Sanita’ allo sfascio, senza controllo, a Napoli, a Catania, altre città, 165 sanitari irregolari, infermieri privi dei titoli -Denuncia dei NAS

 

nas - Il Fatto Alimentare

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       CRESCE IL FENOMENO DELL’ESERCIZIO ABUSIVO DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE
I Carabinieri NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, dalla metà del mese di novembre hanno pianificato e condotto mirati servizi di controllo su tutto il territorio nazionale presso strutture sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private che, per sopperire alla carenza di personale e garantire l’erogazione minima dei servizi di cura ed assistenza, ricorrono sempre più spesso a contratti di appalto per avvalersi di professionalità sanitarie – medici, infermieri ed operatori sanitari – forniti da società esterne, solitamente riconducibili a cooperative.
Al fine di verificare la correttezza applicativa di tale modalità di reclutamento, l’adeguatezza dei titoli abilitativi ed il rispetto dei turni di servizio e della fruizione delle assenze, in aderenza ai Contratti Nazionali di Categoria, sono stati svolti accessi presso 1.934 strutture sanitarie, monitorando 637 imprese/cooperative private e verificando l’idoneità di oltre 11.600 figure tra medici (13%), infermieri (25%) e altre professioni sanitarie (62%) (operatori socioassistenziali, tecnici di laboratorio e figure similari), riscontrando irregolarità in 165 posizioni lavorative. I NAS hanno segnalato complessivamente 205 persone, tra responsabili di cooperative, titolari di strutture sanitarie ed operatori sanitari, di cui 83 all’Autorità Giudiziaria e 122 a quella Amministrativa.
In particolare, sono stati deferiti 8 titolari di cooperative per l’ipotesi di reato di frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture ritenuti responsabili di aver inviato personale in attività di assistenza ausiliaria presso ospedali pubblici, in numero inferiore rispetto a quello previsto dalle condizioni contrattuali con l’Azienda sanitaria, o impiegato semplice personale ausiliario, privo del prescritto titolo abilitativo, anziché figure professionali socio-sanitarie (o.s.s.), e, infine, personale medico non specializzato per l’incarico da ricoprire.
Al riguardo, è stata accertata la fornitura di medici da parte di cooperative con età anagrafica superiore a quella stabilita contrattualmente – anche sopra i 70 anni – e l’impiego esternalizzato di risorse umane non adatto a esigenze di specifici reparti ospedalieri, come la fornitura presso reparti di “ostetricia e ginecologia” di personale sanitario, tra cui medici generici, non formato a gestire parti cesarei o, ancora, personale medico da impiegare presso il pronto soccorso non specializzato in “medicina di urgenza”.
Sono emersi molteplici casi di esercizio abusivo della professione (43 operatori) in particolare riguardanti lo svolgimento di attività infermieristiche in assenza di iscrizione all’albo e senza il riconoscimento dei titoli acquisiti all’estero, frequentemente favorite dalla mancanza di verifica preliminare da parte dei responsabili delle cooperative.
In un caso una cooperativa attiva nella provincia di Latina ha fornito un medico, già in servizio presso un ospedale pubblico in rapporto esclusività, ad un nosocomio di un’altra provincia per ricoprire turni di guardia.
Numerose le violazioni evidenziate dai NAS circa l’impiego di figure sanitarie esterne, collocate in attività lavorativa senza l’adeguata formazione sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sono state accertate e contestate anche violazioni per carenze autorizzative, funzionali e strutturali che hanno determinato, nei casi più gravi, la chiusura di 5 strutture socio-sanitarie. Interventi più significativi:
– Nas Torino, novembre 2022
Deferiti il titolare ed il direttore di una RSA della provincia di Torino, unitamente al responsabile e a 4 dipendenti della cooperativa sociale fornitrice del personale della struttura. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che i 4 dipendenti esercitavano la professione sanitaria di infermiere, sebbene privi del riconoscimento dei rispettivi titoli abilitanti la professione. Un ulteriore controllo eseguito presso un presidio ospedaliero della provincia di Vercelli, ha determinato il deferimento del legale rappresentante della società cooperativa gerente i servizi sanitari in favore della struttura, per aver fornito medici di età anagrafica superiore a quella stabilita contrattualmente (under 70) nonché inviato personale sanitario, tra cui medici generici, al reparto di “ostetricia e ginecologia” non adeguatamente formato alle esigenze del settore in quanto incapace ad effettuare parti cesarei.
