle economie legali in Europa e dall’altro guidare, con la collaborazione di agenzie europee come Europol e Eurojust, una serie di attività investigative mirate da parte delle Forze di polizia nazionali dei paesi che partecipano alla progettualità (Albania, Belgio, Francia, Germania, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera ed Ucraina).

Transcrime collaborerà a questa Operational action fornendo un supporto analitico per la profilazione delle aziende a rischio. Questa attività si avvarrà delle conoscenze sugli schemi di infiltrazione in impresa, degli indicatori di rischio e degli strumenti di analisi della struttura proprietaria delle imprese che sono stati sviluppati in numerosi progetti di ricerca pubblici e privati, dai ricercatori di Transcrime e del suo spin-off Crime&tech.

 

Sicurezza internazionale dei vertici della Polizia: ad Israele due incontri bilaterali

 

Incontri internazionali

 

Si sono conclusi, nei giorni scorsi, a Tel Aviv (Israele) due eventi internazionali, riservati ai vertici delle Forze di polizia ed agli esperti di tecnologie applicate alla sicurezza. Agli eventi – comunica la Polizia -hanno partecipato delegazioni rappresentative dei sistemi nazionali di law enforcement e di soccorso pubblico.

Nella prima giornata, si è tenuto un incontro bilaterale tra la delegazione delle Forze di polizia italiana guidata dal vice capo della Polizia, preposto all’attività di  coordinamento e pianificazione forze di Polizia, Stefano Gambacurta e il capo della Polizia israeliano, Yacoov Shabtay.

Il prefetto Gambacurta, nel suo intervento introduttivo, ha sottolineato la valenza e l’attenzione che il dipartimento della Pubblica sicurezza rivolge alla cooperazione con la polizia israeliana, che continua a rappresentare un riferimento sia in efficienza quanto in professionalità. Ha, inoltre, evidenziato la necessità di condividere, nel solco della proficua collaborazione di polizia tra Italia e Israele, analisi e metodologie per contrastare fenomeni criminali di interesse reciproco, sottolineando, in particolare, la necessità di promuovere la cooperazione nel contrasto al terrorismo internazionale ed al cybercrime, invitando le autorità israeliane al prossimo tavolo tecnico bilaterale, da tenersi prossimamente a Roma.

La seconda giornata di lavori è stata dedicata alla presentazione dei vertici degli oltre 40 Paesi intervenuti, delle più innovative tecnologie sviluppate dalle aziende e start-up israeliane all’interno dell’Accademia di polizia israeliana a Bet Shemes.  
Concordi nel riconoscere  l’importanza di raggiungere livelli significativi di efficienza delle Forze di polizia attraverso la formazione congiunta e la condivisione di best practices, volte a valorizzare le sinergie e a rafforzare la futura collaborazione: una rotta lunga che richiede cooperazione, professionalità e creatività ed una apertura ai colleghi delle diverse Forze di polizia, capace di rompere le barriere verso la “nuova era della sicurezza”.

SULLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI DELLA REGIONE SICILIANA- MISSIVA DEL DIRETTORE GENERALE NASCA TORNA ORA D’ATTUALITA’ PER I SINDACATI NAZIONALI NELL’INCONTRO CON LA MELONI

 

Rivalutazione pensioni già dal 2022: come si ricalcolerà l'assegno con  l'inflazione- Corriere.it

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In relazione ad alcune specifiche richieste di chiarimenti sulle modalità di calcolo del trattamenti pensionistici del personale regionale,Regione Sicilia,  provenienti dalle unità istruttorie incardinate nei  vari servizi   il  Direttore  Generale dr Filippo Nasca,  fornisce i seguenti indirizzi operativi:

SUD LIBERTA ‘  pubblica (in sintesi) la lunga nota del direttore generale che adesso, in vista della rivalutazione sulle pensioni richiesta dai Sindacati CGIL e UIL in particolare , convocati a Palazzo Chigi il 7 dicembre prossimo dalla Meloni che ha frenato inopportunamente l’intera questione, ritorna più attuale-ed esplosiva – che mai. Questa missiva-circolare del direttore Nasca rafforza i motivi di diritto dei pensionati regionali della Sicilia. Vediamo la Circolare ed anche le modalità di calcolo della rivalutazione: 

-“Come è noto, il legislatore regionale, attraverso una serie di interventi avvenuti nei primi due decenni di questo secolo, ha reso progressivamente omogenei i trattamenti di previdenza del personale regionale, rispetto a quello dei dipendenti civili dello Stato. E’ un percorso di che può dirsi concluso dal 1 gennaio 2021.

