EDILIZIA SANITARIA, COMPETENZE E INNOVAZIONE SICILIANE A MALTA

 

L’impresa catanese Sirimed firma l’opera strategica “Barts Medical School” di Gozo

 

Inaugurata stamattina struttura all’avanguardia dal punto di vista strutturale ed energetico

Porta la firma dell’impresa di costruzioni siciliana Sirimed la “Barts Medical School di Gozo”, la nuova struttura sanitaria voluta a Malta dalla Queen Mary University of London. Una committenza importante, per la realizzazione di un’università odontoiatrica che Sirimed ha concretizzato in 16 mesi – “chiavi in mano” – su una superfice di 8.500 mq e su quattro livelli, con annessi locali tecnici.

«Siamo davvero orgogliosi di aver realizzato questa importante opera – ultimata in tempi record – che è in linea col nuovo contesto globale, dove l’attenzione ai consumi e alla produzione di energia diventa di fondamentale importanza per realizzare un’edilizia sostenibile e all’avanguardia», ha affermato il presidente di Sirimed Giuseppe Rifici, durante l’inaugurazione dell’opera all’interno del complesso ospedaliero di Victoria, capoluogo di Gozo. «Un ambizioso progetto di internazionalizzazione che ci rende orgogliosi di esportare le competenze di professionisti siciliani, perseguendo un obiettivo di sviluppo responsabile e sostenibile nel settore edile».

Specializzata in costruzioni del settore sanitario, con esperienza pluridecennale e attenzione ai processi innovativi tecnologici, Sirimed ha ricevuto la commessa della struttura maltese dalla società americana Steward Healthcare Company, leader mondiale nella gestione della sanità privata. «L’edificio della “Barts Medical School” è stato realizzato utilizzando una struttura prefabbricata mista acciaio-calcestruzzo, altamente efficiente dal punto di vista costruttivo, sia per le tempistiche che per le capacità strutturali relativamente agli eventi sismici – ha spiegato l’amministratore delegato di Sirimed Giuseppe Manno – inoltre, tutti i materiali utilizzati sono ad alta efficienza prestazionale in termini di isolamento termoacustico». Il risultato raggiunto rispetto alla sostenibilità ambientale parte fin dalla scelta dei materiali: dall’isolamento dell’involucro esterno ai solai. Anche le pitture sono ad alta rifrazione così da diminuire l’uso dell’illuminazione artificiale, e gli impianti sono interamente automatizzati.

Al piano terra sono ubicati la hall, un auditorium di 140 posti, la biblioteca, due aule informatiche, due aule didattiche (con un sistema di pareti mobili che può consentire fino a 120 posti a sedere) e gli uffici amministrativi. Al primo piano invece si trovano altre aule, i laboratori didattici e le aule per esercitazione con otto postazioni mediche. Qui e in tutte le aree didattiche comuni è stato installato un sistema Audio Induction Loop che, tramite un loop di frequenze, consente di seguire le lezioni anche a persone con gamma di udito ridotta. Il secondo piano accoglie la direzione, la sala riunioni, e gli uffici didattici; mentre il terzo piano è dedicato all’area ristorazione.

«La presenza da oltre 30 anni sul mercato e le consolidate esperienze – ha concluso Rifici – rappresentano le solide basi che hanno permesso a Sirimed di intraprendere negli ultimi anni un ambizioso progetto di espansione all’estero, volto a cogliere le opportunità di nuovi mercati grazie alla creazione di un ponte professionale che ha premiato l’impegno e le competenze made in Sicily».

CATANIA CHE AFFONDA: LA PROCURA METTE IN LUCE I REATI DI FALSO E LO SFACELO DEGLI EX GOVERNANTI DI CATANIA

Dissesto del Comune di Catania, la Lega: "Bianco ritenuto colpevole eppure  esulta" - Giornale di Sicilia

La Procura, di Catania su disposizione del Procuratore Aggiunto Agata Santonocito e del pm Fabio Regolo stamane  ha provveduto a notificare, tramite la G.di Finanza decine di avvisi di garanzia per il bilancio previsionale del Comune per gli anni che vanno dal 2013 al 2018,