– Nas Milano, novembre 2022
Nel corso dell’attività ispettiva condotta presso una RSA della provincia di Milano, è stata accertata la presenza in servizio di un’infermiera, di cittadinanza extra-UE, priva dei necessari titoli abilitanti la professione sanitaria sul territorio nazionale. La donna è stata deferita alla competente A.G. per esercizio abusivo della professione, in concorso con il responsabile della cooperativa fornitrice del personale sanitario alla struttura ed ai due titolari della RSA.
– Nas Alessandria, novembre 2022
A seguito del controllo presso una casa di riposo della provincia di Cuneo, sono stati deferiti in stato di libertà:
una donna, socia di una cooperativa di Cuneo, per aver esercitato abusivamente la professione di infermiera poiché priva dei titoli abilitativi;
– il presidente del consiglio di amministrazione della medesima cooperativa per aver omesso di verificare il possesso del titolo da parte della donna, mettendola a disposizione della struttura ricettiva per anziani. Due ulteriori controlli eseguiti presso RSA ubicate nelle province di Cuneo ed Alessandria, hanno determinato la segnalazione alle competenti Autorità Amministrative dei legali rappresentanti delle società cooperative fornitrici del personale, per aver inviato presso le residenze rispettivamente 2 e 5 operatori socio sanitari privi del titolo abilitativo.
– Nas Firenze, novembre 2022
A seguito dell’ispezione presso una RSA della provincia di Prato, sono state deferite in stato di libertà una fisioterapista e la responsabile di una cooperativa di Pistoia che aveva consentito alla prima di svolgere la propria attività all’interno della residenza sanitaria, in assenza dell’iscrizione al relativo albo delle professioni.
– Nas Latina, dicembre 2022
Deferito un medico chirurgo convenzionato, con rapporto di esclusività presso il pronto soccorso di un ospedale della provincia di Roma, per aver effettuato turni di guardia, per conto di una cooperativa di servizi sanitari, presso un altro nosocomio della provincia di Latina. L’indebita percezione delle indennità è stata quantificata in 3.000 euro.
– Nas Campobasso, novembre 2022
Deferiti i due titolari di una società cooperativa per aver fornito servizi sanitari diversi da quelli appaltati dall’Azienda Sanitaria Regionale, presso i reparti di pediatria di più ospedali molisani. In particolare è stato accertato l’impiego di medici in turni continuativi di oltre 24 ore, senza la concessione di alcun periodo di riposo, previsto dopo le 12 ore di servizio anche da capitolato di appalto. Gli oltre 100 turni lavorativi con orari notevolmente in esubero sono stati effettuati sia da medici forniti dalla citata cooperativa, sia da quelli appartenenti all’Azienda Sanitaria Pubblica, motivo per cui si è proceduto a segnalare alla competente Autorità Amministrativa anche il direttore generale della locale Azienda Sanitaria.
Nas Catania, novembre 2022
A seguito di un controllo effettuato presso il pronto soccorso di un presidio ospedaliero di Catania, è stato deferito il presidente della cooperativa gerente le attività interne di assistenza ausiliaria ritenuto responsabile di frode contrattuale nelle pubbliche forniture. È stata infatti rilevata la presenza, nel turno lavorativo, di personale ausiliario in numero inferiore rispetto a quello previsto dalle condizioni contrattuali stabilite nel disciplinare di gara. Allo stesso modo sono stati deferiti in stato di libertà i presidenti di due cooperative private di servizi sanitari gerenti la fornitura di personale specializzato in due ulteriori presidi ospedalieri della provincia di Catania dove è stato rilevato, in un caso presso l’unità operativa complessa di chirurgia generale, l’impiego di normale personale ausiliario privo del prescritto titolo abilitativo in luogo di figure professionali socio-sanitarie (O.S.S.), e, nell’altro, presso il reparto di pronto soccorso, l’impiego di personale medico privo della specializzazione in medicina e chirurgia di accettazione ed urgenza.
– Nas Napoli, novembre 2022
Deferito in stato di libertà il presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa sanitaria della provincia di Napoli per aver omesso di attuare le previste visite mediche e la formazione dei propri lavoratori. 

