Papa Francesco: “Pagare le tasse è doveroso ma è necessario affermare il primato di Dio”

Papa Francesco sorridente in papamobile in piazza San Pietro - Esteri -  quotidiano.net

LA DOMANDA TRAPPOLA A GESU’ PER SCREDITARLO: E’ LECITO PAGARE IL TRIBUTO A CESARE’? “RENDETE A CESARER QUELLO CHE E’ DI CESARE E A DIO QUELLO CHE  E’ DI DIO”

Pagare le tasse. Il Papa oggi all’Angelus si sofferma su questo  drammatico e delicato argomento per gli italiani vessati dalle tasse di ogni tipo.   Il “trabocchetto” che fanno gli avversari di Gesù ponendogli “una domanda insidiosa” per screditarlo – “E’ lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?” – è il centro della riflessione del Pontefice. Proprio partendo dalla risposta di Gesù – “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” – il Pontefice distingue i piani, richiamando ai doveri di ognuno quelli di essere buoni cittadini e buoni cristiani.

Pagare le tasse è un dovere dei cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato. Al tempo stesso, è necessario affermare il primato di Dio nella vita umana e nella storia, rispettando il diritto di Dio su ciò che gli appartiene.     E’ questa  la missione della Chiesa e dei cristiani: parlare di Dio e testimoniarlo agli uomini e alle donne del proprio tempo.

Pagare le tasse è un dovere ma è necessario affermare il primato di Dio

Francesco ricorda che la domanda scomoda nasceva dal considerare offensiva l’immagine dell’imperatore romano impressa sulle monete, “era un’ingiuria al Dio d’Israele”. Gesù, con la sua risposta, si pone al di sopra delle polemiche:

Da una parte, riconosce che il tributo a Cesare va pagato – e anche a tutti noi: le tasse vanno pagate -, perché l’immagine sulla moneta è la sua; ma soprattutto ricorda che ogni persona porta in sé un’altra immagine – la portiamo nel cuore, nell’anima -, quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza, della propria vita. 

Si tratta di impegnarsi con umiltà, e al tempo stesso con coraggio, portando il proprio contributo all’edificazione della civiltà dell’amore, dove regnano la giustizia e la fraternità.

Il Santo Padre infine ha ricordato la triste vicenda dei pescatori trattenuti e sequestrati in Libia. “Desidero rivolgere- ha detto Papa Francesco- una parola di incoraggiamento e sostegno ai pescatori fermati da più di un mese in Libia e ai loro familiari. Affidandosi a Maria, stella del mare, mantengano viva la speranza di poter riabbracciare presto i loro cari”. 

 

FAI: IL CIMITERO DI CATANIA DIVENTA LUOGO DI RIFLESSIONE: LA STORIA DELLA CITTÀ TRA LE VIE DELLA MEMORIA

 

Dalla tomba di Verga ai sepolcri delle famiglie nobili, lungo il percorso promosso dal capo delegazione catanese del Fondo Ambiente Italiano Maria Licata

Foto Press

 

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CATANIA – 

Non solo un luogo di dolore, ma uno spazio che invita alla riflessione: il cimitero monumentale di Catania diventa protagonista delle Giornate d’Autunno del Fondo Ambiente Italiano. Un percorso alla scoperta delle proprie origini e della storia, ideato e voluto dal capo delegazione FAI della città etnea Maria Licata e dal gruppo giovani FAI (Silvia Majorana). Questa mattina (sabato 17 ottobre) – con il supporto dell’associazione Guide Turistiche – via alle visite aperte al pubblico.

All’ingresso de “I tre cancelli” si percorrono le scalinate che portano alla tomba di colui che è stato il sindaco etneo per antonomasia: Giuseppe De Felice. Dalla storia di un grande politico a quella di una giovane suicida, Angelina Mioccio: promessa sposa di un uomo per cui non provava alcun sentimento. Così la decisione di togliersi la vita lanciandosi dalla torre del castello di Leucatia, commissionato proprio per lei e per il futuro coniuge. Nella cappella di famiglia la ragazza era stata sepolta imbalsamata con l’abito nuziale: la tecnica utilizzata per la tumulazione è stata oggetto di analisi di molti studiosi.

