Strage di un pensionato: spara alla moglie, figlio disabile e proprietari appartamento

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Una vera e propria strage. Non si conoscono ancora le motivazioni. Pensionato uccide la moglie, il figlio disabile e i proprietari dell’appartamento e poi si spara al volto riportando gravissime ferite.

A scoprire la tragedia i  carabinieri della Compagnia di Ivrea che intorno alle 3.15 di stanotte, a Rivarolo Canavese, provincia di Torino,all’interno di una abitazione privata, hanno trovato quattro persone uccise nelle ore precedenti da colpi di arma da fuoco esplosi da un pensionato .

Si sa, al momento che, mentre i militari cercavano di entrare nell’appartamento attraverso il balcone, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco,il pensionato ha provato un tentativo di suicidio sparandosi al  volto

. Le vittime sono la moglie e il figlio disabile del pensionato, nonché una coppia di anziani coniugi proprietari dell’abitazione che vivevano nell’appartamento posto al piano di sopra. Gli investigatori stanno raccogliendo elementi utili al fine di comprendere le ragioni dell’insano gesto del pensionato-autore della strage

“Non luogo a procedere” sul caso Gregoretti per Matteo Salvini

Chi beneficerà dei farlocchi processi a Salvini? I Graffi di Damato -  Startmag

Ritengo che la condotta dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini non integri gli estremi del reato di sequestro di persona e per questa ragione si ribadisce la richiesta di non luogo a procedere“. Richiesta dal pm di Catania Andrea Bonomo, al termine della discussione,  al gup Nunzio Sarpietro il non luogo a procedere per il leader della Lega accusato di sequestro di persona per la vicenda della nave Gregoretti nell’estate 2019.

“Non si può parlare di sequestro di persona”, ha precisato Bonomo. Ed ha sottolineato: “Il governo condivideva le valutazioni dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e condivideva la sua linea politica, che era quella della collocazione dei migranti”. “Non che sia giusto e condivisibile – ha affermato Bonomo rivolto al gup Nunzio Sarpietro – ma si può ritenere che l’ex ministro Salvini abbia violato le convenzioni internazionali? Si può definire illegittima la sua scelta di tardare il pos? A mio avviso no”. Ma ha aggiunto: “Non dico che moralmente o politicamente la scelta sia stata giusta ma non spetta a noi dirlo”.

Le parti civili, AccoglieRete, Legambiente e Arci, erano rappresentate rispettivamente dagli avvocati Corrado Giuliano, Daniela Ciancimino e Antonio Feroleto, e una famiglia di migranti che era a bordo della Gregoretti, rappresentata dall’avvocato Massimo Ferrante.

Nel corso della discussione, il pubblico ministero Andrea Bonomo ha ribadito che le azioni di Salvini non sarebbero state “illegittime”.  Ed ha aggiunto che “se vengono garantite le condizioni dei migranti a bordo” anche “una nave può essere considerata un pos” cioè un place of safety, un porto di approdo. La richiesta di non luogo a procedere per Salvini è stata fatta dal pm Andrea Bonomo con la formula “che il fatto non sussiste”.

 – L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel luglio del 2019, ha “trattenuto illegittimamente a bordo” 131 persone, “tra cui una donna di 29 anni incinta all’ottavo mese, con due bambini di 6 e 10 anni, e non è stata fatta sbarcare a Lampedusa” ha detto, nel corso del suo intervento all’udienza preliminare di Catania, l’avvocata Daniela Ciancimino, legale di parte civile per Legambiente. Il legale ha parlato poi delle “sofferenze dei migranti ammassati sulla nave Gregoretti”. “Erano sedici i minori a bordo – ha aggiunto – tra cui bimbi piccolissimi”.

