Dopo poco più di undici ore di viaggio il Papa è arrivato all’aeroporto di Bangkok accolto dalle autorità politiche e religiose. Subito dopo il trasferimento in nunziatura per il pranzo e il riposo. I primi appuntamenti a partire da domani, presso il Palazzo del Governo e poi alla dimora storica dei monaci thailandesi e del loro Patriarca supremo
Con l’arrivo a Bangkok, alle 12.02 (le 6.02 in Italia) , ha avuto inizio il 32esimo viaggio apostolico di Papa Francesco,un viaggio lungo e impegnativo che lo vedrà fino al 23 novembre in Thailandia e poi in Giappone fino al 26. Confermare nella fede il piccolo gregge di fedeli, sostenere il dialogo e l’incontro interreligioso e promuovere la pace e la tutela della vita e dell’ambiente, sono le linee guida del successore di Pietro che in entrambi i Paesi segue le orme dell’amato Giovanni Paolo II.
PAPA FRANCESCO ACCOLTO DA SUOR ANA ROSA SIVORI
Il Pontefice è stato accolto da un membro del Consiglio della Corona e sei autorità del Paese del sud est asiatico, insieme ai vescovi e a 11 bambini con i tipici abiti tradizionali, rappresentanti delle diocesi presenti sul territorio, in cui i cattolici sono poco più di 300 mila. . Ad accoglierlo allo scalo di Bangkok anche la cugina suor Ana Rosa Sivori, 77 anni, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che farà da interprete al Papa in alcuni incontri in terra thailandese.
La prima intensa giornata di Francesco a Bangkok si completerà nel pomeriggio thailandese, con la visita privata al Re e con la prima Messa, nello stadio Nazionale di Bangkok, che può ospitare 65 mila persone.
Venerdì 22 novembre sarà una giornata dedicata innanzitutto all’incontro con sacerdoti, religiosi, seminaristi e catechisti, e poi con i vescovi tahilandesi e asiatici, che aspetteranno il Papa nella parrocchia di San Pietro e nell’attigua Chiesa del Santuario intitolato al beato Nicolas Bunkerd Kitbamrung. Gli ultimi due appuntamenti saranno invece l’incontro con i leader cristiani e di altre religioni, quando in Italia saranno le 9,20 del mattino, e poi la Santa Messa con i giovani nella cattedrale dell’Assunzione di Bangkok. Il 23 novembre quindi il trasferimento in Giappone.Un viaggio molto impegnativo e significativo dunque.
Confermato l’ergastolo per l’ex Pac Cesare Battisti. La prima sezione penale della Corte di Cassazione, infatti, dopo l’udienza in camera di consiglio, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Difesa del terrorista contro l’ordinanza con cui, il 17 maggio 2019, la Corte di assise di appello di Milano aveva negato la commutazione della pena dell’ergastolo in quella di trent’anni di reclusione.
“Le questioni sollevate con il ricorso – secondo un Comunicato Stampa della Suprema Corte – concernevano la persistente efficacia dell’accordo di commutazione della pena stipulato tra le Autorità italiane e brasiliane, in vista dell’estradizione dal Brasile, poi non avvenuta, nonché la legittimità della procedura culminata nell’espulsione del condannato dalla Bolivia. La Corte di Cassazione ha ritenuto corretta la decisione del Corte di assise di appello”.
– Il mandamento mafioso di Brancaccio è in corso di smantellamento da parte della Polizia di Stato che ha già notificato sequestri e eseguiti nove arresti. Le persone coinvolte nell’inchiesta sono accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio, danneggiamento fraudolento di beni assicurati ed altro.
Le indagini provengono dalla Direzione – Dda della Procura di Palermo che ha disposto il fermo dei presunti esponenti del mandamento mafioso di Brancaccio, Corso dei Mille e Roccella.
“Accanto agli storici interessi per le rapine e lo spaccio di droga, – sottolineano gli investigatori – è emerso anche l’interesse della mafia verso il lucroso mercato delle truffe assicurative, realizzate attraverso i cosiddetti «spaccaossa» e il «sacrificio» di vittime scelte in contesti sociali degradati. Si tratta di un fenomeno già scoperto dalla polizia di Stato nei mesi di agosto 2018 e aprile 2019, che portò all’arresto di decine di persone
A beneficiare delle laute liquidazioni del danno, conseguenti a finti incidenti, erano le casse di Cosa Nostra che introitavano grosse somme dedotte le «spese» di poche migliaia di euro da destinare agli altri protagonisti della truffa. Nell’ambito dell’operazione sono in corso anche sequestri di beni mobili ed immobili.
