La tragedia familiare annunciata sul massimo social

Sui social spesso si apprende anzitempo la tragedia che una persona ha in mente di fare. “Ho chiesto aiuto questo pezzo di m. mi ha distrutto – ha aggiunto – La polizia e carabinieri di Trapani difendono lui. Va bene sono stanca. Non ho più niente da perdete perdonatemi”.

Gli ultimi post sono di 17 ore fa. Forse era il tentativo disperato di chiedere aiuto.

Quei messaggi rivelatisi chiari alla luce di quanto successo non sono forse stati presi troppo sul serio dagli amici che li hanno letti e commentati. Qualcuno consigliava a Vanda Grignani, accusata di avere ucciso il compagno Cristian Favara, di “stare tranquilla e che nella vita con rabbia e pensieri strani abbiamo solo da perdere”.

Altri davano consigli di saggezza. “Non farti fregare dalla rabbia. Devi mantenere la calma e le situazioni si risolveranno”.

Nessuno ha creduto che la donna potesse davvero realizzare le minacce rivelate. “Vanda cerca di stare calma tutto passa sta tranquilla è solo un brutto momento passerà Dio e la Madonna ti aiuteranno vedrai devi fare morire chi ti fa star così male e fregartene”.

La donna è stata fermata per l’omicidio di Cristian Favara, 45 anni ucciso la notte scorsa a Trapani, i carabinieri l’hanno arrestata: la donna avrebbe confessato il delitto.

La vittima, con precedenti penali per droga e omicidio colposo, aveva l’obbligo di rientrare in casa alle 23. Ieri sera sarebbe rincasato in ritardo; sarebbe nata, per questo motivo, una violenta lite con la donna che, impugnando un coltello, ha sferrato un fendente al petto uccidendolo pressoché sul colpo.

La donna si trova  è stata condotta  al “Pagliarelli” di Palermo.

Draghi al G20: ” Contenere il riscaldamento entro 1,5 gradi con azioni immediate e condivise”

 

alternate text

“Questo è solo l’inizio. Qualcosa è cambiato: senza cooperazione, non andiamo da nessuna parte su questioni come clima, salute, povertà”. Mario Draghi, presidente del Consiglio, si esprime così chiudendo i lavori del G20 2021 a Roma.  Abbiamo impegnato risorse notevoli, abbiamo mantenuto questi impegni e abbiamo fatto sì che nostri sogni sono ancora vivi e stanno facendo progressi”, dice il premier. “Saremo giudicati per quello che faremo, non per quello che diciamo”……..

“Questo vertice ha riempito di sostanza le nostre parole”. “Gli attivisti ci spingono e ci mantengono sul pezzo” quando dicono che “è tutto un bla, bla, bla” ma questo è stato un “vertice di sostanza”, ribadisce, annunciando che l’Italia stanzierà “1,4mld di dollari l’anno” per cinque anni per contrastare i cambiamenti climatici.

“Negli ultimi anni la capacità dei Paesi del G20 di lavorare insieme è diminuita. In questo vertice-avverte Draghi- è cambiato qualcosa e questo mi rende fiducioso: il G20 sembra aver ritrovato la capacità di affrontare sfide epocali e esistenziali: il covid 19, il clima, la salute, le disuguaglianze di genere e di ricchezza”….

 “Per la prima volta i paesi del G20 si sono impegnati a mantenere a portata di mano l’obiettivo di contenere il riscaldamento entro 1,5 gradi con una serie di azioni immediate e a medio termine”. “Tutti i paesi del G20 riconoscono la validità scientifica dell’obiettivo di 1,5 gradi e si impegnano con un linguaggio significativo a contenere le emissioni per non perdere di vista questo obiettivo“.

Per  le emissioni di anidride carbonica, prima “non c’era nessun impegno collettivo: ora si parla di raggiungere un obiettivo entro il 2050 e questo comporta un progresso che prima non era previsto. Per quella data non ci saranno emissioni nette aggiuntive”. C’è poi “la promessa di dare 100 miliardi dollari l’anno ai paesi più poveri. Siamo molto vicini a raggiungere questo obiettivo, i paesi del G20 sono” già “a 82-83 miliardi”. L’Italia, come annunciato da Draghi, stanzierà 1,4 miliardi ogni anno per 5 anni.