 

 

 

Tra i viali alberati e le cappelle gentilizie si trovano poi i sepolcri di altri personaggi che hanno fatto grande Catania. Al “Viale degli uomini illustri” si resta incantanti al riecheggiare dei nomi di Masi Marcellini, Angelo Musco e Giovanni Grasso: grandi attori del teatro dialettale e non. Così come viene subito in mente la “Provvidenza” nel vedere la tomba di Giovanni Verga: umile e spoglia per suo volere, ma lasciata all’abbandono per tanto tempo e per l’occasione omaggiata e arricchita dai fiori di Radicepura. E ancora: il pittore Antonino Gandolfo, il giurista autore del libro sulla redenzione del reo confesso Vincenzo Lanza, l’archeologo Vincenzo Casagrandi, il fisico Enrico Boggio Lera. Da un pezzo di storia a un altro: così si legge il nome del musicista Francesco Paolo Frontini (autore della melodia del brano “Ciuri ciuri”), del giurista Pietro Delogu, dello scrittore Federico De Roberto e del poeta e docente universitario Mario Rapisardi. Al cimitero, che sorge su una collina non spianata per volere dell’architetto Filadelfo Fichera, tra lo scorcio dell’Etna che giganteggia alle sue spalle e le vie e i monumenti che ricordano i quartieri di Parigi, si resta ammaliati dalla bellezza dello stile romano, arabo, normanno, bizantino e greco. Architetture che sono carattere distintivo di una commistione di culture che hanno influenzato nei secoli la città dell’Elefante. Le cappelle raccontano e dicono tanto del suo passato. Tra le tante spicca quella del XV secolo della confraternita dei Bianchi, laici dediti all’assistenza dei malati e dei condannati a morte.

 

Tutt’intorno archi e colonne, e alcune linee che spezzano e creano una frattura: è il caso della cappella del professore Cavallaro Freni, in stile egizio e con sfingi a guardia del portone. Così come quella della famiglia Di Mattei e la sua struttura che invita a guardare verso l’alto, dove spicca l’”Angelo della morte”. Una parte del passato è racchiuso nelle cappelle delle Benedettine e delle famiglie facoltose come i Feo, proprietari di un cotonificio, dei Moncada, dei Cruyllas e dei Sollima. Quest’ultima saccheggiata in tempi recenti di molte ricchezze presenti al suo interno. Altro spazio è riservato alla comunità elvetica, che ha investito economicamente nella città etnea: così si scoprono (e riscoprono) i gioiellieri Ritter, i Caflisch e gli Engwiller.

 

Dalla storia e dalle grandi famiglie ai portatori di valori e di chi ha lottato per la propria terra. Monumenti e sepolcri sono in onore delle Piccole Sorelle dei Poveri, degli indipendentisti, delle vittime dei moti del 1837, dei caduti di Nassiriya e dei vigili del fuoco che hanno perso la vita durante l’esplosione di via Garibaldi nel 2018. Come una biblioteca ricca di libri da sfogliare e da leggere, il cimitero racchiude la nostra storia e permette di far capire chi eravamo, chi siamo e in che direzione andare.

Le giornate FAI proseguiranno il prossimo fine settimana con “Le antiche vie dei castelli”.

Nuove misure del Governo in arrivo- Congelate le cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2020 -Nulla per l’occupazione giovanile

 

Il premier Conte firmerà il nuovo dpcm nelle prossime ore per mandarlo in Gazzetta entro domenica sera perché entri in vigore da lunedì. 

Domenica sera, tornando a parlare agli italiani come nei giorni drammatici del lockdown, il premier illustrerà nuove regole, elencherà altri blocchi, dallo sport alla movida. Su cosa in concreto fare, il confronto si infiamma in maggioranza: Iv si dice pronto a dire tanti «no» a nuove chiusure, convinta di trovare una sponda nel premier, il M5s si mostra prudente, Pd e Leu spingono per agire con nettezza, subito.

Due punti fermi nell’azione di Conte: non chiudere le scuole, non fermare le attività produttive. Sul primo punto tutto il governo concorda: va bene aumentare la didattica a distanza, non chiudere le aule. Sul secondo punto invece si discute. C’è chi ritiene che alcune attività non essenziali siano “sacrificabili” per far abbassare la curva, garantendo i necessari ristori a tutte le categorie interessate con un decreto legge da approvare insieme alla manovra. C’è chi pensa al contrario – e Teresa Bellanova per Italia viva si sta intestando questa battaglia – che non si possa «esagerare», si debba evitare ogni chiusura. A far discutere è il «coprifuoco» ipotizzato da più d’uno nel governo e proposto alle Regioni: far chiudere ristoranti, locali, negozi alle 22 o alle 23.

