Esce il 9 Ottobre la compilation dedicata ai “cantautori del terzo millennio”

 

 

Milano Guitars & Beyond, appunti di creatività musicale italiana - Blogfoolk

 

di    L.Corioni

 

Esce il 9 ottobre la compilation dedicata ai “cantautori del terzo millennio” prodotta, ideata e progettata dallo staff della label milanese LONG DIGITAL PLAYING SRLS in collaborazione con LS STUDIO e il portale nuovaclassica.it.
La playlist, scelta dalla direzione artistica, contiene le 10 canzoni che hanno partecipato alla prima edizione de “LA SETTIMA NOTA (www.lasettimanota.it), rassegna di musica e di arti convergenti ” che si è tenuta l’estate scorsa, trasmessa in sei puntate da Globus Television (dal 23 settembre al 9 ottobre, appunto, data di uscita dell’album).
All’interno della raccolta ci sono artisti ispirati alla figura del songwriter tradizionale del folk americano e altri vicini al teatro canzone degli chansonnier francesi ma, come ha dichiarato Luca Bonaffini (deus ex machina della gara), “Si tratta di una panoramica, una visione forse incompleta ma saliente, della musica d’autore contemporanea che si ispira a quella del passato. Ci sono cantautori non giovanissimi, alternati a ragazzi che – negli anni Settanta e Ottanta – avrebbero spopolato”.
Farinato, Francis(Q), Marsciani, Centolanza, Fogliati, Aram & Sona, Cardullo, Negro e Morelli, The Uncles, Prato sono dunque i protagonisti del primo viaggio unplugged che, sinceramente, ci fa un po’ rimpiangere il vinile, perchè – provando a immaginare di passare come un tempo davanti a un negozio di dischi – non avremmo resistito al fascino evocativo della musica che, negli anni delle radio libere, avrebbe fatto da colonna sonora alle nostre quotidiane emozioni.

 

 

 

CODICE ROSSO: FERMATO AD ENNA DIPENDENTE DELL’OASI PER VIOLENZA SESSUALE SU UNA DISABILE

Violenza sessuale a Marina di Ragusa ai danni di una ragazza - Ragusa -  Corriere di Ragusa

Immagine d’archivio -Sud Libertà

Codice Rosso.  Il reato contestato è di violenza sessuale nei confronti di una disabile, in pieno periodo di lockdown. Presso l’Oasi di Troina, la ​Polizia di Stato – Squadra Mobile di Enna – ha eseguito, la notte scorsa,presso l’Oasi di Troina, il fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica di Enna diretta da Massimo Palmeri.  I pm Stefania Leonte e Orazio Longo, al termine dell’interrogatorio, hanno disposto il fermo di indiziato di delitto dell’indagato L.A. di 39 anni nato in provincia di Enna, per il reato di violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto ai danni di una donna disabile e nel momento in cui la stessa era a lui affidata.

La Squadra Mobile della Questura di Enna in data 11.09.2020 ha ricevuto dal legale, nominato dalla famiglia della vittima, una formale denuncia con la quale si poneva in luce che la congiunta era in stato di gravidanza, ed era già sofferente di gravissime patologie connesse ad una rara malattia genetica.     Il reato denunciato rientrava tra i nuovi delitti del Codice Rosso. Cioè quelli in cui è urgente l’immediatezza delle indagini e dei procedimenti giudiziari. Il Pubblico Ministero titolare del procedimento ha coordinato “l’avvio tempestivo delle indagini, convocando presso gli uffici della Procura della Repubblica i genitori della vittima“.

Gli investigatori della Polizia di Stato ed i Pubblici Ministeri hanno raccolto le dichiarazioni dei familiari, “tracciando sin da subito una prima ipotesi investigativa poi confermata dalle successive indagini”.            L’interrogatorio ha posto in luce elementi gravi,  “emergeva che la vittima della violenza sessuale era ospite da diverso tempo della Struttura Sanitaria I.R.C.C.S. Associazione “Oasi Maria SS” di Troina.  Qualche giorno prima del deposito della denuncia, i genitori erano stati avvisati da personale della struttura che la figlia era in stato di gravidanza-dicono gli inquirenti- Considerate le condizioni di salute particolarmente gravi non era possibile in alcun modo che la stessa avesse prestato il proprio consenso. Si è subito delineata l’ipotesi delittuosa che si potesse trattare di un grave caso di violenza sessuale”.

