TECNICI DI CATANIA :«PROLUNGARE STATO DI CALAMITÀ E UNIFORMARE LE NORMATIVE»

 

Due i disegni di legge proposti da Ordine Ingegneri e OAPPC di Catania, Geometri etnei, Geologi di Sicilia e Commissario Straordinario per la ricostruzione Salvatore Scalia

 

CATANIA –

 Un’emergenza nell’emergenza, tra i tempi lenti e gli ostacoli della burocrazia, le difficoltà provocate dalla pandemia, il rischio idrogeologico, il dramma causato dal maltempo e le problematiche legate allo smaltimento della cenere vulcanica dell’Etna. È in questo scenario che «chiediamo di essere supportati per ricostruire velocemente, con progetti di qualità e nel solco della legalità», ha sintetizzato il Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma di Santo Stefano Salvatore Scalia, durante l’incontro di questa mattina (25 ottobre) – moderato dal direttore de La Sicilia Antonello Piraneo – voluto dall’Ordine regionale dei Geologi, da quelli etnei degli Ingegneri e degli Architetti PPC e dal Collegio dei Geometri di Catania.

«A distanza di quasi tre anni la ricostruzione prosegue a rilento, tra le difficoltà arrecate dall’emergenza coronavirus e un sistema normativo che rappresenta un freno, più che una spinta: i tempi per avviare i lavori sono molto lunghi e difficilmente in linea con le scadenze dello stato di emergenza, fissato per il 30 novembre 2021. A questo aspetto si aggiunge il termine del mandato del Commissariato i scadenza il 31 dicembre di quest’anno – ha sottolineato Scalia – per questa ragione è assolutamente necessario prolungare lo stato di emergenza e di applicazione del Sismabonus, uniformando la normativa a quella utilizzata per il terremoto del Centro Italia e dell’Emilia-Romagna, dove l’emergenza dura ormai da 9 anni».

Un confronto da cui sono emerse proposte attuative e criticità dell’attuale regolamentazione: «Molte pratiche non evase sono in fase di istruttoria a causa di alcune difformità urbanistiche, problema che in altre realtà è stato superato – ha aggiunto Scalia – altra disparità emersa è quella legata agli onorari dei tecnici, il cui compenso è individuato su base forfettaria e che incide sul numero e sui tempi degli interventi di piccoli importi. Ragion per cui sarebbe opportuno aumentare le quote destinate ai professionisti: ma affinché questo accada è necessario incrementare i fondi a disposizione. Infatti, i 200 milioni di euro individuati in una prima fase avrebbero dovuto vedere un secondo stanziamento, cosa che non è mai accaduta. Infine, altro aspetto è quello legato alla proroga del Sismabonus, non prevista per immobili unifamiliari e villette, che rappresentano la tipologia più diffusa del nostro territorio».

«Ritengo – è intervenuto il sindaco di Catania Salvo Pogliese – che si tratti di un’iniziativa lodevole, di equità e di buon senso: un testo in cui s’immagina la predisposizione di due disegni di legge da equiparare a quelli già approvati dal Parlamento Nazionale per il sisma dell’Italia centrale. È surreale che esistano due procedure diverse». L’attuale scenario, infatti, «sottovaluta la situazione del nostro territorio – ha evidenziato il presidente degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce, che ha preceduto la relazione tecnica del segretario dell’Ordine Alfio Torrisi – creando distinzione tra “terremoti di serie A e serie B”. Chiediamo, dunque, che avvenga un allineamento sia sul piano finanziario, che normativo. Essenzialmente su due punti: quello dei piccoli abusi, dove ad oggi non è possibile avere un iter parallelo, così come avviene nel Centro Italia. L’altro legato alle competenze tecniche, dove nel contributo della ricostruzione non viene tenuto conto della complessità del progetto, a differenza di quanto accade nel Centro-Nord».

«Il percorso da seguire – ha aggiunto il presidente OAPPC CT Sebastian Carlo Greco – è quello delle altre zone terremotate del nostro Paese, in cui si è intervenuto con dovuti e tempestivi passaggi legislativi. Al momento, infatti, la disparità tra il testo che regolamenta la ricostruzione nei nove Comuni interessati e quello del resto d’Italia presenta due importanti violazioni all’articolo 3 della Costituzione. Le categorie professionali interessate si muovono nella stessa direzione, mostrando la capacità di fare rete intorno a un’emergenza prioritaria, che va affrontata con il contributo di tutti».