“E’ un summit di successo” come ha detto il presidente Usa Joe Biden “nel senso che siamo riusciti a mantenere vivi i nostri sogni, impegnarci per ulteriori provvedimenti e stanziamenti giganteschi, ulteriori promesse di riduzione. Questo è un successo, sembrava che negli ultimi mesi soprattutto i Paesi emergenti non avessero nessuna intenzione di prendere impegni ulteriori”. “C’è un senso di urgenza, condiviso da tutti”, dice premier italiano.

C’è la preoccupazione di mostrare credibilità attuando le promesse fatte. Qualcosa è cambiato: senza cooperazione, non andiamo da nessuna parte su questioni come clima, salute, povertà”. La sostanza è che fino ad oggi non condividevamo le ambizioni, oggi condividiamo tutti gli obiettivi e tutte le ambizioni. Potremmo rinforzarle in futuro, ora bisogna condividere la velocità di azione”

Messina,ATM SpA: per la Commemorazione dei Defunti bus navetta al Gran Camposanto e al cimitero di Granatari

 

In occasione della Commemorazione dei Defunti, l’Azienda Trasporti Messina ha predisposto un servizio navetta gratuito per agevolare l’utenza che si recherà in visita al Gran Camposanto e al cimitero di Granatari. A partire da domenica 31 ottobre e nelle giornate di lunedì 1 e martedì 2 novembre l’ATM garantirà la presenza di tre bus navetta, dalle ore 8 alle 18, con partenza ogni dieci minuti, lungo il percorso villa Dante, Vico San Cosimo e Gran Camposanto collegando i vari ingressi del Cimitero monumentale con il terminal bus e il parcheggio Zaera. “Vogliamo così agevolare tutti coloro che andranno a visitare i defunti ed evitare assembramenti e congestioni del traffico veicolare – dichiara il Presidente di ATM S.p.A. Giuseppe Campagna – e confidando nel buon senso e nella collaborazione di tutti i cittadini, invitiamo gli automobilisti a parcheggiare le auto correttamente nelle aree previste al fine di non intralciare il percorso delle navette. Si ricorda inoltre che il parcheggio Zaera, posto nell’area antistante il Cimitero è aperto h24 e a disposizione della cittadinanza”. Relativamente al cimitero Granatari, sempre domenica 31 ottobre, 1 e 2 novembre sarà attiva anche la linea 34 che già nelle giornate di sabato collega già il cimitero con il villaggio di Torre Faro, grazie all’inserimento di alcune corse anche in orario pomeridiano.

Reddito di cittadinanza e Superbonus escono rafforzati per un miglior funzionamento del mercato del lavoro e dell’edilizia

 

 

Il mercato del lavoro in Italia: l'analisi di Indeed - FMTS Lavoro

 

 

Disco verde alla manovra del Cdm. “Il lavoro è stato veramente notevole, siamo molto soddisfatti di questo provvedimento. Alla fine del Consiglio dei ministri c’è stato un applauso, c’era una sensazione di condivisione del lavoro fatto. E’ una legge di bilancio espansiva, accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione economica del governo – avverte il Presidente del CONSIGLIO  Draghi – Si agisce sulla domanda e sull’offerta, tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti, miglioriamo la spesa sociale con particolare attenzione ai giovani e alle donne”.

“Abbiamo dato priorità agli interventi che stimolano la crescita, dal problema del debito pubblico e delle prestazioni sociali inadeguate si esce attraverso la crescita. Il paese quest’anno crescerà probabilmente ben oltre il 6%, per l’Italia è un momento molto favorevole e dobbiamo essere capaci di mantenere questa crescita anche negli anni a venire” sottolinea il premier.

“Questa crescita non è più un obiettivo a sé stante, si pone sempre maggiore attenzione sulla qualità di questa crescita, sulla sostenibilità, sull’inclusività e sull’equità. E’ un mutamento nel pensiero e nell’azione di tutti coloro che fanno politica economica in Europa e anche altrove”, dice il presidente del Consiglio prima di snocciolare alcune cifre.

