Malviventi scatenati a Napoli: furti a ripetizione, in negozi ed appartamenti, come nel film “Gomorra”

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Banditi scatenati come nel film Gomorra: Furti a ripetizione a Marano.    Banditi hanno fatto irruzione di notte  in una farmacia del corso Europa. Il bottino è di almeno 1.200 euro. I ladri hanno divelto la saracinesca e si sono fatti strada all’interno del locale, ubicato nel cuore della città. Ieri, invece,informano gli inquirenti , i malviventi erano entrati in azione in via San Rocco, zona periferica di Marano. Ancor prima due colpi in via Mallardo e via Marano-Pianura, dove sono state prese di mira farmacie e supermarket. Tanti i  furti denunciati anche in alcuni appartamenti di via Unione Sovietica. Non è escluso che gli autori possano essere piccoli boss dei quartieri più a rischio di Napoli.    

Intanto le vittime dei furti denunciano  ed esprimono la loro rabbia alle forze dell’ordine.  Gli investigatori stanno valutando di visionare -laddove erano collocate – le telecamere di sicurezza per poter procedere -in caso positivo – alla identificazione dei malviventi.

PUTIN: “UNA GUERRA NUCLEARE PUO’ PORTARE ALLA MORTE DEL NOSTRO PIANETA”-IL RISCHIO C’E’ ED E’ PREOCCUPANTE

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Vladimir Putin nella conferenza Stampa di fine anno informa che nel pianeta è latente ” il rischio di una  guerra nucleare, “una tendenza che esiste e sta anche crescendo“.     La Russia non ha gradito l’uscita degli Stati Uniti dal trattato Inf sui missili nucleari intermedi. “Stiamo assistendo al collasso del sistema internazionale per il contenimento degli armamenti”, ha spiegato Putin, sottolineando che una guerra nucleare “può portare alla morte della civiltà e del nostro pianeta“. Ma oggi, ha proseguito, il pericolo di una guerra nucleare “viene oscurato, sembra ritenuto impossibile o non così importante”.  Lo scenario del mondo intanto diventa preocupante.

Il leader del Cremlino ha avvertito che la Russia dovrà prendere misure a tutela della propria sicurezza nel momento in cui gli Stati Uniti, come ha anticipato il presidente americano Donald Trump, usciranno dall’Inf. “E’ difficile capire come si evolverà la situazione, ma se questi missili appariranno in Europa, che dovremmo fare? Dovremo assicurare la nostra sicurezza“, ha rimarcato Putin. “Lasciamoli fare – ha aggiunto – se loro si lamenteranno che abbiamo ottenuto dei vantaggi, si tratterà di mantenere l’equilibrio, di assicurare la nostra sicurezza”.

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Global Compact: l’Italia si astiene in attesa di “valutarne l’impatto”

Il Global compact non vedrà la partecipazione dell’Italia.Nella votazione  al Palazzo di Vetro, l’Italia si è astenuta, insieme ad altri 11 Paesi, mentre sono stati 152 i voti a favore, e cinque quelli contrari, tra i quali quelli di Stati Uniti ed Ungheria. Oltre a Stati Uniti ed Ungheria hanno votato contro Israele ed altri due Paesi della Ue, Repubblica Ceca ed Ungheria. Tra gli astenuti oltre all’Italia, l’Austria, l’Australia, la Svizzera e la Bulgaria.

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Il rinvio  a ‘Global Compact for safe and orderly and regular migration, è stato concordato ,in seguito ad un’ampia valutazione con riferimento alla sua portata”, da  Lega e M5S, che come forze politiche di maggioranza in una mozione si sono riservate di valutare l’impatto (‘follow up’) concreto del Global Compact proponendo un ‘riesame periodico’ degli effetti dell’applicazione del documento”.

“L’importante -afferma il premier Giuseppe Conte -è affrontare nel merito le questioni, ma se mi chiede se è il Global Compact a determinare la presenza dell’Italia” tra i big del pianeta “le rispondo che no, non è questo lo strumento per dire se l’Italia e nel consesso dei grandi”.

Il presidente della Camera Roberto Fico si è invece espresso in altri termini:. “L’Onu è una sede di dialogo, in quel tavolo ci devi stare, per un approccio globale che è la posizione dell’Italia”, aveva infatti affermato stamane durante l’incontro con i giornalisti parlamentari per gli auguri di Natale.

