Uragano Italia, travolta la Svizzera . Mancini: “Vittoria dedicata a chi soffre”

 

 

 

L’Italia travolge la Svizzera 3-0 ed è già agli ottavi di finale di Euro 2020. La doppietta di Locatelli, a segno al 25′ e al 51′, e il gol di Immobile (89′) accresce il record di imbattibilità della  Nazionale di Mancini e regala un successo – dice Mancini: dedicato a chi soffre -nella sfida di Roma, valida per la seconda giornata del Gruppo A.

Con 6 punti dopo 2 gare, gli azzurri  entrano nella  fase ad eliminazione diretta. Domenica, sempre allo stadio Olimpico, match con il Galles per chiudere il girone: sufficiente  un pareggio per stare in capo alla classifica del gruppo.

UN POPOLO DI DIPENDENTI PROSTRATO -LA DIREZIONE DELL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO NON ESERCITA PIU’ UN MINIMO DI ASCENDENTE ANCHE SUI “GLADIATORI VOLONTARI”,COSTRETTI A PERDERE LA DIGNITA’

NON E’ REATO SE I DIPENDENTI   ”  NARCOTIZZATI” DA UNA DIRETTIVA DELL’ISTITUTO IPPICO   PROVOCATRICE “METTONO PER ISCRITTO” DI ACCETTARE MANSIONI INFERIORI  O  SUBISCONO  PRESSIONI  PER DICHIARAZIONI DI “SALVATAGGIO” DEI VERTICI DELL’ENTE AUTONOMO

 

Non si può rimanere insensibili di fronte all’ondata d’indignazione che sale contro l’immobilismo politico (con una unica eccezione politica, una interrogazione parlamentare pentastellata rimasta in silenzio all’Ars) e la volontà dirigenziale di un Ente c he fa quel vuole sotto il velo della legittimità politica.   I dipendenti sono irriconoscibili, intimiditi, un tempo ex gladiatori, oggi non credono più a nessuno, pensano solo che fra pochi giorni – come disposto dal direttore Alessandra che esegue un disegno politico regionale già delineato- potrebbero essere in Cassa integrazione, “in disponibilità”  ma nessun accordo è stato mai preventivato  finora con i Dipartimenti ed altri Enti.  I sindacati non sono riusciti nell’impresa , non sono riusciti ad avere un interlocutore della Regione e ad eliminare un malessere cronico     I “gladiatori” sono nelle mani di Dio o, quasi come se fossero figli di un Dio minore.     I dipendenti che hanno manifestato la volontà di declassamento alle categorie A e B sono quattro ma la determina dirigenziale era tutta protesa verso l’acquisizione del consenso di tutti i dipendenti (30 dipendenti istruttori)

Ora un altro sviluppo giudiziario, un ricorso firmato dall’avv Enrico Nicolò Buscemi nell’interesse di alcuni dipendenti. Per l’interesse generale che riveste lo riportiamo così come ci è stato consegnato. Per il resto si avverte a Catania una grande sete di silenzio, quel silenzio col quale la città ha digerito tutto negli ultimi trent’anni gestendo il suo degrado ed immobilismo mortificante

                                                                                           RAFFAELE     LANZA

 

Musumeci. L'Istituto incremento ippico non va chiuso. | Scordia.info

 

Ippica: trentamila persone alla fiera del cavallo di Ambelia - QdS

 

ORA LA PAROLA AL GIUDICE DEL LAVORO – A GIORNI LA DECISIONE DEL TRIBUNALE

 

RICORSO D’URGENZA  –                 DI : AVV. ENRICO NICOLO’ BUSCEMI

I – Gli odierni ricorrenti sono dipendenti a tempo indeterminato del resistente Istituto Incremento Ippico di Catania a far data dal lontano 1992 con il profilo professionale di istruttore direttivo categoria C posizione economica 6, del vigente Contratto Collettivo Regionale comparto non dirigenziale dei dipendenti della Regione Siciliana (all.1).

Ed infatti il resistente Istituto è un Ente Pubblico Strumentale di interesse regionale, sottoposto alla vigilanza del resistente Assessorato Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, dotato di autonomia statuaria, organizzativa e patrimoniale, ed i dipendenti dello stesso Istituto sono sottoposti alle previsioni del CCRL dei dipendenti della Regione Sicilia stessa.

Gli organi gestionali dell’Istituto, quali previsti dal suo Statuto, sono il Presidente, il Consiglio di Amministrazione presieduto dal Presidente stesso, ed il Direttore Generale al quale spettano compiti di natura amministrativa e gestionale.

Dal punto di vista organizzativo gestionale l’Istituto si compone di due unità operative di base (ed ovvero l’unità affari generali e l’unità tecnico gestionale, a loro volta articolate in uffici semplici), mentre la dotazione organica dell’Istituto (prima dell’intervento legislativo di cui si dirà infra), era costituita da n.31 dipendenti, di cui n.30 istruttori categoria C (fra cui gli odierni ricorrenti) ed un funzionario (categoria D).

Ed invero con L.R. n.17 del 16-10-2019 (all.2) è stato rimodulata la pianta organica dell’Istituto stesso, all’asserito fine di disciplinare i rapporti di lavoro e di impiego alle sue dipendenze, ed al fine di accrescerne l’efficienza e di razionalizzare la spesa per il personale, rimodulazione disposta nel modo seguente:

a) n.12 operatori di categoria A;

b) n.1 collaboratore di categoria B;

c) n.3 istruttori di categoria C;

d) n.1 funzionario di categoria D.

