IL CREDO DI HITLER ESERCITA ANCORA OGGI FASCINO: NEONAZISTA ATTACCA LA SINAGOGA DI HALLE

Il credo del folle dittatore Hitler esercita ancora un certo fascino o magnetismo in alcuni strati sociali del mondo”Gli ebrei sono la causa di tutti i problemi”. Sono le parole che Hitler pronunciava spesso e che un uomo neonazista rispolvera il ricordo (brutto)presentandosi  come Anon (user anonimo),  in un video pubblicato online. Nel filmato diffuso online, l’uomo definisce gli ebrei “l’origine di tutti i problemi” e afferma che “il femminismo è la causa del calo delle nascite in Occidente, capro espiatorio per l’immigrazione di massa”.Secondo il gruppo di intelligence Site, si tratta del filmato registrato dall’uomo che ha compiuto l’azione a Halle. Nel filmato, si vede anche il tentativo di irruzione nella Sinagoga, con una serie di colpi esplosi contro la porta chiusa.

Due morti, vicino alla sinagoga di Halle, in Sassonia-Anhalt, delle granate lanciate dentro il cimitero ebraico, almeno due feriti gravi. Un «tedesco bianco» tratto in arresto, e un’ulteriore sparatoria a Landsberg, una località a una quindicina di chilometri ad est dalla città sassone.

La Germania è sotto shock per un assalto senza precedenti, compiuto con caratteristiche militari nel giorno in cui cade la festività ebraica del Yom Kippur (il giorno dell’espiazione).
Le immagini 3D del luogo dell’attacco  (VIDEO)
L’attentatore è un 27enne tedesco

L’autore dell’attacco ha affermato anche che   “il femminismo è la causa del calo delle nascite in Occidente, capro espiatorio per l’immigrazione di massa”.

Mafia, Nino Di Matteo e Antonio D’Amato nuovi consiglieri del CSM

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Il Csm ha due nuovi consiglieri : Nino  Di Matteo e Antonio D’Amato      Quest’ultimo magistrato è stato il più votato. Appartiene alla corrente “Magistratura indipendente”, quella che ha investito il Csm per la vicenda delle nomine, legata all’inchiesta di Perugia sul pm Luca Palamara..

D’Amato,  procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere, ha ottenuto 1460 voti.   Mentre Di Matteo ,candidato da Autonomia e Indipendenza, e in servizio alla Direzione nazionale antimafia, ha riportato 1184 voti.   Ricorderemo cheil Pm Di Matteo era stato estromesso dalla commissione antimafia con decisione del Procuratore de Raho, perchè il magistrato avrebbe reso pubblico il contenuto di alcuni dossier di lavoro , legati alla strage di Capaci che il 23 maggio 1992 portò alla uccisione di  Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo Antonio Montinaro.       Una manovra inspiegabile perchè tutti i riferimenti di De Matteo erano da tempo già resi noti ai mass-media

 

IL GUP LUPARELLO: “MAFIA TRASPARENTE, ACCESSI ABUSIVI INFORMATICI,POTERE,IL TEATRO DELL’ASSURDO DI MONTANTE

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CALTANISSETTA –

Fine della storia per l’ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante ed i suoi seguaci.   Il Gup di Graziella Luparello, nelle motivazioni della sentenza che lo ha condannato a 14 anni di carcere. lo definisce quale autore di “.. un progetto di occupazione egemonica dei posti di potere».

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Si tratta di un progetto, spiega il Gup, che «era stato condiviso da tutti coloro che traevano beneficio dalla progressiva attuazione di esso», i quali, «del resto, non avevano alcun motivo per rifiutare le varie proposte di carriera, politica, amministrativa o industriale-associativa che via via, grazie alla innegabile abilità relazionale di Montante, si presentavano. Un progetto – condiviso anche da chi sapeva che Montante era la chiave di accesso a ministeri, enti pubblici e imprese private per ottenere posti di lavoro, trasferimento o incarichi di prestigio: Montante non gestiva potere, ma lo creava».

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Nella foto d’Archivio- il Gup di Caltanissetta dottssa Graziella Luparello

Ora, «se associarsi è una pratica legittima, che gode anche di copertura costituzionale, senza scadere nella illiceità in ragione della sola finalità egemonica nelle istituzioni politiche – precisa il Gup -, associarsi per commettere reati, necessari per l’occupazione di posti di potere, integra il delitto di cui all’art. 416 c.p. Orbene, nel caso che ci occupa, gli imputati hanno commesso, in forma concorsuale, diversi delitti: gli accessi abusivi ai sistemi informatici della polizia».

