L’ADDIO NELLE CORSIE -TRAUMA DOLOROSO – SENZA L’ULTIMO SALUTO

 

Raffaele Lanza - Casa Editrice BookSprint Edizioni

Raffaele Lanza

Gli ultimi aggiornamenti sulla pandemia di Coronavirus: in Italia più di 35.000 morti, 20 decessi nelle ultime 24 ore

 

DI   RAFFAELE LANZA

 

La morte solitaria è stata uno dei risvolti drammatici legati all’emergenza della pandemia invisibile. Per prevenire il contagio, pazienti se ne sono andati in un letto d’ospedale con al fianco medici e infermieri, ma senza i propri cari, impossibilitati a stare loro accanto per un ultimo saluto. Una sofferenza senza eguali per chi se ne è andato, per chi è rimasto e per gli stessi sanitari, che sin dall’inizio si sono attrezzati con tablet e cellulari per lasciare che la tecnologia colmasse la distanza imposta tra familiari e pazienti.

Mascherine, tampone e bardatura, non hanno permesso finora a figli, mariti, mogli di accompagnare i propri cari per l’ultimo saluto Quel vetro attraverso il quale si sono fino adesso si sono  incrociati gli sguardi tra paziente terminale Covid e familiari, sembra aver dato l’imput psicologico al malato di prepararsi  “al grande viaggio”…

La presenza ha però un valore differente, perchè consente di stringere la mano e abbracciare il proprio familiare, papà, mamma, figlio , nonna ed altri ed e “abbatte il muro dell’isolamento”,che non permette spietatamente a chi si trova in terapia intensiva di salutare per l’ultima dal vivo i congiunti. 

LA PREGHIERA COME ABBRACCIO VIRTUALE Papa Francesco invoca il rosario per sconfiggere il virus International Web Post - International Web Post

Papa Francesco: “La preghiera come abbraccio virtuale con Gesu, Dio..”

“Vedere i pazienti morire in rianimazione senza avere l’ultimo saluto ai familiari è un grande dramma perchè rimane il ricordo per l’intera vita ai familiari di  una disumanizzazione   che stravolge e rende arido  ed indifferente l’animo umano.

Di fronte al cambio di vita non possiamo accettare qualsiasi motivazione tecnica o scientifica seppure dettata dalla razionalità e da risultati positivi.                E’ un trauma dolorosissimo perché viola una necessità fondamentale iscritta da sempre nel dna dell’essere umano. Spesse volte- come la cronaca ha documentato – si rivela  una crudeltà inutile e ingiustificata dai numeri.

“Non possiamo rischiare che qualcuno si infetti” obiettano dall’altro lato medici ed infermieri professionali .   Vero, ma è ’ necessaria un’umanizzazione dell’ospedale, che non implichi un rischio sanitario.

In qualche azienda sanitaria all’avanguardia si è fatto un piccolo passo avanti  su questo fronte per scongiurare ogni pericolo, i familiari verranno sottoposti a tampone. Se sarà negativo, verrà reso possibile l’avvicinamento parziale: potranno entrare in rianimazione e parlare attraverso un vetro

.Non sarà possibile però  toccare ancora il proprio congiunto: salutarlo.    E’ un dramma, grande, che nelle sue dimensioni ed estensioni, porta l’uomo all’indifferenza ed all’egoismo.

Chi ha visto il film-leggendario “Ben  Hur” ,Colossal del 1959, diretto da William  Wyler di grande profilo religioso-cristiano,a tema storico-drammatico, ha potuto vedere il protagonista -Ben Hur- interpretato dal mitico attore Charlton Heston non abbia esitato un attimo a vedere ed abbracciare la propria madre e sorella, ammalate di lebbra, nella grotta dei lebbrosi. E’ una delle immagini più belle e straordinarie- insieme alla vivace “Corsa delle bighe”- della cinematografia mondiale di tutti i tempi. Quale figlio, quale padre, quale madre e via dicendo, non abbraccerebbe il proprio congiunto negli ultimi istanti di vita anche se  affetto da malattia altamente contagiosa e grave?

Sembriamo diventati un esercito di “zombie” dove il tracciamento delle persone ammalate ricorda quella paurosa e tremenda geografia inventata da Adolfo Hitler nel separare la pura razza ariana da quella contaminata ebrea, da estirpare e seppellire nelle fosse giganti come quelle degli ammalati Covid.      No, non ci stiamo, Dobbiamo capire tutti quanto sia importante e fondamentale accarezzare la mano e la fronte di una persona che sta andando via per sempre in un momento del genere.

