INTIMIDAZIONI , TEMERARIE AFFERMAZIONI E RICHIESTE (INFONDATE) DI RISARCIMENTO-3OMILA EURO – DI UN AVVOCATO DI AGRIGENTO E STRANA “SOCIETA’”CONTRO IL “ QUOTIDIANO ANTIMAFIA  SUD LIBERTA”

-Assoluzione di Salvatore Gangi,” estraneo al reato di violenza sessuale”-Il Blitz Mafia e droga. La Procura di Palermo mette in ginocchio le cosche di Agrigento” del  4/Marzo /2019 ,

 

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Inusitate  richieste intimidatorie di  “mediazione” ad Agrigento, richieste di denaro della controversia-30 mila euro, con  strana “società “amica” e un grave  attacco di false temerarie affermazioni professionali dell’Avv .Gangi d Giuseppina a difesa d’ufficio di un suo cliente S.Gangi, coinvolto in una vicenda giudiziaria, contro SUD LIBERTA’  e il  direttore   dr. Raffaele Lanza

Ecco la lunghissima nota dell’Avv Gangi di Agrigento inviata  Racc.alla nostra Redazione che appresso pubblichiamo integralmente seguita dalla risposta del giornalista  Raffaele Lanza:

 

 

Richiesta di procedimento di mediazione contro il direttore del Quotidiano  SUD LIBERTA’   –  Raffaele Lanza

“In data 04 Marzo 2019, in esecuzione all’O.CC emessa dal Tribunale di Palermo nell’ambito Operazione di Polizia C .d.  “Kerkert” veniva, tra l’altro, arrestato Ganci Salvatore e Miccichè Gabriele, il primo per il reato di sequestro di persona e violenza sessuale.

Detto arresto destava particolare risonanza negli organi di stampa.  La Testata Giornalistica “SUD LIBERTA”.COM” riportava del tutto falsamente che il sig. Gangi Salvatore fosse stato arrestato dai Carabinieri per violenza sessuale.

IN PARTICOLARE DALL’ARTICOLO DI STAMPA VENIVA FALSAMENTE RIPORTATO “   : I reati contestati dai magistrati in questa Operazione denominata Kerkent sono di associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravato dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravata e danneggiamento mediante incendio….     Si apprende infine…….che sono due le persone arrestate ad Agrigento dai Carabinieri, presunti fiancheggiatori del boss Massimino. Si tratta di Gabriele Miccichè, di 28 anni di Agrigento, ritenuto braccio operativo del Capomafia, e di Salvatore Gangi, di 45 anni, commerciante di autovetture. Per loro le accuse sono quelle di sequestro di persona e violenza sessuale aggravati dal metodo mafioso”.

Come si evince dai Capi di indagine (Ordinanza D.C.C.) nonché da altri atti del fascicolo penale, mai al Gangi Salvatore è stata contestata la violenza sessuale.  Tale infamante accusa è stata promossa e divulgata a mezzo stampa dal Quotidiano “SUD LIBERTA.COM”, senza verificare la fonte e la verità    della notizia.

E’ obbligo del Giornalista e dell’Editore effettuare i controlli sulla veridicità della notizia divulgata per evitare che il diritto di cronaca trasbordi in diffamazione allorchè viene attribuito falsamente ad un soggetto un fatto di reato dallo stesso mai commesso e mai. L’omesso controllo è fonte di responsabilità ai sensi dell’art 2043 c.c. per il giornalista/Editore per il grave danno causato all’onore e alla reputazione del Gangi Salvatore con ripercussioni di natura psicologica, in considerazione della risonanza mediatica che la notizia ha avuto in ambito locale e regionale ove è conosciuto come noto e stimato imprenditore.

Va precisato che la permanenza a tutt’oggi di queste notizie infondate e false, lo sta ostacolando nella possibilità di trovare lavoro, atteso che a seguito della vicenda giudiziaria ut sopra, ha dovuto chiudere l’attività impreditoriale ed i colloqui di lavoro effettuati non sono andati a buon fine proprio in relazione a queste informazioni che girano nel mondo Web ed in particolare a quella riportata dalla testata giornalistica convocata oggi in mediazione.        Allegat vari di moduli ed istanze della società “Medea”                            ( Racc.ta  notificata il 7/5/2021)

                                                                    AVV.   GIUSEPPINA     GANGI  –  (Tessera X Ordine Avvocati Foro di Agrigento)

 

RISPONDE IL DIRETTORE  RAFFAELE LANZA:

 

Raffaele Lanza - Casa Editrice BookSprint Edizioni

Abbiamo controllato l’articolo contestato, abbiamo verificato tutte le espressioni comprese quelle che riguardano le accuse al suo assistito S.Gangi di violenza sessuale . Non abbiamo inventato niente e non  abbiamo aggiunto nulla Avv Gangi per il semplice motivo che le notizie erano riportate nella comunicazione stampa del Comando generale dei Carabinieri.    Tale e quale. Non possiamo modificare neppure una virgola.Perchè il fatto giudiziario avvenuto in una determinata epoca si conserva integralmente ed era all’epoca pubblicata legittimamente.