 

Ma il Gup scopre altro su Montante : «è stato il motore immobile- sottolinea il giudice – di un meccanismo perverso di conquista e gestione occulta del potere, che, sotto le insegne di un’antimafia iconografica, ha sostanzialmente occupato, mediante la corruzione sistematica e le raffinate operazioni di “dossieraggio”, molte delle istituzioni pubbliche, sia regionali che nazionali, dando vita ad un fenomeno che può definirsi plasticamente non già quale mafia bianca, ma mafia trasparente, apparentemente priva di consistenza tattile e visiva e, perciò, in grado di infiltrarsi eludendo la resistenza delle comuni misure anticorpali».

 

«Si era in presenza di una catena di montaggio -afferma il Gup –  con ruoli prestabiliti, assolutamente collaudata e che ha funzionato per diversi anni, per l’esecuzione di un numero elevato di accessi abusivi». Secondo il gup «ciascuno degli anelli della catena di trasmissione era perfettamente consapevole di partecipare ad un’alleanza stabile, finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di accessi abusivi al sistema informatico, e perseguiva l’obiettivo di assicurare la longevità operativa del sodalizio, in quanto ciò appariva funzionale al mantenimento di un sistema di potere da cui tutti i federati traevano vantaggio».

 

«La sistemazione lavorativa o il trasferimento del pubblico ufficiale di turno, o di parenti o amici di questi – spiega il gup – era la valuta spesa da Montante per remunerare i sodali: una sorta di ripartizione degli utili prodotti da un’impresa che, con modalità illecite, creava e gestiva il potere».

 

Viene citato in una pagina della corposa sentenza anche ll’ex responsabile del Viminale, Angelino Alfano. Il gup nel descrivere il ruolo di Montante osserva: «Neppure l’allora ministro dell’interno Angelino Alfano, come da lui affermato, poteva permettersi di contraddirlo, e, nell’anno 2013, a sostegno della presunta “primavera degli industriali”, era stato persino “delocalizzato” il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che, senza alcun precedente nella storia della Repubblica Italiana, si era riunito a Caltanissetta: un’autentica genuflessione istituzionale innanzi a colui che nel 2015, nel pieno della bufera mediatica per il suo coinvolgimento nell’indagine per mafia, riusciva persino a farsi rafforzare il servizio di scorta».

 

Il gup di Caltanissetta, nelle motivazioni si dilunga molto su quella che, a suo avviso, era un’antimafia di facciata. Ed era senza riscontri in merito a presunti episodi intimidatori quale il rinvenimento di un proiettile innanzi all’abitazione, «di cui, come si è visto, nessuno dei collaboratori di giustizia ha saputo riferire e che, comunque, non pare potersi configurare come un’azione “trasversale” tale da lasciare presagire l’opposizione di “istituzioni” e “poteri”, non meglio precisati, alla rivoluzione legalitaria».

 

Per la Giustizia: «Montante dunque, parlava di “cappa”, di “azioni trasversali”, di possibili ostruzionismi da parte di “istituzioni” e “poteri” deviati, senza alcun dato oggettivo a suffragio delle sue elucubrazioni, nonostante le ripetute sollecitazioni, da parte dei componenti della commissione, ad inverare il suo discorso con elementi concreti tali da emanciparlo dalla libera esposizione di semplici impressioni».

 

«Orbene, – chiosa il gup – le invocazioni di aiuto di Montante contro vaghi spettri, ora collocati all’interno delle istituzioni, non altrimenti identificate, ora dentro presunte organizzazioni criminali, presentano spiccati profili di affinità tematico-stilistica rispetto al teatro dell’assurdo, ove i personaggi beckettiani attendono Godot senza sapere chi sia Godot e perché lo attendono. E quando la scena si chiude, Godot non è ancora arrivato».

Taglio parlamentari, è legge

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Immag.Archivio Sud Libertà

Il taglio dei parlamentari è legge. La Camera ha approvato in via definitiva la riforma costituzionale che riduce senatori e deputati   La grande torta con i soldi pubblici è ora ridotta. I parlamentari saranno più visibili.

