Catania: Rifiuti, la raccolta “porta a porta” sbarca anche nel lotto Centro

Foto Ufficio Stampa Comune di Ct

Catania,

Un piano d’azione integrato per attuare la raccolta differenziata “porta a porta” nelle ampie zone del lotto centro non ancora servite da questo sistema, è stato messo in campo dall’Amministrazione Comunale e dalla Società Regolamentazione Rifiuti(SRR) che afferisce all’area metropolitana di Catania e presentato nella sala giunta di palazzo degli elefanti.

A fronte degli apprezzabili risultati che si registrano nei lotti Nord e Sud, con un livello medio di rifiuti differenziati che si avvicina al 45%, la recente aggiudicazione al consorzio Gema del capitolato d’appalto per la raccolta dei rifiuti nel lotto che riguarda il centro storico e le zone attigue, consente finalmente di rimuovere gradualmente i cassonetti e mettere a regime il sistema di raccolta porta a porta.

“Insieme alla SRR – ha detto il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi- abbiamo deciso di accelerare affinché anche il lotto Centro si allineasse al resto della Città. Inutile ricordare quanto sia importante, rimuovere definitivamente, con l’impegno di tutti,   le non edificanti pagine amministrative che sui rifiuti sono state scritte, oggettivamente senza che nessuna colpa specifica si possa addebitare a questa amministrazione. Avviando il porta a porta, eliminando quei brutti cassonetti che deturpano il  territorio e creano discariche con costi altissimi della Tari e scarsi livelli di raccolta differenziata,  siamo a una svolta decisiva a cui tutti i cittadini devono collaborare per avere maggiore pulizia in città e meno costi per il Comune”.

Secondo il piano approntato dai tecnici, dal 29 maggio un nuovo step della raccolta  porta a porta riguarderà la zona di Picanello e quella a mare, nel lotto Centro, un territorio di circa 30 mila abitanti, in cui l’azienda Dusty sta già informando i cittadini del nuovo sistema di lasciare i rifiuti differenziati davanti alla propria abitazione, secondo il calendario dei giorni prestabiliti, unico per tutta la città.

Il subentro di Gema, fissato per il prossimo 20 giugno, con la firma del contratto effettuata anticipatamente con le riserve di legge -ha aggiunto il presidente della Srr Francesco Laudani- consentirà da quella data di fare scattare il porta a porta anche a Nesima Inferiore e Borgo/Cibali. Per questa ragione è stato annunciato da parte della stessa azienda l’avvio di una capillare campagna di informazione ai cittadini interessati, che inizierà già questa settimana, proprio per accelerare il piano d’azione e diminuire i tempi della transizione da un gestore e da un sistema di raccolta all’altro”.

 

 

Entro il prossimo 1 settembre – ha aggiunto l’assessore Barresi-  a Catania spariranno tutti i cassonetti raggiungendo i livelli di raccolta differenziata che tutti auspichiamo. Finalmente potremo lasciarci alle spalle un vecchio capitolato che non garantiva né efficienza nè riduzione dei rifiuti. A causa della mancata aggiudicazione il lotto Centro era diventato una ferita nel percorso positivo che abbiamo avviato nel resto della città, con risultati soddisfacenti e che ora finalmente ci consente di invertire la tendenza anche nelle zone residue. Oltre all’impegno dei funzionari comunali, della SRR e delle aziende appaltatrici con le maestranze, voglio ricordare le 10 mila multe elevate dai nostri vigili urbani, in appena sei mesi, per infrazioni al corretto deposito dei rifiuti, quasi la metà dei quali residenti fuori da Catania”.

 

 

Napoli: corruzione, occultamento di atti pubblici, falso in atto pubblico, truffa ai danni dello stato e depistaggio

 

Corruzione, occultamento di atti pubblici, falso in atto pubblico, truffa ai danni dello stato e depistaggio
Lotta alla corruzione e alle truffe

 

Napoli,

Una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli unitamente al Comando Carabinieri Nucleo Antifalsificazione Monetaria di Roma, ha condotto  a un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Nola nei confronti di quindici persone – tra cancellieri, operatori giudiziari, avvocati, medici ed altri professionisti – indiziati a vario titolo di corruzione, occultamento di atti pubblici, falso in atto pubblico, truffa ai danni dello Stato e depistaggio.

