Conte già al lavoro , pensa al nuovo gruppo, al rimpasto con uomini che non “disseminano mine”, e al futuro dei giovani

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DI     RAFFAELE   LANZA

Fiducia al “photofinish” ottenuta in Senato, già  il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è al Quirinale per esporre l’intera situazione a Mattarella. Ma non per dimettersi, come vorrebbero Partito democratico e Movimento Cinque Stelle nell’ottica di battezzare formalmente il nuovo inizio con i responsabili.     E’ una questione di principio istituzionale

Con la costituzione di un gruppo si potranno riequilibrare a favore dei giallorossi le commissioni parlamentari del Senato. Alcune sono in mano alle opposizioni. Due, in particolare,pilastri del giorno,  sono fondamentali e devono essere assegnate a persone che non hanno cattiva coscienza: Bilancio e Affari costituzionali. Nella prima deve tra l’altro transitare il Recovery Plan, nella seconda la riforma della legge elettorale in senso proporzionale.

Soltanto in seguito, e quindi non prima di febbraio, si aprirebbe la partita del rimpasto di governo. Rimpasto e non Conte ter, perché Conte non intende dimettersi, non vi sono motivi validi. .Vuole soprattutto il rilancio del Sud, aprire le porte del lavoro ai giovani disoccupati che sono in mortificante attesa.

Una certezza c’è già comunque. Il vicepresidente Andrea Orlando del Pd è il più accreditato all’ingresso dell’esecutivo.Qui si ipotizzano due caselle: Interno o Giustizia,-Orlando preferisce la Giustizia – in questo secondo caso dirottando Alfonso Bonafede ai Servizi. E poi c’è l’Agricoltura….. Ballano poi il ministero della Famiglia e un posto da sottosegretario agli Esteri. Di due ministeri Conte avrà bisogno per soddisfare e riscontrare l’interesse dei   “costruttori” che hanno ceduto al suo appello o si faranno avanti nei prossimi giorni. Certamente, uno andrà al gruppo di Bruno Tabacci alla Camera. Un altro, forse,  a Riccardo Nencini, che ieri ha strappato con Italia Viva alla seconda chiama.

Conte sa benissimo infine anche che potrebbe sdoppiare qualche ministero, ad esempio Infrastrutture e Trasporti, ma anche Rapporti con il Parlamento e Riforme, Cultura e Turismo e Sport e Giovani. Sono poltrone in più che serviranno per i nuovi equilibri. Intanto oggi c’è lo scostamento di bilancio da approvare.

MESSINA: ESITI DEL CONFRONTO TRA COMUNE E ANCE PER GARANTIRE L’EDILIZIA PRIVATA..

 

 

Convocato dal Comune di Messina su richiesta dell’Ance Messina, alla presenza degli Assessori, con Delega Covid Dafne Musolino; ai Lavori Pubblici Salvatore Mondello; alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli; e alla Pianificazione ed Efficientamento delle Risorse Idriche ed Energetiche Francesco Caminiti, si è tenuto- comunica il Comune peloritano-  nel pomeriggio di ieri, martedì 19, un Tavolo Tecnico per l’esame degli aspetti attuativi dell’Ordinanza Sindacale n. 18 del 17 gennaio 2021, in merito all’edilizia privata.

All’incontro, hanno preso parte il Presidente Provinciale Ance Ricciardello; il Vice Presidente Lupò; il Direttore Mangiapane dei componenti il Gruppo Costruttori Franza, Bonfiglio e Alberti. Nel corso del confronto, ampio, articolato e costruttivo, premesso che, con O.S. n. 18/2021, art. 7, comma 4, “A decorrere da mercoledì 20 gennaio 2021 è sospesa l’attività inerente gli interventi di edilizia privata, che può proseguire solo per garantire gli interventi improcrastinabili di messa in sicurezza e di completamento di opere di cui sia stata disposta l’esecuzione con urgenza mediante atto amministrativo e/o giudiziario“, l’Amministrazione ha ribadito che nell’Ordinanza è stata già prevista la facoltà di operare in deroga alla disposta sospensione (che ha efficacia fino al 29 gennaio 2021) per l’esecuzione di tutte quelle attività di edilizia privata che presentino il carattere dell’urgenza o dell’indifferibilità o che, ancora, debbano essere realizzate in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria o Amministrativa.
Oltre a tale facoltà, le parti hanno convenuto che nei casi in cui ricorrano particolari motivi per i quali non si possa rispettare la sospensione dei lavori senza andare in pregiudizio alla lavorazione stessa o per la necessità di rispettare termini indifferibili derivanti da finanziamenti europei o nazionali o regionali, il Comune di Messina rilascerà apposito provvedimento di autorizzazione alla prosecuzione delle attività, in deroga a quanto disposto con la Ordinanza Sindacale n. 18 del 17 gennaio 2021.