 – “Per quanto riguarda le tasse mettiamo a disposizione circa 12 miliardi per ridurre la pressione fiscale: non 8, ma 12. Otto miliardi sono a disposizione per un intervento mirato per ridurre imposte sulle società e sulle persone, il cuneo fiscale: ci sono varie ipotesi che definiremo con il Parlamento nelle prossime settimane. Nel triennio 2022-2024 destiniamo in termini cumulati quasi 40 miliardi per la riduzione delle imposte, sono cifre mai stanziate. Ventiquattro miliardi di questi 40 servono per l’intervento sul cuneo, il resto comprende incentivi fiscali che diamo a famiglie e imprese per investimenti nel patrimonio immobiliare, in tecnologia e digitalizzazione”,

 – “Per quanto riguarda le pensioni, l’impegno del governo è tornare in pieno al contributivo. Quota 100 finisce alla fine di quest’anno, la legge di bilancio prevede una transizione a quota 102, con 38 anni di contributi e 64 anni di uscita. Abbiamo rafforzato Opzione Donna e Ape sociale, ampliando la gamma di soggetti che possono utilizzarlo – sottolinea – La cosa importante è che il governo rimane disponibile al confronto con le parti sociali: l’obiettivo è il ritorno al contributivo, la scatola all’interno della quale tante cose si possono aggiustare. La prima è la flessibilità in uscita, la seconda è recuperare al lavoro tutti coloro che sono andati in pensione e lavorano in nero perché vengono puniti se lavorano. La terza è riequilibrare il rapporto per le pensioni dei giovani, oggi squilibrate verso” cifre “molto basse. Ma tutto questo all’interno del contributivo” per assicurare “la sostenibilità nel tempo del sistema pensionistico. Ci sarà un intenso confronto con parti sociali, Parlamento, tutti”.

Per  le pensioni, non mi aspetto lo sciopero generale, dipende dai sindacati ma mi parrebbe strano che lo facessero vista la disponibilità del governo. Ma la questione è nelle mani dei sindacati”.

Quanto a quota 100, “è stata un’esperienza che non ho mai condiviso e che ha creato la necessità di tornare alla normalità ancora più urgentemente perché è costata molto. Quindi dobbiamo tornare al sistema contributivo che sia sostenibile”.

 – Capitolo reddito di cittadinanza: “Condivido il principio, bisogna che sia esente da abusi e che non sia d’intralcio al buon funzionamento del mercato di lavoro – dice il premier – I vari provvedimenti di controllo che verranno dettagliati dovrebbero assicurare il raggiungimento del primo obiettivo. I controlli saranno molto più precisi e dovranno essere soddisfatti prima della percezione del reddito. Il sistema di controlli deve assicurare che anche il secondo obiettivo venga raggiunto, per quanto riguarda gli occupabili, e che non sia un ostacolo all’accettazione di proposte di lavoro. In precedenza, se il percettore avesse accettato l’offerta avrebbe perso tutto il reddito di cittadinanza. Oggi invece questo è graduato, in modo tale che ci sia l’incentivo ad accettare l’offerta di lavoro. E’ importante controllare che abbia ricevuto l’offerta di lavoro e l’abbia rifiutata prima che cominci il decalage: su questo stiamo ancora ragionando, il sistema precedente non ha funzionato. Deve essere mantenuto lo spirito del reddito di cittadinanza che è diverso da quello del sussidio di disoccupazione”. Il reddito “non deve ostacolare il funzionamento del mercato del lavoro, cosa che invece c’è stata”.

 – E’ una manovra di grandi dimensioni da 30 miliardi l’anno per 3 anni con il decreto fiscale di qualche giorno fa abbiamo caricato sul 2021 alcuni oneri” dice il ministro dell’Economia Daniele Franco in conferenza stampa al termine del Cdm.

“La legge di bilancio 2022 si muove lungo le linee tracciate dalla Nadef. Resta volutamente espansiva per recuperare il prodotto che abbiamo perduto l’anno scorso e cerca di avere una visione, ove possibile, di medio periodo” aggiunge il ministro dell’Economia. Gli obiettivi “sono aiutare la società e l’economia ad uscire dalla crisi determinata dalla pandemia” e quello che “nel secondo trimestre del 2022 il Pil torni al livello precrisi, che vuol dire anche un ritorno per i livelli occupazionali”.

– Nella manovra sono previsti 8 miliardi di euro “per l’avvio della riforma fiscale. Non definiamo oggi i tagli, ma le finalità” che sono una riduzione “dell’Irpef e l’Irap”. “Nelle prossime settimane ascolteremo le parti sociali – spiega ancora Franco – e proporremo un emendamento governativo alla manovra che definisca la modalità di utilizzo degli 8 miliardi” che rappresentano “l’avvio del processo della riforma del sistema fiscale”.

 – Nella manovra è previsto inoltre l’aumento pari a un miliardo “per le risorse del reddito di cittadinanza” per fare sì che “nel 2022 siano uguali a quelle disponibili nel 2021” dice il ministro Franco, aggiungendo come, inoltre, “per le misure a carattere sociale” che vanno “dalla cassa integrazione alle pensioni” vengono stanziati “altri 1,5 miliardi”. Interessato dalla manovra anche il Fondo di garanzia per le Pmi, al quale verranno messi a disposizione “3 miliardi di euro”.

