Destino amaro per il nuotatore Bortuzzo, ferito a Roma, davanti ad un pub: perderà la mobilità delle gambe.

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   SOLO UN MIRACOLO – E TANTA FEDE IN DIO – POTRA’ FAR RIPRENDERE IL MOVIMENTO DELLE GAMBE

Destino imprevedibile e molto amaro. Manuel Bortuzzo, il nuotatore ferito da colpi di pistola nella notte tra sabato e domenica nei pressi di un pub in piazza Eschilo a Roma, in zona Axa, ha perso la mobilità .. “C’è una lesione del midollo completa. Questo vuol dire -ha spiegato il professore Alberto Delitala ,responsabile della N eurochirurgia del San Camillo , che al momento consideriamo che non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe”. 

A 48 ore dal termine dell’intervento toracico – ha aggiunto in conferenza stampa con l’anestesista Emiliano Cingolani, responsabile della Rianimazione del San Camillo – il decorso post operatorio è soddisfacente, le condizioni sono stabili, è ancora sedato e con ventilazione artificiale, e contiamo di risvegliarlo nei prossimi giorni, ma da studi effettuati il paziente ha perso la mobilità”.

APPELLO DEL PADRE : “IN TUTTA LA MIA VITA HO FATTO SACRIFICI, SE QUALCUNO HA CORAGGIO PARLI..”
L’appello del padre del nuotatore: “Chi ha visto parli! Mi auguro che chiunque abbia visto qualcosa faccia la scelta giusta e riferisca alla polizia, aiutando così gli agenti nelle indagini del caso. Due persone hanno sparato all’impazzata a bordo di uno scooter colpendo un ragazzo totalmente estraneo alle loro vicende, e trovo che sia assurdo. Bisogna fermare questi soggetti —  e fare in modo che episodi del genere non si verifichino più. Ho quattro figli, tutti nuotatori.

Sono riuscito a introdurre mio figlio Manuel nel mondo dello sport e adesso fa parte del Centro Olimpico di Roma. Ho sempre cercato di toglierli dalla strada e oggi sono vittima di un episodio accaduto per strada: una cosa che ha dell’incredibile nel 2019. Per i sacrifici che ho fatto in tutta la mia vita e per tenere i miei figli lontani dalla strada, torno a riproporre l’appello. Se qualcuno ha coraggio o voglia di dare un segnale, un avviso, per aiutare le autorità giudiziarie a risolvere questo problema, io sarei estremamente grato, anche perché è impossibile che ancora oggi nelle strade succedano queste cose

“Il nostro intervento- precisa d’altro lato – il chirurgo Delitala-  è consistito in una decompressione del midollo -ma nonostante ciò il midollo spinale non conduce. Abbiamo fatto uno studio bioelettrico della conducibilità midollare e c’è una lesione del midollo completa. Non c’è quindi possibilità di riacquistare mobilità delle gambe”.

Il responsabile della Rianimazione, Cingolani, ha spiegato poi  come “a 48 ore dal complesso intervento toracico, più neurochirurgico vertebrale a cui è stato sottoposto il giovane per riparare le lesioni del colpo d’arma da fuoco, il decorso post operatorio è soddisfacente e i parametri cardio-respiratori sono stabili”. “Il ragazzo data la vicinanza dell’intervento è ancora sedato e ancora sottoposto a ventilazione meccanica artificiale – ha aggiunto – Stante però la bontà dei parametri vitali e le buone risposte all’intervento, la giovane età ed il fisico prestante del nuotatore, e se il decorso continua senza complicanze, pensiamo nei prossimi giorni di tentare una riduzione della sedazione e un risveglio graduale del ragazzo”. 

(Ag.)

