PAPA FRANCESCO: SIAMO CHIAMATI A CONSOLARE LE AFFLIZIONI DEGLI “ULTIMI”,I MIGRANTI,PERSONE POVERE E SOFFERENTI..”

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 Il Papa, nel sesto anniversario del viaggio a Lampedusa, invita tutti a riflettere  sulla condizione dei migranti, gli ultimi della società globalizzata” e richiama tutti alla responsabilità:

” Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare”.

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Purtroppo le periferie esistenziali delle nostre città sono densamente popolate di persone scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Nello spirito delle Beatitudini siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli”.

Avverte il Papa: “Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie. ‘Non si tratta solo di migranti!’, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata”. Bergoglio, ricorrendo all’immagine della scala di Giacobbe con la quale ha iniziato l’omelia, ricorda che “in Gesù Cristo il collegamento tra la terra e il Cielo è assicurato e accessibile a tutti. Ma salire i gradini di questa scala richiede impegno, fatica e grazia. I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati. Mi piace allora pensare che potremmo essere noi quegli angeli che salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi: gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, senza scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo“.

Si tratta di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere se vogliamo portare a compimento la missione di salvezza e liberazione alla quale il Signore stesso ci ha chiamato a collaborare”.

Nuovo leader in Grecia: Nea Dimokratia

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La storia politica della Grecia ha un nuovo nome dopo le elezioni politiche di ieri: Nea Dimokratia.

Secondo i dati del ministero dell’Intero ellenico, basati sui voti reali, il partito guidato da Kyriakos Mitsotakis si aggiudica il 39,8% dei voti, conquistando  così 154 dei 300 seggi complessivi in Parlamento. A Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras, va il 31,6%, con 86 seggi. Seguono i socialisti di Kinal 8,3%, 23 seggi; il Kke 5,3%, 14; i nazionalisti di Elliniki Lysi 3,7%, 10; Diem 25 il 3,4%, 9.    Osserviamo che  Tsipras, dal canto suo, ottiene un risultato migliore di quello delle elezioni europee e amministrative anche considerando che nel 2015 Syriza prese il 35,5%

Bene anche il Diem25 (che in Grecia si chiama Mera25) dell’ex ministro Yanis Varoufakis, che dopo il flop alle europee entra nel parlamento nazionale. 

Al momento, non entra in Parlamento il partito di estrema destra Alba Dorata.

Il Prosecco dichiarato Patrimonio dell’Unesco

Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, in corso a Baku (Azerbaijan), ha iscritto, all’unanimità, i paesaggi vitivinicoli delle colline del Prosecco superiore di Conegliano e Valdobbiadene nella Lista dei siti patrimoni culturali e naturali dell’umanità.

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 Il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, commenta “. “Ancora una volta il nostro Paese, con 55 siti in lista, dimostra di avere eccellenze uniche al mondo e si conferma tra le nazioni con il maggior numero di luoghi e attività inserite nel patrimonio Unesco”, dice Bonisoli. “C’è di che esserne fieri ma è anche una grande responsabilità perché bisogna mantenere alti gli standard”, sottolinea. “Questo governo sta lavorando – spiega – non soltanto per confermare annualmente la presenza dei nostri luoghi e delle nostre attività culturali nella World Heritage list ma per far sì che le tantissime altre unicità del nostro Paese possano presto entrarne a far parte”.

Oggi è una giornata storica per il Veneto e l’Italia intera. Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono finalmente, e giustamente, patrimonio dell’umanità – sottolinea da Baku il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio – Un grande riconoscimento che valorizza le straordinarie qualità sceniche e le tradizioni di un paesaggio culturale unico di eccezionale valore mondiale”. Per Centinaio, quella del Prosecco è “una terra dalla quale nascono i frutti che danno vita a uno dei prodotti che più caratterizza l’eccellenza del nostro made in Italy”. “Questo risultato arricchisce l’insieme dei siti e beni italiani presenti nella prestigiosa lista Unesco – rileva – e conferma, ancora una volta, la grande attenzione mondiale nei confronti del patrimonio naturale e culturale del nostro Paese. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno creduto e contribuito a questo successo. Il mio plauso va alle autorità italiane che, a tutti i livelli, hanno profuso i loro impegno verso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, condividendo e tutelando i valori della cultura, della scienza e dell’educazione”. “

 

 

L’iscrizione delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene rafforza il primato dell’Italia che vanta il maggior numero di siti riconosciuti in tutto il mondo..