Basti qui ricordare l’art. 20 della l.r. 21/2003 (che ancora faceva salve alcune norme della l.r. 2/1962), e poi soprattutto gli artt. 51 e 52,
con i quali il cammino di riconciliazione della disciplina regionale con quella statale è stato praticamente completato, sia in riferimento ai requisiti di accesso alla pensione (sul quale già il richiamato art. 20 della l.r. 21/2003 aveva eliminato eventuali differenze per il personale di
contratto 1), sia per quanto concerne le modalità di calcolo dell’assegno pensionistico definitivo.
Quanto sopra vale a precisare che l’intentio legis è stata ed è quella della progressiva armonizzazione, termine che deve intendersi nel senso della identità di trattamento; tale assunto deve guidare l’operatore amministrativo nella concreta e quotidiana applicazione
della normativa di settore, nel senso che, in caso di dubbi di dettaglio o altrimenti chiare eccezioni letterali (non superabili nemmeno con il canone della successione delle leggi )____________________________

Finora deve ovviamente essere preferita l’interpretazione che va nella direzione della cennata uniformità fra trattamento statale e regionale, piuttosto che per il mantenimento di apparenti eccezioni, spazzate vie dalla produzione normativa degli ultimi anni.
– Ciò premesso, si deve ribadire che nessuna ultrattività della disciplina transitoria di cui all’art.52 della l.r. 9/2015 può ammettersi, oltre la data del 31 dicembre 2020 (come peraltro si ricava anche dalla lettura della circolare del Dipartimento della F.P. 70272 del 25.5.2015).
a) Per il il trattamento pensionistico di contratto 1, a decorrere dal 1^ gennaio 2021, sono venute meno le residue differenze rispetto a quello di contratto 2, previste dall’ art. 20 comma 1 della l.r. 21/2003; pertanto il calcolo retributivo per le anzianità maturate non si
estende al 31.12.2003, ma si ferma al 31.12.1995 (fatta salva l’ipotesi di un’anzianità di servizio superiore ai 18 anni a quella data).
b) Le retribuzioni pensionabili dei dipendenti regionali (così come quelle dei dipendenti civili dello Stato), ai fini del calcolo della quota retributiva, sono soggette alla rivalutazione ai sensi dell’articolo 7, comma 4 del decreto legislativo 503/1992 (si riporta il testo: 4. Ai fini
del calcolo dei trattamenti pensionistici di cui al presente articolo le retribuzioni pensionabili previste dai singoli ordinamenti sono rivalutate in misura corrispondente alla variazione dell’indice annuo dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati, calcolato dall’ISTAT, tra l’anno solare cui le retribuzioni si riferiscono e quello precedente la decorrenza del trattamento pensionistico, con aumento di un punto percentuale per ogni anno solare preso in considerazione ai fini del computo delle retribuzioni pensionabili).

Si veda l’esempio parziale riportato in calce, riferito alla retribuzione simulata di un dipendente andato in quiescenza al 31.12.2020:
Anno di servizio Retr. goduta nel periodo di riferimento Rivalutazione di un punto percentuale per numero anni
Coefficienti rivalutazione ISTAT anno precedente decorrenza pensione Coefficiente rivalutazione ISTAT riferito all’anno da rivalutare
Retribuzione goduta nel periodo di riferimento rivalutata a b c d   e = (a x b x c : d)
2020       € 91.501,34 1,00 172,4365 172,4365        € 91.501,34
2019       € 91.913,65 1,00 172,4365 172,4365         € 91.913,65
2018       € 92.087,96 1,01 172,4365 171,5786         € 93.473,89
2017       € 92.068,59 1,02 172,4365 169,7118        € 95.417,67
2016       € 92.087,96 1,03 172,4365 167,8653       € 97.433,51
(seguono le precedenti annualità)
Anche per le aliquote di rendimento, trova applicazione la normativa prevista per gli impiegati civili dello Stato.

