Mafia anche al Nord: appalti pubblici pilotati nel settore dei rifiuti

 

 

 

Appalti truccati non solo in Sicilia ma anche al Nord. La materia rifiuti non è più un’esclusiva della Regione Sicilia.Ne diamo dunque notizia.I finanzieri del Comando Provinciale di Lucca hanno concluso un’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca nel settore degli appalti pubblici, che vede coinvolte società a totale partecipazione pubblica che operano nella raccolta e nel trattamento dei rifiuti urbani con sede in Toscana e in Emilia Romagna, individuando 8 procedure “truccate” di fornitura beni per un valore di oltre 10 milioni di €.

Le attività traggono origine da un’attenta analisi effettuata dagli specialisti del Nucleo PEF di Lucca in ordine ad affidamenti fatti da una società della Versilia, che consentiva di attenzionare una serie di gare – riferite al noleggio di spazzatrici stradali, automezzi e di un macchinario per il trattamento rifiuti – per le quali emergeva la presenza di un solo partecipante, che diventava aggiudicatario in assenza di altre offerte competitive sia in termini di prezzo che di requisiti tecnici.

Il contesto veniva approfondito analizzando gli atti di gara presenti sul sito “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” delle società pubbliche e, avvalendosi delle banche dati in uso al Corpo, era possibile ricostruire anche il “profilo” dell’aggiudicatario. In particolare, il competitor – unico partecipante – risultava avere rapporti commerciali con un procacciatore d’affari che, a sua volta, aveva un familiare all’interno della stazione appaltante. Le evidenze raccolte consentivano di ipotizzare che si fosse al cospetto di gare “fatte su misura” finalizzate ad avvantaggiare direttamente un unico competitor, per le quali erano richiesti requisiti tecnici stringenti, ridotti tempi di consegna e rilevanti penali. La puntuale ricostruzione di alcuni affidamenti dava così input ad una complessa indagine di polizia giudiziaria (denominata “Strade pulite”) diretta dall’A.G. di Lucca, eseguita con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali nei confronti dei soggetti che, di volta in volta, risultavano coinvolti per i reati di “Turbata libertà degli incanti” e “Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”.

Si riscontrava, infatti, che il modus operandi era di diffusa applicazione, non solo nel settore delle spazzatrici stradali, ma anche per l’acquisto a noleggio di autocarri e la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti, con estensione del perimetro delle investigazioni anche a soggetti operanti al di fuori della provincia di Lucca e della stessa Regione Toscana.

In tutti i casi la procedura era la medesima: il fornitore prescelto veniva informato prima della pubblicazione del bando, in modo da poter acquisire, con calma, i mezzi e le attrezzature richieste. I ristretti tempi di consegna e le severe penali servivano, poi, a scoraggiare i partecipanti; nessuno avrebbe rischiato sapendo che i termini stabiliti non consentivano di reperire ed allestire i mezzi richiesti, così da vedersi applicare penali che prevedevano addirittura la possibilità di recesso da parte della società pubblica senza alcun riconoscimento di indennizzi.

In un caso, per un elevato numero di mezzi richiesti (30 autocarri) con allestimenti peculiari, è emersa l’evidenza secondo la quale neppure in un anno sarebbe stato possibile preparare tale fornitura, per la quale erano stati invece previsti appena 60 giorni per la consegna. In un altro caso, dalle intercettazioni telefoniche è emerso che gli indagati, al fine di penalizzare ed escludere con certezza altri concorrenti, avevano concordato un punteggio aggiuntivo qualora i mezzi fossero stati consegnati in anticipo rispetto ai già ridotti tempi previsti dal bando di gara.

Al termine delle indagini il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Lucca ha disposto la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di 13 persone, che è stata eseguita nei giorni scorsi dalle Fiamme Gialle. Per altre 6 sono state interessate altre AA.GG. competenti per territorio.

L’operazione rappresenta un’ulteriore testimonianza del costante impegno del Corpo, quale presidio a tutela della legalità economico-finanziaria. L’inquinamento del settore degli appalti emargina le imprese oneste dalle procedure a evidenza pubblica, con l’ulteriore, negativo effetto rappresentato dalla penetrazione di una economia illegale in settori strategici.