Reggio Calabria;arrestato un malvivente autore di oltre 7 rapine a mano armata

 

Reggio Calabria
Aveva letteralmente terrorizzato alcune delle proprie vittime un pregiudicato, legato ad una conosciuta famiglia rosarnese, tratto in arresto dai Carabinieri nella mattinata odierna.
Un dispositivo di ben 30 militari della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, supportati anche dai Cacciatori del Gruppo Eliportato con sede a Vibo Valentia, ha provveduto a circondare l’abitazione del malvivente, ritenuto molto pericoloso; obiettivo dei Carabinieri, perquisire attentamente l’abitazione ed eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari della Procura della Repubblica di Palmi.
Numerose le contestazioni nei confronti del rosarnese, a partire dall’anno 2020; in particolare, nel primo episodio, aveva avvicinato il titolare di una ditta di autotrasporti e, dietro gravi minacce, si era fatto consegnare il portafogli.
In un secondo episodio, era stato preso di mira un autista della medesima ditta, verso il quale il malvivente si era prima presentato presso l’abitazione per chiedere notizie sullo stesso e sui familiari, mentre nei giorni successivi lo aveva inseguito a bordo della propria autovettura, costringendolo a farsi consegnare la somma di 2.100 euro ed alcuni pacchi che trasportava, mentre, non pago, due giorni dopo, nel terzo episodio contestato, lo aveva nuovamente rapinato, facendosi consegnare 1.200 euro.  Per le minacce subite, l’autista era costretto a lasciare il posto di lavoro ma, nonostante tutto, non si perdeva d’animo, denunciando il tutto ai Carabinieri.
In un quarto episodio, sempre commesso a fine 2020, in Maropati, aveva avvicinato il corriere di un’altra ditta impugnando una pistola e, travisato, aveva cercato di rapinarlo; l’azione non riusciva per la pronta reazione del corriere che accelerava con il mezzo, facendolo desistere. Lo stesso corriere però, veniva nuovamente preso di mira pochi giorni dopo quando, nel quinto episodio contestato, sempre a Maropati, veniva nuovamente avvicinato dal rapinatore armato di pistola: il malcapitato tentava di scappare finendo fuori strada con il furgone e, raggiunto dal malvivente, rimediava un pugno in pieno volto e veniva rapinato di 150 euro, in quanto il resto del denaro era in una cassaforte.
Lo stesso giorno, questa volta a Melicucco, nel sesto episodio contestato dall’Autorità Giudiziaria, veniva sempre preso di mira un corriere, sempre appartenente alla ditta del primo episodio: l’autista veniva pesantemente minacciato alludendo vicinanze a famiglie mafiose ma lo stesso non cedeva alle minacce e, tenuto conto che si trattava di pieno giorno ed i due si trovavano in una zona coperta da videosorveglianza, il rapinatore desisteva.
Un settimo episodio, avveniva in Rosarno a fine dicembre 2020 quando, di prima mattina, quattro cacciatori, peraltro provenienti da Reggio Calabria, venivano avvicinati da due soggetti, dei quali uno riconosciuto nell’odierno arrestato e l’altro rimasto ignoto, in quali venivano rapinati di ben tre fucili e di 105 euro. Nella circostanza i rapinatori, armati, esplodevano a scopo intimidatorio due colpi di arma da fuoco, danneggiando anche un cancello di un’abitazione privata, dove era installata una telecamera risultata poi utile per le indagini, con l’intenzione -non riuscita- di danneggiarla.
In tutte le circostanze, nonostante il clima di vero e proprio terrore instaurato dall’arrestato, già ampiamente conosciuto alle forze dell’ordine, le vittime hanno sempre avuto il coraggio di denunciare, contribuendo ad aiutare gli inquirenti nella ricostruzione degli episodi e riponendo la propria fiducia nei Carabinieri della Tenenza di Rosarno che hanno condotto le indagini.
I Carabinieri della Tenenza rosarnese, inoltre, hanno provveduto a richiedere ed ottenere, nei confronti del malvivente, anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Rosarno, concessa dall’Autorità Giudiziaria per anni 3 e mesi 6, misura che ora sarà sospesa e riprenderà al termine del periodo detentivo.
Nel corso della perquisizione, sono stati inoltre: scoperti due bunker (uno ricavato in una intercapedine sottostante la cucina ed un altro sotto un capannone di fronte all’abitazione) utilizzati verosimilmente per nascondere oggetti utili a compiere i fatti delittuosi e/o quale nascondiglio per latitanti o refurtiva;rinvenute alcune cartucce da caccia.