I voti favorevoli sono stati 553 su 567 votanti, 14 i contrari e due astenuti. Cinque stelle in festa di fronte a Montecitorio. I deputati del Movimento hanno aperto un enorme striscione con disegnate poltrone rosse, tenendo in mano cartelli. Il simbolo dell’intera operazione viene rappresentata dal M5s con delle forbici esibite durante – e dopo -la votazione in Parlamento

 

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Su 215 deputati, cinque risultavano in missione e cinque non hanno partecipato al voto. Tutti gli altri, ovvero 205, hanno votato a favore.

I 14 no vengono tutti dal gruppo Misto oltre a quello di Marzia Ferraioli di Fi: Sara Cunial, Veronica Giannone, Carmelo Lo Monte, Fausto Longo, Vittorio Sgarbi, Gloria Vizzini, Silvia Benedetti, Catello Vitiello, Alessandro Fusacchia, Riccardo Magi, Alessandro Colucci, Maurizio Lupi e Renzo Tondo. Due gli astenuti: Bruno Tabacci del Misto e la dem Angela Schirò. Per quanto riguarda le singole forze politiche, nei 5 Stelle risultano in missione 5 deputati (Francesca Businarolo, Andrea Colletti, Federica Dieni, Maria Marzana e Leda Volti) mentre non hanno partecipato al voto: Sebastiano Cubeddu, Massimiliano De Toma, Paolo Giuliodori, Stefania Mammì e Roberto Rossini. Mentre nel Pd non hanno partecipato al voto Micaela Campana, Paolo Gentiloni e Francesca La Marca. Nessun deputato dem in missione. Due deputati di Italia Viva non hanno partecipato al voto (si tratta di Nicola Carè e Massimo Ungaro) e poi Rossella Muroni di Leu. La più corposa compagine dei non partecipanti al voto è quella azzurra con 25 deputati, i leghisti sono 8 (Virginio Caparvi, Luis Di San Martino Lorenzato, Cristian Invernizzi, Donatella Legnaioli, Augusto Marchetti, Carlo Piastra, Tiziana Piccolo e Adolfo Zordan), uno di Fdi (Salvatore Caiata).

Afferma Giuseppe Conte : “Approvato dal Parlamento il ddl costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari. Una riforma che incide sui costi della politica e rende più efficiente il funzionamento delle Camere. Un passo concreto per riformare le nostre Istituzioni” sottolinea il presidente del Consiglio.

 

 

 

 

 

Tra tre anni tornerà libero Giovanni Brusca, il boss “-pentito-” che sciolse nell’acido un bambino ed autore di crimini efferati

Mafia, Giovanni Brusca resta in carcere. La Cassazione boccia la richiesta dei domiciliari

Ve lo immaginate di incontrare per strada un Mafioso come Brusca che chiede oggi alla Giustizia sconti ed agevolazioni sulla Pena? Tra quasi tre anni l’ex boss che a Capaci azionò la leva per far esplodere la bomba che uccise Giovanni Falcone, sarà completamente libero. Incredibile , ma vero!!

La prima sezione penale della Corte di Cassazione si è pronunciata sulll’istanza legale dell’ex boss mafioso Brusca che tra l’altro a Capaci azionò la leva per far esplodere la bomba che uccise Giovanni Falcone,  di finire di scontare la pena agli arresti domiciliari sulla base di un parere favorevole dato dalla Procura nazionale anti-mafia. Bassazione, dopo che la Procura nella sua requisitoria aveva chiesto di negare i domiciliari chiesti da Brusca e ha  deciso di non concedere il beneficio a  Giovanni Brusca, in carcere da 23 anni per la strage di Capaci e altri crimini efferati come aver sciolto nell’acido il figlio tredicenne del pentito Giuseppe Di Matteo.

Anche Maria Falcone che da anni custodisce la memoria del fratello Giovanni, ucciso nel 1992 dal tritolo di Cosa Nostra insieme alla moglie e agli uomini della scorta, ha mostrato contrarietà  ad altri benefici per il killer stragista che da anni cerca di uscire dalla cella e scontare la pena in una località protetta dal Servizio centrale di protezione della polizia.