Il solo termine «coprifuoco» fa paura, tanto che Palazzo Chigi invita la stampa a non «alimentare confusione con fughe in avanti» e attendere le «comunicazioni ufficiali» sulle nuove misure, che arriveranno dopo un confronto con Regioni ed enti locali, scienziati, «per tutelare nel modo più efficace gli interessi sanitari e socio-economici di tutti i cittadini». Quali saranno dunque i provvedimenti?

Proroga della cassa integrazione, aiuti ai settori più colpiti durante l’emergenza Covid, stop alle cartelle esattoriali e assegno unico per i figli a partire da luglio 2021. Sono alcune delle misure annunciate dal governo dopo il disco verde nella notte alla manovra da 40 miliardi, con la formula ‘salvo intese’, e al decreto sulle riscossioni.

DL BILANCIO 2021 E DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO (DPB) – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 (disegno di legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato il disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023. Il provvedimento trova la sua traduzione sul piano contabile nel Documento programmatico di bilancio per il 2021 che viene quindi trasmesso alla Commissione europea.      Un documento che prevede una significativa espansione fiscale e contiene importanti provvedimenti che rappresentano la prosecuzione delle misure intraprese sinora per proteggere la salute dei cittadini e garantire la sicurezza e la stabilità economica del Paese.       Garantite  le risorse necessarie per garantire il rilancio del sistema economico, attraverso interventi su fisco, investimenti, occupazione, scuola, università e cultura.

SCADENZE FISCALI-Proroga – Niente condono fiscale come chiedono la maggioranza degli italiani in questo periodo particolare ma proroga fino al 31 dicembre 2020 della sospensione delle attività di notifica di nuove cartelle di pagamento, del pagamento delle cartelle precedentemente inviate e degli altri atti dell’Agente della Riscossione. Allo stesso tempo, si proroga al 31 dicembre anche il periodo durante il quale si decade dalla rateizzazione con il mancato pagamento di 10 rate, anziché 5. Per consentire uno smaltimento graduale delle cartelle di pagamento che si sono già accumulate, alle quali si aggiungeranno quelle dei ruoli che gli enti consegneranno fino al termine della sospensione, è inoltre previsto il differimento di 12 mesi del termine entro il quale avviare alla notifica le cartelle.

SANITÀ vengono stanziati circa 4 miliardi di euro. Le diverse misure riguardano in particolare il sostegno del personale medico e infermieristico, fra queste la conferma anche per l’anno 2021 di 30.000 fra medici e infermieri assunti a tempo determinato per il periodo emergenziale e il sostegno delle indennità contrattuali per queste categorie, e l’introduzione di un fondo per l’acquisto di vaccini e per altre esigenze correlate all’emergenza

COVID-19 Viene inoltre aumentata di un miliardo di euro la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale.

FAMIGLIE Viene finanziata a partire da luglio 2021 una grande riforma per le famiglie, con l’introduzione dell’assegno unico che viene esteso anche agli autonomi e agli incapienti. Viene inoltre prolungata la durata del congedo di paternità.

MEZZOGIORNO viene portata a regime la fiscalità di vantaggio per il Sud con uno stanziamento di 13,4 miliardi nel triennio 2021-2023 e prorogato per il 2021 il credito di imposta per gli investimenti nelle Regioni del Meridione.

CUNEO FISCALE Con circa 1,8 miliardi di euro aggiuntivi, per uno stanziamento annuale complessivo di 7 miliardi, viene portato a regime il taglio del cuneo per i redditi sopra i 28.000 euro.

RIFORMA FISCALE – vengono stanziati 8 miliardi di euro annui a regime per la riforma fiscale, che comprende l’assegno unico, ai quali si aggiungeranno le risorse derivanti dalle maggiori entrate fiscali che confluiranno nell’apposito fondo “per la fedeltà fiscale”.

GIOVANI Vengono azzerati per tre anni i contributi per le assunzioni degli under-35 a carico delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale.

MISURE DI SOSTEGNO ALL’ECONOMIA viene istituito un fondo da 4 miliardi di euro a sostegno dei settori maggiormente colpiti durante l’emergenza COVID. Viene prorogata la moratoria sui mutui e la possibilità di accedere alle garanzie pubbliche fornite dal Fondo Garanzia PMI e da SACE. Viene fornito un sostegno aggiuntivo alle attività di internazionalizzazione delle imprese, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Vengono prorogate le misure a sostegno della ripatrimonializzazione delle piccole e medie imprese.