Operazione “Magna Magna”: dipendenti sottraevano alimentari e materiale,persino un Cappellano mangiava “gratis”

 

Furti: rubavano alla mensa dell’Ospedale di gela, indagate 36 persone
Comune di Gela - Gela, Niscemi e Mazzarino: Ospedali Riuniti per rilanciare  la sanità nel territorio
Operazione “Magna Magna”  Si apprende che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, il 5 marso scorso, ha comunicato ai 36 indagati nell’inchiesta denominata “Magna Magna” la conclusione delle indagini preliminari con avviso ex art. 415 bis c.p.p..
L’attività di indagine ha accertato che alcuni dipendenti della ditta incaricata della sanificazione e del supporto alle cucine all’interno dell’Azienda Ospedaliera V. Emanuele di Gela, con la complicità di parte del personale ospedaliero, si erano resi responsabili di costanti episodi di sottrazioni di prodotti alimentari e materiale di vario genere, ai danni della struttura sanitaria in questione, trasformando l’ospedale in un vero e proprio “supermarket” dove poter approvvigionarsi gratuitamente.
Gli episodi contestati venivano accertati mediante l’ausilio di telecamere collocate all’interno e nei pressi della cucina, grazie alle quali si registravano oltre 500 sottrazioni in poco più di 2 mesi. In particolare, gli indagati in maniera sistematica trasportavano all’esterno della cucina dell’ospedale prodotti nascosti all’interno sacchi di plastica di colore nero, facendoli così passare per rifiuti, al fine di poter rubare indisturbatamente. Fra i soggetti coinvolti nei furti, oltre ai dipendenti della ditta, ai loro familiari, ai cuochi e alcuni operatori sanitari, vi è anche il cappellano dell’ospedale che ha consumato pasti -questa l’accusa specifica- senza averne diritto.
Nell’ambito dell’indagine, i Carabinieri di Gela, coordinati dalla Procura della Repubblica, traevano in arresto in flagranza di reato due impiegati della citata ditta, rinvenendo nelle loro auto e nelle loro abitazioni una enorme quantità di alimenti e merce- tra cui un televisore-sottratta all’ospedale.
Inoltre, alcuni degli indagati venivano colti ad orinare nei locali adibiti a cucina dell’ospedale, tra le griglie per canalette di raccolta acqua, nascondendosi all’interno di un frigo per la conservazione di frutta e verdura. Tali condotte ponevano altresì in evidenza la scarsa igiene con la quale venivano manipolati gli alimenti e i prodotti presenti nella cucina.
In ultimo, emergevano altresì vere e proprie azioni vandaliche associate al fine di asportare i prodotti alimentari contenuti all’interno dei distributori collocati nei reparti del nosocomio.
Nel breve periodo oggetto d’indagine il danno alla spesa pubblica veniva quantificato in poco più di 24.000 € nei due mesi di attività di indagine espletata.
Le indagini venivano condotte da personale del Nucleo Operativo del Reparto Territoriale di Gela.Adesso si attendono i procedimenti disciplinari a carico del personale interessato

Monitoraggio del territorio: Carabinieri di Aci Sant’Antonio in prima linea

Associazione Nazionale Carabinieri: nuova vettura per la comunità e rinnovo della convenzione per l’ambiente. Caruso: “Sinergia importante”