«Il titolo di questo convegno – ha commentato il presidente dei geometri di Catania Agatino Spoto – è frutto di una riflessione e un lavoro fatto in sinergia tra gli Ordini professionali e il Commissario Straordinario, sulla base di criticità emerse nel corso del tempo. Oggi, l’obiettivo è uno solo: accelerare i tempi per la ricostruzione». Riflessione ampiamente condivisa da Mauro Corrao, presidente del Geologi di Sicilia, che ha puntualizzato: «Il nostro è un territorio estremamente fragile, dal punto di vista idrogeologico, vulcanico e sismico. Conoscerlo a fondo e pianificare al meglio l’urbanizzazione diventa di fondamentale importanza in termini di sicurezza e riqualificazione. Per far questo, però, occorre fare fronte comune affinché la politica possa rendere fattive le idee tecniche di intervento». Proprio il mondo politico è stato il primo destinatario dell’incontro di oggi, con l’invito ai parlamentari regionali della provincia di Catania e ai deputati e senatori eletti in Sicilia, oltre che ai sindaci dei nove Comuni interessati. Presenti gli onorevoli Gaetano Galvagno, Angela Foti, Fausto Raciti, il senatore Cristiano Anastasi, in collegamento il sindaco del Comune di Acireale Stefano Alì, il sindaco di Aci Sant’Antonio Santo Orazio Caruso, il sindaco di Zafferana Salvatore Russo.

L’Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?

 

                                                       Palermo, Villa Zito / Venerdì 29 ottobre, ore 16.00 – 19.00

Venerdì 29 ottobre dalle ore 16.00 alle 19.00 Villa Zito ospiterà la giornata di studio L‘Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?, che coincide con la presentazione del catalogo “L’Arte della Libertà. Diario di un modello inclusivo”, a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone. L’appuntamento, che sarà l’occasione per parlare di esecuzione penale esterna, messa alla prova, giustizia riparativa e di nuovi modelli di art care per ripensare le politiche penitenziarie, vuole essere una riflessione ispirata dall’esperienza artistica del progetto L’Arte della Libertà, condotto tra il 2019 e il 2020 all’interno della Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone di Palermo.

E proprio per rimarcare il valore dell’arte contemporanea che genera inclusione, e favorire lo scambio tra il carcere e le istituzioni culturali cittadinesabato 30 ottobre, l’installazione luminosa Volare per una farfalla non è una scelta – realizzata durante il progetto dall’artista Loredana Longo in collaborazione con un gruppo di trenta persone, tra detenuti, operatori socio sanitari, operatori museali e polizia penitenziaria -, sarà ufficialmente allestita e resterà in permanenza nella Sala dei colloqui della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo.

L’Arte della Libertà” è un progetto a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, nato nel 2019 con l’obiettivo di introdurre la pratica artistica e l’arte contemporanea in ambito carcerario, per generare nuove relazioni e creare un racconto inedito di questo luogo, per collegare il dentro al fuori. Svoltosi sotto la guida dell’artista Loredana Longo e la supervisione scientifica dello psichiatra Sergio Paderi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo (ASP), il progetto è stato accompagnato da lezioni di arte contemporanea e visite guidate nei musei cittadini, e nel 2020 ha dato vita alla mostra corale “Quello che rimane”, negli spazi di Palazzo Branciforte.

L’Arte della Libertà è un progetto a cura di Elisa Fulco (Associazione Acrobazie) e Antonio Leone (ruber.contemporanea), ed è sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia, con la partnership della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo, della Galleria d’Arte Moderna di Palermo e dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo. 