 – Ancora, nel 2022 “interveniamo per 4 miliardi sulla spesa sanitaria. Circa metà saranno per l’acquisto di vaccini e medicinali anti Covid con cui gestiamo la fase di uscita dalla pandemia. L’altra metà, oltre 2 miliardi” sono invece destinati al “potenziamento delle risorse per il servizio sanitario nazionale” spiega il ministro dell’Economia.

 – “Avremo un fondo per l’assunzione e aumenteremo le risorse per la formazione per il pubblico impiego” spiega il ministro dell’Economia.

– La plastic e la sugar tax “sono rimandate, la loro attuazione prevista il 1 gennaio è rimandata al 2023”. Inoltre “l’Iva sugli assorbenti è ridotta dal 22% al 10%”. – Poi, sul superbonus: “Gli incentivi al 110% sono estesi al 2023 per i condomini e poi saranno portati al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le altre abitazioni gli incentivi al 110% saranno estesi dal 30 giugno al 31 dicembre 2022 per le abitazioni principali e con un limite Isee. Gli incentivi alle facciate saranno estesi al 2023 con una percentuale di intervento al 60%”.

 

 

Maltempo, con la speranza che stanotte o domani il Ciclone con venti a 130 km risparmi la Sicilia

Video L.Team-You T.

Nubifragi in Sicilia, nottata trascorsa in tutte le città siciliane senza criticità dopo l’inferno dei giorni scorsi. Il tanto temuto uragano ribattezzato ‘Apollo’ che si è formato nello Ionio non ha creato, al momento, danni. Piove nel catanese ma non in maniera intensa.

Dapertutto o, quasi gli uffici pubblici sono chiusi dopo lo stato di emergenza proclamato dalla Regione Sicilia e dai Sindaci delle città siciliane. In particolare Catania dove una persona è rimasta vittima del maltempo, trascinata dal fiume d’acqua in Via Etnea, sotto un’auto, è preparata al Ciclone che dovrebbe abbattersi – avvertono gli esperti della Protezione civile- sulla parte orientale della Sicilia.

Catania  risponde all’appello del Sindaco Pogliese e  si presenta praticamente deserta. Nessun danno è stato segnalato a persone o cose dalla Sala Operativa della protezione civile siciliana che è aperta a San Giovanni la Punta, nel catanese, e continua a monitorare la situazione.

Forti temporali e pioggia battente invece si sono registrati e continuano a cadere soprattutto nel Siracusano e nel Ragusano. Ma non si registrano danni particolari se non la chiusura alla circolazione lungo la Statale 114 nella zona di Priolo Gargallo, nella provincia aretusea.  L’allerta rossa continua.  Chi dice sino alla  mezzanotte di oggi chi si sofferma sul passaggio del ciclone con venti a 130 km orari domani sabato Staremo a vedere prima di pronunziare la parola fine a questo inferno autentico.

VACCINI, LA MANTIA: «TERZA DOSE INDISPENSABILE PER CONTENERE I CONTAGI NOI MEDICI DOBBIAMO ESSERE D’ESEMPIO»

Covid19, intervento del presidente OMCeO della provincia di Catania

CATANIA 

In Italia così come in Europa il trend del contagio da Covid-19 mostra una risalita: i dati allarmanti di Gran Bretagna e Germania fanno riflettere, e anche nel nostro Paese il tasso di positività sta lentamente risalendo. Sono aumentati anche i ricoveri, dunque la situazione è nuovamente di preallerta, soprattutto in Sicilia e nel capoluogo etneo, dove si registrano i dati più alti e la curva epidemica è in lieve ma continua ascesa.

«L’unica via d’uscita è la terza dose di vaccino per tutta la popolazione – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catania Igo La Mantia – uno scenario che ritengo indispensabile per proseguire con quella “rinascita” del Paese tanto auspicata, sia in rapporto alla situazione sanitaria che a quella socio-economica. Ciò che sta accadendo in altri Paesi Europei, dove assistiamo a una recrudescenza dei casi di Covid-19, ci impone di non trascurare tutte le misure di sicurezza in vigore per evitare un pericoloso boomerangchi ha completato la vaccinazione con prima e seconda dose circa sei, sette mesi fa, deve fare il terzo richiamo. È indispensabile proseguire con la campagna vaccinale, soprattutto per i sanitari, e credo sia importante insistere sul Green Pass. Il vaccino è l’unico modo per garantire piena sicurezza a tutti coloro che lavorano in ospedale, al fianco dei pazienti più fragili. Da parte dei medici si sta già registrando un’ampia adesione che speriamo continui anche nelle prossime settimane. Soltanto continuando a proteggere tutta la popolazione e mantenendo alti i livelli di immunità dal virus, potremo ritrovare quella condizione di normalità che pian piano ci sta riavvicinando al passato».