Conte la spunta con 156 voti favorevoli tra i veleni che serpeggiano tra i corridoi del Senato

VIDEO – CONTE AL SENATO REPLICA ALLE CRITICHE

 

di    R.Lanza

Brividi sulla conta al Senato. La fibrillazione nasce dal ritardo dei voti di Italia viva- Renzi leader e Teresa Bellanova- La conclusione della votazione è questa: 156 senatori favorevoli, 16 astenuti,  come proclamato con ritardo dalla Presidente Casellati del Senato: l’Italia apre una nuova pagina di storia. Vedremo le conseguenze, soprattutto il lavoro al SUD dove i giovani sono mortificati a stare in casa con i genitori.   Conte dovrà costruire una maggioranza più ampia e qualificata nel corso della sua navigazione se non vorrà incontrare facili intoppi ed inghippi.

Vedremo se la Sicilia, la Campania, diventeranno nel prossimo futuro terre ideali per le imprese piccole e grandi che danno occupazione. Vedremo gli incentivi, i contributi nel Meridione per risollevare le sorti di una terra abbandonata e depredata da mezzo secolo da politici mafiosi e senza dignità, maestri nel rubare i soldi pubblici dei finanziamenti ai partiti ed altro.

Ricordiamo alcuni tratti della giornata al Senato:

Conte rivolgendosi a Renzi e Bellanova:  Italia Viva ha scelto “la strada, non leale” dello scontro e degli “attacchi mediatici”.

Ma “sui temi concreti si sono trovate soluzioni”,  la prima bozza del Recovery plan non sia stata”elaborata in un’oscura cantina di Palazzo Chigi, ma è stata elaborata anche con le ministre di Iv. La bozza che avete voluto distruggere, anche mediaticamente, è frutto di un confronto anche con i ministri”.

Confrontiamoci, vi era stato detto –  – dovevamo operare e occorreva un momento collegiale, i bilaterali non avevano risolto i problemi. L’effetto finale” delle rimostranze di Iv “è stato di bloccarlo per 40 giorni”, mentre “avremmo potuto trovarci attorno a un tavolo e in una ventina giorni risolvere, dare molto prima la versione aggiornata”. La bozza è stata “migliorata grazie a voi ma anche grazie alle altre forze di maggioranze, si discute tutti insieme e nessuno può avere pretese di verità o pretese di offrire le soluzioni migliori”.

“Il Mes può essere approvato in Parlamento, e le forze di maggioranza non sono d’accordo. Ma per stanziare risorse aggiuntive, e ne abbiamo stanziante tantissime, dovremmo aumentare il deficit e il debito pubblico. Questo prescinde dalla possibilità di usare il Mes o no. E, se mi permettete, è contraddittorio contribuire a migliorare il recovery e poi decidere di non accettare il Recovery plan perché non c’è il Mes“, …

Anche sulla cabina di regia –  -, avete detto che ‘non era accettabile’, che era ‘indecente’, ma quando mai si è detto che non si poteva discutere? Ma quando mai si è imposto qualcosa a voi?”.

“Quando si sceglie la via del dialogo e del confronto voi avete trovato sempre il sottoscritto a difendervi”, quando d’accordo sulle istanze mosse “le ho spesso difese, non avete mai trovato porte chiuse. A un certo punto, diciamolo, avete preso una strada diversa, non leale, di non collaborazione”, costruita su “attacchi mediatici, sul parlare fuori e non dentro. La rispettiamo, ma permetteteci di dire che non è la scelta migliore per il paese” e che non consente “di investire in futuro come sostenete di voler fare”.

Non mi vergogno di dire che siamo seduti su queste poltrone, non è importante dire non sono interessato a sedere su questa poltrona ma che lo faccio con disciplina e onore”, ha aggiunto il premier, che ha continuato: “Mi è stata rimproverata l’espressione ho i ministri migliori del mondo. Ma io sono il capitano, ho il dovere di difendere i ministri dagli attacchi strumentali”. “Consideriamo che non ci sono termini di paragone, nessun altro ministro ha attraversato una fase così grave e recessiva nella storia Repubblicana. Poi le opinioni sono aperte, ma tenete conto che l’impegno è stato notevole, non c’è stato risparmio di un briciolo di energie fisiche e intellettive“….

“Certo c’è un problema di numeri della maggioranza e se questi numeri non ci sono questo governo va a casa, non va avanti”,

Ho sentito qualche diffidenza sul progetto politico che ho presentato insieme alla forze di maggioranza rimaste a collaborare in modo leale”, ha poi replicato al senatore Quagliariello che ha parlato di ‘annessione’. “Il mio invito ai volonterosi, a singoli parlamentari ma anche rappresentanti di nobili tradizioni che si collocano in un perimetro progettuale ben chiaro” non avviene con “nessuna logica di annessione” ma è “un invito franco, fatto in modo trasparente e aperto, davanti al Paese”, la “gravità della situazione è tale che non possiamo permetterci di condurre partite in modo opaco”.