CATANIA, “VICOLO DELLE BELLE”: RIQUALIFICARE CON LA MUSICA -ALMENO-IL QUARTIERE A LUCI ROSSE(EX)

 

Catania 12/13 luglio, P.zza Goliarda Sapienza (ex Vicolo delle Belle), h 21, ingresso libero

SAN BERILLO DISTRICT, CELESTE IN CONCERTO: DUE GIORNI DI FESTA E MUSICA LIVE

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La cantante siciliana torna nella sua terra per incontrare il pubblico sulle note del nuovo EP “Antropofagico I”

CATANIA –

Se l’arte può riqualificare un quartiere, la musica di certo può sprigionare l’energia inespressa di un luogo e di chi lo abita. È con questo slancio che la cantante siciliana Celeste, nel pieno di un tour internazionale tra le principali capitali europee – Parigi, Amsterdam e Londra, dove ha aperto lo show di Milton Nascimento nel prestigioso palco del Barbican Hall – torna nella sua terra per una due giorni di musica, incontro e condivisione con il pubblico, in programma venerdì 12 e sabato 13 luglio a Cataniadalle 21.00 a San Berillo District (Piazza Goliarda Sapienza, ex Vicolo delle Belle).

Non un solito palcoscenico, ma un luogo simbolo di rinascita culturale per Catania, nato “dal basso” per rilanciare uno dei quartieri storici della città che sta traendo forza dalla creatività e dal talento di tanti giovani artisti, come nel caso di Celeste. Sposando questa idea, con la visione di una location che non è mero contenitore ma spazio d’incontro e di scambio, la cantante 21enne ha scelto proprio la piazza di San Berillo per quello che sarà un vero e proprio evento sociale e culturale. Una due giorni di festa – con ingresso libero – in collaborazione con “First”, che aprirà la stagione musicale estiva di San Berillo District sulle note dei brani del nuovo EP di Celeste, Antropofagico I.

Accompagnata dalla sua band, la voce di Celeste farà vibrare la piazza con un sound brasiliano in un mix di generi, suoni e influenze musicali.

L’Extended Play di quattro brani, uscito il 14 giugno sotto l’etichetta discografica “Offline Artistic Production”, in distribuzione digitale con “TuneCore”, è il nuovo progetto discografico di Celeste che si completerà con altri 2 EP in arrivo tra l’autunno 2019 e gli inizi del 2020. All’interno del trio, qui spicca l’impronta brasiliana, cifra importante nella formazione artistica della cantante, come raccontano anche le numerose collaborazioni con musicisti brasiliani di calibro internazionale, come Mauro Refosco (percussionista dei Red Hot Chili di Peppers, di David Byrne, dei Talking Heads).

L’idea dei direttori artistici Tony Brundo e Tony Canto è stata quella di destrutturare il linguaggio bossa e renderlo fruibile con l’uso minimale di elettronica e ritmiche a essa non proprio familiari, lambendo il pop, il funk, ma restando ben ancorati alla coerenza linguistica del jazz-bossa.

Il brano “La Marinera”, nuovo singolo in rotazione radiofonica accompagnato dal videoclip già online, è un esempio di vera e propria canzone con influenze del mondo sia sudamericano che elettropop. Il testo parla di una figura femminile forte, fuggita in mare dalla madre di tutte le terre, l’Africa, e costretta alla vita di strada nel suo viaggio verso il sogno di un futuro migliore che altro non era se non una chimera. Donna dal “cuore di tamburo”, la marinera mantiene nella sofferenza la sua dignità, in un contrasto tra malinconia e allegria che racchiude tutta l’energia della libertà e l’amore incondizionato per la vita. La canzone è composta da Tony Canto, cantautore, compositore, musicista, arrangiatore e produttore attuale di Mannarino.

A completare la tracklist dell’EP i brani: “Lembra” (un samba tradizionale scritto da Chico Adnet, rivisitato in una chiave nuova, con un andamento ritmico dai suoni elettronici e moderni), “Algum Dia” (un samba arricchito dai fiati, scritto da Haroldo Mauro Jr, che in passato ha collaborato con due icone del genere come Edison Machado e Milton Banana) e “The Disease Of Dreaming” (una bossa di Giuliano Castagna e Celeste che mixa diverse influenze musicali con un testo in inglese).

