Oggi, 27 ottobre al Quirinale la riunione del Consiglio Supremo di Difesa

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della riunione del Consiglio Supremo di Difesa

Oggi, martedì, 27 Ottobre, alle ore 17 convocazione del  Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale.. (Foto archivi)

L’ordine del giorno prevede la trattazione dei seguenti temi: – conseguenze dell’emergenza sanitaria sugli equilibri strategici e di sicurezza globali, con particolare riferimento alla NATO e all’Unione Europea. Aggiornamento sulle principali aree di instabilità e punto di situazione sul terrorismo transnazionale. Prospettive di impiego delle Forze Armate nei diversi teatri operativi;

prontezza, efficienza, integrazione e interoperabilità dello Strumento Militare nazionale. Bilancio della Difesa e stato dei programmi di investimento in relazione alla fluidità del contesto di riferimento e agli obiettivi capacitivi di lungo periodo.

COVID: “OCCORRE CONTROLLARE NELL’ASL DI CATANIA QUEI CASI DI”FURBIZIA” DI OPERATORI SANITARI CHE SI COLLOCANO IN “MALATTIA”

 

Medici ospedalieri: 'La situazione è gravissima' - Sanità - ANSA.it

 

  SUD LIBERTA’:       I MEDICI DELL’INPS DEVONO CONTROLLARE CON RIGORE TUTTE LE POSIZIONI DI “MALATTIA” RICHIESTE DA MEDICI ED INFERMIERI

Scendono a 17.012  dopo gli oltre 21.000 di ieri i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute.   I nuovi decessi sono 141, mentre i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 124.686. Attualmente si trovano ricoverati in terapia intensiva 1.284 pazienti (+76 da ieri), mentre i guariti sono stati 2.423, che portano il totale a 268.626.

Le persone ricoverate con sintomi sono attualmente 12.997, quelle in isolamento domiciliare sono 222.403.

Tra le regioni, gli incrementi maggiori si registrano in Lombardia (+3.570 casi), Toscana (+2.171) e Campania (+1.981).

Nell’isola secondo i più recenti dati forniti dal Ministero della Salute tra ieri e oggi  sono stati diagnosticate 568 nuove infezioni da Sars-Cov-2 con 4.976 tamponi effettuati. Ieri i casi erano 695 con 5.193 tamponi processati. Per la Sicilia si aggiungono 11 decessi per Covid. E aumentano le ospedalizzazioni ordinarie, altro grave elemento di preoccupazione come conferma il Presidente della Regione On Musumeci che ha avvertito di  prepararsi al peggio.         Si ha notizia che nelle Asl siciliane. a Catania, in particolare tra Paternò e Belpasso,  si verificano i soliti casi di “furbizia indecente”,sono tante cioè le infermieri professionali – e anche medici specialisti-che adesso avvertono la sindrome di contrarre il Coronavirus e stanno a casa comunicando all’Ufficio personale “Malattia”.      Sarà opportuno verificare tutte queste posizioni illecite richiedendo all’inps di inviare subito medici di controllo fiscale per rispedire subito negli ambulatori  tutti gli operatori che non hanno avuto rispetto dei loro colleghi e dei sacrifici che compiono quotidianamente.

I nuovi 568 casi registrati in Sicilia fanno salire il numero degli attuali positivi a 10.945 (ieri erano 10.555), di cui 10.170  in isolamento domiciliare (ieri erano 9.818), 677 ricoverati in ospedale con sintomi (ieri erano 642) e 95 gravi ricoverati in Terapia intensiva (stabile rispetto a ieri).

I casi totali di coronavirus dall’inizio della pandemia in Sicilia sono 17.465, le guarigioni sono 6.081 (+167 rispetto a ieri), mentre i decessi salgono a 439 (+11 rispetto a ieri).