Denunce degli specialisti Carabinieri sulla campagna olearia 2020 (cupa colorazione nerastra del fiume Naro)

SCENE DA UNA CAMPAGNA OLEARIA - Olio Garda Dop
AGRIGENTO
Il controllo degli specialisti dei Carabinieri ha concluso con due denunce la chiusura di un opificio e la certezza del malfunzionamento di un depuratore le attività d’ispezione e di indagine condotte dall’Arma agrigentina nell’ambito della campagna olearia 2020.
Come ormai annualmente accade l’Arma dei Carabinieri attraverso i reparti specializzati conduce particolari campagne di controlli nell’ambito di specifici settori. In particolare nei mesi che vanno da ottobre a dicembre le attività si sono concentrate sulla molitura delle olive e conseguentemente sull’annoso smaltimento delle acque di vegetazione.
Non è sfuggita ai militari dell’Arma la cupa colorazione nerastra di cui si era tinta la foce del fiume Naro nella località balneare di Lido Cannatello, per cui La Procura della Repubblica ha immediatamente disposto le indagini, circostanza peraltro denunciata anche dall’Associazione ambientalista Mareamico. 
È scattata un’immediata operazione di controllo lungo l’intera asta fluviale, effettuando ricognizioni da terra e dall’alto con l’ausilio di un aeromobile del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo.
La risalita dell’asta fluviale ha condotto al punto di immissione nel corpo ricettore del depuratore di Favara, sito in contrada Chimento Burgialamone, sul quale i militari del Centro Anticrimine Natura di Agrigento unitamente al personale specializzato dell’ARPA hanno effettuato un controllo e prelevato campioni in entrata e uscita nelle 24h.
Gli esiti di laboratorio hanno fatto emergere forti criticità di funzionamento del depuratore con parametri che superano abbondantemente i limiti tabellari imposti dal D.Lgs 152/2006 T.U.A. in particolare di oltre 34 volte per l’escherichia coli
È stata accertata la circostanza di un ingresso anomalo nel depuratore proprio nei giorni in cui era comparsa la colorazione nerastra presso la foce del fiume Naro; tale ingresso anomalo è con ottime probabilità da ricondurre ad immissione in pubblica fognatura di acque di vegetazione che hanno inevitabilmente compromesso la funzionalità del depuratore stesso.
L’azione sinergica dei controlli mirati da parte dei reparti territoriali dell’Arma durante l’intero periodo della campagna olearia e l’attività ispettiva del Centro Anticrimine Natura di Agrigento hanno fatto si che nessun altro evento delittuoso fosse perpetrato in danno all’ambiente fluviale dalle acque di vegetazione, facendo rimanere quello di fine ottobre un caso isolato.
È il caso di ricordare che le acque di vegetazione opportunamente trattate possono essere utilizzate quale correttore di acidità del terreno e che possono essere oggetto di spandimento nei terreni idrogeologicamente idonei a tale scopo. Anche in questo caso una maggiore consapevolezza delle potenzialità di impiego di questa materia prima secondaria scongiurerebbe azioni in danno all’ambiente tanto inutili quanto dannose.
 

Conte risponde con fierezza alle critiche degli oppositori e precisa che “l’alleanza tra formazioni politiche contrapposte significa ancoraggio ai valori della persona, del lavoro e dell’uguaglianza..”

 

Conte al Senato: "Il consiglio Ue di domani si annuncia complesso" -  Politica - ANSA

 

Dopo la fiducia ottenuta in Aula alla Camera, Conte si presenta al Senato oggi per le sue comunicazioni e correttivi alle critiche.

Quando un paese soffre è più unito“. Con la pandemia “il senso di comunità si è risvegliato, si sono rafforzate le ragioni del nostro stare insieme, abbiamo elevato il tenore della nostra alleanza”, ha detto il premier nel suo intervento in Aula, sottolineando che “è molto complicato governare con chi dissemina mine“. Con chi “ti accusa di immobilismo e di correre troppo, di non decidere e di decidere troppo: è davvero difficile governare in queste condizioni”, ha detto Conte, che ha parlato di “attacchi anche mediatici molto aspri e a volte anche scomposti di alcuni esponenti di Italia Viva”.

Vedete, se oggi, a voi che siete in quest’aula e ai cittadini che ci seguono da casa, posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non avere mai sbagliato, ma per la consapevolezza di chi, insieme a tutta la squadra di governo, ha impegnato tutte le proprie energie fisiche e intellettive per offrire la migliore protezione possibile alla comunità nazionale”, ha ribadito il premier Conte, sottolineando che “questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese. I numeri sono importanti, oggi lo sono in modo particolare, ma ancor più importante è la qualità del progetto politico. Chiediamo a tutte le forze politiche: ‘aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita profondo che la crisi ha creato nel patto di fiducia con cittadini”.

 “le nostre energie dovrebbero essere tutte e sempre concentrate sulle risposte urgenti alla crisi che attanaglia il Paese, mentre invece così, agli occhi di chi ci guarda, dei cittadini in particolare, appaiono dissipate in contrappunti polemici e spesso sterili, del tutto incomprensibili rispetto a chi ogni giorno si misura con la paura della malattia, con lo spettro dell’impoverimento, con il disagio sociale, con l’angoscia del futuro. Rischiamo così tutti di perdere il contatto con la realtà. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No. E, infatti, i ministri e gli alleati di governo che hanno potuto seguire da vicino le vicende di queste ultime settimane sono testimoni del fatto che abbiamo compiuto ogni sforzo, con la massima disponibilità, per evitare che questa crisi, ormai latente, potesse esplodere”.