La Procura precisa che le ipotesi investigative delineate in precedenza sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini, e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Esplosione in un biscottificio a Palermo: tre feriti, due in codice rosso

28,534 Foto Vigili Del Fuoco, Immagini e Vettoriali

Archivi -Sud Libertà

Palermo

Tre operai sono rimasti feriti a Palermo nell’esplosione avvenuta nel tardo pomeriggio in un biscottificio a Palermo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti ,  i tre stavano collaudando dei forni nel laboratorio in via Calcante, quando sono stati investiti in pieno dalla deflagrazione, forse causata da una fuga di gas.

Immediatamente soccorsi sono stati condotti in ospedale con ustioni in diverse parti del corpo. Due sono in codice rosso al Civico, il terzo, invece, le cui condizioni sarebbero meno gravi, è stato trasportato a Villa Sofia. Squarciato parte del tetto del capannone. Sul posto due squadre dei vigili del fuoco e le forze dell’ordine..

L’incontro a margine del G20 tra Macron e Xi Jinping:” Insieme per mantenere lo spirito di Indipendenza e trasmettere energia positiva..”

 

L’incontro a margine del G20 tra il presidente francese e quello cinese. Francia e Cina: “No all’uso di armi nucleari”

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Afp
Comunicato dell’Eliseo:Emmanuel Macron ha chiesto al presidente cinese Xi Jinping di intercedere con Vladimir Putin per convincerlo a tornare al “tavolo dei negoziati” sulla guerra in Ucraina.  lDopo l’incontro a margine del G20 tra il presidente francese e Xi., Macron “ha chiesto alla Cina di aiutare a trasmettere messaggi al presidente Putin per evitare un’escalation e tornare seriamente al tavolo dei negoziati”…
Il Presidente francese ha anche esortato il presidente cinese a “unire” le loro “forze” contro la guerra in Ucraina, sottolineando che la “stabilità” del mondo è anche nell'”interesse” della Cina.

 Opportuno  -ha aggiunto Macron -“unire le forze per rispondere alle principali questioni internazionali, come quella del clima, per citarne una, ma anche alle crisi internazionali come la guerra lanciata dalla Russia in Ucraina, per le quali il G20 è un formato appropriato”  per il semplice motivo che  due potenze importanti nel mondo multipolare, Cina e Francia, Cina ed Europa nel suo insieme, dovrebbero mantenere lo spirito di indipendenza, apertura e cooperazione, continuare a portare avanti sulla strada giusta le relazioni bilaterali e infondere stabilità ed energia positiva nel mondo”

Sicilia: Sicurezza dighe, all’Autorità di Bacino riunione con la Protezione civile

 

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Palermo,

Prevenire qualsiasi tipo di rischio per consentire una gestione sicura delle dighe della Sicilia e dei tratti delle aste fluviali a valle di queste. Questo lo scopo dell’incontro che si è tenuto a Palermo, nei locali dell’Autorità di Bacino, convocato dal segretario generale Leonardo Santoro.

Alla riunione, promossa in sinergia con il dipartimento regionale della Protezione civile,- comunica la Regione – hanno preso parte anche i gestori degli invasi e l’Ufficio tecnico per le dighe della Sicilia (Ministero delle Infrastrutture). Al vaglio degli uffici ci sono gli studi effettuati su diversi invasi dell’Isola finalizzati a consentire l’aggiornamento dei Documenti di Protezione Civile, che tengano conto dei valori delle portate cosiddette “QAmax” (in assenza di pioggia) e “Qmin” (in presenza di pioggia) di 41 dighe siciliane, vale a dire quelli della portata massima e minima che può essere versata, in sicurezza, in linea con la direttiva del presidente del Consiglio dei ministri dell’8 luglio 2014 e con quelle emanate lo scorso anno dalla stessa Autorità di Bacino.