Non c’è pace a Honk Kong . Pronti alla battaglia civile oltre un centinaio gli studenti asserragliati da domenica all’interno del Politecnico di Honk Kong. Si apprende che la polizia ha fatto irruzione nell’edificio del Politecnico in cui si trovavano oltre 200 manifestanti pro democrazia. Lancio di gas lacrimogeni, scontri e un grande incendio all’interno dell’edificio. Il bilancio è di una quarantina di feriti, alcuni in gravi condizioni. Centinaia gli studenti arrestati – L’informazione proviene dalla responsabile del governo dell’ex colonia britannica, Carrie Lam, che ha invitato i manifestanti ad “arrendersi, uscendo in modo pacifico e seguendo le istruzioni della polizia”.
Lam ha assicurato che il suo governo sta cercando “una soluzione pacifica” al confronto tra i dimostranti e la polizia, che negli ultimi due giorni ha provocato decine di feriti.
Da domenica, circa 600 studenti hanno lasciato l’università situata nell’area di Hung Hom, tra questi 200 minori che si sono consegnati questa mattina alle forze dell’ordine.Cento studenti trattenuti dai militari . A loro è stato concesso di tornare a casa dopo un controllo dei documenti, ma Lam non ha escluso che possano comunque essere perseguiti.
L’ex Presidente della Regione, personaggio antimafia, è finito ancora nei guai: l’accusa stavolta è pesante,corruzione
PALERMO –
Rosario Crocetta nei guai giudiziari .Il gup di Palermo ha rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione l’ex governatore siciliano . Il procedimento nasce dall’inchiesta sull’armatore trapanese Ettore Morace. Il giudice si è dichiarato incompetente per territorio per tutti gli altri imputati tra cui l’ex sottosegretario Simona Vicari, anche lei indagata per corruzione.
Il presidente della Regione sarebbe indagato in un filone d’indagine che riguarda un finanziamento di circa 5 mila euro fatto da Morace al movimento Ripartesicilia di Crocetta. Inoltre, il nome di Crocetta, viene fatto pure quando, secondo Morace che parla con un altra persona al telefono, avrebbe avuto pagati dagli armatori un viaggio e un soggiorno in una isole delle Eolie. Circostanza sempre smentita da Crocetta.
Si apprende pure che il presidente Crocetta ha puntualmente smentito ogni accusa di aver procurato vantaggi a Morace. L’ex presidente della Regione in passato si è sempre chiesto quale potesse essere l’atto amministrativo che avrebbe garantito un vantaggio a Morace, se dai 91 milioni e 500 mila euro del 2013 si è passati ai 66 milioni e 500 mila euro del 2017, facendo risparmiare alle casse regionali circa 78 milioni in cinque anni.
Nel giugno del 2014,Elemento di difesa ma non considerato rilevante dal tribunale Crocetta, insieme con l’assessore alle Infrastrutture dell’epoca, Nico Torrisi, presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo sui collegamenti marittimi e gare gonfiate..
Tempo tranquillo oggi in Sicilia e nel Sud . Grandi quantità d’acqua sotto forma di nubifragi. si riverseranno invece nel Lazio e nelle aree costiere.
Domani,-avverte il Meteo -” sin dalle primissime ore, ci aspettiamo rovesci temporaleschi molto intensi su Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia con neve sull’arco alpino oltre i 1000/1200 metri di quota”
Successivamente il maltempo si estenderà ai settori tirrenici del Centro Sud, con possibili forti rovesci a Roma e Napoli, nonché sulla Sicilia. Purtroppo le previsioni indicano ancora la possibilità di acqua alta a Venezia anche a causa dei forti venti di Scirocco.
Tra la giornata di mercoledì 20 e la prima parte di giovedì 21 ci sarà invece una pausa con il ritorno di generose a provvidenziali schiarite su buona parte del Paese ad esclusione di basso Lazio, Campania e Calabria dove saranno ancora possibili piovaschi sparsi in un contesto di forte variabilità. Ma questa pausa dalle ormai continue avverse condizioni meteorologiche sembra risulterà solo una tregua per il possibile ritorno delle piogge su vaste aeree del Paese.
Sarete traditi, odiati, uccisi.. ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto…Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. E’ il cuore del Vangelo di SLuca che anima questa penultima domenica dell’anno liturgico e che racchiude il discorso di Gesù sulla “fine dei tempi”, col suo duplice volto: distruzione e rassicurazione.