I primi accertamenti sanitari effettuati  con l’assistenza del reparto di ginecologia dell’Ospedale di Enna e del Policlinico di Palermo hanno consentito”di focalizzare l’attenzione degli investigatori su un gruppo di persone presenti in struttura al momento del presunto periodo di concepimento”. La donna, nel momento in cui è stato accertato lo stato di gravidanza, aveva superato la 25ma settimana di gestazione e, pertanto, alcune indagini di tipo sanitario non potevano essere effettuate per non mettere a rischio tanto la vita della donna quanto quella del feto.

. Presso la Squadra Mobile della Questura di Enna, guidata dal vicequestore aggiunto Antonino dr. Ciavola, sotto il continuo e costante coordinamento investigativo della Procura della Repubblica, sono stati  convocati i vertici aziendali della struttura sanitaria e successivamente tutti gli addetti ai vari servizi, dai medici agli operatori socio sanitari.

Dalle indagini è emerso che “nessuno della struttura sanitaria si è accorto dello stato di gravidanza, ipotizzando che l’aumento di peso della ragazza potesse dipendere dal fatto che durante il lockdown ai degenti era stato permesso di mangiare di più o che i farmaci somministrati a volte erano causa di una irregolarità del ciclo”. Dalle prime persone ascoltate dalla Squadra Mobile emergeva “solo un dato di fatto che rendeva la vicenda ancora più grave, ovvero che nessuno aveva accesso alla struttura senza autorizzazione e che altri ospiti disabili non avrebbero potuto commettere il reato“.

Le indagini- informano gli investigatori -si restringevano e sono state concentrate così sulle persone che vi prestavano l’attività lavorativa,” tanto da iniziare a procedere con il prelievo di un campione salivare per l’estrazione del profilo genetico (DNA) da parte degli operatori della Polizia Scientifica”. Dopo aver ascoltato decine di persone e prelevato diversi campioni di liquido biologico per l’estrazione del DNA, ieri mattina è stato convocato, tra gli altri, l’uomo fermato, operatore socio sanitario dipendente della struttura di Troina da due anni.

L’indagato faceva particolare confusione nel raccontare quanto accaduto negli scorsi mesi ed in particolar modo il periodo in cui la struttura di Troina era stata dichiarata zona rossa per il focolaio sviluppatosi all’interno con decine di positivi al covid-19- dicono- Gli investigatori intuendo  che l’uomo stesse nascondendo qualcosa e che non fosse del tutto sincero continuavano ad incalzare l’indagato concentrando i suoi sforzi di memoria al mese di aprile, in particolar modo alla presunta data del concepimento“.

Gli inquirenti spiegano pure che l’indagato  a fine marzo aveva  chiesto alla direzione sanitaria di poter fare accesso alla struttura per poter dare aiuto ai suoi colleghi in difficoltà ed alle persone degenti visto che era stata dichiarata la zona rossa con impossibilità di accesso o di dimissioni dall’Oasi. Dopo qualche giorno, stante la carenza di personale, veniva autorizzato ad accedere per prestare la propria attività di operatore socio sanitario.

Nei primi giorni di aprile, proprio nel periodo di massima emergenza sanitaria affrontato dalla struttura di Troina, il sospettato  era stato assegnato al reparto dove erano stati trasferiti tutti i soggetti risultati positivi al COVID-19. Nel corso di  una delle tante notti consecutive prestate in struttura, “approfittando dell’assenza temporanea dell’infermiere professionale, non curante neanche della positività al COVID -19, raggiungeva la vittima che conosceva da tempo e consumava un rapporto sessuale privandosi di ogni sistema di protezione antivirale, tuta e mascherina“.

. Al termine dell’interrogatorio la Procura della Repubblica di Enna ha disposto il fermo di indiziato di delitto, atto immediatamente eseguito dalla Polizia di Stato che ha condotto il fermato in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La Procura della Repubblica di Enna continuerà le attività d’indagine per chiarire ogni ulteriore aspetto ed eventuali responsabilità

Disco rosso della Regione Sicilia al Click-day che apre alle imprese sul Bonus-Sicilia (a fondo perduto)

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Palermo

Disco rosso della Regione Siciliana  sul click day, che  apre a tutte le imprese che ne faranno richiesta, di accedere al Bonus Sicilia. Il comunicato è dell’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso di una conferenza stampa, dopo il flop della piattaforma digitale sulla quale aveva puntato il governo siciliano.