È proprio questa contaminazione tra origini diverse e stili fatti propri la cifra distintiva del disco: «La mia idea per questo nuovo progetto è maturata nel tempo – spiega la cantante – sentivo la necessità di inserire in questo le sonorità che più mi appartenevano e di poterle presentare in un determinato modo, come un mio percorso interno, come fasi, come un albero ricco di rami, in cui ogni ramo rappresenta una sonorità specifica di una cultura, di un’influenza, di un determinato territorio o momento storico, ma ogni ramo è parte fondamentale di quell’albero. Allora – prosegue Celeste – è nata l’idea di fare un trittico di EP con tre idee sonore diverse: il primo con un’impronta decisivamente brasiliana; il secondo EP avrà un sound più internazionale, funk, jazz, blues and soul, e il terzo avrà un suono che riunirà tutte queste influenze ma con un sound più personale, distintivo e caratteristico».

Un concetto che si ritrova anche nel titolo scelto per il primo EP. “Antropofagia – spiega Celeste – perché questa parola descrive esattamente la mia attitudine verso la musica. Io voglio prendere e deglutire tutte le influenze e gli stili che mi interessano, per poi rimescolarli e buttarli fuori ma a modo mio, più personale, mescolate con la mia personalità e il mio gusto. Non voglio legarmi a un genere, voglio spaziare, voglio usare tutto quello che mi cattura, che mi affascina, tutto quello che s’identifica molto con me e con quello che sento, voglio essere influenzata, contaminata, voglio immergermi in quello che io sento vicino a me».

ARCHITETTI A ROMA: “GLI ENTI PUBBLICI SICILIANI INCAPACI DI GESTIRE E SPENDERE I FONDI EUROPEI”

 

Ordini di Sicilia e Lazio riuniti nella Casa dell’Architettura della capitale

 

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I presidenti di categoria: «Le maggiori criticità: carenza di infrastrutture, mancata spesa dei fondi europei e degrado dei centri storici»

 

CATANIA

La progettazione non solo come attività professionale, ma come responsabilità sociale e impegno etico dell’architetto, figura capace, grazie alla tecnica e alla cultura, di incidere nel processo di trasformazione delle città. È stato questo il fulcro del convegno che ha visto gli Ordini degli Architetti della Sicilia e del Lazio riunirsi a Roma – nella sede della Casa dell’Architettura – per discutere di leggi regionali, normative, procedure, ma anche di opportunità sociali e abitative, all’insegna di un dialogo aperto e costruttivo fra i colleghi italiani. Territorialità chiamate a confrontarsi sulle proprie similitudini, peculiarità e differenze per lo sviluppo verso un futuro comune. Un evento che è stato l’occasione per far emergere le specificità dell’architettura siciliana, tra potenzialità e criticità; e a cui hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio nazionale di categoria Rino La Mendola, il presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro, i rappresentanti delle due Amministrazioni regionali, di Fondazione Inarcassa e di Ance.

«La Sicilia – hanno affermato in un intervento comune i presidenti – per la sua posizione nevralgica al centro del Mediterraneo, nell’incrocio fra tre continenti, è sempre stata nei secoli zona di attrazione per i popoli. Da un lato un territorio con incredibili ricchezze culturali, basti pensare ai sette siti Unesco, alle oltre 70 aree naturali protette, e agli innumerevoli beni artistici, storici e paesaggistici che rendono le aree une diverse dalle altre; dall’altro una regione tormentata da problematiche come lo spopolamento dell’entroterra a favore dei grandi centri, o le difficoltà ambientali delle zone costiere, oggi degradate per l’insediamento dei poli industriali. Condizioni su cui pesano le criticità maggiori di cui soffre l’Isola – hanno continuato – parliamo della carenza di infrastrutture adeguate (in primis una rete ferroviaria scadente), della cronica incapacità a spendere i fondi europei per la lentezza e l’inefficacia della programmazione, e dell’urgenza di recuperare urbanisticamente i territori, le città e i centri storici».

Cogliendo gli spunti di riflessione lanciati dal presidente dell’Ordine Architetti di Roma Flavio Mangione, i presidenti siciliani hanno ribadito che «in questo contesto la figura dell’architetto può e deve essere protagonista di una trasformazione urbana e di un miglioramento ambientale che siano all’altezza della crescita e dello sviluppo dei Paesi europei più avanzati. Per questo gli Architetti dell’Isola, e i nove Ordini che li rappresentano, sono impegnati in un’opera di rilancio che vinca la storica penalizzazione della Sicilia, con particolare attenzione all’aspetto della legalità, di fondamentale importanza per la qualità dei progetti di architettura».