Nonostante continue pretese, critiche sempre più incalzanti, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Questa crisi di governo ha aperto una ferita profonda all’interno della compagine di governo e tra le forze di maggioranza, ma ha provocato – e questo è ancora più grave – anche profondo sgomento nel Paese. Questa crisi rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha già fatto salire lo spread, ma ancor più perché ha attirato l’attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Arrivati a questo punto – rimarca Conte – non si può cancellare quel che è accaduto o pensare di poter recuperare quel clima di fiducia e quel senso di affidamento che sono condizioni imprescindibili per poter lavorare, tutti insieme, nell’interesse del Paese. Adesso si volta pagina. Questo Paese merita un governo coeso, dedito a tempo pieno a lavorare esclusivamente per il benessere dei cittadini e per favorire una pronta ripartenza della nostra vita sociale e una incisiva ripresa della nostra economia“.

Conte ha quindi spiegato che tra le “discriminanti fondamentali” che hanno portato a un governo fondato su “un’alleanza tra formazioni politiche provenienti da storie, esperienze, culture di differente estrazione, che per giunta in passato si erano anche contrapposte delle volte anche in maniera aspra”, c’è “il convinto ancoraggio ai valori costituzionali, cito solo il primato della persona, lavoro, uguaglianza formale e sostanziale, tutela dell’ambiente”. La seconda discriminante fondamentale, indicata dal presidente del Consiglio, “è la solida vocazione europeista del nostro Paese, in modo da consentire all’Italia di tornare protagonista nello scenario europeo e contribuire a fare recuperare alla medesima all’Unione europea il ruolo di la leadership che le spetta nel contesto geo-politico internazionale“.

Risposta critica Opere bloccate- “Sento crescere la critica, anche ieri alla Camera, sul fatto che le opere sono bloccate da due mesi per mancanza di commissari. Non è vero, a parte che la lista dei commissari è pronta, le opere sono state bloccate perché abbiamo applicato l’articolo 2 del Dl semplificazioni che dà poteri speciali ai commissari”, ha detto Conte.

Ristori – Con le parole pronunciate ieri, in Aula alla Camera, “non intendevo dire che i ristori sono sufficienti a compensare le perdite subite”, puntualizza il premier.

Revisione titolo V Costituzione – “L’esperienza della pandemia impone anche un’attenta, meditata e pacata riflessione sulla revisione del Titolo V della Parte II della Costituzione” sul rapporto tra Stato e Regioni. “Lavoriamo tutti insieme – invita il presidente del Consiglio – meditiamo insieme sul riparto delle competenze legislative di Stato e Regioni, come pure alla individuazione di meccanismi e istituti che consentano di coordinare più efficacemente il rapporto tra i diversi livelli di governo. In questo contesto, occorre garantire e tutelare, con la massima intensità, le autonomie speciali e le minoranze linguistiche”.

Risposta critica a voler invadere le competenze del Parlamento -Legge elettorale – Alle critiche della destra di non assumersi le prerogative parlamentari sulla legge proporzionale , Conte ha risposto di volere “promuovere , “nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari”, una riforma elettorale “di impianto proporzionale, quanto più possibile condivisa, trattandosi di una riforma di sistema, che possa coniugare efficacemente le ragioni del pluralismo della rappresentanza con l’esigenza, pur ineludibile, di assicurare una complessiva stabilità al sistema politico”. “Vorrei chiarire – aggiunge – su questo punto, leggo interpretazioni maliziose. Negli anni passati abbiamo vissuto una frammentazione della rappresentanza, il quadro politico si è andato differenziando e nuovi processi si sono imposti. Con questo quadro non possiamo fare una legge elettorale che costringa nello stesso involucro sensibilità molto diverse: questo porterebbe alla instabilità. Piuttosto bisogna favorire appieno, se vogliamo ricomporre il quadro, la rappresentanza democratica di tutte le realtà che sono sul campo. Ovviamente poi le forze politiche per governare saranno chiamate a sottoscrivere accordi su programmi di alto profilo, alto contenuto ideale”.

NOTAI CATANIA: «COVID E PROVVEDIMENTI EMERGENZIALI-LINEE GUIDA COMUNI A TUTELA DELLA CATEGORIA E I CITTADINI”

Focus sulle novità legislative con Andrea Grasso (presidente Consiglio etneo), Diego Barone (consigliere Nazionale del Notariato) e Davide Scipione Maria Spitaleri

 

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Foto  Press

CATANIA –

 Tutela della categoria e garanzie per i cittadini, con particolare riferimento al momento di crisi causato dalla pandemia. Un incontro volto ad analizzare le ultime novità legislative introdotte dal Governo e valutare le buone prassi per il corretto svolgimento della professione, seguendo linee-guida comuni e facendo chiarezza su alcuni dubbi interpretativi. A questo è servito il confronto di questa mattina (martedì 19 gennaio) organizzato dal Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone.

Diverse le tematiche trattate e curate da Andrea Grasso (presidente del Consiglio Notarile etneo), Diego Barone (consigliere CND e consigliere Nazionale del Notariato) e dal notaio Davide Scipione Maria Spitaleri. «Un’occasione per evidenziare ancora una volta il ruolo centrale del notaio nella società odierna, quale portatore di funzioni d’interessi pubblici – ha sottolineato Barone – con responsabilità relative alla gestione e alla circolazione dei beni e degli immobili. Per questo era necessario fare chiarezza in merito alla continuità delle trascrizioni e alle problematiche legate all’accettazione tacita dell’eredità, con particolare riferimento alla tutela dell’acquirente». Non si può prescindere, dunque, «dall’avere un registro completo e affidabile per garantire un acquisto sicuro».

