Esiste la possibilità di lasciare prima il lavoro nel caso in cui la patologia porti all’insorgenza di problemi fisici che compromettano l’abilità al lavoro.
Solo se il diabete determina una riduzione della capacità lavorativa – sarà infatti possibile avanzare la richiesta. Insomma, il ricorso alla pensione anticipata non è una possibilità riconosciuta in base alla mera insorgenza di una malattia, ma è necessario che questa determini una percentuale di invalidità medicalmente accertata.
“La valutazione di uno specialista in medicina legale-secondo gli esperti- potrà infatti verificare se la patologia influenzi l’esecuzione di una determinata attività lavorativa. Per fare richiesta bisognerà, dopo aver ottenuto il certificato medico introduttivo da parte del proprio medico curante (che questi provvederà a trasmettere telematicamente all’INPS), inoltrare domanda di invalidità all’INPS che designerà apposita commissione medica per la valutazione correlata al riconoscimento della percentuale di invalidità.
Se dal diabete diagnosticato derivi una percentuale di invalidità, si potranno ottenere diverse misure se sussistano i necessari requisiti contributivi: è riconosciuta la pensione di vecchiaia anticipata, a 55 anni e 7 mesi di età per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini, con almeno 20 anni di contributi e se l’invalidità è almeno pari all’80% (ad esclusione dei dipendenti del pubblico impiego).
E ancora. I lavoratori con invalidità superiore al 74% potranno richiedere, per ogni anno di lavoro effettivamente svolto, una maggiorazione annua di 2 mesi di contributi figurativi in più. Inoltre – spiegano gli esperti di studiocataldi.it – se il soggetto è impossibilitato a svolgere alcuna attività lavorativa potrà ottenere la c.d. pensione di inabilità. La sua condizione di infermità dovrà essere tale da determinare un’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa (100% di invalidità); il beneficiario deve vantare almeno 5 anni di anzianità assicurativa e tre anni di contributi dovranno essere versati nell’ultimo quinquennio.
Ai dipendenti pubblici, infine, è riconosciuta la pensione per inabilità (assoluta e permanente) alla mansione (cioè correlata al tipo di attività espletata dal dipendente) .
Ricerca finanziata da Ance Ct e condotta dal Dicar etneo e Imperial College London
CATANIA – “Catania e il terremoto: prevenire o ricostruire?”: è l’importante interrogativo che dà il titolo al convegno internazionale che si svolgerà domani mercoledì 11 gennaio, nell’Aula Magna del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) in via Santa Sofia 98. L’evento – organizzato da Ance Catania e dagli Ordini etnei di Ingegneri e Architetti – prevede due sessioni di lavoro: la prima, di carattere tecnico, avrà inizio alle 9.00 e culminerà con la presentazione dello studio finanziato da Ance Catania e condotto dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università etnea e dell’Imperial College di Londra.
Verranno illustrati i risultati dell’analisi sull’adeguamento sismico dei fabbricati in cemento armato nella città di Catania, assunta come “case study”. Interverranno per i saluti istituzionali: il sindaco di Catania Enzo Bianco, il direttore del Dicar Enrico Foti,il presidente Ance Catania Giuseppe Piana, ipresidenti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, rispettivamente, Santi Maria Cascone e Giuseppe Scannella. Introdurrà le relazioni il presidente nazionale Ance Gabriele Buia. Bassam Izzudin e Lorenzo Macorini rappresenteranno l’Imperial College London, mentre per l’Unict saranno presenti: Ivo Caliò, Giuseppe Occhipinti, Massimo Cuomo, Giuseppe Margani, Giuseppe Lombardo, Edoardo M. Marino, Aurelio Ghersi, Pier Paolo Rossi, Melina Bosco, Francesca Barbagallo, Francesca Contrafatto. Relazionerà inoltre Antonio Borri dell’Università di Perugia.
La seconda sessione – in programma alle 15.00 – affronterà, attraverso una tavola rotonda, le problematiche legate alle possibili azioni politiche e amministrative di prevenzione grazie alla partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali coinvolte. Parteciperanno tra gli altri: Paolo La Greca (presidente Inu Sicilia), Giuseppe Castiglione (Sottosegretario Mipaaf); Giovanni Pistorio (assessore regionale Infrastrutture); Calogero Foti (direttore Protezione civile Regione Siciliana); Luigi Bosco (assessore comunale Lavori Pubblici); Salvo Di Salvo (assessore comunale Urbanistica); Antonio Pogliese (presidente Centro Documentazione Ricerca e Studi sulla Cultura dei Rischi).
