Nuova ordinanza per garantire”il distanziamento sociale”

Una nuova ordinanza firmata dal ministro Speranza contenente nuove misure valevoli fino al 25 marzo

Roberto Speranza

 

“È necessario fare ancora di più- comunica il ministro Speranza- per contenere il contagio. Garantire un efficace distanziamento sociale è fondamentale per combattere la diffusione del virus. Il comportamento di ciascuno è essenziale per vincere la battaglia

Questo l’allargamento delle misure:

È vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici;

– Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;

– Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali;

– Restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro;

– Nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.

 

Aggiornamento coronavirus : salgono i decessi in Italia a 4032 ,positivi 37860 ,379 in Sicilia

Sono oltre 4032 i morti in Italia nell’epidemia di coronavirus. E’ altro triste e rituale comunicato di  Angelo Borrelli, commissario straordinario per l’emergenza. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 627 decessi. I soggetti attualmente positivi sono 37860 (se ne sono aggiunti 4670): 19185 sono in isolamento, 2655 sono in terapia intensiva (7% dei positivi). I guariti totali sono 5129, dopo gli ultimi 689. “Voglio ricordare che i deceduti sono” morti “con coronavirus, non per coronavirus. Come sapete l’Iss sta portando avanti un’indagine epidemiologica a riguardo..

Coronavirus in Sicilia, i casi sono 379Sono in crescita di 39, ricoverati in 210

 

Aggiornamento dalle ore 12 di oggi Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 4.468. Attualmente risultano positive 379 persone.

Risultano ricoverati 210 pazienti (27 a Palermo, 105 a Catania, 17 a Messina, 1 ad Agrigento, 11 a Caltanissetta, 18 a Enna, 6 a Ragusa, 17 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 42 in terapia intensiva, mentre 169 sono in isolamento domiciliare, venticinque guariti (11 a Palermo, 5 a Catania, 4 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna 1, quattro deceduti

 

ANCE CATANIA: “EDILIZIA: SI FERMA L’EUROPA”

 

Emergenza Covid-19, l’intervento del presidente dei Costruttori etnei Giuseppe Piana

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CATANIA –

I cantieri in Europa si fermano. Sbarre abbassate e cancelli chiusi in ogni Stato, da Est a Ovest, da Nord e Sud, nessun escluso: «Nonostante il ritardo nel contagio rispetto all’Italia di circa una settimana – sottolinea il presidente Ance Catania Giuseppe Piana – anche in Spagna, Francia e Belgio sono stati presi seri provvedimenti per supportare il settore delle costruzioni. A questi Paesi, presto, si aggiungerà anche la Germania, con la consapevolezza che è impossibile proseguire con i lavori in questa fase di emergenza».

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Ursula Von der Leyen ha assicurato-quale Presidente della Commissione Europea-gli aiuti agli Stati membri

«Dalla sospensione temporanea dei cantieri agli indennizzi per gli appaltatori (costi di manodopera, noleggio, assicurazione), queste misure sono necessarie per evitare e contenere la diffusione del virus – prosegue Piana – in una situazione di allarme e di crisi che trova riscontro nel deciso intervento della presidente della Commissione Europea: Ursula Von der Leyen ha assicurato infatti massima flessibilità sugli aiuti di Stato e maggiori garanzie e agevolazioni fiscali».

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Giuseppe Piana

Provvedimenti che, in Italia e in Sicilia, è necessario integrare rispetto alla manovra economica del premier Giuseppe Conte (25 miliardi di euro complessivi per far fronte allo stato di emergenza) e all’intervento dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, che ha sbloccato lo stato di avanzamento dei lavori (SAL): «Emblema di questo stato di crisi – conclude Piana – è lo “stop” categorico di alcuni dei cantieri più importanti a livello internazionale: tra questi figurano quello del Grand Paris, il più grande in corso in Europa, quello della Torino-Lione e quello altamente simbolico della ricostruzione della cattedrale di Notre Dame».