Venerdì 29 ottobre, ore 16.00 – 19.00 / Palermo, Villa Zito, Via della Libertà, 52
L’Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?
(Ingresso libero, previa esibizione del green pass)
L’obiettivo della giornata di studi è indagare se l’arte e la cultura possono aiutare a superare una visione meramente retributiva della pena, coinvolgendo attivamente i diversi stakeholder e la comunità per tenere insieme bellezza, welfare e giustizia sociale.
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali di Raffaele Bonsignore (Presidente Fondazione Sicilia); Fabio Giambrone (Vicesindaco Comune di Palermo); Antonio Balsamo (Presidente Tribunale di Palermo); Cinzia Mantegna (Assessore alla Cittadinanza solidale Comune di Palermo); Luisa Leone (Presidente Tribunale di Sorveglianza di Palermo); Fabio Prestopino (Direttore Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo); Clara Pangaro (Direttore Istituto Penale per i Minorenni con annesso Centro di Prima Accoglienza di Palermo), le cui presenze sottolineano l’importanza di creare relazioni virtuose tra i diversi soggetti istituzionali e civili per aprire il carcere al territorio.
Elisa Fulco e Antonio Leone, curatori del progetto, racconteranno insieme all’artista Loredana Longo e a Sergio Paderi, psichiatria dell’ASP, la metodologia alla pari adottata per generare condivisione all’interno del gruppo misto di lavoro e alleanze tra il carcere e le istituzioni cittadine; la scelta del diario di bordo per restituire il processo artistico in tutte le sue fasi, con l’obiettivo di creare un racconto del carcere esteticamente valido e dal volto umano.
Lucia Castellano (Direttore Generale per l’Esecuzione Penale Esterna e di messa alla prova) presenterà le opportunità delle sanzioni di comunità a livello nazionale e le esperienze di coinvolgimento degli attori del territorio in un percorso di responsabilità condivisa.
Antonio Gelardi (Direttore Esecuzione penale esterna di Catania) presenterà e racconterà alcuni casi virtuosi in cui sono state avviate collaborazioni con gli stakeholder del territorio in ambito culturale. Giuseppe di Chiara (Professore ordinario di Diritto penale processuale del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo) introdurrà il tema della giustizia riparativa in sede penale, riconosciuto anche dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea, e le possibilità per introdurre pratiche di restorative justice in contesti internazionali, nazionali e locali.

Al termine della giornata si presenterà il documentario “Chiamarsi per nome” (a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, con la regia di Georgia Palazzolo), che racconta un anno di lavoro del progetto attraverso le testimonianze dei detenuti, degli operatori penitenziari e socio-sanitari, dell’artista Loredana Longo, dei curatori e dei sostenitori dell’iniziativa (Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia), per rendere comprensibile il modello alla pari generato dall’orizzontalità dei processi artistici.
 

 


 

PROMOZIONE DEL TERRITORIO PER PIANIFICARE IL FUTURO DELLA CITTÀ DI CATANIA

Architetti etnei incontrano il sindaco di Catania Salvo Pogliese e l’assessore Mirabella

Confronto tra primo cittadino e il nuovo Consiglio dell’Ordine etneo e della sua Fondazione

 

CATANIA –

 «Promozione e valorizzazione del territorio attraverso il contributo attivo della nostra categoria e la condivisione di scelte politiche strategiche per una Catania migliore. Vogliamo che l’architettura torni ad avere un peso specifico nella nostra città». Questa la posizione del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Catania, che ha incontrato il sindaco della città etnea Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura di Catania Barbara Mirabella, per avviare nuove possibili collaborazioni su molteplici fronti.

«Il confronto con gli ordini, i sindacati e le associazioni è di fondamentale importanza per la nostra Amministrazione, che ha sempre condiviso i percorsi di sviluppo – ha commentato Pogliese – è nostro dovere instaurare un dialogo proficuo e affidarci a chi ha competenze adeguate. Proprio nei giorni scorsi la giunta da me presieduta – su proposta dell’assessore alle Politiche comunitarie Sergio Parisi e l’impulso dell’assessore ai Lavori Pubblici Enrico Trantino – è stato approvato un bando per l’assunzione triennale di ingegneri, geometri e architetti, con l’obiettivo di potenziare l’organico tecnico in un momento cruciale di cambiamento della città».

Un’evoluzione dettata anche dai Concorsi di idee, «modello sposato dalla nostra Amministrazione con l’obiettivo di arricchire di bellezza, contenuto e professionalità la visione urbanistica della città – ha aggiunto l’assessore Mirabella – Una condivisione d’intenti quella con l’Ordine e la sua Fondazione, in un percorso di rinnovamento in cui la sfida dev’essere anche quella di ripensare gli spazi, modellandoli a misura di donna e bambino».