La stima dei disoccupati a novembre è in aumento (+1,9%, pari a +57mila), dopo il calo dello 0,6% registrato nel mese precedente. Lo rileva l’Istat, rilevando che l’aumento è attribuibile a entrambe le componenti di genere e si distribuisce tra le diverse classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione è pari all’11,9%, in aumento di 0,2 punti percentuali su base mensile.
A novembre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 39,4%, in aumento di 1,8 punti percentuali rispetto al mese precedente, rileva ancora l’Istat.
L’Istat spiega che dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,6% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto a ottobre.
Il tasso di occupazione dei 15-24enni diminuisce di 0,1 punti percentuali, mentre quello di inattività cala di 0,6 punti. Nelle restanti classi di età il tasso di occupazione a novembre cala tra i 25-34enni (-0,4 punti percentuali), rimane stabile tra i 35-49enni e cresce tra gli ultracinquantenni (+0,5 punti). Il tasso di disoccupazione cresce tra i 25-34enni (+0,8 punti) e i 35-49enni (+0,1 punti), mentre diminuisce nella classe 50-64 anni (-0,5 punti). Il tasso di inattività cala in tutte le classi di età (-0,2 punti tra i 25-34enni e gli ultracinquantenni, -0,1 punti tra i 35-49enni).
Sospesi il direttore sanitario dell’ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola (Napoli) A.D.S., il responsabile della medicina d’urgenza F.A. e il responsabile del pronto soccorso A.M. dalla Direzione generale della Asl Napoli 3 Sud in attesa di verificare eventuali responsabilità per alcuni malati curati a terra nel pronto soccorso del nosocomio.
Un accesso “molto elevato” in ospedale a causa della diffusa influenza che ha determinato l’impegno delle barelle nei reparti del nosocomio. Questa la causa della situazione che si era venuta a creare nell’ospedale di Nola, testimoniata in un video diffuso sul web in cui si vedono malati adagiati a terra e che, secondo i primi risultati di un’inchiesta interna aperta dalla Asl Napoli 3 Sud, farebbe riferimento alla notte tra il 7 e l’8 gennaio.
La situazione si è venuta a creare perchè “le barelle erano distribuite nei reparti visto che in ospedale c’era un tasso di occupazione molto elevato, causato dalla diffusione massima dell’influenza in quei giorni e molti malati cronici sono arrivati in pronto soccorso.
Questa mattina, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva disposto un’ispezione all’ospedale, inviando carabinieri del Nas sul posto per accertare quanto accaduto.
Una 14enne si è tolta la vita nella tarda serata di ieri a Valverde. La ragazzina, A. C., si è impiccata nella sua stanza nella casa con cui abitava con la madre.
Pare che la ragazzina soffrisse per la separazione dei genitori ai quali ha lasciato un biglietto in cui spiega il suo drammatico gesto e per sottolineare che si trattava di una sua decisione.
Ciao mamma, saluta i miei amici di scuola…”, si leggerebbenel messaggio scritto dalla 14enne che frequentava la terza media e, secondo quanto si è appreso, non aveva problemi di relazione a scuola. La famiglia non ha problemi economici.
A scoprire il corpo è stata la madre che l’ha subito soccorsa e chiamato il 118. Ma quando il personale medico è arrivato la ragazzina era già deceduta per asfissia. Le indagini dei carabinieri sono proseguite per tutta la notte. Per investigatori e Procura è “senza ombra di dubbio un suicidio”.