Gli avvisi di garanzia a conclusione delle indagini sarebbero nel complesso 36 e riguarderebbero  ex amministratori, funzionari e capi della Ragioneria. Fra i destinatari c’è anche l’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco.    Rinviati a giudizio gli ex assessori Luigi Bosco, Saro D’Agata, Fiorentino Trojano, Giuseppe Girlando, Orazio Licandro, Angela Mazzola, Salvo Di Salvo, Marco Consoli assessore e vicesindaco: e inoltre dirigenti ed ex dirigenti Ettore Di Salvo, Pietro Belfiore, Salvatore Nicotra, Alessandro Magnani, Angelo Greco e Orazio Palmeri.     Lo sfacelo di Catania non poteva passare inosservata come speravano i governanti del Comune etneo. L’attenzione e le minuziose indagini della Procura condotte dalla dottssa Agata Santonocito hanno portato c osì a questa conclusione: gli ex amministratori andranno per ora alla sbarra a rispondere dei reati contestati loro nell’avviso di garanzia.

Accusa contestata :  reato di falso in bilancio per il 2013.  Ma arriva anche la resa dei conti per  tutti gli altri assessori in carica dal 2014 al 2018 nell’amministrazione guidata dall’ex ministro dell’Interno. Nel mirino del pool della Procura che si occupa dei reati nella pubblica amministrazione figurerebbero anche i nomi dei revisori dei conti allora in carica, Natale Strano, Calogero Cittadino e Fabio Sciuto. Indagati anche l’ex Ragioniere generale Ettore De Salvo e tutti gli ex Ragionieri che si sono succeduti al Comune sino al 2018.
Reato di falso: tutti hanno concorso ad attestare  falsamente previsioni di entrata per il 2013 dolosamente sovrastimate. In particolare i magistrati avrebbero attestato che “mendacemente” la ex Giunta e i funzionari avrebbero attestato inoltre previsioni di spesa sovrastimate oltre che omissioni in merito al riconoscimento e all’iscrizione di debiti fuori bilancio, “dei quali erano a conoscenza” perchè maturati negli esercizi precedenti. L’indagine avrebbe preso il via dopo la trasmissione da parte della procura della corte dei conti del voluminoso fascicolo depositato in Comune nel maggio del 2018 che attestata l’avvenuto dissesto del Comune per un ammontare poi appurato di un miliardo seicento milioni di debiti complessivi (mutui compresi)…

 

INGEGNERIA IN SANITÀ: “IMPRESA 4.0” PER MIGLIORARE LA RIABILITAZIONE DEI DISABILI ..”

Seminario organizzato da Fondazione Ortus onlus, Ordine e Fondazione Ingegneri Catania e Associazione Ingegneri Ionico-Etnei

Si chiama “Price” il progetto di raccolta e analisi dei dati terapeutici finalizzato a gestire in modo personalizzato la cura dei pazienti

NUNZIATA DI MASCALI 

Servizi sanitari da un lato, “impresa 4.0” dall’altro, al centro un’assistenza migliore, mirata e personalizzata del paziente. Questo il sistema innovativo implementato dalla Fondazione O.r.t.u.s. onlus, una struttura che da quasi 50 anni opera alle pendici dell’Etna nell’ambito della terapia e della riabilitazione delle disabilità psichiche. Si chiama “Price” il progetto di raccolta e analisi ingegneristica dei dati terapeutici finalizzato a intervenire positivamente nella gestione riabilitativa, che la Fondazione Ortus ha presentato oggi (22 novembre) in un seminario co-organizzato insieme all’Ordine e alla Fondazione degli Ingegneri di Catania e all’Associazione territoriale “Ingegneri Ionico-Etnei”. Hanno patrocinato l’Asp di Catania, l’Unict e i suoi Dipartimenti di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar), e Scienze della Formazione (Disfor).

«Nel continuo percorso di modernizzazione dell’ingegneria, il concetto di industria 4.0 non è e non deve essere solo appannaggio dei processi produttivi, ma genera ricadute positive anche se implementato all’interno di aziende del terzo settore, nel caso specifico un centro di riabilitazione», ha affermato il consigliere dell’Ordine Ingegneri Alfio Torrisi, che ha portato i saluti del presidente Giuseppe Platania.

