“I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” è il volume che sarà presentato oggi ,5 novembre alla Sala Nassirya del Senato

ROMA

I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” è il volume presentato il 5 novembre alla Sala Nassirya del Senato con rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, manageriale, giornalistico. Un modello per la società e per le aziende del futuro che coinvolgeranno sia il pubblico che il privato

Diversità e Inclusione: al Senato il confronto sull’impresa che sarà. In un libro il futuro dei rapporti sociali e delle strategie aziendali

Il concetto di inclusione rappresenta il valore fondante della coesione sociale, la quale a sua volta costituisce un aspetto fondamentale per la stabilità del Paese. Senza inclusione non ci può che essere una dialettica distruttiva” sottolinea la Senatrice Paola Binetti 12ª Commissione Igiene e Sanità

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di Diversità e Inclusione. Come dice una nota attivista statunitense: Diversità è essere invitati alla festa. Inclusione è essere invitati a ballare (Diversity is being invited to the party. Inclusion is being asked to dance – Verna Myers). La diversità è un fatto, linclusione è una scelta. La prima rappresenta la pluralità dei punti di vista; col termine inclusione si intende la capacità di costruire un ambiente dove ognuno sia benvenuto e rispettato. Questi elementi sono applicabili a qualsiasi contesto della società odierna, ma in particolare si prestano ad essere al centro dell’azienda del futuro, sia in ambito pubblico che privato. Un’analisi delle trasformazioni del nostro mondo e delle prospettive future è quella proposta nel libro “I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa”, Serarcangeli Editore, scritto da Gianluca Bucci, Professional Coach e fondatore Accademia Italiana Soft Skills, insieme al Manager Coach Danilo Bascucci e con il contributo di professionisti di diversi settori.

L’ANALISI DI UN MONDO CHE CAMBIA – Per affrontare il tema dellinclusione si deve partire dalla diversità, dai concetti di uguaglianza, quella dapprima negata e poi a fatica conquistata nella storia da tante minoranze. Attraverso un viaggio nel tempo si sono toccati i temi dellevoluzione del concetto di diversità e di come le imprese stanno applicando dei nuovi protocolli inclusivi, che coinvolgono tutta lazienda ad ogni livello gerarchico. La meraviglia è che tutto questo è diventato non solo unesigenza per un efficace successo aziendale, ma un vero e proprio ingaggio emotivo orientato ad un migliore benessere organizzativo. Al centro cè la persona, il rispetto per ognuno, laccoglienza e il dare voce a tutti. Nessuno escluso.

La diversità è un fatto, l’inclusione è una scelta – spiega l’autore Gianluca Bucci – Per questo bisogna affrontare il tema dell’inclusione partendo dalla prima. L’inclusione è un valore aziendale, ma non ha una valenza solo intellettuale, ma anche emotiva, culturale, sociale. Vogliamo affrontare l’evoluzione del concetto di inclusione negli ultimi 100 anni, attraverso molteplici analisi che permettono di arricchire il dibattito con diversi punti di vista. Inclusione e diversità sono due facce della stessa medaglia, che possono essere connesse e valorizzate. Obiettivo finale è rivolgerci alla società e a un sistema economico in continua evoluzione per suggerire una maggiore inclusione, che permetta una massimizzazione dei profitti senza trascurare la dimensione sociale”.

Il concetto di inclusione rappresenta il valore fondante della coesione sociale, la quale a sua volta costituisce un aspetto fondamentale per la stabilità del Paese – sottolinea la Senatrice Paola Binetti – Senza inclusione non ci può che essere una dialettica distruttiva, perché si finisce con accentuare le rivalità e si stressano le ragioni della diversità, invece di apprezzare le differenze che ci caratterizzano nell’appartenenza alla realtà umana a cui tutti apparteniamo”.

IL CONTENUTO – Il volume “I colori dell’inclusione” è la testimonianza di un viaggio che ha l’ambizioso obiettivo quello di “innescare e sviluppare” una cultura dell’inclusione e della diversità attraverso preziose testimonianze ed esperienze vissute nella vita quotidiana. Si parte con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dalle Nazioni Unite nel 1948, punto cardine nella storia dell’umanità, e propone una riflessione sull’evoluzione e il riconoscimento dei diritti dell’individuo, tra eventi storici, aneddoti, fenomeni sociali: un insieme di strumenti per capire perché è necessaria l’inclusione affinché le diversità vengano abbattute. A offrire un esempio di come mettere in pratica questi concetti è offerto dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences, impegnata nella scoperta e nello sviluppo di farmaci innovativi, che ha reso integrazione e coesione valori fondamentali della propria mission. Storie di individui si intrecciano al percorso aziendale, proponendo un modello moderno e vincente di lavoro. Proprio al mondo del lavoro e a come si debba applicare a questo ambito il concetto di inclusione è dedicata ampia parte del testo. Un capitolo a parte è dedicato all’attualità: cosa accadrà nel passaggio tra un’epoca postpandemica che ha segnato la cesura tra la fase precedente e quella che potremmo definire postmoderna? Da qui l’inizio di un percorso di riorganizzazione aziendale. “Digitalizzazione” e “smart working” sono espressioni entrate nell’uso frequente durante i mesi di pandemia, ma quale sarà il loro futuro negli anni a venire resta oggetto di indagine e di riflessione.

