E’ morto Mikhail Gorbaciov. L’ex segretario generale del Pcus ed ex presidente dell’Unione Sovietica aveva 91 anni. Questa la nota diffusa dal Central Clinical Hospital, l’ospedale di Mosca dove Gorbaciov era ricoverato: “Mikhail Sergeevich Gorbaciov è morto questa sera dopo una grave e lunga malattia”.
Si apprende che le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi mesi e dal 20 giugno Gorbaciov era sotto la costante supervisione dei medici. Secondo la fonte, l’ex presidente era stato ricoverato in ospedale nel 2020, “all’inizio della pandemia di coronavirus”, su richiesta dei medici.
Afferma Silvio Berlusconi: “se n’è andato un campione della democrazia”
Gorbaciov sarà sepolto nel cimitero di Novodevichy a Mosca, in una tomba di famiglia, dove potrà riposare accanto alla moglie, come ha annunciato alla Tass una persona che conosceva i desideri dei parenti dell’ex presidente.
Ultimo segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991, Gorbaciov fu propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost, e protagonista nella catena di eventi che portarono alla dissoluzione dell’Urss e alla riunificazione della Germania. Artefice, con la sua politica, della fine della guerra fredda, fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace.
L a Regione siciliana comunica perl’assessorato regionale dell’Agricoltura per complessivi 50 milioni di euro (la dotazione finanziaria è di 25 milioni per ciascun bando). Si tratta di fondi destinati agli alleatori delle aziende post tecniche sicilikane che producono latte e agli agricoltori delle aziende vinicoleche pagano i contributi per l’irrigazione ai consorzi di bonifica.
Un aiuto concreto ad agricoltori e allevatori messi a dura prova dagli effetti della crisi dovuta al Covid prima e al conflitto Russia-Ucraina poi, per via della maggiorazione dei costi delle materie prime e dell’energia. Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) nel documento “Agroalimentare e guerra: gli effetti sui costi e sui risultati economici delle aziende agricole italiane”, elaborato sulla base dei dati aziendali rilevati dalla rete Rica (Rete d’informazione contabile agricola), attesta un aumento del costo medio nazionale di oltre il 54 per cento, con la previsione per oltre il 30% delle aziende su base nazionale di un probabile reddito netto negativo, rispetto al 7% registrato prima dell’attuale crisi internazionale.
Si apprende che le istanze dovranno pervenire al dipartimento regionale dell’Agricoltura entro il prossimo 30 settembre. L’aiuto è concesso entro e non oltre il 31 dicembre 2022. I bandi con le info e i dettagli sono disponibili sul portale della Regione Siciliana.
“Nuccio Di Paola, referente per il M5S Sicilia e neo candidato in Sicilia alla presidenza della Regione per il M5S. afferma sulla propria candidatura . “Abbiamo fatto il possibile e ce l’abbiamo messa veramente tutta per salvare l’alleanza, pur in un quadro nazionale mutato e quasi impossibile, ma il Pd, arrogante, è rimasto arroccato sulle sue posizioni. Il partito democratico siciliano si è mostrato tale e quale a quello nazionale, col quale era venuta completamente meno la fiducia. Con queste premesse continuare a portare avanti un’alleanza che giorno dopo giorno reggeva solo sulla carta era praticamente diventato impossibile. Se si creano tutte le condizioni per una rottura, poi si devono accettarne anche le inevitabili conseguenze. Giuseppe Conte ha solo tirato le somme”. Anche se Letta si dice ora esterrefatto per il voltafaccia di Conte.. “Adesso, con forza – continua Di Paola – dobbiamo ripartire subito per dare una possibilità alla Sicilia. Correremo non da soli, ma con i siciliani, come abbiamo sempre fatto in passato con ottimi risultati, che arriveranno anche questa volta, consci come siamo che per l’ennesima volta saremo dalla parte giusta, quella del cittadino, che abbiamo messo sempre al centro della nostra azione politica. Ringrazio Conte per avermi scelto come candidato presidente. Darò il massimo per ripagarlo di questa fiducia”.
“Voglio puntualizzare – aggiunge Di Paola – che Giuseppe Conte non ha mai chiesto, né ha mai avuto sondaggi sugli scenari elettorali siciliani tra le mani: la notizia per cui il M5S ha rotto in Sicilia per vantaggio elettorale è falsa, usata probabilmente per distogliere l’attenzione dal tema degli impresentabili del Pd”.