Nei confronti di tre cancellieri e di tre avvocati è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari; mentre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla P.G. nei confronti del Direttore Amministrativo pro tempore della Cancelleria del Giudice di Pace di Sant’Anastasia ed il divieto di dimora nel medesimo Comune per otto professionisti (medici, geometri e periti assicurativi). All’esito dell’articolata attività d’indagine è emersa una prassi costante e consolidata di gestione illecita degli affari penali presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Sant’Anastasia con riferimento, in particolare, all’assegnazione delle consulenze tecniche d’ufficio.

Ed invero, cancellieri ed operatori giudiziari erano soliti garantire l’affidamento di incarichi  a medici, geometri e periti assicurativi compiacenti, dietro ricompensa di denaro contante e utilità varie, quali visite mediche gratuite e tamponi COVID, buoni carburante, lavori di ristrutturazione, generi alimentari vari; il tutto accadeva all’interno dell’Ufficio Giudiziario e presso il domicilio degli impiegati indagati.

Il sistema così realizzato, impenetrabile ai professionisti non conosciuti dai dipendenti pubblici in servizio presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Sant’Anastasia, avrebbe consentito ai consulenti infedeli di eseguire prestazioni pagate con denaro pubblico. Il meccanismo fraudolento ricostruito dalle Fiamme Gialle è risultato così disinvolto che in un’occasione sarebbe stata persino documentata l’assegnazione di una consulenza per un incidente stradale ad un geometra privo dei relativi titoli abilitativi.

Il sistema illecito si è esteso anche ad alcuni avvocati legati da rapporti di stretta amicizia con i dipendenti pubblici i quali, dietro erogazione di periodiche utilità, si garantivano libero accesso agli Uffici e, in maniera indisturbata, sottraevano documentazione da fascicoli e, sempre con la compiacenza di cancellieri e operatori giudiziari, ottenevano l’anticipazione della pubblicazione delle sentenze alterando il normale ordine cronologico. Infine, nel medesimo contesto investigativo, il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma ha anche accertato l’utilizzo di valori bollati contraffatti da parte di due avvocati.

 

Una nave russa – sgradita – “studia ” la Sicilia, dotata di cannoni e missili contraerei

 

Una nave spia russa, la Vasily Tatishchev, unità di classe Vishnya, naviga al largo delle coste siciliane

L’allerta è stata data da  un’immagine satellitare dove si vede la nave spia russa affiancata alla petroliera “Vyazma per fare rifornimento.

Una presenza sgradita in Sicilia e, nel resto del Paese che coincide con l’esercitazione in corso della Nato “Mare Aperto”, fino al 27 maggio, alla quale partecipa anche la nostra Marina Militare, con le due Portaerei Garibaldi e Cavour e caccia stealth F35B della Marina e dell’Aeronautica.

SIAMO SPIATI  DAI  RUSSI…..

 

Secondo gli esperti la presenza della nave spia  significa “un avvertimento” all’Italia e ai  Paesi Nato.

La “Vasily Tatishchev” che, nei codici Nato è individuata come “Meridian” è nel Mediterraneo dallo scorso mese di Gennaio, quindi ancor prima che la Russia invadesse l’Ucraina. E’ lunga poco meno di 100 metri e pur essendo stata varata prima del 1989, e quindi ai tempi dell’Urss, è tecnologicamente molto avanzata per via dei diversi lavori di ammordenamento che ha subito. Secondo gli analisti a bordo la maggior parte dell’equipaggio, che è costituito da 146 persone, sono specialisti dei servizi segreti specilizzati nel captare, analizzare e se necessario decriptare le trasmissioni dei radar e dei sistemi radio avversari. Sulla nave si notano infatti due grosse antenne chiuse in grandi bolle. La “Vasiliy Tatishchev” è anche armata con due cannoncini a canne rotanti e fra le altre armi a bordo vi sono pure missili contraerea

Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 50° anniversario dell’assassinio di Luigi Calabresi

Il Presidente Sergio Mattarella saluta Mario Calabresi, al  termine della celebrazione del Giorno della Memoria

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Sono trascorsi cinquant’anni dal criminale agguato terroristico che stroncò la vita del Commissario Luigi Calabresi, servitore dello Stato democratico fino al sacrificio.

La Repubblica non dimentica i suoi caduti. La memoria è parte delle nostre radici ed è ragione e forza per le sfide dell’oggi.