Un dirigente della Regione Sicilia Ispettorato del lavoro sfruttava la sua posizione dominante per pianificare le attività ispettive

 

Getta ombre sull’Ispettorato del Lavoro di Siracusa l’operato della dirigenza dell’Ufficio.l direttore dell’ Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa, Michelangelo Trebastoni, 60 anni, e un suo collaboratore di 54 anni sono finiti agli arresti domiciliari mentre  sono stati notificati i provvedimenti interdittivi della durata di un anno con un divieto di esercitare la professione di consulente del lavoro ad altre tre persone, per un professionista di 47 anni e due divieti di esercitare uffici direttivi presso persone giuridiche e imprese per due imprenditori di 56 e 58 anni.

 

La Guardia di Finanza di Siracusa , su disposizione della Procura della Repubblica aretusea che ha coordinato le indagini, ha eseguito un’ordinanza del gip del Tribunale di Siracusa. Tutti sono accusati a vario titolo di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio ad opera di dirigenti e funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro i quali, in cambio di utilità di varia natura, avrebbero condizionato la pianificazione e/o l’esito delle attività ispettive in favore di diversi imprenditori.

Le indagini dei finanzieri della Compagnia di Noto, hanno rivelato l’esistenza di un consolidato circuito corruttivo alimentato da solidi legami di amicizia che univano corrotti e corruttori. In particolare, nel corso di un controllo in materia contributiva e previdenziale nei confronti di un istituto di vigilanza privata – inizialmente eseguito in forma congiunta a personale dell’Inps – i funzionari dell’Ispettorato Territoriale, su disposizione del loro direttore, omettevano di contestare i rilievi emersi, ricevendo in cambio, da parte del rappresentante legale della società oggetto dell’ispezione con la compiacenza del proprio consulente del lavoro, l’assunzione di un soggetto segnalato dallo stesso direttore dell’Ispettorato.

Gli omessi controlli però non hanno frenato  l’Inps che  ha proseguito l’attività ispettiva elevando lo stesso sanzioni pari a circa 80 mila euro per violazioni di carattere amministrativo. Le Indagini hanno consentito di ricostruire una fitta rete di contatti mirata a sfruttare l’influenza derivante dalla posizione dominante del direttore dell’Itl di Siracusa per favorire svariate situazioni inerenti ai suoi interessi personali o a quelli di persone a lui vicine.

Il dirigente infatti, abusando del proprio incarico e dei propri poteri, ha convocato più volte negli uffici dell’Ispettorato un socio di una nota scuola di lingue estere al fine di ottenere un trattamento di favore e un’assistenza dedicata in vista dell’iscrizione del figlio a un corso di inglese. Non avendo ricevuto un feedback positivo da parte dell’imprenditore, il direttore ha poi disposto nei giorni successivi l’avvio di un accertamento ispettivo.

In un’altra occasione, ad essere convocati nella direzione dell’ITL sono stati i titolari di un negozio di ottica; agli stessi veniva ventilata l’ipotesi di accertamenti sulla loro società con l’individuazione di sicure anomalie, scongiurate grazie all’intervento del direttore il quale, in cambio, otteneva la promessa di un trattamento di favore per l’acquisto di occhiali da vista.

L’alto dirigente, inoltre, nel corso di alcuni incontri con i responsabili di numerosi supermercati della Sicilia Sud-Orientale prospettava alle controparti la pianificazione di controlli in modo da condizionarne l’esito senza l’irrogazione di sanzioni amministrative, ottenendo in cambio l’assunzione di persone da lui segnalate in diversi punti vendita.

Il direttore e una persona di fiducia che fungeva da intermediario tra l’Ispettorato e le aziende sono stati messi  agli arresti domiciliari mentre due imprenditori operanti nel settore della vigilanza privata e il consulente del lavoro che hanno assicurato l’assunzione del personale segnalato dal dirigente dell’Ispettorato sono stati destinatari delle misure interdittive. Forse anche la Regione siciliana interverrà con un procedimento disciplinare nei confronti del direttore dell’Ispettorato.

 

Lotta al crimine organizzato- La Finanza sequestra beni per un valore di oltre 290 milioni di euro

 

Sbarco di migranti a Messina, polizia e guardia di finanza arrestano un egiziano | Seguo News

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Napoli,

 Un provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su proposta della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto un patrimonio mobiliare e immobiliare del valore di oltre 290 milioni di euro è stato notificato ad un  imprenditore ritenuto contiguo alla criminalità organizzata campana, nel cui interesse egli avrebbe operato, nel corso di un lunghissimo arco temporale, a fini di riciclaggio e attraverso fittizie intestazioni di beni (condotta, quest’ultima, accertata con sentenza di condanna definitiva).

In particolare, il materiale probatorio acquisito nel corso delle indagini svolte dalle fiamme gialle felsinee e campane, corroborato dalle concordi dichiarazioni di cinque collaboratori di giustizia, ha consentito di appurare come il detto imprenditore abbia agito in sinergia economica con esponenti di spicco di diversi clan camorristici, fungendone da catalizzatore degli interessi criminali in vari settori commerciali, primo fra tutti quello degli investimenti immobiliari.

Le emergenze investigative hanno fatto emergere, inoltre, una sistematica attività di sottrazione all’imposizione tributaria di ingentissime somme di denaro, reinvestite in operazioni commerciali ed edilizie.