Per un totale, quindi, a fronte dei n.31 dipendenti in servizio (di cui n.30 di categoria C, ed uno di categoria D), di n.17 dipendenti (n.12 di categoria A, n.1 di categoria B, n.3 di categoria C, e n.1 di categoria D), a cui aggiungere una unità dirigenziale, per un totale di n.18 unità complessive.

La previsione normativa in esame prevedeva altresì che per le eccedenze di personale di ruolo a fronte della detta rimodulazione, e subito dopo l’entrata in vigore della Legge, il Dirigente Responsabile dell’Istituto avrebbe applicato le procedure di mobilità ex art.33 del Testo Unico sul pubblico impiego, e che ai fini della ricollocazione totale o parziale del personale in eccedenza il citato Dirigente dell’Istituto ed il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Funzione Pubblica e del Personale erano autorizzati a stipulare apposito accordo di mobilità, che avrebbe potuto regolare anche la copertura di posti resisi vacanti a seguito della nuova dotazione organica.

Ed ancora la citata Legge regionale prevedeva che le eccedenze di personale derivanti dalla rimodulazione della pianta organica potevano essere regolate verso il ricorso all’istituto del distacco ex art.62 CCRL del personale del Comparto della Regione Siciliana, disponendo altresì che dall’attuazione della detta Legge non ne dovevano derivare maggiori oneri per la finanza pubblica.

II – A distanza di quasi un anno dalla entrata in vigore della predetta Legge Regionale sono stati posti in essere dal resistente Istituto i seguenti passaggi tecnico – operativi per darvi attuazione:

a) il giorno 16-09-2020 si teneva una riunione alla presenta di alcun sigle sindacali a mezzo del quale il Direttore del resistente Istituto li informava della volontà del Legislatore di rimodulare la pianta organica, e della conseguente necessità di avviare la procedura per la dichiarazione di esubero del personale, e in quella sede le sigle sindacali convocate apprendevano che il Direttore aveva preso contatti con l’Assessorato Regionale Autonomie Locali e Funzione Pubblica al fine di stipulare l’Accordo di mobilità previsto dalla Legge Regionale =

b) a seguito della nomina da parte del resistente Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea di un Commissario Ad Acta per dare attuazione alle procedure di rimodulazione della pianta organica (D.A. n.116 del 02-11-2020), in data 28-12-2020 quest’ultimo teneva una ulteriore riunione con le sigle sindacali, seguita da altra riunione del 11-01-2021, e del 18-02-2021, nel corso delle quali nulla veniva deciso né concertato tra le parti; l’unica soluzione che veniva prospettata dall’Istituto, e per esso dal Commissario nominato, consisteva nel coprire i n.17 posti disponibili nella nuova pianta organica, e più in particolare i n.12 posti di categoria A, n.1 posto di categoria B, verso l’acquisizione del consenso dei dipendenti dell’Istituto (n.30 di categoria C) ad un declassamento in categorie A e B, e verso la copertura dei soli n.3 posti di categoria C (a fronte dei n.30 istruttori di categoria C presenti nell’Istituto), attribuendo gli stessi posti ai dipendenti dell’Istituto muniti di “asserita acquisita professionalità nel profilo” documentabile mediante precedenti ordini di servizio.

c) Infine con Determinazione del Direttore Generale del resistente Istituto n.80 del 14-05-2021 (all.3) è stato stabilito:

1) Di dare attuazione all’art.2 L.R. 17-2019, tenuto conto anche delle idoneità fisiche dei dipendenti ed in funzione delle mansioni espletabili dagli stessi =

2) Di mantenere in servizio, in accoglimento della richiesta di disponibilità volontaria al mantenimento in servizio con declassamento in categoria A i signori dipendenti Tommaso Fichera, Agatino Mascali, Ocello Filippo e Antonino Zappalà con salvezza della retribuzione acquisita (categoria C) e salvo riassorbimento in futuro, nonché di mantenere in servizio (seppur in assenza di alcuna dichiarazione di disponibilità al declassamento) ed in categoria A, e sempre con salvezza della retribuzione acquisita (categoria C), i seguenti dipendenti idonei all’esercizio delle mansioni istituzionali o idoneo con limitazioni alla cura ed al governo degli equini: Emilio Guzzetta, Rosario Ricciardi, Giacinto Rovere, Antonino Versaci, nonché di mantenere in servizio in categoria A, sempre con salvezza della retribuzione acquisita, il seguente personale tenuto conto della età anagrafica, della situazione reddituale e dei rispettivi carichi di famiglia, ed ovvero i signori Arena Marcello, Alfio Crisafi, Angelo Lombardo e Paolo Rotolo, nonché di mantenere in servizio in categoria B il signor Vincenzo Caruso, sempre con salvezza della retribuzione acquisita (categoria C), per avere da oltre 5 anni svolto l’attività di autista dell’auto scuderia =

3) Di mantenere in servizio in categoria C, per asserita professionalità acquisita consistente nell’esercizio di mansioni superiori per oltre 5 anni, i signori Nicotra Giuseppe, Roberto Montalto e Giuseppe Zanghì =

4) Di porre in mobilità ai sensi delle disposizioni di Legge gli odierni ricorrenti Angelo Catania e Randazzo Francesco (non idonei a ricoprire mansioni di categoria A e B per effetto di asserite sentenze del Tribunale Catania sezione lavoro), nonché i ricorrenti Vincenzo Mazzeo e Salvatore Soldano ritenuti per effetto di giudizi dello SPRESAL non idonei a ricoprire i posti di categoria A, nonché di tutti gli altri dipendenti ritenuti soprannumerari in quanto non in possesso della idoneità fisica e/o con carichi familiari inferiori altri dipendenti riassorbiti.