“Ci dispiace – conclude Di Paola – per Caterina Chinnici, persona corretta, ma probabilmente anche lei vittima del comportamento arrogante del Pd”.
Nel fine settimana i Carabinieri della Compagnia di Milazzo- comunica il Comando – hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nelle isole Eolie. I militari delle Stazioni Carabinieri dell’arcipelago eoliano, presenti a Lipari, Vulcano, Santa Marina Salina, Filicudi e Stromboli, nonché del Posto Fisso di Panarea, con l’ausilio dei militari di rinforzo destinati per la stagione estiva, nonché dei Carabinieri della Sezione Radiomobile di Milazzo, hanno attuato diversi posti di controllo alla circolazione stradale. Nell’isola di Salina i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un uomo per il reato di violenza sessuale, in quanto, poco prima dell’intervento dei militari, aveva palpeggiato una donna mentre stava ballando all’esterno di un locale. L’uomo, subito individuato, è stato arrestato dai militari dell’Arma. I militari della Stazione Carabinieri di Salina hanno altresì deferito, in stato di libertà all’A.G., il titolare di un’attività di ristorazione per aver commercializzato sostanze alimentari nocive e per aver somministrato alimenti in cattivo stato di conservazione, sequestrando 2 chilogrammi di tonno rosso. Sempre a Salina, i Carabinieri della Sezione Radiomobile, giunti sull’isola con equipaggi a bordo delle autoradio “gazzelle” e con i motociclisti, hanno deferito in stato di libertà all’A.G. una persona per guida sotto l’influenza di alcool, poiché, controllata alla guida della propria autovettura e sottoposta all’accertamento tramite etilometro, è risultata positiva con un tasso alcolemico ben superiore ai limiti previsti. A Vulcano, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno deferito in stato di libertà all’A.G.: due persone per rifiuto di sottoporsi all’accertamento dell’uso di sostanze stupefacenti, poiché, controllate alla guida delle proprie autovetture ed invitate a sottoporsi al previsto accertamento, si sono opposte; una persona per guida sotto l’influenza di alcool, poiché, controllata alla guida della propria autovettura e sottoposta all’accertamento tramite etilometro, è risultata positiva con un tasso alcolemico ben superiore ai limiti previsti. Inoltre hanno sanzionato: sei persone per aver violato la vigente ordinanza sindacale n. 115/2021 che, in ragione della pericolosità connessa alle anomale concentrazioni delle esalazioni gassose presenti sulla sommità del vulcano, vieta la scalata del cratere della Fossa a visitatori ed escursionisti; cinque persone in evidente stato di ubriachezza, poiché sorprese ad importunare alcuni residenti e turisti nei pressi dell’area della c.d. “movida”. I Carabinieri della Motovedetta CC 814 “Monteleone”, in uno specchio acqueo ad intenso traffico marittimo, hanno sanzionato due persone impegnate nella navigazione notturna senza fare uso dei prescritti segnali luminosi tali da creare pericolo di sinistri marittimi; Nel corso dei servizi sono state controllate 157 vetture e 354 persone, di cui 16 nel proprio domicilio in quanto sottoposte a misure privative della libertà personale, mentre sono stati ispezionati 13 esercizi commerciali. Inoltre 7 persone sono state segnalate alla Prefettura di Messina quali assuntrici di stupefacente, poiché trovate in possesso di modiche quantità di marijuana, hashish e cocaina detenute per uso personale. Le sostanze stupefacenti rinvenute sono state sequestrate ed inviate al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche per le analisi di laboratorio. Infine sono state elevate 41 sanzioni relative al codice della strada, tra cui alcune per guida sotto l’influenza di alcool, la mancanza di copertura assicurativa e di revisione, la mancanza di documenti di guida, l’uso del cellulare alla guida, il mancato uso del casco su ciclomotore e l’inosservanza dei segnali di obbligo, divieto o limitazioni nei centri abitati.
Mosca: uccisi 100 militanti nella zona di Andreevka, tra loro 20 mercenari Usa. Kiev: morti quasi 45mila soldati russi da inizio guerra
Un drone che sorvolava un edificio per lo staff della Flotta del Mar Nero, a Sebastopoli, in Crimea, comunica il capo dell’amministrazione russa della città, Mikhail Razvozhayev,è stato abbattuto dalle difese aeree della base.