Le indagini economico-patrimoniali eseguite sul predetto imprenditore e sui componenti del suo nucleo familiare hanno acclarato, nel periodo 1993-2021, la totale assenza di redditi ovvero l’esistenza di redditi dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente incongruenti rispetto alla cospicua disponibilità finanziaria, alla titolarità di numerose partecipazioni societarie e al vastissimo patrimonio immobiliare.

Su queste basi, in applicazione delle disposizioni del “Codice Antimafia”, sono stati sottoposti a sequestro 12 società, 16 autoveicoli, 37 rapporti finanziari e 639 immobili e terreni, ubicati nelle province di Napoli, Benevento, Caserta, Bologna, Ravenna, Latina e Sassari.

Messina e fondi PNRR: decretato il finanziamento definitivo per la realizzazione a Mili Marina dell’impianto di trattamento della FORSU e di supporto al ciclo depurativo

 

 

 

Messina,

È stato confermato, con decreto definitivo del Ministero dell’Ambiente e per la Sicurezza Energetica n.198 del 2 dicembre 2022, il finanziamento pari a 27.184.133,29 euro su un importo complessivo di 33.472.434,10 euro per la realizzazione a Mili Ma-rina dell’impianto di trattamento della FORSU e di supporto al ciclo depurativo.

L’impianto permetterà di trattare direttamente a Messina la frazione unica della Raccolta Differenziata con notevoli risparmi di costi dovuti sia al trasporto fuori provincia, sia al trattamento presso impiantistica privata. Messina si conferma così in vetta alle graduatorie per l’ottenimento dei fondi PNRR, in particolare sesta a livello nazionale e seconda in Sicilia, per il punteggio ottenuto nella linea di investimento 1.1, nell’ambito della Missione 2, Componente 1 del PNRR, che prevede la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti.

L’istanza, formalizzata dalla SRR Messina Area Metropolitana a febbraio dello scorso anno, che ha proposto il progetto redatto dal Comune di Messina con un livello di progettazione definitivo, ha permesso insieme alle soluzioni tecnologicamente avanzate previste nello stesso, di ottenere un risultato elevato sia in termini di premialità che di punteggio.

La struttura prevede il trattamento della FORSU (frazione organica derivante dalla raccolta de rifiuti) secondo biodigestione anaerobica e produzione di biogas che convoglieranno in una turbina per la produzione di energia elettrica da utilizzare per gli impianti di depurazione e pompaggio, con scambio sul posto dell’energia prodotta.

Risultano, inoltre, ammissibili in via definitiva tutti gli altri interventi proposti dalla SRR per i quali si potrà avere finanziamento secondo un eventuale scorrimento della graduatoria a seconda della disponibilità finanziaria, ed in particolare: al 33esimo posto il “Potenziamento dell’impianto di selezione della frazione secca dei Rifiuti Urbani di contrada Pace” per un finanziamento richiesto pari a 2.397.446,39 euro su un importo complessivo di 3.028.041,02 euro; al 42esimo posto “Impianto di trattamento della FORSU nel Comune di Monforte San Giorgio (ME)”, per un finanziamento richiesto pari a 23.758.000,00 euro su un importo complessivo di 31.717.714,52 euro; al 73esimo posto le “Stazioni di trasferenza nelle 3 aree servizi del Comune di Messina”, per un finanziamento richiesto pari a 1.726.122,28 euro su un importo complessivo di 2.091.915,84 euro.

Risultano poi ammessi, ma più staccati in graduatoria e quindi con poche probabilità di finanziamento, se non con estensione della graduatoria, altri interventi su Roccafiorita, Mongiuffi Melia e Messina e che riguardano il compostaggio di prossimità per un totale di circa 7 milioni di euro richie-sti.

In merito piena soddisfazione hanno espresso congiuntamente il Sindaco Federico Basile e l’Assessore all’Ambiente Francesco Caminiti “sarà compito della SRR procedere alla gara d’appalto per la realizzazione dell’opera, previa acquisizione di ogni utile autorizzazione regionale – evidenziano Basile e Caminiti – in quanto il progetto è in attesa dell’ultimo parere necessario da parte della Regione Siciliana, che sarà sollecitata già a partire della prossima settimana. Inoltre, intendiamo riconoscere i meriti del lavoro svolto dalla senatrice Dafne Musolino, in qualità di Presidente della SRR ai tempi della progettazione e partecipazione al bando utile ad ottenere i finanziamenti. Si ringraziano poi i tecnici – concludono il Sindaco Basile e l’Assessore Caminiti – che hanno permesso di raggiungere risultati così importanti e che dovranno, fin da subito, procedere a predisporre ogni utile documentazione finalizzata all’appalto delle opere”.

