LE AZIENDE CHE FUNZIONANO IN SICILIA -COME LA COCA COLA- SEGNANO UN IMPORTANTE PASSO NEL PERCORSO DI TRASPARENZA

 

Nella foto (Press) Luca Busi Amministratore delegato

 

SIBEG PRESENTA IL SUO PRIMO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

  • L’azienda punta ad essere a zero emissioni entro il 2026, con utilizzo sempre crescente di bottiglie in 100% plastica riciclata
  • 140 tonnellate di PET in meno grazie all’uso di materiali riciclati e 290 tonnellate di C02 evitate nel 2020
  • Nel 2022 la totalità dello stabilimento sarà ricoperta da pannelli fotovoltaici, auto-producendo il 74% del fabbisogno energetico

CATANIA –

Oltre 140 tonnellate in meno di PET immesso nell’ambiente; 98% di rifiuti inviati a riciclo; 4 certificazioni che attestano i percorsi di qualità e sostenibilità; quasi 8mila ore di formazione interna; 290 tonnellate di CO2 evitate nel 2020; 95 auto elettriche presenti nel parco auto aziendale per un valore economico generato sul territorio di quasi 120 milioni di euro.

 

Sibeg – azienda che dal 1960 produce, imbottiglia e distribuisce tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company in Sicilia – ha pubblicato il suo primo Bilancio di sostenibilità in riferimento all’anno 2020 (redatto e certificato da KPMG in conformità ai GRI standard, definiti nel 2016 dal Global Reporting Initiative), per segnare un importante passo nel percorso di trasparenza e miglioramento continuo delle performance ambientali messe in campo da diversi anni.

 

«Generare valore per la collettività, restituendo al territorio progetti che abbiano una valenza non solo economica ma soprattutto sociale e culturale, è la sfida che Sibeg Coca-Cola, con i suoi 313 dipendenti, ha sempre portato avanti con responsabilità – sottolinea l’amministratore delegato Luca Busi – abbiamo costruito un modello di sviluppo che dialoga con la filiera, con le istituzioni, con i siciliani, riuscendo a trasferire i valori di un’azienda familiare in una company globale, adeguando il sistema di una multinazionale allo scenario locale, dove c’è un patrimonio che si declina attraverso relazioni, tradizioni, cultura, conoscenza del contesto in cui si opera. Il nostro primo Bilancio di Sostenibilità vuole mettere in fila tutti i tasselli che compongono il grande quadro che contiene obiettivi, attività e impatti sul territorio, aggregando dati e fornendo una visione a 360 gradi delle azioni messe in campo nel 2020».

Dalle grandi sfide “green” alle quote rosa in ambito occupazionale fino all’impegno per le comunità locali: il bilancio scrive nero su bianco le pagine di una realtà che ha sempre mirato al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale, alla riduzione degli sprechi, al benessere dei dipendenti, allo sviluppo del territorio.

«Sono soprattutto gli indicatori delle performance sul fronte ambientale che delineano la nostra anima imprenditoriale e consentono a chi legge – continua Busi – di conoscere sempre più e sempre meglio Sibeg. Fiducia, reputazione e credibilità rappresentano per noi, da sempre, parole-chiave per uno sviluppo etico. Il prossimo obiettivo sarà quello di diventare entro il 2026 un’azienda a zero emissioni: già da tempo lavoriamo su questo fronte, con investimenti che seguono la filosofia “carbon neutral”, per arrivare puntuali all’appuntamento con i siciliani che credono in noi e nei nostri valori».

Il 2022 in questa direzione prevede un altro importante traguardo: ricoprire la totalità dello stabilimento della zona industriale di Catania con un impianto fotovoltaico di circa 2MWp, che si estenderà su una superficie di 9.391 mq.