L’APPUNTAMENTO – Il libro “I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” viene presentato oggi,il 5 novembre a Roma, presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica, su iniziativa della Senatrice Paola Binetti, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, dell’informazione, del mondo accademico. I relatori saranno la Sen. Paola BinettiMembro della 12ª Commissione permanente Igiene e Sanità; On. Stefania PezzopaneMembro della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici); Gianluca BucciProfessional coach Fondatore Accademia Italiana Soft Skills; Michelangelo SimonelliSenior Director Governament Affairs Italy Gilead; Daniel Della Seta, giornalista, autore e conduttore “L’Italia che va” Radio Rai; Piero DamossoCaporedattore TG1; Prof.ssa Maria Caterina FedericiDocente di Sociologia Generale presso l’Università degli Studi di Perugia; Prof. Raffaele FedericiDocente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso l’Università degli Studi di Perugia; Salvatore CimminoAtleta e Manager Leonardo Finmeccanica; Giuseppe TriestePresidente di FIABA Onlus Fondo Abbattimento Barriere Architettoniche; Prof. Stefano MazzoleniDocente del Dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’informazione presso Politecnico di Bari. In apertura anche un videomessaggio del Presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli. Un panel in grado di declinare il tema dell’inclusione in ogni suo aspetto, con particolare attenzione alle interconnessioni economiche e sociali. In virtù delle loro esperienze, i relatori potranno raccontare l’impegno di diversi ambiti, dalla disabilità allo sport, nel superare e valorizzare le diversità con il fine di favorire l’inclusione. Grande attenzione anche per gli strumenti necessari per questo processo: la scienza e la tecnologia che hanno permesso l’abbattimento di barriere fisiche e le scienze sociali che hanno consentito di eliminare le barriere ideologiche e morali.

 

Ermanno Zanfi « il cantastorie delle voci perdute » Sette tracce musicali per ricordare l’artista emiliano scomparso recentemente

Dalla memoria storica della popular music italiana, spunta Ermanno Zanfi, interprete e autore di canzoni che, negli anni Sessanta, abitò i palcoscenici prestigiosi di quel periodo che, a forma di vinile, fece girare la testa e il cuore alle giovani generazioni.
« Il cantastorie delle voci perdute » (sulle maggiori piattaforme on line dal 5 novembre) è una raccolta breve di alcuni capolavori che l’artista modenese ha scritto e cantato.
Ma chi è Ermanno Zanfi ?
Erano gli anni del dopoguerra e lui, talentuoso cantante dalla voce limpida e incisiva, si faceva notare da tutte e da tutti. Musicisti e non.
Il tempo prima e gli eventi poi, gli hanno portato via la carriera e, salito sul treno della concretezza, decise di rinunciare a un successo ben più che probabile per quel senso di responsabilità che le priorità della vita gli presentarono.
Incontrò, tra gli altri, un’allora sconosciuta Caterina Caselli e un Pierangelo Bertoli che, tra le difficoltà ormai note del suo stato di disabilità, emanava coraggio e carisma da tutti i pori.
Ermanno scomparve pubblicamente quasi subito, ma la sua musica non lo abbandonò mai.
Sposatosi e diventato padre, non si sedette mai sul passato, cercando di inventare – insieme alle sue chitarre firmate – un mondo presente parallelo fatto di arte, di country rock e di letteratura.
Nel 1992, la grande occasione.
Pierangelo, che non lo ha mai dimenticato, lo porta da Caterina Caselli insieme al giovane Luca Bonaffini (già autore affermato di Bertoli) e danno vita al progetto B.L.E.Z (acronimo di Bonaffini Luca Ermanno Zanfi), un’idea dello stesso Pierangelo che vede il Bonaffini cantautore affiancato dalla certezza vocale del non più ragazzino Ermanno.
L’album, che resta un’opera unica dei due artisti, diventa un cult per gli amanti del country e della musica emiliana.
Dopo trent’anni, a poche settimane dalla sua scomparsa, ecco il ritorno pubblico di Zanfi, icona di una generazione ricca di energia e creatività, con sette tracce (delle quali due in dialetto).
Troviamo una versione strabiliante di LUCIA DI DICEMBRE (quella di Bonaffini e dei Blez) in dialetto modenese e una canzone dedicata a Pierangelo Bertoli, nato tra l’altro come Ermanno, il 5 novembre.