E’ il momento magico di Merysse, alias di Maria Teresa De Pierro con il nuovo singolo “Ambizione”

Foto-Comunicato Stampa

 

“Ambizione”, il nuovo ricercato singolo di Merysse Dal 22 novembre 2022, il singolo di Merysse “Ambizione” su tutti gli Stores digitali. Distribuzione e monitoraggio Alpha Music Records, in partnership con Sony Music Publishing
“;Ambizione”è il titolo del nuovo singolo della cantautrice Merysse, alias di Maria Teresa De Pierro, da anni presente sulla scena nazionale e da pochi mesi anche all ‘estero per le sue tournée. Autrice, compositrice, interprete e …cantautrice! Quando la sua vena compositiva si incontra con quella da scrittrice se la suona e se la canta. Dice di amare la vita in ogni sua sfumatura e che racconta e comunica attraverso musica e parole. Ma effettivamente può essere definita  Artista completa che si dedica anche a molte altre attività inerenti al mondo dello spettacolo.
Infatti a Marzo 2022 è nata Istinti Artistici, Associazione no-profit, che si occupa di arte a 360 gradi, di cui è Fondatrice e Presidente.
Ambizionet; è il suo ultimo lavoro, distribuito in partnership con la Sony Music, una delle etichette più importanti al mondo.
Nella canzone viene messa in risalto la dualità dell’essere umano, un intreccio emotivo nella lotta con se stessi, in una alternanza di luci e ombre.
La voce molto intensa e curata della cantautrice crea un intreccio magico e melodico con quello che è il tema del singolo.
Vanità ed emozione si scontrano in un delicato equilibrio che mette in evidenza la fragilità dei sentimenti umani in un perenne scontro tra bene e male.
Brano molto profondo e coinvolgente, con sonorità classiche ed eleganti, da riascoltare per percepirne le mille sfumature e ad ogni nuovo ascolto si capta quella nuova particolarità che te lo fa amare ancora di più. Quasi ipnotico nella sua genuinità e quando inizi a capirne il senso profondo non riesci a smettere di ascoltarlo.
Testo dal significato intenso magistralmente cantato, in un gioco di parole con ripetizioni ed assonanze che nello svolgimento della canzone assumono un significato sempre diverso.
In questo nuovo singolo, si mette in evidenza la sua grande estensione vocale che la fa passare dal registro pop a quello lirico di soprano leggero, con una semplicità disarmante. La sua interpretazione struggente ed emozionante è il fiore all ‘occhiello dell’intera canzone.
Merysse dice di sé:
“Il mio primo cd risale al 2012, sono cresciuta in questi anni, ho sempre cantato e studiato per migliorare la tecnica vocale ma soprattutto ho capito chi sono davvero e oggi riesco meglio a esprimere me stessa valorizzando quello che credo siano i miei punti forza.
Ovviamente non si smette mai di imparare, sicuramente sono molto più consapevole della mia voce e di chi sono, ma sento che ho ancora tantissimo da studiare, da scoprire e da dare. Mi sento molto meno ancorata a quello che credo possa piacere, alla moda del momento e ai requisiti radiofonici, semplicemente ci metto tutta me stessa senza vincoli e so e vedo, soprattutto durante i miei eventi dal vivo, che alla gente ciò che comunico arriva, se non addirittura meglio!
Amando la musica completamente, non nego che sto lavorando a nuove canzoni orecchiabili e con un ritornello che resta in testa, con uno stile ed un ritmo dal sapore molto più commerciale.
D’altronde non mi sono mai classificata in un genere ben preciso o definito: sono tutti aspetti di me, ho un carattere dai mille colori e con mille colori amo trasmettere la mia musica e tra gli ascoltatori ci sarà sempre chi preferirà più una sonorità che l’altra.Ma va bene così, sono sempre io, con altri vestiti e altre parti della mia anima.E non vedo l’ora di mostrarvele tutte!”

De Luca (M5S): “Gravissima la leggerezza della Regione Sicilia sulle performance dei dirigenti degli uffici promossi in massa. E’ una vera vergogna”

“Il rinvio della parifica del bilancio della Regione del 2020 e le troppe criticità sollevate dai magistrati contabili rappresentano l’eloquente e pesantissimo giudizio della Corte dei conti sull’operato dell’esecutivo Musumeci, un governo fallimentare, la cui unica nota di rilievo è stata quella di togliere il disturbo con anticipo”.