«Il progetto Price – ha continuato Torrisi – ha la funzione di raccogliere in modo oggettivo e automatico i dati degli assistiti che prima venivano annotati dagli educatori nel libro cartaceo delle osservazioni. Un approccio scientifico che permette di strutturare in maniera peculiare e univoca le singole terapie, e dunque di indirizzare in maniera personalizzata sia il progetto riabilitativo che l’esigenza formativa degli operatori», ha spiegato il consigliere dell’Ordine e presidente dell’associazione Ingegneri Ionico-Etnei, sottolineando inoltre che «incontri come quello odierno hanno l’obiettivo di mettere in relazione il mondo delle professioni, quello accademico e quello istituzionale con le singole attività imprenditoriali presenti nel territorio, soprattutto se realtà d’eccellenza».

Presente anche il presidente della Fondazione Ingegneri ri di Catania Mauro Scaccianoce, il quale ha ribadito il contributo significativo e trasversale dell’ingegneria nei diversi settori sociali e culturali.

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Ortus è acronimo di “Ospitalità e Residenzialità Terapeutiche di Utilità Sociale”, ed è fra le prime strutture del territorio catanese in termini prestazionali nei settori del convitto, semiconvitto, ambulatoriale e domiciliare per esigenze riabilitative, come ha illustrato il presidente della Fondazione Onlus Antonino Costantino. «Dal 2016, considerando le mutate condizioni territoriali e legislative, la nostra struttura ha scelto la natura giuridica della Fondazione perché la più adatta per garantire la continuità assistenziale anche dopo il percorso riabilitativo, in altre parole quel “dopo di noi” di cui oggi c’è un fondamentale bisogno», ha dichiarato il vicepresidente di Ortus Davide Costantino.

Al seminario – moderato dal responsabile scientifico del progetto Price Orazio Licciardello – hanno relazionato numerosi esperti accademici, operatori sanitari e professionisti dell’ingegneria. È intervenuto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che ha sottolineato i traguardi raggiunti nell’Isola attraverso i processi di digitalizzazione applicati al Piano della Salute, in primis l’innovazione dei servizi di prenotazione delle visite specialistiche.

In Sicilia primato denunce di stalking, 35 ogni 100 mila abitanti

 

#TUNONSEISOLA, IL FILO CHE UNISCE LA RETE
LUNEDÌ VIA ALLA SETTIMANA SICILIANA CONTRO IL FEMMINICIDIO

 

 

Il 25 novembre alle ore 9.00, binario 1 Stazione Centrale di Catania, partenza del treno contro la violenza sulle donne; ore 12.38 arri

 

 

Il 25 novembre alle ore 9.00, binario 1 Stazione Centrale di Catania, partenza del treno contro la violenza sulle donne; ore 12.38 arri

vo a Palermo per piantumare l’albero del ricordo

Ogni tre giorni in Italia muore una donna per mano di un uomo violento. Nel 2019, in Sicilia, sono state uccise sette donne dai loro compagni, fidanzati, mariti. E secondo l’ultimo Rapporto Eures 2019, l’Isola ha il primato per denunce di stalking (35 ogni 100mila abitanti), con 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale del 24,6: dati che rivelano la dimensione di un problema che spesso degenera in violenza di genere. Con l’hashtag #tunonseisola e con un filo rosso, ’assessorato alla famiglia e alle Politiche Sociali della Regione Siciliana con l’Ufficio della Consigliera di Parità, hanno deciso di lanciare un messaggio forte per affrontare la battaglia contro un fenomeno ormai diventato strutturale: il femminicidio. Una settimana di eventi, ideati per ricordare Anna Maria, Alessandra, Nicoletta, Loredana, Alice, Elvira e Rosalia, per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un nuovo strumento digitale a sostegno delle vittime.

Primo appuntamento lunedì 25 novembre alle ore 9.00 presso il binario 1 della Stazione Centrale di Catania: in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e alla presenza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, partirà il treno speciale #tunonseisola diretto verso Palermo, grazie al patrocinio di Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. Saliranno a bordo amministratori di enti locali, donne attive della società civile, imprenditori, artisti, docenti e studenti per un viaggio che percorre le tappe obbligatorie per contrastare il femminicidio: il coraggio, la denuncia, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, la costruzione di una rete che metta insieme sinergicamente istituzioni, associazioni e cittadini. All’arrivo presso la Stazione centrale di Palermo (ore 12.38) si terrà una cerimonia solenne in memoria delle vittime siciliane, con un momento di preghiera e la piantumazione dell’Albero del Ricordo.