Proprio in coincidenza dell’arrivo dell’influenza stagionale, il presidente La Mantia aggiunge: «Anche se ancora siamo in assenza di indicazioni da parte della comunità scientifica riguardo la necessità di somministrare la terza dose ai “sani under 60”, credo sia un provvedimento indispensabile, così come accade ormai da anni per altre vaccinazioni. Ormai i dati confermano la necessità della vaccinazione e non ritengo sensato discutere ancora sulla loro efficacia e sicurezza. Il tutto, senza dimenticare l’importanza del vaccino antinfluenzale (è possibile fare entrambi i vaccini a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro) determinante anche per non sovraccaricare le strutture sanitarie e soprattutto i pronto soccorso in un momento così critico».

Napoli, arrestati sei contrabbandieri e sequestrate 3,8 tonnellate di sigarette

 

 

NAPOLI

Fermato a Napoli un carico di contrabbando sigarette.Sei responsabili tratti in arresto, 3,8 tonnellate di sigarette di contrabbando sequestrate per un valore di circa mezzo milione di euro, un deposito e sette automezzi: questo il bilancio di un’operazione anticontrabbando portata a termine dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli.

Sono stati i “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Napoli, nel corso del costante pattugliamento del territorio, a notare attività in corso all’interno di un’area di collegamento tra due grossi capannoni industriali nel Comune di Somma Vesuviana (NA). In particolare, alcune persone stavano caricando e scaricando pedane in legno su un autocarro con targa bulgara. L’ispezione ha permesso ai finanzieri di scoprire che, sotto un’ingegnosa “copertura” costituita da tondini di ferro e specchi rifrangenti, erano state occultate 50 casse di sigarette di contrabbando, per un totale di 3,8 tonnellate.

Il carico era costituito da sigarette marca Winston Blue per un valore di mercato di circa mezzo milione di euro. I contrabbandieri arrestati sono cinque napoletani, tutti con precedenti di polizia, e un cittadino di nazionalità Kazaka.

TECNICI DI CATANIA :«PROLUNGARE STATO DI CALAMITÀ E UNIFORMARE LE NORMATIVE»

 

Due i disegni di legge proposti da Ordine Ingegneri e OAPPC di Catania, Geometri etnei, Geologi di Sicilia e Commissario Straordinario per la ricostruzione Salvatore Scalia

 

CATANIA –

 Un’emergenza nell’emergenza, tra i tempi lenti e gli ostacoli della burocrazia, le difficoltà provocate dalla pandemia, il rischio idrogeologico, il dramma causato dal maltempo e le problematiche legate allo smaltimento della cenere vulcanica dell’Etna. È in questo scenario che «chiediamo di essere supportati per ricostruire velocemente, con progetti di qualità e nel solco della legalità», ha sintetizzato il Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma di Santo Stefano Salvatore Scalia, durante l’incontro di questa mattina (25 ottobre) – moderato dal direttore de La Sicilia Antonello Piraneo – voluto dall’Ordine regionale dei Geologi, da quelli etnei degli Ingegneri e degli Architetti PPC e dal Collegio dei Geometri di Catania.

«A distanza di quasi tre anni la ricostruzione prosegue a rilento, tra le difficoltà arrecate dall’emergenza coronavirus e un sistema normativo che rappresenta un freno, più che una spinta: i tempi per avviare i lavori sono molto lunghi e difficilmente in linea con le scadenze dello stato di emergenza, fissato per il 30 novembre 2021. A questo aspetto si aggiunge il termine del mandato del Commissariato i scadenza il 31 dicembre di quest’anno – ha sottolineato Scalia – per questa ragione è assolutamente necessario prolungare lo stato di emergenza e di applicazione del Sismabonus, uniformando la normativa a quella utilizzata per il terremoto del Centro Italia e dell’Emilia-Romagna, dove l’emergenza dura ormai da 9 anni».