Così il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca al verdetto della magistratura contabile sui conti della Regione.Riportiamo il Comunicato stampa di De Luca:

“É andata peggio delle peggiori previsioni – dice Antonio De Luca – ora, altro che Finanziaria approvata per tempo, qui si bloccano le spese per centinaia di milioni di euro per investimenti e le assunzioni nei centri per l’impiego e nell’amministrazione regionale. A fare le spese di tutto ciò saranno i siciliani. Schifani, piuttosto che rivendicare la continuità col governo Musumeci, dovrebbe vergognarsene e, soprattutto, provare a cambiare rotta rispetto al passato. Intanto ritiri le variazioni di bilancio e prepari l’esercizio provvisorio”.

“La sollevazione della legittimità costituzionale per il ripiano di 2, 2 miliardi spalmati in dieci anni operato dalla Regione costringe ora il governo a trovare in tempi brevissimi grossissime risorse che rischiano di penalizzare ulteriormente i siciliani. Gravissime ci appaiono pure i rilievi della Corte su diversi profili interpretativi, considerati scorretti, la difficoltà nel recupero del vecchio disavanzo e l’assenza di riforme strutturali evidenziati.

Gravissime, a nostro avviso, sono pure la leggerezza sulle performance dei dirigenti ‘promossi’ praticamente in massa con la più alta valutazione. Stessa cosa per i non dirigenti, Come dire, niente di nuovo sotto il sole: anni fa denunciammo, con tanto di documentazione acquisita tramite accesso agli atti, i giudizi più che benevoli per i dirigenti, alcuni dei quali con altissime pagelle solo per aver mandato e mail o tenuto in ordine l’archivio, praticamente il minimo sindacale in qualsiasi ufficio, Ebbene, a parte il clamore mediatico di allora, pare che dopo anni sia cambiato poco o nulla. Schifani ne prenda atto”.

Scoperte truffe ai danni delle imprese – Sette indagati e sequestro denaro

 

polizia postale

Comunicato -Foto Uff.Stampa Polizia

 

Indagate 7 persone appartenenti ad un’organizzazione criminale specializzata in truffe ai danni di piccole e medie imprese operanti sull’intero territorio nazionale. Nei loro confronti sono state applicate le misure cautelari dell’obbligo di dimora e della presentazione alla polizia giudiziaria, oltre al sequestro preventivo di quasi mezzo milione di euro.  La Polizia di Brescia ha inoltre eseguito perquisizioni personali, locali e informatiche nelle province di Milano e Brescia.

Dallo sviluppo dell’attività investigativa svolta dai poliziotti della Polizia postale di Crotone, dove una delle vittime ha presentato denuncia, è emerso che il meccanismo delle truffe era basato sull’utilizzo di e-mail e Pec apparentemente riconducibili ai principali istituti bancari italiani, inviate massivamente per promuovere falsi finanziamenti per l’industria.

Alle società prese di mira dagli indagati, veniva prospettata la possibilità di accedere a finanziamenti per piccole e medie imprese garantiti da Cassa Depositi e Prestiti, la sola condizione imposta per l’erogazione del prestito era la sottoscrizione di una polizza assicurativa, con versamento di premio unico iniziale corrispondente al 1,2% o 1,4% del valore della somma erogata. Il pagamento di tali premi confluiva di fatto su conti correnti esteri nella disponibilità dell’organizzazione.

Una volta avvenuto il pagamento, al momento della concretizzazione dell’operazione e della stipula del contratto di prestito, i truffatori sparivano. Tale attività illecita, in breve tempo, ha consentito di guadagnare circa 500 mila euro.

Durante l’operazione sono stati sequestrati 20 mila euro in contanti nella disponibilità degli indagati, oltre a numerose carte di credito e a numerosi dispositivi informatici e telefonici usati per commettere le truffe.

 

La Corte dei conti contesta alla classe dirigente della Regione siciliana numerose irregolarità e 866 milioni di disavanzo

 

 

Corte dei Conti, condannato dipendente per danno d'immagine ...

 

Palermo,

Le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno  sospeso il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2020 contestando numerose irregolarità nel conto economico e nel conto patrimoniale oltre che il risultato di amministrazione e ha deciso di sollevare la questione di legittimità costituzionale del ripiano del disavanzo di 2,2 miliardi che era stato spalmato in dieci esercizi finanziari mentre per i giudici andava fatto in tre anni.

Brutta storia per la classe dirigente della Regione siciliana. SONO TANTI GLI ILLECITI, LE ANOMALIE RILEVATE DALLA PROCURA. Il governo Schifani, in sostanza, dovrebbe adesso interessare il governo centrale per prevedere  già nel prossimo bilancio 866 milioni di euro .  Ma le irregolarità sono state commesse e non possibile , nè è giusto, come afferma Marco Falcone , sistemare tutto a Roma. E la ricerca delle responsabilità?       Attenzione dunque Falcone, le sue affermazioni hanno intento di copertura delle macchie della classe dirigente siciliana.  E’ un tipo di Mafia che non ci piace perchè non consente di pagare gli errori, gli illeciti e riproduce ogni anno il solito copione.