LAVORO E PREVIDENZA Vengono finanziate ulteriori settimane di Cig COVID, con lo stesso meccanismo che prevede la gratuità della Cassa per chi ha registrato perdite oltre una certa soglia. Vengono prorogate le misure Ape Social e Opzione Donna.

TRASPORTI PUBBLICI – Con fondi aggiuntivi da utilizzare nei primi mesi del 2021, vengono incrementate le risorse per il trasporto pubblico locale, in particolare modo quello scolastico.

SCUOLA, UNIVERSITÀ E CULTURA Viene finanziata con 1,2 miliardi di euro a regime l’assunzione di 25.000 insegnanti di sostegno e vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per l’edilizia scolastica. È previsto un contributo di 500 milioni di euro l’anno per il diritto allo studio e sono stanziati 500 milioni di euro l’anno per il settore universitario. Sono destinati 2,4 miliardi all’edilizia universitaria e ai progetti di ricerca. Vengono inoltre destinati 600 milioni di euro all’anno per sostenere l’occupazione nei settori del cinema e della cultura.

 

Decoro urbano, bambinopoli a Lavina e Santa Maria La Stella.

Caruso: “Arricchiamo ulteriormente il territorio di spazi di aggregazione”

Dopo le bambinopoli realizzate a Lavinaio, alla Villa Comunale e nel quartiere Madonna delle Grazie realizzate negli anni passati, arrivano due nuove aree per bambini e famiglie, una ubicata nella frazione di Lavina, esattamente nello slargo che si apre su via Paolo Vasta, in merito alla quale i lavori hanno preso il via ieri, e l’altra nella frazione di Santa Maria La Stella, in via Sac. Messina, nell’area che contiene l’edificio scolastico nuovo, in una zona che verrà riqualificata, nella quale si potrà accedere liberamente e per la quale l’intervento partirà a giorni.

Foto Ambra

L’obiettivo è quello di privare la città dei non luoghi, quegli spazi vuoti che possono risultare veri e propri buchi neri – ha dichiarato l’Assessore al Decoro Urbano, Quintino Rocca, sul luogo dei lavori di via Paolo Vasta – Abbiamo iniziato da questa parte del territorio, e questo rappresenta un ulteriore passo avanti per la frazione di Lavina,che diventa sempre più fiore all’occhiello. L’obiettivo, adesso, è realizzare un censimento delle aree a verde e capire come possano essere rese fruibili, evitando che cadano preda del degrado e trasformandole in occasioni di ritrovo, di bellezza, di intrattenimento e socialità”.

 

  Foto  Ambra
Il Sindaco, Santo Caruso, sottolinea l’impegno in questo senso per il territorio: “Dopo aver dotato di aree simili, nella scorsa sindacatura,Lavinaio, la Villa e il quartiere Madonna delle Grazie, e dopo aver affiancato la parrocchia di Santa Maria La Stella per la bambinopoli che ha realizzato, abbiamo adesso ulteriormente arricchito di spazi di aggregazione la nostra comunità, con queste due aree di Lavina e Santa Maria La Stella. L’auspicio è che le famiglie possano svagarsi, puntando al divertimento dei bambini, chiaramente compatibilmente con le difficoltà che stiamo affrontando adesso, che speriamo diventino presto un ricordo”

Emergenza Covid: oggi 47 decessi due in Sicilia (finora 362)

Il premio alla sanità veneta. Un bonus di 1200 euro a 10 mila tra medici  infermieri e tecnici - Il Mattino di Padova Padova

 

Ancora più grave la situazione odierna secondo i dati forniti dal Ministero della Salute ..Sono 10.925 i nuovi casi di coronavirus in Italia, in aumento rispetto ai 10.010 comunicati ieri.  Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 47 decessi, che portano il totale a 36.474 dall’inizio dell’emergenza. Da ieri sono stati eseguiti oltre 165.837 tamponi. I pazienti ricoverati sono 7.322, con un incremento di 506 unità. In terapia intensiva, 705 malati (+67).