“OBIETTIVO TRASPARENZA”

Foto di Mario Draghi

Draghi in esordio:”Oggi presentiamo il Disegno di Legge annuale sulla concorrenza. Prima di lasciare la parola al Ministro Giorgetti e al Sottosegretario Garofoli, che esporranno il provvedimento nel dettaglio, voglio dire alcune parole sulla logica di queste misure

“Nel recente passato, i Governi italiani hanno preso due strade sul fronte della concorrenza. Alcuni hanno provato a passare delle misure molto ambiziose senza però cercare il consenso politico. Il risultato è stato che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per l’opposizione di tanti gruppi d’interesse. Altri  esecutivi hanno invece ignorato la questione. La legge che ci apprestiamo a varare dovrebbe avere natura annuale. Eppure, dal 2009 a oggi, è stata approvata una sola volta, nel 2017, a due anni dalla presentazione” .

“Questo Governo intraprende una terza strada, che crediamo possa essere più efficace. Avviamo un’operazione di trasparenza – sottolinea il presidente del Consiglio – e mappiamo tutte le concessioni in essere, come quelle relative alle spiagge, alle acque minerali e termali, alle frequenze“.

“Si tratta di un provvedimento analogo a quanto ci apprestiamo a fare con il catasto”, aggiunge il premier. “I cittadini potranno così verificare quanto ciascun concessionario paghi per esercitare la sua attività. Ci aspettiamo che questo esercizio metta in evidenza la frammentazione delle competenze tra amministrazioni centrali e territoriali e la scarsa redditività per il Governo della maggior parte delle concessioni”.

Ancora Draghi: – Adempiamo a tutti gli obblighi che avevamo assunto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza“.

Approviamo una delega per il riordino dei servizi pubblici locali, e una per il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea. Abbiamo inoltre modificato alcune norme in materia di gestione dei rifiuti. In materia di salute – sottolinea – abbiamo modificato i criteri di accreditamento e convenzionamento delle strutture private, per valorizzare la qualità dei servizi offerti. Abbiamo modificato le modalità di selezione della dirigenza medica, per basarla su criteri certi e limitare la discrezionalità”.

“La tutela della concorrenza non si ferma comunque a questo disegno di legge –  – È un obiettivo trasversale a tutta la politica economica del Governo. Ne sono esempi la legge sulle lauree abilitanti, prevista dal precedente esecutivo, e la recente apertura delle tratte a medio e lunga percorrenza per i bus”.

Sicilia di qualità:Olio novello La Vucciria imbottigliato come un distillato: sabato e domenica, presentazione a Palermo

La filosofia green del marchio nato nel 2016 dallo storico mercato palermitano: piantare, in due anni, 2000 nuove piante di ulivo nella Valle dell’Halaesa

Sarà presentata, in anteprima a Palermo, sabato 6 e domenica 7 novembre, alla Rinascente (2° piano), la limited edition dell’olio novello biologico evo Nocellara del Belice del marchio siciliano La Vucciria, nata per celebrare i cinque anni dalla sua fondazione. Sono previste, all’interno della tipica bancarella con i decori siciliani, una degustazione di olio nuovo e la sua vendita, per la prima volta, al pubblico. Ingresso libero, dalle 11 alle 19.

 Una collezione di 1000 bottiglie in edizione limitata e numerata La produzione interamente artigianale, anche nella confezione, è stata ideata dai fondatori Antonio Di Dio e Diana de Concini. Si tratta di un’edizione limitata e numerata di soli 1000 esemplari imbottigliati nei frantoi siciliani Saalga Trinacria Agricola, con cui La Vucciria ha stretto una partnership per la molitura, produzione, imbottigliamento e distribuzione mondiale.

 Il packaging è stato curato in ogni dettaglio dalla de Concini, in omaggio ad un ritorno all’artigianalità. «Abbiamo scelto – ha spiegato la creativa del marchio, originaria di Bolzano – una bottiglia trasparente, più tipica dei distillati, con il sigillo in gommalacca, generalmente destinata ai vini più pregiati e alle riserve. L’abbiamo voluta rossa come i tendoni della Vucciria, il mercato di Palermo che ha ispirato la nostra avventura imprenditoriale nel 2016. Ogni bottiglia è avvolta in carta da coppo, chiusa da spago, e punzonata a mano con il bollino della stidda, simbolo del marchio e di Sicilia».