In figure come il Commissario Calabresi sono testimoniati valori che consentono all’intera comunità di progredire, di trovare l’unità necessaria nei momenti più difficili, di sentirsi responsabile verso le nuove generazioni.

In questo giorno si rinnova la solidarietà e la vicinanza del popolo italiano alla moglie e ai figli, costretti a pagare il prezzo più alto alla barbarie di un tempo drammatico, in cui il furore ideologico giunse all’estremo della ferocia e del disprezzo di ciò che è più umano.

Il coraggio, la compostezza della moglie Gemma Calabresi Milite, dei tanti familiari delle vittime dei terrorismi, sono diventati negli anni pietre miliari di una ricomposizione della comunità attorno ai principi del rispetto, di una ricostruzione paziente del tessuto civile lacerato dalle morti di tanti uomini e donne dello Stato, di dirigenti, lavoratori e dall’odio che le bande del terrore seminavano con le loro azioni e le loro parole.

La difesa di quelle libere istituzioni che i nostri padri ci avevano consegnato è avvenuta senza rinunciare in alcun modo ai diritti fissati nella Costituzione, nostra carta di identità nazionale. Un insegnamento che non va dimenticato, prezioso per i giovani, per aiutarli a costruire il futuro di cui saranno artefici e protagonisti».

 

 Roma, 17/05/2022 (II mandato)

Palermo,in ginocchio il Clan Brancaccio

Maxi operazione antimafia a Palermo. La Polizia di Stato e l’Arma dei carabinieri, su delega della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 31 indagati (di cui 29 in carcere e 2 agli arresti domiciliari).

Sono accusati, a vario titolo, di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, detenzione e produzione di stupefacenti, detenzione di armi, favoreggiamento personale ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. “L’ordinanza segna l’epilogo di una fase operativa già avviata lo scorso 20 luglio – spiegano gli investigatori -, attraverso l’esecuzione del decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda di Palermo a carico di numerosi indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata”. 

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Ricostruito l’organigramma del mandamento di Brancaccio e delle famiglie di Corso dei Mille e Roccella, identificando 26 tra vertici, gregari e soldati. Le misure cautelari, personali e reali, sono state eseguite, oltre che a Palermo anche a Reggio Calabria, Alessandria e Genova. L’attività investigativa sviluppata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, invece, ha messo a fuoco i reati della famiglia di Ciaculli. Cinque in tutto le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dai militari a carico di altrettanti indagati, ritenuti direttamente legati ai vertici del mandamento, già arrestati nell’ambito dell’operazione ‘Stirpe’ dello scorso 20 luglio.

Per gli investigatori dell’Arma sarebbero stati in grado di coadiuvare i due boss nella gestione del mandamento e delle attività illecite che alimentavano le casse della famiglia. Nell’ambito dell’operazione è scattato anche il sequestro per intestazione fittizia di imprese ed esercizi commerciali, tra i quali una rivendita di prodotti ittici, due di caffè e tre agenzie di scommesse. 

– Estorsioni e non solo. Per alimentare le casse di Cosa nostra e mantenere le famiglie dei detenuti i boss di Brancaccio puntavano al traffico di droga che resta “un importante voce di arricchimento illecito”. Le sei piazze di spaccio del quartiere Sperone, tutte direttamente gestite o, comunque, controllate dagli indagati, garantivano un vero e proprio tesoretto: circa 80mila euro a settimana.

Nel corso delle indagini sono stati eseguiti 16 arresti in flagranza per detenzione di sostanza stupefacente e sequestrati circa 80 chili di droga tra cocaina, purissima ancora da tagliare, hashish e marijuana per un valore sul mercato di oltre 8.000.000 di euro. A garantire il rifornimento di parte della droga erano due calabresi, tra i destinatari delle misure cautelari eseguite oggi.

Le piantagioni di cannabis-sativa, da cui ricavare la droga destinata alle piazze di spaccio, e la gestione delle piattaforme di gioco per le scommesse on-line illegali, ma anche l’attività di sensaleria. Il clan avrebbe imposto l’utilizzo di piattaforme di gioco che non avrebbero rispettato la normativa sulla prevenzione patrimoniale imposta alle attività ludiche dalle leggi italiane. Il compenso, tuttavia, sarebbe stato versato dagli esercenti, in proporzione ai guadagni ricavati, nelle casse del mandamento. I proventi delle attività illecite sarebbero stati poi reinvestiti in alcune attività commerciali. Il gruppo criminale si occupava anche dell’imposizione delle cosiddette ‘sensalerie’ sulle compravendite di immobili ricadenti sotto l’area di influenza, commettendo vere e proprie condotte estorsive ai danni di quei cittadini che, per concludere affari immobiliari, si sono visti costretti ad accettate l’opera di mediazione degli indagati.