L’indecenza continua in RAI dove nessuno “vuole controllare”: compensi elevati a Grillo, Benigni, Celentano

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di R. Lanza

L’indecenza continua. Dobbiamo sopportarci la pubblicità insulsa del milionario ex calciatore Totti e adesso di peggio perchè la vergogna è tipica istituzionale perenne della Rai Tv. Trentamila euro la Rai- apprendiamo – ha speso  per ricomprare circa 20 minuti di show di Beppe Grillo,comico e “garante” del M5S,  settantamila euro per ‘C’è Celentano’ e circa centosessantamila per ‘C’è Benigni’.   Cifre- scandalo – pagate da Rai2 per realizzare gli show celebrativi di tre personaggi. La differenza nelle cifre ha pure delle “ragioni” anche se il termine suona paradossale nella circostanza:  del comico Grillo la Rai deteneva quasi tutti i diritti tranne quelli dal 2007 in poi; di Celentano solo una parte ma il Clan avrebbe dato del materiale inedito a titolo gratuito; di Benigni Rai2 ha dovuto ricomprare quasi tutto, perché il regista e attore premio Oscar ha comprato i diritti di tutti i suoi show Rai.

Per ‘C’è Benigni’ Rai ha dovuto ricomprare circa 70-80 minuti, di cui una decina di minuti di film, e il costo al minuto del cinema è più caro di quello degli show teatrali o televisivi. Si apprende infine che parte dei 160.000 euro di ‘C’è Benigni’ sono andati a compensazione di un pezzo di proprietà di Benigni montato dentro la puntata “Adrian ” dedicata a Celentano.
A questo punto non riusciamo a capire che vigilanza e controllo faccia il nuovo presidente Rai e il consiglio di amministrazione.    In un momento delicato come questo che attraversa il nostro Paese queste cifre/compensi costituiscono uno scandalo se è vero com’è vero che diverse Regioni d’Italia sono state costrette ad elaborare persino un Piano regionale contro la povertà esistente.        E ci sorprende come Grillo, paladino del M5S, non abbia rinunziato al compenso per i diritti Show.   Sarebbe bastata una telefonata alla Rai – e un comunicato -o al “suo” presidente che tanto piace ai pentastellati per chiarire la sua posizione etico-morale.

SANT’AGATA, LA PATRONA DI CATANIA CHE INSEGNA LA FEDE CRISTIANA E INCANTA IL MONDO

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  Venerata da cattolici e ortodossi, è patrona di Catania. La sua festa,-oggi purtroppo un pò rovinata dal Meteo-allerta Giallo- dalla pioggia e temporali,  con la spettacolare processione delle reliquie, è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.

Giovanni Battista Tiepolo, Martirio di Sant'Agata, Berlino, Gemäldegalerie

Giovanni Battista Tiepolo, Martirio di Sant’Agata, Berlino, Gemäldegalerie

La più antica fonte sul martirio della giovane catanese Agata, che in greco significava buona, è la Passio, che risale alla seconda metà del V secolo (di cui si hanno due variazioni greche e una latina che sostanzialmente coincidono). Essendo un testo letterario edificante, essa presenta dati storici che vanno letti con cautela, ma che concordano sul tempo della morte che sarebbe avvenuta il 5 febbraio 251, durante la persecuzione di Decio, data che può essere accettata. Agata, cresciuta in una famiglia illustre e ricca, sentì presto il desiderio di donarsi totalmente a Cristo: il che fece a circa 15 anni.

Vergine e martire, fu sedotta dal proconsole Quinziano ma lei non cedette. E lui la fece torturare fino a farle strapparle i seni con grosse tenaglie