«Per portare a conoscenza della vittima, una donna in pericolo, le informazioni utili per trovare immediato sostegno – spiega l’assessore regionale Antonio Scavone – abbiamo realizzato un QR Code che rimanda a una pagina web dove sono presenti tutti i CAV (Centro Antiviolenza) siciliani. La Settimana #tunonseisola, che presenteremo lunedì mattina – prima alla Stazione di Catania e poi all’arrivo a Palermo – è accompagnata da una serie di misure e iniziative legislative che abbiamo messo a punto in questi mesi. Dal 2000 a oggi le donne uccise in Italia sono 3.230, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge o ex partner: dobbiamo agire per arrestare quest’onda che sta travolgendo la società».

«Abbiamo voluto creare una campagna di sensibilizzazione partendo proprio da un messaggio positivo di fiducia e ottimismo – sottolinea la Consigliera di Parità della Regione Siciliana Margherita Ferro – c’è sempre qualcuno che ti può aiutare, che tende la mano, e in questo caso sono le istituzioni che si avvicinano per creare un contesto di fiducia e offrire tutti gli strumenti per consentire a chi subisce violenza di liberarsi dalla morsa psicologica e fisica del suo aggressore. Il “filrouge” è il leitmotiv che abbiamo scelto per accompagnare il progetto: il filo – nella sua accezione più negativa – può intrappolare come una ragnatela; il filo può essere utilizzato per legare, stringere, annodare, bloccare, trattenere, dividere. Ma il “filo” del nostro progetto unisce, racconta la “RETE” creata per sostenere le donne; è il filo che ci lega alla vita; il filo della matassa che conduce a una risoluzione del problema; è il nodo che si scioglie e si libera; il filo che orienta e che diventa guida per ritrovare la strada perduta».

 

GUARDIA DI FINANZA: “IL MAR MEDITERRANEO BACINO MONDIALE DI TRAFFICI ILLECITI..”

Palermo

Arrestati dalla Guardia di Finanza di Palermo  17 persone – italiani, libici ed egiziani, e provvedimento di  sequestro di 8 imbarcazioni utilizzate per il trasporto di 6,7 tonnellate di tabacchi lavorati esteri prodotti in Tunisia e negli Emirati Arabi Uniti, oltre a 160.000 euro in contanti.

L’intera operazione ha richiesto  l’impiego di numerosi mezzi aerei e navali, costieri e alturieri, del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e del Gruppo Aeronavale di Messina, in coordinamento con gli investigatori del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo…

Risultati immagini per immagine di sequestro della guardia finanza

Si apprende dagli investigatori che  un aereo ATR 42 del Gruppo di Esplorazione Marittima della Guardia di Finanza di Pratica di Mare, in servizio di ricognizione nel canale di Sicilia, ha segnalato  le rotte anomale di due imbarcazioni al largo di Lampedusa, che dapprima navigavano affiancate per poi dirigere verso i due estremi meridionali dell’Isola, ovvero al largo di Mazara del Vallo e Siracusa.

Il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo ha, quindi, dislocato diverse unità aeronavali, anche sulla base delle prime analisi investigative degli specialisti del GICO del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo.

Lo sviluppo dello scenario operativo- spiegano i militari delle Fiamme Gialle – portava ad accertare che le due imbarcazioni, ciascuna di oltre 20 metri, adottando lo stesso schema illecito, stazionavano ai limiti delle acque territoriali ove aspettavano imbarcazioni veloci, provenienti dalla costa, per il trasbordo delle casse di sigarette –  -Il dispositivo integrato di contrasto approntato si è attivato nel momento in cui i gommoni facevano rientro all’interno delle 12 miglia, dove sono stati fermati dalle imbarcazioni del Corpo, che poi si sono messe all’inseguimento delle “navi madri” che nel frattempo stavano cercando, senza successo, di riprendere il largo in direzione Nord Africa”.