Sarà compito dei gestori, pertanto, riformulare, eventualmente tali valori alla luce della presenza di infrastrutture o di altri elementi presenti lungo le aste fluviali quali ponti, guadi, strade o anche abitazioni, talvolta abusive, che limitano significativamente la portata minima sversabile dalle dighe in caso di forti piogge. «Si è trattato di un primo, importante, incontro a cui ne seguiranno altri – ha detto Santoro – utile ad avere rilevanti elementi necessari alla successiva predisposizione dei Piani di Emergenza Dighe, di competenza del dipartimento regionale della Protezione civile in raccordo con l’Ufficio tecnico per le dighe e le prefetture territorialmente interessate». È stata pertanto richiesta a tutti i gestori una revisione completa dei valori di portata ad oggi stimati, al fine di programmare meglio il sistema di allertamento, da un lato, ed individuare le criticità da rimuovere, dall’altro, per garantire un più sicuro ed efficiente funzionamento degli invasi siciliani.

Biden e il presidente cinese Jinping si oppongono alla minaccia del nucleare nel mondo

 

Bomba Tsar: la madre di tutte le bombe nucleari - Focus.it

Bomba tsar. madre di tutte le testate nucleari –  Archivi- Sud Libertà

 

 

No al nucleare. E’ la sintesi del dialogo durato oltre tre ore  a Bali tra il presidente americano Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping.

“Il presidente Biden e il presidente Xi hanno ribadito l’intesa sul fatto che una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e non potrà mai essere vinta e hanno sottolineato la loro opposizione all’uso o alla minaccia dell’uso di armi nucleari in Ucraina“.

Telefonata tra Joe Biden e Xi Jinping, il leader cinese ...

Archivi-Sud Libertà

“Sulla crisi ucraina – ha detto ancora Xi – è importante riflettere seriamente su quanto segue: primo, i conflitti e le guerre non producono vincitori; secondo, non esiste una soluzione semplice per un problema complesso; e terzo, il confronto tra grandi Paesi deve essere evitato”.

Alta tensione a Priolo, rischio licenziamenti migliaia di posti lavoro, venerdì 18 nov sciopero lavoratori

 

  Nella raffineria di Priolo viene prodotto il 20% del fabbisogno italiano di carburante

Archivi -SUD LIBERTA’

Siracusa,

Alta tensione tra i lavoratori della Raffineria di Priolo. Lavoratori  saranno in piazza -annunciano i rappresentanti sindacali -venerdì prossimo, 18, nov. contro il rischio di chiusura della raffineria Lukoil di Priolo Gargallo, in Sicilia. .

L’azienda rischia di fermarsi, portandosi dietro pg slot il polo petrolchimico di Priolo, in provincia di Siracusa, e 10mila posti di lavoro. Dopo l’inizio della guerra, le banche hanno messo «over compliance» la Isab che fa capo alla russa Lukoil, tagliando le linee di credito che consentivano all’azienda di comprare petrolio sul mercato.

Da diversi mesi, oramai, le raffinerie possono lavorare esclusivamente con il greggio che viene dalla Russia. Solo per poco tempo ancora. Lo potranno utilizzare  infatti  fino al 5 dicembre, quando scatterà l’embargo e quindi non si potrà più acquistare petrolio russo.

Dunque, sciopero.     La triplice Cgil, Cisl e Uil Siracusa ha proclamato per venerdì 18 novembre lo sciopero generale di tutte le categorie impegnate nell’area industriale (Chimici, Energia, Metalmeccanici, Trasporti, Edilizia, Servizi) contro il rischio di chiusura dell’intero polo.

Concertato anche un tavolo sindacale  al Mise con Isab Lukoil, le parti sociali e gli enti locali. Assicurazioni del  ministro per le imprese e Made in Italy Adolfo Urso che ha affermato a riguardo esistente la «disponibilità della Sace a intervenire» per garantire continuità all’azienda. 

Valuta non dichiarata all’aeroporto di Fiumicino: un milione e 700 mila euro sequestrati perchè superano la soglia di legge

 

 

 

Video G.di Finanza (Comunicato)

Roma,

Da Catania a Palermo. Dal capoluogo siciliano a Napoli fino a Roma.  La capitale coagula le somme di denaro la cui valuta non risulta essere dichiarata .Nei mesi di settembre e ottobre dell’anno in corso circa 1.700.000 euro di denaro contante non dichiarati sono stati intercettati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e dai funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.

