di R.Lanza
La bussola è impazzita. Tutti hanno perduto l’orientamento. Il giorno prima si comunica una cosa, il giorno dopo se ne fa un’altra.E’ un matrimonio difficile da combinare tra il M5S e il Pd. Ognuno vuol mostrare i muscoli all’altro, le idee sono originariamente diverse e contrapposte, si configura un lavoro titanico creare un’osmosi ideologico occasionale o programmatico per l’occasione Una certezza traspare adesso. I cinque stelle sono pronti anche per nuove elezioni, non vi sono più timori,la piattaforma Rousseau sembra pure che lo reclami, non c’è l’interesse alle poltrone ma l’osservanza di un programma – che sostanzialmente equivale ad un contratto, cambia solo il termine non la sostanza – Il Pd dal canto suo va avanti con la spinta dell’uomo -ombra Renzi che esercita il suo potere di controllo sui gruppi dem parlamentari e la trasferisce al segretario Zingaretti costretto ad ubbidire, nel nome di una fantomantica unità, alla garibaldina. Non crediamo più -noi di SUD LIBERTA’ – alla strana unione dei due partiti rappresentativi ma appare più realistica la remissione del mandato di Giuseppe Conte nuovamente al Presidente Mattarella.
Vediamo cosa ha detto Di Maio nel suo intervento nel corso dell’incontro con Giuseppe Conte.
“Abbiamo rivolto gli auguri di buon lavoro al Presidente Giuseppe Conte, un Presidente che come MoVimento 5 Stelle abbiamo sempre considerato super partes e che abbiamo fortemente voluto per l’eccellente lavoro svolto negli ultimi 14 mesi.
Incontriamo ogni giorno tanti cittadini che ci chiedono di risolvere i propri problemi. In tanti aspettano risposte sul lavoro, sulle tasse, sugli ospedali, sulla scuola, sulla disabilità, sulle infrastrutture. Tanti chiedono risposte dal MoVimento 5 Stelle, lo fanno da sempre, sin da quando non eravamo ancora in Parlamento.
Un anno e mezzo fa abbiamo vinto le elezioni politiche, ma abbiamo ottenuto solo il 33% dei voti.
Non il 51% per essere autonomi, Il 33%.
11 milioni di italiani ci hanno chiesto di realizzare un programma con punti che aspettano da decenni. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa e abbiamo deciso di non relegare all’opposizione quel programma, abbiamo deciso di portarlo al Governo, unendoci inevitabilmente ad altre forze politiche. Anche a rischio di sacrificare parte del consenso, per provare a realizzare quello che avevano votato gli italiani.
Siamo stati al Governo per 14 mesi con la Lega. Poi hanno deciso di far cadere tutto. Sprecando un’occasione storica. Oggi il Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, potrebbe dar vita a un altro Governo. Potrebbe dar vita a un Conte-bis. Uso il condizionale, perché in qualità di capo politico del MoVimento 5 Stelle sono stato molto chiaro: o siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma, o non si va avanti, non è questo l’approccio del MoVimento, non sono questi i nostri valori.
Abbiamo riassunto i nostri principali obiettivi in un documento che abbiamo consegnato al Presidente del Consiglio. Alcuni di questi li consideriamo imprescindibili: o entrano nel programma di Governo o non si parte.
– Tra le prime cose per noi fondamentali espresse al Presidente è la nostra totale contrarietà a qualsiasi forma di patrimoniale.
Le tasse, soprattutto alle nostre imprese, vanno abbassate. Chi assume un dipendente non può pagare uno stipendio a lui e altri due stipendi in tasse. Il carico fiscale è alto e disordinato a causa della burocrazia. Questo dovrà essere un governo pro impresa.
Serve un serio taglio delle tasse e del costo del lavoro affinché possa aumentare il netto in busta paga di donne, uomini e famiglie soffocati dall’altissima pressione fiscale. L’aumento dell’Iva va bloccato e in legge di bilancio vanno approvati gli aiuti alle famiglie per il sostegno a nuove nascite.
– Altra nostra priorità è il taglio del numero dei parlamentari.
Chi ha fatto cadere il Governo credeva di poter evitare il taglio di 345 parlamentati della Repubblica. Mancano due ore di lavoro in parlamento e diventa legge. Va approvato nel primo calendario della Camera alla ripresa dei lavori.
– L’ambiente non è uno slogan o un like ai post di Greta Thunberg.
Se si vuole parlare di ambiente allora diciamoci chiaramente che: chiudiamo le centrali a carbone entro il 2025, che non si costruiscono nuovi inceneritori, che si iniziano a dismettere quelli esistenti e che si iniziano a bloccare le trivellazioni petrolifere, soprattutto nel nostro splendido mare, dove sono sospese grazie al MoVimento 5 Stelle per i prossimi 12 mesi. Per ridurre i rifiuti all’origine, serve una legge contro l’obsolescenza programmata.
– Dobbiamo rendere giustizia alle 43 vittime, e alle loro famiglie, della tragedia del Ponte Morandi.
Avevamo pronto il Decreto per iniziare la revoca delle concessioni autostradali. Va fatto. Il prima possibile.
– L’Italia aspetta da anni una vera legge sul conflitto di interessi.
La si è rimandata per troppo tempo. Un nuovo Governo ha senso se si approva una seria legge sul conflitto di interessi.
– Il dimezzamento dei tempi della giustizia.
Abbiamo pronta una Riforma della Giustizia che può portare fino a 4 anni massimo, i tempi per una sentenza definitiva.