“La platea degli imprenditori è confermata”, ma “cambieranno le modalità del bando e prenderemo in considerazione tutte le domande, verificando soluzioni per rispondere a categorie non comprese nel bando stesso”.

Io ero pronto a dare i fondi lunedì mattina – ha ammesso -, sono cambiate le regole sul campo per fatti non imputabili a me. L’arbitro quella mattina non è venuto sto rimodellando il sistema per permettere a tutti di prendere qualcosa. Vogliamo pagare il prima possibile”.

 

La Regione Sicilia continua a pagare i debiti di una società che non esiste  più

Vediamo come si presenta la situazione in Sicilia e quali sono le criticità rilevate   La “Concessione contributi a fondo perduto a favore delle microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi” presenta problematiche applicative relative alla maggior parte delle imprese colpite dalla crisi determinate dallemergenza sanitaria tuttora in corso. Si tratta di problematiche  rilevate dalle  associazioni di categoria, ordini professionali e dai tecnici, in genere, che hanno avuto modo di entrare nel dettaglio dellavviso pubblico di recente pubblicazione.

Tra i vari requisiti che devono possedere le aziende operanti in Sicilia  cè quella che devono avere sede legale e/o perativa nellisola e risultare attive alla data del 31 dicembre 2019. Ed è proprio questultima condizione che ci lascia perplessi come a dire che le aziende che hanno iniziato lattività il 31 gennaio 2020 non hanno subito le conseguenze nefaste della chiusura a causa del Covid 19. Appare, piuttosto, un modo penalizzante per i giovani imprenditori che hanno investito sul proprio futuro. Si rende indispensabile, altresì, rivedere la tabella dei Codici Ateco ammissibili al finanziamento. Alcune attività, seppur non ricomprese tra i codici del Dpcm di marzo, erano di fatto chiuse. Per rendersene conto, basta consultare i dati della Cig.Occorre dunque fare – per le associazioni di categoria, ela Confcommercio -in modo che resti in primo piano, rispetto alla valutazione delle istanze presentate, la riduzione del fatturato in maniera evidente rispetto allo stesso periodo dellanno precedente.

Altra condizione di ammissibilità prevista   riguarda lessere in possesso di Durc rilasciato da Inps-Inail. Parlando di piccole e medie imprese, già in sofferenza economica prima della pandemia, il non versare i contributi per un imprenditore rappresenta, non un atto di evasione con un intento fraudolento, ma una necessità per far fronte a esigenze vitali primarie ed aspettare tempi migliori per costruirsi la propria pensione. E una condizione in cui, allo stato attuale, si trovano migliaia di imprese siciliane. Poi, altra richiesta che sembra eccessiva, la certificazione del revisore contabile che comporterebbe un costo aggiuntivo per limpresa e che, piuttosto, si potrebbe risolvere con unautocertificazione da parte dellimpresa stessa. Vi sono  criticità relative allaccessibilità al servizio di prenotazione, compilazione e invio della stessa istanza. La presenza dello Spid, così come abbiamo già avuto modo di precisare nei giorni scorsi, sta facendo riscontrare delle criticità non da poco nei tempi di attivazione dello stesso da parte delle varie Camere di commercio dove, da un giorno allaltro, si sono riversate migliaia di domande da evadere. La burocrazia è rimasta tale, non sono state eliminate le anomalie e fornire un sostegno realmente efficace alle varie attività produttive ricadenti sul nostro territorio.