Un confronto da cui sono emerse proposte attuative e criticità dell’attuale regolamentazione: «Molte pratiche non evase sono in fase di istruttoria a causa di alcune difformità urbanistiche, problema che in altre realtà è stato superato – ha aggiunto Scalia – altra disparità emersa è quella legata agli onorari dei tecnici, il cui compenso è individuato su base forfettaria e che incide sul numero e sui tempi degli interventi di piccoli importi. Ragion per cui sarebbe opportuno aumentare le quote destinate ai professionisti: ma affinché questo accada è necessario incrementare i fondi a disposizione. Infatti, i 200 milioni di euro individuati in una prima fase avrebbero dovuto vedere un secondo stanziamento, cosa che non è mai accaduta. Infine, altro aspetto è quello legato alla proroga del Sismabonus, non prevista per immobili unifamiliari e villette, che rappresentano la tipologia più diffusa del nostro territorio».

«Ritengo – è intervenuto il sindaco di Catania Salvo Pogliese – che si tratti di un’iniziativa lodevole, di equità e di buon senso: un testo in cui s’immagina la predisposizione di due disegni di legge da equiparare a quelli già approvati dal Parlamento Nazionale per il sisma dell’Italia centrale. È surreale che esistano due procedure diverse». L’attuale scenario, infatti, «sottovaluta la situazione del nostro territorio – ha evidenziato il presidente degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce, che ha preceduto la relazione tecnica del segretario dell’Ordine Alfio Torrisi – creando distinzione tra “terremoti di serie A e serie B”. Chiediamo, dunque, che avvenga un allineamento sia sul piano finanziario, che normativo. Essenzialmente su due punti: quello dei piccoli abusi, dove ad oggi non è possibile avere un iter parallelo, così come avviene nel Centro Italia. L’altro legato alle competenze tecniche, dove nel contributo della ricostruzione non viene tenuto conto della complessità del progetto, a differenza di quanto accade nel Centro-Nord».

«Il percorso da seguire – ha aggiunto il presidente OAPPC CT Sebastian Carlo Greco – è quello delle altre zone terremotate del nostro Paese, in cui si è intervenuto con dovuti e tempestivi passaggi legislativi. Al momento, infatti, la disparità tra il testo che regolamenta la ricostruzione nei nove Comuni interessati e quello del resto d’Italia presenta due importanti violazioni all’articolo 3 della Costituzione. Le categorie professionali interessate si muovono nella stessa direzione, mostrando la capacità di fare rete intorno a un’emergenza prioritaria, che va affrontata con il contributo di tutti».

«Il titolo di questo convegno – ha commentato il presidente dei geometri di Catania Agatino Spoto – è frutto di una riflessione e un lavoro fatto in sinergia tra gli Ordini professionali e il Commissario Straordinario, sulla base di criticità emerse nel corso del tempo. Oggi, l’obiettivo è uno solo: accelerare i tempi per la ricostruzione». Riflessione ampiamente condivisa da Mauro Corrao, presidente del Geologi di Sicilia, che ha puntualizzato: «Il nostro è un territorio estremamente fragile, dal punto di vista idrogeologico, vulcanico e sismico. Conoscerlo a fondo e pianificare al meglio l’urbanizzazione diventa di fondamentale importanza in termini di sicurezza e riqualificazione. Per far questo, però, occorre fare fronte comune affinché la politica possa rendere fattive le idee tecniche di intervento». Proprio il mondo politico è stato il primo destinatario dell’incontro di oggi, con l’invito ai parlamentari regionali della provincia di Catania e ai deputati e senatori eletti in Sicilia, oltre che ai sindaci dei nove Comuni interessati. Presenti gli onorevoli Gaetano Galvagno, Angela Foti, Fausto Raciti, il senatore Cristiano Anastasi, in collegamento il sindaco del Comune di Acireale Stefano Alì, il sindaco di Aci Sant’Antonio Santo Orazio Caruso, il sindaco di Zafferana Salvatore Russo.

L’Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?

 

                                                       Palermo, Villa Zito / Venerdì 29 ottobre, ore 16.00 – 19.00

Venerdì 29 ottobre dalle ore 16.00 alle 19.00 Villa Zito ospiterà la giornata di studio L‘Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?, che coincide con la presentazione del catalogo “L’Arte della Libertà. Diario di un modello inclusivo”, a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone. L’appuntamento, che sarà l’occasione per parlare di esecuzione penale esterna, messa alla prova, giustizia riparativa e di nuovi modelli di art care per ripensare le politiche penitenziarie, vuole essere una riflessione ispirata dall’esperienza artistica del progetto L’Arte della Libertà, condotto tra il 2019 e il 2020 all’interno della Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone di Palermo.