Garanzie legali anche in altri ambiti, come finanziamenti e svolgimento delle assemblee societarie, che hanno subito profondi cambiamenti a causa dell’emergenza sanitaria in atto. «Così abbiamo assistito a proroghe temporanee e definitive – ha spiegato Spitaleri – tra le quali la riduzione del quorum per l’approvazione dell’aumento di capitale fino al 30 giugno 2021. Ma anche provvedimenti specifici per la riduzione Irpef o la sospensione dei mutui per quanto concerne il settore agricolo». In merito alle modalità di assemblea, il notaio ha aggiunto che «sarà possibile lo svolgimento in videoconferenza – incluso il voto a distanza – qualora il presidente e il notaio non si trovino nello stesso posto: modalità che ancora non dà garanzie e soluzioni alle problematiche, generando non poche perplessità e criticità».

Capitolo di grande interesse, poi, il protocollo d’intesa tra il Consiglio Notarile di Catania e la sezione Fallimentare del Tribunale di Catania, firmato lo scorso dicembre: «Un documento che ha accelerato i tempi per lo snellimento delle procedure fallimentari – ha spiegato il presidente Grasso – relativamente alla predisposizione delle certificazioni ipo-catastali e agli atti di trasferimento dei beni aggiudicati. Mi auguro e auspico una grande adesione e tante richieste di iscrizione all’elenco che consegneremo al Tribunale – ha concluso il presidente etneo – Sarebbe un ulteriore segnale di coesione da parte dell’intera categoria e del nostro distretto, dove tutti devono operare nel massimo rispetto dei colleghi..

 

MESSINA: LE FIAMME GIALLE SEQUESTRANO 23 MILA GIOCATTOLI “ALTAMENTE PERICOLOSI” CHE ARRECANO GRAVI DANNI ALLA SALUTE

 

Sequestrati 23.000 giocattoli privi dei requisiti minimi di sicurezza e contestate sanzioni amministrative nei confronti di 7 soggetti

MESSINA

Sequestrati circa 23.000 giocattoli per bambini,dalle Fiamme gialle di Messina, perchè privi dei requisiti minimi di sicurezza prescritti dal “Codice del Consumo”, del valore di circa 55 mila euro. L’operazione rientra nell’ambito di un incisivo piano di interventi recenti, eseguito dal Gruppo di Messina e dai Reparti dipendenti dal Gruppo di Milazzo.

Complessivamente, sono stati eseguiti 13 interventi, nel corso dei quali sono state contestate violazioni amministrative nei confronti di 7 soggetti, titolari di esercizi commerciali ove sono stati rinvenuti i giocattoli non conformi alle norme in materia di sicurezza prodotti. Nel dettaglio, con riferimento ai sequestri eseguiti dai finanzieri del Gruppo di Messina, è stato riscontrato come tutte le confezioni dei giocattoli risultassero mancanti delle prescritte “Avvertenze” e delle informazioni di sicurezza, elementi necessari a consentire agli utenti finali una valutazione circa gli eventuali effetti dannosi.

Le confezioni risultavano prive, in particolare, di informazioni sulle caratteristiche, dimensioni e componentistiche delle parti presenti che, tra l’altro, se ingerite, avrebbero potuto provocare soffocamento, nonché la mancanza sia del pittogramma con la simbologia tipica per l’indicazione della fascia di età a cui destinare il giocattolo sia delle indicazioni dell’importatore. La merce, sequestrata presso vari noti esercizi commerciali del capoluogo Peloritano, era destinata ad una delicata platea di consumatori, quali i bambini di età compresa tra 0 (zero) e 3 (tre) anni. Ulteriore aspetto di particolare rilevanza riguarda l’alta pericolosità dei prodotti che, una volta immessi sul mercato, avrebbero potuto arrecare seri danni alla salute, qualora ingeriti.

Nell’ambito di tali attività, venivano inoltre individuati n°6 lavoratori “in nero”, privi di qualsivoglia regolare contratto di lavoro previsto dalla vigente normativa giuslavoristica, di cui uno perfino percettore, illegittimamente, del Reddito di Cittadinanza, per il quale saranno effettuate le opportune comunicazioni all’INPS. Con riferimento agli interventi eseguiti dai Reparti dipendenti dal Gruppo di Milazzo, nel corso dei controlli, sui giocattoli è stata rilevata l’assenza della marcatura “CE”, che dimostra la rispondenza del prodotto ludico a tutti i requisiti essenziali di sicurezza ed il rispetto di tutte le procedure di conformità, secondo quanto indicato dalle vigenti normative. Dalla scrupolosa analisi della merce è stata riscontrata, inoltre, l’assenza delle informazioni minime che devono essere fornite al fine di consentire all’acquirente di accertarne la provenienza o il materiale impiegato.

Sono stati sequestrati, quindi, pupazzi in peluche ed altri oggetti quali YoYo, pupazzetti in gomma e mini costruzioni in plastica. 

