l presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha accettato le dimissioni dell’assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro. Al suo posto il governatore ha designato Francesco Colianni, che giurerà domani alle 15 davanti all’Assemblea regionale siciliana.
«Ringrazio Roberto Di Mauro per il lavoro svolto in questi anni e per il suo contributo all’attività della giunta di governo in settori strategici – dice Schifani – Il nuovo assessore Francesco Colianni proseguirà il percorso di attuazione del programma di governo»
Catania,
La giunta comunale presieduta dal sindaco Trantino ha deliberato su proposta dell’assessore Sergio Parisi, l’avvio dei lavori per l’esecuzione del progetto esecutivo denominato “Completamento piano di riqualificazione San Berillo/Parco Urbano Piazza della Repubblica, Via Maddem, piazza Grenoble”, per uno stanziamento complessivo di 12 milioni di euro, inserito nel Pnrr e finanziato tra i Progetti Urbanistici Integrati dell’area Metropolitana di Catania.
Un’area compresa tra piazza Stesicoro e la Stazione Centrale che ha come asse centrale corso Sicilia, attualmente degradata e che da decenni attende la riqualificazione, con la conservazione e il restauro del patrimonio storico, la nuova e più moderna gestione del traffico veicolare e la promozione di uno sviluppo sostenibile integrato, che tenga conto delle esigenze della comunità locale, delle istituzioni e dei visitatori.
L’ambito d’intervento dei lavori che stanno per partire interessa una superficie di circa 35.000 mq di cui 27 mila destinati a spazi a verde attrezzati, parte del vecchio quartiere di San Berillo, che nello specifico comprende l’area di Piazza della Repubblica, Piazza Grenoble, di Via Teocrito e di Via Maddem, parte del Corso Sicilia da via Luigi Rizzo a via Ventimiglia.
I principali obiettivi previsti dal progetto ora in fase di esecuzione si riassumono nella realizzazione del grande polmone verde e la nuova rete di percorsi ciclabili e pedonali, aree giochi con arredo urbano e ampi spazi per le camminate, nuovi impianti di illuminazione e videosorveglianza ma anche la riqualificazione delle aree marginali dell’attigua via Monsignor Ventimiglia che verranno inserite nel nuovo contesto anche con aree di parcheggio.
“Tra i progetti dei Piani Urbani Integrati –hanno detto in una nota il sindaco Enrico Trantino e l’assessore ai lavori Pubblici Sergio Parisi- questo di realizzare il Parco della Repubblica è forse quello che più segna una discontinuità in tutta la zona del vecchio San Berillo. Opere di riqualificazione che mettono al centro le persone, i cittadini di Catania e i turisti, che potranno godere di nuovi spazi per il verde e attrezzati anche per i bambini. I lavori dureranno poco più di un anno e anche in questa parte della città avremo finalmente un sistema di decorosa funzionalità e sostenibilità ambientale. Ferma restando la massima attenzione che poniamo allo scioglimento del nodo del contiguo Corso dei Martiri, anche alla luce del cambio della proprietà delle aree e della possibilità di riconsiderare una modifica della convenzione”.
I lavori dell’impresa appaltatrice a cui l’Amministrazione Comunale ha immediatamente consegnato il mandato a eseguirli, avranno inizio subito le festività pasquali e concludersi, comunque prima della fine del 2026.
Il progetto di riqualificazione di Piazza della Repubblica, Via Maddem e piazza Grenoble con la realizzazione del nuovo Parco Urbano, si inserisce all’interno degli interventi previsti per il completamento del piano di riqualificazione San Berillo. Un obiettivo anch’esso inserito con vari progetti tra i PUI, i cui cantieri sono già in avanzato stato di esecuzione, per la realizzazione di spazi pubblici a verde e nuova pavimentazione in via Pistone e via delle Finanze con l’Urban Center e le nuove sedi di alcuni uffici comunali; la riqualificazione di Piazza Turi Ferro e Via di Prima, delle percorrenze e della viabilità interna pedonale e ciclabile del vecchio San Berillo, di corso Sicilia e delle aree a verde interessate dalle uscite per le fermate della Metropolitana.