A livello provinciale oggi è la provincia di Palermo quella che fa registrare il maggior incremento di nuovi positivi: sono 220.  A Catania invece nelle ultime 24 ore sono stati intercettati dai tamponi 121 nuove infezioni. Poi sono stati registrati 89 casi a Messina, 65 a Siracusa, 35 ad Agrigento, 24 a Enna, 9 a Caltanissetta, 3 a Trapani e 2 a Ragusa.

 

 

Conversione nosocomio acese in struttura antiCovid- Vibrata contestazione del Sindaco Caruso contro l’assessore Razza: ” Che modo di fare, non mi ha neppure sentito”

Immagine Archivi Sud Libertà

 

Nosocomio acese, Caruso sulla scelta del Covid Hospital: “Decisione che cade senza preavviso sulle teste di centinaia di migliaia di utenti”

In merito alla decisione assunta nel corso di una riunione convocata nella serata di ieri dall’Assessore Regionale alla Salute, Ruggero Razza, in conseguenza della quale l’Ospedale “Santa Marta e Santa Venera” di Acireale verrà convertito in Covid Hospital in seno all’attuale emergenza epidemiologica e sanitaria da Coronavirus, il Sindaco di Aci Sant’Antonio, Santo Caruso, si è così espresso: “Una decisione che cade sulle teste di diverse centinaia di migliaia di utenti senza aver consultato gli Enti che gravitano intorno alla struttura, senza aver sentito i Sindaci, senza aver ascoltato le necessarie esigenze della popolazione della zona attraverso i loro rappresentanti istituzionali.
“In questa maniera veniamo privati, ad esempio, del Pronto Soccorso, e questo avrà effetti sicuramente pesanti sugli abitanti del comprensorio.
“È incredibile dover assistere da spettatori ad una gestione dell’emergenza che osservata così appare approssimativa: i Sindaci sono sempre più soli in questa fase così delicata, costretti a gestire situazioni calate dall’alto per le quali spesso non vengono fornite direttive precise, diventando una sorta di avamposto, di filtro per i malumori della gente.

“Quello che sta accadendo in merito al nosocomio acese è gravissimo: va trovata una soluzione di concerto con i Sindaci del territorio. E va trovata in fretta. L’Assessore Razza accolga le nostre istanze, per il bene di tutti i Comuni della zona”.

Papa Francesco:” Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede “

Angelus

Immagine Vaticano

Gesù stabilisce due cardini essenziali per i credenti di tutti i tempi. Due cardini essenziali della nostra vita. Il primo è che la vita morale e religiosa non può ridursi a un’obbedienza ansiosa e forzata, ma deve avere come principio l’amore. Il secondo cardine è che l’amore deve tendere insieme e inseparabilmente verso Dio e verso il prossimo.

Le parole di Francesco si riconducono all’episodio in cui  Matteo racconta come Gesù risponde alla provocazione di un dottore della Legge su quale sia “il grande comandamento, cioè il comandamento principale di tutta la Legge divina”, mettono in luce il rapporto indissolubile che esiste tra l’amore a Dio e al prossimo. Gesù affermando “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”, e aggiungendo, come secondo comandamento, “Amerai il tuo prossimo come te stesso”, stabilisce, spiega Francesco, “due cardini essenziali per i credenti di tutti i tempi”.

“Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”

Come in un gioco di specchi in cui l’amore verso Dio e verso il prossimo si riflettono l’uno nell’altro e non esiste l’uno senza l’altro, l’immagine che emerge rivela a noi stessi come viviamo – concretamente – l’essere cristiani:

Gesù conclude la sua risposta con queste parole: ‘Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti’. Ciò significa che tutti i precetti che il Signore ha dato al suo popolo devono essere messi in rapporto con l’amore di Dio e del prossimo. Infatti, tutti i comandamenti servono ad attuare ad esprimere quel duplice indivisibile amore.