 

 Le mete estere della nuova collection La Vucciria A seguire, la collection di olio novello La Vucciria sarà in vendita oltre che nei punti vendita della Rinascente in Italia e online, nei mercati esteri di Parigi, in Francia e a New York, Usa, in esclusiva in due importanti grandi magazzini. «La Vucciria, dopo aver conquistato con la sua qualità, e con l’originalità del packaging, l’iconica lattina, gli Stati Uniti, guarda con interesse al mercato del sud est asiatico» racconta Antonio Di Dio, imprenditore e figlio d’arte, nato nel mondo della moda.

 

 «Durante questo stop forzato dovuto alla pandemia, – aggiunge Di Dio, presentando la nuova filosofia green de La Vucciria – abbiamo acquisito terreni per piantare nuovi alberi. Ci siamo letteralmente ritirati in campagna e riportato a nuova vita fondi agricoli della zona di Pettineo e della Valle dell’Halaesa, famosa per gli alberi millenari della cultivar Santagatese e cuore pulsante della nostra azienda. Non solo – conclude – per un investimento economico ma per dare una mano all’ambiente e al futuro dei nostri figli. Contiamo di arrivare entro due anni a piantare 2000 nuovi ulivi».

 

 

 

Reggio Calabria, La Sicilia Operazione Laguna – Individuate imprese percettrici di ingenti finanziamenti dell’Unione Europea

REGGIO CALABRIA

Reati anti Unione euopea.Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, sotto il coordinamento dell’EPPO (European Public Prosecutor’s Office), hanno individuato diverse imprese calabresi percettrici di ingenti finanziamenti dell’Unione Europea, finalizzati all’acquisto di grandi imbarcazioni da diporto, come barche a vela o catamarani, che avrebbero dovuto incentivare il turismo calabrese, con i relativi benefici occupazionali, e che invece solcavano i mari siculi.

L’indagine, coordinata dalla Procura Europea (EPPO) – Organo giudiziario dell’UE, operativo dallo scorso 1° giugno, istituito con il compito di indagare e perseguire i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione – ha condotto alla denuncia di sei imprenditori reggini per il reato di malversazione a danno dello Stato, nonché per il conseguente illecito amministrativo dipendente da reato.

Il Tribunale di Reggio Calabria – direttamente interessato dai Procuratori Europei Delegati per la Sicilia e Calabria – nel condividere l’impianto investigativo del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, ha emesso appositi decreti di sequestro preventivo, in via diretta o per equivalente, della somma complessiva di 900.000 euro.

Disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili sono stati così appresi dalle Fiamme Gialle reggine, nell’ambito dell’Operazione denominata “Laguna”, nei confronti dei rappresentanti legali delle sei imprese calabresi destinatarie dei finanziamenti UE.

Complessivamente, le attività eseguite hanno consentito di individuare fondi comunitari illecitamente utilizzati per 1.200.000 euro, 300.000 dei quali, avviati i controlli, sono stati revocati, ovvero restituiti dai beneficiari e assicurati alle casse dello Stato.

Quello eseguito rappresenta il primo provvedimento giudiziario della specie richiesto dai Procuratori Europei Delegati per la Sicilia e Calabria, peraltro in un settore di rilevanza strategica per il rilancio economico-imprenditoriale quale è quello dei “Fondi strutturali” europei.

Più in particolare, le attività investigative si sono concentrate, per più di un anno, sulla verifica della regolarità nella gestione e nell’utilizzo di agevolazioni finanziarie per l’acquisto di grandi imbarcazioni da diporto, fino ai 24 metri, erogate dalla Comunità Europea, finalizzate appunto all’incentivazione del turismo calabrese, efficacemente sponsorizzata dallo slogan “Una Calabria più competitiva”.

Mirate verifiche alle imprese, controlli incrociati, acquisizione e disamina della documentazione amministrativo-contabile hanno permesso agli investigatori di scoprire che i beni oggetto della pubblica sovvenzione erano stati in realtà impiegati per finalità diverse da quelle per le quali erano stati acquistati. Più nel dettaglio, i finanzieri hanno ricostruito le modalità di commissione dell’illecito, consistenti nella concessione in locazione delle imbarcazioni, attraverso particolari contratti stipulati per il tramite di brokers specializzati, con rotte ricadenti prevalentemente a largo della Sicilia nord-orientale. Ed è proprio presso i porti turistici di tale area costiera, come verificato dagli stessi finanzieri, che le barche risultavano stabilmente attraccate ed utilizzate, in violazione delle finalità previste dal Bando regionale che ne prevedevano, come esposto, l’utilizzo esclusivo sul litorale calabrese.