“Innanzi tutto – spiegava – vorrei dargli un nome italiano: un patto globale per le migrazioni. Significa che siccome l’immigrazione è una problematica assolutamente globale, per forza dobbiamo sederci al tavolo insieme a tutti gli altri Paesi del mondo per affrontare la problematica dell’immigrazione. E quando ci sediamo al tavolo in un contesto così importante come quello dell’Organizzazione delle Nazioni unite, dove l’Italia ha dei rapporti fondamentali proprio con quei Paesi da dove partono soprattutto i migranti, è chiaro che in quel tavolo ci devi stare, in quel tavolo devi collaborare, in quel tavolo devi poter firmare un patto globale che regga anche culturalmente il fenomeno migratorio con un approccio globale. E’ la posizione dell’Italia”.

 

Giuseppe Conte,lo 007 italiano, annulla all’UE la rigidità delle posizioni e salva la manovra mantenendo sia Quota 100 che Reddito di cittadinanza

 

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Successo pieno di Giuseppe Conte all’Europa. Il collegio dei commissari europei, riunito stamani a Bruxelles, ha deciso di non avviare oggi la procedura per debito (Edp in gergo) nei confronti dell’Italia   Conte ha mantenuto le sue posizioni e pacatamente ha spiegato ogni cosa ai commissari.  Il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici hanno messo sotto i riflettori la manovra italiana, punto per punto così come gli stessi avevano promesso.     Alla fine il risultato come uno studente all’esame di laurea: Idoneo.

 

Il premier Giuseppe Conte è in questo preciso istante che scriviamo in diretta fb e nel corso del suo intervento non nasconde la soddisfazione del successo conseguito mantenendo la schiena dritta  “Abbiamo lavorato con la massima determinazione per evitare la procedura di infrazione”. “Abbiamo salvato l’impostazione della manovra – ha aggiunto -, non abbiamo ceduto sui contenuti certi degli effetti virtuosi che una manovra espansiva potrà determinare”.

 

 

Dall’Europa, nel corso della trattativa per evitare l’infrazione, c’è stata “rigidità di posizioni ma – ha spiegato – anche apertura al dialogo. Abbiamo lavorato affinché fosse quantificata la stima economica e finanziaria delle misure” contenute in manovra, “soprattutto di quelle a carattere sociale e previdenziale. Queste valutazioni hanno rilevato che le risorse necessarie per realizzarle erano inferiori a quelle inizialmente previste, il che ci ha portato a ridurre il disavanzo dall’iniziale 2,4% al 2,04% circa, senza modificare i contenuti”, sia “riguardo la platea che riguardo ai tempi di attuazione. Ci tengo a ribadirlo: sia quota 100 che reddito di cittadinanza partiranno nei tempi previsti“, ha concluso Conte.

Il ricercatore Ascierto, oncologo di punta nel mondo ha rinunciato agli incarichi di Roma e Milano per realizzare un programma d’avanguardia

 

L’Oncologo di fama mondiale Paolo Ascierto resterà a Napoli


Non si trasferirà a Roma o a Milano .Resterà a Napoli l’oncologo Paolo Ascierto. Il presidente della Fondazione Melanoma – personaggio dell’anno nell’ambito del Premio Zanibelli assegnato a Roma, ricercatore di punta dell’oncologia mondiale e primario di dell’Istituto Pascale, ha rinunciato in modo ufficiale  all’incarico di primario che gli era stato conferito per delibera dal manager dell’Istituto tumori di Roma Regina Elena-San Gallicano.
Vincitore di concorso all’Ifo di Roma, richiesto da mesi dall’Ieo (Istituto europeo di Oncologia di Milano), Ascierto ha deciso di restare al Pascale . Curerà un  programma- come spiegato dallo stesso oncologo -” messo a punto dal manager Attilio Bianchi nell’ambito del nuovo Piano ospedaliero regionale, che incrocia il potenziamento della rete oncologica, l’allargamento della radioterapia alla protonterapia (che in Italia si effettua solo a Trento e Pavia), e che passa anche per la realizzazione di un’unità dedicata all’immunoterapia e allo sviluppo della tecnica CarT-cell per l’ingegnerizzazione in vitro delle cellule del sistema immunitario che negli Usa ha segnato traguardi eccellenti…”

Non pagano il consumo ed aggrediscono il titolare di un bar a Barcellona P.Di Gotto.: tutti arrestati

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Nella foto d’archivio, il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA)

Un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip nei confronti di 4 persone G.S., 28 anni, B.C., 33 anni, C.G.F., 35 anni, B.A., 20 anni.è  stata notificata stamane dai Carabinieri del nucleo di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) I primi tre sono stati condotti in carcere, il quarto ai domiciliari. Altre due persone sono indagate.