È stata l’occasione per mostrare la nuova vettura di servizio, una Fiat
Punto, messa a disposizione della comunità della Città del Carretto
Siciliano: questo il motivo dell’incontro in piazza Maggiore di ieri,
venerdì 9 aprile, fra i membri dell’Associazione Nazionale Carabinieri
santantonese, la Giunta Comunale rappresentata dal Sindaco, Santo
Caruso, e dagli Assessori Antonio Scuderi e Quintino Rocca, il
Maresciallo Sara Scirocco della locale Stazione dei Carabinieri e il
Comandante Fabrizio Lo Verde del Corpo dei Vigili Urbani.
Con l’ANC, inoltre, attraverso la Delibera di Giunta n. 31/2021 è stata
rinnovata la collaborazione per il Servizio di Sorveglianza Ambientale,
un servizio di monitoraggio legato alla raccolta differenziata:
monitoraggio sulle microdiscariche, sulle modalità di conferimento e
sugli orari di conferimento, oltre che servizio di sensibilizzazione dei
cittadini per rendere ancora più efficiente la raccolta differenziata.
Quella con l’associazionismo del territorio è una collaborazione
costante e continua – ha dichiarato il primo cittadino – grazie alla
quale riusciamo a garantire una serie di importanti servizi e a dare
risposte mirate. Con l’Associazione Nazionale Carabinieri, nello
specifico, ormai da tempo riusciamo a lavorare con particolare sinergia,
e sono particolarmente felice di questi nuovi tasselli che si aggiungono
a quelli che hanno già contribuito a dare man forte alla comunità. Per
questo ringrazio vivamente tutti i suoi componenti”.

Messina, misure di sostegno per l’emergenza sanitaria

Nota.comunicato del Vicesindaco Carlotta Previti

Nel contesto di una emergenza socio sanitaria senza precedenti come quella che stiamo vivendo da un anno – dichiara il Vicesindaco Carlotta Previti – si deve agire ed essere quanto più possibile fattivi per tutelare la salute, per sostenere chi è in difficoltà e per favorire la ripresa economica. Occorre pragmatismo ed un agire costante e diretto a rendere efficace ed efficiente l’azione di governo amministrativo. La gestione dell’emergenza sanitaria ed economica nella città di Messina è stata affrontata con serietà da questa Amministrazione attraverso una visione strategica e programmatica, prova ne è che la prima delibera n. 169, con atto di indirizzo contenente tutte le misure messe in campo per l’emergenza Covid-19 risale al 31 marzo 2020, ad ulteriore dimostrazione che per pianificare ed erogare gli aiuti è necessario essere capaci di programmare e indirizzare l’attività amministrativa. Sul punto possiamo rivendicare di avere adottato misure efficaci e tempestive varando una imponente manovra straordinaria di aiuti economici diretti sia alle famiglie che alle imprese, e si ribadisce ancora una volta, nessun Comune ha messo in campo.

A tal fine – prosegue la Previti – gli Avvisi pubblicati in merito sono ben visibili nella Sezione Avvisi del sito istituzionale del Comune di Messina, corredati dai relativi impegni di spesa. Se ci fossimo limitati, a spendere le risorse del governo nazionale (due OPCM per un importo di 3 milioni e quattrocento mila €) a stento avremmo pubblicato forse due avvisi.
Questa Amministrazione da un anno (aprile 2020 il primo bando) è riuscita a rendere la Family Card, con enormi sacrifici da parte di tutta la macchina amministrativa che non si è mai arrestata, per varare un piano di aiuti emergenziali così importante e per così lungo tempo a sostegno delle famiglie e imprese. Ad oggi, abbiamo erogato soltanto per la Familycard oltre 16 milioni di euro raggiungendo 37mila beneficiari e per questo – conclude il Vicesindaco – ringrazio gli uffici comunali e la Messina Social City che con spirito di abnegazione hanno consentito di rispettare la scadenza evadendo celermente le relative procedure”.

Zona arancione per sei regioni, in calo i contagi

 

Dopo l'emergenza Covid, l'ospedale di Molfetta operativo con tutti i reparti

 

Con una nuova Ordinanza del Ministro Speranza l’Italia cambia colore e da rossa diventa quasi tutta zona arancione, con sole 4 regioni in zona rossa vincolate da regole e divieti più restrittivi per contenere la diffusione del coronavirus. Questa la nuova ‘mappa’ dei colori delle regioni dal 12 aprile. Nella fascia di rischio più alta rimangono Campania, Puglia e Valle d’Aosta. Spicca nella mappa la  Sardegna che diventa oggi rossa mentre solo un mese fa era in zona bianca.

‘Promosse’ invece in zona arancione Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana.

