BENI CONFISCATI AI BOSS SANTAPAOLA-ERCOLANO,CESAROTTI,ALTRI, PER CIRCA 7.700 MILA EURO

 

Catania Bicocca - Visita della UIL nella Casa Circondariale - La relazione
Il carcere di Bicocca

 

Il Tribunale di Catania-si apprende – ha applicato la misura di prevenzione patrimoniale della confisca di beni nei confronti di Benedetto Santapaola, Aldo Ercolano, Giuseppe Mangion, Giuseppe Cesarotti e Mario Palermo, 

I militari del Ros hanno eseguito la confisca. Il provvedimento scaturisce dagli esiti del procedimento penale, indagine “Samael”, nel corso del quale era stato possibile individuare parte del patrimonio occulto direttamente riconducibile ai vertici della famiglia Santapaola Ercolano,  gestito mediante prestanome e imprenditori contigui all’associazione mafiosa (Palermo, Cesarotti).

L’indagine ha vissuto una prima fase esecutiva lo scorso 3 dicembre 2019, quando le aziende ed i beni immobili, oggetto dell’odierno provvedimento giudiziario, sono stati sottoposti a sequestro preventivo: Tropical Agricola Srl con sede legale in Catania; GR Transport Logistic Srl con sede legale a Mascali (CT); LT logistica e Trasporti Srl con sede legale a Mascalucia (CT); nr. 12 immobili siti in Mascali (CT) ed in Massannunziata frazione di Mascalucia (CT). Il valore complessivo dei beni confiscati ammonta a circa 7.700.000 euro.

Benedetto Santapaola - WikiMafia

Nella foto d’Archivio Benedetto Santapaola. Oggi ovviamente, è anziano, e -si apprende -molto malato.

Note informative biografiche sul Boss che dominò a Catania per oltre un trentennio , che proveniva dalle scuole Salesiane, che teneva ogni notte tra le mani la Bibbia, e nel suo giardino aveva pure una chiesetta con la Madonna dove pregava.

Nitto Santapaola, il cui vero nome è Benedetto, nasce il 4 giugno del 1938 a Catania, nel quartiere di San Cristoforo, in una famiglia di umili origini. Dopo aver frequentato una scuola salesiana, intraprende fin da giovane la strada della criminalità, dedicandosi a rapine. Nel 1962 viene denunciato per la prima volta, per associazione a delinquere e furto. Dopo essere stato affiliato nella “Famiglia di Catania”, dove è vicecapo di Giuseppe Calderone, viene costretto al soggiorno obbligato nel 1970; cinque anni dopo è denunciato per contrabbando di sigarette, anche se nel frattempo è stato (almeno ufficialmente) venditore di oggetti da cucina e titolare di una concessionaria di automobili della Renault. Alla fine degli anni Settanta Nitto Santapaola, in accordo con i Corleonesi, uccide Calderone, per  assumere il comando di Cosa Nostra in città. Nell’agosto del 1980, egli viene ritenuto uno dei responsabili dell’omicidio del sindaco di Castelvetrano Vito Lipari: fermato dai carabinieri in macchina insieme con Rosario Romeo, Francesco Mangion e Mariano Agate, viene arrestato ma immediatamente scarcerato (senza essere sottoposto al guanto di paraffina).