L’esplosione avvertita questa mattina – spiega il comunicato d’agenzia -è stata causata dalla caduta dei resti del drone abbattuto. “E’ caduto sul tetto ed ha preso fuoco”, ha detto, precisando che non ci sono vittime. L’incidente di oggi si aggiunge alle numerose esplosioni registrate nei giorni scorsi in Crimea, di cui l’Ucraina non ha rivendicato ufficialmente la responsabilità.
Il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov, citato dalla Tass, ha dichiarato che le forze russe, in un attacco con armi ad alta precisione, hanno ucciso più di 100 militanti, tra cui 20 mercenari americani, nella zona di Andreevka, nella regione di Kharkiv.
Secondo il ministero della Difesa di Kiev, è salito a quasi 45mila il numero dei soldati russi uccisi in guerra dalle forze ucraine. Sarebbero morti 44.900 miliari russi, 200 in più rispetto al giorno precedente.
La Regione Siciliana, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico,comunica di aver finanziato con 2 milioni e 300 mila euro le opere di consolidamento di una porzione del centro abitato di Castelbuono, sulle Madonie, nel Palermitano. Si tratta di una delle arterie stradali del paese madonita, la via Tenente Ernesto Forte, interrotta per circa 40 metri dal 2015 a causa di un movimento del suolo che spezzò in più punti un muro di contenimento e fece sprofondare di circa un metro il piano stradale. La porzione chiusa al traffico ha obbligato a un percorso alternativo e crea disagi soprattutto ai residenti del quartiere Passetto.
Il presidente della Regione ha spiegato che è necessario intervenire anche perché ai bordi del muraglione divelto dal movimento franoso si trova, tra l’altro, una condotta dell’acquedotto di Pollina che pompa acqua ad altissima pressione e ulteriori cedimenti potrebbero danneggiarla e causare ingenti danni.
La nuova struttura di contenimento, che avrà un’altezza di quattro metri e mezzo, sarà fortificata con pali a doppia fila di 22 metri mentre un sistema di drenaggio convoglierà le acque piovane in un pozzetto di scarico. In ultimo, verrà ricostruito il marciapiede e l’intera pavimentazione.
Nei giorni scorsi, nell’ambito del piano dei servizi straordinari estivi, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo (ME) hanno svolto un servizio di controllo del territorio nell’isola di Lipari, finalizzato contrasto al fenomeno della circolazione di veicoli sprovvisti di copertura assicurativa e guida di ciclomotori senza l’uso del casco protettivo. I Carabinieri della locale Stazione, unitamente alla Squadra Motociclisti della Sezione Radiomobile della Compagnia di Milazzo, hanno:
controllato 396 persone e 244 mezzi, sottoponendo a sequestro amministrativo 62 mezzi, di cui 50 autoveicoli, 2 autocarri, 6 motocicli e 4 ciclomotori privi di copertura assicurativa, tra cui diversi in sosta lungo le arterie cittadine da diverso tempo;
eseguito 19 fermi amministrativi per mancato uso del casco protettivo per gli utenti di veicoli a due ruote.
Inoltre i militari dell’Arma hanno elevato diverse sanzioni al Codice della Strada per guida sotto l’influenza di sostanze alcoliche, mancate esibizioni di documenti di circolazione e guida, nonché di revisioni, velocità non commisurate, divieti di sosta, mancato rispetto della segnaletica verticale, guide senza patente poiché mai conseguita, con patente sospesa e con patente scaduta ed uso del telefono cellulare alla guida.
Fatture false e contabilità farlocca per “bistecche” a buon mercato: questo il risultato delle Fiamme Gialle di Pescara che hanno scoperto una maxi-evasione fiscale nel settore della macellazione e del commercio delle carni.
I militari del Gruppo della Guardia di Finanza del capoluogo adriatico, su disposizione della locale Autorità Giudiziaria, hanno quindi ora posto i sigilli all’ingente bottino, di oltre 3 milioni di euro, illegalmente accumulato negli ultimi anni da una compagine societaria operante nel pescarese.
Il recupero del patrimonio illecito è il frutto di attività di verifica fiscale, nonché di indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara. L’impianto accusatorio è stato avallato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale del capoluogo adriatico, che ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del “maltolto”, cui è stata data esecuzione aggredendo le disponibilità finanziarie (conti correnti, titoli e polizze assicurative) dei 6 soggetti responsabili della maxi-evasione di complessivi 7 milioni di euro.