Il servizio dà prova della costante attenzione che la Guardia di Finanza, oggi operando in sinergia con la neoistituita Procura Europea, rivolge al delicato settore della Spesa pubblica comunitaria e nazionale, nella consapevolezza che il corretto impiego dei fondi pubblici aiuti la crescita produttiva e occupazionale e contribuisca, nell’attuale congiuntura, ad arginare l’impatto negativo della crisi economica e sociale conseguente all’emergenza pandemica e sostenere il rilancio del Paese.

Oggi messaggio del Presidente Mattarella in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria per la Festa Nazionale della Repubblica

ROMA

Oggi, 4 novembre, vengono celebrati il ‘Giorno dell’Unità Nazionale’ e la ‘Giornata delle Forze Armate’ con una serie di cerimonie militari. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalle alte cariche dello Stato e dalle autorità militari di vertice, deporrà una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, all’Altare della Patria in piazza Venezia a Roma. Alla deposizione della corona parteciperà anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi.

“In questo giorno il pensiero va a quanti hanno sofferto, sino all’estremo sacrificio, per lasciare alle giovani generazioni un’Italia unita, indipendente, libera, democratica. L’intero popolo italiano guarda con sentimenti di commozione a tutte le vittime delle guerre. La loro memoria rappresenta il più profondo e sincero stimolo ad adempiere ai doveri di cittadini italiani ed europei”, sottolinea Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. “Si ricordano quest’anno quattro importanti anniversari: 160 anni dell’Unità d’Italia, 150 anni di Roma Capitale, 100 anni del trasferimento al Vittoriano della salma del Soldato ignoto, 75 anni di Repubblica. Momenti fondamentali della nostra storia che troveranno espressione solenne il 4 novembre, Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, all’Altare della Patria”, ha aggiunto il capo dello Stato per il quale “il centesimo anniversario della traslazione del Soldato ignoto all’Altare della Patria richiama alla coscienza nazionale l’immane sacrificio delle Forze Armate e del Paese intero nei conflitti che hanno attraversato la storia europea del ‘900”.

“La nostra storia è segnata dalla tragedia della Prima guerra mondiale: nel dolore condiviso si è cementato un sentimento di fratellanza inestinguibile tra il Paese e i cittadini in uniforme”, ha ricordato Mattarella aggiungendo: “Oggi gli eredi di quelle tradizioni confermano di rappresentare un patrimonio di virtù civiche, di coesione, responsabilità, a disposizione del Paese. Uomini e donne in uniforme sono sempre pronti a profondere il loro prezioso impegno nell’assolvimento dei compiti loro assegnati da Parlamento e Governo, al servizio della comunità internazionale nelle operazioni di mantenimento della pace e, sul territorio nazionale, al fianco delle altre componenti dello Stato. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, il vostro operato, espressione di valore, professionalità e dedizione, è riconosciuto e apprezzato quotidianamente”.

“Nazioni unite, Alleanza atlantica e Unione europea, rappresentano – ribadisce – i riferimenti della nostra politica estera e di sicurezza. In seno a questi Organismi l’Italia opera, grazie al vostro contributo, come protagonista per il mantenimento della pace e della stabilità e per salvaguardare i valori di libertà, giustizia e cooperazione sanciti nella Costituzione. La Repubblica sa di poter contare su ciascuno di voi e sull’indissolubile giuramento di fedeltà che avete prestato. A tutti voi e alle vostre famiglie rivolgo in questa occasione l’augurio più cordiale e l’affettuoso saluto del popolo italiano. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica”. “La nostra storia è segnata dalla tragedia della Prima guerra mondiale: nel dolore condiviso si è cementato un sentimento di fratellanza inestinguibile tra il Paese e i cittadini in uniforme”, ha affermato.

“Oggi gli eredi di quelle tradizioni – prosegue il capo dello Stato – confermano di rappresentare un patrimonio di virtù civiche, di coesione, responsabilità, a disposizione del Paese. Uomini e donne in uniforme sono sempre pronti a profondere il loro prezioso impegno nell’assolvimento dei compiti loro assegnati da Parlamento e Governo, al servizio della comunità internazionale nelle operazioni di mantenimento della pace e, sul territorio nazionale, al fianco delle altre componenti dello Stato. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, il vostro operato, espressione di valore, professionalità e dedizione, è riconosciuto e apprezzato quotidianamente”.