«Nel parere negativo ai domiciliari, il Pg della Cassazione – – ha condiviso il Tribunale di sorveglianza che ritiene che Brusca non si è ravveduto a sufficienza».          Per la difesa di Brusca «non rifarebbe quello che ha fatto» e «ha dimostrato ravvedimento, come sostengono il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, la direzione del carcere di Rebibbia, le autorità di pubblica sicurezza di Palermo». Per il legale comunque è «umanamente comprensibile» la posizione di contrarietà al beneficio espressa dai familiari delle vittime di Brusca.

«Il Tribunale di sorveglianza – rileva la sorella del  supermagistrato Falcone ucciso dalla mafia – – ha scritto che non si ravvisa in Brusca ‘un mutamento profondo e sensibile tale da indurre un diverso modo di sentire e agire in armonia con i principi accolti dal consorzio civilè».

Brusca, per effetto delle norme sulla collaborazione, «oltre ad evitare l’ergastolo per le decine di omicidi commessi, ha usufruito di 80 permessi: la sua spietatezza e il controverso percorso nel collaborare – conclude Maria Falcone – lo rendono un personaggio ancora ambiguo e non meritevole di ulteriori benefici».

FINALMENTE E’ L’ORA DELLA VOTAZIONE SULLA “SFORBICIATA ALLE POLTRONE””

 

Alla Camera è ripartito l’esame del disegno di legge costituzionale sul taglio dei parlamentari. La discussione generale sul provvedimento è stata conclusa nella seduta di ieri. Oggi si tengono solo le dichiarazioni di voto e la votazione finale. In questo video la diretta da Montecitorio.

La riforma, che riduce i deputati a 400 dai 630 attuali ed i senatori a 200 dagli attuali 315, per essere definitivamente approvata deve avere la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea, pari a 316 voti.

L’intesa, strutturata in 4 punti, prevede tra le altre cose la presentazione della riforma elettorale entro dicembre.

Iil M5S è assolutamente compatto.  L’unico deputato che voterà contro la sforbiciata alle poltrone- si apprende – è il deputato Andrea Colletto del M5s Per i pentastellati questa battaglia è considerata storica. Ci sarà anche un taglio delle poltrone dei senatori (6)…

 

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“Operazione Sorgente di pace”: la Turchia si appresta ad invadere la Siria

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La Turchia agirà da sola in un conflitto con la Siria.  .Parole di Donal Trump”.Se la Turchia farà qualcosa che, nella mia grande e impareggiabile saggezza, ritengo superi i limiti, io distruggerò totalmente e annienterò l’economia della Turchia. Così il presidente degli Stati Uniti dopo la sua decisione espressa pubblicamente sui social di ritirare l’esercito americano dal nor della Siria per combattere l’Isis.

Ankara avrà disco verde nell’operazione contro i curdi. “Insieme all’Europa e ad altri devono controllare i combattenti dell’Is catturati e le famiglie – ha aggiunto -. Gli Stati Uniti hanno fatto più di chiunque ci si potesse aspettare, compresa la conquista del 100% del califfato. E’ tempo adesso per gli altri nella regione, alcuni di grande ricchezza, proteggere il loro territorio. Gli Stati Uniti sono grandi“.

Le forze curde delle Ypg, poi rimodulate nelle Forze democratiche siriane, sono state un alleato fondamentale per Washington in Siria. Hanno contribuito a sconfiggere lo Stato islamico, ma Ankara li considera terroristi legati al Pkk turco. I curdi siriani hanno definito la decisione degli Stati Uniti una «pugnalata alla schiena». Ma Erdogan ha precisato gli obiettivi dell’operazione che sarà battezzata «Sorgente di pace».
La Turchia è determinata a combattere i curdi nell’area di confine e creare una «zona sicura» per i rifugiati siriani che vivono attualmente in Turchia. Ankara ospita oltre 3,6 milioni di profughi fuggiti dalla guerra iniziata nel 2011. Vuole trasferirne fino a due milioni nell’area che si appresta a invadere.Ma l’allarme è vivo in tutto il mondo … Le Nazioni Unite si stanno «preparando al peggio», ha dichiarato Panos Moumtzis, coordinatore Onu per le operazioni umanitarie in Siria. L’Onu è in contatto «con entrambe le parti sul campo»

Il Dipartimento della Difesa Statunitense ha poi chiarito alla Turchia che non appoggiamo un’operazione turca nella Siria settentrionale. Le forze armate statunitensi non supporteranno o saranno coinvolte in tali operazioni”. Tale posizione viene ribadita dal portavoce del Pentagono, Jonathan Hoffman, in un momento in cui la Turchia si appresta a chiudere militarmente la partita con la Siria