Nei primi tempi del Cristianesimo le vergini consacrate, con la loro scelta di vita, rappresentavano un esempio diverso dentro un mondo pagano e in disfacimento. Il vescovo della città, nella cerimonia della velatio, le impose il flammeum, velo rosso portato dalle vergini consacrate; secondo alcuni era probabile che Agata avesse già 21 anni, infatti è rappresentata con tunica bianca e il pallio rosso (ad esempio nel mosaico di Sant’Apollinare Nuovo in Ravenna del VI secolo è raffigurata con la tunica lunga, dalmatica e stola a tracolla) segni della diaconessa, cioè di una donna con ruolo attivo nella comunità cristiana, con il compito, fra gli altri, di istruire i nuovi adepti. Nell’anno a cavallo fra il 250 e il 251 il proconsole Quinziano era giunto a Catania – città fiorente posta in ottima posizione geografica, con un grande porto, che costituiva un vivace punto di scambio commerciale e culturale dell’intero Mediterraneo – anche per far rispettare l’editto imperiale che chiedeva a tutti i cristiani l’abiura pubblica della loro fede. Affascinato da Agata che seppe essere una consacrata, le ordinò di adorare gli dei pagani. Al suo secco rifiuto il proconsole la affidò per un mese alla cortigiana Afrodisia (forse sacerdotessa di riti pagani che comprendevano la prostituzione sacra) con lo scopo di corromperla. Fallito ogni tentativo di corruzione, Quinziano avviò un processo contro Agata, di cui sono riferiti i dialoghi tra il proconsole e la santa, che rispecchiano sentimenti e linguaggio dei cristiani, e dai quali si comprende che la giovane era edotta in dialettica e retorica.

Suggestivo è il passaggio dove Agata, alla domanda circa la sua famiglia, risponde di essere libera e nobile di nascita; allora il magistrato le domanda perché conduce una vita da schiava, la giovane risponde: “La nobiltà suprema consiste nell’essere schiavi di Cristo”. Tradotta in carcere fu sottoposta a tortura che culminò con lo strappo di una mammella. Nella stessa notte venne visitata da San Pietro che la rassicurò e le risanò le ferite. Adirato Quinziano, la cui passione per Agata si era tramutata in odio, la fece porre nuda su cocci di vasi e carboni ardenti: improvvisamente vi fu un terremoto e crollò il luogo dove avveniva il supplizio, seppellendo i carnefici. Infine venne sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. A questo punto, secondo la tradizione, mentre il fuoco bruciava le sue carni, non bruciava il velo che lei portava; per questa ragione “il velo di sant’Agata” diventò da subito una delle reliquie più preziose. Mentre la città era in preda al panico Agata spirava, alla presenza di molti testimoni, nella sua cella pregando e ringraziando Dio di averle conservato la verginità. I fedeli ne raccolsero le spoglie e con grande onore le deposero in un sepolcro nuovo.

L’INTERVENTO DI AGATA SALVÒ CATANIA DALLA LAVA DELL’ETNA

Nel primo anniversario della morte di Agata, una violenta eruzione dell’Etna minacciava di seppellire Catania: in ricordo e ammirazione per la martire i catanesi, compresi i pagani, presero il velo deposto sul sepolcro e lo usarono come scudo contro la lava ardente: immediatamente il fiume di fuoco si arrestò. Da questo episodio si sviluppa lo straordinario culto dedicatole dalla città di Catania, di cui è patrona. L’uso di opporre alla lava il miracoloso velo è continuato nel tempo. Ancora nel 1886 il velo fermò la lava al borgo Nicolosi, posto sulle pendici del vulcano, che venne risparmiato dalla distruzione.

Agata fu dapprima sepolta nel suburbio di Hybla Maior. Nel 1040 il suo corpo fu trafugato e portato a Costantinopoli, ma nel 1126 due soldati della corte imperiale, il provenzale Gilberto ed il pugliese Goselmo, a cui era apparsa la Santa, lo riportarono a Catania con una nave che approdò la notte del 7 agosto in un posto denominato Ognina. Tutti i catanesi, risvegliatisi, accorsero a onorare la loro patrona: il 17 agosto le reliquie rientrarono nel Duomo, dove sono conservate in nove reliquiari.

Il culto di Agata, diffuso anche in Oriente, ricorre più volte nel Martirologio geronimiano e il suo nome fu inserito nel canone della messa romana, forse per volere di Gregorio Magno (per cui è venerata con memoria obbligatoria anche oggi) e in quello ambrosiano e ravennate.

A Napoli il suo culto è significato da un affresco del IV secolo nella catacomba di San Gennaro. A Roma papa Simmaco, agli inizi del VI secolo, le intitolò una basilica sull’Aurelia e Gregorio Magno riferisce nei suoi scritti di aver riaperto al culto cattolico una basilica fatta erigere in Trastevere dal patrizio Ricimero per gli ariani, introducendo le reliquie dei santi Agata e Sebastiano.