I finanzieri hanno così posto fine ad un articolato meccanismo fraudolento, che ha permesso per anni al sodalizio criminoso di risparmiare sul pagamento delle imposte e di commercializzare prodotti della macellazione a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato, alterando le ordinarie regole della concorrenza a discapito degli operatori onesti.
I responsabili del sistema illecito (amministratori di fatto e di diritto, un prestanome ed un commercialista) erano già avvezzi alla commissione di reati tributari come quelli contestati (previsti e puniti dagli articoli 2, 3, 4 e 5 del decreto legislativo 74/2000): ingegnoso, infatti, il meccanismo escogitato per frodare il Fisco ed essere più competitivi sulla piazza. Inizialmente, il metodo adottato era il più classico dei sistemi evasivi: utilizzo di fatture false create ad hoc da una “bad company”, riconducibile alla stessa compagine, una vera e propria cartiera che fatturava fittiziamente alla società operativa del gruppo la vendita di migliaia di capi di bestiame e automezzi di trasporto commerciali, in realtà del tutto inesistenti.
Nel tempo, le tecniche fraudolente si sono via via affinate ed evolute grazie alla “consulenza” di un commercialista compiacente, colluso con il sodalizio criminale, che ha ideato un impianto contabile alterato, incentrato su un doppio livello di artifici. In una prima fase, nel sistema contabile venivano registrati fittiziamente acquisti maggiori di quelli reali per generare un falso credito IVA da adoperare poi per abbattere l’imposta da versare; successivamente, per meglio dissimulare tale frode veniva posto in essere un ulteriore artifizio consistente nel contabilizzare falsi finanziamenti soci per importi corrispondenti all’indebito credito IVA, in modo da far quadrare, ma solo formalmente, il bilancio d’esercizio.
Una frode fiscale 2.0, incentrata su un sistema illecito reso sempre più articolato e complesso per ostacolarne l’accertamento, ma che l’acume investigativo dei finanzieri ha comunque disvelato e sgominato.
L’operazione “MI-STEAK” rappresenta, dunque, un evidente esempio sul territorio della provincia di Pescara, dell’efficacia dell’azione a tutela delle entrate erariali e del corretto funzionamento del mercato, assicurata dalla polizia economico-finanziaria, fino al recupero effettivo dei patrimoni illecitamente accumulati, restituiti alla collettività.
Si apprende in queste ore c he il cadavere di un uomo, Massimo Canfora, 56 anni, netturbino di Letojanni (Messina) è stato trovato nella sua abitazione. A trovare il corpo senza vita è stato il padrone di casa che è stato avvertito dai vicini di casa, che hanno sentito le grida dell’uomo e hanno chiamato i carabinieri.
Canfora aveva evidenti ferite da accoltellamento sul corpo. Sul posto i carabinieri e il Pm Alessandro Liprino. Non sarebbero stati trovati segni di scasso sulla porta d’ingresso. I militari stanno conducendo le indagini per capire la dinamica del delitto.
REGIONE SICILIANA, DIRIGENTE GENERALE MADONIA . ” MEGLIO IL SILENZIO CHE FAR APRIRE UN’INCHIESTA GIUDIZIARIA SULL’ERSU...!”
di Raffaele Lanza
Ci risiamo. La Regione prosegue a deliberare spese senza indagare o ispezionare da professionisti gli illeciti sollevati pubblicamente da SUD LIBERTA’ Illeciti. Pubblichiamo il dispositivo della delibera n.736 per renderci subito conto di che si tratta.
“Si autorizza la liquidazione delle somme di euro 11.928.68 sul capitolo 190001 Codice Siope 1.01.01.002 del Bilancio della Regione siciliana per gli stipendi dei giornalisti dell’Ersu di Palermo e Catania, sig Dario Matranga e sig Giampiero Panvini per il mese di marzo 2022 dei relativi oneri riflessi a carico dell’Amministrazione, si autorizza pure la liquidazione della somma di Euro 754,62 sul capitolo 108006 del bilancio regionale, codice siope 1.01.02.01.001 /(contributi di quiescenza e previdenza a carico dell’amministrazione regionale di cui al primo comma dell’articolo 10 della L r. 21/1986 da trasmettere al Fondo Pensioni per IIRAP (Imposte regionali sulle attività produttive), codice siope 1.02.01.01.001) sul capitolo 109001 del bilancio regionale, si autorizza la liquidazione della somma pure di Euro 1.169,62.