Cura per gli altri

“L’amore per Dio si esprime soprattutto nella preghiera” e “in particolare nell’adorazione” che noi “trascuriamo tanto”, prosegue il Papa:

L’amore per il prossimo, che si chiama anche carità fraterna, è fatto di vicinanza, di ascolto, di condivisione, di cura per l’altro. Tante volte noi lasciamo passare l’altro perchè è noioso o mi prende tempo. Non abbiamo tempo per consolare gli afflitti ma tanto tempo per chiacchierare. Scrive l’apostolo Giovanni: ‘Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede’ . Così si vede l’unità dei due comandamenti

La Comunione con Dio, “dono da invocare ogni giorno” è quindi anche impegno personale “perché la nostra vita non si lasci schiavizzare dagli idoli del mondo” e si orienti verso le necessità dei fratelli:

La verifica del nostro cammino di conversione e di santità è sempre nell’amore del prossimo. Se io dico amo Dio e non amo il prossimo, non vale. Finché ci sarà un fratello o una sorella a cui chiudiamo il nostro cuore, saremo ancora lontani dall’essere discepoli come Gesù ci chiede.

Conte: “Dobbiamo ancora stringere un po’ i denti, per proteggere salute ed economia. Ma l’Italia è un grande Paese….”

 

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte,  illustra in conferenza stampa annunziatale misure del nuovo Dpcm  “Soffriremo un po’ in questo mese, ma stringendo i denti potremo tornare a respirare a dicembre. Gli ultimi dati epidemiologici che abbiamo analizzato da venerdì anche con gli esperti del Comitato tecnico scientifico  non ci possono lasciare indifferenti. L’analisi della curva epidemiologica segnala una rapida crescita, in tutti i territori della nostra penisola la diffusione del contagio e lo stress sul sistema sanitario nazionale hanno raggiunto livelli preoccupanti. L’indice Rt ha raggiunto la soglia critica di 1,5. L’elevato numero di persone positive al Covid ieri ha sfiorato il numero 20mila e questo rende sempre più difficoltose le operazioni di tracciamento”.

”Non abbiamo introdotto il coprifuoco, il coprifuoco è una parola che non amiamo…”.

Adelante, sed cum juicio. Conte e la ripartenza prudente. Nel governo cova  il 'fuoco di Sant'Antonio' - L'uovo di Colombo

 

Il governo – spiega il premier – si è dato un obiettivo chiaro: vogliamo tenere sotto controllo la curva epidemiologico, perché solo così riusciremo a gestire la pandemia senza rimanere sopraffatti. Ma questo significa offrire risposta efficiente e cure adeguate a tutti i cittadini e scongiurare un lockdown generalizzato, il paese non può permetterselo”. ”Con questo quadro di misure – dice -confidiamo di poter affrontare più distesamente il mese di dicembre.Confidiamo di arrivare al Natale con predisposizione d’animo serena. Spero” che queste nuove misure anti Covid bastino, ”ma certo non è che a Natale, anche se arriveranno le prime dosi dei vaccini, potremo tutti abbracciarci e fare feste e festicciole… L’importante è arrivarci sereni”, afferma il premier.

 

E’ un momento complesso, nel Paese c’è molta stanchezza. La pandemia ci sta sfidando duramente, provoca rabbia e frustrazione. Sta anche creando diseguaglianze nuove che si aggiungono a quelle già esistenti. Ci sono fasce della popolazione duramente colpite, persone meno tutelate che non possono contare su stipendio o su un’entrata fissa. Mi rendo conto dei nuovi sacrifici che stiamo chiedendo soprattutto ad alcune categorie: ristoratori, proprietari e gestori di palestre, artisti, artigiani. Non mi piace fare promesse, preferisco prendere un impegno a nome del governo: sono già pronti gli indennizzi a beneficio di tutti coloro che verranno penalizzati da queste nuove norme”. ”Offriamo subito indennizzi e misure di ristoro”, assicura il premier.

