Assenteismo al Comune di Palermo, attestazioni false, timbrature “multiple”,oltre 55 impiegati,per truffa e falso, 18 raggiunti da misura cautelare

Assenteismo, l'Isola è maglia nera: undici licenziamenti in un solo anno -  Sardiniapost.it

PALERMO
Fenomeno assenteismo ai raggi x in Sicilia .Su delega della Procura della Repubblica di Palermo, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Capoluogo e l’Unità Operativa di Polizia Giudiziaria del locale Comando di Polizia Municipale hanno eseguito, nella mattinata odierna, un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G., emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, a carico di 18 dipendenti comunali che dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di falsa attestazione di presenza in servizio e truffa ai danni dell’Amministrazione Comunale. 

L’attività investigativa, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, si è sviluppata dopo alcune segnalazioni anonime a seguito delle quali venivano avviati due differenti filoni d’indagine condotti dalle due Forze di Polizia, che facevano emergere un pervasivo fenomeno di assenteismo dal lavoro di molti dipendenti dell’ufficio comunale competente per gli impianti cimiteriali, i quali attestavano falsamente gli orari di svolgimento delle proprie mansioni, traendo in inganno l’amministrazione di appartenenza, in violazione dei doveri di fedeltà e diligenza dei pubblici dipendenti.

Si apprende che ,in particolare, l’attività d’indagine svolta dal Carabinieri si è concentrata sulle assenze dei dipendenti, sia comunali che delle società partecipate che prestano servizio all’interno degli uffici dei Servizi Cimiteriali del Comune di Palermo, siti in via Lincoln. All’esito di tale articolata attività d’indagine, caratterizzata dall’esecuzione di numerosi servizi di osservazione e da mirati riscontri documentali, i Carabinieri constatavano come un elevato numero di impiegati comunali effettuavano, sia timbrature  anche multiple per conto di altri colleghi al fine di attestarne falsamente le loro presenze in servizio, sia allontanamenti autonomi non giustificati. Nel corso di 5 mesi d’indagine, i Carabinieri hanno documentato quasi 2.000 “timbrature sospette”, di cui 240 sviluppate e contestate, e ciò a testimonianza del fatto che si trattasse di un fenomeno diffuso e generalizzato tra gran parte dei dipendenti dell’ufficio comunale. 

Nel complesso, l’indagine ha consentito di ricostruire condotte penalmente rilevanti su 55 impiegati, ovvero più di un terzo dei circa 150 dipendenti che prestano servizio presso l’ufficio dei Servizi Cimiteriali del comune di Palermo. 
Tra questi, il G.I.P del Tribunale ha ritenuto di applicare la misura cautelare nei confronti di coloro i quali, avendo perpetrato un numero cospicuo di episodi delittuosi o avendo una particolare personalità desunta da pregressi precedenti penali, sussista un rischio concreto ed attuale di reiterazione del reato.

 

 

Perseguiva e minacciava l’ex fidanzata,stalker 33enne in arresto

Meriti di essere uccisa", stalker a processo - Cronaca -  ilrestodelcarlino.it

RAGUSA

I Carabinieri di Vittoria (Ragusa) hanno arrestato un 33enne italiano per atti persecutori nei confronti di una donna di origini straniere che aveva posto fine alla loro relazione iniziata da poche settimane. La vicenda si è sviluppata con un’accelerazione e un’intensità tali che i militari sono stati costretti ad effettuare numerosi servizi di osservazione e protezione nei pressi della casa della donna, temendo per la sua incolumità fisica.

Si apprende infatti che la donna,  nel mese di novembre, aveva avviato una relazione sentimentale con l’uomo, ma il comportamento di quest’ultimo era apparso fin da subito particolarmente violento nei suoi confronti, per motivi di gelosia.  Dopo poche settimane durante le quali  la donna aveva ogni volta tollerato reiterate minacce e violenze,  decideva di chiudere definitivamente la relazione, denunciando l’uomo per il reato di maltrattamenti in famiglia e minacce presso la Stazione dei Carabinieri di Vittoria. 
Da quel momento la donna è stata ripetutamente tempestata di videochiamate, telefonate e messaggi ad ogni ora del giorno e della notte, subendo reiterate minacce da parte dell’uomo che non accettava la fine della relazione. Ma il 33enne non si è fermato nemmeno dopo la denuncia per maltrattamenti in famiglia presentata qualche giorno prima dalla donna. L’escalation di molestie ha portato, nella notte di ieri, l’ex fidanzato a presentarsi sotto casa di lei e la donna, terrorizzata, ha chiesto aiuto ai Carabinieri contattando il N.U.E. 112.. La pattuglia dei Carabinieri ha sorpreso il ragazzo nei pressi dell’abitazione della donna e, a seguito di perquisizioni personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, della lunghezza complessiva di 19 cm, nascosto nella tasca dei pantaloni.
Il 33enne è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa, in attesa dell’udienza di convalida.