Il culto era ampiamente diffuso anche in Italia settentrionale: nel Duecento la diocesi di Milanocontava ben 26 chiese a lei intitolate. La venerazione per la martire è sparsa in tutto il mondo. Agata protegge 44 comuni italiani, dei quali 14 ne portano il nome. È compatrona di Malta con san Paolo, così come della Repubblica di San Marino. Molto diffusa è la venerazione di Agata in Spagna, e quindi nell’America latina. A Barcellona è intitolata ad Agata la cappella del palazzo reale dove i re cattolici, Isabella e Ferdinando, ricevettero Cristoforo Colombo al suo primo ritorno dall’America, e presso Segovia esiste la tradizione curiosa secondo cui il 5 febbraio comandano le donne che eleggono addirittura una sindachessa, mentre gli uomini sbrigano le faccende domestiche.

Sant’Agata era invocata contro gli incendi, e poiché quando questi scoppiavano si usava suonare a martello le campane, si prese l’abitudine di incidere il suo nome su queste, assieme a quello della Madonna e di altri santi protettori. Per questo motivo i costruttori di campane si posero sotto la protezione di Agata. In relazione alla tortura che le strappò i seni la santa di Catania era molto invocata dalle madri per  l’allattamento e per conseguenza dalle balie.

Catania riserva alla sua patrona, dal 3 al 5 febbraio, festeggiamenti grandiosi, dove l’elemento devozionale si mischia con quello folclorico. La città viene percorsa da una processione solenne e imponente, in cui si porta il fercolo d’argento chiamato “a vara”, dentro il quale sono custodite le reliquie della Santa, accompagnato da undici enormi candelieri, detti “cannalore”, fantasiose sculture verticali in legno con scomparti dove sono scolpiti gli episodi salienti della vita della santa, appartenenti ciascuna alle corporazioni degli artigiani cittadini. Considerata tra le tre principali feste cattoliche a livello mondiale per affluenza, la festa di sant’Agata è stata inserita nel sistema dei beni della Val di Noto dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO: tali festeggiamenti, infatti, sono considerati un bene immateriale di tipo etnoantropologico.

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Chiesa della Badia di S.Agata-Catania
Vat.F.c)

Disco verde dell’Europa a Guaidò presidente Venezuela, Mosca stigmatizza invece il riconoscimento dei big europei

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(foto Archivio Sud Libertà)

Disco verde  di Francia, Regno Unito e Spagna  e adesso di Austria, Svezia, Danimarca, Germania, Lituania, Lettonia e Olanda sul riconoscimento di Guaidò. E mentre l’Italia non si è ancora pronunciata, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto “Responsabilità e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e tutti i nostri partner dell’Unione europea”

Maduro -è noto –  ha respinto nettamente l’ultimatum europeo e non ha escluso il rischio di una guerra civile.

Sul tema il ministro degli Esteri francese Jean Yves Le Drian ha comunicato : “E’ presidente ad interim” ed “è legittimato” a indire nuove elezioni presidenziali, ha spiegato, seguito dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, che ha riconosciuto Guaidó come presidente del Venezuela in modo “esplicito e chiaro”.

Anche il Regno Unito ha riconosciuto Guaidó come “presidente provvisorio” del Venezuela, sottolineando che non avendo Maduro convocato elezioni presidenziali “negli 8 giorni che ci eravamo prefissati” il Regno Unito “insieme ai suoi alleati europei ora riconosce Juan Guaidó come presidente ad interim fino a quando si potranno tenere elezioni credibili”.

A unirsi al coro anche l’Austria di Sebastian Kurz, inizialmente contraria al riconoscimento e che ha cambiato idea, dopo una conversazione telefonica con il presidente ad interim. “. Per la cancelliera tedesca Angela Merkel “Guaidò è la persona con la quale dialoghiamo e dal quale ci aspettiamo che avvii il prima possibile un processo elettorale”.