Cosa avremmo dovuto investigare? Sul contenuto del Comunicato degli investigatori carabinieri?

Non scherziamo via. La sua nota –che non equivale ad una rettifica– ha valore solo di aggiornamento.  Cioè lei notifica ed informa solo oggi l’assoluzione di Salvatore Gangi arrestato all’epoca dai Carabinieri per i fatti esposti all’esame della Procura anche se tra tanti inutili allegati  ed istanze di una “società “che ha citato, non ha allegato sostanzialmente  il dispositivo della Sentenza su S.Gangi.     Prendiamo atto dunque della sua dichiarazione nella missiva.

Le spiego allora alcuni punti essenziali visto che Lei incautamente si azzarda a parlare di deontologia professionale giornalistica quando in realtà non conosce neppure i suoi doveri deontologici e non segue una impostazione onesta.

  • SUD LIBERTA’-QUOTIDIANO ANTIMAFIA- non accetta intimidazioni di alcun genere e respinge al mittente le false e temerarie accuse di “aver riportato falsamente la notizia” proveniente dai Carabineri, massima Fonte Privilegiata e tra le migliori Istituzioni investigative d’Italia e d’Europa.
  • Il suo assistito Salvatore Gangi o tramite lei, Avv.Gangi (aria di famiglia) avrebbe dovuto inviarci tempestivamente copia conforme della Sentenza assolutoria o dichiarazione legale di responsabilità
  • L’articolo di Sud Libertà che dà tanto fastidio al suo assistito in realtà è pubblicato anche da numerosi altri quotidiani e lei avvocato è dunque la dimostrazione vivente che ha sbagliato completamente bersaglio – E questo la gente e i Giudici che leggono lo capiscono benissimo.
  • Non si azzardi più ad incorrere nella Violazione della privacy e dei dati personali  da lei trascritti e passati a questa “societa” in questi allegati narcotizzanti e deliranti della sua missiva e della  richiesta di denaro da “concordare”in data 19 maggio .
  • A beneficio del suo cliente Sud libertà pubblica l’assoluzione ed estraneità ai reati contestati e contenuti nel verbale-not. dei Carabinieri.       Tale pubblicazione viene operata attualmente   e con nota aggiuntiva anche all’epoca dei fatti riportati e pubblicati legittimamente.
  • Ferma restando la Fonte privilegiata dei Carabinieri , La Cassazione, con ordinanza n. 28084 del 5 novembre 2018 della terza sezione civile ritiene che, sul  bilanciamento degli interessi delle parti, quello prevalente è  del diritto di cronaca, relativamente al trattamento dei dati personali da operarsi in una fattispecie di inserimento all’interno dell’archivio di testata giornalistica on line (accessibile sul web attraverso la consultazione dei motori di ricerca) di una notizia di cronaca afferente a vicenda di rilievo penale, dedotta come risalente nel tempo, e tanto anche sub specie dell’attività di archiviazione on-line ai fini storici.
  • Ed ha chiesto alle Sezioni Unite l’individuazione, con univoci criteri di riferimento, dei presupposti «in presenza dei quali un soggetto ha diritto di chiedere che una notizia, a sé relativa, pur legittimamente diffusa in passato, non resti esposta a tempo indeterminato alla possibilità di nuova divulgazione», nella precisazione dei termini del contrapposto«interesse pubblico a che vicende personali siano oggetto di (ri)pubblicazione, facendo così recedere il diritto all’oblio».
  • Ricorderemo qui – abbiamo i capelli argentati avv Gangi e le assicuro.. i procedimenti  penali, temerari in particolare, li abbiamo vinti tutti nei Tribunali-Procure competenti –   disposizioni di carattere generale di rango sovranazionale che ribadiscono l’esercizio del diritto alla libertà di espressione e di informazione. Infatti, l’art.17, § 3, del regolamento Eur., nello stabilire il diritto alla “cancellazione” (“diritto all’oblio”) del trattamento dei dati personali, esclude dalla cancellazione “il trattamento per l’esercizio del diritto alla libertà di espressione e di informazione”. Parimenti l’art.85, § 1 e 2, stabilisce il diritto degli Stati membri alla compatibilità tra la protezione dei dati personali con il diritto alla libertà di espressione e di informazione, incluso il trattamento a scopi giornalistici o di espressione accademica, artistica o letteraria.
  • Nella citazione sopra del nostro Articolo e cioè “Il Blitz Mafia e droga. La Procura di Palermo mette in ginocchio le cosche di Agrigento” DEL 4/3/2019 , L’Avv Gangi omette pure  di riportare che il Comunicato dei Carabinieri riportava anche l’espressione “In attesa che siano forniti altri dettagli dagli inquirenti”.