Messina,Peculato, corruzione e turbata libertà nella Scelta del contraente

 

Peculato, corruzione e turbata libertà nella Scelta del contraente

Messina

Nella mattinata odierna, operatori della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato sono stati impegnati nell’esecuzione di cinque misure cautelari interdittive nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di peculato, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e violazioni alla normativa in materia di subappalto.

A dare avvio alle investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, sono intervenute mirate segnalazioni inerenti anomalie nell’affidamento e nella gestione dei servizi e delle attività afferenti il settore acquedotto dell’azienda.

Specificamente, erano stati riscontrati una eccessiva frammentazione dei lavori ed un frequente ricorso alla trattativa privata e/o all’affidamento diretto a favore di un limitatissimo numero di ditte, in palese violazione degli obblighi di evidenza pubblica e del principio di rotazione previsto per gli appalti c.d. sottosoglia che utilizzano la procedura negoziata.

I successivi approfondimenti, quindi, espletati per il tramite di intercettazioni telefoniche ed ambientali, interventi di natura dinamica e di riscontro sul territorio ed acquisizioni documentali, hanno consentito di fare luce, secondo ipotesi d’accusa e che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, su un sistema radicato nel suddetto Ente, connotato dalla cattiva gestione dei poteri e delle prerogative connesse alla funzione pubblica afferente agli affidamenti di lavori e forniture da parte di una municipalizzata comunale incaricata della gestione dell’acquedotto, il cui esercizio, allo stato delle investigazioni, sarebbe risultato piegato alla realizzazione di interessi di tipo personalistico piuttosto che rispondente ai principi di correttezza, trasparenza ed imparzialità che dovrebbero presiedere all’azione amministrativa.

Nella presente fase delle indagini, che hanno trovato un primo vaglio positivo nel Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Messina, la figura centrale è risultato un funzionario del predetto Ente, responsabile del servizio acquedotto, il quale operava, secondo ipotesi d’accusa, con spregiudicatezza e gestendo in maniera personalistica l’articolazione da lui diretta, tanto da fare mercimonio della funzione ricoperta, per ottenere vantaggi personali.

In svariate circostanze il funzionario, essendo necessario eseguire lavori di scavo per perdite della rete idrica comunale e ripristinare la sede stradale, provvedeva con affidamento diretto ad incaricare ditte, i cui titolari erano ovviamente compiacenti, senza la previa consultazione di altre imprese e, quindi, in violazione alla normativa in materia di appalti pubblici.

Inoltre, come emergente dall’attività d’indagine svolta dalle Fiamme Gialle e dalla Polizia di Stato, il predetto funzionario si sarebbe appropriato, avendone la disponibilità, di materiale idraulico di proprietà della municipalizzata del valore di circa 1.000 Euro e di alcuni contatori in ottone dismessi, vendendoli a terzi per oltre 2.000 Euro e acquistando, con il ricavato, una caldaia e dei radiatori da installare nella propria abitazione.

Da ultimo, allo stesso funzionario è altresì oggetto di contestazione provvisoria l’aver richiesto ad un imprenditore, che accettava, di assumere a tempo determinato il proprio figlio, offrendogli in cambio informazioni sulle offerte presentate da altre ditte concorrenti nelle gare per l’aggiudicazione dei lavori ed annullando procedure già concluse, al solo fine di favorirlo.

Sulla scorta del quadro indiziario così raccolto, salvo diverse valutazioni giudiziarie nei successivi livelli e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, il competente Tribunale di Messina disponeva nei confronti del funzionario indagato la misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno, con interdizione, per il medesimo periodo, dello svolgimento di tutte le attività inerenti al pubblico ufficio o servizio da lui ricoperto; parimenti, nel medesimo ambito, venivano disposte ulteriori quattro misure cautelari del divieto temporaneo di contrattare con la P.A. nei confronti di altrettanti imprenditori, nella misura variabile da sei mesi a 10 mesi

Al rintraccio ed alla notifica dei provvedimenti hanno proceduto, per la Polizia di Stato, la Squadra Mobile della Questura di Messina, insieme al Commissariato di Taormina, e per la Guardia di Finanza, il G.I.C.O del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Messina, unitamente alla Compagnia di Taormina.

Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. A Palermo 3 Arresti e sequestro di 4 societa’ e 6 negozi

Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. 3 Arresti e sequestro di 4 societa’ e 6 negozi

Foto G.di Finanza

PALERMO

Su delega della locale Procura della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti di 3 soggetti, destinatari della misura degli arresti domiciliari e della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercizio di attività d’impresa per la durata di dodici mesi, procedendo contestualmente al sequestro preventivo del capitale di 4 società, nonché di 6 negozi di abbigliamento attivi nel centro di Palermo e Cefalù.