Immigrazione ed integrazione rappresentate dal musicista Mario Marco Farinato con la canzone “Cartoline da Callisto”

 

Video Lucilla Corioni

Gli extraterrestri esistono. E noi, ne abbiamo le prove.
Mario Marco Farinato, chitarrista eccellente e musicista preparato, è anche autore di testi profondi e interprete di grande capacità emozionale. Già lo sapevamo, scorrendo la sua incredibile biografia artistica ma, in questo album foto-discografico, è impossibile non considerarlo come uno dei personaggi più interessanti del Terzo Millennio cantautoriale italiano.
Realizzato a Mantova presso gli studi di registrazione di LS (La Suoneria), sotto la regia di Vittorio Magro e Alberto Grizzi, “Cartoline da Callisto” è un’unica canzone raccontata in sette modi diversi. Un concept perfetto e ricercato, ma ebbro di passione.
L’album è la rappresentazione dell’immigrazione e dell’integrazione attraverso la creatività, dal punto di vista di tre strumenti musicali: chitarra battente calabrese, banjo e violoncello.
Tre le canzoni realizzate con chitarra battente calabrese: Senza Te, Cartoline da Callisto, Potremmo. La tecnica musicale usata è molto antica, nata in Calabria. È stata importata poi dagli emigranti a Boston dove si è sviluppata, diventando lap-tapping. Meglio nota come finger-style.
Due quelle con chitarra e banjo, Deserto e Abusi, che si ispirano al passaggio dagli emigrati calabresi agli schiavi con il banjo. Il banjo nasce in africa e viene letteralmente ricreato dagli schiavi americani, importanti in massa durante questa terribile e coatta migrazione forzata. Ed ecco quindi che Farinato decide di usare il banjo per reinventare di nuovo uno stile musicale che non sarebbe potuto esistere, senza questa storia di trasformazione, dolore e lotta per la libertà.
Infine la dobro (chitarra che nasce dall’inventiva degli scozzesi e degli irlandesi. Lontani dalla propria terra ed in mancanza degli strumenti adeguati, inventarono il dobro inserendo una padella nella chitarra) con Vita Balera e quindi Soffice (chitarra e violoncello). In questo caso è l’immigrazione di domani, il volo nello spazio e nel cyberspazio che imita la vita materiale, le ricerche del punto di incontro tra umano e artificiale del transumanesimo.
I testi sono autobiografici. Ci sono perdite, lutti, abusi, paure, ma anche speranze di rinascita.
Il tempo è adesso e non domani.
Mario Marco Farinato è anche vincitore del “Miglior Progetto Discografico 2020” del concorso “La settima nota” che gli è valso la firma per la realizzazione e pubblicazione di “Cartoline da Callisto”.

Note d’autore

Come fotoreporter, ha lavorato presso le Nazioni Unite ed il World Economic Forum di Ginevra,dove ha collaborato con infinite associazioni non governative, quali, WWFGreenPeace, WSIS, Croce Rossa, le sue fotografie, e reportage hanno ottenuto svariati premi ed innumerevoli pubblicazioni, la prima pubblicazione è stata con Paul Brown, giornalista per il “The Guardian” con il libro Global Warning, seguita dalla seconda, la prima enciclopedia per bambini sulla protezione e la salvaguardia dell’ambiente, l’opera è stata scritta da David Mayer De Rothschild, Earth Matters. Ha lavorato come fotoreporter ed insegnante di fotografia presso la Webster University di Ginevra e Leiden fino al 2010, anno in cui ha perso sua figlia Lene Farinato, per problemi legati all’inquinamento (ironia della sorte). Mario Marco Farinato trascorre un periodo di due anni nella sua abitazione di Menaggio, dove scrive due libri, il primo distribuito da Feltrinelli è una favola a 360 gradi, La principessa delle Stelle ed il Suo Servitore, il secondo dedicato interamente ai problemi causati dall’inquinamento, Fiume nero, un thriller alternativo di grande attualità.
Da questo punto in avanti, M.M.F. decide di dedicarsi alla musica, e riesce a raggiungere in pochi anni risultati inaspettati, oltre agli svariati premi per meriti artistici, vince il Festival di SanremoRock 32esima edizione e produce il suo primo singolo con Alioscia Arioli, dopo di che vince la manifestazione Tieni Il Palco e Alberto Boi distribuisce con la sua etichetta Advice Music due singoli, Xrchè prodotto da Daniele Torassa e Bambino Migrante, prodotta appunto da Aliosica Arioli.
M.M.F è polistrumentista, chitarrista di lap-tapping e slide, cantante e compositore, nonché esperto di tecnologie innovative per produzioni musicali su piattaforme Linux, suona banjo, chitarra, armonica a bocca.