Non possiamo parlare degli angeli senza citare un caso significativo, quello di Natuzza Evolo (1924 – 2009), mistica di Paravati, in provincia di Catanzaro. Ella sin dal 1939 manifestò sudorazioni di sangue, con comparsa di piaghe, soprattutto il mercoledì santo, il giovedì santo ed il venerdì santo. Tali fenomeni, tenuti nascosti fino al 1965, sono poi venuti a conoscenza di molte migliaia di persone. Si attribuiscono a Natuzza varie potenzialità: dalla bilocazione alla morte apparente, dalla trance al dialogo con i defunti, dall’esorcismo al canto angelico. Di quest’ultimo sono offerte varie testimonianze:
Natuzza cadde in catalessi, ed improvvisamente sentimmo un suono lontano, indescrivibile, una musica talmente melodiosa, come un coro di dieci, venti voci intrecciate. Io mi impressionai moltissimo: era come un canto angelico lontano lontano, non sembrava venire dalla bocca di Natuzza.
Ho udito in quell’epoca il canto angelico proveniente da Natuzza in trance. Questo canto fu udito da molte persone di Paravati, qualche volta, eccezionalmente, fu udito dai figli di Natuzza, mentre ella non era in trance ma del tutto sveglia, proveniente in questo caso non da lei, ma dall’esterno. Natuzza minimizzò la cosa, dicendo che il canto proveniva dalla radio. (Marinelli 1983: 47)
A differenza di fenomenologie similari, non rare nel meridione italiano (e non solo), la vicenda della Evolo si è protratta nel tempo senza che siano sorti molti dubbi sulla veridicità delle sue affermazioni e sulla singolarità degli eventi che l’hanno accompagnata nel corso della sua lunga esistenza. La sua tenuta nel tempo ha destato sorpresa anche in studiosi ben rigorosi e per nulla propensi a dar credito a fatti soprannaturali.
Sta di fatto che numerosi testimoni riferiscono situazioni inconsuete legate alla figura di Natuzza.
Uno straordinario carisma posseduto da Natuzza è la visione continua del proprio angelo custode e di quello delle persone con le quali viene a contatto. Il suo angelo custode, veduto da lei fin dalla fanciullezza, la guida, la ammonisce, la assiste nel suo lavoro di conversione, le dà particolari consigli. È il suo angelo custode ma più spesso l’angelo custode dei visitatori che suggerisce a Natuzza la risposta o il consiglio da dare, così asserisce candidamente Natuzza, ecco perché le sue risposte sono solitamente infallibili, e penetrano nell’intimo delle persone, perché sono suggerite dagli Angeli, creature di intelligenza e conoscenza superiore a quella umana. (Marinelli 1983: 83-84)
Natuzza vede gli Angeli nelle sembianze di bambini bellissimi con i piedi sollevati da terra, dall’età apparente di 8-10 anni, alla destra delle persone laiche, ed alla sinistra dei sacerdoti. Vede loro muovere le labbra e sente, provenienti dalle loro labbra, le risposte da dare alla gente con la quale è in colloquio. Gli angeli custodi dei sacerdoti li accompagnano dando loro la destra, dice Natuzza, perché riconoscono in loro il rappresentante del loro e nostro Signore Gesù Cristo, mentre lo spirito delle persone laiche dà la destra all’Angelo, creatura superiore nella scala spirituale. (Marinelli 1983: 84)
Una simile spiegazione rientra pienamente in una concezione popolare della figura del sacerdote come inviato divino, dotato di poteri particolari. Si stabilisce quindi una sorta di gerarchia che vede la gente comune al livello iniziale, poi gli angeli e un po’ più in alto i sacerdoti.
Del resto la stessa Evolo pare giustificare ulteriormente un tale punto di vista in quanto “è stata sempre molto decisa nell’affermare e sostenere che gli angeli da lei visti, chiamati da lei il più delle volte ‘gli angioletti’, per la loro sembianza di bambini, sono delle creature reali, del tutto indipendenti e diverse sia dalle persone vive che dai defunti, create da Dio direttamente nello stato angelico e mai passati attraverso la natura umana” (Marinelli 1983: 84). È appena il caso di notare come anche a questo proposito l’idea che Natuzza comunica in relazione agli angeli rientra perfettamente nella tradizione corrente della sua cultura di appartenenza: in fondo i suoi angioletti-bambini non differiscono molto, nelle forme esteriori, da quelli che sono i protagonisti delle “prediche” a Gesù nei riti della vicina città Verbicaro.
Sempre secondo Natuzza Evolo “gli Angeli Custodi assistono gli uomini non solo durante tutta la vita, ma anche nel Purgatorio, fino all’ingresso in Paradiso” (Marinelli 1983: 131).