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Foto Archivio Sud Libertà

Nelle conversazioni tra il Dipartimento e l’esercito turco abbiamo costantemente sottolineato come il coordinamento e la cooperazione fossero la strada migliore per la sicurezza nell’area. Il segretario Esper e il capo di Stato Maggiore Milley hanno ribadito alle rispettive controparti turche che un’azione unilaterale crea rischi per la Turchia – ha proseguito Hoffman -. Come ha affermato il presidente, la Turchia sarà responsabile, insieme alle nazioni europee e ad altre, di migliaia di combattenti dell’Isis che sono stati catturati e sconfitti nella campagna guidata dagli Stati Uniti”. “Lavoreremo con gli altri nostri alleati della Nato e partner della coalizione per ribadire alla Turchia le possibili conseguenze destabilizzanti di potenziali azioni in Turchia, nella regione ed oltre”…..

PERCORSO DI RICUCITURA TRA LE COMUNITÀ DELL’ETNA E DELL’ALCANTARA

OLTRE 44MILA PERSONE E 2000 BAMBINI DELLE SCUOLE HANNO ABBRACCIATO IL CANTICO



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«Oltre 44mila persone e 2000 bambini hanno abbracciato il Cantico come in un mantra corale che ha annullato ogni distanza territoriale per ritrovare la sua spiritualità in una grande famiglia: quella delle comunità dell’Etna e dell’Alcantara che si sono riunite e nutrite delle parole di San Francesco, della Bellezza del Creato e delle emozioni sprigionate dai bambini, dalle mamme, dai papà e dai nonni di questa Sicilia piena di energia». Ieri pomeriggio, a Piedimonte, l’ultima inaugurazione di “Controesodo”, il grande progetto del mecenate Antonio Presti, che per una settimana ha riacceso i riflettori su uno dei temi cruciali per il futuro della nostra terra, tracciando un percorso culturale, spirituale e turistico intorno a nove comuni dell’hinterland etneo: Randazzo, Castiglione di Sicilia, Malvagna, Motta Camastra, Graniti, Gaggi e Piedimonte Etneo.

La scelta di questi luoghi è stata suggerita dal grande valore dei paesi: comuni ricchissimi di risorse paesaggistiche e culturali che, tuttavia, soffrono da anni un lento spopolamento. Il progetto, che è partito da Librino per salire di quota verso la cima del Vulcano, ha rivitalizzato le strutture fondanti di queste comunità attraverso laboratori fotografici realizzati coinvolgendo i membri della famiglia e riattivando solidi principi educativi, per ricostituire il senso di appartenenza e identità. Fotografi amatoriali e professionisti, hanno immortalato le famiglie durante shooting organizzati nei luoghi vissuti quotidianamente: la Fondazione Antonio Presti ha poi selezionato gli scatti per stamparli su manifesti che sono stati affissi lungo gli assi viari principali o in luoghi simbolo dei diversi paesi. Ogni immagine è stata accompagnata dalle parole del Cantico di San Francesco (1226): una lode a Dio e alle sue opere che ancora oggi suona come un rivoluzionario manifesto di comunione e pace. Attraverso l’accostamento delle immagini con i versi del Cantico, i membri delle comunità sono stati simbolicamente “ribattezzati”, costituendo una sorta di grande canto spirituale unificante.

«È un orgoglio avere il Maestro Presti e il suo staff tra le nostre strade, tra la nostra gente – ha sottolineato il sindaco di Motta Camastra Carmelo Blancato – hanno lavorato con vero spirito di sacrificio e professionalità per farci dono dell’Installazione “Il Cantico di Motta Camastra” che ha come protagonisti i nostri bambini e le loro mamme. Un ringraziamento va a chi volontariamente e con spirito di abnegazione ha reso possibile il montaggio dei banner e all’assessore Mariangela Orlando. Il mio auspicio è che Antonio Presti possa e voglia continuare a collaborare con la nostra comunità nella realizzazione di ulteriori importanti progetti culturali e sociali».

