“DESIGN EVOLUTION” IN SICILIA

Pomeriggio 16 luglio, , Palazzo Ciampoli – Taormina

 

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Foto d’Archivio

 

Il direttore artistico di FontanaArte ospite della Fondazione dell’Ordine di Catania

 

TAORMINA –

Design Evolution”: un titolo che offre diversi spunti di riflessione culturale e professionale, per gli “addetti ai lavori” ma non solo. LaFondazione dell’Ordine Architetti PPC di Catania lo ha scelto per questa ragione, per poter distinguere e caratterizzare l’annuale seminario sul tema che da sei edizioni organizza nell’ambito di Taomoda, la rassegna in programma a Taormina dal 13 al 20 luglio.

Quest’anno il tradizionale appuntamento è già in corso pomeriggio  16 luglio alle 16.00, al Palazzo Ciampoli, ”: Francesco Librizzi, architetto di calibro internazionale, nato a Palermo, e direttore artistico di FontanaArte.

 

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Pronta una cella italiana per il leader terrorista Krekar

Arrestato il mullah Krekar

Nella foto (Ag:) il leader terrorista Krekar

Il terrorista  Najmuddin Faraj Ahmad, detto mullah Krekar è stato fermato a Oslo dalla polizia norvegese su richiesta delle autorità italiane. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri, dopo che poche ore prima la Corte d’Assise di Bolzano aveva condannato Krekar a 12 anni di carcere perché ritenuto il leader spirituale della cellula jihadista Rawthi Shax, che nell’autunno del 2015 venne scoperta ed interamente identificata dal nucleo dei Carabinieri..

  Il legale di Krekar, Brynjar Meling, ha annunciato che si opporrà al provvedimento.

La polizia norvegese ha dichiarato la propria disponibilità ad una  richiesta di estradizione in Italia, visto che c’è già una condanna. Il terrorista 61enne Krekar, residente in Norvegia dal 1991 dopo avere ottenuto asilo perché in fuga dal Kurdistan iracheno, viene considerato un pezzo fondamentale del comando  di terroristi ai suoi ordini di natura  islamica.  Adesso lo attende una cella italiana dove ogni suo passo verrà seguito e controllato.

Università bandita: si allarga il numero della classe dirigenziale corrotta- Anche Bianco e Licandro tra “i corrotti”

 

Con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta e altro, il rettore dell’Università di Catania e 9 professori, ma sono finora 66 i docenti ad essere indagati. Professori di varie università: di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.Università Catania corrotta

Università Catania corrotta

“Università bandita”  nome c dato all’operazione della Digos, che ha accertato 27 concorsi truccati: 17 per professore ordinario, 4 per professore associato, 6 per ricercatore.

 – Adesso un altro nome di spicco – l’ex sindaco Enzo Bianco insieme all’ex assessore alla Cultura Orazio  Licandro , professore ordinario del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università,si aggiunge alla lista nera dei  66 indagati  Notificati dalla Procura della Repubblica, ulteriori quattordici avvisi di conclusione indagine. La professoressa Marina Paino, direttore del Dipartimento medesimo, è destinataria di un avviso giudiziario..       Non è escluso -osserviamo noi di SUD LIBERTA’ –  che l’inchiesta giudiziaria possa allargarsi  ad altri enti culturali quali la Soprintendenza di Catania -ultimo ventennio – e una classe dirigenziale regionale molto legata all’Università di Catania per la scelta dei docenti universitari nei progetti europei e gare d’appalto in cui vincono docenti universitari “dal doppio lavoro”

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Enzo Bianco, l’ex sindaco di Catania “responsabile del tracollo finanziario dell’ente”

Altre notifiche : a Valerio Pirronello, direttore in pensione del Dipartimento di Fisica e astronomia; Luigi Caranti, ordinario di Filosofia politica nel Dipartimento di Scienze politiche e sociali; Caterina Cirelli, ordinario di Geografia economico politica nel Dipartimento di Economia e impresa; Rosa Alba Miraglia, ordinario di Economia aziendale nel Dipartimento di Economia e impresa.