 A fermare gli esattori del racket a Brancaccio non era bastato neppure il Covid. “Anche in piena emergenza epidemiologica sono stati acquisiti gravi indizi in merito al rastrellamento di denaro dalle pochissime attività rimaste aperte e con volumi di affari certamente ridotti”, spiegano gli investigatori. In un caso un indagato, appartenente al bacino ‘Emergenza Palermo’ si è impossessato di venti cartoni con 16mila mascherine Ffp3, destinate a un ospedale cittadino per poi rivenderle sul mercato nero. Gli indagati sono accusati a vario titolo di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, detenzione e produzione di stupefacenti, detenzione di armi, favoreggiamento personale e estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

– Le mani dei boss nella gestione delle acque irrigue. Le indagini dei militari del Nucleo Investigativo hanno fatto luce sugli affari di una delle famiglie che avrebbe tratto parte del suo sostentamento anche dalla gestione delle acque irrigue, impropriamente sottratte direttamente alla conduttura ‘San Leonardo’, di proprietà del Consorzio di bonifica Palermo 2. Gli affiliati sarebbero, infatti, intervenuti direttamente sulle condotte del consorzio, forzandole e incanalando l’acqua in vasche di loro proprietà, per poi ridistribuirla ad alcuni contadini. “Tale circostanza, oltre a costituire un guadagno illecito per l’organizzazione mafiosa – spiegano gli investigatori dell’Arma -, avrebbe permesso alla famiglia mafiosa di accreditarsi verso numerosi produttori agricoli, ergendosi a punto di riferimento per la gestione di uno dei beni essenziali per eccellenza: l’acqua”.

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Sicilia: 90 droni controlleranno il territorio siciliano per la prevenzione incendi boschivi

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L’assessore Totò Cordaro attiva i droni in Sicilia per gli incendi boschivi

Palermo,

Potenziati i mezzi aerei in azione su tutto il territorio siciliano per prevenire e contrastare il grave fenomeno degli incendi boschivi estivi. Il Corpo forestale della Regione Siciliana ha consegnato il servizio di noleggio di dieci elicotteri al raggruppamento temporaneo di imprese E+S Air di Salerno ed Helixcom di Caltanissetta, che si è aggiudicato l’appalto di circa 7 milioni di euro per un biennio. Entro fine maggio saranno in servizio i primi cinque velivoli, mentre entro il 15 giugno sarà completata la flotta, che sarà dislocata sulle basi elicotteristiche presenti nelle varie province dell’Isola.

«Il governo Musumeci – afferma l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro – ha messo in atto ogni azione possibile per tutelare il territorio dai roghi, adesso tocca a Roma. Le condizioni meteo-climatiche caratterizzate da alte temperature e da forti raffiche di scirocco, a causa anche dei cambiamenti climatici, potrebbero causare in Sicilia giornate difficili come la scorsa estate, se non addirittura peggiori. Per questo,ribadiamo la necessità che la nostra Isola diventi una priorità nazionale di Protezione civile, che venga istituito un tavolo di crisi permanente per tutta la stagione, a partire dal primo giugno».

Fondamentale sarà anche il contributo dei 90 droni, già in possesso dell’amministrazione regionale, in servizio nei nove ispettorati provinciali, per la prevenzione e la raccolta di informazioni. Proprio la settimana scorsa si è concluso a Ficuzza un corso di formazione su base regionale per l’utilizzo di questi mezzi.

 

Evacuati 260 combattenti -eroi- dall’acciaieria Azovstal. Zelenski:”Gli eroi servono vivi”

Ucraina, pioggia di fuoco russo sull'acciaieria: ma Azovstal resiste ancora

 

Finalmente l’Ucraina è riuscita a salvare gli irriducibili.  I combattenti cioè che non si arrendono mai.  In questa guerra Ucraina-Russia, sono stati evacuati oltre 260 soldati dall’acciaieria Azovstal. “Si continua a lavorare per completare l’operazione” ha affermato la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar, annunciando che i militari gravemente feriti sono 53. “.