Tutte le imbarcazioni contrabbandiere sono state abbordate e condotte a terra nei porti di Mazara del Vallo e Siracusa. Sono stati arrestati sia gli 11 membri dell’equipaggio delle due imbarcazioni nordafricane, di nazionalità egiziana e libica, sia 6 italiani, acquirenti del TLE di contrabbando, originari della Provincia di Trapani e di Siracusa.

Le circa 7 tonnellate di sigarette, destinate a rifornire i mercati siciliani e in particolare la piazza di Palermo avrebbero fruttato all’organizzazione criminale introiti per oltre 1 milione di euro.

“Il Mar Mediterraneo si conferma, in definitiva, uno dei bacini mondiali maggiormente interessati dai traffici illeciti”, dicono dalla Guardia di Finanza. “In questo scenario, la Guardia di Finanza svolge il suo ruolo esclusivo di “polizia del mare”, potendo sfruttare le potenzialità di un dispositivo integrato tra la componente investigativa territoriale e quella aeronavale, costiera e di altura, tanto per il controllo delle frontiere esterne, quanto per la difesa degli interessi economico-finanziari del Paese e dell’Unione Europea“.

 

ALTA FORMAZIONE COMMERCIALISTI IN SICILIA: CAMBIAMENTI NORMATIVI

 

Concluso il primo ciclo biennale di specializzazione a Palermo, Catania ed Enna

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Foto  Press

 ECCO I PRIMI “LAUREATI” DELLA SCUOLA SICILIANA

CATANIA

La SAF Sicilia, la Scuola regionale di Alta Formazione dei Commercialisti, ha “laureato” questa mattina (21 novembre) i 25 professionisti che hanno frequentato il corso di specializzazione “Bilancio, principi contabili e revisione”, il primo avviato nella città etnea dopo la costituzione della Scuola, avvenuta nell’aprile 2017.

«La conclusione del primo ciclo biennale della SAF nei corsi di Palermo, Catania ed Enna è per noi motivo di grande orgoglio, perché premia l’impegno della nostra categoria nell’affrontare con efficacia le sfide e i cambiamenti normativi di un contesto professionale sempre più complesso» ha affermato Giorgio Sangiorgio, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Catania e alla guida del Comitato esecutivo della Scuola formata dai 14 ordini siciliani. «Il corso di specializzazione che si conclude oggi, dedicato alla fondamentale attività di revisione del bilancio d’esercizio – ha spiegato il presidente Sangiorgio – consente ai professionisti formati di svolgere incarichi di consulenza e di revisione contabile con competenze avanzate e strumenti teorico-pratici innovativi, innalzando dunque gli standard qualitativi nella gestione delle imprese in un momento in cui, per l’entrata in vigore del codice della crisi e dell’insolvenza, la domanda di revisori legali si incrementerà in modo significativo».

Manovra: Italia promossa dall’UE, in primavera verifica dei conti

 

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Italia promossa con parere condizionato: l’esecutivo sospende il giudizio sulla manovra economica almeno fino alla prossima primavera. L’esecutivo Ue, segnala al governo la condizione di rispettare i conti. Altri sette Stati dell’Eurozona sono a rischio di non conformità (Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e persino la rigorista Finlandia).

 Per l’esecutivo Ue, il documento programmatico di bilancio per il 2020 “è a rischio di non conformità con i requisiti del patto di stabilità”, poiché si prevede “un rischio di deviazione significativa dall’obiettivo di medio termine per il 2019 e il 2020”. Inoltre, “non è previsto che l’Italia rispetti il parametro della riduzione del debito nel 2019 e nel 2020”, dato che il debito aumenterà in rapporto al Pil dal 134,8% del 2018 al 136,2% nel 2019 e al 136,8% nel 2020.

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Pertanto, la Commissione “invita le autorità ad adottare le misure necessarie all’interno dei procedimenti nazionali di bilancio per assicurare che il bilancio 2020 sia in linea con il patto di stabilità e ad utilizzare qualsiasi entrata addizionale non prevista per accelerare la riduzione del rapporto debito/Pil”. Per il 2020 l’Italia avrebbe dovuto realizzare un miglioramento del saldo strutturale dello 0,6% del Pil, ma è prevista peggiorare dello 0,1% (secondo il Dpb) o dello 0,3% (secondo la Commissione).