«Abbiamo iniziato questo percorso nel 2007, come pionieri in Sicilia – è ancora Luca Busi a parlare– Dal 2016 utilizziamo energia 100% proveniente solo da fonti rinnovabili e proprio nel 2020, grazie all’installazione dell’impianto di trigenerazione, l’azienda è in grado di produrre in maniera autonoma il 50% di energia elettrica, vapore ed acqua refrigerata, riuscendo a ridurre l’emissione di 290 tonnellate di anidride carbonica. L’anno prossimo, con l’ampliamento e il potenziamento del fotovoltaico (per una potenza totale di 2000 kWp con produzione da energia da fonti rinnovabili pari a circa 3.000.000 kWh/annui, contro gli attuali 250.000)la percentuale di energia autoprodotta rispetto al fabbisogno dello stabilimento salirà al 74%».

Continua inoltre l’impegno anche sul fronte dell’evoluzione del packaging in ottica sostenibile nel percorso verso un’economia circolare, rafforzando sempre più l’adozione di bottiglie 100% rPET. «Riuscire a diventare una family business a km0 e a zero emissioni è una sfida che direziona ogni giorno le nostre scelte – conclude Busi – la nostra redditività, che nasce dal capitale umano e relazionale, è racchiusa nel nostro primo “Bilancio di sostenibilità” che è il resoconto del patrimonio che vogliamo condividere con il nostro territorio».

APPELLO ,PER MOTIVI DI SICUREZZA,DI ABITANTI DELLA VIA RAGALIDDA AL COMUNE DI NICOLOSI PER UNA MIGLIORE QUANTITA’ DI LUCE SULLA STRADA

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

“Gli abitanti della Via Ragalidda a Nicolosi  hanno recentemente rappresentato al Comune -Ufficio competente dei Vigili urbani- la sostituzione di un lampione spento perchè guasto o fulminato – quasi di  di fronte al  n.15, e la collocazione di una lampada presso il numero civico  , n.15 per l’esistenza di un Palo Enel

La legge-  impone infatti che ci siano condizioni di sicurezza nelle vie e nelle strade

La sicurezza, a 360 gradi, di una zona  extraurbana non passa soltanto dalla presenza più o meno costante delle forze dell’ordine -Carabinieri e Polizia locale -municipale  ma anche della corretta illuminazione nelle ore serali e notturne. Appare abbastanza ovvio che un luogo buio si presta maggiormente a hi è dedito alla malavita e alle rapine   o anche a qualche incidente rispetto a quello in cui non manca la luce. E questa zona della Via Ragalidda non è affatto sicura, che si aspetta?

FARO SPENTO E LAMPADA DA COLLOCARE   SUL PALO PRESSO NUMERO CIV. 15

Quello che dovrebbe essere altrettanto ovvio è che quando un lampione non funziona dovrebbe essere lo stesso Ente  immediatamente a ripararlo                     E’ questa la dottrina dei doveri. In questo modo, appunto, si evitano la delinquenza e l’incidente sopra citati. Non solo ma si incoraggiano  anche i turisti a visitare una delle we vie più ridenti del Comune di   Nicolosi

 

Nicolosi, l'emozione della fascia tricolore per Angelo Pulvirenti - Sicilia Network

(Nella foto d’Archivio) Il Sindaco di Nicolosi   Angelo Pulvirenti

Vale la pena segnalare che nel 2016 sono state introdotte nuove normative sull’illuminazione pubblica, in particolare sulla classificazione delle strade e sull’intensità ed il tipo di luce che ciascuna zona deve avere nelle ore serali e notturne per garantire la sicurezza di chi vi transita. Lasciare a lungo dei lampioni spenti -come in via Ragalidda, oltre due mesi circa- e non mantenere la quantità di luce necessaria e stabilita dalla legge, dunque, può rappresentare un serio problema in primis per ch abita nella zona che si collega dal campo sportivo PulvIrenti alla via Guardia Ragala ma anche per chi vi transita occasionalmente, per gli stessi Vigili urbani e Carabinieri che combattono contro la delinquenza e chi si deve occupare della gestione degli impianti.