 

Ricorderemo che i timori di una forza sociale sensibile, il Codacons di una corruzione molto estesa a Catania si sono rivelati fondati motivo per cui aveva richiesto al Ministero competente la costituzione di una Commissione di Inchiesta sull’ultimo ventennio dell’Ateneo catanese

Il Presidente Regionale Codacons, Giovanni Petrone spiegava le illusioni provate dalla Sicilia e scriveva così: “Nel 2017, l’elezione a Rettore del Prof. Basile, che aveva condiviso il Protocollo Propositivo di Unicodacons, ci illuse che le nostre speranze di rinascita, che erano quelle dei tanti componenti dell’Ateneo che assolvono al proprio compito di docenti o tecnici con impegno e dedizione, potessero finalmente concretizzarsi. In quell’occasione il Codacons accolse con grande compiacimento l’elezione del Prof. Basile al quale offrì gratuitamente la propria collaborazione per il miglioramento dei servizi accademici”.

Peccato che subito dopo la bella favola promessa da Basile iniziava a crollare e nulla di quello che aveva detto di realizzare si è realmente realizzato: “Purtroppo, già a distanza di quasi un anno e mezzo dalla sua elezione, avevamo dovuto constatare con amarezza e delusione che ben poco il Rettore Basile aveva realizzato di quanto da lui stesso condiviso con Unicodacons nel corso della propria campagna elettorale. Anzi, aveva fatto talmente poco che si aveva la sensazione che Pignataro fosse rimasto a fare il Rettore”, continua il Presidente.Università Catania corrotta

“Adesso, l’Operazione “Università Bandita” ha finalmente sollevato il velo sul marciume che per tanto tempo ha causato tanti danni al nostro Ateneo e ha posto fine alle nostre illusioni di rinascita”.

“Le indagini hanno scoperto di tutto e di più. Una gigantesca cricca di cui fanno parte rettori, tanti direttori di dipartimenti e pare anche noti politici ha cinicamente truccato tutto, dai concorsi per avanzamento di carriera a quelli per assunzioni, dai dottorati di ricerca, alla assegnazione di borse di studio (…) Adesso ci sono pochi dubbi che tutto sia stato organizzato per favorire parenti, amici ed amici degli amici. Alla faccia della meritocrazia, dell’impegno, dei sacrifici e delle aspettative delle persone oneste”.Università Catania corrotta

“E c’è il timore fondato che quanto sinora portato alla luce dalle indagini della Polizia di Stato di Catania sia solo la punta dell’iceberg”,

 

Disaccordo in tutto: Salvini provoca e addirittura convoca i sindacati- Conte “E’ scorrettezza istituzionale”

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

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 Conte e Salvini in disaccordo su tutto per il vertice del leader della Lega con isindacati

Non c’è più armonia tra Conte e Salvini dopo l’inusuale vertice con i sindacati che il leader della Lega ha tenuto al Viminale.

Dopo che ieri, Matteo Salvini ha convocato un vertice con le parti sociali, composto da 43 sigle sindacali, per parlare di Flat Tax e fisco più in generale,Conte non si trattiene più. Tanto più dopo aver saputo che all’incontro era presente anche  Armando Siri, l’ex sottosegretario leghista a cui era stato revocato l’incarico dopo un’indagine per corruzione ..”.

Nel comunicato appresso, il premier Giuseppe Conte parla infatti di  “scorrettezza istituzionale”.

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Sono distanti tra di loro

Sull’incontro, “che un leader di una forza politica voglia incontrare le parti sociali la ritengo una cosa buona e giusta, anche il viceministro Di Maio potrebbe far lo stesso col M5S” ha detto Conte. “Se oggi qualcuno però pensa che non solo si raccolgono istanze e proposte dalle parti sociali ma anticipa temi, dettagli di quella che ritiene debba essere la manovra economica, ecco, questo non è corretto affatto, si entra nel terreno di scorrettezza istituzionale” ha scandito il premier. Inoltre, in tema di manovra e flat tax, dallo staff del presidente del Consiglio si fa rilevare che da oltre due settimane Conte sta sollecitando la Lega a dare i nomi dei delegati che dovrebbero rappresentare la Lega stessa ai tavoli sulla manovra (sono 5 tavoli, tra cui anche quello sulla riforma fiscale). La Lega, viene riferito, non ha ancora indicato questi delegati.

“L’ho già detto: la manovra economica vien fatta qui“, a Palazzo Chigi, “dal ministro dell’Economia e tutti gli altri ministri interessati. Non si fa altrove, non si fa oggi, e i tempi – tengo a precisarlo – li decide il presidente del Consiglio sentiti gli altri ministri, in primis il ministro dell’Economia. I tempi non li decidono altri, se si lavora d’estate, d’inverno o d’autunno…” ha ribadito poi Conte, allontanandosi da Palazzo Chigi per un caffè col suo staff, a proposito dell’incontro al Viminale tra Salvini e le parti sociali. Quanto alla presenza di Siri, “siamo nella logica di un incontro di partito? Ci sta bene la presenza di Siri – ha detto il premier – Siamo nella logica di un incontro governativo? Non ci sta bene la presenza di Siri“.