“I nuovi indennizzi e ristori” per chi è penalizzato dalle nuove misure anti Covid ”sono tutti aggiuntivi a quelli già in vigore e confidiamo di andare in Gazzetta Ufficiale già martedì. Vediamo se il Cdm sarà lunedì o martedì”, spiega Conte che poi annuncia: ”Arriveranno nuovi contributi a fondo perduto. Ci sarà un credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre e novembre. Verrà cancellata la seconda rata Imu dovuta entro il 16 dicembre. E’ confermata la Cig I soldi arriveranno con bonifici bancari sui Conti correnti tramite l’Agenzia delle Entrate”.

Sulle proteste di piazza ”dico di stare attenti. Ci sono gruppi di antagonisti, anche professionisti, che cercano di alimentare la protesta. C’erano in piazza anche semplici cittadini, ma occhio alla infiltrazioni perchè non dobbiamo offrire ai professionisti della protesta e dei disordini sociali di avere spazio”. “Il virus corre molto” ma “non possiamo imputare al governo di aver abbassato la soglia di attenzione o di essersi distratto”. “Il governo – ha rimarcato il premier – ha chiesto la proroga dello stato di emergenza, è andato in Parlamento a dire che non bisognava abbassare la guardia. Abbiamo continuato a lavorare per rendere resiliente il sistema sanitario”. ”Dovremo fare tutti dei piccoli sacrifici. Se non entriamo nella logica dei piccoli sacrifici, non riusciamo a gestire la pandemia e a tenere sotto controllo la curva. Dobbiamo fare il possibile per proteggere insieme salute ed economia. L’Italia è un grande Paese, lo ha dimostrato la scorsa primavera. Ce l’abbiamo fatta allora e ce la faremo anche adesso”, conclude.

E’ uscita l’Ordinanza del Presidente della Regione Sicilia Musumeci per arginare il fenomeno Covid-19

 

Migranti, stop del Tar a Musumeci: è davvero una sconfitta? - Città Nuova -  Città Nuova

 

E’ uscita l’ordinanza del governatore Nello Musumeci contenente misure di contenimento congiunte tra Regione e ministero della Salute che tengono conto delle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico siciliano. Nell’ambito dell’auspicata collaborazione con il Ministero competente,Il governatore  ha comunicato la sua decisione al ministro Roberto Speranza, decisione finalizzata ad arginare il fenomeno  Coronavirus nell’Isola.

Il provvedimento entrerà in vigore domani (25 ottobre) e sarà valido fino al 13 novembre, per due settimane. Si tratta di azioni tarate sull’attuale andamento epidemiologico della Sicilia, dove non si registrano situazioni di allarme rosso, come in altre aree del Paese.

Circolazione e spostamenti.
Per evitare assembramenti, su tutto il territorio regionale, dalle 23 alle 5, sono limitati gli spostamenti con ogni mezzo, a eccezione dei trasferimenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o d’urgenza, per motivi di salute e per il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza.

Attività didattica.
Per le sole scuole superiori è disposta (da lunedì 26 ottobre) la sospensione delle lezioni in presenza e il contestuale avvio della didattica a distanza.

Mezzi di trasporto.
Sul fronte della mobilità si è provveduto a ridurre del 50 per cento la capacità dei posti nei trasporti pubblici su gomma, rotaia e marittimi.

Esercizi commerciali.
Gli esercizi commerciali, tra cui outlet e centri commerciali, resteranno aperti anche la domenica ma fino alle 14, a eccezione di edicole, farmacie e tabaccherie che potranno mantenere i consueti orari di chiusura.

Attività di ristorazione.
L’attività di ristorazione, invece, sarà consentita dalle 5 alle 23, con consumo al tavolo ma con un massimo di sei persone per tavolo. La consumazione al banco è ammessa solo dalle 5 alle 18. E’ invece consentita la ristorazione, solo per la consegna a domicilio, fino alle 24, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Possibili anche le attività di mense e catering.

Strutture termali e centri benessere.
Dalle 8 alle 20 potranno restare aperte palestre, piscine, strutture termali e centri benessere. Inoltre, nella stessa fascia oraria, sarà permessa l’attività di sale bingo e sale gioco, ma con una limitazione per i clienti del 50 per cento della capienza.