SPECCHIO PARABOLICO FRONTE AL N.15 DELLA VIA RAGALIDDA-

 

Specchio Parabolico Immagini e Fotos Stock - Alamy

Fra l’altro, segnaliamo al Comune di Nicolosi -Ufficio Vigili urbani – che appare indispensabile e persino urgente uno specchio parabolico di fronte al   cancello del numero 15 della via Ragalidda per avere visibilità delle auto e camion che transitano veloci trascurando che alla loro destra può uscire da una proprietà privata una automobile.

Di chi è, dunque, la responsabilità se, a causa di un lampione spento, un automobilista fa un incidente o un pedone viene investito? Secondo il Codice civile, «ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito»

Oltre al Codice della strada e al Codice civile, anche lo Stato – rileviamo – con la legge UNI 11248, focalizzata proprio sull’illuminazione stradale impone che ogni strada abbia una quantità di luce atta a garantire la sicurezza, a seconda della  della viabilità media registrata. E vorremmo ricordare all’Ill.mo Sindaco Primario Chirurgo dott.Pulvirenti  che la via Ragalidda  ,tra tutte le vie di CONTRADA RAGALA, è quella che, secondo i rilevamenti comunali degli anni precedenti, registra in assoluto il maggior numero di residenti.  Una via che meriterebbe la percentuale di edificabilità concessa da quella politica miope e deteriore di decennio trascorso alle vie consorelle- ma molto più distanti dal centro urbano e periferico

 

Confisca beni per 500mila euro a “famiglia” criminale di Barcellona Pozzo di Gotto

ROS UOMINI INVISIBILI” un racconto esclusivo sul reparto operativo speciale  dei Carabinieri | Il Corriere del Giorno

Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

Notifica dei  Carabinieri del ROS, unitamente a militari della Compagnia CC di Barcellona P.G., di  un provvedimento di sottoposizione alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, per anni 5, e alla confisca di beni emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione.
La confisca verte su  due  immobili commerciali ubicati nell’abitato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), sei  immobili ubicati nel medesimo Comune e costituenti un’unica struttura, in passato utilizzata come luogo di riunione dei componenti del sodalizio criminale barcellonese, e un’impresa dedita all’allevamento di animali e alla commercializzazione di carni, già posti sotto sequestro nel mese di luglio 2019. 
Il valore complessivo dei beni sottoposti a confisca è stimato in circa 500.000 euro. 
Il provvedimento- informa il Comando dei Carabinieri – si inserisce in un’ampia manovra di contrasto alla criminalità di tipo mafioso che l’Arma dei Carabinieri sta conducendo nel Distretto di Messina sotto la direzione della locale Procura della Repubblica. 

Fuga di gas a Ravanusa: Tre morti (quelli accertati e identificati finora), 6 dispersi, due sopravvissuti, quattro palazzine distrutte .

 

AGRIGENTO

Tre morti (quelli accertati e identificati finora), 6 dispersi, due sopravvissuti, quattro palazzine distrutte e altre 3 seriamente danneggiata, 100 sfollati, decine e decine di vigili del fuoco arrivati da tutta la Sicilia per prestare i soccorsi. La terribile esplosione di ieri sera a Ravanusa (Agrigento) causata da una grossa fuga di gas dalla tubatura del metanodotto. La forza della deflagrazione, forse causata da un ascensore, è stata devastante. Il boato è stato avvertito anche nei paesi vicini. E l’onda d’urto è stata così violenta che ha investito in maniera circolare un’area di 10mila metri quadrati.

Il “cratere” dell’esplosione però è stato in via Galilei dove quattro palazzine sono crollate e tre sono state sventrate. A farne le spese soprattutto i componenti di una intera famiglia che si trovava in una delle palazzine crollate Le vittime riconosciute  sono Pietro Carmina, Enza Zagarro e Liliana Minacori. Mnon è stata ancora individuata una quarta vittima. Delle 11 persone rimaste coinvolte nel crollo a Ravanusa in provincia di Agrigento, due donne sono state estratte vive nella notte, Rosa Carmina e Giuseppina Montana. Mentre tre sono i morti accertati e sono in corso le ricerche di altre sei persone: quattro abitavano nella palazzina collassata a seguito dell’esplosione e due – compresa una donna incinta al nono mese – erano andate a trovare alcuni familiari. I numeri, in costante aggiornamento, sono stati resi noti dalla Prefettura di Agrigento durante il vertice in Municipio convocato per fare il punto sui soccorsi. 