In Sicilia  sono  475 i nuovi casi di positività al coronavirus in Sicilia con due morti. . Crescono anche se di poco i ricoverati in terapia intensiva che resta uno degli indici più importanti da seguire: oggi sono 61 (+3 rispetto a ieri). In totale le persone che hanno avuto bisogno di un ricovero in ospedale sono 540 (ieri erano 529). Con i due morti delle ultime 24 ore il bilancio delle vittime siciliane sale a quota 362. Il numero delle persone attualmente positive in Sicilia è ora di 6281, 5741 delle quali è comunque pressoché asintomatica e che è in isolamento domiciliare.

. Dall’inizio della pandemia in Sicilia si sono registrati 11.744 casi. Il numero di tamponi è stato non particolarmente elevato: 5.739. La percentuale di tamponi positivi su quelli effettuati però sale: ora siamo all’8,2%.

QUEL TURPE PROTEZIONISMO DELLA CLASSE DIRIGENTE DELLA REGIONE SICILIANA

tangente - Wikizionario

di    RAFFAELE   LANZA

Palermo

Sono anni bui questi che stiamo vivendo come mai la nostra Regione ne attraversò nel passato vicino e remoto.  E se le dichiarazioni di un governatore come Nello Musumeci secondo il quale “il 7o% dei dipendenti regionali è inutile” è altrettanto vero allora il fenomeno parallelo della “protezione” dei sindacati rappresentativi che si configura più “distruttivo”,  fazioso, carico di interessi personali ed economici.   Recentemente abbiamo ascoltato questa dichiarazione:”

“Non è più tollerabile assistere ad una sorta di crociata contro i dipendenti regionali per raccattare qualche consenso o per altre inconfessabili ragioni. Il lavoro pubblico è e deve restare un valore che va difeso fino in fondo, per garantire servizi all’altezza dei bisogni dei cittadini e delle imprese» 

Più o meno quasi tutti i rappresentanti sindacali  hanno diffuso questo assunto e condividono per solidarietà la preriferita espressione. 

Sarebbe pretendere troppo che la Regione siciliana con la sua classe dirigenziale alla quale si sono ancorate la gran parte delle fasce A e B, cioè il risultato di una vasta operazione clientelare politica degli ultimi decenni, alla quale la Sicilia politica più deteriore ha servito una stabilizzazione di rapporto lavorativo, ha inventato l’abuso, l’arrivismo con dirigenti che si sceglievano le unità operative e i servizi da comandare con il placet dei dirigenti generali, l’insipienza amministrativa, il mobbing del personale servile concertato con il capoufficio o dirigente d’unità,il parassitismo degli inetti, la pretensiosità delle forze sociali organizzate,      Si converrà agevolmente su questo crediamo. Quel che ci rende diversi ed ha accelerato la caduta civile di una Regione dove il massimo rappresentante politico ha constatato l’inutilità del “7o%  del personale regionale, e se fosse un privato quindi li licenzierebbe legittimamente perchè non ne vedrebbe necessità alcuna”, sono due elementi: le dimensioni enormi di questi fenomeni distruttivi che nel resto del Paese, in altre regioni, sono più attenuati e l’assenza pressochè assoluta di fenomeni costruttivi, ossia compensativi.

Alla Regione si aveva il posto un tempo con un biglietto da visita dell’onorevole, guai all’epoca a fare denuncia.  Poi via via i dirigenti generali hanno cercato -come ai Beni culturali , e l’epoca non è neppure lontana- di inquadrare il figlio appena laureato con lo stratagemma di “consulente”.  Il posto era di “funzionario direttivo”. Niente male anche se alcuni avevano poi  scoperto il “trucco”. Non si può tirare troppo la corda, anche se i governatori dell’epoca avevano la patente di Mafiosi. 

 Oggi  Musumeci in realtà scopre  l’acqua calda. Tutti sapevano – e tuttora sanno- come vanno le cose realmente alla Regione.  Come dare torto al governatore?

Lui stesso ha provato adesso  l’incapacità di due suoi  “comandanti generali” dell’Arit e del  Dipartimento Attività produttive,.Enzo  Falgares e Carmelo Frittitta. La notizia è freschissima. Ha costituito un collegio ispettivo per accertare eventuali responsabilità sul mastodontico flop del click day del bonus destinato dalla Regione siciliana alla concessione di contributi a fondo perduto alle microimprese dell’Isola danneggiate dal lockdown.Con apposito decreto firmato nei giorni scorsi, Musumeci  nominava dirigenti interni dell’amministrazione regionale e anche “soggetti esterni” al fine “di verificare le procedure previste per la concessione dei contributi” sul Bonus Sicilia e “la relativa gestione”.