In particolare, nell’esecuzione dei controlli di routine svolti presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino, sono state accertate 116 violazioni per il mancato rispetto delle normative valutarie per un totale di quasi € 1.700.000 di valuta non dichiarata.

Essendo stata superata la soglia di legge, parte della somma è stata sottoposta a sequestro in via amministrativa, a garanzia del versamento della sanzione che sarà irrogata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il risultato raggiunto è il frutto di un’accurata attività di analisi e di un attento monitoraggio dei flussi di passeggeri in transito presso il citato scalo aeroportuale della provincia di Roma, attuato quotidianamente per reprimere e contrastare l’illecita circolazione di capitali.

L’attività rientra nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti messo in campo dalla Guardia di Finanza in sinergia con la citata Agenzia.

Attentato terroristico ad Istanbul, sei vittime, ventidue arresti

 

 

Terrore ad Istabul    Il ministero dell’Interno turco ha affermato che il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) è responsabile dell’attentato di ieri avvenuto in una trafficata via dello shopping di Istanbul dove sono morte sei persone. La polizia ha arrestato 22 sospetti, inclusa la persona che ha piazzato la bomba, secondo il ministro degli interni Suleyman Soylu.

Il bilancio dell’attacco terroristico è di sei persone morte e 81 rimaste ferite nella popolare via pedonale İstiklal Avenue di Istanbul colpita da un attentato dinamitardo, che il presidente della Turchia Erdogan ha descritto come un atto terroristico.Il prefetto di Istanbul Ali Yerlikaya   afferma che le  vittime sarebbero tutte turche ma sono in corso accertamenti nella mattinata per sapere l’identità di ciascuna  vittima

l presidente Recep Tayip Erdogan e il suo vicepresidente, Fuat Oktay, avevano precedentemente indicato in una “donna” la responsabile dell’attacco, particolare che Soylu non ha specificato.L’attacco  ha colpito un’arteria pedonale affollata quasi 24 ore su 24 da turisti e passanti dove hanno sede non solo i negozi più alla moda ma anche vari consolati, tra cui quelli russo, olandese e svedese. Nelle vicinanze si trovano anche il consolato d’Italia e quello della Gran Bretagna.

Soylu ha affermato che l’ordine per l’attacco è stato dato a Kobani, una città nel nord della Siria, dove le forze turche hanno condotto operazioni contro la milizia curda siriana negli ultimi anni. Commentando l’attacco poco prima di partire per il vertice del G20 di domani a Bali, Recep Tayyip Erdoğan ha parlato di un “attacco traditore”,  “i responsabili saranno puniti”.

Video You Tube – (e new)

L’ODISSEA DEI “CAVALLI” DELL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO DI CATANIA,GLI “ABUSI” DEL DIRETTORE ALESSANDRA E LA TARANTOLA DELLA CLASSE DIRIGENZIALE

 

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lA TARANTOLA, METAFORA PERFETTA  DELLA CLASSE DIRIGENZIALE DELLA REGIONE SICILIANA

 

 

 

 

Di  RAFFAELE  LANZA

 

Un’Odissea all’Istituto incremento ippico. Tensioni e fibrillazione tra dipendenti e direttore in salita.

“I   SINDACATI  REGIONALI ?       CORO UNANIME:     MERITEREBBERO UN CALCIO IN CULO…!”

TOP 10 Cavalli più BELLI del mondo

Non c’è più pace all’Ente ippico catanese. Oramai è un botta e risposta tra i dipendenti declassificati o dequalificati e il  direttore Alessandra che usa in maniera detestabile il potere disciplinare per avere “obbedienza cieca”.dei dipendenti  degradati.   Non potrebbe fare altrimenti, avverte il Capo dell’Ufficio ma  usa  la sua “autorità” persino  contro i rappresentanti sindacali e dipendenti istruttori direttivi che hanno maturato già esperienze di sindacato provinciale e respingono al mittente le “provocazioni dirigenziali”.