Prevenzione sanitaria.
Le Asp, sotto il monitoraggio dell’assessorato della Salute, avvieranno campagne sulla diffusione dell’epidemia nel territorio regionale mediante appositi progetti di tracciamento, a partire dalla popolazione in età scolastica e in aree caratterizzate dalla insorgenza di cluster localizzati.

 

Misure di contenimento congiunte tra Regione e ministero della Salute che tengono conto delle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico siciliano. Il governatore Nello Musumeci ha firmato poco fa, sentito il ministro Roberto Speranza, la nuova ordinanza per limitare il diffondersi del Coronavirus nell’Isola. Il provvedimento entrerà in vigore domani (25 ottobre) e sarà valido fino al 13 novembre, per due settimane. Si tratta di azioni tarate sull’attuale andamento epidemiologico della Sicilia, dove non si registrano situazioni di particolare allarme sanitario, come in altre aree del Paese.

Circolazione e spostamenti.
Per evitare assembramenti, su tutto il territorio regionale, dalle 23 alle 5, sono limitati gli spostamenti con ogni mezzo, a eccezione dei trasferimenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o d’urgenza, per motivi di salute e per il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza.

Attività didattica.
Per le sole scuole superiori è disposta (da lunedì 26 ottobre) la sospensione delle lezioni in presenza e il contestuale avvio della didattica a distanza.

Mezzi di trasporto.
Sul fronte della mobilità si è provveduto a ridurre del 50 per cento la capacità dei posti nei trasporti pubblici su gomma, rotaia e marittimi.

Esercizi commerciali.
Gli esercizi commerciali, tra cui outlet e centri commerciali, resteranno aperti anche la domenica ma fino alle 14, a eccezione di edicole, farmacie e tabaccherie che potranno mantenere i consueti orari di chiusura.

Attività di ristorazione.
L’attività di ristorazione, invece, sarà consentita dalle 5 alle 23, con consumo al tavolo ma con un massimo di sei persone per tavolo. La consumazione al banco è ammessa solo dalle 5 alle 18. E’ invece consentita la ristorazione, solo per la consegna a domicilio, fino alle 24, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Possibili anche le attività di mense e catering.

Strutture termali e centri benessere.
Dalle 8 alle 20 potranno restare aperte palestre, piscine, strutture termali e centri benessere. Inoltre, nella stessa fascia oraria, sarà permessa l’attività di sale bingo e sale gioco, ma con una limitazione per i clienti del 50 per cento della capienza.

Prevenzione sanitaria.
Le Asp, sotto il monitoraggio dell’assessorato della Salute, avvieranno campagne sulla diffusione dell’epidemia nel territorio regionale mediante appositi progetti di tracciamento, a partire dalla popolazione in età scolastica e in aree caratterizzate dalla insorgenza di cluster localizzati.

E’ uscita l’ordinanza del Presidente della Regione Sicilia. Contiene misure di contenimento congiunte tra Regione e ministero della Salute che tengono conto delle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico siciliano.Nell’ambito dell’auspicata collaborazione con il Ministero competente il governatore Nello Musumeci  ha comunicato la decisione al  ministro Roberto Speranza, decisione finalizzata ad  arginare il diffondersi del Coronavirus nell’Isola. Il provvedimento entrerà in vigore domani (25 ottobre) e sarà valido fino al 13 novembre, per due settimane. Si tratta di azioni tarate sull’attuale andamento epidemiologico della Sicilia, dove non si registrano situazioni di particolare allarme sanitario, come in altre aree del Paese.Punti essenziali:

Circolazione e spostamenti.
Per evitare assembramenti, su tutto il territorio regionale, dalle 23 alle 5, sono limitati gli spostamenti con ogni mezzo, a eccezione dei trasferimenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o d’urgenza, per motivi di salute e per il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza.

Attività didattica.
Per le sole scuole superiori è disposta (da lunedì 26 ottobre) la sospensione delle lezioni in presenza e il contestuale avvio della didattica a distanza.