Catania,
Il Question Time è al centro della seduta del Consiglio comunale in calendario giovedì 3 aprile, alle ore 10.30, nell’aula consiliare di Palazzo degli Elefanti.
Questo l’elenco delle interrogazioni afferenti a varie direzioni comunali:
“Richiesta informazioni in merito a: (i) stato di sicurezza e della manutenzione ed scolastici e istituti comprensivi siti nel Comune di Catania; (ii) sull’esistenza o meno di un programma di interventi per la manutenzione straordinaria la cui manutenzione spetta al Comune di Catania: (iii) sull’insistenza o meno di un programma di interventi per il rafforzamento sismico o per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici realizzati in periodo anteriore all’introduzione della legislazione antisismica” (Direzione Pubblica Istruzione), a firma della consigliera Serena Spoto;
“Cripta di S. Euplio” (Direzione Cultura), a firma del consigliere Daniele Bottino;
“Motivi della riapertura dei termini per la presentazione delle domande per i tre membri esterni della Commissione Toponomastica, con avviso del 24/10/2024, allegato alla determina dirigenziale n. 209/2024” (Direzione Decentramento), a firma dei consiglieri Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio;
“Problematiche di viabilità in via S. Sofia e precisamente nell’area prospiciente il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Catania” (Direzione Polizia Municipale), a firma del consigliere Giovanni Curia;
“Condizioni del servizio di spazzamento, inadempienze e mancate penali per i disservizi” (Direzione Politiche Ambiente), a firma dei consiglieri Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio;
“Condizioni di lavoro e gestione del personale in AMTS” (Direzione Bilancio e Partecipate), consiglieri Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio;
“Stato dell’arte circa la realizzazione del Parcheggio scambiatore Narciso, delimitato da via Narciso, via Cerere, Via Leonardo Da Vinci e la stazione Borgo della F.C.E. e del parcheggio San Nullo” (Direzione Lavori Pubblici), a firma del consigliere Matteo Bonaccorso.
Sono state consegnate, nella Casa circondariale Pagliarelli di Palermo, le 2.500 coperte acquistate con i fondi del bilancio regionale e destinate a quindici istituti penitenziari siciliani che ne avevano fatto richiesta. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana guidato da Santi Consolo, mira a garantire migliori condizioni di vita ai detenuti durante i mesi invernali.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso il suo apprezzamento: «Questa è una dimostrazione concreta di attenzione verso chi vive la condizione di detenuto. Il mio governo sarà sempre in prima linea nel sostenere progetti di questo genere e nel promuovere ulteriori azioni a favore della dignità delle persone carcerate e del loro reinserimento sociale».
«Nei periodi più freddi dell’anno– ha osservato Consolo – in molti istituti penitenziari, dove il riscaldamento potrebbe risultare insufficiente, una coperta in più può fare la differenza. La distribuzione è avvenuta in base alle necessità manifestate dagli istituti di pena interpellati dal nostro ufficio, con l’intento di migliorare le condizioni di vita delle persone recluse».
Catania,
Il Consiglio comunale di Catania ha approvato ieri all’unanimità dei 24 presenti il Regolamento per le sale giochi e per l’installazione di apparecchi elettronici da intrattenimento o da gioco. L’Aula si è espressa favorevolmente anche su una mozione e un odg.
L’assessore alle Attività Produttive, Giuseppe Musumeci, ha presentato il Regolamento sottolineando l’importanza per il Comune di dotarsi di uno strumento del quale era sprovvisto, e dando atto alle commissioni consiliari, agli uffici e al suo predecessore, Giuseppe Gelsomino, per il lavoro svolto su questa materia.
I vari articoli sono stati formulati dall’Amministrazione nel rispetto delle disposizioni del Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, e delle norme vigenti, con una particolare attenzione rivolta al contrasto ai fenomeni di dipendenza, come anche previsto dalla legge regionale del 2020 “Norme per la prevenzione e il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo”.