Sono tutti  accusati di di estorsione aggravata ai danni del titolare di un esercizio commerciale e altri reati connessi alla violenza usata. L’aggressione nei confronti del  titolare di un’attività commerciale ubicata nella zona della «ex Pescheria», luogo di ritrovo serale dei giovani barcellonesi, ha fatto scattare le indagini: il titolare alla richiesta del  pagamento delle bevande consumate da sei avventori  è stato  aggredito con schiaffi al volto….

 Con i riscontri dei sistemi di video sorveglianza, le individuazioni fotografiche,e le testimonianze acquisite gli investigatori hanno provato che gli arrestati, anche alla presenza di altre persone avessero aggredito il titolare del locale serale, che aveva chiesto alla comitiva il pagamento di circa 60 Euro.
. Alla fine del pestaggio gli aggressori si sono persino scattati una  foto «selfie» di gruppo. Nel corso di una perquisizione disposta dalla Procura , a casa di uno dei due indagati sono state trovate 74 munizioni di diverso calibro e l’uomo è stato denunciato anche per detenzione illegale di munizioni. 

Cambia il processo penale, disco verde al provvedimento “Spazzacorrotti”

 

 

 

 

 

 

 

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Disco verde al provvedimento definito “Spazzacorrotti” .La Camera ha definitivamente approvato la legge che contiene le misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, le norme sulla prescrizione del reato e sulla trasparenza dei partiti e movimenti politici. Il provvedimento – ha ottenuto 304 voti a favore, 106 contrari, mentre gli astenuti sono stati 19.

 

Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, non ha dubbi: “Questa è una legge molto importante, il mio primo pensiero va ai giovani italiani e al loro futuro”  Poi, dopo il via libera, Bonafede commenta: “E’ una giornata storica. Il Movimento 5 Stelle porta avanti da sempre la battaglia per la legalità e oggi è una giornata storica che vogliamo dedicare a tutti i cittadini onesti che si spaccano la schiena e che da ora in poi sapranno che lo Stato è dalla loro parte”.

 

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Sono sei mesi che il M5S è al governo e questo è uno dei più grandi risultati che portiamo a casa – afferma il vicepremier Luigi Di Maio – Nulla sarà più come prima, per i partiti, per i furbi che si sentiranno più soli e abbandonati dallo Stato. I cittadini onesti ora sono al centro”. Con il via libera al ddl “niente sarà più come prima – ribadisce Di Maio – finora gli onesti erano stati trattati da fessi, ma adesso cambia tutto. Il merito lo rimettiamo al centro. Diamo alle forze dell’ordine gli strumenti per andarsi a prendere chi mette le mani nella marmellata e non fargliele mettere mai più grazie al Daspo per i corrotti“.

Per la prima volta il nostro Paese ha una legge organica e strutturata per combattere in modo serio la piaga della corruzione – comunica  il premier Giuseppe Conte  – Continua il nostro percorso di cambiamento per rilanciare il ‘sistema Italia’. Un grazie per l’impegno profuso al ministro Alfonso Bonafede“.

 

CRISI EDILE IN IO ANNI: 70 MILA POSTI PERSI IN SICILIA, 15 MILA IN PROVINCIA DI CATANIA

 

 

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A CATANIA SETTORE EDILE IN AFFANNO

PIANA: «INVESTIMENTI E PIÙ CONSAPEVOLEZZA PER RIGENERARE LA CITTÀ»

 

CATANIA – Oltre 600mila posti di lavori persi in Italia nel settore edile negli ultimi 10 anni, di cui 70mila in Sicilia e ben 15mila solo nella provincia di Catania, con un crollo preoccupante del 60% della massa salari della Cassa edile. Sono i dati emersi dalla relazione del presidente Giuseppe Piana diAnce Catania (Associazione nazionale costruttori edili), durante l’assemblea annuale degli associati per l’approvazione del bilancio 2017. Il documento contabile che, per il prossimo anno, prevede di mantenere e incrementare le politiche di monitoraggio delle spese già adottate, ha l’obiettivo di rafforzare il programma di azioni culturali, sociali e finanziarie promosse dall’Ance etnea e di stimolare l’avvio di un processo di rigenerazione nel territorio.