I segnali negativi comunque provengono da lontano. Conte deve fare i salti mortali per raddrizzare una situazione che si protae-stante ai documenti dell’UE- ai tempi del governo Letta.Il parere della  Commissione sul Dpb 2014, firmata da Olli Rehn il 15 novembre 2013, prevedeva per il nostro Paese  un “rischio che il Dpb non assicuri il rispetto delle regole del patto”, in particolare per quanto concerne “la riduzione del debito/Pil in linea con il parametro della riduzione del debito”.

A quel tempo la Commissione invitava il governo ad adottare le “misure necessarie” a far sì che il bilancio 2014 fosse “fully compliant” con il patto di stabilità. L’opinione del 28 novembre 2014 sul Dpb 2015, firmata da Pierre Moscovici (governo di Matteo Renzi, ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan) riportava che il Dpb rivisto era “a rischio di non conformità con i requisiti del patto”.

La Commissione pertanto invitava “le autorità ad adottare le misure necessarie” a far sì che rispettasse le regole del patto.  Eguale sintonia  il 16 novembre 2015, sempre a firma di Moscovici: il Dpb 2016 “è a rischio di non conformità con il patto di stabilità”, con un rischio di “deviazione significativa” dall’obiettivo di medio termine.

La Commissione invitava il governo Renzi – che minizzava il fenomeno in Italia –  ad adottare le “misure necessarie” a riportarlo in linea con il patto. Anche l’anno successivo, il 16 novembre del 2016, Moscovici avvertiva che il Dpb 2017 era “a rischio di non conformità con le regole del patto”.

L’UE, ancora una volta, sollecitava  Renzi e Padoan di adottare le consuete “misure necessarie” a far sì che il bilancio fosse in linea con il patto. Un anno dopo, il 22 novembre 2017, Moscovici ammoniva che il Dpb 2018 era “a rischio di non conformità” con il patto e si raccomandava pertanto a Padoan e al premier Paolo Gentiloni di adottare le “misure necessarie” a rimettersi in riga. Ma le cose non sono mai cambiate nè con Renzi nè con Gentiloni che proseguiva interamente la linea dell’ex leader del Pd

La scossa si è avuta solo con con la manovra del “Conte uno”: l’opinione della Commissione sul Dpb 2019 segnalava una “non conformità particolarmente seria” (non un “rischio”) con le raccomandazioni del Consiglio. Si segnalava anche il rischio di fare “marcia indietro” rispetto a riforme fatte in passato (in particolare la riforma Fornero, intaccata da quota 100). La manovra 2019 venne poi rivista, dopo una lunga trattativa che si concluse poco prima di Natale.

Con la manovra 2020, l’Italia sembra fuori dai guai ma è soggetto a verifica ulteriore in primavera. Conte può davvero ritenersi soddisfatto.

Il vicepresidente Valdis Dombrovskis ha sottolineato che “tutti i Paesi trovati a rischio di non conformità dovrebbero adottare tutte le misure necessarie all’interno delle procedure nazionali di bilancio per assicurare il rispetto del patto di stabilità nel 2020. Questo riguarda tutti i Paesi a rischio di non conformità. Rivaluteremo la situazione nel corso dell’anno: il prossimo passo sarà fatto in primavera”.

Nella primavera 2020, in particolare, la Commissione disporrà dei dati a consuntivo per il 2019 e sarà quindi in grado di valutare il rispetto del braccio preventivo del patto di stabilità, per il 2019, sulla base dei dati finali, e non delle previsioni. Inoltre, sulla base delle previsioni economiche di primavera, verrà giudicato il programma di stabilità per il 2020. 

Dombrovskis ric orda che è necessario avere un aggiustamento strutturale pari allo 0,6% del Pil. Valutiamo anche la richiesta addizionale dell’Italia di una flessibilità per gli eventi eccezionali dello 0,2% del Pil. Ma va detto che anche considerando questa clausola, non cambierebbe la nostra conclusione attuale sul rischio di non conformità“.