Mezzi di trasporto.
Sul fronte della mobilità si è provveduto a ridurre del 50 per cento la capacità dei posti nei trasporti pubblici su gomma, rotaia e marittimi.

Esercizi commerciali.
Gli esercizi commerciali, tra cui outlet e centri commerciali, resteranno aperti anche la domenica ma fino alle 14, a eccezione di edicole, farmacie e tabaccherie che potranno mantenere i consueti orari di chiusura.

Attività di ristorazione.
L’attività di ristorazione, invece, sarà consentita dalle 5 alle 23, con consumo al tavolo ma con un massimo di sei persone per tavolo. La consumazione al banco è ammessa solo dalle 5 alle 18. E’ invece consentita la ristorazione, solo per la consegna a domicilio, fino alle 24, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Possibili anche le attività di mense e catering.

Strutture termali e centri benessere.
Dalle 8 alle 20 potranno restare aperte palestre, piscine, strutture termali e centri benessere. Inoltre, nella stessa fascia oraria, sarà permessa l’attività di sale bingo e sale gioco, ma con una limitazione per i clienti del 50 per cento della capienza.

Prevenzione sanitaria.
Le Asp, sotto il monitoraggio dell’assessorato della Salute, avvieranno campagne sulla diffusione dell’epidemia nel territorio regionale mediante appositi progetti di tracciamento, a partire dalla popolazione in età scolastica e in aree caratterizzate dalla insorgenza di cluster localizzati.

Riconoscimento della tutela europea per il limone di Aci Sant’Antonio

Comune della Sicilia - Aci Sant'Antonio - Typical Sicily

CARUSO: “ IL NOSTRO TERRITORIO VALORIZZATO   -GRANDE RISULTATO –  E RILANCIO DEL MERCATO””

Dopo il via libera da Bruxelles, con la Commissione Europea che ha approvato la domanda di iscrizione del ‘Limone dell’Etna’ nel Registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP), il Sindaco di Aci Sant’Antonio, Santo Caruso, esprime viva soddisfazione per il risultato ottenuto, soprattutto alla luce del fatto che la Città del Carretto Siciliano rientra fra i sedici Comuni che aderiscono al Consorzio legato alla produzione del limone, cioè in un’area geografica delimitata nella quale avvengono le fasi di produzione dello stesso.

LIMONE FEMMINELLO ZAGARA BIANCA - Vivai Frappetta Roma

Il riconoscimento della tutela europea, come spiegato in una nota della Commissione, arriva per “lo sviluppo e maturazione in un ambiente climatico molto specifico, costituito da suoli di origine vulcanica associati ad un clima temperato dal mare” e per la “particolare tecnica di coltivazione, che consente la produzione estiva”, il che valorizza anche il territorio santantonese.
È un grande risultato – ha sottolineato Caruso – che premia gli sforzi di chi ha creduto e crede nelle potenzialità del nostro straordinario territorio. Rivolgo un sentito ringraziamento al Presidente dell’Associazione ‘Limone dell’Etna’, Renato Maugeri, che ha lavorato molto con un qualificatissimo entourage per arrivare a questo risultato.
Finalmente – ha concluso il primo cittadino – uno dei frutti simbolo del nostro territorio esce dall’anonimato, divenendo riconoscibile con una precisa garanzia bel al di là delle nostre zone: su questo si potrà certamente lavorare per rilanciare il mercato e farlo crescere per arrivare a quei fasti che nessuno ha dimenticato”.

EMERGENZA COVID, ANNULLATE PER CAUTELA LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO

CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA CHE FLAGELLA IL PIANETA

 

Dal 1975 il FAI difende la bellezza d'Italia. Per sempre per tutti.