L’assessore all’Economia, Marco Falcone pensa di eludere la pronuncia della Corte dei conti : “Tratteremo subito col governo Meloni, basta una norma interpretativa che dia ragione alla Regione siciliana e che faccia decadere il motivo del contendere”.

Il pronunciamento dei giudici è più pesante rispetto alla richiesta che aveva fatto la Procura della Corte dei conti, che aveva proposto il via libera al bilancio consolidato 2020 senza le parti che riguardavano il ripianamento del disavanzo, il conto economico e quello patrimoniale oltre a una trentina di partite contabili contestate nei capitoli di entrata, di spesa e dei residui attivi e passivi. La partita più consistente riguarda il deficit. Per i giudici la Regione doveva spalmare il disavanzo in tre anni e non in dieci, come ha fatto, per due motivi: non si poteva fare con un decreto legislativo ma serviva una legge e comunque il provvedimento è stato fatto prima che fosse approvato lo stesso decreto legislativo. Sulla questione il giudizio passa alla Corte Costituzionale.

La Corte dei conti: “La manovra genera perplessità e non mantiene in equilibrio i conti pubblici….” IL governo con la revisione delle pensioni sbaglia perchè colpisce le fasce più deboli

Corte dei conti (Italia) - Wikipedia

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“Alcune misure in materia di entrate generano alcune perplessità”. Non sta bene la manovra della Meloni alla Corte dei conti in un documento sulla legge di bilancio, presentato in un’audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.

Alcune misure in materia di entrate generano alcune perplessità””I buoni risultati dell’ultimo biennio hanno consentito di mantenere in equilibrio i conti pubblici, garantendo la sostenibilità di un processo redistributivo che ha assunto dimensioni di rilievo. E’ importante conseguire – sottolineano i giudici contabili – significativi miglioramenti in termini di coerenza fiscale, ponendo al centro degli obiettivi pubblici un’efficace azione di contenimento dell’evasione che, nonostante i risultati conseguiti, rimane di dimensioni considerevoli”.

  CRITICHE DELLA CORTE AL LA REVISIONE DEL GOVERNO MELONI DEL SISTEMA DI INDICIZZAZIONE DELLE PENSIONI “-IL GOVERNO COLPISCE LE FASCE PIU’ DEBOLI –
Come più volte sottolineato dalla Corte, per far ciò “è necessario che si utilizzino compiutamente le diverse misure di prevenzione e contrasto, che possono concorrere all’innalzamento dei livelli di fedeltà fiscale, favorendo, attraverso l’uso delle tecnologie, l’emersione spontanea delle basi imponibili e supportando la necessaria azione di controllo dell’Amministrazione fiscale; ciò anche mediante l’impiego sistematico dei dati finanziari e, non ultima, un’efficace attività di riscossione”.

“Non sembrano andare in questa direzione alcune delle misure della manovra – aggiunge la Corte dei Conti – che interrompono un percorso intrapreso per la tracciabilità dei pagamenti, che ampliano l’area dei ricavi soggetti a regime forfettario o che propongono regimi di favore che, se consentono di ottenere un incremento del gettito immediato, ipotecano entrate future”.

Vediamo il testo integrale dell’Ufficio Stampa della Corte dei conti: ”

La manovra 2023-25 conferma i positivi orientamenti sui saldi di finanza pubblica preannunciati nella NaDEF. E’ positiva la scelta di mantenere entro margini limitati gli interventi previsti per il 2023 con ricorso a indebitamento, puntando, nel medio termine, alla riduzione del saldo di bilancio entro la soglia del 3% e a una più rapida discesa del debito rispetto a quanto prospettato nel DEF.

E’ quanto emerge dal documento che la Corte dei conti ha presentato, oggi, in audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame della Legge di bilancio 2023.

Nonostante il limitato tempo a disposizione, hanno evidenziato i giudici contabili, si sono approntati interventi per importi significativi senza ricorrere in misura rilevante a nuove entrate (eccettuata la misura sugli extra profitti delle imprese del settore energetico) e individuando minori spese per importi considerevoli.

Permangono, tuttavia, elementi di incertezza sul quadro di finanza pubblica modificato dalla manovra. L’intervento sui costi dell’energia, pur di dimensioni rilevanti (oltre 20 miliardi nel 2023), è destinato a esaurire la maggior parte degli effetti nel primo trimestre dell’anno. In caso di persistente aumento dei prezzi e nonostante il gettito che deriverebbe dalla tassazione dei sovraprofitti, la dimensione del fabbisogno è rappresentata dalla differenza con gli importi impiegati nel corso del 2022.