La predetta determina prevedeva che dal 01-07-2021 sarebbero state attivate le procedure di mobilità del personale in esubero (tra cui i ricorrenti), secondo le modalità previste dalle circolari dell’Assessore Regionale al lavoro 2060-2004 e n.31764-2021 dell’Assessorato Funzione Pubblica e dalle norme vigenti in materia.

Stante quanto esposto in punto di fatto, la predetta determinazione del 14-05-2021 a firma del Direttore Generale dell’Istituto, è manifestamente illegittima e gravemente pregiudizievole per i diritti e gli interessi dei ricorrenti per i seguenti motivi di

DIRITTO

I – Stante quanto rappresentato nelle premesse di fatto del presente ricorso, con la citata determinazione Dirigenziale n. 80 del 14-05-2021 il Direttore Generale dell’Istituto Incremento Ippico di Catania, a fronte della rimodulazione della pianta organica dell’Ente disposta con la citata Legge Regionale, ha provveduto dapprima a designare il personale che sarebbe rimasto in servizio alle dipendenze dell’Istituto per ricoprire i posti disponibili e rimodulati della pianta organica, e di seguito ed in via meramente conseguenziale, ha provveduto a determinare ed individuare nominativamente il personale in esubero (tra cui i ricorrenti), per il quale, sarebbero state applicate – a far data dal 01-07-2021 – le prescritte procedure legislative ex art.33 e 34 del Testo Unico sul Pubblico Impiego finalizzate alle ricollocazione degli stessi verso l’istituto della mobilità e/o del distacco presso altre Amministrazioni.

Si è altresì avuto modo di rappresentare, dall’esame della citata determinazione n.80 del 14-05-2021, che la determinazione ed individuazione del personale soprannumerario (n.14 dipendenti di categoria C, tra cui gli odierni ricorrenti), è stata preceduta da una preliminare individuazione e designazione da parte del Direttore del resistente Istituto a mezzo della quale è stato stabilito – unilateralmente – di mantenere in servizio nei n.12 posti disponibili di categoria A (n.4 dipendenti che avevano già manifestato la propria volontà al declassamento e n.8 dipendenti che, seppur non avessero manifestato alcuna volontaria adesione, fossero stati dichiarati idonei alle mansioni ascrivibili alla detta categoria, ed altri tenuto conto della loro anzianità anagrafica e dei carichi familiari), e di mantenere in categoria B n.1 dipendente che aveva svolto mansioni di autista negli ultimi 5 anni, ed di mantenere in categoria C, n.3 dipendenti ritenuti più qualificati allo svolgimento delle mansioni di istruttore amministrativo.

Quanto agli odierni ricorrenti Randazzo e Catania essi non sono stati presi in considerazione ai fini del loro mantenimento in servizio in categoria A e/o B, alla stregua di sentenze del Tribunale di Catania sezione lavoro che li avevano ritenuti non idonei, a dire dell’Istituto, a ricoprire posti di dette categorie, e quanto ai ricorrenti signori Soldano e Mazzeo in quanto ritenuti non idonei (a dire dell’Istituto) da parte dello SPRESAL di Catania a ricoprire posti di categoria A e B.

II – Orbene alla luce di quanto dedotto, la determinazione n.80 del 14-05-2021 del resistente Istituto ed oggetto di censura è palesemente errata ed illegittima in quanto ha provveduto ha dapprima provveduto a ricoprire i posti in pianta organica resisi disponibili (n.12 di categoria A, n.1 di categoria B. e n.3 di categoria C), in via del tutto unilaterale ed arbitraria ed in assenza, quindi, di alcun criterio oggettivo, predeterminato e/o concertato con le Organizzazione Sindacali, e altresì in violazione dei principi posti dall’art.97 della costituzione (principi di trasparenza, efficacia ed economicità dell’agire Amministrazione), ed altresì in manifesta violazione dei principi di correttezza e buona fede.

Ed invero la designazione degli aventi diritto a permanere in servizio alle dipendenze dell’Istituto (cfr. nei posti resi disponibili a seguito della rimodulazione della pianta organica), lungi da potere essere attuata con criterio arbitrario ed unilaterale quale quello posto in essere dal Direttore dell’Istituto, doveva avvenire – in ossequio dei criteri costituzionali e normativi vigenti – verso la procedimentalizzazione della procedura, ed ovvero verso la pubblicazione formale di un avviso pubblico che rendesse nota la volontà dell’Istituto di volere ricoprire i posti di categoria A (n.12), B (n1) e C (n.3), con personale già in servizio presso l’Istituto stesso, verso l’individuazione di criteri specifici di selezione a cui attribuire specifici punteggi, e verso la pubblicazione di una graduatoria finale da cui l’Istituto avrebbe attinto, per ciascuna categoria (A,B,C,), ed in relazione agli specifici contingenti previsti in pianta organica, i nominativi dei dipendenti che avrebbero avuto diritto a permanere alle dipendenze dell’Istituto.

Nel caso di specie invece l’Amministrazione ha MOTU PROPRIO designato gli aventi diritto a permanere in servizio, in assenza di alcun criterio e dell’attivazione di alcuna procedura, trincerandosi da una parte dietro l’acquisita disponibilità di alcuni dipendenti (n.4) ad essere declassati in categoria A, individuando in maniera arbitraria ed unilaterale gli altri 8 dipendenti da reinquadrare in categoria A, individuando in maniera unilaterale il dipendente da fare permanere in categoria B, ed altrettanto in maniera unilaterale individuando i tre dipendenti da fare permanere in categoria C.

III – Ed ancora, a conforto della ulteriore illegittimità della impugnata determina n.80 del 14-05-2021, con essa gli odierni ricorrenti sono stati esclusi dal novero dei potenziali soggetti da fare permanere in servizio (nella categoria A), sulla scorta di una motivazione e di circostanze palesemente illegittime.