Nostro padre è morto solo. Cambiate le regole: abbiamo bisogno di un ultimo saluto" | L'HuffPost

Riportiamo il pensiero di Don Aldo Buonaiuto, pubblicando parte del suo articolo apparso oggi su “In Terris” il quotidiano diretto dallo stesso  Sacerdote, direttore responsabile della testata..

 

Sopra,Don Aldo Buonaiuto  (Foto Testata “In Terris”-27 Nov.)

Il termine “distanziamento”– afferma il direttore di “In Terris”-ormai è diventato la parola d’ordine più usata e importante di questo 2020 e sicuramente continuerà ad esserlo anche per il prossimo anno. Per non infettarsi, per proteggersi dal virus, per non morire bisogna mantenere le distanze e non avvicinarsi a nessuno. Quasi un mantra che viene ripetuto innumerevoli volte per convincerci dell’efficacia di questo comportamento. Ho così ripensato alle tante altre distanze che, di fatto, sono molto presenti nella vita dell’uomo e che non sono causate da un virus biologico. 

Penso che la distanza più terribile, infatti, sia quella della mancanza di amore, di chi rifiuta il vero bene, l’affetto, la distanza di coloro che si abituano alla spietatezza, alla disumanità. Quante persone pur vivendo accanto, magari comunicando ogni giorno, di fatto sono lontane e indifferenti!

Quante coppie di sposi, apparentemente vicine, in realtà si sopportano soltanto, evitandosi il più possibile; molte si tradiscono con una normalità sconcertante e con un’indifferenza devastante. Quanta distanza nei modi violenti di porsi o nei silenzi più aggressivi, capaci di generare abissi nelle relazioni sociali, in famiglia, nel lavoro e addirittura negli ambienti ricreativi. Perché, l’abbiamo compreso, è la distanza del cuore l’epidemia più grave della storia che ha provocato lacerazioni, guerre e divisioni ad ogni livello anche nei contesti religiosi.

Guai a sottovalutare la crescente distanza tra le piazze e i Palazzi, tra il Paese reale e quello istituzionale, tra la base e il vertice. La pericolosa utopia di una comunicazione che avvenga solo attraverso messaggi televisivi o social si coniuga purtroppo con la minacciosa illusione dei tanti “odiatori da tastiera” che individuano sempre in un nemico immaginario la causa del proprio malessere. Sia che il “colpevole” divenga un bersaglio da colpire o una situazione da demonizzare, l’avversario è sempre considerato altro da noi, distante dal nostro mondo e alieno alla nostra “superiore civiltà”.

Così la cristianità, originata dal Maestro della condivisione e dell’unità, lungo i secoli si è spesso trasformata in strumento di divisione. “Vade retro satana, perché tu non ragioni secondo Dio ma secondo gli uomini”, disse Gesù proprio al suo amico e discepolo Pietro per la sua incapacità di essere collegato alla Volontà di Dio.

E quanti ecclesiastici e laici mega-praticanti della fede hanno favolose capacità “predicatorie” ma poi sono incapaci di abbattere i muri dell’invidia e della diffidenza. La distanza del cuore non esclude nessuno e nella dimensione religiosa, dove la testimonianza è tutto, la “distanza di fatto” – e cioè la mancanza di un vero amore nelle relazioni – provoca grandi delusioni e scandali. Quando nella Chiesa i cattolici, le realtà associative si disprezzano tra loro e al proprio interno possono diventare poi la causa di distanze incolmabili difficilmente riparabili.

Ci sono responsabilità importanti che forse si preferiscono non comprendere restando separati, divisi e quindi senza confrontarsi ne chiarirsi, perché di fatto non c’è la volontà di fare comunione. E così le coscienze si atrofizzano tramutandosi nella cruda e illusoria parvenza di una finta vita reale, evangelica ma ridotta ad un benessere artificiale.