Sembra proprio che la donna di Paravati, soprannominata “la santa”, abbia avuto una particolare dimestichezza con gli angeli, della cui esistenza ne ha dimostrato ampiamente la veridicità.
Un’altra volta, mentre Natuzza era a colloquio con i suoi visitatori, un sacerdote, nel salone-cappella, faceva dell’ironia con le persone presenti sulla facoltà della donna di parlare con gli angeli. Natuzza, avvertita dal suo angelo, uscì sull’uscio, rivolgendogli una frase di ammonizione in lingua latina. Il sacerdote rimase confuso, ma poi, quando entrò da Natuzza, la rimproverò per essere stato richiamato da lei in pubblico. Questo episodio mi è stato narrato personalmente da Natuzza; ricordo la sua spontaneità con la quale mi disse: “Quel sacerdote non credeva che c’è l’angelo, e invece c’è, c’è! E poi mi rimproverò per l’ammonizione in latino, ma nessuno dei presenti aveva capito cosa avevo detto!” (Marinelli 1983: 86).
La mistica di Paravati ha sempre affermato che la profondità delle sue risposte e dei suoi consigli provenivano non dalle proprie capacità ma dall’essere in contatto con gli angeli di Dio. La signora Luciana Paparatti di Rosarno dichiara:
Tempo fa mio zio Livio, il farmacista, stava facendo una cura contro il colesterolo. Un giorno, andando da Natuzza, portai con me zia Pina, la moglie di zio Livio. Quando fummo ricevute, la zia le disse: “Sono venuta per mio marito, vorrei sapere se le medicine sono giuste, se ci siamo affidati ad un buon medico…”. Natuzza la interruppe, dicendo: “Signora, ve ne state preoccupando troppo. C’è solo un po’ di colesterolo!”. Mia zia diventò tutta rossa e Natuzza, come per scusarsi, le disse: “L’angioletto me lo sta dicendo!”. La zia non le aveva parlato di colesterolo, aveva solo chiesto se la terapia era giusta e il medico bravo”.
Il professor Valerio Marinelli, docente universitario di ingegneria, da tutti riconosciuto come il maggior biografo della mistica calabrese dichiara:
In numerosissime occasioni ho personalmente constatato come Natuzza, dopo che le si è posto un quesito, attenda qualche attimo prima di rispondere, fissando spesso lo sguardo non sulla persona che le parla, ma su un punto vicino ad essa, ma soprattutto ho riscontrato come davvero ella è capace di dare immediatamente risposte illuminanti su questioni complesse e difficili sulle quali chi la interoga spesso non sa nulla, ed alle quali sarebbe arduo rispondere anche dopo lunghe riflessioni. Natuzza centra immeditamanete il problema e ne suggerisce la soluzione, quando vi è una soluzione; moltissime volte ho potuto poi verificare, certe volte non subito ma dopo un intervallo più o meno lungo di tempo, come davvero lei aveva ragione ed aveva risposto ottimamente. Questa velocità di giudizio su problemi di cui lei, obiettivamente, non possiede, dal punto di vista umano, gli elementi di giudizio, l’acutezza, l’intelligenza, la sinteticità e semplicità delle sue risposte, sono, a mio parere, del tutto eccezionali e superumane, tanto che credo esse possano costituire una valida prova della sua reale capacità di colloquiare con gli angeli, spiriti puri ai quali sempre i Dottori della Chiesa hanno attriobuito intelligenza superiore, potenza e santità.
Infine c’è da dire che la stessa Natuzza così si esprimeva: “Sì è vero, la Madonna mi appare spesso. Vedo anche il mio angelo custode e gli spiriti dei morti. Li vedo come se fossero ancora abitanti di questo mondo. Mi parlano, mi sorridono, sono vestiti come noi. A volte non riesco proprio a distinguere i vivi dai defunti. Sono cinquant’anni che mi capitano simili fenomeni, ma non so ancora dare loro una spiegazione” (Boggio, Lombardi Satriani 2006: 288). E poi aggiunge: “Io sono niente, sono solo una povera donna che ripete ciò che dice l’angelo. Quando una persona viene a chiedermi consigli per un problema, io guardo il mio angelo custode. Se lui parla, io riferisco; se sta zitto, non posso dire niente perché sono ignorante” (Boggio, Lombardi Satriani 2006: 289). Ed ancora: “L’angelo custode. Lo vedo continuamente. È lui che mi suggerisce ciò che devo dire alle persone. Ha l’aspetto di un bambino di circa otto anni, è biondo, con i capelli ricci. È sempre avvolto da una luce fortissima. Anche in questo momento vedo l’angelo. È qui, alla mia destra. È così luminoso che mi fa lacrimare gli occhi” (Boggio, Lombardi Satriani 2006: 292).