Nel 1982, dopo l’omicidio a giugno di Alfio Ferlito, nemico di Nitto Santapaola (ucciso insieme alla scorta che lo sta portando da Enna al carcere di Trapani, nella cosiddetta “strage della circonvallazione”), a settembre va in scena l’agguato aL GENERALISSIMO  Carlo Alberto Dalla Chiesa,, in servizio a Palermo da pochi mesi, che rimane ucciso nella strage di via Carini insieme con l’agente Domenico Russo e la moglie Emanuela Setti Carraro.
Indagato per l’omicidio, Santapaola inizia la sua lunga  latitanza. Nello stesso periodo il suo clan inizia ad allargare i propri interessi nel Nord Italia: riesce, tra l’altro, a far assegnare la gestione del casinò di Campione d’Italia al presidente della Pallacanestro Varese Ilario Legnaro, rappresentante del gruppo di imprenditori che si appoggia a lui. Nel frattempo, la rivista “I Siciliani”, fondata dal giornalista Giuseppe Fava rende noti i rapporti tra il clan di Santapaola e i cosiddetti “quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa” (in questo modo vengono definiti sul primo numero del giornale, in copertina, del mese di gennaio del 1983): si tratta di Mario Rendo, Gaetano Graci, Francesco Finocchiaro e Carmelo Costanzo, cavalieri del lavoro impegnati nella gestione dell’imprenditoria edile siciliana di quel periodo. Fava viene ucciso il 5 gennaio del 1984, a Catania, davanti al Teatro Stabile: quasi vent’anni dopo Nitto Santapaola verrà condannato come mandante dell’assassinio.

Il boss catanese è anche ritenuto uno degli organizzatori della strage di via D’Amelio, che il 19 luglio del 1992 costa la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti che compongono la sua scorta (Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Eddie Walter Cusina ed Emanuela Loi).

Nel 1993, il 18 maggio, Nitto Santapaola viene arrestato nel corso dell’operazione denominata “Luna piena”, nelle campagne di Mazzarrone, da parte degli uomini del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato: a favorire la sua cattura sono intercettazioni telefoniche delle conversazioni dei suoi figli. I poliziotti che lo catturano si trovano davanti un uomo che non reagisce in maniera scomposta, ma anzi si mostra sereno e flemmatico: non sorpreso dalla venuta degli agenti, chiede di poter fare colazione insieme con la moglie Grazia; quindi, esce dalla villa con le manette ai polsi, dopo aver preso in mano e baciato la Bibbia che tiene in camera da letto, sul comodino. Gli agenti scoprono, con sorpresa, che nel giardino della villa in cui latitava si era costruito un altare di piccole dimensioni, con una chiesetta, una statua della Madonna, alcune panche e addirittura un campanile.

In seguito all’arresto, Mario Tornabene e Natale D’Emanuele diventano reggenti del clan Santapaola: verranno catturati a loro volta nel 1995 (anno in cui la moglie di Nitto, Maria Grazia Minniti, verrà uccisa in un agguato). Nel frattempo nel 1994 Maurizio Avola, pentito autoaccusatosi di oltre settanta assassinii, svela che Santapaola aveva organizzato l’omicidio di Claudio Fava, ma era contrario all’uccisione di Giovanni Falcone per non acuire la lotta contro  lo Stato. Sempre secondo Avola, Santapaola avrebbe avuto frequentazioni con Saro Cattafi e Marcello Dell’Utri: con il tramite di quest’ultimo, avrebbe addirittura investito denaro nelle attività Fininvest.  Dellì’Utri verrà poi assolto, definitivamente nel 2021 e prosciolto da ogni accusa di natura mafiosa.

Il 12 maggio del 1995 Benedetto Santapaola viene condannato a diciotto mesi di isolamento diurno per associazione mafiosa, mentre il 26 settembre del 1997 viene condannato all’ergastolo per la strage di Capaci in primo grado: la sentenza viene confermata in appello due anni e mezzo più tardi, il 7 aprile del 2000. Nel frattempo, nel 1998 Santapaola era stato condannato all’ergastolo, nel 1998, anche per la morte di Giuseppe Fava, in appello: la sentenza sarà confermata il 14 novembre del 2003 in Cassazione. Infine, il 9 dicembre del 1999 egli viene condannato all’ergastolo nel corso del processo Borsellino-ter, a Caltanissetta, insieme con altri 17 boss mafiosi (tra cui Raffaele Ganci e Giuseppe Calò) in primo grado: in appello, il 7 febbraio del 2002, la condanna viene ridotta a venti anni.