Nel decreto il Presidente  Musumeci ricordava i “disservizi creati alle imprese” dopo “la sospensione e l’annullamento della procedura” e le conseguenti “ripercussioni sull’immagine dell’amministrazione regionale”. Lo scorso 5 ottobre era previsto il cosiddetto ‘click day’, cioè la selezione per assegnare i 125 milioni di euro a fondo perduto alle imprese danneggiate dal lockdown. Una selezione mai partita. Il governatore ha ritenuto dunque  che “è necessario procedere con una apposita attività ispettiva alla verifica delle cause che hanno determinato la richiamata sospensione e annullamento della procedura di ricezione delle istanze prevista per l’avviso pubblico Bonus Sicilia”.

Coronavirus, in Sicilia nuova ordinanza restrittiva di Musumeci

Quel giorno- ricorderemo – la piattaforma digitale creata dalla Regione a cui le imprese avrebbero dovuto inoltrare la domanda nel più breve tempo possibile, a partire dalle 9, era andata subito in tilt sotto il peso di oltre 56mila istanze. Il sito non si apriva neanche e sulla schermata iniziale appariva un sintetico messaggio che rinviava il click day all’8 ottobre, alle ore 9.

Ma neppure l’8 ottobre è stato possibile accedere al click day. Perché dopo il crash registrato dalla piattaforma online che avrebbe dovuto dare il via alla ‘corsa’ telematica per ottenere una fetta dei 125 milioni di euro decisi con l’ultima finanziaria varata dall’Ars, la Regione si è arresa e ha annullato il ‘click day’, decidendo di spalmare le risorse su tutte le aziende registrate sulla piattaforma andata in tilt “a causa di una problematica tecnica imputabile a Tim Spa”, come venne detto quel giorno.

Ecco abbiamo ricordato questo episodio perchè il più recente.   Ma vicende di questo genere sono numerose negli Uffici della Regione siciliana dove non c’è amicizia alcuna nè amore fra le file  dei dipendenti delle categorie più disparate ..

Vi è stato finora un turpe protezionismo, in taluni casi interventi di magistratura come ai Beni culturali , alle Soprintendenze. I  nostri lettori ne sono stati informati e ne saranno informati.     Ma è il silenzio che copre generalmente tutte le magagne.     Abbiamo conosciuto un dipendente – funz, direttivo, alla Soprintendenza etnea,oggi in pensione, – citiamo solo le iniziali  S.R. – che offriva in servizio alla segreteria dove svolgeva il proprio “lavoro”,la propria collaborazione- era questa poi la vera “mansione” – al Soprintendente di turno “quale di spia o , in alcuni casi,testimone falso di fatti inventati” contro chi  denunciava la superficialità o gli abusi d’ufficio del Soprintendente. Nasceva un accordo  e una turpe protezione     Fioccavano le denunce e gli esposti della parte obiettiva sindacale dell’epoca (Siad Catania).    Questa vaghe annotazioni suggeriranno ai lettori più attenti, singoli casi con nomi e cognomi.     Spazzatura del potere di un servizio,  della Soprintendenza dell’epoca dove le ingiustizie non venivano sanate. Protezione dal dipartimento Beni culturali che  agiva con  superficialità.

Sono i connotati della nostra classe dirigente e di quella parte- funzionari direttivi, istruttori e alcuni ex contrattisti A e B ancorati ad essa per non far nulla, ripetiamo nulla, in ufficio che preferisce “obbedienza” solo ed unicamente  all’amico dirigente in dispregio del rispetto delle forme gerarchiche previste dall’ordinamento amministrativo.     

Naturalmente vi sono le eccezioni ma sono così poche che non modificano la realtà siciliana.   

Musumeci stia tranquillo: ha detto solo una verità scomoda perchè proviene dalla massima istituzione siciliana.  Ma all’orizzonte, caro Musumeci, non vedrai nulla: nè un bagliore nè il preavviso di un bagliore.   Fino alla fine, e qualunque sia la posizione politica ed ideologica di chi osserva gli eventi sociali, dovrai tenere il coltello fra i denti.  E’ la classe dirigente che guida per compito istituzionale se stessa e la comunità: proprio come fanno i generali con gli eserciti. Ma quando questi generali curano i propri interessi  e se ne strafottono di ciò che è la giustizia sociale, quando restano indifferenti al cittadino o all’impresa -disastrosamente disamministrati,   quando ci rendiamo conto che  hanno la solidarietà dei dipendenti A eB e via dicendo, “favoriti” e nulla fanno negli uffici, bisogna avere il coraggio di degradare questi generali e dichiarare, per colpa “altrui” il fallimento dell’istituzione pubblica.