«Il mio mandato è iniziato in un periodo difficile, al culmine di una crisi del settore che dura ormai da circa 10 anni – ha spiegato Giuseppe Piana agli associati durante l’assemblea – e che purtroppo ha decimato il numero delle imprese e degli occupati nel settore delle costruzioni. Un cambiamento che inevitabilmente ha modificato anche il modo di fare associazione, sia a livello nazionale che territoriale. In tal senso abbiamo cercato di adeguarci con un piano di attività di politica associativa per rispondere alle esigenze della città di Catania e del suo circondario. Grazie alla collaborazione di tutti gli attori della filiera edile e non solo, siamo riusciti a intraprendere la strada giusta per rimarcare la centralità delle imprese edili nella vita economica della nostra città, nonostante le criticità tangibili del comparto». Dal tavolo tecnico #CataniaSicuraper la prevenzio­ne antisismica, agli incontri con gli esponenti del­le forze politiche nazionali e regionali; dall’attivazione di un ciclo di seminari formativi sulle procedure edilizie in Sicilia alla collaborazione con la pubblica ammi­nistrazione per sostenere giovani neo laureati, fino alla costante attenzione dedicata all’attuale revisione del codice degli appalti: l’assemblea ha rappresentato una concreta occasione per fare il punto dei lavori finora condotti e ripercorre tutte le iniziative intraprese in questo ultimo anno dall’Ance Catania.

«È questo lo spirito di cooperazione di cui abbiamo bisogno per poter risollevare la nostra città: continueremo ad impegnarci per redigere e per far approvare il piano regolatore, uno strumento urbanistico che potrà concretamente stimolarne lo sviluppo e la crescita economica» ha dichiarato il sindaco di Catania Salvo Pogliese, intervenuto all’assemblea per ringraziare l’associazione del lavoro svolto in questi mesi.

A portare i saluti istituzionali anche il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco: «Catania dev’essere al centro di un percorso di innovazione e rinnovamento. Un processo che può funzionare solo attraverso la valorizzazione e consolidamento di sinergie». Ospite dell’incontro anche il direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) Enrico Foti: «Il nostro territorio ha bisogno di una crescita sostenibile e di momenti di confronto come questi per sviluppare infrastrutture capaci di contrastare le fragilità dell’Isola». Dello stesso tenore le parole del docente di Architettura Tecnica del Dicar Giuseppe Margani il quale, illustrando il “Renovate-Pro”, il software decisionale per la riqualificazione degli edifici, ha evidenziato la preoccupante vulnerabilità sismica dell’edilizia residenziale a Catania: «La pericolosità del nostro territorio richiede quanto prima l’attivazione di interventi sostenibili e innovativi di rigenerazione urbanistica di alta qualità che sappiano offrire un fortissimo impulso all’intera filiera edile».

 

Catania, festa per le cooperative sociali che combattono contro l’emarginazione della disabilità

 

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DUE MENSILITÀ ARRETRATE SOTTO L’ALBERO DELLE COOP SOCIALI
LIROSI: RINUNCEREMO AL 50% DEI CREDITI MA GARANTIREMO I SERVIZI

Il sindaco Pogliese e l’assessore al Welfare Giuseppe Lombardo al pranzo di Natale della realtà catanese che da vent’anni ospita disabili mentali

CATANIA –

Al secondo piano di via Tripolitania, da circa vent’anni, storie d’integrazione e aggregazione combattono contro la solitudine e l’emarginazione della disabilità. Perché le camerette della cooperativa “Insieme”, sono più di un alloggio: sono il rifugio per venti vite che hanno dovuto fare i conti con la malattia mentale e che, percorrendo il lungo corridoio che divide il soggiorno dalla cucina, hanno intrapreso un percorso complesso di riabilitazione e inclusione sociale.

Oggi è festa per tutti: tavola imbandita, luci accese e anche quella serenità che basta un attimo per trasformarsi in allegria. Non solo perché a mangiare c’è il sindaco della città e l’assessore ai Servizi sociali, ma perché nonostante il dissesto cittadino, la crisi generalizzata e il vuoto creato da questa contemporaneità, si respira fiducia nell’aria.