A testimonianza di ciò sono stati illustrati nel corso dell’incontro cinque progetti realizzati in Sicilia e curati da giovani professionisti. «Sono esempi – hanno affermato – di come l’architetto abbia la capacità di leggere a fondo le trasformazioni sociali, urbane, economiche e territoriali, e di sapere scegliere tra le opportunità migliori che la tecnica e la cultura ci mettono a disposizione».

PATTO PER CATANIA: CONFRONTI TRA LE PARTI PER “DISCUTERE” SUL FINANZIAMENTO DI 739 MILIONI DI EURO

Il Patto, in quanto strumento di programmazione unitaria che mette a sistema la pianificazione degli investimenti della Regione/Città Metropolitana a valere sulle diverse fonti finanziarie disponibili, mette a disposizione anche risorse per 332 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC). Un finanziamento totale quindi di 739 milioni di euro.

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Amministrazioni, Imprese e Professionisti a confronto su prospettive e sviluppi

 

CATANIA

«Il Patto per Catania rappresenta uno strumento importantissimo per la messa a sistema delle risorse disponibili, nazionali ed europee; è un’occasione che la città non può assolutamente perdere. Per questo abbiamo organizzato un incontro con le principali parti sociali coinvolte, al fine di comprendere l’effettivo stato degli interventi previsti e la loro eventuale riprogrammazione».

Il presidente dell’Ance di Catania Giuseppe Piana presenta così il convegno che si terrà lunedì 8 luglio, alle 9.00, nella sede dell’associazione etnea (Viale Vittorio Veneto 109, II piano), sezione autonoma di Confindustria.

Un incontro organizzato dai Costruttori edili, unitamente agli Ordini professionali degli Architetti, Ingegneri, Geologi e Geometri, intitolato “Patto per Catania – prospettive e sviluppi”. Interverranno per i saluti istituzionali il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. A seguire il presidente Piana introdurrà le relazioni di Fabio Finocchiaro (responsabile unico del Patto e direttore dell’ufficio comunale Politiche Comunitarie e Fondi strutturali), Maurizio Caserta (ordinario Economia politica all’Università di Catania), Emiliano Abramo (presidente Comunità Etnea Sant’Egidio), e Biagio Bisignani (direttore dell’ufficio comunale Urbanistica e ad interim di quello dei Lavori Pubblici).

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Nella foto Marco Falcone della Giunta Musumeci, Assessore alle Infrastrutture

Seguirà una tavola rotonda – coordinata dal giornalista Domenico Ciancio Sanfilippo – sul cronoprogramma delle opere e sulle criticità emerse. Prenderanno la parola: l’assessore regionale Marco Falcone e gli assessori del Comune di Catania Giuseppe Arcidiacono (Lavori Pubblici), Barbara Mirabella (Attività e Beni culturali), Sergio Parisi (Sport e Politiche comunitarie), Alessandro Porto (Protezione Civile e Smart Cities). Parteciperanno inoltre i presidenti: Giuseppe Piana (Ance Catania), Antonello Biriaco (Confindustria Catania), Alessandro Amaro (Architetti), Giuseppe Collura (Geologi), Giuseppe Platania (Ingegneri), Agatino Spoto (Geometri). Le conclusioni saranno affidate a Paolo La Greca, ordinario di Pianificazione Urbanistica presso l’Ateneo catanese.

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Nella foto d’Archivio l’arch. Giuseppe Piana

«La  riprogrammazione del Patto – ha aggiunto Giuseppe Piana – rappresenta per l’Amministrazione comunale e per l’intera città, insieme al partenariato economico-sociale, una grande opportunità per la definizione di progetti di sviluppo a livello territoriale. È anche questo – ha aggiunto – il senso di quanto previsto dal Decreto Crescita, convertito in legge lo scorso 27 giugno, che ha avviato una revisione dei numerosi documenti programmatori finanziati con il Fondo FSC, nell’obiettivo di migliorare la qualità degli interventi, accelerandone la spesa, finanziare opere medio-piccole immediatamente cantierabili ed elaborare progetti territoriali che possano costituire la base per i prossimi programmi dei fondi europei».

Gli avvocati di Carola: una querela per diffamazione contro Salvini

Il Ministro dell’interno Matteo Salvini  dovrà affrontare un procedimento penale per il reato ipotizzato di diffamazione .”Abbiamo già preparato la querela nei confronti del ministro Salvini. Non è facile raccogliere tutti gli insulti che Salvini ha fatto in queste settimane e anche le forme di istigazion e a delinquere, cosa che è ancora più grave se fatta da un ministro dell’Interno”. Lo  afferma pubblicamente Alessandro Gamberini, legale della comandante della Sea Watch Carola Rackete che  passa ora al contrattacco dopo le umiliazioni subite e la riabilitazione dalla magistratura competente.