 

 

Barcellona P.G. : Tre vittime per una esplosione in un deposito di fuochi d’artificio

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Messina

Una esplosione è avvenuta in un deposito di fuochi d’artificio e polveri piriche a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messineseLe vittime accertate sono tre.

I Vigili del fuoco comunicano c he due persone  risultano disperse mentre ci sono diversi feriti con gravi ustioni trasportati negli ospedali cittadini, a Palermo e a Catania.   Si indaga per comprendere i motivi che hanno determinato l’evento esplosivo.

QUATTRO EX LSU REGIONE SICILIANA RINVIATI A GIUDIZIO PER ASSENTEISMO

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Nella foto il Tribunale di Palermo
Quattro ex Lsu-lavoratori socialmente utili – sono stati rinviati a giudizio per assenteismo dalla Procura di Palermo
Secondo il Pubblico ministero Dr.Francesco Gualtieri il reato contestato  è di “Truffa aggravata a danno della Regione siciliana”-
A giudizio il Pm ha mandato Mari Bognanni e Domenica Valpa ambedue di 54 anni, Margherita Finazzo di anni 50 ,Rita Raccuglia di anni 43
Il fenomeno dell’assenteismo si è verificato nella cittadella giudiziaria di Palermo in via Pagano dove gli ex Lsu lavorano e, per uscire dagli uffici non hanno passato il badge dalle apposite apparecchiature e non hanno in ogni caso registrato il permesso
I legali nominati per il giudizio sono Giuseppe Siino, Fausta Catalano, Arianna Marsala, Valentina Longo e Vitale Giambruno

Il Gup Roberto Riggio ha comunicato che la prima udienza del processo si terrà il 20 marzo del prossimo anno .Si apprende che una segnalazione anonima ha fatto scattare  l’intervento giudiziario..Adesso la Regione dovrà presumibilmente attivare per legge l’autonomo procedimento disciplinare nei confronti dei lavoratori il cui contratto è assimilato a quello dei dipendenti regionali.

 

 

 

Confiscati i beni del medico Guttadauro al servizio del boss di Brancaccio

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Con un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Palermo, Sezione Misure di Prevenzione, notificato dai Carabinieri Ros, nei confronti di Giuseppe Guttadauro, il medico chirurgo condannato quale boss di Brancaccio,i beni confiscati, per un valore stimato pari a circa 600.000 euro, due società che operano nel settore della edilizia, di cui una titolare anche di 19 libretti al portatore , il Clan Brancaccio subisce un altro duro colpo

Il boss Giuseppe Guttadauro- già pluricondannato per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa -si apprende dagli investigatori  “è stato valutato quale soggetto sottoponibile a misura di prevenzione in presenza dei presupposti soggettivi previsti dalla normativa vigente”. Dal punto di vista oggettivo, il Tribunale ha ritenuto inoltre provata “l‘ammissibilità della proposta di confisca, la diretta riconducibilità dei beni al proposto e la sussistenza di sufficienti indizi che hanno indotto a ritenere che i beni siano stati frutto di attività illecite o che ne abbiano costituito il reimpiego e che comunque siano stati sottoposti alla diretta gestione economica e amministrativa da parte di Guttadauro”.

Nel corso delle indagini effettuate dal Ros, Guttadauro “era risultato essere il vertice del mandamento mafioso di Palermo-Brancaccio”. Con riferimento ai dati da cui origina il decreto che ha disposto la confisca, durante le indagini sono stati monitorati, captati e riscontrati i rapporti di Guttadauro con alcuni soggetti (titolari formali delle imprese ma di fatto prestanome dell’esponente mafioso), rapporti questi che hanno chiarito gli interessi diretti e il ruolo direttivo occulto svolto da Guttadauro nella gestione delle società confiscate.

Accertamenti patrimoniali sono stati pure effettuati per conoscere  le disponibilità economiche del proposto e dei congiunti, nonché dei formali intestatari delle imprese. “Gli esiti complessivi delle indagini svolte hanno permesso quindi di individuare l’epoca in cui sono state concretizzate la fittizia intestazione delle due società e il connesso occulto investimento da parte di Guttadauro, elementi questi che hanno infine portato alla emissione del provvedimento di confisca”.