Conte: “Sì alla mascherina all’aperto ma abbiamo scongiurato quelle misure di forte impatto sul sistema economico-sociale”

Coronavirus, decreto del governo: nei comuni focolaio stop ad ingressi ed  uscite. Conte: "Non trasformeremo l'Italia in un lazzaretto" - la Repubblica

Ancora battaglia contro il Covid. La speranza vera per tutti gli  italiani è il nuovo vaccino entro la fine dell’anno.  Afferma Giuseppe Conte ,premier: “Abbiamo concluso i lavori del consiglio dei ministri, abbiamo approvato un nuovo decreto legge concepito per affrontare questa nuova fase. C’è una risalita della curva di contagio, di qui la deliberazione di prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 gennaio”.  “Abbiamo ritenuto opportuno e necessario recuperare quel rapporto tra stato e regioni che avevamo costruito anche nella fase più dura. D’ora in poi le regioni potranno adottare misure più restrittive rispetto a quelle adottate a livello nazionale. Invece, saranno limitate nell’adozione di misure di allentamento: lo potranno fare solo d’intesa con il ministro della Sanità”,.

Il nuovo provvedimento prevede l’obbligo di mascherina all’aperto, fatte salve alcune eccezioni. “Abbiamo sempre adottato una linea coerente, al primo posto c’è la linea della salute. Se tuteliamo la salute, preserviamo meglio il tessuto produttivo. Poi, trasparenza, sempre. Pubblichiamo quotidianamente tutti i dati che abbiamo. Poi ci sono criteri di adeguatezza e proporzionalità: adottiamo le misure nel segno dell’adeguatezza e proporzionalità. Oggi non vogliamo ritornare in quella fase” del lockdown “riteniamo che questa misura possa segnalare un più elevato livello di precauzione” per “scongiurare misure che possano impattare sul sistema economico e sociale”.

Per chi deve sottoporsi alla quarantena le regole sono sempre le stesse, conclude Conte  Non è cambiato nulla, continuano ad applicarsi le regole attualmente vigenti su quarantena e autoisolamento. Se nel dibattito con gli esperti ci verranno suggerite nuove misure, le adotteremo“.

Dopo lo spettacolo indecente dell’assenteismo ieri al Parlamento, oggi, alle 11, il governo prorogherà lo stato di emergenza

Foto Presidenza del Consiglio (Italia)

SANZIONI PER CHI VIOLA L’OBBLIGO DI INDOSSARE LA MASCHERINA E NUOVE REGOLE PER L’ESENZIONE

Oggi alle 11 intanto si riunirà  il Cdm per prorogare lo stato d’emergenza, rinviato dopo che ieri il Parlamento italiano ha offerto il solito spettacolo indecente dell’assenteismo e del nulla di fatto quindi sulla risoluzione della maggioranza e sulle comunicazioni del ministro Roberto Speranza.

E’ prevista la sanzione da 400 a 1000 euro per chi viola l’obbligo di mascherina e tamponi obbligatori per chi rientra da Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Repubblica Ceca. Sono queste alcune delle misure che dovrebbe prevedere il nuovo Dpcm   Ma ci sono alcune eccezioni sull’obbligo di indossare le mascherine: si è esentati se si fa attività motoria (fermo restando il distanziamento di almeno due metri), se si va in moto o in bicicletta, se si è in auto da soli o con i congiunti. Sanzioni da 400 a 1000 per i trasgressori. Inizialmente la sanzione per chi viene sorpreso senza mascherina arrivava fino a 3.000 euro, come prevedeva il decreto a marzo, ma a fine maggio quando era passata la prima emergenza è stata abbassata 1.000 euro.

I  proprietari dei locali pubblici che non osservano l’obbligo di mascherine rischiano la sanzione  da 400 a 1.000 euro ed inoltre si potrebbe subire anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

Sanzioni 400 a 1.000 euro per chi non rispetta l’obbligo della quarantena. Mentre chi ha contratto il Covid-19 ma non rispetta le restrizioni può incorrere in una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un’ammenda da 500 a 5.000 euro. Può infatti essere denunciato per epidemia colposa.

Per quanto riguarda la possibile novità sui tamponi obbligatori per Gb. Olanda, Belgio e Repubblica Ceca andrebbe ad aggiungersi a quelli già previsti per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia.

Nobel Fisica 2020 assegnato a Roger Penrose, Reinhard Genzel, Andrea Ghez

L'antica attività del buco nero al centro della Via Lattea - Le Scienze

 

Andrea Ghez
2020
Roger Penrose
2020
Reinhard Genzel
2020

 

Il Nobel per la Fisica 2020 è stato assegnato a Roger Penrose, Reinhard Genzel, Andrea Ghez.