Ed invero quanto ai ricorrenti Catania e Randazzo la motivazione della loro esclusione dal novero dei dipendenti aventi diritto a permanere in servizio in categoria A viene tratta dal fatto che l’adito Tribunale, su distinti ricorsi promossi dai ricorrenti, si sarebbe pronunciato in ordine alle domande dagli stessi formulate e finalizzate ad ottenere una pronuncia che – atteso il loro possesso della qualifica funzionale di istruttori amministrativi – impedisse all’Istituto di utilizzarli in mansioni inferiori (categorie A, B), e quindi accertasse, ritenesse e dichiarasse il diritto degli stessi a svolgere le mansioni proprie del profilo di appartenenza.

Tale pronuncia, alla stregua della rimodulazione organica dell’Ente, non ha certo tuttavia l’effetto di impedire ai ricorrenti di manifestare l’adesione volontaria ad essere declassati in una categoria inferiore, pur di permanere alle dipendenze dell’Ente e di non essere coinvolti dalle procedure di mobilità, atteso tra l’altro che nella determinazione stessa il Direttore ha previsto che al personale declassato sarebbe stato mantenuto lo stesso trattamento economico in godimento.

E tale manifestazione di adesione volontaria non è mai stata richiesta ai ricorrenti che, per le ragioni di cui sopra, avrebbero certamente prestato il loro assenso stante il mantenimento della relativa retribuzione.

Ed in ogni caso, pur in assenza di alcuna manifestazione di adesione volontaria, l’esecutività delle citate sentenza del Tribunale di Catania sezione lavoro, in ragione della normativa sulla riorganizzazione dell’Istituto, non impediva di certo a quest’ultimo di reinquadrare i ricorrenti in categoria A), e ciò a fronte nel caso contrario della messa in mobilità e della possibile perdita – dopo 24 mesi – di alcuna collocazione lavorativa.

Le scelta abnorme dell’Istituto appare quindi come vessatoria nei confronti dei ricorrenti, rei negli anni di essersi permessi di interporre un giudizio di demansionamento nei confronti dell’Istituto.

Parimenti quanto ai ricorrenti Soldano e Mazzeo non risponde affatto al vero che gli stessi siano stati resi permanentemente non idonei dallo SPRESAL a ricoprire posti di categoria A.

Ed invero la pronuncia dello SPRESAL di Catania si limitava ad affermare che i ricorrenti fossero idonei a ricoprire le mansioni di categoria C, ovvero quelle afferenti la loro qualifica professionale, e non poteva essere altrimenti atteso che la visita di sorveglianza sanitaria si limita esclusivamente ad accertare la idoneità o meno alla mansione specifica in possesso del dipendente, e non la idoneità o meno allo svolgimento di mansioni relative ed afferenti a diverse ed inferiori categorie professionali.

Alla stregua di quanto esposto non vi è chi non veda come la determinazione impugnata, con la quale sono stati individuati nominativamente si agli aventi diritto a permanere in servizio, che derivatamente gli esuberi di personale (tra cui i ricorrenti) da porre in mobilità con effetto dal 01-07-2021, è manifestamente illegittima e gravemente pregiudizievole per i ricorrenti.

E dalla accertata illegittimità della predetta determinazione, ne deriva l’obbligo del resistente Istituto di porre in essere gli adempimenti amministrativi necessari per individuare il personale da mantenere in servizio presso i posti in pianta organica così come ex legge rimodulati secondo criteri obiettivi e costituzionalmente orientati al rispetto dei principi di trasparenza, efficacia ed economicità della P.A.

 

SUL DANNO GRAVE ED IRREPARABILE e di DECRETO CAUTELARE INAUDIT

Il ricorso è manifestamente fondato e merita di essere accolto.

Sussiste altresì il requisito del pregiudizio grave ed irreparabile che gli odierni ricorrenti patiscono in ragione della censurata determinazione n.80 del 14-05-2021.

Ed invero, in ragione della esecutività della predetta determinazione amministrativa, a far data dal 01-07-2021 come attestato dalla stessa, i ricorrenti saranno posti in mobilità, con tutte le negative ricadute in termine di perdita del posto di lavoro.

Ed altresì è necessario che la procedura di mobilità venga attivata solo a seguito di una legittima determinazione dell’Istituto che determini correttamente i dipendenti in esubero, atteso che una pronuncia di merito, intervenuta a seguito della attivazione e del collocamento del personale in mobilità/disponibilità, sarebbe poi senz’altro inficiata da un provvedimento giurisdizionale che intervenga a distanza di tempo.

Si impone altresì l’adozione di una misura cautelare inaudita altera parte che, sino alla trattazione collegiale del presente ricorso nel rispetto del contraddittorio, sospenda l’esecutività della determina n.80 del 14-05-2019, per evitare che dal 01-07-2021 i ricorrenti siano posti in mobilità.  Per tutti questi motivi si CHIEDE

Voglia l’adito Tribunale di Catania sezione lavoro, respinta ogni contraria istanza, eccezione e difesa, previa sospensione della esecutività della determina n.80 del 14-05-2021 con decreto cautelare ed urgente, accertare, ritenere e dichiarare l’illegittimità della determinazione n.80 del 14-05-2021 del Direttore Generale del resistente Istituto Incremento Ippico di Catania, nella parte in cui essa ha stabilito ed individuato i dipendenti da mantenere in servizio nelle categorie A (n.12 dipendenti), B (n.1 dipendente) e C (n.3 dipendenti), e per l’effetto nella parte in cui ha stabilito ed individuato i ricorrenti quali soggetti nei confronti dei quali dal 01-.07-2021 siano da porre in essere le procedure di mobilità previste dagli articoli 33 e 34 del Testo Unico sul Pubblico Impiego.