Nuove restrizioni a Natale, Conte annuncia le nuove misure

 

Giuseppe Conte - Conferenza stampa | Facebook

 

In diretta tv, il presidente del Consiglio Conte afferma la necessità di “introdurre misure che prevedono ulteriori restrizioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. “La strada per la fine della pandemia è ancora lunga, dobbiamo scongiurare il rischio di una terza ondata che potrebbe arrivare già in gennaio, potrebbe essere non meno violenta della prima e della seconda ondata”. Dagli spostamenti ai cenoni passando per lo shopping, il premier riferito sulle  misure che saranno adottate. “Sarà un Natale diverso da tutti gli altri ma non meno autentico”, ha poi aggiunto.

“Continueremo ad applicare il sistema delle zone rosse, arancioni e gialle. Si sta rivelando efficace, ci permette di dosare gli interventi e di adottare misure ben differenziate su base territoriale – ha sottolineato poi – Le misure sono adeguate al rischio effettivo dei territori senza inutili penalizzazioni. Nel giro di appena un mese abbiamo piegato la curva dei contagi portando l’indice Rt a 0,91, sotto 1”.

Conte precisa le giornate del “sacrificio”Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti da una regione all’altra anche per raggiungere le seconde case. Il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio sono vietati anche gli spostamenti da un comune all’altro. Resta il divieto di spostarsi su tutto il territorio dalle 22 alle 5, a Capodanno sarà esteso dalle 22 alle 7. Ci si potrà spostare per motivi lavorativi, motivi di salute e casi di necessità. Tra questi rientra anche l’assistenza a persone non autosufficienti. E’ sempre consentito il rientro nel comune di residenza, nel proprio domicilio e nel luogo in cui si abita con continuità o periodicità. Questo permetterà il ricongiungimento di coppie lontane per motivi di lavoro ma che convivono con una certa frequenza e periodicità nella medesima abitazione.

Gli italiani che andranno all’estero per turismo dal 21 dicembre al 6 gennaio al rientro dovranno sottoporsi alla quarantena. Anche i turisti stranieri che arrivano in Italia nello stesso periodo dovranno sottoporsi dalla quarantena.

Gli impianti sciistici saranno chiusi dal 4 dicembre al 6 gennaio. A usarli potranno essere solo gli atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. A partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti.

Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono sospese le crociere.    Riguardo i bar e ristoranti nell’area gialla saranno aperti fino alle 18, anche a Natale e Santo Stefano, “quindi sarà possibile andare a pranzo fuori” nelle feste. Nelle aree arancioni e rosse, saranno aperti dalle 5 alle 22 solo per asporto, la consegna a domicilio sarà sempre possibile. “Noi non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre limitazioni ma possiamo fare una forte raccomandazione – e chiediamo a tutti di rispettarla – perché non ci si riunisca con persone non conviventi”.

negozi al dettaglio rimarranno aperti fino alle 21 da qui al giorno dell’Epifania, confermando allo stesso tempo la chiusura dei centri commerciali nei weekend e giorni di festa. “Nelle giornate festive e prefestive – si legge infatti nel testo definitivo pubblicato sul sito di Palazzo Chigi – sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole”.

Quanto “al problema dei festeggiamenti, dei cenoni, dei veglioni, molto sentito dagli italiani e non solo – ha detto Conte – in un sistema liberaldemocratico non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre stringenti limitazioni. Possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione: raccomandiamo fortemente di non ricevere persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni, in cui i festeggiamenti diventano più intensi. E’ una cautela essenziale per proteggere noi stessi e i nostri cari, in particolare i più anziani, i nonni”.

Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia ma il 31 sera non si potranno organizzare veglioni e cene, i ristoranti degli alberghi chiuderanno alle 18. Da quell’ora del 31 dicembre 2020 e fino alle 7 del 1° gennaio 2021, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera.

Per sostenere “le attività commerciali che sono in grande sofferenza abbiamo deciso di far partire il piano Italia cashless”: ci sarà un extra cashback di Natale e fino al 31 dicembre ci sarà un rimborso del 10% (fino a 150 euro a persona, non a famiglia) per tutte le spese effettuate con carte o app.       Infine “dal 7 gennaio ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado, in questa fase in ogni scuola sarà garantito il rientro in presenza del 75% degli studenti”.

Il premier in conclusione risponde alle domande dei giornalisti e sulla denuncia presentata alla Procura da un esponente di “Fratelli d’Italia”, sull’uso improprio della scorta, che coinvolge pure la sua fidanzata Olivia Fortunato, spiega anzitutto come la sua posizione personale sia chiara ed inequivocabile e accusa di falso e diffamatorio l’autore dell’esposto all’attenzione giudiziaria..

 

Arrestati stamane dai Carabinieri di Agrigento i tre malfattori che assaltarono la casa di tre anziani

 

Rapina in banca a Lavello, arrestato un 26enne di Cerignola - Basilicata24

 

Finalmente arrestati  dopo minuziose indagini i malavitosi che la  mattina del 18 maggio 2020, in tre, nelle campagne di Racalmuto (AG),  assaltarono l’abitazione di tre anziani (2 ultrasettantenni ed 1 ultraottantenne) fratelli, 2 uomini ed 1 donna, sorprendendoli mentre lavoravano nel piccolo orto di casa.

Furono lunghi minuti di terrore per le vittime, malmenate e sopraffatte. “…Ti rompo il collo…” dissero i criminali alla povera signora Maria mentre la picchiavano e la rinchiudevano insieme ai fratelli in uno sgabuzzino.

In casa i malfattori si impossessarono di 50.000 euro in contanti, di alcune monete antiche di pregio numismatico e rilevante valore economico e di numerosi monili preziosi, praticamente i risparmi di una vita.

All’alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Agrigento e del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Canicattì hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Agrigento dal GIP presso il Tribunale, traendo in arresto 4 pregiudicati di Palma di Montechiaro – A.M. cl.’71, A.M. cl.’73, E.M. cl.’82 e C.M. cl.’82 – responsabili del grave delitto.

Già la mattina del 18 maggio i Carabinieri, accorsi presso l’abitazione delle vittime, avevano raccolto durante il sopralluogo le prime tracce lasciate dai malfattori, ricostruendo come vi fosse un complice – il 4° uomo – ad aspettarli in auto lungo la strada.

Le indagini registravano però una rapida svolta quando i Carabinieri della Stazione di Racalmuto, profondi conoscitori del territorio, ricevevano proprio dalla comunità l’informazione circostanziata di un’auto (qualcuno aveva anche annotato il numero di targa) con 4 forestieri a bordo che, nei giorni precedenti, si aggirava in quelle campagne.

I militari del Nucleo Investigativo di Agrigento e del NOR di Canicattì accertavano rapidamente come a bordo dell’auto segnalata fossero solite viaggiare 2 coppie di fratelli (imparentate tra loro), composte da pericolosi pregiudicati palmesi con precedenti penali per delitti contro la persona ed il patrimonio. I militari annotavano anche che uno di loro, sul social network Facebook, mostra la propria foto profilo con la scritta ” IL BOSS.”

Le febbrili indagini, svolte con l’ausilio di attività tecniche, documentavano gli elementi gravemente indizianti della responsabilità dei 4 sospettati nel delitto: le tracce dei loro telefoni cellulari, le immagini riprese dalle telecamere poste lungo il percorso compiuto in andata e ritorno da Palma di Montechiaro a Racalmuto nelle prime ore del 18 maggio, primo giorno post lockdown (realisticamente con la fretta di compiere quel colpo deciso da tempo ma rimandato a causa delle restrizioni imposte dall’Autorità per contrastare il diffondersi della pandemia di covid-19) e le conversazioni nel corso delle quali gli indagati si vantavano di possedere ingenti somme di denaro contante da spendere, componevano il solido quadro probatorio che, riferito alla Procura della Repubblica di Agrigento, convinceva il Giudice per le Indagini Preliminari ad emettere il provvedimento restrittivo, valutando che per infrenare questi indagati, considerate le condotte accertate e la loro tracotante pericolosità, non può esservi altra misura cautelare che la detenzione in carcere.