Il direttore Alessandra di questo Ente che usa questi metodi sembra diventare  lo specchio fedele di una classe dirigenziale che in Sicilia , in gran parte ed almeno in diversi dipartimenti,non funziona proprio  bene e cade spesso, senza che se ne accorga, forse è questo il guaio, in abusi  solari, chiarissimi, abusi purtroppo,  e questo è ancora il guaio peggiore che tolgono la dignità ai dipendenti regionali.     i sindacati  qui sono diventati dei fantasmi.  I sindacalisti regionali della Cgil e della Uil ,  ( Gaetano Del Popolo e Luca Crimi) sappiamo sono stati fatti fuori dai vertici delle loro associazioni, un pò per incapacità un pò per il loro status (ex contrattisti) incompatibile con  la tutela dei dipendenti di qualifica superiore.     I  sostituti segretari generali della Cgil e Uil  dove sono? E gli altri?  Non si vede di essi neppure l’ombra.  E’ trapelata solo una espressione: “Riferite al giornalista Lanza che non ci mettiamo contro i dirigenti d’ufficio e, pazienza, non possiamo fare la guerra ufficio per ufficio”…    Che vergogna gente!!!

Sindacati che , se non fosse perchè svuotati di potere, “meriterebbero davvero un …..calcio in culo..!

 

Cavalli Sicilia - Istituto Incremento Ippico per la Sicilia ...

Il direttore dell’Istituto Incremento ippico di Catania dr Alfredo Alessandra

 

Pubblichiamo la missiva di un dipendente (A.Sebastiano Zappalà)  che respinge le provocazioni del direttore e mette in luce diversi illeciti che costringono ora le Autorità  ad intervenire contro il direttore Alessandra, che ha abusato fin troppo sulla questione, ed apporre correttivi

 

Racc.ta PEC                                                                                        Al direttore-protempore Alfredo Alessandra

-Istituto Incremento ippico-

Catania

Istruttore direttivo

Sebastiano Zappalà

 

Oggetto: Riscontro –ed Osservazioni critiche- alla “Contestazione” n.7 direttore-protempore- Falsità o fantasie, vera provocazione, inammissibili da accettare. Motivi: prove testimoniali Personale e ULTERIORI VIOLAZIONI – del Sig Alfredo Alessandra- sia formali che sostanziali.

 

Con riferimento alla Sua “Contestazione” n. 07 /direzione con data indicata nella missiva, Le rispondo in proprio e come dirigente di chi osserva gli eventi sociali-sindacali della vita pubblica dell’Ente. La mia Nota –come constaterà appresso- è una radicale smentita dell’inusitato “addebito” firmato con sorprendente disinvoltura, da Lei direttore protempore dell’ Istituto.

Dunque: Lei sostiene –che il “servizio di portineria non è stato espletato nei giorni 3-4-8” Ebbene, premesso che dal Suo Ordine di servizio –ancora una volta, ma la finisca adesso- traspare un intento persecutorio e, forse anche un sentimento di grande antipatia o fastidio per la libera espressione delle mie idee a tutela del Personale istruttore direttivo, esso si rivela una autentica provocazione e pretestuosità- anche puerile per intimidire lo scrivente e il personale direttivo istruttore- interessato..

Una condotta , palesamente illegittima ancorchè irrispettosa ed irriverente perché nella disposizione di servizio di attribuzione incarichi quotidiani, per l’ennesima volta- e l’avevo diffidata – cita solo i nomi delle persone senza l’attribuzione della qualifica di legge, dettata dal legislatore, nel 2000, di istruttore direttivo. Quasi , nell’immaginario collettivo, i destinatari dell’Ordine di servizio fossero anch’essi degli equini da condurre ai box assegnati. Motivo: continuare all’assegnazione di mansioni inferiori .