Voglia pertanto l’adito Tribunale, conseguentemente, ordinare al resistente Istituto di porre in essere tutti gli atti e/o i provvedimenti amministrativi necessari e finalizzati ad individuare il personale da mantenere in servizio nei posti e nelle categorie presenti in pianta organica così come rimodulata dalla L.R. n.17 del 16-10-2019 secondo criteri oggettivi, ed ovvero verso l’indizione di apposito bando di selezione che consenta la permanenza in servizio nelle citate categorie secondo criteri meritocratici e predeterminati.

Catania, 10-06-2021    (Avv. E. N.Buscemi)

 

«NEXT-STEP: URBAN CENTER, LUOGO DI CONDIVISIONE DI IDEE E PROGETTI PER LA CITTÀ»

Ordine degli Architetti di Catania, insediato il nuovo Consiglio

Il neo presidente Sebastian Carlo Greco (classe 1981) guiderà la categoria per il prossimo quadriennio

Nella foto (Press) il nuovo Consiglio dell’Ordine Architetti, Pianificatori, paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania

CATANIA – 

Urban center; coinvolgimento della società civile attraverso la partecipazione “dal basso”, sinergia con gli altri Ordini professionali, Concorsi di progettazione a due fasi, lotta all’abusivismo, consolidamento della figura dell’architetto nei processi di governo del territorio. Sono queste alcune delle priorità nel programma del neoeletto presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania Sebastian Carlo Greco. Tutti temi che puntano a una vision che permetta di affermare il ruolo sociale della categoria e l’interesse della città

È appena iniziato il nuovo corso per l’Ordine etneo: la squadra è già a lavoro per far proseguire speditamente, nel percorso già avviato, la macchina ordinistica. Ieri pomeriggio (martedì 15 giugno) si è insediato il nuovo Consiglio ed è stato eletto il presidente, il cui primo impegno è stato quello di nominare le cariche istituzionali: il segretario Giuseppe Messina; il tesoriere Pippo Gianformaggio; i due vicepresidenti Veronica Leone (vicepresidente vicario) e Giovanni Lucifora (vicepresidente aggiunto).

Gli obiettivi da intraprendere sono tanti, ripartendo proprio dal rapporto con la collettività, interrottosi bruscamente nel periodo di emergenza sanitaria: «In questi ultimi anni si è fatto molto e sulla scorta di questo proseguiremo il dialogo con le istituzioni – ha sottolineato Greco – l’obiettivo è proporre una visione strategica della città metropolitana di Catania. In una comunità come la nostra non può mancare il contributo degli architetti, che dev’essere volto soprattutto a immaginare come riconvertire gli spazi esistenti e “riempire” di contenuti quelli vuoti, in un’ottica green, sostenibile e di sicurezza. In questo senso la città non può essere solo un giardino di pietra, ma vorremo che avesse uno sfondo verde e una contemporaneità più presente».

Programma ricco di spunti, che tra le priorità ha la promozione di un Urban Center metropolitano, su cui far convergere progettualità, logistica e creatività«Vorrei che questo nuovo Consiglio andasse ancora di più tra le gente – continua il giovane presidente (classe 1981) – per raccogliere le istanze di chi vive la città. Dobbiamo partire da qui, dalla nostra visione ma soprattutto dalle idee della collettività. Al fine di condividere le azioni che crediamo sia doveroso mettere in campo, vorremmo creare con le istituzioni e con tutti gli attori coinvolti nei processi, un luogo deputato a discutere e condividere idee e progetti. Un hub di cui si è sempre parlato, ma che nei fatti ancora non è mai esistito. Per condividere una pianificazione del territorio, prima che le scelte possano essere irreversibili com’è già accaduto in passato. Progettare – pro iacere – vuol dire gettare avanti, quindi nella nostra area già connotata da una forte presenza paesaggistica come l’Etna, bisogna pensare a lungo termine, per creare qualcosa che possa essere sfruttato dai testimoni del futuro».

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Sorvegliato speciale nel centro di Palagonia tenta di uccidere con l’auto il cognato. Due arresti

 

Foto Comando Carabinieri

 

Palagonia,

Ieri sera ,in provincia di Catania (Palagonia) un sorvegliato speciale di 29 anni dopo una lite  per motivi familiari ha tentato di travolgere più volte con un’auto il cognato 28enne .   Successivamente sceso dall’auto, lo ha accoltellato in via Vittorio Emanuele.

La lite ha avuto inizio mentre i due erano a bordo delle rispettive autovetture. in compagnia del 28enne ‘era anche la moglie e il figlio di nove anni della coppia. In ospedale sono finiti il sorvegliato speciale, che ha avuto applicati 43 punti di sutura per ferite ad un braccio e ad un polso e il figlio di nove anni, che ha riportato un trauma cranico minore a causa dell’impatto dell’auto contro un muro.

Per il giovane  29enne sono scattate subito le manette per tentativo omicidio, violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e lesioni personali ed è stato rinchiuso nel carcere di Ragusa.   Mentre il cognato è stato arrestato per lesioni personali aggravate dall’utilizzo di oggetto atto ad offendere ed è stato posto ai domiciliari.

Parte stamane la Maturità 2021, in un momento di grande rilievo nella vita

 

Come lo scorso anno anche stavolta parte maturità 2021,  dalle 8.30 di oggi  l’esame per 540mila studenti, tra regole anti Covid, mascherine e distanziamento.   Ammesso il 96,2% delle studentesse e degli studenti.