Molti altri episodi – molti dei quali a noi probabilmente sconosciuti – si potrebbero aggiungere ma quel che resta chiaro è il profondo rapporto che Natuzza aveva con gli spiriti celesti, del quale si serviva ampiamente per aiutare la tanta gente che la voleva incontrare per cercare conforto da lei.
C’è stato uno “stalking corporativo, da parte di sindacato, Cda e commissione di Vigilanza contro di me e Verdelli perché ci consideravano degli intrusi e hanno fatto di tutto perché ci dimettessimo”. Le parole di Francesco Merlo,giornalista catanese lanciato da Nino Milazzo, ospite di Lucia Annunziata a ‘In ½ ora’, aprono un nuovo caso, sollevano polemiche e la ferma reazione della Rai.
Prima l’Usigrai: “Francesco Merlo non conosce vergogna. E’ venuto in Rai, ha contrattato uno stipendio da 240 mila euro e clausole uniche nella storia del servizio pubblico, come il peggiore dei marinai ha abbandonato la nave un attimo prima del naufragio. E ora utilizza la cortesia di un invito a ‘In Mezz’ora’ per sparare a zero sulla Rai”.
Fibrillazione fra i consiglieri.Il componente di amministrazione Franco Siddi esprime una forte critica:- “Dopo quello che ha detto Merlo, omaggio alla Rai della libertà, dove anche i suoi detrattori e chi si rivela non degno dell’opportunità che il Servizio Pubblico gli ha dato, ognuno può dire la sua“.
Resa nota una comunicazione dell’azienda. “I giornalisti Rai meritano il massimo rispetto per l’impegno e la professionalità che ogni giorno mettono nel loro lavoro”. “A nessuno è consentito mettere in dubbio la correttezza e la professionalità dei giornalisti che quotidianamente lavorano nel servizio pubblico radiotelevisivo per fornire ai cittadini italiani un’informazione corretta ed equilibrata, tantomeno quella di chi – impegnato ogni giorno sul territorio nelle sedi regionali – si trova sovente a far fronte ad emergenze e difficoltà”.
Già in vigore il cosiddetto bonus mamme domani (conosciuto anche come bonus gravidanza o premio alla nascita), una misura di sostegno (pari a 800 euro) per le donne incinte, approvato con la Legge di Bilancio 2017.
Il bonus mamme domani consiste in un assegno ‘una tantum’ (e senza possibilità di rateizzazione) dell’importo di 800 euro, riconosciuto alle donne in gravidanza nel 2017, finalizzato a sostenere i costi delle visite mediche e le spese necessarie per il mantenimento del neonato, molte delle quali sono sostenute nei mesi prima della nascita.
La domanda per ottenere l’assegno può essere inviata a partire dal settimo mese di gravidanza (stadio in cui la gravidanza è a ‘minor rischio’ e aumentano i costi per le visite mediche e le spese per il bebè). Le modalità di invio devono essere ancora comunicate dettagliatamente dall’Inps.
Quel che è certo che non sono previsti limiti di reddito ,le donne incinte dal settimo mese di gravidanza nel 2017 potranno accedere al beneficio, a prescindere dal reddito e dalla situazione patrimoniale del nucleo familiare.
Per il 2017 sono stati confermati anche il bonus bebè e il voucher babysitting o asilo nido. Il bonus bebè consiste in un assegno mensile erogato a favore di genitori con un figlio minore di 3 anni. Il bonus è di importo pari a: 80 euro al mese, per ogni figlio minore di 3 anni, se l’Isee del nucleo familiare non supera 25000 euro; 160 euro al mese, per ogni figlio minore di 3 anni, se l’Isee del nucleo familiare non supera 7000 euro.