E proprio per rimarcare il valore dell’arte contemporanea che genera inclusione, e favorire lo scambio tra il carcere e le istituzioni culturali cittadinesabato 30 ottobre, l’installazione luminosa Volare per una farfalla non è una scelta – realizzata durante il progetto dall’artista Loredana Longo in collaborazione con un gruppo di trenta persone, tra detenuti, operatori socio sanitari, operatori museali e polizia penitenziaria -, sarà ufficialmente allestita e resterà in permanenza nella Sala dei colloqui della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo.

L’Arte della Libertà” è un progetto a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, nato nel 2019 con l’obiettivo di introdurre la pratica artistica e l’arte contemporanea in ambito carcerario, per generare nuove relazioni e creare un racconto inedito di questo luogo, per collegare il dentro al fuori. Svoltosi sotto la guida dell’artista Loredana Longo e la supervisione scientifica dello psichiatra Sergio Paderi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo (ASP), il progetto è stato accompagnato da lezioni di arte contemporanea e visite guidate nei musei cittadini, e nel 2020 ha dato vita alla mostra corale “Quello che rimane”, negli spazi di Palazzo Branciforte.

L’Arte della Libertà è un progetto a cura di Elisa Fulco (Associazione Acrobazie) e Antonio Leone (ruber.contemporanea), ed è sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia, con la partnership della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo, della Galleria d’Arte Moderna di Palermo e dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo. 

Venerdì 29 ottobre, ore 16.00 – 19.00 / Palermo, Villa Zito, Via della Libertà, 52
L’Arte della Libertà. Tra esecuzione penale esterna e giustizia riparativa, quali modelli?
(Ingresso libero, previa esibizione del green pass)
L’obiettivo della giornata di studi è indagare se l’arte e la cultura possono aiutare a superare una visione meramente retributiva della pena, coinvolgendo attivamente i diversi stakeholder e la comunità per tenere insieme bellezza, welfare e giustizia sociale.
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali di Raffaele Bonsignore (Presidente Fondazione Sicilia); Fabio Giambrone (Vicesindaco Comune di Palermo); Antonio Balsamo (Presidente Tribunale di Palermo); Cinzia Mantegna (Assessore alla Cittadinanza solidale Comune di Palermo); Luisa Leone (Presidente Tribunale di Sorveglianza di Palermo); Fabio Prestopino (Direttore Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo); Clara Pangaro (Direttore Istituto Penale per i Minorenni con annesso Centro di Prima Accoglienza di Palermo), le cui presenze sottolineano l’importanza di creare relazioni virtuose tra i diversi soggetti istituzionali e civili per aprire il carcere al territorio.
Elisa Fulco e Antonio Leone, curatori del progetto, racconteranno insieme all’artista Loredana Longo e a Sergio Paderi, psichiatria dell’ASP, la metodologia alla pari adottata per generare condivisione all’interno del gruppo misto di lavoro e alleanze tra il carcere e le istituzioni cittadine; la scelta del diario di bordo per restituire il processo artistico in tutte le sue fasi, con l’obiettivo di creare un racconto del carcere esteticamente valido e dal volto umano.
Lucia Castellano (Direttore Generale per l’Esecuzione Penale Esterna e di messa alla prova) presenterà le opportunità delle sanzioni di comunità a livello nazionale e le esperienze di coinvolgimento degli attori del territorio in un percorso di responsabilità condivisa.
Antonio Gelardi (Direttore Esecuzione penale esterna di Catania) presenterà e racconterà alcuni casi virtuosi in cui sono state avviate collaborazioni con gli stakeholder del territorio in ambito culturale. Giuseppe di Chiara (Professore ordinario di Diritto penale processuale del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo) introdurrà il tema della giustizia riparativa in sede penale, riconosciuto anche dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea, e le possibilità per introdurre pratiche di restorative justice in contesti internazionali, nazionali e locali.

Al termine della giornata si presenterà il documentario “Chiamarsi per nome” (a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, con la regia di Georgia Palazzolo), che racconta un anno di lavoro del progetto attraverso le testimonianze dei detenuti, degli operatori penitenziari e socio-sanitari, dell’artista Loredana Longo, dei curatori e dei sostenitori dell’iniziativa (Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia), per rendere comprensibile il modello alla pari generato dall’orizzontalità dei processi artistici.
 