«L’Amministrazione da subito ha mostrato grande interesse e piena condivisione – ha aggiunto il sindaco di Gaggi Giuseppe Cundari – questa grandissima opportunità, oltre ad essere motivo di orgoglio per l’intera cittadinanza, ci permetterà di rendere più decorosa una parte centrale del paese e, allo stesso tempo, di intensificare il senso di appartenenza al proprio territorio.  Questa iniziativa, in un momento di ferma convinzione dei nostri giovani a dover lasciare il proprio territorio per andare alla ricerca di fortuna altrove, ha l’obiettivo di far innamorare e legare i cittadini di domani alla Sicilia, con la consapevolezza che viviamo in una terra ricca e speciale e che ognuno, con il proprio apporto, può contribuire a migliorarla sempre più. Un grazie di cuore al Maestro Presti per quanto ha fatto, ma soprattutto per quanto sicuramente farà per i nostri bambini e per il nostro paese».

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Ieri (domenica) la giornata è iniziata con la passeggiata al Bosco delle Betulle: una vera rarità botanica che si raggiunge a 1650 metri, percorrendo un sentiero-natura del Parco dell’Etna. Uno scenario magico sui monti Sartorius (risalenti all’eruzione del 1865), dove si estende il colore della liscia corteccia bianca a strisce che spicca sul nero della lava. Questa specie endemica, che popola con scenografica bellezza le pendici dell’Etna, oggi soffre a causa della velocità dei cambiamenti climatici in atto. In questo momento storico, la conservazione e la tutela delle specie e degli habitat esistenti rappresentano il vero obiettivo primario: l’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con “Salviamo i boschi” con la partecipazione di CAI Acireale, CAI Giarre, WWF Sicilia Nord Orientale Catania, Alpinismo giovanile CAI Acireale, Alternanza scuola lavoro Liceo scientifico Archimede di Acireale, Vivi Simeto, Assicurazioni olistica etnea, Associazione Almayoga, Stocusvit, Associazione Famiglie Persone Down Catania, Associazione Controvento Catania, Società cooperativa Pietrangolare Comiso.

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La giornata è proseguita a Piedimonte etneo, comune proprietario – in parte – del Bosco delle Betulle, dove il sindaco si sta impegnando a lottare per questo luogo e dove sono state inaugurate le ultime installazioni monumentali artistiche: «Una bellissima iniziativa – ha commentato il primo cittadino Ignazio Puglisi – che ci mette in contatto con tutti gli altri Comuni, superando ogni campanilismo e lanciando un segnale forte alle nuove generazioni: vivere in questa terra è possibile e bisogna iniziare a lavorare in maniera diversa, educando i giovani al Controesodo e credendoci fermamente».

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«Un’esperienza bellissima – ha spiegato Antonio Presti – che mi ha restituito un grande nutrimento di valori e condivisione: ho sentito l’abbraccio e il rispetto di tutta la gente dell’Etna e dell’Alcantara; ho sentito le emozioni dei bambini e delle loro mamme come carezze al cuore; ho sentito vibrare nell’aria parole come “futuro”, “rigenerazione” e “bellezza”.  Non ho sentito però la condivisione turistica e culturale dei territori: i comuni devono superare ogni campanilismo e lanciare un forte messaggio di unione tra comunità. Non ho sentito la grande possibilità di unire politiche turistiche e culturali di province diverse come Catania e Messina, di luoghi vicini come l’Etna e l’Alcantara. Insieme si diventa forza, divisi si rimane in minoranza. Con il potere dell’arte e della cultura da più di un mese ho dato voce a questi territori a livello nazionale attraverso una comunicazione forte e un messaggio potente. Rispetto alla politica turistica che dovremmo attuare, troppo spesso troviamo sagre in competizione tra loro. L’arte e la cultura restituiscono Futuro, crescita sociale e democrazia. La sagra, invece, restituisce solo un nutrimento temporaneo e locale e non parla mai al futuro. Mi piacerebbe che questi comuni continuassero a dialogare e promuovere la loro esistenza nell’armonia e nella pace. Quella stessa pace che il Cantico con le sue installazioni ha rigenerato in tutte le comunità, che a volte ancora oggi ho trovato divise da beceri e mediocri comportamenti e discussioni tra assessori, ex assessori e vicesindaci in avvicendamento. Mi piacerebbe adesso proseguire il percorso intrapreso con i Comuni che hanno lavorato e, in particolar modo, con le comunità che continueranno a manifestare affetto; e dall’altra parte dialogare con nuovi comuni che hanno mostrato apertura e disponibilità, come quelli del Simeto e della zona Etna Sud – ha concluso il maestro Presti – un percorso che parte proprio da Librino, la periferia di Catania che con il suo abbraccio aiuta altri luoghi che oggi stanno diventando periferie e dove le espressioni artistiche di cui si nutre la comunità indicheranno la via di questo nuovo itinerario dedicato alla Bellezza: nutrimento necessario per restituire allo sguardo un’idea diversa di Futuro».