Il regolamento individua i criteri e i limiti per la diffusione di nuovi locali in cui si pratica il gioco lecito sul territorio, garantendo limiti di sostenibilità con l’ambiente circostante, oltre al corretto rapporto con l’utenza, la tutela dei minori e delle fasce più a rischio, la prevenzione di fenomeni di dipendenza.
Il testo si sofferma sulla definizione dei giochi, le prescrizioni per i gestori, le caratteristiche strutturali degli esercizi, con le distanze da luoghi “sensibili”. In particolare, è prevista la distanza minima di m. 500 rispetto a istituti scolastici, incluse le università e ogni altra struttura formativa; luoghi di culto; strutture sanitarie e ospedaliere; impianti sportivi e centri di aggregazione giovanile; strutture che operano in ambito sanitario o socio-assistenziale.
Tra gli obblighi per i titolari delle sale giochi c’è quello di esporre all’interno dei locali la tabella dei giochi proibiti rilasciata dalla Questura, così come di esporre all’ingresso e all’interno degli esercizi il materiale informativo predisposto dall’Asp per evidenziare i rischi correlati al gioco e segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al gioco d’azzardo patologico.
I giochi riservati ai maggiorenni devono essere collocati in area separata e opportunamente delimitata rispetto ad altri giochi o alle attività di diversa natura praticate nei locali. L’esercente deve prevedere idonea sorveglianza ed è tenuto a far rispettare il divieto di utilizzazione ai minorenni, anche mediante richiesta di esibizione di un documento di riconoscimento valido.
Riguardo agli orari di apertura, il regolamento dispone che tutti gli apparecchi da gioco possono essere messi in funzione solo tra le ore 9 e le ore 24. Nel corso dell’anno scolastico inoltre, fino alle ore 14 dei giorni feriali, deve essere fatto divieto di accesso ai minori di anni 16 (quest’ultimo punto mira a dare un contributo alla lotta alla dispersione scolastica).
Nel corso della seduta è stata anche approvata, all’unanimità dei 25 presenti, la mozione a firma del consigliere Maurizio Zarbo e del gruppo consiliare Prima l’Italia, sulla “Promozione di iniziative volte a prevenire e contrastare le situazioni di disagio psicologico”, anche attraverso l’Asp, con riferimento in particolare alle conseguenze per la cittadinanza determinate da un evento come l’esplosione causata da una fuga di gas a Trappeto nord nel gennaio scorso.
Il Consiglio ha dato inoltre il via libera, con dodici favorevoli tre astenuti e otto contrari, all’ordine del giorno presentato dal consigliere Maurizio Caserta relativo all’adesione alla manifestazione di sabato 15 marzo a Roma “Una piazza per l’Europa. Tante città in un’unica voce”, per riaffermare i valori della pace, della libertà, della solidarietà.
DI RAFFAELE LANZA
Scopriamo altre ragioni sugli impianti di pubblica illuminazione spenti di Nicolosi. Viene fuori da questo Comune un’altro interessante documento – interrogazione comunale di un Gruppo “Nicolosi a colori” – che interroga il sindaco sulla manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione lasciati per troppo tempo spenti sui pali dell’Enel.
Questa l’interrogazione visibile nella delibera n.78 del 18 Ottobre scorso. In essa il consigliere Di Mauro -condiviso dall’intero Gruppo – ritiene che il Sindaco sia politicamente scorretto e ne spiega i motivi. Ecco il testo “. Il Presidente del Consiglio comunale, cede nuovamente la parola al Consigliere Di Mauro
che, in qualità di consigliere interrogante, legge il testo dell’interrogazione presentata costituente parte integrante del presente atto.
Replica il Sindaco leggendo il testo della risposta, costituente anch’essa parte integrante del presente atto.