 

 

ACI SANT’ANTONIO: “TENSIONI, VELENI, ABBANDONO AULA CONSIGLIERI OPPOSIZIONE, “ABBAGLIO REVISORI CONTI”. IL BILANCIO APPROVATO IN CONDIZIONI DISASTROSE

Approvati il Bilancio di Previsione e il Documento Unico di Programmazione

File:Municipio di Aci Sant'Antonio.jpg - Wikipedia

 

Caruso: “Fatico a capire i ritardi e i rilievi dei RevisoriÈ stata una seduta di Consiglio comunale importante quella che ha avuto luogo ieri sera ad Aci Sant’Antonio: sono stati approvati, infatti, il Documento Unico di Programmazione per il triennio 2021-2023, il Bilancio di previsione per l’anno 2021 e il Bilancio consolidato, ma mentre per il terzo punto si è arrivati all’approvazione senza problematiche disorta, per i primi due è stato affrontato un dibattito a tratti teso.Le problematiche sono nate a seguito dei rilievi sollevati dal Collegio dei Revisori dei Conti in merito al DUP e relativamente ad alcuni documenti approvati previamente dal Consiglio Comunale, come ad esempio il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, documenti che a detta dell’Organo in questione avrebbero dovuto essere posti in esame dietroil parere dello stesso.

Il Segretario Comunale in merito a questo ha agevolmente chiarito che per la documentazione sulla quale sono stati sollevati i rilievi non serve parere dei Revisori perché si tratta tutti atti di indirizzo, documenti che bisogna considerare come parte integrata e integrante del DUP, che è un unico documento di programmazione.In seguito, poi, sono nate delle accese discussioni anche sulle tempistiche del Bilancio di Previsione, sulla scorta delle osservazioni dei Revisori.In tutta franchezza devo dire che faccio fatica a comprende i dubbi e i rilievi dei Revisori – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – considerando che lo scorso anno in merito al DUP abbiamo agito esattamente allo stesso modo, attraversando con gli stessi Revisori lo stesso identico iter senza alcun problema. Mi chiedo quindi, a cosa sia dovuto questo radicale cambio di impostazione nell’affrontare un percorso già noto e che non ha palesato complessità.“Riguardo il Bilancio di Previsione, invece, credo che sia stato preso un abbaglio non indifferente da parte dei Revisori: va assolutamente rilevato che ad oggi abbiamo un attivo di cassa di 1.700.000 euro e che gran parte della cassa, con le principali entrate dell’Ente, deve ancora essere riscossa, a partire dalla TARI, con la scadenza dell’acconto spostata dal 30 novembre al 31 dicembre, e dall’IMU.