«Anche noi ci troviamo costretti a chiedere un provvedimento di sospensione dell’attività, fatte salve le situazioni di emergenza. Vorremmo continuare a lavorare ma non è più possibile. Non siamo nelle condizioni, nella maggior parte dei casi, di dare ai nostri lavoratori le giuste precauzioni e le dovute garanzie – conclude Piana – l’organizzazione del cantiere non è conciliabile con le disposizioni emanate, bisogna prenderne atto: basti pensare all’impossibilità di reperire i dispostivi di protezione individuale, a cui si aggiunge la difficoltà di assicurare i servizi di trasporto per il raggiungimento del cantiere di destinazione e di reperire le forniture per le limitazioni alla circolazione. Indubbiamente una richiesta inedita per un settore che rappresenta un asse importante per l’economia del Paese, ma tutto ciò espone lavoratori ed imprese a rischi assai gravi».

Sicilia: Ordinanza del governatore Musumeci “Niente più sport all’aperto, neppure da solo”

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Palermo 

Stretta in Sicilia per gli sportivi. Entra in vigore oggi  la nuova ordinanza firmata ieri sera dal Presidente della Regione Nello Musumeci per contenere il contagio del coronavirus nell’isola.

E’ un  provvedimento per prevenire e gestire l’emergenza epidemiologica del Covid-19 nell’Isola. Niente sport all’aperto,neppure da solo, chiusura domenicale dei negozi e uscita solo una volta al giorno “ma solo per le emergenze”.

Le Disposizioni riguardano la “pulizia” di strade e uffici pubblici, gli esercizi commerciali, le rivendite di tabacchi, il trasporto urbano, le attività sportive, le uscite da casa per gli acquisti. Ecco alcune delle novità. Viene sancito l’obbligo, da parte dei Comuni, di provvedere, qualora non lo abbiano già fatto, alla sanificazione delle strade del centro abitato, degli uffici pubblici e degli edifici scolastici. Attività che verranno cofinanziate dalla Regione. Aree a verde pubblico e parchi-gioco verranno chiusi.    

Nel commercio “non sarà ammesso l’ingresso nel territorio comunale dei venditori ambulanti al dettaglio provenienti da altri Comuni. Tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, a eccezione di farmacie di turno ed edicole, dovranno restare chiusi la domenica.
I sindaci potranno disporre la riduzione dell’orario di apertura al pubblico dei negozi, tranne di quelli che vendono prodotti alimentari e farmacie. Nelle rivendite dei tabacchi è vietato l’uso di apparecchi da intrattenimento e per il gioco”. .

 

I NON FORTUNATI SALGONO A 3405 IN ITALIA,4 IN SICILIA

      –MORIRE E NON AVERE NESSUN ACCANTO PER L’ULTIMO SALUTO-

 

I morti con Coronavirus nel mondo sono oltre 8.800, più di 218mila i contagi. Adesso il contagio veloce in Spagna, Germania
e Gran Bretagna

 

 

Salgono a 3405 i morti per coronavirus in Italia. Sono i dati diffusi da Angelo Borrelli, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus. I nuovi guariti sono 415, il totale è 4440. I nuovi pazienti positivi sono 4480, la cifra complessiva è 33190. Di queste, 14935 in isolamento domiciliare, 2249 sono in terapia intensiva. I decessi registrati oggi sono 427.

La situazione  in Sicilia è grave perchè  i casi accertati di coronavirus, sono in crescita, 58 di più rispetto a ieri, ma da diverse zone dell’Isola oggi   diversi sindaci, da Agrigento a Noto, passando per Piazza Armerina e Troina hanno comunicato di diversi casi registrati nelle rispettive città. Secondo alcune ipotesi di studiosi del settore forse il cosiddetto”picco” si raggiungerà entro due settimane ma resta in ogni caso imprevedibile perchè il virus è molto aggressivo e veloce nel contagio

Il quadro riepilogativo sopra riportato nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (giovedì 19 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Presidenza -Dip. Prot.civile -Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 3.961 sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 340 campioni (58 più di ieri).