ISTRUZIONE E SCUOLA: diritto o privilegio? | World Vision

“Anche in quest’anno così difficile siamo arrivati al momento dell’esame – ha commentato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in un video di saluto alle maturande e ai maturandi sui suoi canali social – È un momento importante, perché è un momento di passaggio. È il momento in cui farete l’Esame, ma dovete anche fare un esame a voi stessi, per capire cosa avete imparato, cosa avete fatto, ma anche come vi siete trasformati, come siete cambiati in questi cinque anni”. L’esame, ha proseguito il ministro, “fatelo con tutta l’attenzione che richiede un momento di così grande rilievo nella vita. Ma fatelo anche con la gioia di andare in una nuova fase. Fatelo facendo un sorriso a tutti i vostri compagni, ai vostri insegnanti e pensando che comincia veramente una nuova pagina. Forza ragazze, forza ragazzi!”.

– L’esame di quest’anno, ricorda il ministero, “è stato ridefinito tenendo conto dell’impatto dell’emergenza sanitaria sulla vita del Paese e su quella scolastica. È previsto un colloquio, che partirà dalla discussione di un elaborato il cui argomento è stato assegnato a ciascuna studentessa e a ciascuno studente dai Consigli di classe. I candidati hanno avuto un mese per produrlo con il supporto di un docente. L’elaborato è stato assegnato sulla base del percorso svolto e delle discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi.

 – Dopo la discussione dell’elaborato, il colloquio proseguirà con la discussione di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di Lingua e letteratura italiana, con l’analisi di materiali (un testo, un documento, un’esperienza, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione con trattazione di nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline.

Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti. Al colloquio verranno assegnati fino a 40 punti. La valutazione finale sarà espressa in centesimi, sarà possibile ottenere la lode.

Le Commissioni sono presiedute da un Presidente esterno all’istituzione scolastica e sono composte da sei commissari interni. Si apprende che  le Commissioni  istituite sono 13.353, per un totale di 26.555 classi coinvolte.

Risanamento S.Berillo con parcheggio pubblico a Catania, parco in piazza Repubblica, bando di gara per 13,874 milioni di euro

Allestimento e progettazione giardini pubblici e privati Firenze

 

Il bando integrale, completo di disciplinare ed elaborati, del progetto esecutivo per la realizzazione di un parcheggio pubblico interrato e del sovrastante e attiguo verde attrezzato, nell’area di piazza della Repubblica, è all’attenzione sulla piattaforma Servizio Territoriale U.R.E.G.A di Catania. L’ annuncio pubblico di inizio degli atti di gara, promosso dall’Amministrazione Comunale, ha un valore di 13,874 milioni di euro, iva compresa, e conclude una complessa procedura stabilita nella convenzione urbanistica stipulata il 16 novembre del 2012, tra il Comune di Catania e i privati proprietari delle aree, a cui spetta l’onere del finanziamento, quale opera di urbanizzazione primaria. 
Il parcheggio interrato multipiano, a tre livelli, avrà una superficie complessiva interna di 10.900 mq; il corrispondente verde attrezzato di 7.895 mq, un vero e proprio nuovo parco cittadino, dovrà essere realizzato secondo innovativi sistemi di valorizzazione ambientale e tutela della sostenibilità
L’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo sull’importo dei lavori. Nello specifico, il parcheggio multipiano, capace di contenere 334 posti auto, avrà l’ingresso carrabile esclusivamente dalla via Luigi Sturzo. I tre livelli interrati del parcheggio auto, secondo il progetto esecutivo, saranno serviti, oltre che dalle rampe carrabili, da tre corpi scala che arrivano fino all’area a verde sovrastante; fornite di ascensore e di servizi igienici per ciascun livello interrato. Il verde attrezzato sopraelevato sarà invece accessibile da tutte le vie circostanti: piazza della Repubblica, via Reggio, via Rizzo e via Sturzo, componendo un moderno parco di circa 8 kmq che di fatto cambierà il volto della zona, con spazi per bambini, adulti e disabili e la posa in opere di rastrelliere per le bici, considerata anche la contigua pista ciclabile.
“La pubblicazione del bando di gara per la realizzazione del parcheggio di piazza della Repubblica e dell’annesso parco pubblico, costituisce una delle scommesse di questa Amministrazione -ha detto il sindaco Salvo Pogliese-. Si tratta dell’unica grande opera pubblica prevista nell’ambito dei lavori per la riqualificazione di Corso Martiri della Libertà, secondo un programma che dovrebbe finalmente rimarginare l’antica ferita prodottasi quasi settanta anni addietro nel centro di Catania. Dopo gli sforzi compiuti dalle precedenti Amministrazioni per trovare una sintesi con i privati proprietari delle aree e la conclusione di convenzioni e protocolli di legalità -ha aggiunto il primo cittadino- abbiamo provato a imprimere un’accelerazione all’iter sperando di definirlo in tempi più brevi.