Omicidio passionale a Camporeale -In manette il giovane assassino

I CARABINIERI ED OGGI LA FESTA DELL' ARMA - Periodico Daily

La gelosia come movente per un omicidio ieri sera a Camporeale, in provincia di Palermo. Un giovane di 28 anni ha sparato e ucciso con un colpo di pistola un suo coetaneo, di 26 anni. Alla base del delitto, avvenuto intorno alle 21.30, in piazza Guglielmo Marconi, gli investigatori adducono una motivazione  passionale.   La vittima  è  deceduta subito .   Sono scattate le manette per il giovane assassino che è stato trasferito nel carcere    Pagliarelli di Palermo.

Messaggio di Mattarella a quindici anni dal brutale delitto del medico Francesco Fortugno ucciso dalla Mafia

Il ruolo centrale del presidente della repubblica - Openpolis

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato oggi  all’Onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno, il seguente messaggio:

Roma,16 Ottobre
«A quindici anni dal brutale assassinio di Francesco Fortugno desidero rinnovare i sentimenti di vicinanza e solidarietà alla sua famiglia, a quanti gli furono amici, a coloro che seppero cogliere subito in quel delitto così vile e crudele il segno turpe dell’organizzazione mafiosa, la minaccia rivolta all’intera comunità civile, la sfida intollerabile alle istituzioni democratiche.
Fortugno era un uomo mite, un medico conosciuto e affermato, che con passione e spirito di servizio aveva deciso di impegnarsi per lo sviluppo della propria comunità. Era stato eletto da pochi mesi Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria quando venne ucciso per mano di killer della n’drangheta.
L’organizzazione criminale intendeva, ancora una volta, riproporre il proprio ricatto di potere, attentare alla libertà dei cittadini, intimidire la società nel tentativo di sottometterla ai suoi traffici illegali. La reazione della Locride e della Calabria, a partire dai suoi giovani, fu allora immediata e mise in luce una grande volontà di riscatto, di liberazione dalle mafie, di recupero della legalità contro ogni compromissione, omertà, zona grigia.
Le sentenze, a conclusione dei processi, hanno confermato quella matrice criminale e l’inaccettabile intento di violenza e oppressione. Anche questo giorno di memoria può contribuire a dare forza alla Calabria e all’Italia onesta che vuole liberarsi dalla sopraffazione criminale ed è consapevole che solo nella legalità è possibile uno sviluppo delle comunità e dei territori, tanto più di quelli che sentono la necessità di ridurre il divario di opportunità e di risorse».

Francesco Fortugno. Un “semplice” omicidio di 'Ndrangheta - Cosa Vostra

Francesco Fortugno, ucciso dalla ‘indrangheta

DOMANI, 17, ITINERARIO “TRE CANCELLI”: OVVERO STORIA E MEMORIA TRA LE VIE DEL CIMITERO ETNEO

 

Catania, Giornate d’Autunno 2020



FAI CATANIA OMAGGIA LA TOMBA DI GIOVANNI VERGA

 

Domani (sabato 17 ottobre) via all’itinerario “I tre Cancelli”
Il capo delegazione Maria Licata: «Un patrimonio artistico d’immenso valore»

 

CATANIA –

 Da Giovanni Verga ad Angelo Musco, da Giuseppe De Felice agli indipendentisti che persero la vita negli anni ’40. Memoria e storia sono custodite all’interno del cimitero di Catania, luogo simbolo dove il nostro patrimonio monumentale sepolcrale si snoda tra arte, architettura e natura.

CATANIA, “PREVISTO RADDOPPIO TARIFFE CIMITERO” – L'Informazione

 

Una ricchezza da scoprire, assoluta protagonista del prossimo fine settimana (domani sabato 17 e domenica 18 ottobre) in occasione delle Giornate d’Autunno 2020 del Fondo Ambiente Italiano. Un viaggio all’interno della città etnea pianificato dal capo delegazione FAI di Catania Maria Licata, con il prezioso contributo del gruppo giovani, capeggiato da Silvia Majorana.