MAFIA: SEQUESTRO BENI DI 7,2 MILIONI AD IMPRENDITORE VICINO AL CLAN

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COLPIRE  I PATRIMONI DEI MAFIOSI E DI CHI E’ VICINO AI CLAN: IL METODO DELLA DIA PER CONTRASTARE LA MAFIA SICILIANA

 

Su disposizione della sezione misure di prevenzione del Tribunale,La Dia di Messina ha notificato all’imprenditore Domenico Giuseppe Molino(nella foto sopra ) un decreto di sequestro del patrimonio, quantificato in 7 milioni e 200mila euro, i un imprenditore edile della zona tirrenica della provincia messinese ritenuto affiliato alla Mafia barcellonese di Messina.. Sequestrati oltre che 21 immobili anc he diversi rapporti finanziari detenuti dall’imprenditore-boss.

L’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale è stata chiesta dal direttore della Dia, generale Giuseppe Governale, in collaborazione con la Dia di Messina guidata dal procuratore Maurizio De Lucia

L’imprenditore messinese  di Barcellona Pozzo di Gotto, già coinvolto nell’indagine denominata Gotha VII,  condannato già in primo grado a 11 anni per estorsione e trasferimento fraudolento di valori.

 Molino ha anche partecipato al matrimonio del boss barcellonese, Giuseppe Gulotti.

I pentiti Carmelo D’Amico, Santo Gullo e Carmelo Bisognano parlarono del Molino come un pezzo da novanta del “Gruppo di Gala”, appartenente alla famiglia barcellonese, poi confluito nel clan D’Amico.  Le indagini hanno accertato una totale sproporzione tra i redditi leciti e il patrimonio accumulato dall’imprenditore Adesso la parola spetta alla difesa legale del Molino…

Vittoria in mano alla Mafia: il turismo ucciso da criminali-spazzatura tipo Rosario Greco

 

Anche il commissariato appartiene alla mafia:  stabile sequestrato dai colleghi della Finanza

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La Guardia di Finanza notifica il provvedimento ai poliziotti

Vittoria, anche la sede della polizia appartiene alla mafia: e lo stabile finisce sotto sequestro

VITTORIA (RAGUSA) –

Vittoria è scossa ancora dall’episodio di cui si è reso protagonista  il pregiudicato -criminale Rosario Greco che ha travolto e ucciso i piccoli cuginetti Alessio e Simone..  ” Per lui -ha affermato il vicepremier Di Maio non basta neppure il carcere….” I genitori in occasione del funerale hanno annunziato di andare via dalla città..   Sembra che questo criminale abbia infettato oramai l’intera città. Non basterebbero decenni di campagna promozionale sul turismo per rilanciare Vittoria- osserviamo noi di SUD LIBERTA‘ – se ancora questo immondo sacco di spazzatura dal nome di Rosario Greco, non venisse catapultato fuori per sempre dalla città siciliana .

.Il vescovo di Ragusa Carmelo Cuttitta non si dà pace per la tragedia «Quando ho saputo di questa terribile notizia – afferma monsignor Carmelo Cuttitta – non ho trattenuto le lacrime, lo confesso». Da venerdì mattina il dodicenne, che aveva perso le gambe, quasi del tutto tranciate nel terribile impatto, era ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale del policlinico di Messina..Ogni terapia non è bastata a farlo rimanere in vita. Siamo rammaricati», afferma Eloise Gitto, direttrice del reparto.., Oggi altra notizia choc: si scopre che a Vittoria comune commissariato per Mafia, anche l’immobile che ospita il commissariato di Polizia, è riconducibile ai clan mafiosi. L’edificio  è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza nell’ambito del sequestro dei beni della famiglia Luca di Gela.