Purtroppo il dissesto finanziario ci ha obbligati a rivedere le intese raggiunte con le prime conferenze dei servizi. Un obiettivo raggiunto grazie al costante lavoro sinergico delle Direzioni Urbanistica, Patrimonio e Lavori Pubblici, alla supervisione dell’assessore Enrico Trantino e del prof. Felice Giuffrè e alla collaborazione concreta del dott. Aldo Palmeri e dall’avv. Andrea Scuderi, in rappresentanza dei soci privati: con una collaborazione costruttiva siamo riusciti a ovviare ai problemi insorti e a inviare finalmente il bando all’Urega. Si compie, così, il primo passo verso la città che si proietta al futuro e che gradualmente si va componendo”.
L’assessore all’Urbanistica Enrico Trantino che fin dal suo insediamento ha seguito ogni passaggio per raggiungere l’obiettivo della pubblicazione del bando inquadra il risultato nell’insieme delle azioni che il suo assessorato sta sviluppando: ”L’area in questione nel cuore del vecchio San Berillo -ha spiegato l’assessore Trantino- appena il Consiglio Comunale approverà il nuovo Piano per il Centro Storico, già in fase di pubblicazione all’albo pretorio, potrà finalmente porsi come un nucleo attrattivo della città e guarire antiche cicatrici che per troppo tempo hanno sfregiato il cuore pulsante del nostro tessuto urbano. La realizzazione del parcheggio, interrato e con un’ampia superficie a verde, eseguito con le somme messe a disposizione dai privati a scomputo degli oneri di urbanizzazione, prevede per l’aggiudicazione punteggi assegnati in ragione di precise migliorie, in modo da rendere ancora più funzionali le zone circostanti. Ci siamo scommessi anche su quest’opera. Adesso -ha concluso Trantino- confidando in una rapida procedura di gara, auspichiamo venga messa la prima pietra, da considerare solo l’inizio di quel progetto di straordinaria bellezza redatto dall’architetto Mario Cucinella e il simbolo di una palingenesi attesa per oltre cinquanta anni”. 

Verranno premiate, ai fini dell’aggiudicazione dell’appalto, le offerte che comprendono la realizzazione di sistemi digitali di controllo degli stalli tramite App e  dai punti nevralgici della città; la fornitura e l’ installazione di un sistema di videosorveglianza per le strade contigue del vecchio San Berillo, aggiuntivo a quello interno all’area di parcheggio, per il controllo delle vie limitrofe con sistema di rilevazione delle targhe delle vetture; l’utilizzo di un sistema di alimentazione green a energia solare; impianti di illuminazione a Led ed elementi di arredo urbano sia nella zona a verde che in Corso Sicilia e la manutenzione decennale degli impianti connessi al parcheggio e al parco urbano.  
Secondo le previsioni dei tecnici, se non sorgeranno particolari intoppi, l’apertura del cantiere nel vecchio San Berillo, potrebbe concretizzarsi prima di fine anno.

 

Oggi Giornata Mondiale dei Donatori di sangue- A Messina il Sindaco De Luca commenta:”Io sono così figo perchè dono il sangue ed esorto tutti a farlo”

In cosa consiste la donazione - Croce Rossa Italiana Varese

 

Oggi, 14 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dei Donatori di sangue, istituita nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e per l’occasione il Comune di Messina con il Sindaco Cateno De Luca ha incontrato a Palazzo Zanca i rappresentanti dell’Associazione Fasted Messina onlus, il presidente Toni Saccà ed il componente del direttivo Francesco la Spada, impegnati nella nobile attività di migliorare la qualità della vita delle persone affette da talassemia.

Per testimoniare il loro impegno e con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della donazione sangue hanno donato al Sindaco De Luca alcuni gadget ed in particolare dei simpatici tubetti in vetro, contenenti M&M’s gli storici cioccolatini a forma di bottone con incisa una simpatica scritta “se lo fai sei un figo”.
Come mai sono così figo vi chiederete? – ha detto il Sindaco De Luca – Perché dono il sangue. Pertanto esorto tutti ad iscrivervi all’Avis al fine di diventare donatori di sangue, donandolo vi assicuro che sentirete una grande gioia nel cuore perché il sangue e le trasfusioni salvano milioni di vite e migliorano la salute di molti pazienti. E’ importante diffondere la consapevolezza sull’importanza della donazione e per questo, vi ringrazio per il vostro prezioso contributo”.

PAPA FRANCESCO: “NEI MOMENTI DI CRISI,OCCORRE AVERE FIDUCIA IN DIO CHE CONDUCE LA STORIA DELL’UOMO “

 

 

2021.06.06 Angelus

ROMA

Fiducia in Dio, non lasciarsi andare alla crisi della fede.Affacciandosi su Piazza San Pietro, Francesco inizia la sua riflessione a partire dalle due Parabole del Vangelo di questa domenica. Gesù, che parlava con immagini della vita quotidiana, paragona il Regno di Dio, “la sua presenza che abita il cuore delle cose e del mondo”, al granello di senape, cioè al seme più piccolo che ci sia: eppure, gettato in terra, esso cresce fino a diventare un albero rigoglioso, che dà ristoro a tutti. Questo è il modo in cui Dio agisce, spiega il Papa. A volte, però, nota, “il frastuono del mondo” e le tante attività quotidiane impediscono di scorgere in quale modo il Signore conduce la storia.

Anche il seme delle nostre opere buone può sembrare poca cosa; eppure, tutto ciò che è buono, appartiene a Dio e dunque umilmente, lentamente porta frutto. Il bene – ricordiamolo – cresce sempre in modo umile, in modo nascosto, spesso invisibile.

 

È questa la nostra fiducia, è questo che ci dà forza per andare avanti ogni giorno con pazienza, seminando il bene che porterà frutto. Quant’è importante questo atteggiamento anche per uscire bene dalla pandemia! Coltivare la fiducia di essere nelle mani di Dio e al tempo stesso impegnarci tutti per ricostruire e ricominciare, con pazienza e costanza.

Il Papa avverte che “anche nella Chiesa può serpeggiare la sfiducia, soprattutto – dice – quando assistiamo alla crisi della fede e al fallimento di vari progetti e iniziative”.

Ma non dimentichiamo mai che i risultati della semina non dipendono solo  dalle nostre capacità: dipendono dall’azione di Dio. A noi sta seminare, e seminare con amore, con impegno, e con pazienza. Ma la forza del seme è divina.