       Purtroppo una eccessiva difesa d’ufficio può far perdere ad un buon avvocato l’obiettività e la pacatezza della   questione. Certo,  il guaio peggiore è il  suo ritardo dell’aggiornamento fornito di assoluzione e la richiesta magica e fantasiosa di 30mila euro formulata in perfetta malafede legale

.   Per Regolamento e principio generale Sud Libertà non si assume alcune responsabilità-lo abbiamo già ripetuto altre volte -sino alla nausea- in ordine alle omissioni degli avvocati o dei diretti interessati di produrre tempestivamente  le assoluzioni/archiviazioni alla ns Redazione o al direttore

  • Fa niente comunque: riteniamo valida la notizia fornita ora dalla Gangi  e la pubblichiamo noi  adesso..  

 

 

 

 

Resta con me, inno visivo alla libertà, è il nuovo singolo della band “The Kidal”

Video fornito da Lucilla Corioni
Dopo l’esordio con il singolo “Balla” (che ha collezionato più di 120.000) ascolti, tornano i “The Kidal” con una nuova canzone in uscita il 7 Maggio 2021, fresca fresca per l’estate in arrivo. Evocativa dei ritmi degli anni 80, ma con un sound innovativo, ricercato e attuale, “Resta con me” ci fa viaggiare sulle spiagge tanto desiderate dopo le lunghe attese sofferte dei lockdown e delle ordinanze restrittive, facendoci vibrare con emozioni d’amore ebbri di fuoco di passione e albe romantiche.
Firmato da Gabriele Gigli ed Erik Calvo, il brano presenta la preziosa collaborazione musicale di Sofia Minelli impegnata a duettare con il cantante Luke.
Il videoclip, girato nei territori canavesani da cui la band proviene, è un inno visivo alla libertà, non solo sociale e concettuale, ma anche quella delle cose più quotidiane.
Un consiglio invece a chi vuole chiudere gli occhi e ascoltare la traccia sulla piattaforma on line preferita: immagina di essere su una spiaggia italiana, con un cocktail in mano e la voglia di non tornare più.
“Resta con me”, la colonna sonora della nostra estate.

Note d’Autore:

The Kidal è una band ricca di esperienze live tra cui quella importantissima del Liga Rock Park, dove il gruppo ha aperto il concerto di Luciano Ligabue.
Dopo numerosi cambiamenti, tra i quali formazione e nome, stimolati da nuovi input musicali, la band ha scelto di riaffacciarsi sul panorama discografico con un progetto sound funky-pop, con ritmiche semplici, ma ricercate.

The Kidal sono:
Kevin – Chitarra Ice – Basso
Dave – Batteria
Ale – Tastiere
Luke – Voce
www.thekidal.it
https://www.facebook.com/thekidalofficial/
https://www.instagram.com/thekidalofficial/
https://youtube.com/channel/UCE8v7Aoh_nfXeleghINbpFw
https://open.spotify.com/artist/31mws20qZ8cXtIyQPOimjI?si=tGLt4iHKRLqlrpeFZnHlKg&dl_ branch=1

A dieci anni dalla scomparsa di Sergio Alecci, il cuore del giovane ragazzo che sognava tanto il brevetto di pilota, pulsa ancora

Tre computer in dono per gli studenti santantonesi dall’Associazione ‘Sergio Alecci’

 

Caruso: “Un plauso per il bellissimo gesto”

Fra meno di due mesi ricorrerà il decennale della scomparsa di Sergio Alecci, il diciannovenne allievo dell’Istituto Nautico ‘Ferrarin’ di Catania che nel giugno del 2011 è morto dopo che l’ultraleggero sul quale stava volando è precipitato nel mare al largo della frazione acese di Santa Maria La Scala, proprio mentre stava portando a compimento l’ultimo suo viaggio,le ultime 6 ore di volo che gli avrebbero consentito di ottenere il tanto sognato brevetto da pilota.
L’Associazione nata dopo questo tragico evento per volere della famiglia, associazione che porta il nome del ragazzo “a suggello della sua memoria e a simbolo di garanzia sull’impegno di trasparenza e lealtà di valori” come si legge sul sito web, è impegnata sul fronte civile e raccoglie da tempo donazioni per fornire borse di studio e per realizzare iniziative in favore di categorie e settori svantaggiati.