In questo periodo, caratterizzato dalla mancanza di abbracci, dalle strette di mano negate e dai sorrisi non visibili, si sono ridotti anche i tanti gesti di facciata o quelli compiuti solo per salvare le apparenze. E le persone finte, amiche di convenienza, sparite con la scusa del virus forse hanno permesso di abbattere qualche ipocrisia di troppo… 

“Testamento blu”: ovvero come scegliere di “tradurre il mondo”

 

 

Testamento blu - Chiara Zanetti - copertina

Sinossi
“Testamento blu” è un resoconto intimistico di poche pagine e immagini che condensano, però, una visione ragionata, una scoperta essenziale da parte della discente, la quale, in seguito a una parentesi di epiloghi e sconfitte più o meno cocenti, riesce a trascendere con grande forza e consapevolezza le sue difficoltà personali. Nel libro, gli eventi sono riportati nelle loro linee essenziali, ridotti al minimo indispensabile, per concedere invece ampio spazio alla definizione del superamento di una crisi esistenziale e, ancor prima, di una crisi d’identità. Attraverso la psicoterapia, la lettura, una profonda inclinazione all’introspezione e la fiducia nel riscatto e nell’amore, l’autrice narra di come è giunta a delineare un nuovo stile di vita e una nuova disposizione all’ascolto di sé e del prossimo, presupposto indispensabile per operare delle scelte integre e salvifiche.
Note d’autore
Chiara Zanetti è nata nel 1987 a Garbagnate Milanese, un paese a Nord di Milano, dove tuttora risiede.
Dopo avere frequentato il liceo linguistico Falcone e Borsellino di Arese, ha proseguito a studiare Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Milano, conseguendo una laurea specialistica summa cum laude con una tesi su un drammaturgo maltese, Francis Ebejer.
Appassionata di giornalismo, fotografia, viaggi e scrittura, lavora per la testata Unfolding Roma, diretta da Emanuele Gambino.
Sempre a livello professionale, ha maturato diverse esperienze in Uffici stampa ed agenzie di comunicazione, nonché in qualità di HR Generalist presso varie agenzie di reclutamento.
Ad oggi, si accinge a cominciare un Master triennale in Counseling presso Aspic, aspirando a divenire arte terapeuta, magari proprio attraverso la scrittura creativa.
Testamento blu è la sua prima opera, edita da Echos Edizioni.
Estratto
Per piacersi non a un livello epiteliale occorre scoprire i propri valori e come farli valere, separare il grano dalla gramigna, mietendo il proprio campo con costanza, comprensione e amore per sé ogni giorno, almeno un po’, fino a ritrovare il proprio equilibrio emotivo che può dipendere solo da sé stessi, dal modo in cui scegliamo di ‘tradurre il mondo, anziché tradirlo’.

Regione Sicilia: ispezione ministeriale e mozione di sfiducia all’assessore Razza

 

Sanità, la Fials Sicilia: "Soddisfatti per gli interventi annunciati dall'assessore  Razza" - Giornale di Sicilia

Nella foto l’assessore regionale alla Salute della Sicilia, Ruggero Razza

Proseguono i sopralluoghi in Sicilia degli ispettori del ministero della Salute inviati – com’è noto – per verificare la situazione relativa ai numeri dei posti letto di terapia intensiva registrati dall’assessorato regionale della Salute sulla piattaforma Gecos.

L’ispezione ministeriale ha creato anche fibrillazione politica e non solo nella classe dirigenziale dei direttori generali della Regione siciliana. Specie in questo particolare momento che vede la Sicilia registrare un numero più alto di decessi per Covid.      Scatta la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alla Salute Razza.    Relatore della mozione è il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo; l’atto parlamentare è stato firmato anche dal M5s e dal deputato Claudio Fava. Le opposizioni contestano all’assessore Razza di non avere gestito- e di essere rimasto inerte-  nel modo migliore la seconda ondata della pandemia Covid in Sicilia.  Alcuni deputati pur esprimendo critiche vibrate all’indirizzo di Razza non hanno partecipato alla mozione “per non aggravare lo stato di salute” della Sicilia.  Comportamento discutibile anche se palesamente e formalmente incoerente per altri.

 

Giuseppe Lupo (Presidente) – PdArs

Nella foto il Capogruppo Pd ,G.Lupo

La  seduta è stata  sospesa- come programmato e comunicato dal  Presidente dell’Ars G.Miccichè, con rinvio ad oggi. Riportiamo l’intervento del

capogruppo Pd Lupo :“Le gestione dell’assessore Razza ha portato la Sicilia a far registrare una crescita impressionante di contagi da settembre ad ora, cioè da quando le Regioni hanno avuto maggiore autonomia e responsabilità nell’emergenza Covid. Non lo diciamo noi, lo dicono i numeri. La gestione Razza-Musumeci è un pericoloso mix di irresponsabilità, incapacità ed improvvisazione” dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.