Scavi clandestini, i Carabinieri scoprono oltre 11 mila reperti archeologici

 

Sequestrati da carabinieri del nucleo per la Tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Palermo, in collaborazione con la sezione di Siracusa e la compagnia di Santo Stefano di Camastra, oltre undicimila reperti archeologici provenienti da scavi clandestini..

Scoperti dai militari  in due diverse abitazioni, a Caronia (Messina) e a Siracusa riconducili alla stessa persona che è stata denunciata per ricerche archeologiche non autorizzate e impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato, reati previsti dal «Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio».

Gli oltre 11.000 reperti archeologici sono costituiti da lucerne, pesi da telaio, testine, oscilla, tessere di mosaico, elementi in pasta vitrea, elementi in bronzo, frammenti ceramici risalenti a varie epoche (arcaica, a vernice nera, rosa, di età medioevale), corredati da «pizzini» con l’indicazione dei siti archeologici siciliani di provenienza, tra cui Himera, Morgantina e Megara Hyblea.

L’indagine – si apprende -è stata coordinata dalla Procura di Patti ed era stata avviata dopo una segnalazione pervenuta alla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Messina su scavi clandestini avvenuti nell’area archeologica di «Halaesa Arconidea» nel territorio di Tusa (Messina), sito risalente al 403 avanti Cristo e ricco di opere antiche archeologiche

Variante sudafricana Omicron in Europa: il Virus “della preoccupazione” prende in giro gli scienziati

 

Variante Omicron e impennata contagi, stato di emergenza a New York.  L'America si blinda - Cronaca
Variante Omicron “elemento di preoccupazione”

Omicron, variante africana del covid individuata in Sudafrica, è in Europa. In Belgio è stato trovato il primo caso nel Vecchio Continente e sono scattate le misure, comprese quelle dell’Italia che ha bloccato gli arrivi da 8 paesi. Mentre la quarta ondata della pandemia di coronavirus non si ferma, adesso c’è quest’altra novità elemento di preoccupazione.

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha delineato l’identikit di Omicron, passata dallo status di variante di interesse a quello di variante di preoccupazione.

VARIANTE OMICRON IN EUROPA

Caso  in Belgio. La paziente, una giovane non vaccinata e positiva alla variante B.1.1.529, proveniva dall’Egitto dopo aver fatto scalo in Turchia. L’esito del test è stato confermato dall’ospedale universitario UZ Leuven. La donna ha sviluppato sintomi a 11 giorni di distanza dal viaggio in Egitto. La paziente, che presenta una carica virale alta, non sembra aver avuto recentemente legami con il Sudafrica e il Botswana, dove la variante è stata individuata.

ITALIA BLOCCA I VOLI

VietatI gli ingressi di chi, negli ultimi 14 giorni, è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini e Malawi. “Sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, .

“Penso che siamo in una fase non semplice di gestione di questa pandemia. I numeri soprattutto nel nostro pezzo di mondo, in Europa, sono i numeri di un’ondata in corso piuttosto significativa”. E questa nuova variante “ha numerose mutazioni, oltre 30 della proteina Spike, e va presa con grandissima attenzione anche se non abbiamo elementi di certezza tali da poter arrivare a un esito di analisi, ma è evidente che si è scelta una linea di grande prudenza”.

Speranza ha sottolineato che “i numeri della variante Omicron sono ancora limitati, 100 casi sequenziati nel mondo”.

Secondo gli scienziati il nuovo virus avrebbe un ampio numero di mutazioni, alcune delle quali preoccupanti. Gli elementi preliminari suggeriscono un aumentato rischio di reinfezione con questa variante in confronto ad altre varianti di preccupazione”, ha spiegato l’Organizzazione Mondiale della Sanità in relazione alla variante B.1.1.529 al termine della riunione del panel di esperti che ha esaminato i dati disponibili sul mutante.