Tra le iniziative di questo periodo figura l’acquisto di tre notebook che verranno donati agli studenti santantonesi più svantaggiati, notebook che oggi alla presenza del Sindaco, Santo Caruso, dell’Assessore ai Servizi Sociali, Antonio Scuderi e della presidente dell’Associazione Vincenza Zappalà, sono stati simbolicamente consegnati all’Amministrazione Comunale presso le scuole “Fabrizio De André” e “Alcide De Gasperi”, per le quali le rispettive dirigenti decideranno a
chi far pervenire il computer donato.

 

Si tratta di un’iniziativa lodevole – ha dichiarato l’Assessore Scuderi – che mette ancora una volta in evidenza l’operato dell’Associazione ‘Sergio Alecci’: è un servizio sociale espresso in uno dei modi più alti, e siamo particolarmente lieti di accogliere questi doni per i ragazzi santantonesi. Probabilmente – ha aggiunto – questo è il modo migliore per rinnovare la memoria del ragazzo, affiancandola al percorso di giovani studenti in un momento così difficile per il mondo
dell’istruzione in generale”.

Precipita ultraleggero, muore 19enne | Xiphonia.net

Foto d’Archivio Sud Libertà-    Sergio Alecci 
Il primo cittadino pone l’accento sull’importanza dell’operato delle associazioni di volontario, con un plauso per il gesto: “Abbiamo più volte potuto apprezzare le attività di chi si spende per il territorio e per chi lo vive, e continuiamo a farlo. Associazioni come questa sono una ricchezza per la società, e a loro va il nostro sostegno. Chi opera nel nome di Sergio Alecci lo fa per finalità di alto profilo,utilizzando le donazioni come quelle provenienti dal 5 per mille per sostenere chi si trova in difficoltà. La nostra Amministrazione abbraccerà simbolicamente i familiari di Sergio e i membri dell’Associazione a nome di tutta la comunità, per il bellissimo gesto del quale ci fanno partecipi”.

SUPERBONUS SICILIA: “459 INTERVENTI APPROVATI MA ANCORA TROPPE DIFFICOLTA’ E CRITICITA’ BUROCRATICHE”

Convegno organizzato da Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania

 

«SUPERBONUS, SICILIA SESTA IN ITALIA CON 459 INTERVENTI APPROVATI, MA EMERGONO ANCORA TROPPE CRITICITÀ PER ACCELERARE L’ITER»

 

CATANIA –

«La Sicilia – con i suoi 459 interventi – è sesta nella graduatoria dei lavori avviati grazie al Superbonus. Una classifica nazionale che vede in testa il Veneto (850) e ultima la Valle d’Aosta, complice la sua piccola estensione territoriale. Quello che mette in allarme, però, è che sulla stima minima di 6 miliardi di euro, si contano circa 733 milioni – con 806 milioni di crediti ceduti – ovvero solo il 13-15% degli investimenti totali. Sono state avviate 6.959 pratiche, per cui è stato ottenuto il codice Asid, ovvero la ricevuta di trasmissione dell’asseverazione valida. Di queste, circa 3mila sono a fine lavori, 1000 al 60% e 2mila al 30%. Inoltre, è importante sottolineare come il 37% degli interventi sia stato effettuato su edifici indipendenti, il 55% su appartamenti singoli e solo l’8% sui condomini». Questi i numeri rilasciati dall’Enea ed emersi durante l’intervento del presidente della Fondazione degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce, durante il convegno sul Superbonus organizzato da Ordine e Fondazione, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

DIFFICOLTA’ NEL REPERIRE I DOCUMENTI PER LA CONFORMITA’ URBANISTICA ED EDILIZIA”