La proprietà per una quota parte del 50% è di Rocco Luca, figlio di Salvatore, finito in carcere assieme allo zio perché indagati con accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L’affitto pagato  ai proprietari dell’immobile è di 105 mila euro l’anno. I Luca, a cui fa capo il gruppo Lucauto di Gela, sarebbero subentrati al 50% nella proprietà dell’immobile dopo che lo stesso era stato posto in vendita all’asta dal Tribunale di Ragusa nel 2012. L’altra parte  dell’edificio è di un commerciante di Vittoria. I poliziotti che prestano servizio  al commissariato sono ancora increduli alla notizia notificata dai colleghi militari della Finanza

PAPA FRANCESCO: “SIATE CAPACI DI AVERE MISERICORDIA VERSO CHI SI TROVA IN STATO DI NECESSITA'”

 

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La misericordia nei confronti di una vita umana in stato di necessità è il vero volto dell’amore”: “la capacità di compassione” è “la pietra di paragone del cristiano, anzi dell’insegnamento di Gesù”.  Commentando la parabola del “buon samaritano”  il Pontefice precisa che il Signore “è misericordioso perché ha compassione”: è capace “di avvicinarsi al nostro dolore, al nostro peccato, ai nostri vizi, alle nostre miserie”.

Essere capaci di avere compassione: questa è la chiave. Questa è la nostra chiave. Se tu davanti ad una persona bisognosa non senti compassione, se il tuo cuore non si commuove, vuol dire che qualcosa non va. Stai attento, stiamo attenti. Non ci lasciamo trascinare dall’insensibilità egoistica.

Sappiamo che i giudei trattavano con disprezzo i samaritani, considerandoli estranei al popolo eletto. Non è dunque un caso che Gesù scelga proprio un samaritano come personaggio positivo della parabola. In questo modo vuole superare il pregiudizio, mostrando che anche uno straniero, anche uno che non conosce il vero Dio e non frequenta il suo tempio, è capace di comportarsi secondo la sua volontà, provando compassione per il fratello bisognoso e soccorrendolo con tutti i mezzi a sua disposizione.

Per quella stessa strada, prima del samaritano, rimarca Papa Bergoglio, “erano già passati un sacerdote e un levita, cioè persone dedite al culto di Dio”, senza, tuttavia, fermarsi.

Gesù, dunque, propone come modello il samaritano, proprio uno che non aveva fede! Anche noi pensiamo a tanta gente che conosciamo, forse agnostica, che fa del bene. Gesù sceglie come modello uno che non era un uomo di fede. E questo uomo, che amando il fratello come sé stesso, dimostra di amare Dio con tutto il cuore e con tutte le forze – il Dio che non conosceva! -, ed esprime nello stesso tempo vera religiosità e piena umanità.

Il Papa ha lanciato infine un nuovo, forte appello per il Paese latinoamericano, anche oggi attraversato da turbolente manifestazioni.

“Ancora una volta- afferma in conclusione Papa Francesco- desidero esprimere la mia vicinanza all’amato popolo venezuelano, particolarmente provato per il perdurare della crisi. Preghiamo il Signore di ispirare e illuminare le parti in causa, affinché possano quanto prima arrivare a un accordo che ponga fine alle sofferenze della gente per il bene del Paese e dell’intera regione”.

Francesco sollecita, dunque, un accordo immediato per superare la crisi politica tra il governo del presidente Maduro e le opposizioni guidate dal presidente dell’Assemblea nazionale Juan Guaidò.  I vescovi venezuelani proprio ieri in una lettera avevano chiesto un cambio di rotta, un “ritorno alla Costituzione” per mettere fine alle tante, troppe sofferenze della popolazione che in massa, oltre 4 milioni di rifugiati, si trova costretta a lasciare il Paese

 

PADRE CHE GUIDA POSTA VIDEO, LO SCHIANTO FATALE, MUORE IL FIGLIOLETTO

NON SI VUOL CAPIRE CHE MENTRE SI GUIDA IL CELLULARE  DEVE STARE SPENTO

Un incidente  verificatosi sull’autostrada A/29, all’altezza di Alcamo, è costato la vita ad un ragazzino di 14 anni, Francesco Provenzano, con il fratellino di 9 gravemente ferito e il papà, Fabio Provenzano, 34 anni, che era alla guida dell’auto in coma.

Alcamo, posta un video in diretta su Facebookma l'auto sbanda e finisce contro il guard railMuore un 14enne, ferito il fratellino, padre in coma

I tre erano su una Bmw che si è ribaltata distruggendosi. Sono intervenuti quattro equipaggi della Polizia Stradale, personale Anas, e i Vigili del Fuoco e del 118, che hanno  prestato i primi soccorsi. …La salma del quattordicenne è stata trasferita all’obitorio del cimitero di Alcamo. Il bimbo di nove anni è stato trasportato all’ospedale Villa Sofia di Palermo. Le sue condizioni sono gravissime e resta ricoverato nel reparto di Neuro rianimazione. La prognosi è riservata.