Domenica a Pozzallo al via ARTIFERA, esposizione di lavori di tanti artisti

Pozzallo (Rg): riapre “Dikotomica alla galleria SACCA - Eco di Sicilia

Pozzallo
Con ARTIFERA l’arte incontra il vino in una collezione di cassette d’artista a tiratura limitata costituite da multipli d’arte ripresi con interventi manuali dagli artisti e da essi numerati e firmati. Un cofanetto in legno contenente due pregiate bottiglie di ciascuna. Ogni opera è realizzata su un coperchio estraibile in legno cosicché è possibile esporla unitamente al cofanetto o separatamente.

Partirà questa domenica alle ore 17 il nuovo progetto ideato e promosso dalla galleria d’arte SACCA. Un progetto ideato e curato da Giovanni Scucces grazie alla collaborazione e al lavoro sinergico fra la galleria SACCA (Pozzallo), gli artisti Giuseppe Costa (1980, Palermo/Milano), Marilina Marchica (1984, Agrigento), Gabriele Salvo Buzzanca (1986, Barcellona Pozzo di Gotto/Venezia), Federico Severino (1990, Milano/Catania/Torino), Giuseppe Vassallo (1990, Palermo) e le aziende vitivinicole Di Giovanna (Contessa Entellina e Sambuca di Sicilia), Frasca (Modica) e Quignones (Licata).

Coniugare arte contemporanea e vino può essere un modo per promuovere la cultura dell’arte e il territorio in maniera diversa, valorizzando l’arte dei giorni nostri, portandola nel quotidiano e in ambienti più familiari, in modo da evitare un’eccessiva autoreferenzialità e raggiungere anche coloro che non solo soliti frequentare i luoghi ad essa deputati. In questa maniera si attua un vero e proprio processo di sensibilizzazione del pubblico. Un pubblico trasversale ed eterogeneo attento alla qualità.

La mostra, con diversi lavori di ciascun artista, potrà essere visitata fino all’8 gennaio 2022 dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30 e i martedì e giovedì anche di mattina dalle 10 alle 13.

Informazioni

SACCA gallery – Contenitore di sicilianità – Via Mazzini, 56 – Pozzallo (RG)

Titolo del progetto: “ARTIFERA – Cassette d’artista”

Artisti: Giuseppe Costa, Marilina Marchica, Gabriele Salvo Buzzanca, Federico Severino, Giuseppe Vassallo

Cantine: Di Giovanna, Frasca, Quignones

 

 

“Ogni scuola avrà la sua buona stella”: progetto che accenderà una riflessione sulla cura di leucenie, linfomi e mieloma

 

CATANIA –

Ogni scuola catanese avrà la sua buona stella. Grazie al progetto “CarlottaxAIL” – nato in memoria dell’architetto Carlotta Reitano, scomparsa prematuramente il 18 settembre 2020 – 118 plessi e circa 25mila bambini del nostro territorio riceveranno in dono una stella di Natale, che accenderà una riflessione sull’importanza della ricerca per la cura di leucemie, linfomi e mieloma.

«È doveroso condividere le iniziative che parlano di sensibilizzazione in materia di ricerca – ha commentato l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Catania Barbara Mirabella – AIL manda un messaggio d’amore nelle scuole: la stella è un segno di luce che abbiamo voluto condividere con 34 dirigenti scolastici, abbracciando la ricerca e facendo capire ai più piccoli quanto sia importante». «Quest’anno abbiamo la possibilità di presentare una nuova manifestazione grazie al Comune e a CarlottaXAIL, dando la possibilità a ogni classe di coltivare una stella. Una strada per far prendere coscienza anche ai più giovani di una malattia – quella del tumore al sangue – che grazie alla ricerca ha fatto grandi passi in avanti. E si può fare ancora di più», ha aggiunto il presidente di AIL Catania Riccardo Bottino.

 

«Quest’anno AIL Catania si è superata e siamo felici di aver collaborato per dar vita al progetto per le scuole “Accendi una STELLA” – ha commentato l’architetto Alessandro Amaro, promotore delle iniziative CarlottaX – Un percorso, dunque, che giunge fin dentro le aule: i ragazzi contribuiranno a dare speranza ai pazienti ematologici e collaboreranno a tenere in vita la stella di Natale nei propri Istituti».