«Occorre porre l’attenzione sulla visione d’insieme della città, partendo dalla storia e dal rapporto con la natura e il paesaggio: due punti fondamentali per intraprendere un percorso di pianificazione, a distanza di 50 anni dall’approvazione del vecchio strumento urbanistico. Una metamorfosi metropolitana “sistemica” per creare nuove opportunità e per valorizzazione il patrimonio artistico e culturale», ha spiegato il presidente dell’OAPPC CT Sebastian Carlo Greco. «In quest’ottica – ha proseguito – assume grande importanza la realizzazione di un Urban Center, luogo deputato a ricevere, condividere e “metabolizzare” la progettualità, perché Catania ha bisogno di “essere osservata” non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai cittadini e dai visitatori. Così com’è essenziale esaltare il legame con il mare, valorizzando e trasformando il concetto di Waterfront attraverso l’istituzione di un apposito ufficio costiero, che punti i riflettori sul lungomare, il litorale della Plaia e il porto».

Tasselli importanti, con l’«ambizione di restituire all’Architettura un ruolo centrale nel dibattito sulla costruzione del vivere e dell’abitare – ha dichiarato la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno – la nostra figura professionale può e deve dare un grande contributo al processo di riqualificazione e rigenerazione urbana. La Fondazione mira proprio al potenziamento della formazione, perché è grazie alle competenze dell’architetto che è possibile immaginare, progettare e interpretare la città presente e futura. Occorre costruire nuovi modelli urbani “sostenibili”, in linea con le nuove esigenze della società e con le direttive dell’Unione Europea, in grado di valorizzare il potenziale di genere e di riscrivere i codici di lettura degli spazi. Gli architetti sono depositari di una forte responsabilità etica nei confronti della società: la nostra mission è restituire alla nostra professione un ruolo attivo e propositivo».

Presenti all’incontro i referenti degli uffici, Governo del Territorio dell’Ordine degli Architetti P.P.C. Giuseppe MessinaAndrea Toscano (Relazioni Pubbliche), Giovanni Lucifora (Sicurezza), Pippo Gianformaggio (Sismica e Protezione Civile), Veronica Leone (Internazionalizzazione) e Salvatore Borzì (Osservatorio piano strategico città metropolitana).

 

“LIBERTA’, LIBERTA'”, L’ONDA GIGANTESCA DI PROTESTA CONTRO IL GREEN PASS INVADE TUTTA ITALIA

 

Green pass, proteste a Roma, Milano e Torino

Manifestazioni in tutta Italia contro l’obbligo del Green Pass. Da Trieste a Milano, da Roma a Napoli, da Pescara a Catania, cortei e proteste, soprattutto dei NO Vax ieri 23 ottobre.  Non è ben vista l’azione del Governo di rendere obbligatorio il Green pass, soprattutto per i dipendenti pubblici e privati.  Quasi tutti non credono alla efficacia dei vaccini e la gran parte dei No Vax  richiamano i recenti casi di effetti avversi che hanno provocato la morte anche ai giovanissimi che non avevano alcuna patologia.Vediamo cosa è successo nelle principali città.

Roma Green pass, in migliaia alla protesta in piazza del Popolo - Cronaca -  quotidiano.net

ROMA -Un  gran numero di manifestanti ha protestato contro il green pass. “Draghi dimettiti”, “Freedom”, “Con i portuali di Trieste”, sono gli slogan esibiti dai manifestanti. Tra loro, gli attivisti del movimento “Liberi Cittadini” e l’attore Enrico Montesano.

MILANO

 I no green pass sono scesi in piazza a Milano, come ogni sabato da fine luglio, a Milano. Secondo i dati forniti dalla questura alla manifestazione senza autorizzazione hanno partecipato “almeno 6.000” persone. Il dispositivo di ordine pubblico predisposto da via Fatebenefratelli ha monitorato l’iniziativa che, partita da Piazza Fontana – verso le ore 17.20 – ha comportato disagi per il traffico e le attività commerciali del centro.

La Polizia comunica  che ” gruppi di manifestanti  si sono avvicinati con fare ostile, creando pressione sul cordone di polizia attestato in piazza Cinque giornate a protezione della vicina sede della Cgil e del Tribunale“.

NAPOLI 

Sono circa 400 le persone che hanno partecipato alla manifestazione contro il green pass a Napoli. Come ormai ogni sabato pomeriggio, la manifestazione si è svolta in modo stanziale a piazza Dante, senza corteo. Un piccolo palco è stato allestito ai piedi della statua di Dante per permettere ad alcuni dei presenti di intervenire con il megafono. Striscioni con slogan contro il green pass sono stati affissi alla cancellata che circonda la statua al centro della piazza.