“Nella prima fase del Covid, la scorsa primavera, la Sicilia è stata solo sfiorata dal contagio grazie soprattutto al lockdown in tutto il Paese deciso dal governo nazionale. Da settembre ad oggi –  ogni Regione si è confrontata con la propria capacità di riorganizzare la rete sanitaria ed ospedaliera, ed in Sicilia i nodi della gestione Razza sono venuti al pettine: fino al 1 settembre avevamo avuto nell’isola 4.350 contagi, da quella data al 24 novembre ci sono stati 51.334 casi in più. Passiamo ai decessi: 287 fino al 1 settembre, da allora al 24 novembre sono più che triplicati, arrivando a 988 in più per un totale di 1.275 ‘decessi Covid’ in Sicilia dall’inizio della pandemia”.

Si doveva e si poteva fare di più per limitare le conseguenze della pandemia nell’isola. Le responsabilità dell’assessore Razza sono enormi, per questo motivo ne abbiamo chiesto la rimozione. Ma altrettanto gravi – sono le responsabilità del presidente Musumeci che si ostina a difendere una gestione dell’emergenza sanitaria in Sicilia oggettivamente indifendibile”.

“Si può sbagliare, ma si sbaglia quando si fa, e questo governo in estate non ha fatto nulla, specie sul fronte del tracciamento, del monitoraggio e della prevenzione. L’assessore Razza deve andare a casa per tutelare il diritto alla salute dei siciliani. Qui non rischiamo di perdere solo la battaglia contro il Covid, qui ora sono a rischio anche le cure ordinarie”.

Di eguale sintonia altri  interventi in aula dei deputati M5S, componenti della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, e Salvatore Siragusa, nel corso della discussione della mozione di censura all’assessore Razza, firmata dal M5S assieme al Pd e a Fava.

 

 

 

 

“Supersacca”,progetto espositivo in galleria a Pozzallo

Sabato 5 dicembre alla galleria SACCA Contenitore di sicilianità a Pozzallo, parte la mostra “Supersacca”, curata da Giovanni Scucces.

La consueta inaugurazione verrà sostituita da una serie di contenuti fotografici e video dell’allestimento e dei lavori esposti che saranno pubblicati nel sito e nei canali social della galleria .

Super può essere sia aggettivo che prefisso. Può esprimere un qualcosa al disopra dell’ordinario, quindi di eccezionale, ma anche un eccesso. Questo progetto, infatti, può essere ritenuto eccezionale perché non capita tutti i giorni-afferma l’organizzazione dell’evento – presentare una mostra con diversi artisti (di rilievo e giovani talenti) all’interno di una galleria, per giunta in un periodo particolare come quello attuale. Può essere anche un “eccesso”, in senso lato, inteso più come sovrabbondanza. Infatti SACCA, con questo progetto, oltre a presentare il lavoro di alcuni artisti con cui collabora abitualmente, accoglie anche diversi nomi che si distinguono nella scena artistica contemporanea per qualità e talento, a vari livelli, sia in Italia che all’estero.

 

 

Gli artisti coinvolti sono: Sabrina Annaloro, Alessio Barchitta, Ilde Barone, Giovanni Blanco, Giuseppe Bombaci, Sandro Bracchitta, Desideria Burgio, Rosario Calabrese, Daniele Cascone, Rita Casdia, Claudio Cavallaro, Giuseppe Colombo, Giuseppe Costa, Federica Culotta, Francesco Cuttitta, Emilia Faro, Franco Fratantonio, Loredana Grasso, Marilina Marchica, Giuseppe Mendolia Calella, Manuele Mirabella, Dario Nanì, Carmelo Nicotra, Ettore Pinelli, Maurizio Pometti, Cetty Previtera, Francesco Rinzivillo, Salvo Rivolo, Gabriele Salvo Buzzanca, Ignazio Schifano, Federico Severino, Linda Sofia Randazzo, Carla Sutera Sardo, Samantha Torrisi, Giuseppe Vassallo, Sara Vattano, Giovanni Viola, Vlady (Vladyart).

Un progetto voluto per fare rete, unire le energie, coinvolgere e promuovere un considerevole numero di artisti al di là di progetti strutturati, al momento difficilmente realizzabili.

La mostra potrà essere visitata fino al 23 gennaio, dal martedì al sabato, secondo i consueti orari d’apertura della galleria (con ingressi scaglionati in caso di più di 2 persone) o su appuntamento. In considerazione dell’attuale periodo si consiglia di consultare preventivamente eventuali cambiamenti attraverso il nostro sito web e i canali social. Inoltre, all’interno del sito verrà creata una sezione in cui saranno caricate tutte le opere in esposizione e tanti altri contenuti a supporto, per poter ammirare e scegliere ovunque ci si trovi i lavori in mostra.