Oltre alle misure per l’energia (considerando gli importi al netto degli effetti fiscali per la deindicizzazione e per la decontribuzione e la sostituzione del reddito di cittadinanza), la manovra 2023 prevede ulteriori interventi per 18 miliardi, coperti, nel primo anno, sia con maggiori entrate (in gran parte temporanee, legate ai sovraprofitti energetici), pari a 7,6 miliardi, che con minori spese, pari a circa 10,5 miliardi. Nel biennio successivo, al contributo del risparmio sul fronte previdenziale e della revisione del reddito di cittadinanza, si aggiunge un limitato aumento delle entrate e, soprattutto nell’anno finale, un consistente taglio di spesa (poco meno di 16 miliardi, di cui 5 in conto capitale), che consente di prefigurare un avanzo di circa 5 miliardi.

Il quadro che emerge è, quindi, impegnativo. Anche per dare attuazione, sin dal prossimo anno, ad alcuni indirizzi programmatici, si mobilitano risorse importanti in uno scenario non ancora ben delineato. La revisione del sistema di indicizzazione delle pensioni, oltre a contribuire alla copertura di alcune misure che anticipano un più complessivo riassetto del quadro normativo, assicura risorse crescenti nell’arco di previsione: una scelta che, se porta ad una percepibile riduzione della “curva previdenziale”, va ad inserire ulteriori elementi di incertezza in un sistema che fatica a trovare un assetto definito in senso assicurativo e dal cui ridisegno – che verrà proposto – dipende, in misura rilevante, la sostenibilità del nostro debito. Una incertezza che caratterizza anche il futuro del sistema di sostegno delle fasce più deboli, di cui non è ancora percepibile lo sviluppo dell’aspetto più impegnativo: l’effettiva assistenza nella ricerca di occasioni di lavoro.

Alcune misure in materia di entrate – continuano i giudici contabili – generano alcune perplessità. I buoni risultati dell’ultimo biennio hanno consentito di mantenere in equilibrio i conti pubblici, garantendo la sostenibilità di un processo redistributivo che ha assunto dimensioni di rilievo. E’ importante conseguire significativi miglioramenti in termini di coerenza fiscale, ponendo al centro degli obiettivi pubblici un’efficace azione di contenimento dell’evasione che, nonostante i risultati conseguiti, rimane di dimensioni considerevoli.

Come più volte sottolineato dalla Corte, per far ciò è necessario che si utilizzino compiutamente le diverse misure di prevenzione e contrasto, che possono concorrere all’innalzamento dei livelli di fedeltà fiscale, favorendo, attraverso l’uso delle tecnologie, l’emersione spontanea delle basi imponibili e supportando la necessaria azione di controllo dell’Amministrazione fiscale; ciò anche mediante l’impiego sistematico dei dati finanziari e, non ultima, un’efficace attività di riscossione. Non sembrano andare in questa direzione alcune delle misure della manovra che interrompono un percorso intrapreso per la tracciabilità dei pagamenti, che ampliano l’area dei ricavi soggetti a regime forfettario o che propongono regimi di favore che, se consentono di ottenere un incremento del gettito immediato, ipotecano entrate future. 

In definitiva, conclude la Corte, il quadro che emerge è delicato e richiede che, al più presto, si dispieghino gli effetti attesi dall’attuazione del Piano di ripresa e resilienza. La definizione delle riforme per le quali il Governo e il Parlamento si sono impegnati sul fronte fiscale, previdenziale, assistenziale e del funzionamento degli apparati pubblici, rappresenta, oggi, una condizione indispensabile a cui la nuova legislatura è chiamata.

Corte dei conti
Ufficio Stampa

Paternò (Catania), partiti i lavori per la realizzazione del nuovo laboratorio d’Analisi

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Comunicato Regione Siciliana

 

Paternò (Ct).

Sono partiti i lavori per la realizzazione del nuovo laboratorio di analisi dell’ospedale. Il progetto prevede la realizzazione della struttura all’interno del corpo principale del presidio: al piano seminterrato verranno allestiti i depositi, al piano terra gli spazi per le unità di Patologia clinica e Anatomia patologica, mentre al primo piano verrà realizzato il punto prelievi.

L’importo complessivo è di 1,2 milioni di euro; la progettazione è stata curata dall’Ufficio tecnico dell’Asp di Catania. La conclusione dei lavori è prevista nella primavera del 2023. L’intervento rientra in un più ampio piano di potenziamento, ristrutturazione e rimodulazione dei locali dell’ospedale.

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