CATANIA

La Sicilia è presente alla protesta con la città di  Catania  laddove circa 500 hanno partecipato a un corteo che, partito da piazza Roma, si è sviluppato, al grido di ‘libertà, libertà’. L’iniziativa è stata promossa da Forza nuova, Arca dell’alleanza, Fisi e Italexit. Tra i partecipanti anche esponenti di gruppi antagonisti della sinistra catanese. A piazza Cavour, inoltre, è stato allestito da Italexit un palco con un maxischermo per potere seguire e collegarsi con la protesta contro il Green pass in corso a piazza Politeama a Palermo.

Napoli,nuova Giunta rinnova contratto di 142 vigili urbani

 

Vigili urbani, Giunta rinnova contratto di 142 agenti

La giunta comunale riunitasi ieri  – su proposta del sindaco Gaetano Manfredi e dell’assessore alla Polizia Municipale Antonio De Iesu – ha approvato la delibera che modifica il piano triennale dei fabbisogni di personale 2021/2023 relativamente alle assunzioni a tempo determinato di 142 agenti di polizia locale i cui contratti sono in scadenza oggi.

Il rinnovo, – informa l’Ente comunale –  parte il 1 novembre e termina il 31 dicembre 2021, è coperto da circa 1 milione di euro attinto da risparmi di spesa.

L’amministrazione si impegna a garantire il rifinanziamento per il 2022. Per l’operatività della delibera approvata dai Comuni in riequilibrio è necessaria l’approvazione della Costel (Commissione per la Stabilità finanziaria degli Enti locali).

Il sindaco Manfredi e l’assessore De Iesu sono in stretto contatto – informano nel Comunicato -con i vertici del Ministero dell’Interno affinché già nella prossima riunione la Costel possa dare il via libera definitivo……

Differenziata, ancora disagi col secco per la chiusura della discarica di Lentini.

Viterbo pattumiera del Lazio, Lega: «Non basta dire no. Chiesto consiglio  straordinario, la città deve alzare la voce» - EtruriaNews

 

Caruso: “I Comuni rischiano una bomba ecologica

Continua la crisi della discarica di Lentini, che costringe gli operatori a rimanere fuori dai cancelli senza poter conferire.
A causa di ciò anche oggi ad Aci Sant’Antonio per la raccolta differenziata della frazione secca dei rifiuti ci saranno dei disagi,con ritardi e possibili mancati ritiri.

 

L’amministrazione santantonese auspica in questo senso un intervento deciso da parte di Palazzo d’Orléans: “La Regione si svegli – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia, Quintino Rocca (nella foto sopra)– perché i Comuni non possono più subire queste inefficienze. Chi più chi meno siamo arrivati a percentuali alte con grandi sacrifici per tutti i cittadini,abbiamo lasciato le buste miste, abbiamo intensificato i controlli nei condomini, abbiamo incentivato il più possibile la raccolta differenziata, ma se dopo tutto questo il sistema implode così facilmente, senza che nessuno muova un dito, si rischia allora davvero di giocare sulla pelle dei cittadini e far perdere loro la fiducia nelle istituzioni”.

 


Il Sindaco, Santo Caruso, evidenza i rischi: “A distanza di neanche sessanta giorni siamo di nuovo nella stessa situazione: ad un certo orario cancelli chiusi per raggiunto limite di conferimento e camion pieni di spazzatura costretti a tornare indietro. Possibile che neanche sessanta giorni sia riuscita a durare la soluzione? È clamoroso, si preferisce far rischiare le bombe ecologiche ai Comuni costretti a non raccogliere piuttosto che assumersi le proprie responsabilità”.

Domenica 24 a Messina – Piazza Cairoli la campagna “IO NON RISCHIO – buone pratiche di Protezione civile” edizione 2021

Presentata oggi nel corso di una Conferenza Stampa a Palazzo Zanca- Prevista la simulazione di interventi di emergenza

La campagna nazionale per le buone pratiche di Protezione Civile “IO NON RISCHIO”, giunta alla XI edizione, é stata presentata oggi a Palazzo Zanca, nel corso di una conferenza stampa, dall’Assessore alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli, dall’esperto Antonio Rizzo e dall’arch. Grazia Rosa Cammaroto del Dipartimento Regionale di Protezione civile.