Il Direttore Generale Fondo Pensioni Regione Siciliana –Filippo Nasca
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Sicilia
L.R. 07/05/2015, n. 9
Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2015. Legge di stabilità regionale.
Pubblicata nella Gazz. Uff. Reg. sic. 15 maggio 2015, n. 20, S.O. n. 16.
Art. 51 Armonizzazione del sistema pensionistico regionale con quello statale.
In vigore dal 12 maggio 2017
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, al fine di armonizzare il sistema pensionistico regionale con quello statale, il calcolo della quota retributiva di pensione del personale regionale destinatario delle disposizioni di cui all’articolo 10, commi 2 e 3, della legge regionale 9 maggio 1986, n. 21 è effettuato in base alle norme relative agli impiegati civili dello Stato.
2. All’articolo 20, comma 1, della legge regionale 29 dicembre 2003, n. 21 le parole “alla retribuzione ultima
in godimento” sono sostituite dalle parole “alla media delle retribuzioni degli ultimi cinque anni”.
2-bis. Nei casi di aspettativa ex articolo 34, comma 7, del CCRL della dirigenza, e dell’articolo 52, comma 9, del CCRL del comparto, la media dell’ultimo quinquennio va riferita altresì alle retribuzioni percepite presso altra pubblica amministrazione con contratto a tempo determinato, previa ricongiunzione contributiva presso il Fondo pensioni regionale (41).
3. In ogni caso il trattamento pensionistico complessivo annuo lordo non può superare l’ottantacinque per cento della media delle retribuzioni degli ultimi cinque anni. (40)
4. Le aliquote percentuali delle pensioni ai superstiti in vigore nel regime dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, applicate, a decorrere dal 1° gennaio 2004, sulla quota di pensione calcolata con il sistema contributivo ai sensi dell’articolo 20, comma 1, della legge regionale 29 dicembre 2003, n. 21, sono estese, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, a tutti i trattamenti di pensione di reversibilità e di pensione indiretta riferiti al personale di cui all’articolo 10, commi 2 e 3,
della legge regionale n. 21/1986, deceduto successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge.
5. Il regime di cumulo di cui all’articolo 1, comma 41, della legge 8 agosto 1995, n. 335, applicato a decorrere dal 1° gennaio 2004 ai trattamenti dei superstiti di dipendente collocato in pensione, o deceduto, dopo l’entrata in vigore dell’articolo 20 della legge regionale 29 dicembre 2003, n. 21, destinatario delle disposizioni di cui all’articolo 10, commi 2 e 3, della legge regionale n. 21/1986, è esteso, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, anche ai trattamenti pensionistici attribuiti a superstiti di dipendente destinatario delle citate disposizioni, collocato in pensione prima dell’entrata in vigore dell’articolo 20 della legge regionale n. 21/2003, deceduto successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge.
6. Il trattamento di quiescenza attribuito ai sensi del presente articolo non può in ogni caso essere inferiore a quello previsto per gli impiegati civili dello Stato.
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Troppi “prestanomi” forniti da società terze- La Finanza sequestra 17 milioni di euro ad imprenditore

 

 

Roma,

 Decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di beni per un valore superiore a 17 milioni di euro è stato eseguito nei confronti di un imprenditore romano a capo di consorzi e cooperative, allo stato indiziato di reati fiscali.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, al fine di assicurare il denaro e le altre utilità derivanti dai delitti tributari.

Le indagini sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma hanno riguardato 2 consorzi e 11 società amministrate da “prestanomi”, dedite alla somministrazione di manodopera, in particolare alla fornitura di personale messo a disposizione di imprese terze, dislocate su tutto il territorio regionale e operanti prevalentemente nel settore della grande distribuzione organizzata. Il meccanismo illecito intercettato registrava la fornitura di personale, attraverso la previsione di contratti di servizio volti a dissimulare un’interposizione di manodopera, formalmente alle dipendenze di molteplici società riconducibili al soggetto indagato le quali omettevano il versamento dell’Iva nonché quello delle ritenute sui redditi erogati ai lavoratori dipendenti.

L’attività di servizio è il frutto del costante presidio offerto dal Corpo, in sinergia con l’Autorità giudiziaria, a contrasto dell’evasione fiscale che costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico e rappresenta un freno alle prospettive di ripresa e rilancio dell’economia nazionale. I provvedimenti sono stati emessi nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di non colpevolezza.