Risultano ricoverati 179 pazienti (24 a Palermo, 91 a Catania, 16 a Messina, 2 ad Agrigento, 9 a Caltanissetta, 11a Enna, 3 a Ragusa, 15 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 36 in terapia intensiva, mentre 142 sono in isolamento domiciliare, quindici sono guariti (nove a Palermo, due ad Agrigento e Messina, uno a Enna e Ragusa) e quattro deceduti. L’ultimo decesso, per insufficienza cardiorespiratoria, è avvenuto a Enna: si tratta di un uomo di 82 anni con altre patologie , risultato positivo al tampone.

Coronavirus: “..la morte non è una variabile da poter controllare…” Il parere degli Psicologi

Il coronavirus , abbiamo detto, mette in ginocchio l’intero pianeta. Sembra una prova da far sottoporre all’uomo per le sue debolezze e i suoi errori.

La sua estensione è prossima anche in Paesi come l’Africa dove la Sanità è carente e lacunosa, non vi sono posti di terapia intensiva. Il modello italiano èpreso ad esempio da altri Paesi -come la Gran Bretagna- che aveva convinzioni diverse sul Covid 19.  Tutti a casa, a riflettere sul senso della vita, della sua bellezza e provvisorietà.   Oggi riportiamo un articolo-servizio specialistico di Serenella Pesarin -già ieri pubblicato su “Interris it” ed inviato -per cortesia- alla direzione di Sud Libertà.  Lo pubblichiamo volentieri ricordando in queste premesse un passo essenziale da non trascurare nella lettura e riflessione. E cioè:    ..”…….La sostanza intangibile di questo nemico, l’assenza di un corpo entro il quale identificarlo, l’inconsistenza di un oggetto statico da assumere come bersaglio, non solo mina le nostre certezze ma, al contempo, introduce una verità: il solo modo per vivere pienamente la vita è essere consapevoli che la morte non è un campione da poter oggettivare a dato scientifico; la morte non è una variabile da poter controllare entro un range statistico-descrittivo. La morte esula dall’approccio empirico e si pone, nel verso opposto, come ineludibile costante della specie umana e di ogni altra specie di vita. Solo prendendo atto di questa verità diviene possibile affrontare la morte con grande slancio vitale”.

R.L.

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di    Serenella Pesarin

Da quando il mondo occidentale ha iniziato ad estromettere il tema della Morte dalla narrazione quotidiana, la vita stessa è ripiegata su un eterno presente. Nell’arco della modernità l’uomo occidentale ha attribuito sempre maggior significato all’impatto emozionale dell’esperienza individuale, sottraendo significato alla mite, ma costante, ricerca della gioia collettiva. L’esclusione di quel limite esistenziale dettato dal ciclo meccanicistico nascitacrescita-morte ha privato l’Uomo Occidentale di una virtù che l’ha contraddistinto per molti secoli: l’accettazione della sua finitezza. Tale accettazione ha trovato il suo compimento prima nell’arte tragica dell’uomo greco e poi nell’umile e sconfinata bontà dell’uomo cristiano. Il primo ha legato indissolubilmente la vita alla bellezza, all’armonia della forme; il secondo ha proposto una vita lieve, ove la serena accettazione della morte introduceva alla gioiosa consapevolezza di terminare il cammino mondano nello stesso momento in cui accedeva alla rocca dell’essere ultimo, il regno di Dio.

Il mondo occidentale, assuefatto dal potenziamento illimitato della tecnica, dalla fame bulimica del consumismo, dall’idea di perfettibilità mai compiuta dell’individuo, ha assunto come imperativo della propria esistenza una convinzione del tutto illusoria: non potrà esserci un ente indefinito, un oggetto indeterminato, in grado di sconvolgere la propria quotidianità; in un vissuto quotidiano perfettamente codificato, organizzato entro un approccio scientifico, secondo i criteri dell’efficienza e della performance, niente e nessuno sarà in grado di introdurre una variabile capace di turbare profondamente l’esistenza umana e le innumerevoli certezze ad essa legata.