Presenti all’incontro con i giornalisti anche una rappresentanza delle Associazioni di Volontariato partecipanti alle attività che si svolgeranno domenica 24, dalle ore 10 alle 20, a Piazza Cairoli e, qualora le condizioni meteo fossero avverse, nell’androne di Palazzo Zanca. Prevista la simulazione di interventi di emergenza a seguito di un terremoto e successiva onda di maremoto. La manifestazione, cui ha aderito la città di Messina, coinvolgerà in contemporanea circa 350 piazze italiane con numerosi eventi online.
L’obiettivo di questa campagna – ha sottolineato l’Assessore Minutoli – é educare, formare ed informare l’intera cittadinanza sui possibili rischi presenti sul territorio nel quale si vive e sul conseguente comportamento da tenere in caso di emergenza al fine di avere una cittadinanza consapevole. La prevenzione, realizzata attraverso piani di emergenza comunali, è basilare per evidenziare eventuali criticità e fornire spunti di riflessione e di dialogo per la correzione dei comportamenti e la programmazione di interventi necessari e indispensabili per il miglioramento del livello di sicurezza, ma anche per la gestione dell’emergenza sisma per organizzare un soccorso tempestivo ed efficiente. Alle attività della manifestazione partecipano specifiche professionalità che ringrazio – ha concluso Minutoli – insieme alle Associazioni di volontariato e a tutti coloro che prenderanno parte all’iniziativa. Le Associazioni di Volontariato che contribuiranno alla realizzazione del programma a Piazza Cairoli sono Mari e Monti 2004, Legambiente dei Peloritani e Castel Gonzaga”.
Per l’undicesimo anno consecutivo Volontariato di Protezione civile, Comuni, Regioni e mondo della ricerca scientifica torneranno a incontrare i cittadini per diffondere la conoscenza dei rischi e sensibilizzare le comunità sulle vulnerabilità dei diversi territori, anche attraverso il racconto e la condivisione di conoscenze, esperienze e memorie storiche degli eventi che hanno interessato il nostro Paese.

Quest’anno, grazie all’impegno di circa 3000 volontari, la campagna sarà attiva in 300 spazi formativi e informativi sui social e fisicamente in circa 350 piazze. Tra le novità dell’edizione 2021 anche il debutto della diretta nazionale “Io non rischio”, un progetto organizzato dal Dipartimento della Protezione civile, in collaborazione con l’Istituto Statale Cine-Tv Roberto Rossellini di Roma. Una diretta streaming sul canale YouTube del Dipartimento che domenica mattina offrirà ai cittadini spunti di riflessione e approfondimenti utili a diffondere la cultura di Protezione civile. In un territorio come quello italiano, in cui più del 90% dei Comuni ha aree esposte a rischio alluvioni e frane e il 41% della popolazione risiede nelle zone a più elevata pericolosità sismica (zone 1 e 2), risulta infatti sempre più importante puntare sulla cultura della prevenzione e su cittadini consapevoli dei rischi a cui sono esposti.

La campagna, nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico, è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Reluis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), Fondazione Cima (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), Centri di Competenza del Dipartimento, Regioni, Province Autonome e Comuni. .

Da Catania vibrato appello: ” Velocizzare con la politica siciliana la ricostruzione post- sisma SStefano del 2018″

Lunedì 25 ottobre, ore 10.30, via V. Giuffrida 202 Catania: incontro organizzato da Ordini professionali e Commissario Straordinario per la ricostruzione

L’appello di Ingegneri, Architetti, Geometri etnei e Ordine dei Geologi di Sicilia ai parlamentari regionali della provincia di Catania e ai deputati e senatori eletti in Sicilia

 

CATANIA –

Velocizzare e rendere efficace la ricostruzione post-sisma di Santo Stefano, terremoto che nel 2018 ha segnato il nostro territorio. Da quasi tre anni i lavori vanno a rilento: motivo che ha spinto gli Ordini professionali catanesi a trovare e proporre soluzioni per accelerare l’iter. Ordine degli Ingegneri (presidente Mauro Scaccianoce), Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (presidente Sebastian Carlo Greco), Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Catania (presidente Agatino Spoto) e Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia (presidente Mauro Corrao), insieme al Commissario Straordinario ricostruzione post-sisma Salvatore Scalia, sono i promotori di un incontro che si terrà lunedì 25 ottobre 2021 alle ore 10,30 nella sede degli Ingegneri (via V. Giuffrida 202), dal titolo “#Sisma di Santo Stefano – da terremoto di “Serie B” a emergenza prioritaria”.