«Ormai è noto a tutti come il Superbonus rappresenti uno strumento utile per l’adeguamento e il miglioramento energetico, e per il rilancio dell’intera filiera edilizia, con importanti ricadute economiche e sociali – ha precisato il presidente dell’Ordine etneo Giuseppe Platania – La fragilità del patrimonio abitativo nel Paese e in Sicilia è innegabile, così com’è noto a tutti che Catania è una città ad alto rischio sismico. Le agevolazioni governative sono oggi una grande opportunità per mettere in sicurezza le nostre città, con processi di rigenerazione e interventi di efficientamento energetico che mirano alla riduzione di emissioni di CO2, con impatto positivo sul cambiamento climatico». Tuttavia, Platania non dimentica «le criticità legate al 110%, quali i dubbi legati all’ampliamento temporale fino al 2023 e alle difficoltà nel reperire i documenti per la conformità urbanistica ed edilizia. Aspettiamo risposte dal Governo, che dovrebbe ufficializzare un nuovo decreto entro fine maggio, sperando di avere risposte concrete sulla semplificazione procedurale e sulle tempistiche attuative».

Un incontro dal respiro pratico, attraverso l’analisi di 4 casi studio, che hanno messo in risalto le molteplici problematiche che è possibile riscontrare durante l’iter del Superbonus. «Affinché non rimanga solo un auspicio e un “trofeo” da sbandierare e rivendicare dal punto di vista politico, occorre un cambio di passo rispetto a quanto fatto fino a ora – concludono i presidenti di Ordine e Fondazione – le condizioni restrittive di applicazione del Superbonus, il carico documentale richiesto nella prima fase di accesso, le difficoltà ad accedere agli archivi per verificare la conformità urbanistica ed edilizia e l’eccessiva responsabilità che grava sugli asseveratori, rappresentano un serio ostacolo per il rilancio. Inoltre, la complessità di alcune norme incute paura e diffidenza nei committenti e anche negli operatori stessi. Occorre, dunque, non solo semplificare ed eliminare la necessità della dichiarazione di conformità per alcuni interventi, ma anche investire sulla formazione dei professionisti e degli ingegneri, che rivestono un ruolo centrale in questa fase, anche grazie alla loro capacità di sensibilizzare l’opinione pubblica».

100 fasce tricolore siciliane per chiedere la fiscalità di sviluppo al Ministro per il SUD Carfagna e alla Gelmini

VIDEO

 

Delegazione delle Zone Franche Montane Sicilia in piazza di Montecitorio

 

Ben 110 amministratori dei 133 comuni che rappresentano le Terre alte di Sicilia, coordinati dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia hanno preso parte, questa mattina, alla grande adunanza che si è svolta in piazza di Montecitorio a Roma. Amministratori locali e deputati e politici nazionali sono intervenuti ai microfoni della postazione Diritto di residenza e in diretta sulla pagina Facebook a sostegno dell ‘iniziativa volta ad ottenere la fiscalità di sviluppo, già approvata con ddl n.641/A, dall’Assemblea regionale siciliana nella seduta n° 162 del 17 dicembre 2019. Trattandosi di Legge voto, ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto, è stata sottoposta al Parlamento della Repubblica.

 

La delegazione di sindaci e comitato dell’Associazione Zone Franche Montane di Sicilia ha espresso apprezzamento per la disponibilità dimostrata dai ministri per il Sud e per la Coesione territoriale, Mara Carfagna e dalla ministra e gli affari regionali e le autonomie del governo Draghi, Maria Stella Gelmini. «Il ministro Carfagna ci ha ascoltato – ha commentato il coordinatore regionale delle Zone Franche Montane Sicilia, Vincenzo Lapunzina – e ha detto che nei prossimi giorni studierà il dossier per agevolare la definizione dell’iter legislativo».

 

Nella delegazione ricevuta dal ministro Mara Carfagna erano presenti Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia di Sicilia, in rappresentanza dell’Anci Sicilia, Concetto Orlando,sindaco di Roccafiorita, in provincia di Messina, il comune più piccolo dell’Isola.
La ministra Gelmini che ha incontrato una delegazione composta da Franco Ribaudo, sindaco di Marineo, Salvatore Noto, sindaco di Marianopoli e Rosalba Mollica, assessore del comune di Floresta, il più alto di tutta la Sicilia ha dichiarato: «Ho incontrato i sindaci delle aree montane della Sicilia e il comitato promotore, che mi hanno informato in merito alla possibile istituzione di zone franche per il rilancio di loro territori. Ho ascoltato con attenzione le esigenze di queste comunità. Darò mandato alla Commissione paritetica della Regione Siciliana di approfondire il tema e di assumere le eventuali iniziative necessarie».