 

Commemorazione dei defunti, come arrivare al Cimitero di Catania - Sicilia  Network

Si parte domani (a partire dalle 10.00 con visite di 45 minuti in programma fino alle 18.00) dall’ingresso monumentale principale, costituito dal corpo di fabbrica in stile neoclassico conosciuto dai catanesi come “I tre Cancelli”: da lì saranno i volontari dell’Associazione territoriale Guide Turistiche (presiedute da Giusy Belfiore), a guidare i visitatori tra lussuose edicole e cappelle private, dove si alternano molteplici stili architettonici – dal Gotico al Greco-Romano, passando per il Normanno e l’egizio – tra cupole, cuspidi, guglie e aiuole che si avvicendano tra tombe marmoree e monumenti funerari.

Fase2, martedì 5 maggio riaprono i cimiteri con accessi limitati »  Comunicati Stampa

Luoghi spesso poco noti o dimenticati, che meritano di essere vissuti e valorizzati: «In tantissime città del mondo – spiega Licata – gli spazi cimiteriali sono diventati veri e propri parchi urbani: giardini dove la relazione con il paesaggio è fortissima, nel rispetto del ricordo di chi non è più tra noi. Luoghi dove la morte incontra la vita, il passato rivive nel presente, e i più giovani possono avvicinarsi al ricordo degli avi, riscoprendo l’identità di questa città attraverso molteplici percorsi: “culturale”, che comprende storia e conoscenza; “spirituale” ed “etico”».

L’itinerario “I tre cancelli” rappresenta un’opportunità per vedere il cimitero di Catania con occhi diversi, immergendosi nella storia attraverso i mausolei degli “uomini illustri” e lasciando spazio alla memoria. “Illustri” sono coloro che si spendono per la collettività, la patria e la loro terra. Lungo il viale sono presenti sepolcri di lavoratori che hanno perso la vita in servizio e monumenti in onore di chi si è battuto a difesa dei propri valori, come i vigili del fuoco Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, deceduti nel 2018 nell’esplosione di un locale in via Garibaldi.

Periperi Catania - Cimitero di Catania - PeriPeri Catania

Due giorni che permetteranno ai cittadini di conoscere più a fondo le proprie origini: un’occasione per dare lustro a un luogo per tanti anni dimenticato, se non per coloro che lì si recano per ricordare i propri cari. L’inizio di quel processo di riqualificazione a cui sta lavorando da mesi l’Amministrazione Comunale del capoluogo etneo.

Domani alle 10.30, inoltre, appuntamento davanti la tomba di Giovanni Verga che verrà omaggiata dal FAI con un allestimento floreale realizzato in collaborazione con Radicepura.

Le Giornate d’Autunno proseguiranno il fine settimana successivo con “Le antiche Vie dei Castelli”.

Disco verde ad un progetto di riqualificazione e recupero del Parco di Aci Sant’Antonio, “un polmone ambientale”

L’interno del Parco di Casalotto -Aci Sant’Antonio – Foto  Ambra

Caruso e Scuderi : “Recuperare il Parco significa riscoprire la nostra storia, la nostra identità, riportare Aci Sant’Antonio al suo antico splendore”

 

Continua l’iter che porterà alla riqualificazione del parco di Casalotto di Aci Sant’Antonio: la Giunta Caruso ha approvato un provvedimento -la delibera numero 138 –  inerente il progetto di riqualificazione del Parco, delibera dove emerge la cifra di tre milioni e mezzo di euro che prevede il cofinanziamento da parte dell’Ente per un importo di un milione di euro (pari al 28,57% del totale), -come previsto -informa il Comune -nel DDG 175 del 2 marzo 2012-  legato all’accensione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti.
“Come detto più volte, questo è un progetto che riguarda ogni singolo cittadino santantonese – ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Scuderi – Recuperare il parco significa riportare il cuore di Aci Sant’Antonio al suo antico splendore, oltre che dare nuovamente ossigeno a quello che è un vero e proprio polmone ambientale”.

L’esterno della Cappella –  Foto Ambra

“Era nelle previsione di bilancio, pertanto adesso sono state attivate tutte le procedure tipiche per ottenere il mutuo che servirà per portare il progetto alla fase esecutiva – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – Una volta avuto il progetto esecutivo si potranno poi predisporre le gare e gli atti successivi. Questo – ha continuato – è un momento davvero importante per Aci Sant’Antonio: si tratta di riscoprire l’identità, riappropriarci della storia, perché Casalotto è la storia del nostro Comune”