«Abbiamo risposto a quest’invito per testimoniare l’impegno continuo nei confronti delle comunità di disabili, che riteniamo svolgere un ruolo sociale centrale per la nostra società – ha sottolineato il primo cittadino di Catania Salvo Pogliese – abbiamo cercato di evitare in tutti i modi il default, ma non è stato possibile: adesso voltiamo pagina. Siamo assolutamente convinti che molte realtà pagheranno un prezzo per responsabilità che non sono nostre, ma cercheremo di manifestare vicinanza e impegno in ogni modo, così come abbiamo dimostrato in questi giorni». Il sindaco fa riferimento alle quattro mensilità arretrate ricevute da luglio a dicembre: le ultime due entrate nelle casse delle cooperative proprio stamattina.

 

«Una boccata d’ossigeno per la nostra comunità ormai in ginocchio – ha detto il presidente della onlus Insieme Francesco LiRosi –  visti gli arretrati e la decisione, sofferta ma purtroppo obbligata, di dover rinunciare al 50% delle mensilità dovute, a causa del dissesto finanziario dell’Ente. Vogliamo credere in un futuro migliore, che riservi maggiore attenzione alle nostre realtà, da sempre in bilico tra sopravvivenza e chiusura, pur rappresentando l’unico appiglio di speranza per molti». Il pranzo di Natale si trasforma così in un messaggio di ottimismo, un’iniezione di fiducia, uno slancio per andare avanti: «Siamo felici di avere le istituzioni vicine in questo momento – continua Lirosi, affiancato dalla responsabile della struttura Adele D’Anna – perché vogliamo reagire con uno scatto d’orgoglio, convinti che l’unione può fare la differenza. Noi usciremo con le ossa spezzate da questo momento, ma non chiuderemo i battenti, facendo sacrifici per cercare di attutire il colpo. È una questione legata alla dignità e al rispetto della persona, che abbiamo sempre mostrato nel lavoro di ogni giorno. Le nostre sono imprese sociali, ci aspettiamo sostegno per poter trovare soluzioni future, per poter affrontare il sistema bancario, per costruire modelli sostenibili».

«Avrete una corsia preferenziale nell’architettura di quello che sarà il bilancio pluriennale – ha continuato l’assessore GiuseppeLombardo – non riusciremo di certo ad ammorbidire quelle che saranno misure drastiche, ma da parte nostra ci sarà la massima sensibilità su diversi fronti. Il primo impegno è quello che riguarda i gruppi-appartamento, ancora non presenti a Catania, che rappresenterebbero un risparmio per l’amministrazione e una possibilità maggiore d’integrazione per i disabili meno gravi. Inoltre il Comune di Catania ha finalmente avviato i progetti del “dopo di noi” che vedranno partire le misure proprio l’anno prossimo. E poi ci saranno i piani individualizzati, per parametrare i sostegni finanziari sulle effettive esigenze territoriali delle categorie fragili, garantendo una migliore risposta al problema».

“Mafia sconfitta…Conticello può fare a meno della scorta..” Revocata la scorta all’imprenditore che in aula indicò pubblicamente gli estortori

Denunciò il pizzo, revocata scorta a imprenditore

Vincenzo Conticello dentro l’automobile blindata, dietro di lui gli uomini della scorta (Fotogramma)

Non sono più in pericolo e la mafia è stata sconfitta? Bene. Per festeggiare invito tutti il 27 dicembre alle 18 davanti all’antica focacceria San Francesco a Palermo”

A parlare così è l’imprenditore Vincenzo Conticello, l’ex titolare della storica focacceria San Francesco di Palermo, che anni fa denunciò pubblicamente gli estorsori del pizzo. Nell’udienza in aula indicò anche pubblicamente chi gli venne a chiedere il pizzo. Conticello ha ricevuto nei giorni scorsi la comunicazione orale della scelta della revoca della scorta. “Ho richiesto al comandante del Nucleo scorte di Roma se avesse un documento da notificarmi in modo da sapere chi ringraziare per questa grande vittoria sulla mafia e per la responsabile scelta – denuncia Conticello -.

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Mi ha detto di non aver alcun documento da notificarmi. Solamente una comunicazione verbale. Il 4 agosto scorso sempre in modo verbale, mi era stata già revocata la scorta a Palermo. Da quel momento ho più volte scritto e telefonato al ministro Salvini e al vice ministro dell’Interno Gaetti, ai questori e ai prefetti per richiedere un incontro. Nessuna risposta. Eppure quando decisi di denunciare i mafiosi della cosca del quartiere Kalsa di Palermo, lo Stato (oltre a rispondere immediatamente alle mie chiamate) mi chiese di compilare e firmare decine di carte”. Insomma l’imprenditore è rimasto solo….