Stiamo parlando,quindi, di un Comune sano che non utilizza e non ha mai utilizzato anticipazioni di cassa, e che prevede per la fine dell’anno un importante attivo di milioni di euro.“In tutto questo, poi, mi rammarica il fatto che i due Consiglieri di Opposizione presenti abbiano abbandonato l’aula senza fare alcuna proposta o controproposta, di fatto tralasciando gli oneri del proprio importante ruolo: per un consigliere comunale credo che il bilancio di previsione sia uno strumento principe. È sicuramente facile agire in questa maniera, senza condividere e senza dare alcun apporto, senza mostrare alcuna visione, ma non credo sia per questo che ricoprano il ruolo attribuito dai cittadini.“Va fatto notare, infine – ha continuato il primo cittadino – che abbiamo anche dovuto dibattere su base di una relazione presentata dai Revisori con ampio ritardo, ben oltre il tempo previsto dal Regolamento Comunale: è arrivata in Consiglio solo ieri mattina e non c’è stato il tempo per i Consiglieri di visionarla, né per la Commissione di studiarla.“Insomma, questa confusione di certo non aiuta i lavori del Consiglio né la gestione della cosa pubblica per la comunità. Bisogna fare appello, in questo caso, al senso di responsabilità di ciascuno degli attori che partecipano a queste forme di gestione e, si badi, non sulla base di una aleatoria fiducia nel futuro, perché abbiamo dimostrato con i fatti che in questi anni proprio nell’ambito della programmazione e del bilancio i lavori sono stati portati avanti con frutto: non è un caso che abbiamo risanato un bilancio in condizioni disastrose, facendo di fatto rinascere Aci Sant’Antonio, e sulla base di questa straordinaria azione è di tutta evidenza che consideriamo delicato ogni passaggio, senza approntare scenari fantasiosi.“Sono lieto dell’approvazione dei punti – ha concluso – e ringrazio per questo i Consiglieri comunali e gli uffici che hanno permesso di ottenere i risultati che conosciamo. Mi auguro che in futuro non si arrivi a queste forme di dibattito, che lasciano sul campo solo veleni e di certo non danno alcun apporto utile”.

Il Gonfalone della città di Napoli nella Camera Ardente per Lina Wertmuller, la superdonna dagli occhiali bianchi

 

La camera ardente per Lina Wertmüller  allestita in Campidoglio è meta di personaggi ed artisti del mondo dello spettacolo e della cinematografia.        La  grande regista aveva  realizzato film densi di ironia e intelligenza…Era la regina della commedia all’italiana.

Era nata il 14 agosto 1928 , sposata allo scenografo Enrico Job con cui ha adottato la figlia Maria Zulima. e aveva firmato film come “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”, “Pasqualino settebellezze”, “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, segnando la storia della commedia italiana.

Il cinema arriva solo dopo un lungo periodo teatrale e poi televisivo in cui è autrice e regista della prima edizione di Canzonissima e di quello straordinario sceneggiato che fu Il giornalino di Gian Burrasca con Rita Pavone protagonista nel ruolo del ragazzino pestifero, un punto di riferimento per intere generazioni fin dalla prima messa in onda nel 1964.

 

Lina Wertmüller, che debuttò nel 1963 con “I basilischi” dopo essere stata anche assistente di Fellini, è stata la prima cineasta donna a essere candidata, nel 1977, per la miglior regia ai premi Oscar, spezzando  un autentico tabù. Non sarebbe più accaduto fino a Jane Campion e a “Lezioni di piano”. Nel 2020 proprio l’Academy le ha conferito un Oscar alla carriera.

L’Amministrazione Comunale di Napoli ha inviato oggi il Gonfalone della città alla sede del Campidoglio a Roma nella camera ardente per Lina Wertmuller. La regista, scomparsa ieri, era diventata cittadina onoraria di Napoli nel 2015.

Misterbianco: uccisa giovane donna, i Carabinieri indagano a tutto campo e non escludono alcuna ipotesi

Furto al Compro Oro, uomo denunciato per ricettazione - Tuttoggi

 

Una giovane donna, di 27 anni,  Giovanna Cantarero, nota come “Jenny”è stata uccisa poco dopo le 21,30 a Montepalma, frazione di Misterbianco, nel catanese. La vittima è stata assassinata con diversi colpi di arma da fuoco indirizzati al volto mentre era in strada dopo essere uscita dal suo posto di lavoro,sito in Via Alfredo Nobel a quanto si apprende, un panificio. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del comando provinciale e uomini del Sis che hanno avviato le indagini non escludendo alcuna ipotesi

 

Dalla California a Palermo, un progetto per giovani specialisti Web, per investire in Sicilia e resto del Paese

 

 

 

Dalla Silicon Valley a Palermo, la startup americana Confidence Systems assume 50 specialisti web