Il cambio di colore delle regioni,in vigore dal 12 aprile, arriva dopo i dati del consueto monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della Salute sull’andamento della pandemia di coronavirus in Italia. Nell’ultimo bollettino sono 18.938 nuovi contagi e altri 718 morti. L’indice positività è al 5,2%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.603 (-60 da ieri), 192 i nuovi ingressi.

Afferma il ministro Speranza:”Ci sono le condizioni perché, in un incrocio fra effetti delle misure messe in campo e accelerazione della campagna di vaccinazione, si possano creare le condizioni per un percorso che chiaramente sarà graduale” di riaperture “e dovrà essere fatto con grande attenzione e cautela, compiendo scelte che ci possono mettere nelle condizioni di una ripartenza in sicurezza”
L’attuale criticità è costituita da oltre 3600 postiletto occupati in terapia intensiva.

L’indice di contagio Rt medio nazionale è pari a 0.92, in calo rispetto a 0.98 della scorsa settimana, come evidenzia il report dell’Iss. Ma “otto Regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno: Basilicata, Campania, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta. Tra queste, due Regioni (Sardegna e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3”. “Si osserva una diminuzione del livello generale del rischio, con quattro Regioni, Liguria, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta, che hanno un livello di rischio alto” si sottolinea nel documento.

Continua la diminuzione dell’incidenza di Covid in Italia, pari a 185 nuovi casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 232,7 della settimana precedente

Si apprende anche che per i ricoveri e terapie intensive, “rimane alto il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e in aree mediche sopra la soglia critica, 15 Regioni contro le 14 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (41%)”.

Il Libro dei Fatti compie 30 anni

Il best seller dell’informazione, edizione italiana del The World Almanac and Book of Facts, giunge alla sua trentesima edizione!

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“Un sorriso in mezzo al mare”, disabili in carrozzina

PORTO

Sabato 10 aprile alle ore 9,45 nella banchina del porto di Catania, alla presenza del sindaco Salvo Pogliese e dell’assessore al mare Michele Cristaldi, prenderà avvio il progetto ”Un sorriso in mezzo al mare”, patrocinato dal Comune di Catania e realizzato grazie al contributo del Movimento Cristiano Lavoratori di Catania e all’associazione l’ Angelo Federico onlus.

Dieci ragazzi disabili, insieme agli accompagnatori, con due imbarcazioni confiscate per trasporto illegale di migranti concesse dalla Lega navale di Catania, effettueranno una breve traversata a mare lungo la costa catanese, con una sosta nel porto turistico “Rossi” nella zona Caito nei pressi di piazza Europa.

L’ auspicio dell’associazione l’Angelo Federico Onlus è che questa iniziativa sensibilizzi per la realizzazione di imbarcazioni italiane che consentano l’accesso ai disabili direttamente con la carrozzina.

Regno Unito: scompare il principe Filippo, va via un’epoca di uniformi e cerimonie

La Regina Elisabetta e il principe Filippo: le foto del loro amore

 

Spicca il comunicato di Buckingham Palace: “Si è spento  il principe Filippo, aveva 99 anni. “E’ con profondo dolore che Sua Maestà la Regina annuncia la morte del suo amato marito, Sua Altezza Reale, il Principe Filippo, Duca di Edimburgo. Sua Altezza Reale si è spento in pace questa mattina al Castello di Windsor”

La Regina Elisabetta e il principe Filippo: le foto del loro amore

Filippo,aveva quasi cent’anni perchè avrebbe compiuto 100 anni il 10 giugno prossimo, era comparso in pubblico l’ultima volta lo scorso 16 marzo, mentre lasciava il King Edward VII Hspital di Londra, dove era stato ricoverato per riprendersi dall’intervento al cuore al quale si era sottoposto nel St Bartholomew’s Hospital. Il Duca di Edimburgo era stato ricoverato al King Edward VII Hospital il 16 febbraio per un periodo di “riposo e osservazione”, dopo avere sofferto un malore.