I militari, nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate stamattina durante gli arresti, hanno ritrovato parte della refurtiva.

Ma le indagini a carico di questo gruppo criminale non sono concluse: 15 giorni fa i Carabinieri della Stazione di Comitini, durante i diuturni servizi di controllo del territorio, avevano fermato proprio questi 4 indagati mentre, a bordo della solita auto, si aggiravano in quelle contrade. Il coordinamento con la Compagnia di Canicattì consentiva di richiedere alla Questura di Agrigento l’emissione a loro carico del foglio di via obbligatorio, nella considerazione però che quei quattro malavitosi, probabilmente, stavano studiando un altro colpo in trasferta, sventato sul nascere questa mattina dai Carabinieri.

Agrigento: sgominata dai Carabinieri banda di “Rom”per numerosi furti in abitazioni

 

Ardea, ennesima notte di furti e paura a Nuova Florida - Il Faro Online

 

Al termine di una lunga ed articolata indagine volta al contrasto di reati predatori, i Carabinieri della Compagnia di Agrigento, su disposizione della locale Procura, hanno arrestato cinque cittadini di etnia Rom, responsabili di aver commesso venti furti in abitazione. L’ organizzazione criminale, che aveva stabilito la base logistica presso un’abitazione di Agrigento, partiva per raggiungere le località da depredare, svuotando ville isolate e poco frequentate.
Le indagini sono iniziate a seguito di furti avvenuti ad inizio 2019 ad Agrigento, nelle località di San Leone, Villaggio Mosè e Montaperto, fino ad interessare altri paesi circostanti, nonché le province di Caltanissetta ed Enna: i ladri, forzando porte e finestre con guanti e passamontagna, riuscivano ad introdursi all’interno delle abitazioni sottraendo oro, gioielli di valore, computer, persino armi legalmente custodite in cassaforte. I Carabinieri hanno lavorato incessantemente per più di un anno e mezzo, visionando sia le telecamere installate nei centri cittadini, che nelle case private. L’attività investigativa ha dunque permesso di  accertare un vero e proprio sodalizio di stanza ad Agrigento, un consolidato gruppo dove ognuno aveva il suo compito: prima di ogni furto, osservavano con attenzione villette isolate e, nell’ arco temporale di assenza dei proprietari, facevano irruzione.
Al termine quindi delle indagini, sono stati raccolti molteplici elementi in capo all’organizzazione criminale che, con sistematica regolarità e modalità violente e spregiudicate, hanno perpetrato almeno 20 furti in abitazione, a volte scardinando con mazze ferrate le casseforti custodite all’interno delle stanze da letto. La Procura della Repubblica di Agrigento ha così disposto cinque fermi di indiziato di delitto, eseguiti dall’ Arma la notte trascorsa nelle città di Palermo ed Agrigento. Nel corso delle perquisizioni domiciliari è stata rinvenuta refurtiva, monili in oro, tablet e pc, oggetti preziosi ed orologi, verosimile bottino di furti commessi nei mesi precedenti.
Gli arrestati sono stati condotti nelle case circondariali di Agrigento, Sciacca (AG) e Termini Imerese (PA). Gli stessi, dell’età compresa tra i 25 e 40 anni, più uno di 60 anni, sono tutti gravati da precedenti per reati specifici.
Già da questa mattina sono state individuate diverse vittime dei furti e la refurtiva riconosciuta è stata loro restituita. Proseguono le indagini per verificare correlazioni tra furti avvenuti nei mesi scorsi e gli arrestati, nonché per il rintraccio delle vittime e la restituzione dei beni rubati.
L’operazione odierna segna dunque un punto fermo nel contrasto ai reati predatori, soprattutto in prossimità del periodo natalizio, già segnato dalle tante difficoltà dovute al persistere del Coronavirus.

 

Disco verde alla gara d’appalto settennale per la raccolta rifiuti

 

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Foto Ufficio Stampa Comune di Catania

Il Consiglio Comunale, presieduto da Giuseppe Castiglione ha approvato la delibera sull’affidamento, con durata settennale, tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati, compresi quelli assimilati, e altri servizi di igiene pubblica, per un ammontare di 353 milioni di euro.