L’accortdo: “Tutti i soldati dovranno essere riportati sul territorio controllato dall’Ucraina seguendo la procedura di scambio” sottolinea, parlando del corridoio umanitario nel centro abitato Olenivka sotto il controllo russo. I militari, riferisce lo Stato Maggiore di Kiev, vengono portati nelle zone sotto controllo ucraino.

I nostri eroi ci servono vivi” afferma  il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando “i militari delle forze armate ucraine, dell’intelligence, della squadra dei negoziati, del Comitato internazionale della Croce Rossa, e dell’Onu“.
“E’ iniziata l’operazione per far tornare i nostri militari a casa. E’ un lavoro che richiede attenzione e tempi lunghi” aggiunge, spiegando che “continua la massima attività diplomatica in tutte le aree del Paese”.

– Nelle prime ore di questa mattina sono state sentite alcune esplosioni nella zona di Leopoli. Interessano l’area nord e nord-ovest e si sarebbero sentite poco dopo le 00.45, ora locale, poco dopo che  erano state attivate le sirene di guerra…

Messina: contrasto al narcotraffico, arrestato un corriere proveniente dalla Calabria

 

 

Messina,

 Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, con l’ausilio delle unità cinofile, hanno operato un significativo sequestro di droga del tipo marijuana per oltre 32 chili, traendo in arresto un responsabile.

Durante gli ordinari controlli agli imbarcaderi privati, le Fiamme Gialle del Gruppo di Messina hanno intimato l’alt ad un’autovettura appena sbarcata dalla costa calabra, con a bordo un soggetto, il quale sin da subito ha mostrato evidenti segni di nervosismo, adducendo di provenire dal nord Italia dove avrebbe sostenuto un colloquio di lavoro presso una non meglio specificata azienda.

I preliminari accertamenti, in realtà, hanno fatto emergere evidenti anomalie, insospettendo i militari operanti. In particolare, il soggetto fermato, a fronte di un viaggio così lungo e importante, non risultava avere al seguito alcuna valigia o trolley e, una volta aperto il portellone posteriore, la ruota di scorta era stranamente posizionata al di fuori dal suo naturale alloggiamento, ovvero poggiata nel vano portabagagli.

Successivamente, i cani antidroga Ghimly e Sara, altamente specializzati in servizi della specie, hanno segnalato in maniera evidente la presenza di narcotico a bordo del mezzo attenzionato e, in particolare, nella parte sottostante dello stesso.

La sostanza stupefacente, infatti, abilmente occultata in un doppio fondo creato sotto il pianale dell’auto, ha richiesto l’intervento di personale specializzato di un’autofficina della città, che ha consentito di rinvenire trenta involucri contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana, di circa 1 Kg ciascuno.

Sulla base delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, l’indagato è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti ed aggregato alla casa circondariale di Gazzi.

Dalle analisi effettuate, la marijuana è risultata essere di ottima qualità, essendo stata rilevata un’elevata percentuale di principio attivo.

Il complessivo quantitativo di droga sottoposto a sequestro avrebbe potuto fruttare, sulle piazze di spaccio della provincia, circa 320 mila euro.

L’odierna attività conferma l’impegno nel particolare comparto e testimoniano la rilevanza attribuita alla tematica dalle Fiamme Gialle peloritane e dall’Autorità Giudiziaria di Messina: l’attenzione è altissima rispetto a tale fenomeno criminale, sintomatico, peraltro, dell’esistenza di agguerrite e strutturate organizzazioni criminali, in grado di gestire così rilevanti quantitativi di droga.

Un fenomeno, altresì, di grave impatto sociale che costituisce, come ormai documentato da numerose operazioni di polizia, una delle primarie fonti di finanziamento della locale criminalità organizzata, così confermando la centralità del comprensorio messinese quale porta d’ingresso dello stupefacente in Sicilia, nonché punto strategico per il transito ed il traffico di ingenti quantità di narcotico.

 

Antimafia Archivi - Sud Libertà

 

AI GIORNALISTI  COLLABORATORI ED AGENZIE DI COMUNICAZIONE -STAMPA: LA NUOVA E-MAIL DELLA REDAZIONE DI SUD LIBERTA’
Informiamo i giornalisti esterni collaboratori, corrispondenti, ed Agenzie di stampa che, causa un attacco hacker,  dovranno inviare i comunicati /articoli a questa nuova e-mail: raffaelelanza@hotmail.com

76° anniversario Autonomia regionale siciliana: presente Messina con Santoro

 

Il Commissario del Comune di Messina, dott Santoro

Messina,

Il Commissario Straordinario del Comune di Messina Leonardo Santoro – ci perviene il comunicato stampa-ha partecipato ieri, domenica 15, in rappresentanza della città di Messina, alla cerimonia per il 76 esimo anniversario dell’Autonomia regionale siciliana.