Il bonus bebè spetta per ogni figlio nato, adottato (se minorenne) o in affido preadottivo tra il’1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, ai genitori: cittadini italiani o di uno Stato dell’Unione Europea o di uno Stato extraeuropeo con permesso di soggiorno di lungo periodo; residenti in Italia; conviventi col bambino per il quale si chiede il bonus; con Isee inferiore a 25000 euro annui, per tutta la durata dell’assegno.
Quattro persone sono rimaste ucciseoggi a Gerusalemme est, dove uncamionha travolto un gruppo disoldati israelianiche stavano scendendo da un autobus.
La polizia israeliana, che ha subito definito l’attacco un attentato terroristico, ha reso noto che l’autista del camion è stato ucciso. Oltre alle quattro vittime,tre donne ed un uomo tutti ventenni, altre 15 persone sono rimaste ferite, una in modo molto grave nell’attacco che, con una modalità simile a quella degli attacchi di Nizza eBerlino, ha colpito un viale affollato.
I44,5 milioni di ingressinei luoghi della cultura statali hanno portatoincassi nel 2016 per oltre 172 milioni di euro, con un incremento rispettivamente del 4% e del 12%rispetto al 2015che corrispondono a1,2milioni di visitatori in più e a maggiori incassi per 18,5 milioni di euro“. Lo annuncia il ministro dei Beni culturali e del Turismo,Dario Franceschini, sottolineando che “queste risorse preziose torneranno interamente ai museisecondo un sistema che premia le migliori gestioni e al contempo garantisce le piccole realtà”.
Il ministro spiega che “si tratta delterzo anno consecutivo di crescita per i musei statali, che da 38 milioni di biglietti nel 2013 sono passati a 44,5 milioni nel 2016:6 milioni di visitatori in più in un triennio che rappresentano un incremento del 15% nel periodo considerato e hanno portato a un aumento degli incassi pari a 45 milioni. Una crescita nella qualeil Sud gioca un ruolo importante, con laCampania anche nel 2016 stabilmente al secondo posto nella classifica delle regioni con maggior numero di visitatorigrazie agli oltre 8 milioni di ingressi registrati, un aumento del 14,2% sul 2015″.
Il nostro patrimonio archeologico -specifica il ministro Franceschini – fra Colosseo, Foro Romano, Palatino. Museo Archeologico di Napoli, parco archeologico di Paestum e Scavi di Pompei nell’annoappena trascorso ha emesso circa11 milioni di biglietti. Ma anche i musei hanno un ruolo importante, dal momento che circa la metà degli ingressi è concentrata nei musei autonomi”.
I dati diffusi dall’Ufficio Statistica del Mibact parlano di più di 38 milioni 424mila visitatori dei musei italiani nel 2013, saliti a oltre 40 milioni 744mila nel 2014, a 43 milioni 288mila nel 2015, fino a più di 44 milioni 446mila nel 2016.Numeri che assegnano all’Italia la maglia rosa in Europa. “Tutti dati positivi – aggiunge Franceschini – che collocano l’Italia in netta controtendenza rispetto al contesto europeodove invece si registra anche nel 2016 un calo dei visitatori nei musei, come dimostrano i dati che stanno uscendo in questi giorni”.
Secondo i dati del Mibactle sei regioni con il maggior numero di visitatorinei musei statali sono: ilLazio (19.653.167), la Campania (8.075.331), la Toscana (6.394.728), il Piemonte (2.464.023), la Lombardia (1.791.931) e il Friuli Venezia Giulia (1.198.771). In coda ci sono invece la Basilicata (235.672), la Liguria (137.777) e l’Abruzzo (137.164). Le regioni con i tassi di crescita più elevati sono invece: Piemonte (+31,4%), Calabria (+17,6%), Liguria (+17,5%), Veneto (+17%), Campania (+14,2%) e Lombardia (+8,3%).
Nel 2016, infine,sono entrati pienamente a regime i musei autonomi istituiti dalla riforma del Mibact, che, secondo quanto si legge nella nota del Collegio Romano, “rilanciati nella loro gestione dalle nuove direzioni, hanno totalizzato,con oltre 24 milioni di visitatori, ben più della metà del totale degli ingressinei luoghi della cultura statali”.
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