Secondo l’impostazione del bando, -comunica l’Ufficio Stampa del Comune -l’Area di raccolta ottimale  della Città di Catania viene suddivisa in tre macro lotti: zona Nord, zona Centro, zona Sud recependo le sollecitazione dell’Anac a suddividere l’assegnazione dell’appalto in più parti anziché in un unico lotto. Con questo pronunciamento del consiglio comunale, si potrà procedere alla pubblicazione della nuova gara settennale che rivoluzionerà la raccolta dei rifiuti introducendo il sistema del porta a porta in tutto il territorio cittadino superando quello basato sui cassonetti, che nella prassi ha rappresentato un  incentivo all’abbandono illecito dei rifiuti indifferenziati non solo dei catanesi ma anche da parte di chi risiede nei numerosi comuni limitrofi, facendo lievitare il costo della raccolta e di conseguenza della Tari. In aula la delibera sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, approntata dai tecnici della Società per la regolamentazione della Raccolta Rifiuti(Srr) dopo un lungo approfondimento seguito alla gara settennale, andata deserta dello scorso febbraio,  è stata illustrata dall’assessore all’ecologia Fabio Cantarella.

Sin dall’inizio del mandato –ha commentato a conclusione dei lavori dell’assemblea cittadina- l’obiettivo dell’amministrazione comunale guidata da Salvo Pogliese è stato proprio quello di tagliare gli enormi costi di discarica dovuti all’indifferenziata e abbassare il valore della Tari che purtroppo è ancora frutto di alcuni errori del passato. Sono state settimane intense nel corso delle quali abbiamo messo tutto noi stessi per predisporre tramite la Srr, con le poche risorse tecniche a disposizione, il migliore appalto possibile. Che il buon Dio ci aiuti a portare a casa quest’altro importantissimo risultato, nell’interesse della città e dei catanesi. E grazie a chi ha tanto lavorato e ai consiglieri che col loro voto hanno condiviso con l’amministrazione comunale questo importante, coraggioso e rivoluzionario percorso. Un grazie va anche agli astenuti perché nonostante le loro ragioni, condivisibili o meno che siano, hanno comunque deciso di anteporre a queste ultime, l’interesse pubblico”.

In tempi brevissimi la SRR trasmetterà gli atti di gara all’Urega per la pubblicazione del bando di evidenza pubblica di livello europeo.

 

Esce il Dpcm Natale con il “regalo” del divieto degli spostamenti e ricongiungimenti familiari

Covid-19, nuove regole: evitare ogni spostamento nelle zone colpite

 

Nel corso dell’incontro tra il premier Conte e i capi delegazione di maggioranza,si è messo a fuoco l’argomento degli spostamenti specie in questo periodo di festività natalizie. Dal 21 dicembre saranno consentiti solo quelli per il rientro dei residenti o al domicilio     No ai  ricongiungimenti familiari né vi è la possibilità di raggiungere le seconde case.

Il disco rosso è stato voluto dal Ministro alla Salute  Roberto Speranza, Francesco Boccia, Dario Franceschini e Alfonso Bonafede. Inoltre il 25, il 26 dicembre e il 1 gennaio non saranno consentiti spostamenti tra i Comuni per una stretta ancora più incisiva che possa ulteriormente arginare il fenomeno del coronavirus.. 

Il fronte aperturista con Iv in prima linea ‘ottiene’ l’apertura dei ristoranti a pranzo a Natale e Santo Stefano (resta la chiusura alle 18). Rimane il coprifuoco alle 22 sempre, anche nei giorni di festa, Capodanno compreso. Nulla di fatto sulla scuola, sebbene Conte nel pomeriggio di martedì con i capigruppo di maggioranza avesse sondato il terreno sull’ipotesi di      un’apertura simbolica il 14 dicembre.

. Per gli impianti sciistici, inoltre, lo stop è stato confermato così come per le crociere. Sul capitolo cenoni non dovrebbe essere indicato un numero massimo di partecipanti, ma solo un ‘ a non ospitare persone non conviventi.