MARIA LICATA: «MANIFESTAZIONE SOSPESA, CON LA PROMESSA DI REPLICARE LA TAPPA DELLE ANTICHE VIE DEI CASTELLI E LE APERTURE SU CALTAGIRONE E ACIREALE»

CATANIA –

Annullate le Giornate FAI d’Autunno 2020 – in programma oggi (sabato 24) e domenica 25 con le “Antiche Vie dei Castelli” e le aperture su Caltagirone e Acireale – alla luce dell’attuale situazione delle aree interessate, che ha indotto le Amministrazioni Comunali a limitare le occasioni di contagio.

«Siamo davvero rammaricati – sottolinea il capo delegazione etneo del Fondo Ambiente Italiano Maria Licata – anche in considerazione del grande successo riscosso dalla prima fase di queste Giornate, che lo scorso fine settimana – con le visite guidate al Cimitero di Catania – hanno dimostrato quanto è forte in tutti noi cittadini il desiderio di riconquistare una vita quanto più normale possibile, dove la cultura può e deve occupare uno spazio fondamentale e centrale. Siamo consapevoli dell’importanza di preservare e valorizzare le ricchezze e i tesori del nostro territorio, ma tenuto conto della peculiare situazione della provincia etnea, dobbiamo prendere atto di quanto comunicato dalle Amministrazioni Pubbliche interessate. In questo momento così delicato la priorità a beneficio delle comunità in cui si è verificato un numero maggiore di contagi è sicuramente quella di adottare ogni cautela per arginare la pandemia ed evitare ogni possibile occasione di diffusione del virus. Condividiamo, per tanto, le ragioni di cautela espresse dai sindaci dei Comuni, con i quali abbiamo mantenuto un costante rapporto di collaborazione e che oggi sono chiamati ad affrontare un ruolo di grande responsabilità, adottando decisioni non facili e impopolari. Confidiamo che, tutti coloro i quali hanno sempre sostenuto il FAI nelle Giornate di Primavera e Autunno, continuino a farlo a prescindere dalle occasioni d’incontro, perché mai più di ora il loro supporto può fare la differenza».

«Vogliamo vivere questo momento – conclude Licata – con la consapevolezza che si tratta solo di un rinvio, che presto ci vedrà tutti insieme riassaporare le bellezze della nostra terra, con lo spirito che da sempre anima il FAI e i suoi sostenitori. Un messaggio positivo, con la promessa di riproporre l’itinerario studiato per visitare e scoprire i Beni Culturali e Architettonici che si snodano lungo la provincia del capoluogo etneo».

Mattarella: Tutte le articolazioni dell’ordinamento democratico sanno di dover operare sempre con spirito di unità e di coesione

scrivania firma

ASSEMBLEA UNCEM

Roma

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani, Marco Bussone, il seguente messaggio:

«In occasione del Congresso e dell’Assemblea Nazionale dell’UNCEM desidero rivolgere il saluto più caloroso ai Sindaci e agli amministratori dei tanti comuni, piccoli e medi, che nei territori montani e nelle aree interne esprimono la varietà e la ricchezza del nostro Paese, contribuendo a delineare tratti decisivi della sua stessa identità. La battaglia che stiamo conducendo, tutti insieme, per contrastare la pandemia e per assicurare il massimo possibile di protezione ai nostri concittadini, in particolare ai più fragili, ci obbliga a riunioni a distanza.

Proprio la responsabilità comune nel difendere il bene primario della vita, contenendo il contagio e affrontandone le conseguenze, sanitarie, sociali, economiche, ci fa comprendere ancor meglio l’importanza di una leale e fattiva collaborazione tra le Istituzioni della Repubblica.

Le autonomie ai vari livelli sono irrinunciabili perché espressive del valore di libertà proprio alle comunità con profonde radici. Tutte le articolazioni dell’ordinamento democratico, per servire il benessere della società e lo sviluppo dei territori, sanno di dover operare sempre con spirito di unità e di coesione, consapevoli dei tanti interessi comuni.

È molto positivo che questi temi – l’autonomia e la coesione – continuino ad essere al centro delle riflessioni dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani.

Un rischio che non possiamo correre è che alle disuguaglianze tra territori esistenti nel nostro Paese si aggiungano quelle derivanti da effetti della pandemia.