A non riconoscere Guaidò è invece l’Irlanda, che chiede elezioni “libere e giuste” nel Paese. L’Italia sembra assumere una posizione di attesa più che diplomatica….

Disco rosso al riconoscimento di Mosca che ” invece stigmatizza il riconoscimento dei big europei parlando di tentativo ” di legittimare una usurpazione del potere” e di “ingerenza diretta e indiretta” negli affari interni del paese latino americano.

Papa Francesco: “Senza libertà si è schiavi,Dio lascia libero l’uomo e nessuna istituzione umana può forzare: non si può proclamare la fratellanza e poi agire in senso opposto”

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La libertà è un bene prezioso. Papa Francesco lo ricorda negli Emirati Arabi Uniti, “senza libertà non si è più figli della famiglia umana ma schiavi“. Viene scolpito questo assunto nel corso dell’incontro interreligioso con il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al Tayyib, e si spiega che “se crediamo nell’esistenza della famiglia umana, ne consegue che essa in quanto tale va custodita” e “come in ogni famiglia, ciò avviene anzitutto mediante un dialogo quotidiano ed effettivo”.

Un dialogo, chiarisce il Pontefice, che “presuppone la propria identità, cui non bisogna abdicare per compiacere l’altro. Ma al tempo stesso domanda il coraggio dell’alterità, che comporta il riconoscimento pieno dell’altro e della sua libertà e il conseguente impegno a spendermi perché i suoi diritti fondamentali siano affermati sempre, ovunque e da chiunque”.

Tra le libertà, prosegue il Papa, ” quella religiosa. Essa non si limita alla sola libertà di culto, ma vede nell’altro veramente un fratello, un figlio della mia stessa umanità che Dio lascia libero e che pertanto nessuna istituzione umana può forzare, nemmeno in nome suo. Il coraggio dell’alterità è l’anima del dialogo, che si basa sulla sincerità delle intenzioni. Il dialogo è infatti compromesso dalla finzione, che accresce la distanza e il sospetto: non si può proclamare la fratellanza e poi agire in senso opposto. Ciascuno gode del diritto alla libertà”.

Sognare di diventare campione di nuoto e ritrovarsi in ospedale per un proiettile alla colonna vertebrale

ROMA

Nella notte tra sabato e domenica,un evento drammatico ha spezzato i sogni di Manuel Bortuzzo, un giovane campione di nuoto trasferitosi ad Aostia per allenarsi.     Lo sportivo diciannovenne è stato ferito da colpi di pistola nei pressi di un pub in piazza Eschilo a Roma, in zona Axa.

Colpito da due persone in motocicletta che si sono poi allontanate. Si apprende che  il proiettile abbia interessato la colonna vertebrale. Trasferito al San Camillo per un intervento delicato  alla colonna vertebrale. La prognosi resta riservata.Prima delle prossime 48 ore non è possibile capire eventuali danni alla mobilità dell’atleta. In ospedale, al San Camillo, si sono ritrovati tutti i suoi amici, ancora in stato di choc

La storia sportiva del ragazzo. Collega in acqua dei campioni Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti e Domenico Acerenza, Manuel è nato a Trieste nel 1999 e cresciuto nel Team Veneto. Tesserato per la società Aurelia Nuoto di Roma, risiede presso la foresteria del centro sportivo delle Fiamme Gialle di Castelporziano (dove si allena) e si sta specializzando nei 400 e 1500 che intendeva nuotare ai campionati assoluti dopo una stagione condizionata dalla mononucleosi e priva dei risultati cui ambiva.

La squadra mobile di Roma sta indagando sulla sparatoria insieme al  commissariato di Ostia. Secondo una prima ricostruzione verso le 2 della notte tra sabato e domenica, Manuel si trova di passaggio con amici e altri atleti all’Axa, dalla parte opposta rispetto ad un pub in piazza Eschilo già presidiato dalle forze dell’ordine intervenute a seguito di una rissa scoppiata mezz’ora prima. Il gruppo decide di rientrare a casa. Manuel però viene raggiunto da un colpo di pistola al torace.