 

«Siamo soddisfatti degli incontri di oggi e della massiccia presenza dei sindaci in rappresentanza di tutte le Terre alte della Sicilia – ha commentato Vincenzo Lapunzina, coordinatore dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia. – Urge definire l’accordo quadro tra lo Stato italiano e la Regione siciliana. Alle istituzioni regionali il compito di convincere il governo a dare la priorità a quello della Sicilia.

 

Siamo convinti che il vice presidente della Regione, Gaetano Armao, farà di tutto per accelerare l’iter. In ogni caso – ha concluso – in attesa della definizione di tutto l’accordo si potrebbe dare priorità al finanziamento delle zone Franche Montane, in questi termini c’è già la piena disponibilità da parte della Ragioneria generale dello Stato e da parte di tutto l’arco istituzionale in maniera trasversale».

Revoca brevetti Vaccini: oggi il summit di Oporto tra i leader europei sulla linea Biden

Tutte le relazioni di Joe Biden in Italia. Le foto - Formiche.net

Oggi il problema della revoca dei vaccini sollevato da Biden sarà all’attenzione dei leader europei. Vi saranno naturalmente eccezioni, la Merkel che seguirà la discussione da remoto.

La posizione di Draghi sulla possibile ‘liberalizzazione’ dei vaccini è chiara e in linea con quella di Biden: “I vaccini sono un bene comune globale. È prioritario aumentare la loro produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali”, ha detto il premier.

Di eguale sintonia la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen che si è detta “pronta a discutere di qualsiasi proposta che affronti la crisi in modo efficace e pragmatico”. Ed è per questo che siamo pronti a discutere di come la proposta statunitense di esenzione della protezione della proprietà intellettuale per i vaccini Covid possa aiutare a raggiungere questo obiettivo”

Ursula Von Der Leyen ha sollecitato  i Paesi produttori affinché nel breve periodo consentano le esportazioni ed evitino l’adozione di misure che interrompono l’approvvigionamento di dosi.

Anche il presidente francese Emmanuel Macron si è associato agli altri leader che si sono espressi in favore della cancellazione dei brevetti per i vaccini contro il covid. I vaccini sono un bene comune globale, quello che rende difficile l’accesso ai vaccini è il trasferimento di tecnologia e la capacità di produzione, ha dichiarato inaugurando un nuovo hub vaccinale nel centro di Parigi.

Tra i perplessi/contrari anche la Svizzera. Qui  la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) ritiene “significativo” l’annuncio arrivato dagli Stati Uniti. Per la Seco, tuttavia, questa sospensione temporanea non garantirà un accesso “equo, economico e rapido” ai vaccini e ad altre tecnologie contro la pandemia. Per la Confederazione non esiste infatti una soluzione semplice, poiché ci sono numerosi elementi da considerare. Il presidente della Confederazione Guy Parmelin, intervistato dalla Srf, ha difeso le protezioni sui brevetti.

Secondo il capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr), ciò è “necessario” per l’innovazione. La Svizzera – che sulla questione ha ricevuto critiche a livello nazionale e internazionale – si è tuttavia detta “pronta” a continuare le discussioni avviate all’interno del Wto.

Naturalmente le grandi aziende farmaceutiche, a partire dalla statunitense Pfizer non condividono la linea Biden ed associati sulla revoca, e ricorda di aver prodotto e commercializzato,  grazie all’azienda tedesca BioNTech che l’aveva sviluppato, il primo vaccino anticovid approvato in Occidente.

La Libia non perde il vizio: spara ai pescherecci italiani e ferisce il comandante dell’Aliseo

Libia, la guardia costiera spara contro pescherecci italiani: ferito il  comandante dell'Aliseo - la Repubblica

Con riferimento all’aggressione che ha coinvolto al largo delle coste libiche il motopeschereccio italiano ‘Aliseo’, la Farnesina ha diffuso un comunicato secondo il quale il  comandante italiano ha riportato solo lievi ferite che non destano preoccupazione. Sono in corso accertamenti sulla dinamica di quanto avvenuto.

L’incidente odierno conferma nondimeno la pericolosità della zona prospiciente le coste della Libia dove non si può pescare: la zona è stata del resto definita “ad alto rischio” per tutte le imbarcazioni già nel maggio 2019 dal Comitato Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti”.

Il motopeschereccio Aliseo è intanto in navigazione verso Mazara del Vallo, dove arriverà oggi anche il figlio del comandante.