IL centro della nostra galassia è nascosto alla nostra vista da una densa coltre di polveri interstellari.    Gli scienziati dunque  si sono affidati all’infrarosso. Ma un buco nero, per definizione, non emette alcun tipo di radiazione. Molti giganti al centro delle galassie producono potenti eruzioni, accelerando il gas del loro disco di accrescimento con la loro immensa forza gravitazionale. Non è il caso di Sagittarius A*, piuttosto tranquillo. Genzel e Ghez si sono affidati alla prova indiretta di questo campo gravitazionale: hanno osservato come si muovono le stelle in quella zona. La più vicina danza in circa 18 anni attorno a una massa gigantesca e invisibile.

Visionando per oltre due decadi  essi hanno calcolato che la massa necessaria per muovere quell’astro a quella velocità doveva essere quattro milioni più grande di quella solare.o ha annunciato l’Accademia reale svedese delle Scienze. Il Premio Nobel per la Fisica 2020 è stato diviso, una metà a Roger Penrose “per la scoperta che la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività“, l’altra metà congiuntamente a Reinhard Genzel e Andrea Ghez “per la scoperta di un oggetto compatto supermassiccio al centro della nostra galassia“.

Il Nobel per la Fisica di quest’anno premia la scoperta degli oggetti più oscuri e misteriosi dell’universo, i buchi neri. L’inglese Roger Penrose, cui è andato metà del Nobel per la Fisica 2020, è nato nel 1931 a Colchester, nel Regno Unito, e lavora all’Università di Oxford. Il tedesco Reinhard Genzel, è nato il 24 March 1952, a Bad Homburg vor der Höhe, in Germania, ed è affiliato all’University di Berkeley in California (Usa) e al Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics, Garching, in Germania. La statunitense Andrea Ghez, è nata a New York nel 1965 ed è affiliata all’University della California a Los Angeles, negli Usa.

 

 

 

Intesa Croce Rossa e Comune Aci Sant’Antonio: nasce il “Taxi sociale”, un servizio importante per la comunità,in particolare quella anziana

 

Foto Ambra

Caruso: “Con i volontari c’è sinergia continua, doveroso contribuire”

Una interessante iniziativa del Comune di Aci Sant’Antonio – che pubblichiamo volentieri -dovrebbe essere presa ad esempio dalle Giunte comunali dell’hinterland etneo e siciliane.  E’ infatti sempre più  fruttuosa  la collaborazione fra il Comune di Aci Sant’Antonio e la Croce Rossa italiana: tra le collaborazioni portate avanti nel tempo spicca quella coltivata da diversi anni, cioè quella legata al cosiddetto ‘Taxi Sociale’, collaborazione attiva anche nel 2020 (con un servizio offerto dal lunedì al sabato, dalle 08:00 alle 20:00) e su base della quale la Giunta Caruso ha deliberato un contributo economico che ammonta a cinquemila euro.
Il servizio in oggetto è pensato in favore delle fasce più deboli della popolazione, particolarmente utile per le persone anziane e disabili con supporto familiare assente o carente, come risposta alle esigenze di mobilità (e non è legato a esigenze di natura prettamente sanitaria): sono numerose le richieste che giungono ai Servizi Sociali (nell’Ufficio dei quali vanno fatte pervenire le richieste), e a queste i volontari locali del Comitato di Acireale fanno fronte con mezzi propri, avviando viaggi individuali o collettivi e accompagnando i richiedenti nel disbrigo di svariate esigenze quotidiane, quali visite ambulatoriali o
semplici commissioni giornaliere.
Da un’analisi del servizio svolto nel corso del 2019 è emerso che statisticamente si percorrono circa millesettecento chilometri annui, con un costo totale per unità chilometrica stimato in 3,00 euro tenendo in considerazione le spese proporzionali legate all’utilizzo del mezzo (costo del carburante, di manutenzione e riparazione, costo degli pneumatici ecc), le spese non proporzionali (assicurazione, bollo auto) e le spese logistiche e amministrative (autoparco, segreteria e centrale
operativa, sistemi informatici e telefonici).
L’assessore ai Servizi Sociali, Antonio Scuderi, sottolinea l’importanza della collaborazione: “Grazie alla Croce Rossa da tempo possiamo garantire un servizio molto importante alla comunità, considerando le numerose richieste che ogni anno arrivano presso gli uffici dei Servizi Sociali da parte dell’utenza interessata, cioè anziani e disabili, che necessitano di spostarsi per visite ambulatoriali, per sbrigare pratiche o per semplici commissioni. Poter contare sulla collaborazione dei volontari è un valore aggiunto”.
Quello del ‘Taxi Sociale’ è solo uno dei servizi che i volontari offrono al territorio: dare loro un contributo è doveroso – ha
dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – Con la Croce Rossa c’è sinergia continua: ad ogni emergenza, come quella che tuttora stiamo vivendo,sono stati sempre presenti. Loro, come anche i volontari appartenenti ad altre associazioni. Il nostro Comune negli ultimi anni ha rafforzato le collaborazioni fianco a fianco di chi si offre per gli altri senza chiedere nulla in cambio, e per questo quando possibile si cerca di dare concretezza alla gratitudine”.