Oggi, la comparsa del Coronavirus smentisce questa convinzione e mette a nudo tutte le sue debolezze. La sostanza intangibile di questo nemico, l’assenza di un corpo entro il quale identificarlo, l’inconsistenza di un oggetto statico da assumere come bersaglio, non solo mina le nostre certezze ma, al contempo, introduce una verità: il solo modo per vivere pienamente la vita è essere consapevoli che la morte non è un campione da poter oggettivare a dato scientifico; la morte non è una variabile da poter controllare entro un range statistico-descrittivo. La morte esula dall’approccio empirico e si pone, nel verso opposto, come ineludibile costante della specie umana e di ogni altra specie di vita. Solo prendendo atto di questa verità diviene possibile affrontare la morte con grande slancio vitale. Solo attraverso questa piena consapevolezza diviene possibile opporsi ad essa con l’inaudito vigore che le antiche civiltà hanno narrato. Riconoscere l’inevitabiltà della morte è il primo fondamentale gesto per forgiare quella fermezza d’animo con la quale diviene possibile affrontarla. La consapevolezza della morte, intesa come limite posto dinnanzi all’esistenza sensibile, è il primo tratto che l’uomo deve percorrere per giungere a quella perfetta osmosi fra sentimenti contrastanti, in cui l’audacia e l’ardore, dinnanzi alla minaccia, sono temperati dalla ragionevolezza e dal buon senso. Solo in quest’ultimo caso la comunità è in grado di affrontare il pericolo che incombe senza cadere nell’avventatezza dell’uomo irrazionale e senza incappare nel tremulo spaesamento dell’uomo pavido.

L’essere umano è terrorizzato dall’idea della morte e del “limite”, al punto da arrivare a pretendere di ignorarlo o dimenticarlo, strutturando una profonda e distruttiva illusione di immortalità. Tale processo è estremamente pervasivo e disfunzionale, poiché, nel sopprimere la consapevolezza che il nostro futuro avrà una fine, inevitabilmente perderemo il valore di ciò che possediamo nel qui ed ora, il nostro presente. Questa dinamica di svalutazione intacca il modo in cui percepiamo noi stessi, il valore che diamo a chi abbiamo accanto, a ciò che abbiamo raggiunto e conquistato; nulla è abbastanza se non abbiamo coscienza del limite di ciò che possiamo ottenere.

Comprendere il significato della morte, fin da piccoli, aiuta a riflettere sul valore della vita. Basti pensare a quei bambini, che non sono coinvolti dai genitori nell’impatto con la morte inaspettata o prematura di figure affettive fondamentali.

E’ la paura dei piccoli o degli adulti? E’ la paura di entrambi. Solo attraverso un percorso di consapevolezza è possibile aiutare i bambini a dare un senso a ciò che accade attorno a loro, garantendo la sicurezza necessaria al loro processo di crescita. Assumere la piena consapevolezza dell’inevitabilità della morte è il solo modo di intraprendere un processo di maturazione in cui ritroviamo noi stessi.

La vita è in qualche modo eterna. La nostra anima appartiene alla vita e va oltre il percorso che inizia con la nascita e termina con la morte. Nasciamo senza alcuna esperienza personale, esistiamo, ci siamo, per dare un contributo alla vita.

Ecco perché dobbiamo difenderla e promuoverla in ogni fase, dal suo inizio al suo tramonto naturale, in tutte le condizioni di precarietà, ora più che mai, in questo tempo di incertezza e di spaesamento in cui si trova la nostra società.

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L’onnipotenza ci ha messo di fronte alla compiutezza dell’essere umano, alla sua impotenza. Le nuove tecnologie sembrava ci consentissero di dominare il mondo. Il narcisismo dell’Io regnava sul Noi, Antigone si affermava su Edipo, apparivamo liberi da ogni vincolo e vincenti su tutto.

Ora invece prevale la paura di ciò che non si riesce a controllare. Si avverte ora la necessità di un tempo e di uno spazio, il diritto e il dovere di fermarsi, poiché ciò che appariva remoto e lontano da noi si è palesato senza alcuna discriminazione. Scompaiono i confini, le gerarchie e affiora la necessità di non restare chiusi nel nostro egoico senso di onnipotenza, a causa del quale veniva meno ciò che prima appariva scontato: il contatto con l’altro. Esempio lampante di questa mancanza sono i nostri giovani; la speranza è che possano ritrovare il piacere di incontrarsi, di parlare guardandosi negli occhi. Riscoprire la necessità di prendersi cura dell’altro ci porta a distrarci dal nostro io per pensare al noi. Solo attraverso questo passaggio potremmo scoprire un io più autentico e consapevole. Forse questa pausa dall’irrefrenabile corsa verso il successo, verso il soddisfacimento dei propri bisogni, segnata da un fallimento esclusivamente personale, rappresenta un’occasione per tutti noi.