Osserva così Papa Francesco nella riflessione prima dell’Angelus, dopo essersi soffermato pure nell’omelia della Messa per la Giornata Mondiale dei Poveri in San Pietro, per sottolineare la chiamata di ciascuno a vivere le alterne vicende della storia, forti della speranza in Dio e rispondendo, come hanno fatto i martiri, “all’odio con l’amore e all’offesa con il perdono”.
DOBBIAMO AVERE FEDE IN “COLUI CHE CONOSCE IL FINE ULTIMO DELLE COSE“
La “perseveranza” di cui parla l’Evangelista è infatti, per il Papa, la speranza, è la fede in “Colui che conosce il fine ultimo delle cose” e che custodisce e guida la storia piegando le forze del male. Gesù si trova davanti all’imponente e splendido tempio di Gerusalemme e profetizza ai discepoli, che di tutta quella bellezza non resterà nulla. Ma questo sottolinea il Pontefice, non è tanto la fine della storia quanto il fine, e lo si capisce dalle due immagini contrastanti che Gesù usa. La prima è lo scenario catastrofico che segnerà la storia con guerre e calamità contro il creato e l’umanità; la seconda è la rassicurazione “Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”, che dice l’atteggiamento che il cristiano deve assumere nel vivere una storia simile:
È l’atteggiamento della speranza in Dio, che consente di non lasciarsi abbattere dai tragici eventi. Anzi, essi sono «occasione di dare testimonianza». I discepoli di Cristo non possono restare schiavi di paure e angosce; sono chiamati invece ad abitare la storia, ad arginare la forza distruttrice del male, con la certezza che ad accompagnare la sua azione di bene c’è sempre la provvida e rassicurante tenerezza del Signore. Questo è il segno eloquente che il Regno di Dio viene a noi, cioè che si sta avvicinando la realizzazione del mondo come Dio lo vuole.
Dio conduce l’esistenza dell’uomo e lo chiama a diventare testimone di pace
E’ il Signore dunque – afferma Papa Francesco – a condurre la nostra esistenza e a “conoscere il fine ultimo delle cose e degli eventi”. Da qui la chiamata che Francesco fa risuonare per tutti i cristiani, sull’esempio dei martiri: “collaborare alla costruzione della storia diventando anche noi operatori di pace e testimoni di speranza nella salvezza e nella risurrezione futura”.
La fede ci fa camminare con Gesù sulle strade tante volte tortuose di questo mondo, nella certezza che la forza del suo Spirito piegherà le forze del male, sottoponendole al potere dell’amore di Dio. L‘amore è superiore, l’amore è oltre – potente, ha la potenza, perchè è Dio. Dio è amore. Ci sono di esempio i martiri cristiani, i nostri martiri, i martiri cristiani anche dei nostri tempi, che sono più dei martiri del principio, i quali, nonostante le persecuzioni, sono uomini e donne di pace. Essi ci consegnano una eredità da custodire e imitare: il Vangelo dell’amore e della misericordia. Questo è il tesoro più prezioso che ci è stato donato e la testimonianza più efficace che possiamo dare ai nostri contemporanei, rispondendo all’odio con l’amore, all’offesa con il perdono.
E questo può essere tradotto anche nella vita quotidiana, dice il Papa parlando a braccio. Il dolore che sentiamo – spiega- va vinto col perdono e anche quando ci sentiamo odiati dobbiamo pregare con amore per chi ci odia. Sia la Vergine Maria – è l’invocazione finale del Pontefice – a “sostenere il nostro cammino di fede quotidiano, alla sequela del Signore che guida la storia”.
Non essere indifferenti alle persone sofferenti
Nelle parole al termine dell’Angelus poi, Papa Francesco saluta, sollecitando il lungo applauso dei fedeli presenti in Piazza San Pietro, la beatificazione avvenuta ieri in Ecuador, di Padre Emilio Moscoso, sacerdote martire gesuita, un “apostolo della preghiera” che può “sostenere il nostro cammino di fede e testimonianza cristiana”. Quindi torna sull’odierna Giornata Mondiale dei Poveri col pensiero rivolto a quanti nelle parrocchie del mondo hanno promosso eventi solidali, e ai medici che in Piazza San Pietro, al presidio sanitario, si prestano alla cura dei più sofferenti:
Ringrazio per tante iniziative in favore della gente che soffre, dei bisognosi e questo deve testimoniare l’attenzione che non deve mai mancare nei confronti dei nostri fratelli e sorelle. Ho visto recentemente, pochi minuti fa, alcune statistiche di povertà: fanno soffrire. L’indifferenza della società verso i poveri … Preghiamo.