 

Cimitero di Aci San’Antonio, approvato tra vibrate polemiche il project financing per l’ampliamento

 

Il Sindaco Caruso: “Bene l’approvazione, ma grave la mancanza di collaborazione”      ” I  revisori dei conti non hanno rispettato la tempistica..comportamento da stigmatizzare”

Un voto favorevole, quello del Consiglio Comunale, a larga maggioranza (ma con quattro consiglieri che si sono opposti), e uno contrario, quello del Collegio dei Revisori dei Conti: argomento era l’inserimento nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche di un’opera di Project Financing proposta da una società di Siracusa e promossa dai caposettore dell’Ente, opera che andrebbe ad ampliare il Cimitero Comunale con la realizzazione di 1396 nuovi loculi, 37 ipogei a due posti e 21 cappelle gentilizie contenenti ciascuna 12 loculi, il tutto senza intaccare le casse comunali e per un costo di oltre tre milioni di euro interamente sostenuto dalla società che, in cambio, otterrebbe una concessione della durata di 19 anni.
Al di là dei numeri, però, la seduta del civico concesso che ha trattato questo punto all’Ordine del Giorno è stata particolarmente animata per via di quanto emerso in relazione al Collegio dei Revisori dei Conti: il loro parere, infatti,-comunica il Comune –  è arrivato dopo 16 giorni di trattazione a mezzo PEC nel tardo pomeriggio di sabato, e il documento è stato protocollato solo nella tarda mattinata di ieri, lunedì 30 novembre, parere del quale i consiglieri hanno appreso il contenuto solo nel corso del Consiglio Comunale.

Un parere arrivato con oltre una settimana di ritardo e che ha evidenziato una carenza di documentazione presentata dall’Ufficio Lavori Pubblici a cui, tuttavia, non è stata richiesta alcuna integrazione prima dell’emanazione del parere stesso.
Nel corso della seduta i Consiglieri hanno chiesto delucidazioni in merito e il caposettore, ing. Eugenio Ciancio –informa il Comune di Aci Sant’Antonio – ha dato tutti i chiarimenti su un’opera della quale in ogni caso non doveva essere discusso il progetto, ma la sola possibilità di inserimento all’interno del Piano Triennale delle opere pubbliche: alla luce di ciò il voto favorevole di dodici consiglieri e il voto contrario da parte dei consiglieri Giuseppe Finocchiaro, Antonio Di Stefano, Fidalelfo Maccarone e Salvatore Privitera.
L’iter è stato brillantemente curato dal caposettore ai Lavori Pubblici, a cui va il mio ringraziamento, che ha esposto il progetto con cura e dovizia durante il Consiglio prendendo a riferimento le relative norme di legge – ha voluto sottolineare il Sindaco, Santo Caruso – e in relazione a questo voglio elogiare il senso di responsabilità dei dodici consiglieri che hanno votato favorevolmente la possibilità di inserire nel Piano questo progetto, rendendo chiaro il loro attaccamento al paese
soprattutto in questo evidente momento di difficoltà. È risaputo che il Cimitero è saturo, abbiamo una carenza di loculi, e il mancato inserimento di quest’opera avrebbe significato rallentare per circa un anno questi lavori che significano una svolta, e va da sé che in questo periodo così difficile in qualsiasi parte del mondo questo rallentamento avrebbe pesato doppio.Voglio stigmatizzare, in questo senso, il comportamento dei Revisori, che hanno appalesato una totale mancanza di collaborazione, alla luce anche di un mancato rispetto della tempistica fondamentale, entrando poi nel merito di argomenti che non erano affatto attinenti alla proposta di delibera, dando un parere negativo che è apparso non fondato dato che non sono riusciti a giustificarlo con chiarezza durante la seduta.
“Ad Aci Sant’Antonio non possiamo correre il rischio di rimandare questo progetto, progetto che peraltro in questo forma abbiamo già sperimentato nel nostro Comune: non spenderemmo un centesimo di soldi pubblici e risolveremmo un problema di grande importanza.
Per fortuna l’iter grazie al voto di ieri del Consiglio andrà avanti e verranno portate avanti tutte le procedure previste dalla legge nella massima trasparenza, per dare corso ad un’opera sicuramente funzionale.
“Auspico, infine, che l’atteggiamento manifestato ieri sia stato solo occasionale: l’interesse esclusivo di tutti noi dev’essere volto al bene della comunità, e ognuno deve rispettare il proprio ruolo secondo quanto previsto dalla legge”.

 

ESEMPIO TOMARCHIO: VALORIZZARE IL PATRIMONIO AGRUMICOLO SICILIANO

 

CENTO ANNI DI TOMARCHIO BIBITE
BENEMERENZA CIVICA DA PARTE DEL COMUNE DI ACIREALE

 

«Tomarchio quest’anno compie un secolo di vita: una ricorrenza a sugello di un’attività che ha portato alto il nome del nostro territorio in campo nazionale e internazionale». Con queste parole il sindaco di Acireale Stefano Alì ha consegnato all’azienda che dal 1920 produce bibite all’ombra del Vulcano, la benemerenza civica: un riconoscimento da parte del Comune a chi ha saputo dare un importante contributo e un sostegno alla città.