L’evento si è tenuto nella splendida cornice dei giardini di Palazzo d’Orleans, sede del governo regionale. alla presenza delle autorità civili, politiche e militari. Nel corso dell’evento è stata inaugurata la nuova fontana nei giardini di Palazzo

d’Orleans.

Da mercoledì, 18, attive le telecamere a Catania, da Piazza Duomo alla via Etnea- Primo stop alla malavita

Catania,

Dopo il borghetto marinaro di San Giovanni Li Cuti, ora è la volta di via Etnea, da piazza Duomo ai pressi di Villa Bellini, ad avere un’effettiva pedonalizzazione mediante controlli video telecamere di ultima generazione. Da mercoledì prossimo, 18 maggio, per 30 giorni, – comunica il Comune di Catania -saranno attive le telecamere per il controllo della nuova “Area Pedonale controllata elettronicamente” di Catania, seppure senza la rilevazione di sanzioni. Un mese che costituisce il cosiddetto periodo di “pre-esercizio”, per le prove generali dei controlli con l’occhio delle telecamere e nel frattempo rilasciare i pass elettronici agli aventi diritto per transitare senza incorrere nelle multe.

L’ordinanza comunale è già stata pubblicata con le piazze e le vie interessate dal provvedimento che scatta il prossimo 18 maggio, per entrare a regime un mese dopo, con l’attività di effettiva  segnalazione dei trasgressori. I controlli con varchi elettronici e telecamere verranno attivati in cinque punti da piazza Duomo a via Litrico(Giardino Bellini): via Vittorio Emanuele II, nei pressi del civico 148, lato nord, angolo via Raddusa; via Etnea, nei pressi del civico 46, lato est, via Fragalà; via Etnea, nei pressi del civico 78, lato est, angolo via Antonino di Sangiuliano; via Etnea, nei pressi del civico 166, lato est, angolo piazza Stesicoro; via Michele Rapisarda, nei pressi del civico 2, lato ovest, angolo via A. di Sangiuliano.

L’amministrazione comunale ha incaricato l’Azienda Metropolitana Trasporti e Sosta S.p.A.(Amts) a rilasciare i pass elettronici agli aventi diritto, cioè categorie di mezzi predefiniti, ma anche ai mezzi di carico e scarico merci con orari stabiliti , che hanno la preventiva autorizzazione. Operazione semplice, che si può eseguire collegandosi al sito Internet dell’AMTS (Permessi accesso Aree Pedonali e ZTL – AMTS Catania ), seguendo le istruzioni dettate dalla piattaforma web e accreditandosi nella “White List”.

L’avvio dei controlli elettronici in questa determinata Area Pedonale riguarda una zona nevralgica anche per i flussi turistici del capoluogo etneo, che in poche centinaia di metri comprende piazza Duomo, piazza Università, Palazzo degli Elefanti, Palazzo dei Chierici, l’Ateneo, la Prefettura, Palazzo Minoriti e il Palazzo delle Poste.

Come avvenuto per San Giovanni Li Cuti, che già funziona a regime, nella prima fase saranno gli agenti della Polizia Municipale con il supporto degli operatori dell’AMTS a presidiare varchi e ingressi dell’isola pedonale. Un piano d’azione che dal 17 giugno diverrà permanente, con multe e sanzioni elevate elevate elettronicamente agli eventuali trasgressori, realizzando finalmente un’effettiva area pedonale senza possibilità di violazioni, allineando Catania alle altre città italiane e del mondo che da tempo utilizzano le telecamere per garantire l’utilizzo pedonale degli spazi cittadino di particolare pregio e interesse pubblico.

Un obiettivo che s’inserisce nel graduale potenziamento di una mobilità sempre più green in sinergia con AMTS, soggetto attuatore delle strategia di mobilità avviata dal Comune, con l’obiettivo di scoraggiare sempre di più l’utilizzo dei mezzi privati, incentivare il movimento delle persone con il trasporto pubblico e garantire la sicurezza ai pedoni.