Il comandante dell’Aliseo è stato “sottoposto a controllo sanitario e cure mediche da parte del personale medico a bordo di nave Libeccio” e  “a pochi giorni di distanza dell’intervento di nave Alpino in Cirenaica, nave Libeccio è intervenuta in assistenza ad un gruppo di 3 pescherecci italiani (Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo) all’interno della Zona di Protezione di Pesca (ZPP) libica, nelle acque della Tripolitania”. I motopesca Artemide e Nuovo Cosimo “si trovano in navigazione verso nord ed in sicurezza”.         L’ Aliseo, insieme agli altri due motopesca, che fanno parte di un gruppo di sette pescherecci, “tre giorni fa era stato oggetto di tentativo di sequestro nella ZPP libica in area Cirenaica, sequestro scongiurato dal tempestivo intervento di nave Alpino”.

La fregata Libeccio, impegnata nell’Operazione Mare Sicuro, ha comunicato la Marina, “è intervenuta nelle prime ore pomeridiane di oggi in assistenza ad un gruppo di 3 pescherecci italiani (Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo) intenti in attività di pesca nelle acque della Tripolitania all’interno della zona definita dal Comitato di Coordinamento Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture “ad alto rischio” (a circa 35 miglia nautiche dalla costa libica, a nord della città di Al Khums)”. La Marina Militare ha sottolineato poi che “l’intervento si è reso necessario per la presenza di una motovedetta della Guardia Costiera libica in rapido avvicinamento ai motopesca italiani”.

Nave Libeccio, che al momento della segnalazione “si trovava a circa 60 miglia dalla scena d’azione, ha diretto verso i motopesca alla massima velocità ed ha mandato in volo l’elicottero di bordo, il quale giunto in area ha preso contatto radio con il personale della motovedetta. Per verificare la situazione, è stato inoltre immediatamente dirottato in zona un velivolo da ricognizione della Marina Militare P-72, il quale riporta d’aver assistito ad alcuni colpi d’arma da fuoco “di avvertimento” da parte della motovedetta libica”.

Rifiuti Aci Sant’Antonio: scattano i controlli sul “secco” e sanzioni per chi non differenzia

Caruso: “I disagi per la discarica di Lentini impongono regole ferree”

 

Il caso della chiusura della discarica di Grotte San Giorgio, a Lentini,che sta causando numerosi problemi ai Comuni che lì conferiscono il secco indifferenziato, caso giunto fino in Parlamento per le delicate questioni che solleva, rischia di costare molto salato alla collettività, e ogni Ente a fronte di tale rischio tenta di adottare i provvedimenti che può.
Dopo l’istituzione del Servizio di Sorveglianza Ambientale, lo scorso anno, da parte del Comune di Aci Sant’Antonio con la collaborazione dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, e dopo una prima fase di controlli nelle scorse settimane, dalle tarde ore di  venerdì (giorno in cui viene depositato il secco per la raccolta del giorno dopo) si procederà al regolare controllo dei sacchetti nei quali l’utenza deposita i rifiuti non differenziabili, per accertarsi che all’interno non vi siano parti che invece dovrebbero essere differenziate (come plastica, vetro, umido, carta).

Nel corso di questa prima ispezione le guardie ambientali apporranno degli avvisi nei casi in cui dovessero riscontrare delle irregolarità, ma già dal controllo della settimana successiva per ogni irregolarità verrà rilasciata una sanzione.
La discarica di Lentini è in crisi, rischia di chiudere – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia, Quintino Rocca – e questo per tutti i Comuni che fino ad ora se ne sono serviti comporterà un aumento del costo del conferimento. A ciò, poi, si aggiunge il fatto che probabilmente si avranno delle quote prestabilite, quindi è estremamente importante adesso diminuire ulteriormente la quota dell’indifferenziato che il sabato noi andiamo a conferire, quindi verranno fatti dei controlli
serratissimi”.
Il Sindaco, Santo Caruso, si rivolge alla cittadinanza: “Ci rendiamo perfettamente conto che questo potrebbe comportare dei disagi, ma è necessario che si comprenda che si tratta di controlli che siamo tenuti a fare, perché quello che sta succedendo a Lentini ci impone di adottare regole ferree. La speranza è che venga trovata una soluzione definitiva
che vada nella giusta direzione, sia in termini economici che ambientali”.