«Un riconoscimento che premia l’impegno della nostra realtà imprenditoriale – ha commentato Savio Boarini, Amministratore unico della Sibat Tomarchio srl, azienda del gruppo Acies – e che giungendo proprio nell’anno di celebrazione del nostro centenario ci ricorda quanto solido e imprescindibile sia il legame tra le nostre bibite e il territorio di Acireale. È qui che dal 1920 produciamo i nostri prodotti sostenendo oggi 36 famiglie, attraverso i lavoratori diretti e un indotto stimato di altre 300 famiglie tra addetti ai lavori e fornitori, in particolare della filiera agrumicola locale, dalla quale provengono le principali materie prime utilizzate. Nell’etichetta delle nostre bibite – oggi esportate in ben 26 paesi nel mondo – continuiamo a mantenere con grande orgoglio la scritta “Acireale”, proprio per rimarcare le nostre origini e quel senso di appartenenza che contraddistingue la nostra identità. Pur guardando al futuro e seguendo le dinamiche di un mercato in evoluzione restiamo saldamente ancorati alle nostre tradizioni, per difenderle e raccontarle oltre i confini regionali».

 

All’evento – che si è svolto questo pomeriggio nel Palazzo di Città – anche il presidente della Sezione Alimentari di Confindustria Catania Cristina Busi Ferruzzi, che ha voluto rimarcare il valore dell’azienda acese, che da sempre opera con l’intento di «fare rete per creare sviluppo, potenziare l’economia e valorizzare il patrimonio agrumicolo siciliano. Uno sforzo che in questo momento di grandi difficoltà assume ancora più valore – ha sottolineato – se infatti da una parte questa pandemia devastante ha duramente colpito il mercato, causando flessione di fatturati e ripercussioni sull’intera filiera; dall’altra c’è il peso dei carichi fiscali – come Sugar e Plastic Tax – che rischiano di annullare tutti gli sforzi tesi a mantenere i livelli di occupazione e produttività. Aziende come Sibat Tomarchio, realtà territoriali da salvaguardare e difendere, operano in un contesto che continua a penalizzare valori ed eccellenze. L’auspicio è quello di poter operare in un clima di ritrovata normalità, con più benefici e soprattutto più tutele, a garanzia della crescita dell’azienda e di tutto il territorio».

 

L’azienda di Acireale, che quest’anno spegne le sue prime 100 candeline, è da sempre una costante presenza e un punto riferimento nella vita quotidiana delle famiglie siciliane. A conferma dei riconoscimenti dei propri consumatori ha continuato ad accrescere il valore del marchio tramite investimenti in innovazione di prodotto e di processi, dotandosi nei decenni delle più importanti certificazioni internazionali in materia di sicurezza (alimentare, ambientale e sul lavoro), alle quali oggi si affiancano le certificazioni BIO, USDA Organic, Vegan OK e FSC. Ed è proprio con l’obiettivo di rafforzare la propria leadership in Sicilia e di aprirsi al mercato italiano che nel 2016 è approdata sui mercati la linea di bibite biologiche TomarchioBIO. Un vero e proprio progetto di filiera nato dalla collaborazione con il Distretto Produttivo Agrumi e i principali consorzi di tutela (Arancia Rossa Igp, Limone di Siracusa Igp, Arancia di Ribera D.O.P), che sin dall’inizio ha ottenuto grande consenso da parte dei professionisti del settore, delle principali catene della ristorazione italiana e dei consumatori regionali, nazionali e internazionali, ricevendo prestigiosi riconoscimenti, come il BIO Awards al Sana di Bologna e il Food Awards in occasione del Summer Fancy Food di New York.

Continuando con orgoglio il percorso che la contraddistingue – una produzione artigianale rispettosa del metodo di lavorazione tramandato gelosamente da tre generazioni; una ricetta tutta siciliana che utilizza agrumi biologici a km0 e acqua proveniente dalle pendici dell’Etna – Tomarchio si prepara ad affrontare il nuovo anno con due novità, due nuove linee di bibite biologiche che racconteranno anch’esse i sapori dell’Isola e i gusti che racchiudono tutta la freschezza dei frutti di una terra unica per la sua bellezza e ricchezza.