Un confronto per avanzare una proposta legislativa con l’obiettivo di uniformare il Piano di Ricostruzione post-terremoto con quello del Centro Italia. A puntare i riflettori sull’argomento – dopo i saluti del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e del sindaco di Catania Salvo Pogliese – saranno i presidenti degli Ordini organizzatori e il Commissario Scalia. Un incontro volto a spezzare l’attuale stasi per cambiare rotta: la mozione sarà posta all’attenzione dei parlamentari regionali della provincia di Catania e dei deputati e senatori eletti in Sicilia (invitati tutti per l’occasione), alla presenza dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali dei 9 Comuni coinvolti: Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana.

Il dibattito sarà moderato dal direttore del quotidiano etneo La Sicilia Antonello Piraneo

Premio Carretto Siciliano’ Aci Sant’Antonio, le targhe per il sostegno alla manifestazione

Caruso: “Un riconoscimento doveroso in questo periodo difficile”

Si è svolta questa mattina presso la stanza del Sindaco, nel palazzo municipale, la piccola cerimonia di consegna delle targhe alle sei aziende che hanno sostenuto quest’estate la nona edizione del ‘Premio Carretto Siciliano’.
Un momento, svoltosi alla presenza del vicesindaco Giuseppe Santamaria e del consigliere comunale Salvo Conti, al quale il primo cittadino, Santo Caruso, teneva in particolar modo per via delle difficoltà che il periodo emergenziale presenta soprattutto nell’ambito dell’organizzazione di importanti manifestazioni pubbliche, nonché un’opportunità di confronto con importanti realtà imprenditoriali del territorio. Tra gli argomenti emersi nell’ambito della consegna è stata
data particolare rilevanza alle potenzialità di Aci Sant’Antonio, con una disamina delle opportunità che il territorio offre sotto il profilo dell’attrattiva e con un’analisi delle difficoltà da superare,difficoltà per le quali anche grazie alla presenza di realtà così importanti è possibile continuare un percorso di superamento già avviato sotto diversi aspetti.

 

La presenza di queste aziende ha significato tantissimo quest’estate –ha dichiarato il Sindaco – perché senza il loro supporto sarebbe stato davvero difficoltoso riuscire a realizzare una manifestazione di qualità sul solco delle otto edizioni precedenti. Invece ci siamo riusciti e abbiamo deciso di premiare il loro sforzo, facendo presente quanto siano state importanti e quanto potrebbero ancora esserlo nell’ottica di una visione di futuro che questa nostra realtà territoriale sicuramente merita”.

Una pistola vera – e non scenica – sul set del film, l’attore Baldwin uccide la direttrice della fotografia e ferisce il regista

Tragedia sul set del western ‘Rust’, ferito gravemente il regista. 

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Tragedia sul set del film western ‘Rust’ al Bonanza Creek Ranch di Santa Fe, in New Mexico. L’attore Alec Baldwin, (nella foto)  ha sparato con una pistola di scena uccidendo la direttrice della fotografia e ferendo gravemente  il regista.

La vittima H lyna Hutchins, 42 anni. Trasportata d’urgenza in aereo all’ospedale dell’Università del New Mexico ad Albuquerque, è tuttavia deceduta per le gravi ferite riportate. Ma anche il regista Joel Souza, 48 anni, è rimasto gravemente ferito, ora ricoverato in terapia intensiva. Secondo le informazioni diffuse dall’ufficio dello sceriffo della contea di Santa Fe, Baldwin non sapeva che la pistola fosse stata caricata con proiettili veri.  Non si comprende neppure perchè la pistola fosse autentica e non una riproduzione e perchè fosse caricata con proiettili veri.

Si svolgerà comunque una indagine – si apprende -per accertare i fatti avvenuti e per sapere perchè la pistola fosse autentica e non scenica, addirittura caricata con proiettili veri

L’attore Baldwin  visto fuori dagli uffici dello sceriffo, al telefono,era  “sconvolto e in lacrime” dopo le notizie della morte della 42enne uccisa inconsapevolmente.