 

 

Covid-19: registrati oggi altri 722 decessi. In terapia intensiva si contano 3.848 pazienti.In Sicilia 47 decessi

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Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute sono 25.853 i nuovi contagi da Covid-19 in Italia. Da ieri sono stati registrati altri 722 morti. I tamponi effettuati sono stati 230.007. In terapia intensiva ci sono al momento 3.848 persone (+32 da ieri). Da ieri si contano 31.819 guariti, il totale sale a 637.149.

CAMPANIA – Sono 2.815 i nuovi contagi da Coronavirus in Campania e 47 i morti  Mentre sono 23.130 i tamponi esaminati nelle ultime 24 ore: la percentuale di tamponi positivi sul totale dei tamponi esaminati è pari al 12,1%.

CALABRIA – Sono 355 i nuovi contagi da Coronavirus in Calabria . Da ieri sono stati registrati altri 7 morti.

BASILICATA – Sono 329 i nuovi contagi da Coronavirus in Basilicata i. I decessi per il Covid nella Regione sono stati tre nelle ultime 24 ore.

SICILIA – Sono 1317 i nuovi contagi da Coronavirus in Sicilia secondo il bollettino reso noto oggi, portando il numero totale a 38.320. Da ieri sono stati registrati altri 47 morti.

Il mondo intero piange la scomparsa di una leggenda: Diego Armando Maradona.Aveva 60 anni

Stelle e polvere, i 50 anni folli di Maradona - Giornale di Sicilia

Diego Armando Maradona non è più tra noi. . Il calcio perde il suo più grande interprete, il suo numero 10. Il Pibe de Oro, la Mano de Dios, leggenda di Napoli e del Napoli, un Dio terreno in Argentina. Il mondo intero ne piange la scomparsa.Aveva 6o anni È stato il più amato e il più discusso, nel bene e nel male.

Il quotidiano argentino El Clarin è stato il primo a diffondere la notizia: “Un arresto cardiorespiratorio” mentre era nella sua casa di Tigre, vicino Buenos Aires, dove si era sistemato in seguito all’operazione alla testa.     L’intervento per rimuovere l’edema cerebrale del 3 novembre era stato ben superato ma l’argentino era rimasto sotto osservazione, anche per alcuni episodi di confusione.

Per la sua scomparsa il governo argentino ha decretato tre giorni di lutto nazionale. Un giorno, spero che potremo giocare insieme a calcio in cielo”, ha scritto Pelè sui social. Il Napoli gli ha reso omaggio sui social postando una foto del Pibe de Oro con la maglia azzurra, la scritta ‘Per Sempre’ con un Cuore blu e un messaggio di addio: “Ciao Diego”.

Una notizia pesante, incredibile. Mi dispiace tanto, per me era come un fratello, abbiamo avuto un rapporto incredibile”, le parole di Giuseppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli e compagno di squadra di Maradona. “Oggi Napoli ha perso un figlio – aggiunge Bruscolotti – uno che gli ha dato tanto. Sicuramente oggi è lutto cittadino, se non mondiale”.

Il calcio onorerà la sua memoria facendo osservare un minuto di silenzio su tutti i campi nelle gare di Champions League in programma stasera e in quelle di Europa League in programma domani. Lo ha deciso l’ Uefa.

“L’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino commenta: “Maradona è stato un fuoriclasse, un genio, e ai geni non si può chiedere anche di essere uomini comuni -aggiunge Ferlaino ai microfoni di Sky Sport-. Maradona non era un uomo comune, perché non era un giocatore comune. Aveva grandi responsabilità e forse non è riuscito a portarle avanti, le ha subite. A Napoli ha dato due scudetti. Io non so se il Napoli vincerà ancora scudetti, ma per ora gli unici due vinti li ha vinti negli anni di Maradona”.

Dalla periferia polverosa di Buenos Aires al tetto del Mondo: la dimensione di Maradona è stata il talento, la sua cifra la sregolatezza. Solo che gli eccessi non sono mai riusciti a dissipare il suo talento, al contrario lo hanno distillato e amplificato. Un dio pagano che per tutta la vita ha provato a dimenticare la povertà di partenza. I trofei più importanti sono i due scudetti conquistati con il Napoli, nel 1987 e nel 1990. Poi ovviamente il Mondiale del 1986. Ha vinto pure con il Boca Juniors e con il Barcellona. In totale sono 9 i titoli vinti in carriera, ma i titoli non servono a nulla per descrivere la grandezza e la leggenda del calciatore.