Alla liquidazione si provvederà con l’emissione di appositi mandati di pagamento in favore dei beneficiari con accredito sui rispettivi conti correnti bancari e postali in possesso di questo Servizio, versamenti sui pertinenti capitoli di entrata del bilancio della Regione sul Modulo F24 E competente Ragioneria Centrale per la registrazione ai sensi della Legge reg. n.9 del 15 Aprile 2021″
Fin qui la delibera a firma digitale del dr. Giovanni Stimolo ( dirigente )
Visto dunque che la Regione siciliana prosegue nei suoi macroscopici illeciti, con spreco di denaro pubblico, giriamo l’intera faccenda alla Procura della Corte dei conti per la Sicilia.
Le Fiamme gialle cioè dovranno accertare e farsi consegnare dall’Ersu di Palermo e Catania la composizione della pianta organica degli Uffici Stampa. E accertare se “i redattori” che compongono questi Uffici siano iscritti all’Albo professionale Giornalisti (prof.o pubblicisti) In caso contrario la Procura della Corte dei conti potrà richiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite dai giornalisti Matranga e Panvini perchè essi non potevano nè possono essere pagati dalla Regione Sicilia con il trattamento massimo di “Caporedattore”. Sappiamo infatti che i redattori di questi Uffici sono impiegati amministrativi ,che non possono legittimare all’assunzione della qualifica di “Caporedattori”
Per maggiore chiarezza riportiamo una nota dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Questo Ordine -osserviamo noi di Sud Libertà- esprime bene il concetto sulle figure che possono stare nell’Ufficio stampa. E a Napoli è correttamente intervenuto
Questa la nota dell’ Ordine:
“In merito alla nota diffusa dall’ordine dei Giornalisti si precisa che il requisito della iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti, ai sensi dell’art. 9 della L.150/2000, è requisito necessaria solo per il personale che costituisce l’ufficio stampa, che non rientra tra le figure professionali contemplate nei concorsi banditi.
Tutte le figure professionali messe a bando a Napoli non rientrano tra quelle per cui è richiesta la obbligatoria iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti così come previsto dalla L 150/2000. Si sottolinea inoltre che nei bandi richiamati la qualifica della iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti è titolo che attribuisce al candidato un punteggio aggiuntivo.”
Avevamo detto in un ns recente scritto -che riproponiamo a tratti- due giornalisti interessati sono per l’Ersu di Palermo Sig. Dario Matranga – Segretario generale del Cobas-Codir comparto regionale siciliano. Per l’Ersu di Catania Giampiero Panvini, commissario dell’Ist.Ciechi “Ardizzone Gioeni”di Catania. Ambedue per soli quattro mesi – vedi il decreto sopra -fruiranno di una somma complessiva di oltre settantamila euro -comprensiva dei relativi oneri. Ambedue da circa vent’anni sono riusciti a formalizzare una “delibera” al proprio Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Palermo e Catania , enti autonomi di sottogoverno tenebroso-“controllati” (si fa per dire) dal Dipartimento alla Formazione, dove la Procura di Palermo ha notificato-ricorderemo- provvedimenti di arresto ed altro a numerosi impiegati della Regione , collocati in posti strategici,corrotti ed arraffoni, presieduti da un governante -presidente con il quale hanno dichiarato di avere la qualifica di “Caporedattore” per la presenza di personale agli Uffici Stampa.
La differenza sul piano economico è sostanziale: una cosa è dichiarare “di essere coordinatore o capoufficio stampa(personale amm/vo o precario nell’ufficio), una cosa è dichiarare di essere caporedattore che dà diritto (ma qui è-inequivocabilmente -calpestato ed inosservato) ad un’altra ed elevata indennità stipendiale riconducibile all’apice del contratto giornalistico. Una apparente mistificazione lessicale insomma. Caro Matranga, caro Panvini , non siamo stupidi e nemmeno i siciliani-appena aperti gli occhi- lo saranno.