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ITINERARI PER SCOPRIRE STORIE, SAPORI E SENTIERI DELL’ETNA

 

Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2019 le “Giornate d’Autunno” nel territorio etneo

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IL FAI RACCONTA CATANIA «VERSO E SOPRA I MILLE METRI»

Dieci siti culturali aperti al pubblico e organizzati in percorsi tematici: rosso (in omaggio al vino), verde (come il pistacchio), e nero (dal colore del vulcano)

CATANIA

Conto alla rovescia per le “Giornate FAI d’Autunno”, in programma nel prossimo weekend di sabato 12 e domenica 13 ottobre in oltre 700 luoghi italiani. Anche la delegazione di Catania – guidata da Maria Licata – grazie all’impegno del suo Gruppo Giovani coordinato da Silvia Majorana, proporrà a cittadini e turisti speciali itinerari volti a valorizzare e salvaguardare il patrimonio storico e paesaggistico del territorio etneo.

Tre percorsi – rosso, verde e nero – per dieci siti da visitare all’insegna di «storie, sapori e sentieri dell’Etna», come annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta questa mattina (7 ottobre) tra gli spazi verdi di Radicepura, uno dei siti in programma. Un incontro di respiro regionale con la presenza dell’assessore al Turismo Manlio Messina e del presidente FAI Sicilia Giuseppe Taibi.

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«Per questo evento autunnale abbiamo scelto di raccontare l’Etna e il suo secolare territorio attraverso le produzioni enogastronomiche tipiche, attraverso l’imprenditoria illuminata che ha saputo reinventare il patrimonio storico, e grazie al ruolo della scienza che in questi luoghi opera – ha affermato il capo delegazione FAI Catania Maria Licata – racconteremo la forza umana che ha scritto la storia dell’Etna, anche attraverso quell’architettura del paesaggio definita, in chiave di bellezza e di rispetto dalla natura, dai vigneti e dai pistacchieti che circondano il cono vulcanico. Nella prospettiva di crescita futura dobbiamo immaginare di riscoprire la nostra bellezza facendo sempre meglio di chi ci ha preceduto, perché abbiamo il dovere di salvaguardare il patrimonio siciliano, ma anche e soprattutto di potenziarlo e generarlo».

Un obiettivo che secondo l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina passa dalla programmazione a lungo termine degli eventi culturali: «La Sicilia ha necessità di esaltare quel binomio vincente costituito dal patrimonio storico-culturale e dalla produzione agroalimentare. Occorre continuare a fare sistema tra istituzioni e associazioni, tra pubblico e privato, ma allungando le prospettive temporali di organizzazione. L’attività del Fondo Ambiente Italiano è un esempio virtuoso nella nostra Isola, perché i cittadini attendono puntualmente le Giornate FAI per conoscere e scoprire luoghi mai visitati, rispondendo al richiamo della cultura e del turismo con grande partecipazione».

Tanti i giovani volontari in sala, anima organizzativa della “due giorni” che anche in questa occasione coinvolgerà gli “Apprendisti Ciceroni” delle scuole. «Per conoscere gli orari d’ingresso ai siti e le modalità di prenotazione consigliamo ai visitatori di scaricare il programma completo sul sito del FAI e sulle nostre pagine social – ha spiegato il capo Gruppo Giovani FAI Catania Silvia Majorana – sono disponibili anche le informazioni sugli eventi collaterali che arricchiscono il calendario, messi a punto dai numerosi partner che hanno creduto nel nostro percorso: dalle degustazioni ai tour guidati, dalle mostre ai paesaggi che è possibile ammirare dai finestrini del treno storico».