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L’avv. di Carola prosegue : “Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all’insulto, è Matteo Salvinii che muove le acque dell’odio”  “Una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale. Quando le persone vengono toccate nel portafoglio capiscono che non possono insultare gratuitamente”.  La condanna del ministro di fronte a tanto scempio di linguaggio sarà inevitabile

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Nella foto il Giudice Alessandra Vella che ha scarcerato Carola considerando prioritario il salvataggio di vite umane

Non si scompone egualmente Salvini che rischia il processo, quasi certo, , anzi rincara la dose e fornisce( ingenuamente) ulteriori elementi di diffamazione – Afferma il Ministro. “Carola infrange leggi e attacca navi militari italiane, e poi mi querela. Non mi fanno paura i mafiosi –  -, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca! Bacioni”.

 

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Una comunità si oppone alle “leggi” della Mafia sui Nebrodi: un progetto sociale apre la resistenza

 

Crowdfunding etico, 281 sostenitori dal basso per lanciare un segnale forte al territorio

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Concluso  il progetto di rilancio sociale voluto dal sindaco di Troina
e dall’Azienda Silvo Pastorale: con i fondi l’acquisto di cento esemplari in via d’estinzione

 

CATANIA –

«Un progetto meritevole perché in antitesi con la spartizione mafiosa di quel vasto territorio: per questo ho sottoscritto un contributo. Suggerisco di coinvolgere quanti più giovani residenti nei comuni adiacenti Troina (Cesarò, San Teodoro, Capizzi) perché possano svolgere anche un’attività di diffusione della bontà del progetto dal punto di vista ambientale ed economico, in un luogo dove lo sfruttamento del territorio ha illecitamente arricchito soggetti prepotenti». Nel commento social di Antonio A., uno dei 281 donatori della campagna di crowdfunding “Legalità di razza” si coglie tutto il significato del progetto: contro le «vacche grasse» della mafia, i giovani asinelli della legalità popoleranno i Nebrodi per riportare tra i boschi “quel fresco profumo di libertà”. Un pensiero – trasformatosi poi in azione – più volte ribadito in questi mesi dal sindaco di Troina Sebastiano Fabio Venezia, promotore dell’iniziativa lanciata sul sito di labuiusa insieme all’Azienda Speciale Silvo Pastorale, istituita dal Comune nel lontano 1963 per la valorizzazione di un patrimonio boschivo di oltre 4.200 ettari. Da allora a oggi, anzi, dal 2013 ai giorni nostri, tanto, tutto è cambiato: tra le nuove pagine di questa storia, c’è la resistenza civile di una comunità che si è opposta alla dura legge della mafia e non (purtroppo) senza conseguenze. Ma adesso nei terreni contesi dai clan pascolano già cento asini ragusani acquistati grazie ai 20mila euro raccolti “dal basso”, che insieme ai venti asini sanfratellani (donati dalla Regione Siciliana) saranno protagonisti di una nuova stagione, che vedrà rinascere quest’Isola abusata e spesso schiacciata tra malaffare e controllo del territorio.

«Abbiamo avviato un lungo percorso che si snoda dal lago di Ancipa fino al Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina – spiegano Giovanni Ruberto eAngelo Impellizzeri, responsabili dell’Azienda Speciale Silvo-Pastorale – lì dove gli affari erano in mano alle stesse famiglie di sempre, che affittavano i terreni a 15 euro ad ettaro e poi incassavano fino a 400 euro con i finanziamenti europei senza produrre nulla (aziende dei clan oggi colpite da interdittiva grazie all’azione di denuncia del sindaco Venezia), nascerà un allevamento di razze autoctone in via di estinzione che a regime darà lavoro a 60 giovani. L’antimafia vera in Sicilia riparte da un bosco incontaminato. E soprattutto trascina nel vortice della legalità le nuove generazioni, pronte a scappare con la valigia di cartone verso altre destinazioni».

E invece il futuro è tutto qui, tra imprenditori agricoli con le mani sporche di terra ma con la fedina penale pulita; tra razze autoctone che rompono il silenzio dell’omertà; in un ecosistema che produrrà latte, trasformerà materiale legnoso ricavato dalla pulizia del bosco, organizzerà escursioni, pet therapy, laboratori didattici, e vedrà – con la ristrutturazione della caserma Sambuchello e grazie a un finanziamento regionale di 2,5 milioni di euro – la realizzazione di un “Geo Resort” per la fruizione turistica della più grande area protetta della Sicilia.