Interviene il consigliere Di Mauro, il quale si dice non soddisfatto della risposta in quanto parziale, poiché i guasti permangono da oltre un mese; Nicolosi necessita di una ditta che faccia la manutenzione con costanza. Il buon funzionamento dell’illuminazione pubblica è importante per la sicurezza del territorio.
Le proteste sulle lampade spente si susseguono giorno dopo giorno. Alcune vengono coagulate all’Ufficio Vigili urbani che fa da “passacarte” al funzionario indifferente- incaricato della pubblica illuminazione e seppellito negli scaffali ad ammuffire. Altri chiedono di parlare con il sindaco Pulvirenti che chiede subito all’interlocutore se il suo nominativo risulta tra la popolazione residente. Se la risposta è positiva l'”affare” è probabile -apprendiamo- seguirà un iter favorevole. Il cittadino dovrà firmare cioè un modulo prestampato-dopo un primo “viaggio” al Comune- e ringraziare personalmente il sindaco del “favore” elargito.
Il sindaco di Nicolosi Angelo Pulvirenti
Ecco cosa sostiene il sindaco di Nicolosi in questa nota pervenuta in redazione e di risposta al Gruppo di opposizione:
In atto non vi è contratto di manutenzione con apposita ditta, le manutenzioni vengono svolte con affidamenti a ditte esterne
il costo annuale di manutenzione ordinaria per l’anno 2023 è di euro 23.469,67
-l’iter da seguire per segnalare interventi manutentivi consiste nella compilazione dell apposito modulo disponibile
presso i VV.UU.
-I tempi medi di risoluzione delle problematiche sono di circa 10 giorni stante la frequenza settimanale degli interventi manutentivi
Un modus operandi che non può essere condiviso dalla maggior parte della popolazione di Nicolosi e da chi legge queste note. La sicurezza dei cittadini è una questione pubblica e non privata, nè si può pensare di privare il cittadino di un servizio pubblico come l’illuminazione per fare od accrescere , con questi sistemi illeciti e sporchi, un”clientelismo” forzato.
Un sindaco così “politicamente scorretto” è meglio farlo dimettere subito da quella poltrona prima che operi altro danno- di non poco conto- alla popolazione.
Questo sindaco è un “medico” e per provare che non conosce , anzi ,che finge di non conoscere i meccanismi pubblici della trattativa privata con le ditte della manutenzione lampade affida il servizio a più ditte anzichè -per l’esiguità della somma ad una sola per abbreviare i tempi di riparazione- per fare clientelismo-segreteria e finto risparmio energetico sulla pelle degli abitanti di Nicolosi Il trucco c’è e si vede. In Via Ragalidda dove sono stati spenti una ventina di lampioni, il sindaco Pulvirenti ha riattivato i lampioni oggetto della protesta popolare salvo alcuni ma ha tenuto spenti ( incredibile ma vero: da quasi due anni ) i lampioni di un tratto vitale per la sicurezza delle persone e degli automobilisti: il tratto che va dalla via Ragala Montarso ai numeri civici della via Ragalidda nn.11- 13-15-17 che comprende pure una curva cieca, priva di specchio parabolico, e al buio totale. Ma i vigili urbani del Comune dormono?
E gli assessori competenti, alla pubblica illuminazione? Cosa sono ” i vassalli ” del sindaco, scelti apposta per non disturbare ma pagati con i soldi pubblici e tanto di indennità mensile ?
Il Prefetto Librizzi cosa ha fatto finora visto che è stato richiesto un suo doveroso intervento? Il sindaco Pulvirenti ha proposto forse l’attribuzione di un altro “premio” come per lo scorso anno? (Vedasi relazione annuale 2024) Ma davvero scherziamo con la vita delle persone? Queste circostanze costituiscono perfette omissioni perchè viene meno il dovere di ciò che si deve fare da parte pubblica…
Questo modo di fare del sindaco Pulvirenti e compagnia ,di tenere spenti i lampioni d’accordo con la ditta prescelta di manutenzione, può piacere forse ad una parte della popolazione- quella favorita- ma prova in realtà di non saper vivere e di non avere alcun rispetto ed umanità in questo mondo..