Catania, confronto tra Consiglio Notarile e Ordine forense sui diritti reali
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MEDIAZIONE CIVILE, «MAGGIORE COORDINAMENTO TRA NOTAI E AVVOCATI PER SUPERARE LE CRITICITÀ»
Migliorare l’efficacia degli accordi per la trascrizione nei registri immobiliari
CATANIA –
Atti di divisioni ereditarie e usucapione: questi i casi più frequenti di mediazione civile per i quali è richiesto l’intervento del notaio, chiamato a controllare la legalità sostanziale dell’accordo e soprattutto a trascriverlo nei registri immobiliari. Un passaggio fondamentale senza il quale la conciliazione raggiunta tra le parti sarebbe nulla, e su cui il Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone e l’Ordine etneo degli Avvocati hanno voluto confrontarsi in un incontro dedicato, al fine di affrontare insieme le soluzioni alle criticità che emergono nella pratica quotidiana.
«Dopo aver maturato esperienza nell’istituto della mediazione, a dieci anni dalla sua entrata in vigore, noi professionisti sentiamo l’esigenza di fare il punto della situazione su alcuni aspetti operativi, confrontando i differenti punti di vista e ponendo al centro la figura del mediatore. Oggi vogliamo avviare un percorso virtuoso di collaborazione, per poter raggiungere nei procedimenti gli standard qualitativi ottimali, e dunque perseguire l’obiettivo cardine della semplificazione processuale», ha sottolineato il presidente del Consiglio Notarile Andrea Grasso in occasione dell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio (15 novembre) e che ha visto un’ampia partecipazione delle due categorie professionali etnee. Presente anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Rosario Pizzino, il quale ha sottolineato come l’approccio della classe forense all’istituto della mediazione si sia evoluto da un iniziale scetticismo a una fattiva organizzazione culminata con la costituzione dell’Organismo di Conciliazione del Foro di Catania.
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Ha introdotto e coordinato i lavori il presidente dello stesso Organismo Riccardo Liotta. La media annuale dei casi di mediazione civile si attesta sui 1400, di cui la metà rientra tra le fattispecie che prevedono il trasferimento di diritti reali, cioè quei diritti soggettivi che attribuiscono al titolare un potere immediato e assoluto sulla cosa. Si tratta dei procedimenti che a conclusione richiedono l’intervento del notaio. Succede tuttavia che alcuni accordi non raggiungono la trascrizione notarile perché presentano vizi di forma, come sottolineato dai tre relatori dell’incontro: l’avvocato Santi Pierpaolo Giacona, e i notai Maristella Portelli e Donata Galeardi.
«Lo scopo del confronto di oggi ha una valenza altamente pratica e costruttiva: approfondire gli interventi legislativi in materia per migliorare il coordinamento tra chi deve redigere il verbale di accordo e chi deve trascriverlo nei registri immobiliari» ha sottolineato il notaio Portelli; «D’altronde le nostre due categorie professionali sono mosse da un comune spirito giuridico – ha aggiunto il notaio Galeardi – lo stesso che ci motiva a non concludere qui il dibattito, piuttosto ci spinge a continuarlo con nuovi incontri futuri».
Focus di commercialisti, avvocati e giudici fallimentari di Catania sul nuovo Codice
CRISI D’IMPRESA: MISURE D’ALLERTAPER UNA “SECONDA POSSIBILITÀ” AGLI IMPRENDITORI
Obblighi di controllo per una riforma normativa che è innanzitutto culturale
CATANIA –
«Una novità che investe in pieno il mondo delle imprese e che rappresenta un importante cambiamento culturale»: così Giorgio Sangiorgio, presidente dei Commercialisti di Catania, ha definito il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, al centro di una serie di incontri – organizzati dagli Ordini etnei dei Commercialisti e degli Avvocati e dal Centro Studi Diritto fallimentare di Catania, in collaborazione con il Tribunale Civile di Catania, IV sezione fallimentare – per approfondire i diversi aspetti della nuova normativa approvata lo scorso gennaio. Tra le disposizioni che entreranno in vigore il 15 agosto 2020, in attesa dei decreti correttivi, vi sono le misure di allerta per la composizione della crisi, focus del primo degli appuntamenti tenutosi ieri (15 novembre) all’Hotel Baia Verde di Acicastello. «Si tratta della parte più rilevante della riforma – ha sottolineato Sangiorgio, che ha coordinato i lavori – perché rappresenta lo spirito di questo nuovo impianto normativo: una prospettiva che va a supporto dell’imprenditore, volta a una “seconda possibilità”, nell’ottica di considerare la situazione di crisi non come patologica, ma costruendo un sistema di misure per intercettarne i segnali e rimediare per tempo».