Quindi, anche le cose di ogni giorno, “quelle che a volte sembrano tutte uguali e che portiamo avanti con distrazione o fatica, sono abitate dalla presenza nascosta di Dio, cioè hanno un significato”. Servono, rimarca, “occhi attenti”, per saper “cercare e trovare Dio in tutte le cose”, come amava dire Sant’Ignazio di Loyola. E, riprendendo l’altra parabola odierna, quella del contadino che getta il seme e non si rende conto di come porti frutto, perché cresce spontaneamente, sottolinea che “con Dio anche nei terreni più aridi c’è sempre speranza di germogli nuovi”.

Accuse dei parlamentari pentastellati alla Regione che prosegue nei “finanziamenti clientelari ai carrozzoni e non riduce gli sprechi”

Piovono contestazioni vibrate sui conti della Regione siciliana . Gli autori, parlamentari del Movimento cinquestelle,Nuccio Di Paola e Valentina Zafarana così affermano: “Ancora una volta  l’incapacità e l’inaffidabilità di Armao rischiano di pagarla disabili, categorie fragili e servizi essenziali. Non andavano fatti tagli lineari, ma bisognava puntare a ridurre sprechi e finanziamenti a carrozzoni” 

La Regione – ribadiscono– ha sbagliato i conteggi sui soldi che riceverà dallo Stato per compensare le minori entrate relative alle imposte del 2020 e 2021 dovute alla pandemia, prevedendo importi che non trovano riscontro nell’andamento delle perdite reali. Ma la cosa più grave è che si è scelto di prevedere queste somme, evidentemente non certe, per finanziare servizi essenziali per i siciliani per l’anno in corso e, soprattutto, per il 2022 e per il 2023”.
L’elenco di quelli che potrebbero diventare tagli (attualmente le somme sono congelate) per gli anni 2022 e 2023 è lungo: si va dai 3 milioni in meno per opere pubbliche nelle zone colpite da eventi calamitosi, ai 7 milioni (su 8) tolti ai talassemici, ai 17,5 (su 19) tolti ai comuni per il ricovero dei minori disposto da autorità giudiziaria, ai 13,5 milioni (su 15) sottratti alle comunità alloggio per i pazienti dimessi da ospedali psichiatrici giudiziari.

 

Finanziaria regionale da 20 miliardi. L'analisi per punti dell'assessore Armao - FocuSicilia

Armao sotto accusa: “Si prosegue-dicono i pentastellati con i finanziamenti ai carrozzoni”

 

E ancora, tolti 8 milioni (su 9) al fondo unico per lo spettacolo, 2 milioni (tutti) per i contributi a famiglie meno abbienti, 17 milioni (su 19) ai fondi per obbligo scolastico, 58 milioni (su 65) al trasporto verso le isole minori, 28 milioni (su 32) all’attività di assistenza agli alunni con disabilità, 84 milioni al trasporto pubblico locale, 77 milioni (su 145) al fondo disabili, 233 milioni su 311 al fondo per i Comuni, 51milioni (su 101) alle province. E inoltre, azzerati gli 8 milioni di contributi ai comuni per il trasporto alunni, ridotti da 10 a 4 milioni gli stanziamenti per la continuità territoriale e da 7,5 milioni a 3,5 quelli per il Reddito minimo di inserimento.

Questo – concludono  i due deputati – è l’ennesimo fallimento di Armao, che ha già dimostrato più volte i suoi limiti per quanto riguarda la tenuta dei conti regionali. Come non ricordare, ad esempio, le innumerevoli norme impugnate delle 4 finanziarie regionali, la stagione dei collegati nati nelle varie commissioni e poi mai arrivati al traguardo dell’aula per la scoperta in itinere della carenza di fondi, per non parlare della telenovela infinita della parifica del rendiconto 2019? Cosa pensa di fare Musumeci? Al solito non dirà nulla e aspetterà il salvagente da Roma, così come accaduto a luglio 2020?”.

 

 

Thierry Di Vietri con il singolo “Come se” lancia un grido di sfida al perverso sistema della vita

 

DI LUCILLA CORIONI

Un singolo decisamente coraggioso, evocativo di quella tendenza musicale fine anni Settanta, che ci riporta alla canzone che “non ha paura” di rischiare.
Si tratta di “Come se” di Thierry Di Vietri, artista a tutto tondo, che attraverso la musica, le canzoni e la recitazione, lancia un grido interiore e pacifico di sfida alla grande bugia del sistema.
Come se… è anche un modo di dire, un modo di fare, “fai come se fosse”, “immagina come se fosse”, poiché siamo abituati alle simulazioni, alle proiezioni future, finiamo dentro ai sondaggi, alle malattie, quindi – con queste proiezioni e in qualche modo – “dobbiamo” finirci dentro, coi nostri obbligati e omologanti “devo dire, devo fare”.
Fortunatamente ci restano i dettagli, le azioni private, i ricordi di un maglione arancione, la voglia di mordere, un lucidalabbra con un sapore che ci rimane in testa.
Ci resta il sentimento di una storia d’amore, in una canzone di vita, che spesso è fatta dai particolari e da ciò che abbiamo colto, raccolto in maniera del tutto personale.

Note artistiche

Thierry Di Vietri incontra il suono grazie al pianoforte e alla musica classica, per poi spaziare dalla canzone d’autore alla musica pop, fino al grunge. Da qui l’idea di una canzone spogliata, intima, con melodie d’atmosfera e quotidianità, che si coglie nei testi e nella ricerca delle parole.
Ama la comunicazione e la relazione. Non ama gli allevamenti intensivi.