Sono in corso tutt’ora indagine per comprendere cosa sia potuto accadere in quei momenti terribili. Il padre che era alla guida dell’auto aveva postato pochi secondo prima dell’impatto su Facebook ha un video mentre si trova alla guida. Si apprende – come hanno riferito gli inquirenti- che si ” vede il viso dell’uomo poi tutto nero e nulla più forse a causa dell’impatto. Nel video che era stato postato dallo stesso Provenzano e che è stato poi rimosso da qualcuno si sente il rombo del motore e il viso di Fabio Porvenzano nel buio. A un certo punto si nota una sterzata improvvisa e lo schermo che diventa nero“.        Un punto è fermo nell’indagine.   L’automobile si è scontrata con il guardrail all’altezza dello svincolo di Alcamo est in direzione Trapani, non si sa se per via dell’alta velocità, un colpo di sonno, una distrazione o quant’altro. “Si sta valutando se trasferire il 34enne presso il Trauma Center di Villa Sofia. Sul posto, una volta chiamati i soccorsi, sono giunti tre mezzi del 118, nonché la polizia stradale e i tecnici di autostrade per rimettere in sicurezza la carreggiata.

incidente alcamo tgr

CINQUANT’ANNI DALLO SBARCO SULLA LUNA: A ZAFFERANA ETNEA “MOONIGHT”

LE CAPACITA’ DELL’UOMO AD APRIRE UN VARCO NELL’UNIVERSO

 

Appuntamento per famiglie , appassionati e bambini tra didattica e divertimento

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IL 20 LUGLIO AL PLANETARIO E IN PIAZZA TRA SPETTACOLI E SCOPERTE

Film in full-dome dalla cupola, osservazioni al telescopio e installazioni interattive con l’astronomo e divulgatore scientifico Claudio Zellermayer

CATANIA

Mezzo secolo di Luna. 20 Luglio 1969 – 20 luglio 2019: a 50 anni esatti dalla passeggiata più famosa della storia, il Planetario di Zafferana Etnea festeggia lo sbarco di Apollo 11 con una serata di iniziative che si snoderanno tra la struttura e la piazza cittadina, offrendo al pubblico l’occasione di rivivere un evento storico e di osservare l’affascinante volta celeste con tutte le sue meraviglie.

 

 

«Questo è un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l’umanità», le parole che quel giorno l’astronauta statunitense Neil Armstrong pronunciò mentre approdava su suolo lunare sono rimaste scolpite nella storia dell’umanità a segnare un momento unico: si concludeva la corsa allo spazio tra Usa e Unione Sovietica, con una conquista che apriva all’uomo un varco verso il resto dell’universo.

Un’occasione memorabile che l’associazione Amici della Terra ha deciso di celebrare con un evento speciale, che riserva particolare attenzione all’attività di divulgazione e didattica per i più giovani, in linea con i progetti scolastici che da anni porta avanti anche attraverso la Casa delle Farfalle, il Museo dell’Etna e il più recente Teatro dei Miti e Grotta di Polifemo.

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Proprio il territorio siciliano e il paesaggio dell’Etna hanno infatti un legame forte con l’astronomia: «L’Italia in genere vanta un prezioso primato storico nel settore – ricorda Ettore Barbagallo, presidente dell’associazione, fondatore del Planetario di Zafferana Etnea e promotore dell’iniziativa – basti pensare a riferimenti attualissimi come Galileo o Archimede, genio che inventò il planetario per spiegare e comprendere scientificamente i corpi celesti e i loro movimenti. Siciliano come lui, oggi abbiamo l’orgoglio di un altro protagonista nostrano delle missioni spaziali: l’astronauta Parmitano, che sarà il primo italiano comandante della stazione spaziale Iss. Vogliamo celebrare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna per omaggiare l’ingegno umano e per esplorare le prospettive che le nuove scoperte astronomiche ci riserveranno per il futuro».

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Per questo la sera di sabato 20 luglio sarà possibile conoscere uno spazio oggi più vicino a noi attraverso una serie di attività al Planetario – su prenotazione – pensate per grandi e piccoli. Alle 19,30 si terrà lo show teatrale scientifico “Nina, il nonno e la Luna”, divertente ed educativo spettacolo laboratoriale per bambini e famiglie a cura del dott. Claudio Zellermayer, astronomo e divulgatore scientifico. Alle 20.30 appuntamento con “MOON”, uno spettacolo live nella cupola del Planetario sul sistema solare che svelerà i misteri dell’Universo tra corpi celesti e costellazioni. A seguire sarà il momento della proiezione di “Back to the Moon”, film appositamente prodotto per planetari che, grazie alla tecnologia full-dome, permetterà un’esperienza di visione coinvolgente e tridimensionale, che si irradierà dall’intera cupola verso le poltrone reclinate degli spettatori.