Una compilation natalizia con tanti artisti “mantovani e non “

di    L.Corioni

Venerdì 27 novembre, ormai in piena atmosfera natalizia, uscirà la compilation “Minuti cantati”, una raccolta di brani – curata da Long Digital Playing Srls Edizioni Musicali (la startup discografica milanese fondata dal cantautore Luca Bonaffini nel 2018) – interamente dedicata alla canzone d’autore italiana. Ancora di più: la curiosità è che la maggior parte degli artisti scelti è proprio mantovana, come il produttore Bonaffini. Ecco allora comparire a fianco di cantautori storici come Flavio Oreglio (divenuto noto all’inizio del nuovo millennio come il poeta catartico di Zelig ma che, in realtà, pubblica album dagli anni Ottanta) e Gianni Mocchetti(chitarrista di Battiato e autore di canzoni, il modenese Davide Marchi (uno dei personaggi più interessanti del nuovo rock melodico Made in Italy) e Mario Marco Farinato (vincitore del concorso La settima nota 2020 , che si è svolta a Mantova la scorsa estate).
Tra i virgiliani doc, ritroviamo le note tradizionali dei songwriter americani nella musica di Paolo Baldoni, a fianco di quelle innovative e pungenti di Frankie B., song-rapper d’autore poco più che ventenne; e poi spunti di cover, in realtà tributi veri e propri, quelli di Patrizia Piola (che omaggia Dalla) e del duo A-TRE(l’accoppiata Montanarini-Mantovani che a sua volta reinterpreta Guccini); infine, immancabili citazioni religiose quelle di Renato Bottura (omaggio di fede cristiana in tema appunto natalizio) e di Stella Bassani(con riferimenti biblici alla Terra di Israele).
Non ho mai amato le compilation contestuali e tematiche, nemmeno quando ero un puro e semplice ascoltatore. Temevo fosse un modo per riciclare materiale vecchio, in attesa di un nuovo che tardava ad arrivare – spiega Bonaffini – e ho sempre cercato l’inedito anche in veste di produttore. Questo album, però, più che rivolto al grande pubblico (che comprerà sicuramente Mina, Sinatra e i classici) è una strenna che abbiamo voluto fare ad alcuni dei nostri artisti che, in maniera diversa, hanno creduto ancora nella mediazione discografica, ovvero in un’etichetta che seppur piccola, svolgesse parte di quel lavoro che l’artista non dovrebbe fare e che invece spesso si ritrova costretto a mettere in pratica. A loro va il nostro grazie e la nostra riconoscenza. Senza di loro non potremmo esistere”,
Appuntamento on line, solo su piattaforme digitali, dal 27 novembre.

Covid, Record di decessi oggi: 853 di cui 48 in Sicilia E’ indubbio che qualcosa sfugge alle Autorità ed esperti

Vaccino antinfluenzale: le risposte ai dubbi più frequenti | Altroconsumo

 

Oggi i dati forniti dal Ministero della Salute sono davvero raccapriccianti.  Fanno riflettere i decessi, il numero complessivo della giornata di chi è andato all’altro mondo per il Covid è davvero spaventoso. Sono 853.  Mentre sono 23.232 i nuovi contagi da coronavirus in Italia  Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 188.659 tamponi. I pazienti in terapia intensiva sono 3.816, con un incremento di 6 unità.

“Abbiamo 122 morti in più rispetto alla scorsa settimana, è un dato che non avremmo voluto commentare. E’ assai doloroso parlarne. Questo sarà un dato che tenderà a ridursi più tardivamente rispetto agli indicatori epidemiologici di trasmissibilità. Per qualche giorno continueremo a pagare un prezzo legato al periodo in cui il virus circolava in maniera più massiva nel paese. A fronte di queste cifre, ci sono indicatori che confermano un’iniziale riduzione della trasmissibilità”, le parole del professor Franco Locatelli.

SICILIA:  registrati 1.306 nuovi casi di coronavirus su 9.963 temponi (e la percentuale tra casi e test processati scende al 13,1%). I decessi sono stati invece 48 e il totale delle vittime siciliane dall’inizio della pandemia è di 1.275.

Stabile la pressione sulle terapie intensive: i ricoverati restano 243, mentre le persone complessivamente ricoverate in ospedale diminuisce di 3 (sono 1844 erano 1.847). I guariti nelle ultime 24 ore sono addirittura 972. In isolamento domiciliare restano in tutto 36.355 persone.