Lo stesso presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, appena venuto a conoscenza della vicenda, si è recato al San Camillo per accertarsi di persona delle condizioni del ragazzo, una giovane promessa del nuoto che ogni giorno si allena con campioni noti al grande pubblico

         

Si apprende inoltre che alcuni dipendenti del pub hanno riferito che recentemente c’era stata un’altra rissa, nella quale sarebbero state coinvolte le stesse persone che ieri hanno danneggiato il locale a suon di calci e pugni durante l’ennesima lite scoppiata. Gli investigatori in queste ore sono sulle tracce di un gruppo di romani residenti a qualche chilometro da piazza Eschilo…

Gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle telecamere che potrebbero aver ripreso scene utili riconducibili all’identificazione dei malviventi

 

Alessandro Di Battista denuncia: “I conduttori RAI come Fazio e Vespa sono superpagati con denaro pubblico, devono guadagnare come gli altri giornalisti…”

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È giunto il tempo di una sforbiciata senza precedenti dei costi della politica e non solo. Qua i sacrifici li fanno tutti tranne i politici o i conduttori Rai pagati con denaro pubblico che sono giornalisti, ma non hanno contratti da giornalisti”.  E’ il pensiero dell’uomo forse più amato del M5S Alessandro Di Battista, l’uomo che ha saputo rinunciare alla poltrona e al potere : “Vanno fatte – aggiunge – le seguenti cose: 1. Taglio di 3500 euro al mese sullo stipendio dei deputati (con un risparmio di circa 22 milioni di euro all’anno); 2. Taglio di 3500 euro al mese sullo stipendio dei senatori (risparmio circa 11 milioni all’anno); 3. Taglio di 3500 euro al mese sullo stipendio di tutti i consiglieri regionali (circa 36 milioni di euro all’anno); 4. Abolizione totale di tutte le doppie indennità (doppi stipendi), sia alla Camera che al Senato che nei Consigli regionali; 5. Taglio di oltre 300 parlamentari”.

L’elenco di Di Battista prosegue: “6. Adeguamento dei contratti di Fazio e Vespa. Sono giornalisti e guadagnino come loro (massimo 240.000 euro lordi all’anno); 7. Abolizione dell’assegno di fine mandato – TFR – per tutti i parlamentari (io, per una sola legislatura ho preso 43.000 euro, ovviamente restituiti, pensate le centinaia di milioni di euro che finiscono nel TFR dei parlamentari). Questo Governo ha la possibilità di farlo. Coraggio”!.

Musumeci comunica: “Pronto il Piano regionale contro la povertà”

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Il governo dà il via libera al Piano regionale per la lotta alla povertà predisposto dall’assessorato alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro. ‘Diamo seguito ad una misura nazionale di contrasto alla povertà – commenta il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – nella consapevolezza dell’acutizzarsi del fenomeno, soprattutto in Sicilia dove si registra un incremento sia di quella assoluta sia di quella relativa. Sono infatti oggi a rischio di indigenza o di esclusione sociale molte famiglie siciliane che vogliamo sostenere, compatibilmente con le risorse disponibili’. La giunta ha infatti recepito le linee guida del Piano elaborato dall’Assessorato alle Politiche sociali e che prevedono interventi per 42 milioni di euro in tre anni, individuati d’intesa con le associazioni territoriali per il migliore utilizzo possibile delle risorse previste dal Fondo nazionale Povertà. ‘Abbiamo trasmesso al Ministero del Lavoro il Piano contro la povertà – spiega l’Assessore alle Politiche sociali, Mariella Ippolito – per la sua definitiva approvazione. Il documento rispetta i criteri, gli indirizzi e gli obiettivi fissati dalla normativa nazionale. Il governo regionale ha dimostrato ancora una volta grande sensibilità e senso di responsabilità. Si tratta di uno strumento indispensabile soprattutto in Sicilia dove il tasso di povertà diffusa e di degrado sociale tocca percentuali preoccupanti’. Il Piano é uno strumento di programmazione dei servizi necessari per l’attuazione del reddito di inclusione (Rei) come livello essenziale delle prestazioni e mira a supportare i Comuni e i distretti per la costruzione di un sistema locale di contrasto alle varie forme di povertà e di esclusione sociale, basato sull’attivazione delle risorse esistenti sul territorio. Prevista anche l’adozione di un sistema informativo e l’armonizzazione tra le misure del comparto sociale con quelle a carattere sanitario e le politiche del lavoro.