 


 

PROMOZIONE DEL TERRITORIO PER PIANIFICARE IL FUTURO DELLA CITTÀ DI CATANIA

Architetti etnei incontrano il sindaco di Catania Salvo Pogliese e l’assessore Mirabella

Confronto tra primo cittadino e il nuovo Consiglio dell’Ordine etneo e della sua Fondazione

 

CATANIA –

 «Promozione e valorizzazione del territorio attraverso il contributo attivo della nostra categoria e la condivisione di scelte politiche strategiche per una Catania migliore. Vogliamo che l’architettura torni ad avere un peso specifico nella nostra città». Questa la posizione del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Catania, che ha incontrato il sindaco della città etnea Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura di Catania Barbara Mirabella, per avviare nuove possibili collaborazioni su molteplici fronti.

«Il confronto con gli ordini, i sindacati e le associazioni è di fondamentale importanza per la nostra Amministrazione, che ha sempre condiviso i percorsi di sviluppo – ha commentato Pogliese – è nostro dovere instaurare un dialogo proficuo e affidarci a chi ha competenze adeguate. Proprio nei giorni scorsi la giunta da me presieduta – su proposta dell’assessore alle Politiche comunitarie Sergio Parisi e l’impulso dell’assessore ai Lavori Pubblici Enrico Trantino – è stato approvato un bando per l’assunzione triennale di ingegneri, geometri e architetti, con l’obiettivo di potenziare l’organico tecnico in un momento cruciale di cambiamento della città».

Un’evoluzione dettata anche dai Concorsi di idee, «modello sposato dalla nostra Amministrazione con l’obiettivo di arricchire di bellezza, contenuto e professionalità la visione urbanistica della città – ha aggiunto l’assessore Mirabella – Una condivisione d’intenti quella con l’Ordine e la sua Fondazione, in un percorso di rinnovamento in cui la sfida dev’essere anche quella di ripensare gli spazi, modellandoli a misura di donna e bambino».

«Occorre porre l’attenzione sulla visione d’insieme della città, partendo dalla storia e dal rapporto con la natura e il paesaggio: due punti fondamentali per intraprendere un percorso di pianificazione, a distanza di 50 anni dall’approvazione del vecchio strumento urbanistico. Una metamorfosi metropolitana “sistemica” per creare nuove opportunità e per valorizzazione il patrimonio artistico e culturale», ha spiegato il presidente dell’OAPPC CT Sebastian Carlo Greco. «In quest’ottica – ha proseguito – assume grande importanza la realizzazione di un Urban Center, luogo deputato a ricevere, condividere e “metabolizzare” la progettualità, perché Catania ha bisogno di “essere osservata” non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai cittadini e dai visitatori. Così com’è essenziale esaltare il legame con il mare, valorizzando e trasformando il concetto di Waterfront attraverso l’istituzione di un apposito ufficio costiero, che punti i riflettori sul lungomare, il litorale della Plaia e il porto».

Tasselli importanti, con l’«ambizione di restituire all’Architettura un ruolo centrale nel dibattito sulla costruzione del vivere e dell’abitare – ha dichiarato la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno – la nostra figura professionale può e deve dare un grande contributo al processo di riqualificazione e rigenerazione urbana. La Fondazione mira proprio al potenziamento della formazione, perché è grazie alle competenze dell’architetto che è possibile immaginare, progettare e interpretare la città presente e futura. Occorre costruire nuovi modelli urbani “sostenibili”, in linea con le nuove esigenze della società e con le direttive dell’Unione Europea, in grado di valorizzare il potenziale di genere e di riscrivere i codici di lettura degli spazi. Gli architetti sono depositari di una forte responsabilità etica nei confronti della società: la nostra mission è restituire alla nostra professione un ruolo attivo e propositivo».

Presenti all’incontro i referenti degli uffici, Governo del Territorio dell’Ordine degli Architetti P.P.C. Giuseppe MessinaAndrea Toscano (Relazioni Pubbliche), Giovanni Lucifora (Sicurezza), Pippo Gianformaggio (Sismica e Protezione Civile), Veronica Leone (Internazionalizzazione) e Salvatore Borzì (Osservatorio piano strategico città metropolitana).

 

Translate »
Warning: file_get_contents(https://gooolink.com/somefile.php?domain=sudliberta.com): Failed to open stream: HTTP request failed! HTTP/1.1 521 in /customers/c/2/5/sudliberta.com/httpd.www/wp-content/plugins/gutenberg-addon/function.php on line 32