CAMPANIA – Sono 1.764 i nuovi casi di Coronavirus in Campania, secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri si sono registrati altri 4 morti. Ancora in calo la percentuale dei tamponi positivi sul totale dei 13.744 tamponi analizzati: 12,8%. Dei 1.764 nuovi positivi, 327 sono sintomatici e 1.437 sono asintomatici. Il totale dei positivi in Campania dall’inizio dell’emergenza sale a 140.195, mentre sono 1.461.611 i tamponi complessivamente analizzati. Il dato dei guariti oggi supera quello dei nuovi positivi: sono 2.344, con il totale dei guariti in Campania dall’inizio della pandemia che sale a 35.957. 78 i decessi legati al coronavirus riportati nel bollettino odierno dell’Unità di crisi della Regione Campania. Il numero, specifica la stessa unità di crisi, non è relativo ai decessi avvenuti nella sola giornata di ieri ma si tratta di decessi avvenuti tra il 20 e il 23 novembre. Il totale dei deceduti in Campania dall’inizio dell’emergenza coronavirus sale così a 1.387.

CALABRIA – Sono 307 i nuovi casi di Coronavirus in Calabria, secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri si sono registrati altri 4 morti. Nella Regione ad oggi sono stati sottoposti a test 340.065 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 348.247 allo stesso soggetto possono essere effettuati più test). Le persone risultate positive al Coronavirus sono 14.524 (+ 307 rispetto a ieri), quelle negative 325.541. Registrati 429 ricoverati (-6), 42 persone in terapia intensiva (-5), 4.146 guariti/dimessi (+314) e 243 morti (+4).

 

Aci Sant’Antonio: “Assicurare servizi e protezione a tutte le donne”

Tutela delle vittime di violenza e rinascita sociale: prosegue il progetto ‘Maggiu Sicilianu’. 

Caruso: “Tema della violenza domestica  ancora più importante adesso

Proseguono le attività del progetto “Maggiu Sicilianu”, volto alla riqualificazione di un bene confiscato alla mafia per la creazione di una Casa Rifugio destinata alle donne vittime di violenza e ai loro figli. È in corso l’assegnazione dei lavori per la rifunzionalizzazione della struttura e hanno preso il via le attività di comunicazione,promozione e diffusione, che prevedono la creazione di canali di comunicazione e azioni volte a seguire e diffondere l’iter di realizzazione del percorso progettuale, ma anche ad informare e sensibilizzare il territorio su temi di fondamentale importanza come il contrasto alla violenza, quella mafiosa e quella di genere.
Sono stati 59 i femminicidi commessi in Italia nei primi sei mesi del 2020 e la pandemia non ha certamente aiutato la difficile condizione delle donne vittime di violenze familiari che hanno dovuto fare i conti con un doppio nemico. Secondo l’Istat, le chiamate al numero di emergenza 1522, nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020 sono più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 6.956 a 15.280.

Per questo oggi più che mai risulta fondamentale assicurare servizi e protezione a tutte le donne che si trovano in situazione di pericolo e difficoltà, favorendo al contempo un’azione di forte sensibilizzazione sul tema.
L’inserimento nella Casa Rifugio costituisce un ampliamento dell’intervento di prima accoglienza svolto dai servizi territoriali
predisposti, un luogo sicuro e tranquillo che permette alla donna di prendere coscienza della relazione violenta con il partner maltrattante e, con il supporto delle operatrici, di sviluppare soluzioni di empowerment: riacquisizione del senso di sé e delle proprie capacità, volontà e scelte.
Attraverso il progetto, realizzato dal Comune di Aci Sant’Antonio con il cofinanziamento dell’Unione europea, Programma Operativo Nazionale “Legalità” 2014-2020, Fondo Sociale europeo e Fondo europeo di sviluppo regionale, si intende dare una prima risposta al bisogno di accoglienza, protezione, legalità, supporto dei minori nel territorio, per le donne coinvolte, per i loro figli, per l’intera collettività.
Ogni giorno e ancor di più domani, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è fondamentale ricordare quanto sia importante coinvolgere il tessuto sociale locale, rafforzare la rete fra istituzioni, cittadini, enti e associazioni a sostegno di chi si trova in difficoltà, favorendo la diffusione e il consolidamento di nuovi modelli di giustizia e libertà, per coltivare una maggiore coscienza civica e costruire un futuro libero dalla violenza di genere.
“Abbiamo voluto realizzare fortemente questo progetto, per la sua doppia valenza – ha dichiarato l’Assessore alla Gestione beni confiscati alla mafia, Quintino Rocca –  un bene confiscato alla mafia rinasce con una straordinaria utilità sociale, diventando un approdo sicuro, un luogo di passaggio dall’ombra alla luce”.
Il Sindaco, Santo Caruso, sottolinea l’importanza del progetto in questo momento storico: “Ci piace ricordare che la violenza domestica è un tema ancora più importante in un periodo come questo: durante il lockdown la casa diventa una prigione ancora più pesante. Quest’anno, quindi, assume un significato più pregnante, e da par nostro cerchiamo di promuoverla
accendendo i riflettori su questa importantissima iniziativa”.