I destinatari del provvedimento cautelare sono C. C. (cl. 60), G. P. (cl. 62) e C. N. (cl. 94), imprenditori storicamente presenti nel settore della vendita di abbigliamento e accessori, ai quali vengono contestati, nella loro veste rispettivamente di amministratori di fatto e di diritto, i reati di bancarotta fraudolenta e riciclaggio.

Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Capitali con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, nonché attraverso accurati accertamenti contabili, documentali e finanziari, hanno permesso di disvelare un articolato “sistema di società”, ideato e realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, frutto di una complessa pianificazione distrattiva, finalizzata a proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società aventi similare compagine societaria e governance nonché coincidenti sedi legali e operative ed identici asset aziendali, che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa.

Gli indagati, mediante artificiosi contratti di locazione di rami d’azienda, procedevano a svuotare la società che, lasciata in un irreversibile stato di decozione, falliva mentre l’attività di vendita dei capi di abbigliamento proseguiva senza interruzione grazie alle nuove compagini societarie.

Con questo schema veniva accumulato un passivo fallimentare allo stato quantificato in almeno 1,2 milioni di euro.

Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo affinché li gestisca nell’interesse della collettività, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e della stessa utenza.

L’odierna operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, nonché all’aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di tutelare gli imprenditori onesti che operano nel rispetto della legge.

Catania Grandi Mostre: “Turi Ferro 100 anni” dal 5 novembre al Castello Ursino

 

Presentazione mostra Turi Ferro

Recensioni,  locandine, manifesti, costumi, documenti pubblici e testimonianze private: è la mostra straordinaria e inedita “TURI FERRO 100 ANNI”  che il Castello Ursino ospiterà dal 5 novembre al 5 dicembre  nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande attore catanese, interprete tra i più straordinari del Novecento.
La mostra è dedicata alla vita, alle grandi interpretazioni, agli spettacoli, al magistero  dell’uomo di Teatro che ha cambiato l’arte della recitazione, rifondandone i linguaggi e i canoni, e che allo stesso tempo ha rappresentato l’emblema della “catanesità” e dello spirito siciliano nel mondo.
L’obiettivo dell’evento è promuovere la conoscenza di Turi Ferro verso un pubblico ancora più vasto e internazionale e perpetuarne e difenderne la memoria.
L’eccezionale rassegna, che il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella  hanno accolto nella prestigiosa sede del Castello Ursino, è promossa dalla Fondazione “Taormina Arte”, guidata dal commissario straordinario Bernardo Campo,  e cofinanziata dall’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana retto da Manlio Messina, con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana, del Comune e della Città metropolitana di Catania.
L’esposizione è stata presentata nel maniero federiciano dagli assessori Manlio Messina e  Barbara Mirabella, insieme con  gli artisti Francesca e Guglielmo Ferro, figli del magistrale interprete scomparso nel 2001,  la curatrice della mostra Sarah Zappulla Muscarà, Enzo Zappulla dell’Istituto di Storia dello Spettacolo che ha concesso il patrocinio all’evento, Carlo Auteri del Teatro Abc, gli attori Pippo Pattavina del Teatro Stabile e Enrico Guarneri del Teatro Abc, che hanno reso toccanti testimonianze.
“Una mostra importante – ha detto l’assessore Mirabella –  un progetto che con il sindaco Pogliese abbiamo subito condiviso, e che è frutto di tanto lavoro, in primo luogo della famiglia Ferro, anche perché la città sentiva forte il desiderio di raccontare un suo figlio illustre. Un racconto esemplare,  che come assessore alla scuola ho voluto inserire anche nel nostro piano dell’offerta formativa con lo studio e l’approfondimento della figura di Turi Ferro”.
“Un grande Maestro, Turi Ferro – ha evidenziato l’assessore Messina –  una pietra miliare, un orgoglio per  Catania: ha fatto la storia del teatro e ha dato lustro alla nostra città e alla nostra cultura. E’ per questo che lo ricordiamo con un evento importante che ha messo insieme enti e istituzioni culturali diverse”.
“La memoria – ha sottolineato Guglielmo Ferro – è fondamentale: i ragazzi che verranno a visitare la mostra potranno prendere spunto e ispirarsi alla vita di un uomo che ha fatto un percorso  importante per se stesso, per la sua città, per la sua terra  ma anche per la storia del Teatro italiano”.
Francesca Ferro si è soffermata sul rapporto affettivo del papà con la città di Catania: “L’amore tra lui e la città era assolutamente reciproco,  la città amava tanto lui e lui amava tanto la città che lo vedeva come un uomo corretto, integro: per la strada in tanti lo chiamavano ‘ zio Turi’. Spero che anche le future generazioni possano continuare ad amarlo”.
E’ stata Sarah Zappulla Muscarà a illustrare i particolari della mostra che si compone di sei sezioni :
1) Gli inizi, 2) La Nascita del Teatro Stabile; 3) I Tre Spettacoli; 4) I Grandi Spettacoli; 5) Cinema e Televisione; 6) La Scomparsa.   L’appuntamento con l’inaugurazione è per venerdì 5 novembre, alle 17,45. 