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Tra gli strumenti previsti dalla normativa per realizzare una «fotografia completa della situazione debitoria», le certificazioni dei crediti delle Pubbliche amministrazioni, sulle quali ha fornito una panoramica – con particolare riferimento agli enti previdenziali – PierLuigi Tomaselli, coordinatore dell’Ufficio legale metropolitano Inps di Roma. Un’analisi – ha detto – che corre su un «doppio binario con diverse finalità: quello della certificazione, per rappresentare al giudice la posizione debitoria dell’impresa nella procedura concorsuale, e quella dell’informazione, che mira a mettere il giudice nella condizione di conoscere la posizione debitoria allo stato in cui si presenta».
Sulla priorità delle misure di allerta nel contesto normativo nazionale e comunitario si è focalizzato l’intervento di Lucia De Bernardin, giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Catania. Si tratta di «meccanismi ideati per intercettare tempestivamente i segnali di crisi, segnalare problemi di liquidità e arrivare a una ristrutturazione dell’impresa». Seppur sulle modalità di attivazione dell’allerta il quadro del legislatore sia ancora non totalmente definito, De Bernardin ha sottolineato, nel caso dell’Italia dove sono prevalenti le Pmi, il ruolo dei consulenti nell’impostare un migliore e più ordinato monitoraggio e controllo della gestione delle imprese».
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Per verificare che i bilanci delle imprese siano “in regola” – tramite procedure interne o affidate a studi professionali esterni – sono stati individuati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili cinque indici d’allerta, illustrati da Maurizio Stella, segretario dell’Ordine etneo. Si tratta di «indicatori interni ed esterni – ha precisato – che segnalano squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa». Rilevano parametri quali la sostenibilità dei debiti in relazione ai flussi di cassa, i ritardi nei pagamenti, le prospettive di continuità aziendale. Sottoposti a verifiche trimestrali, nel dettaglio si elencano: l’indice di sostenibilità degli oneri finanziari (in termini di rapporto tra oneri finanziari e fatturato), l’indice di adeguatezza patrimoniale (rapporto tra patrimonio netto e debiti totali), l’indice di ritorno liquido dell’attivo (rapporto tra cash flow e attivo), l’indice di liquidità (rapporto tra attività a breve termine e passivo a breve termine); l’indice di indebitamento previdenziale e tributario (rapporto tra l’indebitamento previdenziale e tributario e l’attivo). Applicati su un campione test di 180mila imprese, dall’analisi statistica si rilevano 18mila imprese insolventi tra quelle esaminate nell’arco di cinque anni.
ARCHIVIATA LA POSIZIONE DEL COMMERCIALISTA DARIO SCELFO
«Chiarito in modo inequivocabile il mio ruolo di consulente aziendale
da sempre svolto nel pieno rispetto della legge e dell’etica professionale»
CATANIA
– Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Giovanni Cariolo, ha accolto la richiesta di archiviazione del Pm per le accuse – emerse a gennaio nell’ambito dell’inchiesta “Gancio” – a carico del dottore commercialista e consigliere dell’OrdineDario Scelfo, coinvolto per presunti accessi abusivi al sistema informatico di Riscossione Sicilia.
«Ero certo dell’operato della magistratura che ha permesso di chiarire in modo inequivocabile la mia posizione di consulente – spiega il dott. Scelfo, assistito dall’avv. Walter Rapisarda – ho interloquito con Riscossione Sicilia nell’ambito del mio ruolo di commercialista, per avere informazioni circa un pignoramento notificato ad una società cliente del mio studio, nonostante l’avvenuta presentazione della domanda di rottamazione dei ruoli, e a fronte di formale diffida. Ciò è avvenuto per acquisire informazioni professionali che erano legittimamente nella disponibilità del richiedente. L’inchiesta col suo clamore mediatico ha determinato gravissimi contraccolpi professionali, ma finalmente l’iter è giunto alla sua conclusione, dimostrando la liceità del mio operato. Ho sempre ribadito la mia estraneità ai fatti e la fiducia nella magistratura mi ha dato ragione: l’epilogo di questa vicenda restituisce dignità e decoro al mio impegno da sempre svolto nel pieno rispetto della legge e dell’etica
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