Martedì 14 dicembre, il CEO Leo Rocco, presenterà il progetto al sindaco Leoluca Orlando, ai partner e alla stampa. L’azienda californiana apre un Hub in Sicilia e cerca sviluppatori ed ingegneri

Dalla Silicon Valley a Palermo con l’obiettivo di investire in Italia, partendo dalla Sicilia. È il progetto di Confidence Systems, startup americana con sede a San Francisco in California che, con il supporto della siciliana Edgemony, aprirà un Hub di Innovazione europeo a Palermo, assumendo più di 50 risorse da inserire in organico tra sviluppatori e specialisti web. Il progetto sarà presentato in anteprima al sindaco Leoluca Orlando, martedì 14 dicembre, a Palazzo delle Aquile alle ore 11.30 e, alla stampa e ai partner dell’azienda, alle ore 17.30 alla Fondazione Barbaro di via Butera, 24. Presenti il Ceo di Confidence Systems, l’italoamericano Leonardo RoccoMarco Imperato e Daniele Rotolo, fondatori di Edgemony, l’assessore all’Innovazione tecnologica del Comune di Palermo, Paolo Petralia Camassa. Ingresso libero con green pass.Cosa è Confidence SystemsLa pandemia da Covid 19 ha cambiato la vita degli abitanti del pianeta e ha ulteriormente complicato la routine lavorativa delle aziende con nuove procedure burocratiche e pratiche. Da ciò ha preso spunto l’italoamericano Leonardo Rocco per creare Confidence Systems, una piattaforma che sfrutta l’intelligenza artificiale per monitorare tutti i processi produttivi, ad assicurarsi che siano svolti nel modo giusto e che siano verificabili in ogni momento da parte del supervisore e del cliente stesso.Dalle banche, aziende alimentari, ristoranti, catene alberghiere, alle officine meccaniche specializzate, alle scuole, dovunque ci siano più livelli di intervento e varie sequenze di operazioni, offre un preciso sistema di controllo. «In un mondo pieno di incertezze, abbiamo tutti bisogno di persone di cui possiamo fidarci, persone in cui abbiamo la massima fiducia per svolgere bene il lavoro» è il claim di della Confidence® Partner Community.

Chi è Leonardo RoccoFiglio di genitori emigrati a New York, nel 1965, Leonardo Rocco, detto Leo (nella foto sopra) , è un esperto di sviluppo globale del prodotto e pioniere nei pagamenti da dispositivo mobile. Ha creato la società Confidence Systems che ha sviluppato una piattaforma “Do-Things-Right” basata sull’intelligenza artificiale che offre tranquillità, rendendo più efficiente, coerente e trasparente il completamento delle attività in conformità con le normative e le linee guida applicabili, in modo che le aziende possano prosperare. A Palermo, presenterà anche la versione italiana del suo libro, “Winning @ Product Development”, pubblicato in inglese all’inizio del 2021.Cosa è EdgemonyEdgemony, partner di Confidence Systems, attiva nei settori digital, tech e innovazione, è una startup con sede a Palermo, fondata da Marco Imperato, già Cpo di Mosaicoon e con esperienze in Saatchi & Saatchi e da Daniele Rotolo, ex Hr Director di Mosaicoon e prima in Piaggio ed Erg. Dal 2020 si occupa di formare aziende nazionali e internazionali su metodologie e framework all’avanguardia nonché futuri talenti digitali e tech con l’obiettivo di “trattenerli” in Sicilia. Edgemony supporterà Confidence Systems nell’individuazione e nella formazione delle 50 risorse che costituiranno il polo tecnologico e che lavoreranno allo sviluppo del software della piattaforma, manutenzione e test.