Alberto Mazzaglia-Assessore alla pubblica illuminazione
del Comune di Nicolosi
Palermo,
Palermo,
La Giunta Schifani ha approvato oggi pomeriggio il nuovo accordo di programma per l’area di crisi industriale complessa di Gela, finalizzato a garantire la prosecuzione degli interventi di riconversione e di sviluppo dell’area. L’intesa si pone in continuità con quello precedentemente firmato e scaduto il 30 ottobre scorso.
L’accordo, siglato tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture, il Ministero del Lavoro, la Regione Siciliana, il Comune di Gela, il Libero consorzio di Caltanissetta e Invitalia, prevede la modifica della fonte di finanziamento dell’intervento regionale. La dotazione finanziaria è stata infatti rimodulata in 9 milioni e 650 mila euro. Le risorse, inizialmente previste a valere sul Poc 2014-2020, saranno ora garantite attraverso il Fondo Sicilia che consente un orizzonte temporale per l’attuazione degli interventi più ampio.
L’obiettivo principale è il rilancio delle attività produttive nell’area, favorendo investimenti strategici in tutti i settori industriali e contrastando gli effetti della crisi economica.
«L’approvazione di questo nuovo Accordo di Programma – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo – è un passo fondamentale per il rilancio economico e produttivo di Gela e delle aree limitrofe. Con la rimodulazione delle risorse finanziarie garantiamo maggiore certezza agli investimenti e sostegno concreto alle imprese che vogliono contribuire alla riconversione industriale del territorio. Il nostro obiettivo è creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, rendendo Gela un polo strategico per la produzione industriale in Sicilia. Continueremo a lavorare con il governo nazionale e gli enti locali affinché queste misure abbiano un impatto positivo e duraturo sull’economia del territorio».
In appena sei ore sono già oltre 1.500 le richieste presentate all’Irfis per ottenere il contributo di solidarietà, la cui piattaforma è stata avviata oggi alle 12. Al momento le istanze pervenute ammontano a circa 4,5 milioni di euro, con una media di circa 3 mila euro a famiglia. Altre 5 mila sono, invece, le domande “in bozza”, in attesa di essere inviate. Non si tratta di un click day, ma verrà stilata un’apposita graduatoria: c’è tempo fino al 15 aprile.
«Un grande successo – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha fortemente voluto l’inserimento della misura nella Legge di stabilità, con una stanziamento di 30 milioni di euro – visto che in poche ore sono stati oltre 10 mila gli accessi alla piattaforma digitale gestita dalla nostra finanziaria, senza nessun problema. Dai primi dati, pensiamo di potere andare incontro alle richieste di 10 mila famiglie siciliane che vivono in condizioni di difficoltà economiche, garantendo loro un sostegno immediato per affrontare le spese essenziali. Vogliamo fornire un aiuto tangibile alle persone più vulnerabili, affinché nessuno si senta abbandonato in un momento così delicato».
Procede a gonfie vele, a pochi giorni dalla chiusura, anche l’altra misura gestita dall’Irfis sull’abbattimento degli interessi sui mutui per le medie e piccole imprese siciliane per la quale il governo regionale ha stanziato 45 milioni di euro. Hanno già presentato richiesta 5.700 aziende per un ammontare di 46,5 milioni di euro. C’è tempo fino al 4 marzo. Nei successivi 30 giorni avverrà l’istruttoria e in altri 30 l’erogazione delle risorse.
«Anche in questo caso – aggiunge Schifani – l’iniziativa messa in campo dal mio governo ha avuto un ottimo successo. Per fare crescere il Pil stiamo sostenendo gli investimenti e i consumi. In meno di un anno, tra contributo di solidarietà, mutui alle famiglie e alle imprese e credito al consumo faremo un’iniezione di liquidità di circa 140 milioni di euro».