La invito, a nome del personale che sostiene l’autore della presente missiva sociale e al fine della “difesa” in proprio, di

 

-REVOCARE CON EFFETTO IMMEDIATO-

 

1) Le falsità o fantasie dalla S.V riferite , con disinvoltura,nel procedimento in esame, di Sua esclusiva invenzione , mettendo in dubbio la credibilità professionale che deve avere la figura del dirigente che guida un Ente autonono come l’Istituto ippico, sono respinte al mittente dallo scrivente che riporta (financo in giudizio)la prova testimoniale che afferma il contrario di quanto detto dal Sig Alessandra.

2) Testimone attività svolta: Istruttore direttivo Franco Randazzo.

3) Se fosse davvero concreta e/0 veritiera l’l’ipotesi accusatoria , fantasiosa,da Lei addotta, la S.V. aveva il preciso dovere di intervenire subito il primo o il secondo giorno di servizio. Ha omesso così il dovere di interpellarmi e chiedere subito spiegazioni sugli eventuali motivi del “mancato servizio alla portineria” Un dovere che rientra tra i compiti di un dirigente d’Istituto

4) Vi sono altri doveri nella dottrina deontologica che la S.V pare abbia forse dimenticato , non ricorda più

5) E cioè la palese ULTERIORE VIOLAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA E DI COVID

6) Deve sapere che uno spazio ristretto come quello della “portineria” dell’Ente,dove è collocato un centralino ,in specie non funzionante,che ha costretto chi scrive a recarsi diverse volte per un miglior servizio anche all’altra postazione telefonica del piano superiore, non può, per motivi pure logistici, essere occupato da tre dipendenti destinatari del medesimo Ordine di servizio .

7) Secondo le disposizioni Covid, la distanza nei luoghi di lavoro ,tra un dipendente e l’altro, non può essere inferiore ad un metro . Non lo sapeva? Non ha coniugato le disposizioni del Dl /81 /8 con le nuove norme Coronavirus? Perché non ha rimodulato lo “spazio” della Portineria? Non legge le statistiche sui dati dei decessi da Covid che superano un centinaio di vittime ogni giorno? Anche oggi che scrivo questa mia Nota? E le ricordo, a spolverare le sue responsabilità,e che gli infortuni sono in agguato – un collega istruttore .anni addietro, risulta vittima sul lavoro qui all’Istituto ippico e –lui istruttore – intento a svolgere la “pulizia di un cavallo”.

8) Non è finita, Sig Alessandra. Lei ha ignorato -ie prescrizioni della norma UNI 11534:2014,Covid luoghi di Lavoro, sulla disposizione dello spazio e mobili nella Postazione di lavoro Portineria-’Ufficio pubblico trascurando oltre agli aspetti di carattere ergonomico, anche le esigenze di distanziamento sociale imposte dalla diffusione della pandemia Covid 19”.

 

9) il mantenimento della distanza di almeno un metro tra le persone, misura indicata dalle disposizioni legislative in vigore” (con particolare riferimento al Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro) come “la minima idonea a limitare la circolazione del virus”.

 

10) Non ha neppure ricordato-visto lo spazio così ristretto- la necessità dell’uso volontario“l di dispositivi di protezione individuale, oggetto di disposizioni regolamentari in vigore” (i ricordo che “in tutti i casi in cui, per esigenze lavorative, non è possibile mantenere il distanziamento interpersonale, nemmeno adottando le soluzioni preriferite, la regolamentazione in vigore chiede di attuare le specifiche misure di prevenzione previste quali, ad esempio, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali delle vie respiratorie”).

 

 

11) Di fronte alla mia ferma smentita – e a mente della Giurisprudenza consolidata e conoscenza delle Sentenze Tar Piemonte- la INVITO, a voler fornire “ la prova positiva dell’esistenza del fatto” e, in caso negativo la controparte ( lo scrivente n.d.r.) potrà presentare Querela al Tribunale competente. Fermo restando che querelerò decisamente chiunque sosterrà il falso.

 

Disponibile a fornirLe eventuali ulteriori chiarimenti nel c orso di un colloquio. In caso di esito sfavorevole del “ procedimento”, sarò costretto a rivolgermi all’Autorità Giudiziaria