Dalle ore 21 alle 24 anche la piazza Umberto I di Zafferana Etnea ospiterà diverse attività aperte a tutti: sarà possibile osservare al telescopio la Luna e i pianeti Giove e Saturno guidati dall’astronomo Zellermayer, insieme all’associazione Cepes e al Gruppo Astrofili Belpassesi. Inoltre, all’interno di uno spazio espositivo e interattivo a cura del Planetario, saranno a disposizione dei partecipanti totem illustrativi e installazioni dedicate allo sbarco sulla Luna tra video, app, foto e momenti di gioco con un animatore in tuta spaziale a intrattenere i più piccoli.

Catania: imprese e professionisti insieme per la missione in Cina

 

Tappa del road show nazionale alla Camera di Commercio Sud Est Sicilia

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Foto d’Archivio: Camera di Commercio Sud Est della Sicilia

 

Incontro organizzato dall’Ordine etneo e dalla sua Area Studi sull’Internazionalizzazione

 

CATANIA

Una missione professionale in Cina e a Hong Kong, nel prossimo mese di novembre, per incontrare di persona i principali attori commerciali del grande mercato orientale e approfondire con loro le opportunità di business per le Pmi italiane. Un’importante trasferta a cui sono chiamate a partecipare anche le imprese e i professionisti catanesi che vogliono intraprendere scambi internazionali. L’appello arriva dal Consiglio nazionale dei Commercialisti e degli Esperti Contabili che, attraverso l’attività della sua associazione per l’Internazionalizzazione “Aicec”, ha presentato  obiettivi e modalità della missione.

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Nella foto Pietro Agen, Presidente della Camera di Commercio

L’incontro, organizzato dall’Ordine etneo della categoria tramite la sua apposita Area Studi, si è svolto non a caso alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, «perché considerata la casa di tutte le imprese – ha affermato il presidente dei Commercialisti di Catania Giorgio Sangiorgio – Nel nostro territorio sono numerose le aziende che hanno i giusti requisiti per poter aprirsi ai mercati esteri. Occorre quindi che noi professionisti rafforziamo il percorso di accompagnamento, motivo per cui abbiamo implementato la formazione su queste tematiche, anche tramite l’istituzione dell’Area Studi “Internazionalizzazione delle Imprese”. L’evento di oggi ne è una chiara testimonianza», ha concluso Sangiorgio dopo gli interventi di saluto del presidente della Camera di Commercio Pietro Agen e dell’assessore comunale Alessandro Porto.

La figura del commercialista è di fatto il punto di riferimento per gli aspetti operativi che le imprese affrontano durante il loro investimento nei mercati stranieri, «perché non basta inserirsi negli scambi internazionali, ma è soprattutto necessario definire il modo di inserirsi» ha aggiunto Marcello Murabito, consigliere dell’Ordine di Catania che ha introdotto e moderato l’incontro. La competizione a livello internazionale è una delle leve fondamentali per lo sviluppo economico del nostro Paese, «e nella geografia del commercio mondiale la “Via della Seta” è senza dubbio una delle maggiori direttrici, fin da tempi antichissimi – ha continuato – La Cina da tempo favorisce una transizione culturale che sta spostando il motore dell’economia verso l’innovazione, soprattutto tecnologica. In questa nuova tendenza l’apprezzamento per il made in Italy, ha un valore assoluto».

A confermarlo l’esperienza positiva dell’export delle arance rosse IGP di Sicilia: ben 60 tonnellate sono state spedite da Oranfrizer per la vendita nelle zone di Pechino, Shanghai, Ningbo e Guangzhou, nonché online, come ha raccontato il marketing manager dell’aziendaSalvo Laudani.

In video collegamento è intervenuto il direttore operativo Fondazione Italia-Cina Marco Bettin; presente anche il presidente dell’AicecGiovanni Gerardo Parente. Hanno inoltre relazionato: Giuseppe Giarlotta (presidente Area Studi “Internazionalizzazione delle Imprese” Odcec Ct), Donatella Laureti (D’Andrea & Partners Legal Counsel-Shanghai), Gaetana Rota (consigliere Aicec).

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