Una campagna di sensibilizzazione che, come ogni anno, vede protagonista la sezione catanese dell’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, che anche quest’anno scende in campo con lo slogan “Ogni malato di leucemia ha la sua buona stella. Quella buona stella per noi, puoi essere tu”, accompagnato da #maipiùsognispezzati.

Il prossimo 3,4 e 5 dicembre, dalle ore 9.00 alle 19.00 sarà possibile acquistare una stella di Natale negli stand di Piazza Giovanni Verga, Corso Italia e via Etnea 286. Giorno 8, invece, sarà presente nella sola piazza Verga. Oltre alla pianta, sarà possibile richiedere i Sogni di Cioccolato AIL: una confezione di 350 grammi di stelle di cioccolato al latte o fondente con nocciole IGP del Piemonte.

 

In alternativa è possibile prenotarsi tramite telefono (3703791645), via mail (info@ailcatania.it)e direttamente nell’area Donazioni del sito AIL Catania.

I fondi raccolti saranno impiegati per sostenere la ricerca scientifica, per supportare il reparto di Ematologia degli ospedali Policlinico e Garibaldi di Catania, per finanziare il servizio di cure domiciliari, quello di psicologia e i progetti di assistenza per i pazienti ematologici e i loro familiari.

Aci Sant’Antonio celebrerà g28 alla Villa comunale la giornata contro la violenza.

Caruso: “Un  evento per esprimere un dissenso generale”Si celebrerà domenica 28 novembre presso la Villa Comunale, a partire dalle 09.30,  la giornata contro la violenza.Allacciandosi idealmente al 25 novembre, quando ad essere celebrata è la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, quella del 28 novembre ad Aci Sant’Antonio vuole essere una giornata nel corso della quale ad essere ricordate sono le vittime di ogni forma di violenza, e grazie alla quale porre sotto la lente di ingrandimento le azioni per mezzo delle quali mettere all’angolo ogni protagonista di atti violenti.La gentilezza, le forme di educazione, le forme di inclusione, la cultura, l’arte saranno al centro della giornata, durante la quale verranno installate e tinteggiate due casette-libro, verranno messe a dimora delle piante e sarà ridipinta di rosso la panchina già al centro delle giornate contro la violenza di genere.Alla presenza di Giovanna Zizzo, madre della piccola Laura Russo uccisa dal padre il 22 agosto del 2014 e ideatrice della panchina rossa, saranno protagonisti, tra gli altri, soprattutto i ragazzi del Centro ‘Autos’, un centro diurno per persone con autismo, che affiancheranno l’iniziativa comunale insieme a quella straordinaria realtà che è ‘Maggiu Sicilianu’, il progetto volto a dare un aiuto concreto alla donne vittime di violenza tramite l’offerta di un alloggio in un luogosicuro e l’affiancamento in un percorso di vera e propria rinascita.Abbiamo voluto lavorare ad un evento per esprimere un dissenso generale contro la violenza, a partire da quella di genere e fino alle sue forme meno dibattute – ha spiegato il Sindaco, Santo Caruso – e per questo ringrazio tutti quelli che hanno lavorato e stanno lavorando per dare questo segnale forte. Bisogna togliere spazio alla violenza, permettere a chi ne è vittima di riconquistare la libertà sottratta, e per farlo è necessario mettere l’accento su alcuni degli aspetti più importanti del quotidiano, dalle forme di inclusione alle sfaccettature della cultura”.

 

Personale sanitario No Vax alle corde: l’Ordine Medici Catania “sospende” altri dieci camici bianchi

«DUE I COLLEGHI REINTEGRATI DOPO AVER DECISO DI VACCINARSI»

No Vax, ecco chi sono i 'guerrieri' della galassia complottista - Cronaca -  ilgiorno.it

Archivio-Sud Libertà

CATANIA –

Ormai è durissima la lotta ai No Vax. Non parliamo poi del personale sanitario che ha dubbi seri sulla validità del vaccino anti-Covid. Ma non c’è niente da fare. La libertà di decidere del proprio corpo e della vita ormai è stata soppressa.