 

 

Napoli, max sequestro di prodotti contraffatti e non sicuri, privi di certificazioni ed indicazioni

NAPOLI

 Sequestrati dalla Finanza di Napoli nel corso di una serie di interventi ispettivi operati tra il capoluogo e l’area metropolitana, 1.456.000 prodotti contraffatti o “non sicuri”, tra cui articoli tipici di Halloween, privi delle certificazioni minime di sicurezza e di indicazioni per il consumatore.

Nel quartiere Barra, il Gruppo Pronto Impiego ha sequestrato in una libreria 1000 giocattoli con famosi marchi contraffatti; i Baschi verdi hanno anche rinvenuto 3.100 articoli non sicuri destinati ai più piccoli, come calendari e album da disegno.

Nel corso di tre distinti interventi i finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, tra la zona industriale e Secondigliano, hanno sottoposto a sequestro presso empori cinesi 14.400 tra cosmetici e articoli di Halloween non sicuri, potenzialmente pericolosi per la salute, e individuato un opificio clandestino, anch’esso sequestrato unitamente a 2.200 capi di abbigliamento contraffatti, attrezzature e macchinari utilizzati per il loro confezionamento.

Nel quartiere Arenaccia, le Fiamme Gialle hanno sequestrato – presso un deposito adibito al commercio all’ingrosso di libri, riviste e giornali – macchinari per litografie, 1900 libri di “Totò” dal titolo “A’ livella” privi del marchio SIAE, 2.500 fra giocattoli, stampe e altri articoli con marchi contraffatti.

Sequestri anche ad Arzano di 3.570 giocattoli contraffatti individuati proprio mentre venivano scaricati; la successiva perquisizione del luogo di destinazione della merce, ha permesso di sequestrare in un magazzino all’ingrosso di Qualiano altri 260.000 articoli “non sicuri”.

In provincia, i finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore hanno sottoposto a sequestro tra Afragola e Sant’Antimo oltre 855.000 tra mascherine di halloween, giochi per bambini e articoli destinati alla cura della persona e della casa, di dubbia provenienza, di manifattura non sicura, potenzialmente pericolosi per la salute.

La documentazione fornita e le informazioni riportate sugli articoli esposti per la vendita non sono risultati sufficienti a garantirne la genuinità e sicurezza.

Nel corso di un ulteriore intervento, le stesse Fiamme Gialle hanno notato, nella periferia di Giugliano in Campania, un’autovettura carica di merce ed hanno sequestrato numerosi capi contraffatti e rotoli di etichette di noti marchi ancora sigillati.

La successiva ispezione presso l’abitazione del soggetto ha permesso di recuperare nel complesso oltre 270.000 capi contraffatti riconducibili a note griffes di alta moda, alcuni dei quali anche con falsa indicazione di “Made in Italy”, oltre a 2 macchinari utilizzati per l’applicazione delle etichette.

A Poggiomarino, il Gruppo di Torre Annunziata ha sequestrato in un emporio cinese 260 biglietti Disney con marchio contraffatto, 24.600 tra guanti in lattice e in plastica e oltre 4500 mascherine di Hallowen.

A San Giorgio a Cremano la Compagnia di Portici ha sequestrato, nei confronti di un negozio gestito da cittadini cinesi, 20.300 tra capi di abbigliamento, giocattoli e articoli per la casa contraffatti e non sicuri.

A Barano di Ischia la locale Tenenza ha sequestrato in un market gestito da cittadini cinesi 4000 giocattoli e accessori di Halloween non conformi.

Trentadue in totale i responsabili sanzionati, sedici denunciati all’Autorità Giudiziaria e altrettanti segnalati alla Camera di Commercio per violazioni di natura amministrativa.

Le operazioni rientrano nell’ambito della costante azione di contrasto della contraffazione da parte delle Fiamme Gialle partenopee a difesa non solo del Made in Italy e della sicurezza dei prodotti, ma anche degli imprenditori onesti e dei consumatori.

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