Denuncia Condorelli contro racket estorsioni a Catania e provincia, dichiarazione del sindaco Pogliese

Sindaco

 

In merito alla denuncia dell’imprenditore Giuseppe Condorelli e all’operazione antimafia denominata “Sotto scacco”, il sindaco Salvo Pogliese ha rilasciato la seguente dichiarazione:

La denuncia coraggiosa del cavaliere Giuseppe Condorelli  contro il racket delle estorsioni  rappresenta uno straordinario appello che, dalla provincia di Catania, si rivolge alla Sicilia e all’Italia tutta,  perché la strada della legalità è l’unica via per lo sviluppo e la crescita civile, sociale ed economica del nostro popolo. Un percorso che sosteniamo con forza, reso possibile dal continuo impegno della magistratura e delle forze dell’ordine, che ringrazio per questa ulteriore dimostrazione di vicinanza ai cittadini onesti, assicurando alla giustizia esponenti della criminalità organizzata che vessavano gli imprenditori con minacce e intimidazioni, a cui Condorelli si è opposto con fermezza”.

 

Indagine “Ivan” dei ROS, lotta ai mercenari: arrestato italiano che combatteva in Ucraina

Sicurezza: italiano combatteva come mercenario nel Donbass (Ucraina),

I mercenari 3, il film con Stallone: trama, cast, trailer e streaming
Foto d’Archivio: Il film  “I  Mercenari”  con il noto attore americano Stallone (a destra)
Indagine “Ivan” dei Carabinieri del ROS: da Messina al Donbass (Ucraina orientale) per combattere come “mercenario”.  
I carabinieri del ROS, con il supporto dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, all’alba di oggi hanno avviato le procedure per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Messina a carico di G.R., messinese di 28 anni, gravemente indiziato della violazione dell’art.3 l.n.210/1995 che ha ratificato la Convenzione internazionale di New York del 4 dicembre 1989 sul contrasto al fenomeno dei “mercenari”.
Le ricerche si sono svolte a Messina e Lodi, ultimi domicili del nucleo familiare del ricercato, e contestualmente sono state attivati i canali di cooperazione internazionale per l’esecuzione del provvedimento all’estero, ove il destinatario si sarebbe trasferito dal 2016 per svolgere quella che la Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 definisce attività di ”combattente illegittimo”.
Il giovane, dopo essere stato reclutato in Italia, combatteva – in cambio di un corrispettivo economico –  al fianco delle milizie filo-russe nel conflitto armato che, a partire dal 2014, si è sviluppato nel Donbass (Ucraina orientale), tra l’esercito ucraino e truppe filorusse, senza essere cittadino di quello Stato, né stabilmente residente. Gli viene, pertanto, contestata anche l’aggravante della transnazionalità, poiché le condotte si inquadrano in un gruppo organizzato, impegnato in attività criminali in più di uno Stato.
I militari dell’Arma hanno eseguito anche perquisizioni finalizzate alla ricerca di materiale probatorio che potrebbe definire il ruolo di eventuali facilitatori che avrebbero agevolato e sostenuto, anche finanziariamente, le attività dei mercenari nel Donbass.
Le indagini, avviate nel 2019 e coordinate dalla D.D.A. di Messina, diretta dal Procuratore, dr. Maurizio de Lucia, si sono avvalse anche dell’analisi dei flussi finanziari internazionali e dei dati forniti da Facebook sulla base di una commissione rogatoria con gli Stati Uniti avviata dalla Procura peloritana. È stato, in tal modo, possibile documentare che G.R. operava come combattente mercenario nella regione del Donbass, ove si era stabilito dal 2016, condividendo mediante i social network le proprie attività militari con congiunti e amici, alcuni dei quali gli chiedevano consigli e indicazioni per intraprendere la medesima attività.  
Ha trovato, inoltre, conferma l’esistenza e l’operatività di una struttura organizzata attiva nell’area Italia – Ucraina e dedita al reclutamento e al finanziamento di mercenari destinati ad integrare le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Donbass, già emersa da un’analoga attività condotta dal R.O.S. nel 2018.
Il circuito coinvolge soggetti provenienti da diverse regioni d’Italia che hanno intrapreso l’attività di “combattenti”, schierati a fianco delle milizie filorusse e contro l’esercito regolare ucraino nei territori contesi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk e, in tale contesto, particolarmente allarmanti sono risultati i rapporti dell’indagato messinese con altri mercenari e, in particolare, con PALMERI Andrea, livornese, detto “il generalissimo”, già destinatario di un mandato di arresto europeo in quanto ritenuto responsabile di arruolamento/reclutamento di mercenari a scopo terroristico/eversivo ed associazione per delinquere. 
Il fenomeno dei mercenari nella regione del Donbass è stato ripreso anche da alcune trasmissioni televisive nazionali e si inserisce nella complessa vicenda diplomatica e geopolitica che recentemente ha fatto registrare una presa di posizione del Parlamento Europeo.