Anche guardando al di là dell’emergenza ogni progetto di ripartenza e di crescita sostenibile passa inevitabilmente per la capacità di ogni istituzione di innovare e di intraprendere percorsi virtuosi e, al tempo stesso, per la capacità del sistema di offrire opportunità a chi oggi ne ha meno, di intervenire sugli squilibri ambientali e le sperequazioni territoriali.

Contrastare marginalità e isolamenti, che rischiano di impoverire il nostro patrimonio civile e lasciare nell’abbandono parti preziose di territorio, è compito della Repubblica, nel suo insieme.

Nuove infrastrutture e reti di connessione sono oggi disponibili per poter ridurre le difficoltà causate da distanze fisiche e dare ai giovani un futuro dignitoso anche in comunità più remote dove sono cresciuti o hanno scelto di vivere.

Vi auguro buon lavoro, nella certezza che contribuirà a dare fiducia a tutte le comunità che rappresentate».

 

 Roma, 24/10/2020

Guerriglia urbana a Napoli contro il coprifuoco Un coro di “Libertà, Libertà”

NAPOLI

 Napoli protagonista di un vero assedio di guerra contro la sede del governatore De Luca autore delle misure restrittive.   Tra il lungomare di via Partenope e via Santa Lucia, all’altezza proprio della sede della Regione Campania, scoppia il finimondo. Non sono accettate le comunicazioni di Vincenzo De Luca rivolte a fronteggiare il virus e, quindi a chiudere tutto.

Guerriglia urbana a Napoli contro il coprifuoco: violenza per strada -  L'Unione Sarda.it

Allo scoccare delle 23, orario di inizio del coprifuoco previsto dall’ordinanza regionale, si verifica  un lancio di oggetti contro le forze dell’ordine che hanno risposto con lacrimogeni e azioni di alleggerimento. Dal corteo sono stati fatti esplodere diversi petardi. Un gruppo che si è staccato dal grosso dei manifestanti ha lanciato fumogeni e bombe carta contro la sede della Regione Campania, sotto la quale un cassonetto è stato dato alle fiamme. 

Napoli è diventata esplosiva perchè la protesta comprende anche la rabbia degli imprenditori che non ci stanno al coprifuoco

Si richiedono dei sostegni. Cassa integrazione immediata, blocco dei fitti in caso di chiusura, riduzione del 50% dei fitti fino a fine pandemia, sospensione di tasse, contributi e iva, sospensione del pagamenti delle utenze.

Sono queste le richieste principali dei circa mille imprenditori partenopei, titolari di bar, ristoranti, gelaterie, pub, negozi etc. che, attraverso l’associazione Noi Consumatori, guidata dall’avvocato Angelo Pisani,”rappresenteranno negli inviti in mediazione al governo e alle Regioni, prima di notificare gli atti di citazione in tribunale per chiedere indennizzo economico in base all’articolo 2045″.

Apprendiamo pure che dopo un momento di relativa calma e, con un aumento della distanza tra forze dell’ordine e manifestanti, separati in via Santa Lucia da due linee di cassonetti della raccolta differenziata posti a mo’ di barricate, alcuni dei quali dati alle fiamme, al grido “libertà, libertà” alcune centinaia di persone hanno tentato di raggiungere nuovamente la sede della Regione Campania. Anche in questo caso sono stati respinti da un’azione di alleggerimento delle forze dell’ordine che hanno lanciato lacrimogeni per disperdere i manifestanti.

Un camion dei Vigili del fuoco è stato respinto e costretto alla retromarcia dai manifestanti, che hanno comunque dedicato un applauso ai pompieri. Non si hanno al momento notizie di feriti né tra le forze dell’ordine né tra i manifestanti. Al momento la tensione è scemata, anche se un centinaio di manifestanti staziona ancora in via Cesario Console.
Sui social hanno postato le fotografie della loro “disobbedienza civile” con scritte che inneggiano alla “libertà”.