Ma la degenza era stata prolungata tanto che un comunicato ufficiale riferiva che Filippo era in cura per un’infezione. Dopo 13 notti, era stato trasferito all’unità cardiaca del St   per un trattamento specialistico. Il Palazzo aveva riferito che il 3 marzo Filippo si era sottoposto “con successo a una procedura per una condizione cardiaca pre-esistente”.

Il principe Filippo disse che rinascendo "sarebbe voluto essere un virus  letale"

 

All’uscita dal King Edward VII Hospital di Londra, Filippo era stato fotografato su una sedia a rotelle, prima di salire sull’auto che lo avrebbe portato al Castello di Windsor, per riunirsi alla regina Elisabetta, dopo aver trascorso 28 notti in ospedale, la sua degenza più lunga.

Prima aveva partecipato alla cerimonia del passaggio di consegne del suo ruolo di colonnello in capo del reggimento dei Rifles, dopo 67 anni di servizio.

 

Elisabetta II e Filippo, scatti da un matrimonio da record

Lo stesso mese, era anche stato fotografato al matrimonio della principessa Beatrice, mentre a giugno era stato fotografato al fianco della regina per il suo 99esimo compleanno. Lo scorso novembre era stata diffusa la sua ultima foto ufficiale, che lo ritraeva accanto alla regina al Castello di Windsor, mentre insieme ammiravano una cartolina fatta dai loro pronipoti, i principi George e Louis e la principessa Charlotte, per il loro 73esimo anniversario di matrimonio.

Dallo scorso marzo, Filippo aveva trascorso gran parte del suo tempo in isolamento al Castello di Windsor, come precauzione contro il Covid-19.

I 70 anni insieme da quando , il 20 novembre del 1947, nell’Abbazia di Westminster a Londra, il principe si unì in (sontuoso) matrimonio. Un’unione perfetta, quella tra Elisabetta di Windsor, allora 21enne, e Filippo Mountbatten, alto e biondo 26enne che della sovrana è un lontano cugino. Per sposare Elisabetta, Filippo ha rinunciato al proprio cognome, si è convertito alla religione anglicana ed è diventato cittadino britannico. Solo così esce dalla linea di successione al trono di Grecia e Danimarca, perchè era l’unico figlio maschio di un fratello del re Costantino.

Per il Regno Unito, ancora stravolto dalle battaglie  della seconda guerra mondiale-la lotta alla Germania Nazista di Hitler e dallo sfaldamento dell’Impero, il matrimonio tra Elisabetta e Filippo rappresentò una ripresa, un messaggio di fiducia e ottimismo verso il futuro. La morte prematura del padre di Elisabetta, nel 1952, la rende regina, Capo della chiesa anglicana e Capo del Commonwealth, mentre a Filippo è riservato il ruolo  di principe consorte

Elisabetta II e Filippo, scatti da un matrimonio da record

 Bandiere a mezz’asta sventolano oggi sul palazzo, decretati 8 giorni di lutto in tutto il Regno Unito.

Se ne va un’epoca di uniformi e cerimonie, parenti ,pettegolezzi, rotocalchi e rumours, riti che ricordano epoche passate.. Un uomo che non ha mai lasciato parlare di sè, niente critiche mai comportamenti inusitati.

Elisabetta II e Filippo, scatti da un matrimonio da record

Elisabetta II e Filippo, scatti da un matrimonio da record

Ricordiamo il duca per il suo continuo sostegno alla sovrana, non solo come regina, ma come marito“. E’ un passaggio della dichiarazione fatta dal premier Boris Johnson, dopo avere appreso la notizia della scomparsa del principe Filippo. “E’ a sua maestà e alla sua famiglia che i nostri pensieri si ricolgono oggi – ha detto ancora Johnson parlando a Downing Street – oggi piangiamo con sua maestà e le nostre condoglianze vanno a lei e alla sua famiglia, che ringraziamo come nazione e regno

Elisabetta II e Filippo, scatti da un matrimonio da record

EMODINAMICA, INFERMIERI E TECNICI: «NUOVE COMPETENZE E STRUMENTI PER MIGLIORARE L’ ASSISTENZA»

 