(Comunicato Stampa)

Salvini e Di Maio: “L’amore per la poltrona -e il potere – diventa più forte della diversità di vedute tra loro”

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“Salvini e Di Maio “:  “Tav o non Tav dureremo sino alla scadenza del governo”

 

Matteo Salvini  non ha perso occasione, sul tema della Tav, di dire che “non sussiste alcuna polemica in seno al governo ma solo una diversità di vedute tecniche che in ogni caso risolveremo senza bisogno di creare la crisi con il M5S”  Inoltre precisa Salvini “Stiamo preparando un decreto per dimezzare i tempi dei cantieri, l’Italia ha bisogno di più opere“. A questo punto  “se qualcuno ha scavato 25 chilometri di galleria è più utile finirla o lasciarla così? Per capirlo non serve una laurea al Politecnico”.

Per la Tav e le Grandi opere in generale quindi “nessuno stop”. Anzi, serve “un piano Marshall” per il rilancioUn conto sono le parole – dice – un conto sono i fattiL’intesa si trova sempre. Così è stato in questi otto mesi. E sarà così anche stavolta. Siamo abituati a trattare e a portare a casa il risultato, e infatti la maggioranza degli italiani è dalla nostra parte. Se le faccio vedere il mio telefonino, lo troverà intasato di messaggi dei cittadini che ci fanno i complimenti per Quota 100, e sono passati appena cinque giorni dal decreto”.

 Si può risparmiare un miliardo tramite alcune modifiche e si può rivedere in questo senso il progetto, come dice il Contratto di governo, e non vedo grandi problemi. Non solo si va avanti con la Tav. Ma in una fase di rallentamento generale dell’economia, dalla Cina alla Germania, dobbiamo rilanciare con un grande piano di opere pubbliche, in cui rientra la Tav insieme all’apertura e allo sviluppo di 400 progetti, da Nord a Sud. In queste ore è bloccato il Brennero, e se già ci fosse la terza corsia dell’autostrada, che noi faremo, non lo sarebbe. Accelerare e rilanciare sulle infrastrutture è fondamentale. E per farlo, vanno dimezzati i tempi burocratici che servono per le realizzazioni“.
(Ag🙂

Luigi Di Maio : “La Tav non si farà perchè lo vogliono le peggiori lobbies del Paese- Spavaldo Salvini: “La Tav si farà, vedrete…..”

Di maio Salvini

Ribatte pubblicamente a Salvini, il M5 s – avverte il vicepremier Luigi Di Maio —-fino a quando sarà al governo non approverà la Tav ” . Quella è un’opera “che vuole la peggiore lobby di questo Paese” ma, ricorda Di Maio, “il Movimento Cinque Stelle sta dall’altra parte”.

La Tav è a zero come cantieri, le peggiori lobbies di questo Paese vogliono che si inizi a fare e fino a quando quei signori che hanno sostenuto” l’opera, “Renzi, Berlusconi, stanno da una parte, il M5S sta dall’altra, quella delle opere utili”, aggiunge Di Maio. “Una nuova metro a Torino, una linea Roma-Pescara, Roma-Matera, una linea Tav Palermo-Catania, cioè dalla parte delle opere da fare”. “Quando quei signori dei grandi potentati economici, che hanno ridotto il Paese in queste condizioni, cominciano a tifare per un’opera inutile come la Torino-Lione, il M5S sta da un’altra parte, dalla parte del popolo italiano”, conclude il vicepremier del M5S.