Ci rialzeremo, è certo, ma, nel frattempo, riscopriamo il piacere di stare in con-tatto. Affidiamoci al sorriso dei bambini; quel sorriso che abbiamo affidato ad un tablet. Volgiamo gli sguardi ai nostri familiari, riscopriamo il piacere di leggere un buon libro. E’ tempo di fermarsi. Ripartiamo dai nostri bambini, il nostro futuro. Ripartiamo dall’educazione, dal rispetto per la dignità umana, rimettendo al centro la persona con le sue fragilità, i suoi limiti, le sue paure e le sue emozioni. Solo così potremmo uscire da quella sterile, seppure pervasiva e imperante, modalità comportamentale per costruire insieme, ma tutti insieme, una polis che sia protesa al bene comune.

Il nostro monito è di esaltare la vita, utilizzare tutti i colori dell’arcobaleno per colorarla, superando l’inverno del panico e l’angoscia in cui tutti siamo caduti.

Serenella Pesarin, Sociologa, Psicologa – Psicoterapeuta, esperta nel settore penale e minorile, Presidente ” Consolidal sezione romana”

Valentina Pirrò, Psicologa – Psicoterapeuta, Criminologa e Socio Fondatore “Consolidal Sezione Romana”

Alessandro Ugo Imbriglia, Sociologo e Socio Fondatore “Consolidal Sezione Romana”

Simona Montuoro, Psicologa – Psicoterapeuta, Segretario “Consolidal Sezione Romana”

Assunta Zaffino, Psicologa – Psicoterapeuta, Rappresentante delle donne e Segretario Nazionale “Consolidal sezione Romana”

SIBEG COCA-COLA: POTENZIAMENTO TERAPIA INTENSIVA OSPEDALE SAN MARCO DI CATANIA

 

Emergenza Covid-19 e solidarietà


L’azienda siciliana dona 80mila euro a nome di tutti i suoi lavoratori


CATANIA 

Un ecografo mobile di ultima generazione, sette carrelli per la terapia intensiva, un sistema di raccolta parametri vitali e tablet per il supporto psicologico di tutti quei degenti in isolamento che non possono introdurre i telefoni nei reparti e che non possono avere contatti con i propri familiari.

La donazione della siciliana Sibeg Coca-Cola mira dritto alle esigenze dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico-Vittorio Emanuele” di Catania (presidio ospedaliero San Marco), attraverso l’acquisto diretto di apparecchiature e dispositivi medico-diagnostici per i reparti di Terapia Intensiva e Rianimazione.

«Sibeg a nome di tutti i suoi lavoratori – spiega l’Ad Luca Busi (nella foto)– ha sentito l’esigenza di contribuire fattivamente alle esigenze del territorio, per fronteggiare l’emergenza Covid-19: lo abbiamo fatto nell’ottica di responsabilità sociale che ha sempre contraddistinto la nostra azienda, ma anche e soprattutto per lanciare un messaggio forte di speranza e di fiducia per il futuro. Ci rialzeremo presto, più forti di prima».

Sibeg ha donato 80mila euro, cercando di accelerare i tempi e attivando direttamente il proprio ufficio acquisti per avere in pronta consegna i dispositivi utili segnalati dalla direzione dell’azienda ospedaliera: «Con l’acquisto diretto potremo consegnare a stretto giro le apparecchiature per il potenziamento della terapia intensiva – sottolinea Busi – colgo l’occasione per ringraziare contestualmente anche tutti i nostri lavoratori che, con le misure di sicurezza adeguate, stanno continuando la turnazione per garantire la produzione: il vero valore della nostra azienda sono le persone che vi lavorano, che con il loro senso di responsabilità e con dedizione stanno reagendo con coraggio a questa situazione».