Sabato 10 aprile via al percorso di formazione nazionale

 

In Sicilia presenti 23 Cath Lab che erogano servizi di natura diagnostica (coronarografia) e terapeutica (angioplastica coronarica e cardiologia strutturale), con circa 30mila prestazioni annuali e 200 infermieri al lavoro

Dalla gestione del paziente sul lettino operatorio pre, intra e post-procedura, al controllo di tutti i devices presenti in sala operatoria, passando per il supporto nella fase chirurgica: la professionalità e le competenze tecnico-infermieristiche devono affrontare quotidianamente nuove sfide dettate dalle tecnologie e dalle innovazioni procedurali. Soprattutto nell’ambito della cardiologia interventistica, dove i ruoli dell’infermiere e del tecnico di emodinamica sono assolutamente centrali: basti pensare che solo in Sicilia sono presenti 23 Cath Lab (laboratori di emodinamica), che erogano servizi di natura diagnostica come la coronarografia, o di natura terapeutica, come l’angioplastica coronarica e la cardiologia strutturale (valvole cardiache, chiusura auricola, chiusura di difetti interatriali), con circa 30mila prestazioni annuali e 200 infermieri al lavoro.

Da qui l’importanza dei webinar che partiranno sabato 10 aprile alle ore 10.00 – e proseguiranno con altre tre date – patrocinati da Sici-Gise (Società italiana di cardiologia interventistica) con l’accreditamento del ministero della Salute, rivolti a una platea nazionale di addetti ai lavori coinvolti nel monitoraggio dei pazienti in emodinamica.

«In questi corsi sulle competenze tecnico-infermieristiche – sottolinea Giovanni Coppola (Umberto I di Siracusa), delegato Area Nursing & Technicians Gise e responsabile scientifico dell’evento che vedrà una faculty prevalentemente siciliana – cercheremo di dare il punto di vista introduttivo e scientifico della nostra Società di Cardiologia Interventistica Sici-Gise, con un documento che contiene spunti di riflessione e strumenti di lavoro per la formazione nei nostri Cath Lab. Tra le varie competenze è richiesta la conoscenza dell’elettrocardiografia, del monitoraggio emodinamico del paziente e delle metodiche di imaging. Verranno sviluppati inoltre scenari clinici tipici che si presentano ogni giorno durante l’attività: episodi di bradiaritmie, tachiaritmie, instabilità emodinamica, emergenze–urgenze, che tutto il personale infermieristico deve affrontare con consapevolezza, conoscenza e preparazione».

Basti pensare che ogni procedura coronarografica richiede generalmente la presenza di un medico emodinamista, un tecnico radiologo e due infermieri di emodinamica, che si occupano di controllare i parametri vitali del paziente, di somministrare i farmaci, preparare correttamente gli strumenti e assistere il medico nell’esecuzione delle procedure, fino al monitoraggio e verifica della corretta emostasi arteriosa, arginando tempestivamente l’insorgenza di complicanze vascolari quali emorragie, ematomi o aritmie.

Al momento non esiste un iter formativo didattico specifico per diventare infermiere di emodinamica: la formazione avviene sul campo, in affiancamento a una risorsa esperta per almeno 6 mesi. Corsi di perfezionamento sugli strumenti e le tecniche utilizzate diventano dunque fondamentali per professionalizzare ulteriormente il personale. Quattro appuntamenti (10 aprile “Elettrocardiografia di base e monitoraggio del paziente in Cath Lab, 8 maggio “Le infezioni correlate all’assistenza in Cath Lab: nuove evidenze e sterilità. La sala ibrida, 29 maggio “Le metodiche di imaging coronarico: IVUS” e 12 giugno “Trattamento delle stenosi coronariche calcifiche: nuove metodiche e tecniche consolidate per il personale tecnico infermieristico) supportati da Archigen e Boston Scientific, per declinare le conoscenze derivanti dalle reali attività assistenziali e chirurgiche, con lo scopo di definire standard qualitativi e quantitativi, fornendo un supporto pratico ad un percorso che mira a innalzare i livelli di assistenza.