 

IL PARLAMENTO ACCORDA LA FIDUCIA A CONTE : “LA POLITICA- AFFERMA IL PREMIER- SENZA SENTIMENTO DIVENTA DISCIPLINA SENZ’ANIMA

 

Esordio del premier Conte in Aula : Nessuna arroganza ma sono”Qui a testa alta”, e con  la “vocazione europeista” dell’esecutivo 

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 Al termine dell’intervento, la discussione generale e poi  il voto -321 che incassa l’esecutivo e vedrà anche la deputata di Forza Italia Renata Polverini, ex Presidente della Regione Lazio, ed insofferente da tempo alla linea del suo partito,dare la fiducia a Conte..

All’inizio di questa esperienza di governo -spiega Conte -ero consapevole che un esecutivo formato da esperienze diverse poteva nascere solo con una solida vocazione europeista, e mi sono adoperato per la prospettiva di un disegno riformatore. A riguardare i 29 punti programmatici, ravviso che c’era una visione e una forte spinta ideale, un chiaro investimento di fiducia”, ha detto il premier. La maggioranza, ha spiegato il presidente del Consiglio “è stata solida anche in passaggi critici”, e ora, nel futuro “abbiamo davanti una sfida epocale” perché “la pandemia ha sconvolto la società”.

Spiega Conte con fierezza e serenità: “Non abbiamo  mai “rinunciato a porre le basi per il rilancio del Paese”. “Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a voi che siete in quest’Aula e ai cittadini che ci seguono da casa a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori, ma per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e intellettivi per poter offrire la migliore protezione possibile alla comunità internazionale“.

E ancora: “Abbiamo seguito il principio di leale collaborazione con cui sarebbe stato possibile attuare strategie di intervento efficace. La pandemia ha rafforzato nelle forze politiche che con lealtà hanno sostenuto il governo la consapevolezza del valore del dialogo per assumere decisioni fondamentali”.

“E’ stato chiaro e apprezzato il contributo di Iv, ma ha deciso per l’astensione sul Recovery”. Ma “il Recovery – spiega – non c’entra con il Mes”. E sulla crisi “non ravviso alcun fondamento”, sottolinea il premier che aggiunge come ora la si debba “trovare qui una risposta”. Una crisi aperta in una “fase cruciale“, dice Conte, puntando il dito contro “contrappunti polemici, sterili e del tutto incomprensibili” e sui “non casuali rilanci sui temi più divisivi”.

Rischiamo di perdere contatto con la realtà, c’era bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No. Abbiamo compiuto – rivendica il premier – ogni sforzo per evitare che questa crisi latente potesse esplodere, nonostante continue pretese, critiche sempre più incalzanti, continui rilanci concentrati su temi palesemente divisivi rispetto alle sensibilità delle varie forze di maggioranza”.

E’ una crisi che avviene in una fase cruciale, con la pandemia in pieno corso. Confesso, lo devo dire, di avvertire un certo disagio. Non sono qui per illustrare misure per i cittadini e per le imprese o la bozza del Recovery Plan, ma per provare a spiegare una crisi di cui non ravviso alcun plausibile fondamento

Rincara la dose ancora il premier: “Arrivati a questo punto, bisogna dirlo con franchezza, non si può cancellare quel che accaduto, non si può pensare di recuperare quel senso di fiducia necessario per lavorare” insieme, in una compagine governativa. “Adesso si volta pagina, questo paese merita un governo coeso”, impegnato “a lavorare per una piena ripartenza” e per una “incisiva ripresa”.

Quanto accaduto nelle ultime settimane, ha quindi ribadito il premier, “ha aperto una crisi profonda tra le forze di maggioranza, ma ha soprattutto provocato sgomento nel paese e rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread, ma perché ha attirato l’attenzione dei media internazionali, delle cancellerie straniere”.

Sappiate che questo è il momento giusto per contribuire alla prospettiva di governo, declinata in senso europeista e anti-sovranista”, dice quindi il premier rivolgendosi a quanti intendono farsi “costruttori”. “Servono volenterosi, a chi ha a cuore il destino dell’Italia dico ‘aiutateci'”, afferma Conte. L’invito è quello di “mettersi alle spalle il grave gesto di irresponsabilità che ci ha gettato in questa incertezza”. “Questa alleanza può già contare su una solida base di dialogo alimentata da M5s, Pd, Leu” e “sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista. Ma chiedo un appoggio limpido e trasparente”, sottolinea.

“Nei prossimi giorni completeremo il percorso già avviato per un patto di legislatura per definire le riforme più utili” e per “rafforzare la squadra di governo””Questa alleanza” a cui guarda il governo “sarà chiamata a esprimere una imprescindibile vocazione europeiste, perseguendo una chiara scelta di campo contro derive nazionalistiche e logiche sovraniste”.

“Da parte mia, assicuro massima disponibilità e mi impegno a guidare con tutti questa fase decisiva per la rinascita del Paese”, assicura Conte, aggiungendo: “Se il Parlamento vorrà accordare la fiducia garantisco a tutti i cittadini italiani che, oltre a tutte le energie fisiche e intellettuali, aggiungeremo il nostro cuore, perché la politica senza sentimento e una reale condivisione è disciplina senz’anima“.