Mafia catanese  “Santapaola-Ercolano”, 18 arresti dei Carabinieri

 

VARI REATI  TRA CUI “PIZZO ED ESTORSIONI”

Blitz antimafia nel Catanese disarticola il Clan Santapaola-Ercolano attiva nel capoluogo e in tutta la provincia etnea. Sono 18 gli arresti eseguiti Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania su delega della Dda, in esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania. Scattato anche un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dal Pubblico Ministero a carico di ulteriori 2 persone.

Anche il Clan di S Giovanni Galermo e  Assinnata di Paternò che fanno riferimento alla famiglia “Santapaola- Ercolano”sono nei guai. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di “concorso in estorsione continuata, commessa con l’aggravante del metodo mafioso”.
E’ bastata la denuncia di un commerciante vessato dal racket delle estorsioni nel quartiere San Giovanni Galermo per far partire le indagini. Le vittime, inizialmente titolari di un punto vendita aperto nel 2001 ad Aci Sant’Antonio (CT), vennero avvicinate dai criminali che offrirono la loro “protezione” in cambio di denaro minacciando che, in mancanza, avrebbero fatto saltare in aria il supermercato.
Gli imprenditori iniziarono così a pagare mensilmente dapprima la somma di euro 350, quindi lievitata prima a 700, poi a 1.000 ed infine a 1.500 euro, in funzione dell’apertura di ulteriori altri due punti vendita situati a Valcorrente (Belpasso) e Misterbianco e di un Bar Tabacchi nel quartiere di San Giorgio a Catania, oltre al versamento di periodiche somme di denaro oscillanti tra i 500 ed i 1.500 euro versati agli esattori nelle giornate di festa in particolare quelle di spicco natalizia e pasquale

Le donne dei boss svolgevano ruolo di supplente  nelle richieste estorsive e nella riscossione delle rate mensili. Alcune si occupavano di ritirare il pizzo, mentre altre ricevevano a casa le rate estorsive.

Dicono gli inquirenti: “Dopo la pausa imposta dall’emergenza sanitaria una delle indagate, subito dopo ferragosto, si è presentata in un supermercato per chiedere gli arretrati del pizzo, avvisando il titolare dell’esercizio commerciale che da quel momento non era più protetto da rapine e danneggiamenti. Il giorno successivo lo stesso supermercato aveva subito una rapina da parte di tre soggetti con il volto coperto ed armati di pistola”.

I nomi delle persone fermate

Condotti in carcere salvo richieste legali degli avvocati difensori

1. Salvatore Basile, nato a Catania il 7.7.1971;
2. Carmelo Basile , nato a Catania il 13.8.1949;
3. Salvatore Fiore, nato a Catania il 24.12.1967;
4. Salvatore Gurreri, nato a Catania il 2.10.1973;
5. Giovanni La Mattina, nato a Catania il 12.6.1960;
6. Luca Marino, nato a Catania il 27.10.1982;
7. Roberto Marino, nato a Catania il 22.5.1959;
8. Vincenzo Mirenda, nato a Catania il 27.12.1973;
9. Francesco Lucio Motta, nato a Catania il 13.12.1986;
10. Cristian Paterno’, nato a Catania il 21.2.1981;
11. Rita Spartà, nata a Catania l’1.2.1976;