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catania oggi ha sospeso altri 10 medici che rifiutano la vaccinazione anti-COVID. La procedura segue quella intrapresa poche settimane fa, quando l’OMCeO era stato costretto ad adottare la stessa disposizione nei confronti di 4 camici bianchi della nostra provincia.

Ignazio La Mantia | Publons

«A questo provvedimento, di certo poco piacevole – ha dichiarato il presidente dell’Ordine etneo Prof. Igo La Mantia, nella foto sopra – si aggiunge però una buona notizia: la revoca di sospensione di due medici iscritti al nostro Ordine che hanno deciso di intraprendere il percorso della vaccinazione. Ancora non si riesce a comprendere perché alcuni colleghi si ostinino a voler proseguire la strada NO-vax, insensibili ai progressi della scienza e alla situazione emergenziale che continua purtroppo a progredire».

Le procedure adottate dall’Ordine etneo si sommano a quelle già disposte nel resto d’Italia. La Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), che riceve via via il flusso dagli Ordini provinciali, ha reso noto i dati aggiornati. Su 106 totali, sono 84 gli Ordini che hanno comunicato almeno una sospensione. Sospensioni che, sinora, sono state 2365, delle quali 598 revocate per avvenuta vaccinazione. Rimangono sospesi, attualmente, 1767 professionisti su 468000 iscritti agli albi dei medici e degli odontoiatri.

Tutto questo, contemporaneamente al consueto aggiornamento quotidiano fornito dal bollettino del Ministero della Salute, che evidenzia un ulteriore aumento dei contagi da Covid in Sicilia. Nell’Isola, infatti, nelle ultime 24 ore sono state diagnosticate 655 infezioni da SARS-CoV-2 (a fronte di 28.753 tamponi processati dal sistema sanitario regionale) e sono state comunicate purtroppo altre 5 vittime del Covid. Ieri i nuovi casi erano stati 690 (su 26.385 tamponi) e le vittime 6. La Sicilia è all’ottavo posto in Italia per incremento dei nuovi casi dopo Lombardia (2.302), Veneto (2.066), Emilia-Romagna (1.307), Lazio (1.276), Campania (1.110), Friuli-Venezia Giulia (845) e Piemonte (780).

 

Covid, nuovi casi in Sicilia (655), Catania in testa tra le città siciliane con 206 ricoverati

Pronta la nuova terapia intensiva del San Raffaele

Secondo il bollettino odierno del ministero della Salute, nell’Isola nelle ultime 24 ore sono state diagnosticate 655 infezioni da SARS-CoV-2 (a fronte di 28.753 tamponi processati dal sistema sanitario regionale) e sono state comunicate purtroppo altre 5 vittime del Covid. Ieri i nuovi casi erano stati 690 (su 26.385 tamponi) e le vittime 6. Il tasso di positività è quasi del 2,3%, ieri era al 2,6%.

Mentre  sono 13.764 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, e 166.598 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 7.281 in più nelle ultime 24 or, la Sicilia registra una crescita dei contagi comunque contenuta anche se secondo gli esperti presto anche nell’Isola faremo i conti con numeri più preoccupanti soprattutto per i reparti ospedalieri. Oggi la Sicilia è all’ottavo posto in Italia per incremento dei nuovi casi dopo Lombardia (2.302), Veneto (2.066), Emilia Romagna (1.307), Lazio (1.276), Campania (1.110), Friuli Venezia Giulia (845) e Piemonte (780).

Con gli ultimi nuovi casi e con il saldo dei guariti, oggi in Sicilia gli attualmente positivi sono 11.304 (+206 rispetto a ieri), di cui  10.928 in isolamento fiduciario, 355 ricoverati in ospedale con sintomi (+12 rispetto a ieri) e 41 ricoverati gravi in Terapia intensiva (stabili rispetto a ieri) con due nuovi ingressi in Rianimazione nelle ultime 24 ore (come ieri). I guariti nelle ultime 24 ore sono stati 444, mentre i decessi con gli ultimi 6 hanno raggiunto quota 7.173.