Quel che è grave che anche l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia con il suo ex Presidente Francese abbia omesso al tempo della pubblicazione di fornire chiarimenti (obbligatori per legge sulla trasparenza) sul caso pubblicato. Meglio anche qui il silenzio, dunque…
In realtà gli atti di organizzazione degli uffici stampa di Catania e Palermo -Ersu- non sono per nulla conformi alle disposizioni vigenti in materia stampa e di pubblica amministrazione perchè il personale che coadiuva il “capo redattore Dario Matranga” dell’Ersu di Palermo nonchè quello di Catania – visibile sui siti delle due strutture-è del tutto privo del requisito dell’iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti e nell’esercizio delle funzioni istituzionali non può – salvo che ambedue gli uffici, in assenza temporanea dei due giornalisti, abbiano operato così abusivamente per vent’anni o meno- e “afferma la legge: ” non possono i dipendenti intrattenere rapporti diretti con la stampa, e in generale con i media”. Il personale di questi due uffici stampa devono avere dall’Ersu cioè altre mansioni che non rientrano nelle previsioni delle norme sulla stampa. Sappiamo ad esempio che la Procura della Corte di conti ha recentemente obiettato sulla qualifica dei 24 giornalisti “caporedattori”dell’Ufficio stampa centrale-documentazione della Presidenza regionale poi “mandati a casa”- è notorio – dal governatore di turno
E’ anche logico -che l’Ufficio stampa, sostanziandosi essenzialmente nella funzione di comunicazione all’esterno dell’attività istituzionale dell’ente pubblico, risponde ad esigenze di carattere continuativo. “Che ci azzecca” allora un giornalista “caporedattore ” all’Ersu di Catania – che fa il commissario straordinario all’ Ente dell’Unione ciechi o all’Ersu di Palermo (che fa il segretario sindacale -leader – del Cobas.Codir per l’invenzione di una delibera interna sottomano con la penna in prestito al Presidente dell’Ersu protempore, se nessuno dei componenti l’ufficio stampa è tale da definirsi “redattore”?
I redattori sono solo quelli che entrano nelle previsioni legislative di operare solo come giornalisti iscritti all’Albo . Affermare il contrario realizza un falso e l’ipotesi investigativa da parte dell’Autorità giudiziaria di Palermo e Catania ed in particolare l’attento Procuratore della Corte dei conti sarà o dovrebbe essere- di accertare la peculiarità del lavoro giornalistico del personale degli Uffici Stampa di Catania e Palermo
Motivi di giustizia – e di disparità- con l’ufficio Stampa centrale ricostituito in parte sorprendentemente con il risorto Contratto dei dipendenti regionali anzichè quello giornalistico- ci hanno indotto a richiedere chiarimenti sul decreto confezionato dalla Regione siciliana per dare i superstipendi/emolumenti al Matranga,capo sindacale dei dipendenti regionali della Sicilia, e al Panvini in perenne veste di Commissario Ist. Ciechi di Catania, e quindi “assente” dal proprio Ufficio Stampa.
UNA CLASSE DIRIGENZIALE INCOMPETENTE ED INCAPACE DI APPROFONDIRE GLI ATTI IN CONSEGNA
Il dott Giovanni Stimolo, Direttore del Servizio regionale economico della Regione Sicilia,da noi recentemente interpellato, ha risposto alla nostre domande girando la responsabilità alla Madonia. “Sono vent’anni – spiega il dirigente che cerchiamo di scoprire e capire questa matassa , vorremmo capire meglio la posizione giuridica di questi due giornalisti. Io tuttavia- tengo a precisare dr. Lanza – mi sono occupato della parte economica. Loro cioè hanno consegnato i contratti-registrati- e io ho solo preso atto della loro regolarità. Eventuali modifiche giuridiche sulla loro posizione di “redattore” anzichè di caporedattore” , -come Lei sostiene- in coerenza con la Corte dei conti, devono essere suggerite dal dirigente generale della Funzione pubblica del Personale della Regione siciliana.Tale qualifica di “caporedattore”comunque io non l’ho trascritta nel decreto di impegno spesa. E’ lì che deve richiedere specifiche domande, al la dott.ssa Carmen Madonia.” Invìi una denuncia e/o segnalazione alla drssa.Madonia”
Noi di SUD LIBERTA’ sappiamo che in un caso come questo anche il dr. Stimolo ha le sue responsabilità che non può restringere il suo dovere di servizio al “controllo” della sola parte economica delle delibere.
In data 30 Novembre SUD LIBERTA’ ha inviato un’e-mail al direttore generale della Funzione Pubblica. : Richiesta informazioni -e risposte- per intervista sul Quotidiano “Sud Liberta” Anche in questo caso il silenzio è d’oro per la Presidenza della Regione Sicilia In redazione ci dicono :” Direttore, ci vogliono i carri armati sul Dipartimento ai beni culturali e sulla Funzione Pubblica.della Regione Sicilia ..”
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