Ai domiciliari

12. Domenico Filippo Assinnata, nato ad Agira il 29.4.1952;
13. Domenico Assinnata, nato a Paternò il 16.11.1990;
14. Angelo Mirenda, nato a Bronte il 3.9.1964;
15. Arturo Mirenda, nato a Bronte il 29.6.1961;
16. Alfio Emanuele Longo, nato a Paternò il 20.12.1985;

Stato di  fermo

17. Gaetano Riolo, nato a Catania il 28.11.1968
18. Francesca Spartà, nata a Catania il 6.12.1982

Covid, ancora tanta preoccupazione e nuove vittime Oltre 35.157.350 casi di contagio accertati nel mondo

Chiude uno dei reparti Covid dell'ospedale di Saronno - SaronnoNews

 

Sono 2257 i nuovi casi di coronavirus in Italia.  Rispetto a ieri -secondo i dati forniti dal Ministero della Salute -sono stati registrati altri 16 morti, che portano il totale a 36.002 dall’inizio dell’emergenza. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 323, con un incremento di 20 unità. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 60.241 tamponi. 

La Sicilia si mantiene sempre sopra i 100 casi positivi al Covid. i positivi rilevati nelle ultime 24 ore, sono esattamente 128 a fronte di 2.656 tamponi. Salgono così a 3.358 gli attuali positivi e passano a 361 i ricoverati in ospedale. Di questi 28 si trovano in terapia intensiva, 2.969 sono i pazienti in regime di isolamento domiciliare.

Nuove vittime, in questo caso sono due, che portano il totale a 321. Le vittime sono una donna di 65 anni e un uomo di 71 anni entrambi morti a Palermo. I guariti nelle ultime ore sono 15. Sul fronte della distribuzione territoriale Palermo  registra 63 nuovi positivi, mentre Catania annota 31 casi, 15 sono i nuovi positivi a Ragusa, 10 a Messina, 5 casi a Caltanissetta, 3 a Trapani e 1 a Siracusa.

La situazione nel mondo.  Preoccupante davvero Sono oltre 35 milioni i casi accertati di coronavirus nel pianeta.   Secondo  l’osservatorio della Johns Hopkins University,  stamani fissa a 35.157.350 i casi di contagio accertati a livello globale, con 1.037.075 decessi. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 7.417.845 di casi e 209.721 morti, seguiti dall’India, con 6.623.815 e 102.685 decessi e dal Brasile, con 4.915.289 contagi e 146.352 decessi.

Raccolta rifiuti Aci Sant’Antonio, nuovi disagi: la ditta Senesi non effettua il servizio svuotamento e non “risponde” –

Caruso: “Ci chiediamo se la ditta lavori per offrire un servizio o per screditare l’Amministrazione”

Cestini stracolmi e rifiuti in strada: questo lo scenario che ha caratterizzato il weekend in diversi punti di Aci Sant’Antonio,
sollevando le lamentele della cittadinanza nei confronti dell’Amministrazione comunale, che però non sta a guardare.


Siamo di fronte all’ennesimo disservizio da parte della ditta Senesi – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia, Quintino Rocca –  è
inammissibile che i cestini restino colmi per tutto il fine-settimana.
Com’è possibile non riuscire ad organizzare un servizio che preveda il loro svuotamento? Abbiamo già segnalato più volte agli uffici quest’inefficienza,la ditta non risponde, speriamo prendano presto provvedimenti perché così non si può continuare”.


Il Sindaco, Santo Caruso, evidenzia lo stato di forte disagio: “Non è possibile assistere ad una situazione simile. Il fatto che i cestini siano pieni evidenzia la correttezza dell’utenza, che li usa e non abbandona i rifiuti nelle vicinanze, ed è un’utenza che è poi costretta a vederli colmarsi oltre l’inverosimile, fino a riversare i rifiuti per strada, e questo per causa di chi non riesce a prevedere un servizio di svuotamento preciso e puntuale come la cittadinanza merita. È inammissibile! Ci chiediamo se la ditta senta o meno l’attaccamento a questo paese per cui lavora, e se lavori per offrire un servizio ai cittadini o invece per screditare quest’Amministrazione

 

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