«Le Giornate FAI d’Autunno – afferma Giuseppe Taibi, presidente FAI Sicilia – sono il risultato della forza d’animo delle nuove generazioni, simbolicamente incarnata in quel giovane che, duecento anni fa, scrisse i versi immortali de L’Infinito: Giacomo Leopardi. L’edizione 2019 è dedicata a lui e alla sua poesia. Dall’infinito dentro di noi al “finito” delle risorse planetarie in corso di esaurimento. E per il FAI aver cura delle nuove generazioni significa soprattutto occuparsi del loro futuro. Da anni la Fondazione è al lavoro per rendere i suoi Beni sostenibili dal punto di vista energetico, e nel mese di ottobre 2019 dedica la campagna nazionale di raccolta fondi “Ricordati di salvare l’Italia” al sostegno di questo suo obiettivo».

Tra gli intervenuti anche il capo gruppo Fai di Caltagirone Aline Lo Giudice.

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SETTE PROGETTI PER UN NUOVO SOVRAPPASSO NELLA CIRCONVALLAZIONE

L’annuncio del sindaco Pogliese alla conclusione del workshop organizzato da Ordine e Fondazione Ingegneri, Dicar Unict, Whole – Urban Regeneration e Open Source Lab

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Obiettivo: mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale per la Cittadella Universitaria, scenario di incidenti e della morte di Danilo nel luglio 2017

«Il progetto di questo workshop che sarà ritenuto migliore per mettere definitivamente in sicurezza l’attraversamento pedonale della Circonvallazione, quello che ogni giorno è percorso da centinaia di studenti per raggiungere la Cittadella Universitaria, sarà finanziato nei limiti delle risorse disponibili attraverso i fondi del Patto per Catania. Un impegno che assumo in qualità di sindaco nel rispetto del contributo qualificante dimostrato dai giovani professionisti che hanno elaborato le proposte, e soprattutto un dovere nei confronti di Danilo, che nell’estate di due anni fa in quel tratto di strada perse la vita travolto da un auto pirata». L’annuncio del primo cittadino di Catania, Salvo Pogliese, alla presentazione delle sette soluzioni proposte a conclusione del workshop “#CTuser – SovrAppasso d’uomo”, ha il sapore di un obiettivo raggiunto, come auspicato dall’Ordine degli Ingegneri di Catania, insieme alla sua Fondazione.

Protagonisti le decine di studenti e gli otto professionisti che per sei giorni consecutivi nelle stanze di Villa Zingali Tetto (sede universitaria del Museo della Rappresentazione), con competenza e passione, hanno elaborato i progetti guidati da Whole – Urban Regeneration, l’associazione che ha co-organizzato l’evento in sinergia con l’Ordine e la Fondazione Ingegneri, il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar Unict) e il suo laboratorio di ricerca Open Source Lab.

«In pochi giorni sono stati raggiunti risultati eccezionali, con una qualità di proposte che testimonia il proficuo lavoro di formazione del nostro sistema accademico – ha sottolineato il presidente dell’Ordine Giuseppe Platania – motivo per cui è necessario salvaguardare e valorizzare le competenze acquisite da questi giovani, creando le condizioni necessarie affinché siano spendibili nel nostro territorio e non altrove. Continueremo, attraverso lo strumento del workshop, a proporre all’Amministrazione comunale le migliori idee per disegnare la città del futuro».

«Iniziative come queste dimostrano che Catania ha bisogno di giovani intelligenze e di voglia di fare – ha aggiunto il presidente della Fondazione Mauro Scaccianoce, ringraziando i partecipanti per il loro entusiasmo ed esprimendo soddisfazione per l’impegno di rendere esecutivo uno dei progetti – Ciascuno degli interventi messi a punto dai sette gruppi coniuga diverse competenze tecniche, esprimendo attenzione verso aspetti peculiari. Ogni proposta ha un valore unico ma allo stesso tempo è aperta alla condivisione». Per questa ragione il direttore del Dicar Enrico Foti ha lanciato l’idea di presentare al Comune un progetto finale che sintetizzi il lavoro di tutti i progetti presentati, convogliando gli aspetti utili per renderli compatibili con le risorse pubbliche a disposizione.

«“SovAppasso d’uomo” rappresenta l’inizio di un percorso che abbiamo chiamato #CTuser – ha infine aggiunto Enrico Muschella, presidente di Whole – Urban Regeneration – un incubatore di strategie progettuali, date dalla sinergia tra professionisti, studiosi e cittadini. Il coinvolgimento cosciente della cittadinanza, come input datoci dal comitato “Forza Danilo”, rappresenta oggi una risorsa per la rigenerazione dei luoghi che deve essere replicata e implementata».

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