«Questa donazione è un gesto di stima, solidarietà e grande rispetto nei confronti di tutti coloro che in questi giorni stanno affrontando in prima linea questa dura battaglia contro il virus: i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari del capoluogo etneo. A loro va tutta la nostra ammirazione – conclude Busi – con l’auspicio che presto ritorneremo tutti alla normalità. Con più energia di prima. Con maggiore consapevolezza, forza e orgoglio».

Aggiornamento Covid -19: Catania, 131 casi positivi

 

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Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 12 di oggi (mercoledì 18 marzo), così come segnalati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

In totale sono 282 i casi positivi registrati dall’inizio, di cui 129 ricoverati (29 in terapia intensiva), 138 in isolamento domiciliare, dodici guariti e tre deceduti. Questa la divisione nelle varie province: Agrigento, 24; Caltanissetta 6; Catania, 131; Enna, 8; Messina 16; Palermo, 47; Ragusa 6; Siracusa, 28; Trapani, 16.

Aggiornamento COVID 19 in Sicilia- Ricoverati 53 pazienti a Catania

 

Coronavirus in Sicilia, i contagiati sono 237Solo 24 più di ieri, 114 ricoverati, 8 guariti

 

Il quadro sopra è aggiornato alle ore 12 di oggi, 17 marzo.     La Regione tramite il dipartimento competente informa che i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 2.916, e sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 237 campioni (24 più di ieri)

Risultano ricoverati 114 pazienti (21 a Palermo, 53 a Catania, 10 a Messina, 2 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 6 a Enna, 2 a Ragusa, 10 a Siracusa e 7 a Trapani) di cui 28 in terapia intensiva, mentre 112 sono in isolamento domiciliare, otto sono guariti (tre a Palermo, due ad Agrigento, uno a Enna, Messina e Ragusa) e tre deceduti.

UN NUOVO MODELLO DI AUTOCERTIFICAZIONE SUL CORONAVIRUS: “FERMARSI AL POSTO DI BLOCCO”

 

Una modifica integrativa è stata operata sul nuovo modello di autocertificazione da parte del Viminale. Il nuovo modello da utilizzare per le autodichiarazioni  contiene infatti una nuova voce con la quale l’interessato deve autodichiarare di non trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 1, comma 1 lett c) del Dpcm 8 marzo 2020 che – come è noto – reca un divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus Covid 19

Ad un posto di blocco, un carabiniere intima l'ALT ad un automobilista.

Tutti devono fermarsi al posto di blocco.”Spesso, – afferma il Comando generale dei Carabinieri che ha emesso un comunicato a riguardo- non si tratta di malviventi ma di comuni cittadini, soprattutto giovani, che avendo dimenticato la patente o il libretto di circolazione del veicolo, “decidono di forzare” il dispositivo di controllo.

Bisogna ricordare che questi servizi di controllo sono utili per la tutela della sicurezza di tutti i cittadini e per la prevenzione dei reati.
I Carabinieri e gli altri componenti delle Forze dell’Ordine, infatti, effettuano controlli di routine su persone soprattutto per finalità di prevenzione piuttosto che repressive e punitive.
 Perciò è necessaria la massima collaborazione da parte di tutti, automobilisti e motociclisti, anche nei casi in cui non si è in regola: il controllo delle Forze dell’Ordine non è da temere.
Invece, non ottemperando all’ordine di fermarsi di un operatore Carabiniere o della Polizia ci si espone a ben più gravi conseguenze e può generare situazioni di pericolo anche sotto il profilo dell’incolumità personale, propria e degli altri “.

Il nuovo modello prevede anche che l’operatore di polizia controfirmi l’autodichiarazione, attestando che essa viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante.  Chi viene fermato dalle forze dell’ordine  viene esonerato dall’onere di allegare all’autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità del quale si dovrà annotare il numero visibile sul documento e/o Patente di guida.

Naturalmente si potrà utilizzare pure  il vecchio modulo operando la rettifica integrativa anche manualmente e con la controfirma accanto..