“Mi avvarrò della facoltà di assegnare un’autorità delegata di Intelligence sui Servizi, una persona di mia fiducia”, ha quindi annunciato Conte ‘aprendo’ di fatto a una delle richieste e nodi dello scontro con Iv. “Teniamo fuori il comparto di Intelligence dalle polemiche”, ha detto poi di fronte alle proteste dell’Aula. Conte ha inoltre annunciato che, “viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all’Agricoltura se non lo stretto necessario”.

“E’ stato fondamentale il senso di responsabilità manifestato anche dalle forze di opposizione, che pur nella chiara differenza, nella dialettica politica, differenti posizioni, hanno contributi, avete contribuito, ad affrontare alcuni passaggi critici”, ha spiegato ancora il premier. “Bisogna darne pubblicamente atto, avete votato varie volte lo scostamento di Bilancio, avanzato proposte concrete, qualificanti, alcune convintamente accolte dalle forze di maggioranza. Anche grazie a questo dialogo abbiamo potenziato, nella legge di Bilancio, il sostegno ai lavoratori autonomi, alle partite Iva”,

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La deputata Renata Polverini vota la fiducia a Conte e lascia Forza Italia

“La Camera, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri sulla situazione politica in atto, le approva”. E’ il testo della telegrafica risoluzione di maggioranza alla Camera depositata dopo l’intervento del premier in aula. A firmarla i capigruppo Davide Crippa (M5s), Graziano Delrio (Pd), Federico Fornaro (Leu) e anche Alessandro Fusacchia (Centro democratico), Renate Gebhard (Minoranze linguistiche) e Antonio Tasso (Maie).

Usura Trapani: tassi alle stelle. Arrestato alcamese

Silipo: "Contro l'usura l'arma è la denuncia. Salva l'azienda e la vita" |  Rep
  Un’ordinanza di custodia cautelare  è stata oggi  eseguita dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alcamo. Finito in carcere un alcamese, cl. 51,, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di usura ed estorsione.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini condotte dai Carabinieri a partire dall’ottobre 2019, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trapani – dott.ssa Rossana Penna, le quali hanno avuto origine dalla denuncia presentata dalla sorella di una delle vittime (residente ad Alcamo) che, disperata per le oppressioni e le minacce subite dal fratello a seguito di un prestito per cui avrebbe dovuto corrispondere interessi del 171%, aveva deciso di rivolgersi all’Arma e chiedere aiuto, temendo per l’incolumità propria e del suo familiare. I successivi accertamenti, condotti anche con mezzi tecnici, hanno permesso di delineare un preciso quadro accusatorio nei confronti del soggetto, già noto poiché gravato da reati contro il patrimonio, e di individuare un’ulteriore vittima (una donna residente a Valderice).
In particolare, secondo quanto emerso durante le indagini, l’arrestato dopo aver individuato le vittime approfittando del loro stato di bisogno economico e, dopo averne carpito la fiducia, si sarebbe proposto per fornire loro liquidità immediata, pattuendo una restituzione a rate di esiguo valore, ma che si prorogavano nel tempo raggiungendo somme ben oltre l’ammontare del prestito iniziale.
Una volta conclusosi l’accordo, infatti, iniziavano le vessazioni che, minacciando ritorsioni personali o ai familiari, riusciva a farsi promettere molto più di quanto dovuto. Come detto, gli interessi superavano di gran lunga quelli legalmente consentiti raggiungendo la soglia del 171% in un caso e del 201% nell’altro. Anche quando le vittime palesavano di aver ormai estinto il debito, l’aguzzino prorogava la scadenza delle rate intimando nuovamente ritorsioni e, nel caso della vittima alcamese, passando anche alle percosse, mentre, nel caso della donna valdericina, minacciando l’incendio dell’autovettura o danni ai figli. Inoltre, per tenere sempre sotto scacco le vittime, si era fatto fornire quale garanzia degli assegni in bianco già firmati dagli interessati, da poter utilizzare in caso di diniego di pagamento. Addirittura, la vittima di sesso maschile, aveva anche dovuto cedere a garanzia di estinzione del debito, il libretto postale elettronico, comprensivo di PIN, intestato alla propria madre. I citati assegni in bianco, insieme ad un “pizzino” riportante cifre ricevute ed ancora da percepire, sono state poi effettivamente rinvenute e sequestrate dai Carabinieri durante una perquisizione effettuata nel corso dell’attività. Il destinatario del provvedimento, in mattinata, al termine delle procedure di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Trapani, ove permarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Sulla liberazione del giovane Calogero Nicolas Valenza, un intervento-“rettifica” di un Avvocato per uno “scambio” di foto e, segni di cattiva coscienza

Egitto, 27enne italiano fermato dalla polizia al Cairo: Sto bene, torno a casa

Riceviamo e pubblichiamo dall’Avv. Francesco Granata la seguente Missiva e-mail:

“Scrivo la presente in nome e per conto del dott. Calogero Alberto Valenza, dal quale ho ricevuto ampio mandato, per comunicarVi quanto di seguito esposto: in data 4 settembre 2020 sul Vostro sito “http:www.sudlibertà.com” è stato pubblicato l’articolo dal titolo  “Liberato Calogero Valenza, il gelese fermato in Egitto per droga”(di seguito l”Articolo” cfr All1 nel quale in via del tutto illegittima, è stata inserita la foto del dr Calogero Alberto Valenza, sebbene l’Articolo faccia riferimento ad un soggetto diverso i.e. Calogero Nicolas Valenza.    Pedissequamente il titolo del medesimo articolo risulta del tutto erroneo e forviante poichè genericamente indicizzato con i tag ” Calogero” e “Valenza”creando confusione tra il nome del mio Assistito(i.e. Calogero Alberto Valenza) e il nome del diverso soggetto a cui l’Articolo parrebbe riferirsi (Calogero Nicolas Valenza).   Altresì la Vostra condotta è aggravata anche dalla circostanza per cui il Vostro sito appare quale quinto e sesto  risultato a seguito della ricerca effettuabile con l’utilizzo delle tre parole chiave “Calogero”, “Alberto”, Valenza”

Le predette circostanze hanno arrecato e stanno arrecando gravissimi  ed ingenti pregiudizi al mio Assistito soggetto diverso e, per nulla collegato e/o connesso al differente Calogero Nicolas Valenza.  Difatti il Dott. Calogero è dottorando di ricerca presso l’Università degli studi di Ca’-Foscari di Venezia e docente a contratto presso diversi atenei italiani nonchè autore di plurime pubblicazioni.  Tra l’altro, preme segnalare che la foto utilizzata per la redazione dell’Articolo, rimanda al seguente link   htpps//www.unive.it/pag/.file/admin/user7upload/img/persone/21708468,ipg* risultando essere stata estratta proprio dal sito dell’Università degli Studi di Ca’ Foscari di Venezia (htpps://www.unive.it, dalla pagina personale del predetto dottorando  htpps://www.unive.it/data/persone721708468.                 In ragione di quanto sopra Vi invito e diffido, ai sensi e per gli effetti dell’art.8 della Legge 47/1948 (“Legge stampa”) e ss-mm- a pubblicare, immediatamente al ricevimento della presente richiesta,in testa di pagina e nella stessa pagina del giornale che ha riportato il suddetto comunicato, nonchè con il medesimo carattere e/0 rilievo tipografico , idonea rettifica, provvedendo a rimuovere, immediatamente, la foto  ritraente il Dott. Calogero Alberto Valenza e/o ogni riferimento allo stesso dall’Articolo, riservando ogni ulteriore richiesta di risarcimento per i danni subiti…”        Il sottoscritto Vi informa altresì che in mancanza di un tempestivo riscontro alla presente richiesta, mi vedrò senz’altro costretto ad agire senza ogni ulteriore indugio o avviso, anche in via d’urgenza, in ogni sede più opportuna , al fine di ottenere la pubblicazione coattiva della presente rettifica, l’eliminazione della foto del Dott. Calogero Alberto Valenza, e/o ogni riferimento allo stesso dall’Articolo nonchè al fine di vedere tutelati i propri rispettivi diritti.   Distinti Saluti     Avv. Francesco Granata

 

Risponde Raffaele Lanza direttore  resp. Sud Libertà,

Mi limito all’essenziale. Vi informiamo anzitutto di aver già rimosso nell ‘articolo in esame,del 4 settembre scorso, la foto del Suo assistito ,dr.Calogero Alberto Valenza,sostituendola con quella di Calogero Nicolas Valenza rimessa ai giornalisti subito dopo la liberazione.  Abbiamo subito fatto un controllo, anche se il Vs intervento risulta un pò intempestivo: l’incolpevole  disguido è nato perchè tra le numerose foto di Calogero Nicolas Valenza pubblicate su “Google”,per il noto evento internazionale,vi era quella del suo cliente – per il solito “diavoletto” dell’omonimia o quasi,con due e addirittura tre nomi   e ,visibilmente, per giovane età:  ,era infatti – basti fare  un accertamento -la prima a sinistra in alto della pagina Google    seguita dalla foto che ritraeva il soggetto d’interesse per la nostra pubblicazione. Per il resto è bene che il nostro interlocutore lasci perdere,non vi è quindi alcun riferimento o connessione -è abbastanza evidente e non l’abbiamo scritto – con il Suo cliente .  Ce ne scusiamo in ogni caso-per l’involontario scambio di  foto-,  con l’interessato. 

Quanto all’asserzione secondo la quale il titolo dell’Articolo risulta del tutto”erroneo e forviante” Vi invitiamo   a non esprimere illecitamente affermazioni azzardate ,che vanno oltre il Vs. recinto professionale, perchè oltre ad non essere corrette e tendenti alla diffamazione professionale ,non riflettono esse alcuna serietà e conoscenza specifica della materia, visto,fra l’altro, che il titolo in specie non riporta “il terzo nome” del suo assistito . Un altro appunto consenta, segno ancora,forse di cattiva coscienza, e/o dimostrazione vivente che anche noi abbiamo delle ottime ragioni: non abbiamo estrapolato noi la foto del suo cliente dal link o pagina personale dell’Università che cita :  non avevamo alcun interesse nè tempo da perdere- a farlo.