Mediterranea, accordo “fantasma” tra Malta ed Italia

 

Malta ha dato la sua disponibilità ad accogliere i Cinquantaquattro migranti della nave Alex dell’Oncg Mediterranea saranno assorbiti da Malta. Sembra vi sia una intesa con l’Italia, che accetterà di accogliere 55 migranti attualmente sull’isola. “Questo accordo non pregiudica la situazione in cui si è svolta l’operazione, nella quale Malta non ha alcuna responsabilità legale, ma è parte di una iniziativa per portare avanti uno spirito di cooperazione europea e di buona volontà fra Malta e l’Italia”, ha affermato il governo maltese in un comunicato. .

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Da bordo della Alex, Alessandra Sciurba, portavoce della piattaforma umanitaria italiana, afferma il contrario del contenuto dell’intesa. “Purtroppo – afferma Sciurba – non c’è nessuna nave delle Forze Armate in arrivo da Malta per trasbordare e prendersi in carico le 54 persone che sono a bordo del nostro veliero”. “Il nostro capo missione – prosegue – ha appena parlato con il Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma il cui responsabile ha affermato che non c’è alcuna intenzione di organizzare il trasferimento con mezzi militari maltesi o italiani”. “Intanto – conclude Sciurba – la condizione di donne, bambini e uomini a bordo della Alex, ancora bloccata al largo di Lampedusa, si sta rapidamente deteriorando. La concessione di un porto sicuro di sbarco è urgente.”

All’imbarcazione, che si trova a 12 miglia da Lampedusa con 54 profughi a bordo, tra cui donne e bambini, nella notte era stato notificato il divieto di ingresso nelle acque italiane. Il divieto è firmato dai ministri dell’Interno Matteo Salvini, da quello alla Difesa Elisabetta Trenta e dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. “Le autorità marittime maltesi hanno dato alla nave dei centri sociali indicazione di dirigersi verso il porto di La Valletta, dove potranno attraccare. Incredibilmente, la Ong si sta rifiutando di andare a Malta, paese europeo sicuro! In questo momento sono fermi, affiancati dalla nave di una Ong spagnola, poiché stanotte abbiamo consegnato il divieto di ingresso nelle acque italiane. Se non dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l’ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria: io non mollo!”, ha affermato Salvini.

Da parte sua l’ong ha spiegato che l’imbarcazione non è in grado raggiungere l’isola perché ci vogliono almeno undici ore di navigazione”. “Veniteli a prendere”, ha chiesto Sciurba, spiegando che sull’imbarcazione ci sono condizioni di urgenza: “Abbiamo 54 migranti, tra cui quattro donne in stato di gravidanza, oltre alle undici persone dell’equipaggio. Su una barca di neppure 20 metri”.

Le tigri del Circo azzannano – e non lasciano scampo- l’esperto domatore del Circo Orfei

Ettore Weber durante uno spettacolo in un fermo immagine di un video di YouTube (Ansa)

Cosa sia passato per la testa alle tigri del circo resta un mistero della natura.Aggredito e azzannato da una sola tigre, in un secondo momento se ne sono aggiunte altre tre.  Ettore Weber, addestratore esperto e domatore di 61 anni del circo Marina Orfei Circus, a Triggiano, in provincia di Bari non è sopravvissuto alle gravissime ferite riportate.    Ferite profonde che non perdonano nessuno .. Anche per il domatore non c’è stato nulla da fare. Forse un movimento inaspettato, ha mandato in tilt le tigri .

La tragedia è avvenuta durante un addestramento e non durante uno spettacolo. Il circo era stato montato a metà giugno in un’area a ridosso del centro commerciale Bariblu. Erano previsti spettacoli fino al 14 luglio.Lo spettacolo si chiamava “Animal Park”.Si apprende che immediato è stato l’intervento in suo soccorso da parte di altri addetti del circo ma le ferite e lacerazioni provocategli dalle tigri non lasciano scampo, rendendo vano anche l’intervento del 118.

Nell’ambiente Weber era un domatore molto esperto …Le tigri quindi possono, per una qualsiasi causa sconosciuta, rivoltarsi anche contro il proprietario e/o domatore,.   L’allarme è esteso ai circhi di tutto il mondo.