 

Tavola rotonda commercialiste: “Il Gender Gap economico arriva al 40%”

 

Tavola rotonda promossa da Comitato Pari Opportunità ODCEC Catania e Fondazione YMCA

CATANIA

«Esiste ancora un divario in merito ai redditi professionali percepiti, nonostante il numero di donne professioniste nella nostra categoria rappresenti oltre il 33%. Nella fascia dei 30 anni la disparità economica è lieve, mentre si accentua andando avanti con l’età, raggiungendo il 40% tra i 41 e i 50 anni e superando il 40% per le over 50. Più in generale, il gap economico in tutti gli ambiti lavorativi si aggira intorno al 14,5%, a parità di carriera e competenze». Sono questi i dati – in linea con quelli nazionali – illustrati dalla consigliera dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania Marilù Fragalà, che mettono in risalto una discriminazione di genere anche in ambito lavorativo. Un problema per cui sono state introdotte apposite norme: «Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha proseguito – nel capitolo dedicato al lavoro è stata prevista una certificazione per le aziende che garantiscono equità salariale, con il conseguente vantaggio di benefici fiscali e finanziamenti. Purtroppo – ha aggiunto – siamo ancora nella condizione di dover ricorrere alle norme per raggiungere la parità di genere e ridurre il gender gap». Riflessioni fatte durante l’incontro tenutosi nella sede della Fondazione YMCA di Catania in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne (25 novembre).

Una tavola rotonda fortemente voluta dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine etneo, con l’intento di trattare l’argomento con propositività, «aprendo al dibattito sull’equità e sulla meritocrazia, guardando alla diversità come opportunità e ricchezza non solo sociale, ma anche professionale. Solo un confronto costruttivo può portare all’evoluzione della società, in cui è imprescindibile la coesistenza e lo stretto legame tra pari opportunità e meritocrazia», ha sottolineato la presidente del CPO Maria Papotto.

Considerazioni che si inseriscono in un quadro in cui «scarseggiano le opportunità e si assiste a un decadimento sociale, con la perdita di valori e la mancanza del rispetto verso gli altri» ha commentato il viceprefetto di Catania Rosaria Maria Grazia Giuffrè.

A fianco dei Commercialisti la Fondazione YMCA, branca della World Alliance YMCA (ente esistente da 177 anni e vincitore anche di un premio Nobel per la pace nel 1946). La Fondazione è ormai una realtà consolidata, presente a Catania con un campus universitario e diverse strutture formative per i giovani (12-18 anni): «L’evento di oggi rientra perfettamente nei valori in cui crediamo – ha affermato la direttrice nazionale postgraduate e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Daniela Mainenti –l’importanza delle pari opportunità, della “solidarietà di genere” e della meritocrazia sono assolutamente presenti anche in ambito lavorativo. In quest’ottica, da anni siamo promotori di iniziative e di collaborazioni che possano contribuire alla sensibilizzazione sociale. Tra queste rientra il partenariato con l’Ordine dei Commercialisti di Catania, per l’assegnazione di borse di studio per il corso di alta formazione in amministrazione e gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, in sinergia con l’Università di Napoli».

Durante la tavola rotonda – moderata dalla segretaria del CPO Alessandra Neri – si è analizzato il problema puntando i riflettori sul ruolo e la figura della donna nel passato, fino a giungere ai giorni nostri, grazie al contributo di Giusi Scalia (assistente sociale e referente Associazione Antiviolenza Galatea), Maria Liliana Nigro (docente di Storia del Costume per lo Spettacolo dell’Accademia delle Belle Arti di Catania) e Raoul Vecchio (presidente dell’Associazione Balouo Salo).