 

Con la Sentenza della Consulta, -afferma il sindaco di Catania Salvo Pogliese- dobbiamo distinguere le rappresentanze del Sindaco da quelle dell’amministrazione territoriale”

ciao

 

In merito al pronunciamento della Corte Costituzionale su ruolo unico sindaco del comune capoluogo ed ente Città metropolitana, il sindaco Salvo Pogliese ha diffuso la seguente nota:

L’irragionevolezza e il contrasto con i principi costituzionali delle attuali disposizioni della Legge Delrio/Crocetta con riferimento alla disciplina degli organi delle Città Metropolitane, formulata nella sentenza della Corte Costituzionale depositata ieri, segnala le profonde incongruenze nell’automatica identificazione del Sindaco del Comune capoluogo con il Sindaco Metropolitano. Non è certo il tempo di piccoli interessi a doverci fare muovere.

Personalmente, infatti, con l’esperienza diretta della cogestione di due importanti enti territoriali come il Comune e la Città Metropolitana di Catania, ho sempre pubblicamente rilevato la necessità di distinguere le rappresentanze elettive del sindaco del capoluogo con il vertice dell’amministrazione territoriale di area vasta. E per questo auspico fortemente che tra le “pluralità di soluzioni possibili”, individuate dalla Consulta,  vi sia un’autonoma squadra di governo e un rinnovato impegno di mezzi e risorse, per gestire a tempo pieno l’autentica rinascita dell’ente intermedio, massacrato istituzionalmente da una fallimentare  e inutile riforma.

Ponendo rimedio alle funzionali criticità che ne derivano, anche in termini di servizi ai cittadini, il Parlamento regionale raccolga con un tempestivo intervento legislativo la sollecitazione della Corte Costituzionale in materia elettorale. Si restituisca, cioè, la parola ai cittadini per eleggere direttamente tutti gli organi delle ex Province, ridando valore di partecipazione popolare alle delicate competenze di area vasta, lasciate intatte a Enti, nel frattempo irresponsabilmente, privati di autonoma direzione politica e senza i necessari strumenti finanziari e di personale”.

Commissione Sanità Comune di Catania: venerdì e sabato sensibilizzazione sulla diagnosi precoce della endometriosi

 

panchina gialla

 

CATANIA

L’importanza della diagnosi precoce della endometriosi è il tema al centro del progetto “Endopank” che la Commissione consiliare Sanità, presieduta da Sara Pettinato, promuoverà con due iniziative nelle giornate di venerdì 10 e sabato 11 dicembre.
Venerdì, alle ore 10, nel liceo artistico “Emilio Greco” di Catania si terrà la lectio magistralis  del professore Giuseppe Ettore, Capo Dipartimento Materno Infantile Arnas Garibaldi, e del  dottore Marco D’Asta, dirigente medico presso la UOC di Ginecologia Arnas Garibaldi.
I due esperti, ospiti del preside Antonino Massimino, spiegheranno agli studenti cosa è e come si manifesta l’endometriosi, patologia subdola e invalidante che può essere definita come un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala, in questi organi, di cellule endometriali che in condizioni normali si trovano solo all’interno dell’utero. La malattia, che si manifesta in genere con forti dolori e sofferenze intestinali, colpisce soprattutto le donne tra i 25 e i 35 anni e se  non diagnosticata in tempo può anche portare alla perdita della fertilità.
Dopo la lezione, alle ore 11, i ragazzi del liceo si recheranno in piazza Dante per colorare di giallo una panchina, che sabato  alle ore 11, alla presenza del sindaco Salvo Pogliese, sarà consegnata alla cittadinanza insieme ad una targa offerta dall’ Associazione “La Voce di una è  la voce di tutte”, promotrice del progetto “Sediamoci sul giallo: Endopank™”,  che propone una panchina gialla in ogni città, paese, borgo italiano, preferibilmente in prossimità delle scuole per sensibilizzare sul tema in particolare le giovani donne.
Alla manifestazione parteciperanno  la presidente della Commissione Sanità Sara Pettinato, il professore Giuseppe  Ettore,  il dottore  Marco D’Asta, il preside del Liceo  Artistico Emilio Greco,  Antonino Massimino, e la professoressa  Liliana Nigro con gli studenti dell’Accademia  di  Belle Arti, cattedra di Storia del Costume, che si esibiranno in una sfilata di abiti da loro realizzati.