Questi sono solo alcuni dei provvedimenti che abbiamo consegnato pochi minuti fa al Presidente Conte, convinti che saprà trarne la migliore sintesi possibile con lo scopo di realizzare quel cambiamento in cui continuiamo a credere fortemente insieme a milioni di italiani. Noi crediamo che per costituire le basi per l’avvio di un governo solido e duraturo, serva gettare fondamenta come queste.
Abbiamo anche detto chiaramente che bisogna continuare a perseguire le legittime ambizioni e richieste di autonomia differenziata avanzate dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia Romagna. Avviando allo stesso tempo il processo per riconoscere i livelli essenziali di prestazione a tutte le regioni e nuovi criteri di riparto della spesa.
Oltre al piano di investimenti per il sud attraverso la creazione di una banca pubblica.
Crediamo, inoltre, che il problema dell’immigrazione sia un problema serio, reale, concreto e che debba essere affrontato con grandi competenze e capacità, nel rispetto delle diverse sensibilità manifestate dall’opinione pubblica e puntando, con determinazione, verso una revisione totale del regolamento di Dublino e un’abrogazione del folle principio europeo di chi prima accoglie, poi gestisce.
Il MoVimento 5 Stelle è stato determinante nell’elezione della nuova Presidenza della Commissione europea.
Faremo valere i nostri voti per ottenere questo obiettivo. Subito dopo la nascita della nuova Commissione, chiederemo che si riconosca all’Italia una procedura d’emergenza per la redistribuzione dei migranti negli altri Paesi europei. Questo deve essere l’obiettivo dell’Italia sul tema immigrazione. Siamo stati lasciati soli in questi anni e abbiamo fatto da soli. Ora occorre che sia l’Europa ad occuparsene.
E’ per queste ragioni che riteniamo non abbia alcun senso parlare di modifiche ai decreti sicurezza. Vanno assolutamente tenute in considerazione le autorevoli osservazioni del Capo dello Stato a quei decreti, ma senza volerne rivedere la ratio, ne’ tanto meno le linee di principio.
Ho detto due giorni fa che non rinneghiamo questi 14 mesi di Governo, al contrario, siamo orgogliosi di aver varato importantissimi decreti, come ad esempio il decreto dignità, che in pochi mesi ha prodotto effetti straordinari sul mercato del lavoro, facendo registrare un aumento dei contratti stabili a tempo indeterminato del 151% rispetto al periodo precedente.
Parliamo di oltre 320 mila contratti che prima erano precari e che ora sono stati convertiti in contratti di lavoro stabili, come ha certificato l’Inps. Anche se sulla lotta al precariato c’è ancora molto da fare.
Al Presidente Conte abbiamo anche espresso il nostro sconcerto per questo surreale dibattito sugli incarichi. Era prevedibile che su tutti i media nazionali iniziasse a diffondersi il cosiddetto toto-ministri con nomi improbabili e di fantasia. Ma non troviamo sano che questo dibattito contagi anche le forze politiche, soprattutto quelle più rappresentative, le quali dovrebbero invece preoccuparsi di stilare un programma serio e omogeneo per i nostri concittadini.
Non smetteremo mai di ripeterci che consideriamo la politica un servizio.
A chi sta trascinando da giorni il MoVimento 5 Stelle in questo surreale dibattito da manuale Cencelli su incarichi e ruoli, dico che i fatti parlano per noi. Come capo politico del MoVimento 5 Stelle ho rinunciato due volte alla possibilità di fare il Premier, sono 10 anni che tutti gli eletti 5 Stelle si tagliano gli stipendi. E mancano pochi giorni e taglieremo 345 poltrone da parlamentare con l’ultimo voto alla riforma costituzionale.
Gli attacchi di questi giorni al MoVimento e al sottoscritto testimoniano un dato oramai assodato: passano i Governi e le maggioranze, ma nel mirino restiamo sempre noi. Diciamo: “bene”, è un buon segno, vuol dire che continuiamo ad essere dalla parte giusta.
Questo non è il momento delle polemiche e degli attacchi. Questo è il momento del coraggio, e ne servirà tanto per cambiare questo Paese.
I nostri punti di programma sono chiari. Se entreranno nel programma di Governo, allora si potrà partire. Altrimenti, sarà meglio tornare al voto e, aggiungo, il prima possibile!
Fin qui il programma del Movimento espresso da Luigi Di Maio che ci sembra più deciso e consapevole della propria forza numerica. Ma l’altra forza d’alleanza respinge le osservazioni del Capo politico pentastellato e con Nicola Zingaretti comunica: “Stiamo lavorando con serietà per dare un nuovo Governo all’Italia, per una svolta europeista, sociale e verde. Ma basta con gli ultimatum inaccettabili o non si va da nessuna parte“. Dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Di Maio, Zingaretti annulla un incontro con il capo politico M5S.
Prof.Giuseppe Conte – Nel pomeriggio il premier incontra una delegazione del Movimento 5 Stelle, composta da Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli e una delegazione del Pd composta da Dario Franceschini e Andrea Orlando. “Nel corso dell’incontro – informa il Comunicato stampa di Palazzo Chigi- si è delineato un percorso di lavoro per consentire al presidente incaricato di elaborare unprogramma condiviso da entrambe le forze politiche sulla base delle prime linee programmatiche che gli sono pervenute”.
Si apprende che lunedì proseguirà ancora il giro di consultazioni del premier incaricato con l’incontro di una delegazione di rappresentanti delle popolazioni terremotate e una delegazione di rappresentanti delle associazioni dei disabili”.
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