Parte oggi a Messina,patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune, la mostra “La Divina Commedia in punta di penna” dell’artista G.Guglielmo

 

Oggi, giovedì 25, alle ore 17, presso il Foyer del Palacultura “Antonello da Messina”, patrocinata dal Comune di Messina – Assessorato alla Cultura, prenderà il via la mostra “La Divina Commedia in punta di penna” dell’artista Giovanni Guglielmo.
L’inaugurazione, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, sarà preceduta dagli interventi della dott.ssa Silvia Freiles e dell’autore Giovanni Guglielmo nella Sala Palumbo del Palacultura.
La mostra, aperta al pubblico fino a venerdì 10 dicembre, è inserita nel contesto delle celebrazioni del 700° Anniversario della morte di Dante e si snoda in una avvincente lettura grafica della Divina Commedia, con 70 tavole grafiche a china, che con tratto e stile originale, illustrano i 100 canti dell’opera ed è completata da un grande polittico ad olio su tela, raffigurante Inferno, Paradiso e Purgatorio.
L’esposizione dei disegni sarà ospitata presso il Foyer del Palacultura e sarà visitabile da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13, martedì e giovedì, dalle 15 alle 17, sabato e domenica, dalle 18 alle 20 (8 dicembre chiuso).
In un mondo globalizzato, dove l’immagine predomina sulla lettura – dichiara l’Assessore Caruso – questa mostra cattura la curiosità e suscita emozioni, che stimolano all’approfondimento del testo dantesco. Mi auguro che gli studenti, guidati dai loro insegnanti, colgano questa straordinaria opportunità offerta alla collettività dall’estro del M° Giovanni Guglielmo”.
Come ha raccontato l’artista Giovanni Guglielmo “l’idea è nata in una giornata dell’aprile 2020, quando, chiuso in casa, non potevo nemmeno raggiungere il mio studio. Eliminati incontri con parenti e amici, cancellata la quotidiana passeggiata in riva al mare, cercavo qualcosa per riempire il tempo. Stavo leggendo ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi. Essendone molto colpito, ho buttato giù dei bozzetti ispirati al campo di concentramento. Era un inferno. Quasi insensibilmente quei bozzetti sono diventati un progetto di illustrazione grafica della Divina Commedia. C’era una risma di cartoncino, le boccette di inchiostro di China seppia, i vecchi pennini e anche una stanza libera in casa. Era l’inizio del mio viaggio con Dante. Finite le 70 tavole grafiche, che illustrano i cento canti della Divina Commedia, ho voluto realizzare anche un polittico ad olio di grandi dimensioni”.

Note dell’Artista

Nato a Messina il 22 agosto 1947, Giovanni Guglielmo si diploma presso l’Istituto d’arte di Messina, sotto la guida di Salvatore Castagna, come “Maestro d’arte in oreficeria” e presso l’Istituto d’arte di Milazzo come “Designer di architettura ed arredamento”. Conseguita l’abilitazione all’insegnamento in discipline pittoriche, plastiche e disegno e storia dell’arte, ha insegnato presso l’istituto d’arte “E. Basile” ed il Liceo scientifico “Archimede” di Messina. Lo sviluppo artistico prende il via nel 1960 , data a partire dalla quale parteciperà a moltissime mostre e concorsi di pittura e scultura, conseguendo molti premi e riconoscimenti. Oltre che nella provincia di Messina, le sue opere sono state esposte in importanti mostre a Roma, Torino, Palermo, Catania, Imperia e Venezia. Nel 1990 è stato premiato con il “Tindari d’oro” e nel 2009 con il premio “Dicearco”, ed inserito nel 12° Vo1: di “Arte italiana nel mondo” e “Artisti del XX secolo”. La sua attività non si limita alla pittura, ma si estende anche alla ceramica, alla grafica e alla scultura. Oltre a molte opere realizzate per privati, ha realizzato monumenti per committenti pubblici, vincendo nel 2008 il concorso per il monumento che ricorda il centenario del terremoto di Messina del 1908.