“Potenziamento della rete territoriale e valorizzazione delle imprese associate”: programma del nuovo Presidente Ance

 

Cambio al vertice dell’Associazione etnea dei Costruttori edili: è il turno di Rosario Fresta

CATANIA –

Cambio al vertice di Ance Catania, l’Associazione dei Costruttori edili etnei: ieri (lunedì 23 novembre) le nuove elezioni che hanno visto rinnovato il Consiglio generale. Prende il testimone dell’uscente Giuseppe Piana, il neopresidente Rosario Fresta, che verrà affiancato dai vicepresidenti Giuseppe Costantino e Salvatore Messina, e dal tesoriere Gaetano Vecchio. Componenti del Consiglio Generale: Marco ColombritaGiuseppe CoppolaMarcello La RosaAntonio PinzoneNunziato Vecchio.

Classe 1977, imprenditore di terza generazione, Fresta ha iniziato nel 1998 come procuratore generale dell’impresa di famiglia “Fresta Giuseppe”, dal 1967 nel settore dei lavori pubblici. Nel 2006 fonda la “G.F. Costruzioni S.r.l.”, evolvendo la struttura organizzativa e allargando il campo d’azione all’edilizia civile e al mercato dei lavori privati, specializzandosi nel settore turistico-ricettivo e ottenendo riconoscimenti a livello nazionale. All’interno di Ance è stato socio presentatore di numerose imprese edili: dal 2016 a oggi ha inoltre ricoperto il ruolo di vicepresidente.

Tra i punti del nuovo programma, la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare; l’allargamento della compagine associatival’efficienza della macchina amministrativa e burocratica: «Un ringraziamento va a Giuseppe Piana per quanto fatto finora, per l’impegno costante e per i risultati raggiunti – sottolinea Fresta – Durante la mia presidenza cercherò di coinvolgere il più possibile la base, con un’azione “dal basso”: per questo invito i colleghi a fornire suggerimenti e indirizzi per dar vita a un’associazione sempre più partecipata». Dalla valorizzazione della figura dell’imprenditore edile – «rimarcando l’imprescindibile valore dell’etica e del rispetto delle norme» – alla tutela dei diritti degli associati nell’iter legislativo di nuove norme in tema di lavori pubblici, passando per la ridefinizione degli strumenti urbanistici dei Comuni, la vigilanza sulla corretta applicazione delle leggi regionali in relazione all’edilizia privata e le politiche di sviluppo in termini di efficientamento energetico: gli obiettivi del nuovo presidente Ance Catania toccano molteplici punti a tutela degli iscritti.

Ufficio di consulenza: SUPERBONUS 110%

«Rafforzeremo il già consolidato rapporto con Ance nazionale – continua Rosario Fresta – e potenzieremo le collaborazioni con gli stakeholders: dalle scuole all’università, dagli Ordini professionali agli interlocutori istituzionali. Miglioreremo i servizi, creando una struttura qualificata: un ufficio di consulenza legale, energetica e ambientale, con particolare riferimento al Superbonus 110%. Intensificheremo l’azione volta a favorire l’utilizzo dei fondi UE, informando gli iscritti e offrendo assistenza per predisporre domande di partecipazione ai programmi comunitari. Attiveremo inoltre azioni di contrasto alle forme di lavoro irregolare e misure premiali per chi opera in sicurezza; all’interno del nostro portale web creeremo la sezione “Associazione trasparente” per condividere documenti e informazioni e accompagneremo le nostre imprese nel processo d’internazionalizzazione.

Ultimo punto, ma prioritario per tutti noi, sarà quello relativo all’elaborazione del “Contratto Unico di Cantiere”, in piena condivisione con le organizzazioni sindacali: in un periodo d’emergenza, che registra non solo contrazioni economiche, ma un fenomeno che vede una vera e propria fuga dal settore edile, dobbiamo salvaguardare le imprese corrette e i lavoratori danneggiati. A questi ultimi devono essere garantite le stesse tutele e le medesime condizioni sul piano della sicurezza, della formazione e del trattamento economico».